I Parchi hanno un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità, ma spesso si trascura l’importanza che rivestono come luogo a cui attingere risorse genetiche per il miglioramento delle specie forestali, ornamentali e agricole. Questi scrigni ricchi di specie vanno custoditi con cura perché hanno ancora tanto da insegnarci.
La consapevolezza del patrimonio di biodiversità racchiuso nei Parchi (e non solo) ha risvegliato l’interesse e le attività attorno alle problematiche della conservazione, al miglioramento e propagazione del materiale vegetale, ovvero delle attività vivaistiche, sia da parte degli enti pubblici sia da parte delle aziende private.
“La diversità esistente fra gli ecosistemi, fra le specie e all’interno di ogni singola specie, è espressa dalla variabilità degli individui. Questa molteplicità, che riguarda anche la variazione genetica che si riscontra nell’ambito delle specie, la variazione delle comunità e degli ecosistemi a cui le specie appartengono: essa rappresenta il patrimonio a cui dobbiamo guardare con interesse.” – afferma Renato Ferretti, referente Dipartimento Paesaggio, pianificazione e progettazione territoriale e del verde del CONAF – “C’è un patrimonio di conoscenze, molte ancora da scoprire, che possiamo trasferire anche nel comparto agricolo sfruttando ciò che la Natura ha già scoperto: sistemi e metodi per resistere alle siccità, agli incendi, alle malattie e ai predatori.”
I Parchi hanno un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità, ma spesso si trascura l’importanza che rivestono come luogo a cui attingere risorse genetiche per il miglioramento delle specie forestali, ornamentali e agricole. Questi scrigni ricchi di specie vanno custoditi con cura perché hanno ancora tanto da insegnarci.
La consapevolezza del patrimonio di biodiversità racchiuso nei Parchi (e non solo) ha risvegliato l’interesse e le attività attorno alle problematiche della conservazione, al miglioramento e propagazione del materiale vegetale, ovvero delle attività vivaistiche, sia da parte degli enti pubblici sia da parte delle aziende private.
“La diversità esistente fra gli ecosistemi, fra le specie e all’interno di ogni singola specie, è espressa dalla variabilità degli individui. Questa molteplicità, che riguarda anche la variazione genetica che si riscontra nell’ambito delle specie, la variazione delle comunità e degli ecosistemi a cui le specie appartengono: essa rappresenta il patrimonio a cui dobbiamo guardare con interesse.” – afferma Renato Ferretti, referente Dipartimento Paesaggio, pianificazione e progettazione territoriale e del verde del CONAF – “C’è un patrimonio di conoscenze, molte ancora da scoprire, che possiamo trasferire anche nel comparto agricolo sfruttando ciò che la Natura ha già scoperto: sistemi e metodi per resistere alle siccità, agli incendi, alle malattie e ai predatori.”