Gli agronomi adottano l’albero di Falcone

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L’appuntamento nazionale dell’ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali comincia davanti all'albero cresciuto di fronte alla casa del giudice Falcone, quello che oramai da tutti è conosciuto come l’albero di Falcone. Con una sentita cerimonia ideata per celebrare l’anniversario di una strage, quella di Capaci, che ha cambiato la storia dell’Italia.
Un momento breve, seppure intenso, ideato per lanciare un messaggio forte: gli agronomi e i forestali sono e saranno sempre dalla parte della legalità.

Un concetto ribadito dal Presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, Andrea Sisti, e da Rosario Schicchi, Direttore dell’orto botanico cittadino, nel cui intervento si è tracciata la linea che connette questo gesto simbolico di legalità con i problemi che deve fronteggiare chi fa gestione conservativa.

Un atto che non si conclude con l’apposizione della targa, poiché l’albero è stato “adottato” dai professionisti del'Ordine di Palermo che hanno messo a disposizione le proprie competenze per risolvere le criticità dell’albero di Falcone.
Stiamo realizzando una nota tecnica che consegneremo al Comune di Palermo, che contiene le valutazioni professionali sullo stato di salute della pianta e alcune suggestioni sulle migliori soluzioni per garantirle una lunga vita.” – ha dichiarato Paola Armato, presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali di Palermo – “Per esempio, sarà importante che le radici aeree contribuiscano alla stabilità della pianta, oggi costretta nello spazio angusto di un marciapiede. La soluzione che proponiamo è di dotare il Ficus macrophylla di tutori trasparenti che garantiscano il passaggio della luce, mentre guidano le radici verso il suolo. In un secondo momento, poi, sarà necessario ripensare alla pavimentazione stradale, per garantire sia lo spazio vitale alla pianta che sicurezza ai passanti.”

L’appuntamento nazionale dell’ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali comincia davanti all'albero cresciuto di fronte alla casa del giudice Falcone, quello che oramai da tutti è conosciuto come l’albero di Falcone. Con una sentita cerimonia ideata per celebrare l’anniversario di una strage, quella di Capaci, che ha cambiato la storia dell’Italia.
Un momento breve, seppure intenso, ideato per lanciare un messaggio forte: gli agronomi e i forestali sono e saranno sempre dalla parte della legalità.

Un concetto ribadito dal Presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, Andrea Sisti, e da Rosario Schicchi, Direttore dell’orto botanico cittadino, nel cui intervento si è tracciata la linea che connette questo gesto simbolico di legalità con i problemi che deve fronteggiare chi fa gestione conservativa.

Un atto che non si conclude con l’apposizione della targa, poiché l’albero è stato “adottato” dai professionisti del'Ordine di Palermo che hanno messo a disposizione le proprie competenze per risolvere le criticità dell’albero di Falcone.
Stiamo realizzando una nota tecnica che consegneremo al Comune di Palermo, che contiene le valutazioni professionali sullo stato di salute della pianta e alcune suggestioni sulle migliori soluzioni per garantirle una lunga vita.” – ha dichiarato Paola Armato, presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali di Palermo – “Per esempio, sarà importante che le radici aeree contribuiscano alla stabilità della pianta, oggi costretta nello spazio angusto di un marciapiede. La soluzione che proponiamo è di dotare il Ficus macrophylla di tutori trasparenti che garantiscano il passaggio della luce, mentre guidano le radici verso il suolo. In un secondo momento, poi, sarà necessario ripensare alla pavimentazione stradale, per garantire sia lo spazio vitale alla pianta che sicurezza ai passanti.”