Daniela Ducato è la vincitrice del Premio Montezemolo 2019, assegnato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, che premia un personaggio che si è particolarmente distinto per la sua dedizione ed i risultati raggiunti nel mondo dell’agricoltura, dell’ambiente e del territorio. La corona di alloro è stata consegnata dal sottosegretario all’agricoltura Giuseppe L’Abbate, presente ai lavori del XVII congresso nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
Motivazione del premio Montezemolo
Sabrina Diamanti, Presidente CONAF “Per le dimostrate capacità di innovazione, applicate a soluzioni sostenibili e rinnovabili, che legano le comunità al proprio territorio, che recuperano le materie prime e le loro le eccedenze, che intessono una fitta rete di scambi e di relazioni, di reciproco supporto e di progresso collettivo. In perfetto accordo con la discussione sugli obiettivi di agenda2030, che ha caratterizzato questo congresso nazionale.”
IL PROGETTO PREMIATO
Lana, sughero, canapa, vinacce o bucce di pomodoro. Oltre 100 materie che da scarti – o eccedenze come preferisce definirli Daniela Ducato – sono diventate 150 biomateriali rinnovabili realizzati senza l’impiego di prodotti petroliferi. Grazie a questa donna, nascono le filiere Edizero, in cui si produce utilizzando solo sottolavorazioni eccedenti da fonti rinnovabili, per garantire l'assenza di sottrazione di suolo, di risorse idriche e di competizione con la produzione di cibo.
Multidisciplinarietà e relazioni
Dal 2007, Daniela Ducato trasferisce le esperienze nei progetti della Banca del Tempo “di comunità” in una nuova Banca del Tempo di tipo imprenditoriale, dedicata alla produzione industriale, ma circolare e centrata sull'economia della relazione. Imprese, scienziati, territorio, istituzioni e scuole condividono ricerche, scambiano il tempo, si aiutano e collaborano per far emergere abilità poco riconoscibili, favorire il pensiero divergente con la finalità di realizzare nuove biotecnologie industriali, nuovi prodotti, nuove competenze e nuovi lavori. Da questa multidisciplinarietà di relazioni tra aziende e dalle competenze integrate in ambiti diversi (dell'architettura, agricoltura, chimica, medicina, biologia, veterinaria, ingegneria, fisica, geologia), tra il 2008 ed il 2019, nascono nelle filiere Edilzero.
Daniela Ducato è la vincitrice del Premio Montezemolo 2019, assegnato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, che premia un personaggio che si è particolarmente distinto per la sua dedizione ed i risultati raggiunti nel mondo dell’agricoltura, dell’ambiente e del territorio. La corona di alloro è stata consegnata dal sottosegretario all’agricoltura Giuseppe L’Abbate, presente ai lavori del XVII congresso nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
Motivazione del premio Montezemolo
Sabrina Diamanti, Presidente CONAF “Per le dimostrate capacità di innovazione, applicate a soluzioni sostenibili e rinnovabili, che legano le comunità al proprio territorio, che recuperano le materie prime e le loro le eccedenze, che intessono una fitta rete di scambi e di relazioni, di reciproco supporto e di progresso collettivo. In perfetto accordo con la discussione sugli obiettivi di agenda2030, che ha caratterizzato questo congresso nazionale.”
IL PROGETTO PREMIATO
Lana, sughero, canapa, vinacce o bucce di pomodoro. Oltre 100 materie che da scarti – o eccedenze come preferisce definirli Daniela Ducato – sono diventate 150 biomateriali rinnovabili realizzati senza l’impiego di prodotti petroliferi. Grazie a questa donna, nascono le filiere Edizero, in cui si produce utilizzando solo sottolavorazioni eccedenti da fonti rinnovabili, per garantire l'assenza di sottrazione di suolo, di risorse idriche e di competizione con la produzione di cibo.
Multidisciplinarietà e relazioni
Dal 2007, Daniela Ducato trasferisce le esperienze nei progetti della Banca del Tempo “di comunità” in una nuova Banca del Tempo di tipo imprenditoriale, dedicata alla produzione industriale, ma circolare e centrata sull'economia della relazione. Imprese, scienziati, territorio, istituzioni e scuole condividono ricerche, scambiano il tempo, si aiutano e collaborano per far emergere abilità poco riconoscibili, favorire il pensiero divergente con la finalità di realizzare nuove biotecnologie industriali, nuovi prodotti, nuove competenze e nuovi lavori. Da questa multidisciplinarietà di relazioni tra aziende e dalle competenze integrate in ambiti diversi (dell'architettura, agricoltura, chimica, medicina, biologia, veterinaria, ingegneria, fisica, geologia), tra il 2008 ed il 2019, nascono nelle filiere Edilzero.