In queste ore, l’Italia è in apprensione per gli eventi atmosferici che si stanno scatenando dal nord est fino al centro, con manifestazioni che vanno dai forti venti, a temporali con scariche di fulmini continui, a grandinate. C’è apprensione, innanzitutto, per le popolazioni colpite e in secondo luogo per il comparto produttivo, agricoltura in primis.
“Fenomeni temporaleschi concentrati in poche ore sono purtroppo comuni sul nostro territorio, e i cambiamenti climatici in atto non faranno che renderli più frequenti ed estremi” – afferma il Presidente CONAF Sabrina Diamanti – “Non si può controllare la forza della natura, ma dobbiamo puntare a mitigare i danni e a essere preparati, con una migliore gestione del territorio. Il comparto agricolo-forestale è sempre stato considerato come elemento di secondo piano, mentre può fornire un contributo decisivo.”
Come hanno mostrato le ultime alluvioni in Calabria, in Sardegna e Sicilia, le coltivazioni e le aziende zootecniche sono le prime attività imprenditoriali ad essere impattate da eventi atmosferici avversi.
“Le comunità locali devono ritornare a gestire in prima persona il territorio, a esserne responsabilizzate. Dobbiamo dare valore alla loro azione di tutela, per esempio attivando strumenti e modelli di gestione innovativi.” – ricorda Corrado Vigo, Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – “Coinvolgendo in modo attivo le aziende agricole possiamo avere un presidio del territorio, e si possono attribuire funzionalità di regimazione idrica ai progetti idraulici di valorizzazione agraria. Tutti trarremo grandi benefici se i costi necessari alla prevenzione saranno in parte rivolti alla cura quotidiana del territorio. Parallelamente, poi, proponiamo che la nuova PAC consideri questo ruolo attivo dell’agricoltore e lo remuneri per il lavoro di prevenzione di cui tutti saremo beneficiari.”
In queste ore, l’Italia è in apprensione per gli eventi atmosferici che si stanno scatenando dal nord est fino al centro, con manifestazioni che vanno dai forti venti, a temporali con scariche di fulmini continui, a grandinate. C’è apprensione, innanzitutto, per le popolazioni colpite e in secondo luogo per il comparto produttivo, agricoltura in primis.
“Fenomeni temporaleschi concentrati in poche ore sono purtroppo comuni sul nostro territorio, e i cambiamenti climatici in atto non faranno che renderli più frequenti ed estremi” – afferma il Presidente CONAF Sabrina Diamanti – “Non si può controllare la forza della natura, ma dobbiamo puntare a mitigare i danni e a essere preparati, con una migliore gestione del territorio. Il comparto agricolo-forestale è sempre stato considerato come elemento di secondo piano, mentre può fornire un contributo decisivo.”
Come hanno mostrato le ultime alluvioni in Calabria, in Sardegna e Sicilia, le coltivazioni e le aziende zootecniche sono le prime attività imprenditoriali ad essere impattate da eventi atmosferici avversi.
“Le comunità locali devono ritornare a gestire in prima persona il territorio, a esserne responsabilizzate. Dobbiamo dare valore alla loro azione di tutela, per esempio attivando strumenti e modelli di gestione innovativi.” – ricorda Corrado Vigo, Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – “Coinvolgendo in modo attivo le aziende agricole possiamo avere un presidio del territorio, e si possono attribuire funzionalità di regimazione idrica ai progetti idraulici di valorizzazione agraria. Tutti trarremo grandi benefici se i costi necessari alla prevenzione saranno in parte rivolti alla cura quotidiana del territorio. Parallelamente, poi, proponiamo che la nuova PAC consideri questo ruolo attivo dell’agricoltore e lo remuneri per il lavoro di prevenzione di cui tutti saremo beneficiari.”