In ginocchio le comunità locali delle Alpi orientali: spazzata la filiera foresta-legno

News

Gli eventi atmosferici eccezionali di questi giorni hanno lasciato alle proprie spalle ingenti danni. Purtroppo, la situazione emergenziale non è ancora terminata per determinare con precisione i danni.

La situazione è grave in molte aree italiane. Quest’ondata di maltempo, che ha provocato purtroppo ancora vittime, oltre danni sia di tipo infrastrutturale che produttivo alle aziende agricole, ha creato due situazioni emergenziali differenti: nelle città con il crollo delle alberature, e nelle aree forestali delle Alpi orientali.” – dichiara Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “Il primo caso ha ancora una volta dimostrato l’importanza di interventi di professionisti, sia nella fase di progettazione che di cura della vegetazione nelle nostre città: la scelta di specie inadeguate ai siti di messa a dimora innesca una serie di meccanismi errati, tra cui potature estreme e impossibilità di sviluppo degli apparati radicali, che indeboliscono le piante, già sottoposte a stress determinati dall’ambiente urbano.
Il secondo caso è più complesso: insieme alle popolazioni locali dobbiamo valutare le conseguenze sulla filiera foresta-legno, oltre che computare le ripercussioni di carattere ecologico, ambientale e paesaggistico. Nelle prossime settimane dovremo ragionare su come intervenire con le migliori pratiche, le tecniche e gli approcci multidisciplinari alla montagna, alla gestione forestale e agli interventi per tutelare le cosiddette Aree Interne
.”

È difficile poter fare una conta dei danni arrecati alle foreste e agli abitati del Cadore, del Trentino e dell’Alto Adige e della montagna friulana.” – chiarisce Marco Bonavia, Consigliere CONAF – “Le immagini lasciano sgomenti, ma purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici in atto, eventi meteorologici estremi si ripresenteranno con maggiore frequenza rispetto al passato. Ora dobbiamo far passare la fase emergenziale e salvaguardare le popolazioni, dopo sarà possibile calcolare gli effetti sulle economie locali nel medio e lungo periodo, sia per il turismo che per i bilanci degli enti montani che contavano sugli introiti del legname. Molte interconnessioni andranno esaminate e nei prossimi giorni dovremo riflettere sulle indicazioni per gestire al meglio il nostro territorio, mitigando gli effetti di eventi calamitosi di questa natura.”

Il focus e dati sulla situazione in Friuli, in Veneto, a Trento e Bolzano

Gli eventi atmosferici eccezionali di questi giorni hanno lasciato alle proprie spalle ingenti danni. Purtroppo, la situazione emergenziale non è ancora terminata per determinare con precisione i danni.

La situazione è grave in molte aree italiane. Quest’ondata di maltempo, che ha provocato purtroppo ancora vittime, oltre danni sia di tipo infrastrutturale che produttivo alle aziende agricole, ha creato due situazioni emergenziali differenti: nelle città con il crollo delle alberature, e nelle aree forestali delle Alpi orientali.” – dichiara Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “Il primo caso ha ancora una volta dimostrato l’importanza di interventi di professionisti, sia nella fase di progettazione che di cura della vegetazione nelle nostre città: la scelta di specie inadeguate ai siti di messa a dimora innesca una serie di meccanismi errati, tra cui potature estreme e impossibilità di sviluppo degli apparati radicali, che indeboliscono le piante, già sottoposte a stress determinati dall’ambiente urbano.
Il secondo caso è più complesso: insieme alle popolazioni locali dobbiamo valutare le conseguenze sulla filiera foresta-legno, oltre che computare le ripercussioni di carattere ecologico, ambientale e paesaggistico. Nelle prossime settimane dovremo ragionare su come intervenire con le migliori pratiche, le tecniche e gli approcci multidisciplinari alla montagna, alla gestione forestale e agli interventi per tutelare le cosiddette Aree Interne
.”

È difficile poter fare una conta dei danni arrecati alle foreste e agli abitati del Cadore, del Trentino e dell’Alto Adige e della montagna friulana.” – chiarisce Marco Bonavia, Consigliere CONAF – “Le immagini lasciano sgomenti, ma purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici in atto, eventi meteorologici estremi si ripresenteranno con maggiore frequenza rispetto al passato. Ora dobbiamo far passare la fase emergenziale e salvaguardare le popolazioni, dopo sarà possibile calcolare gli effetti sulle economie locali nel medio e lungo periodo, sia per il turismo che per i bilanci degli enti montani che contavano sugli introiti del legname. Molte interconnessioni andranno esaminate e nei prossimi giorni dovremo riflettere sulle indicazioni per gestire al meglio il nostro territorio, mitigando gli effetti di eventi calamitosi di questa natura.”

Il focus e dati sulla situazione in Friuli, in Veneto, a Trento e Bolzano