L’agricoltura non deve essere messa ai margini della crisi di Governo

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La crisi di Governo sta spazzando l’agricoltura e il comparto primario dalle agende politiche, e questo rischia di essere un danno nefasto per il Paese. Una preoccupazione che sale con il passare delle ore, secondo il Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF). Con le dimissioni dell’onorevole Teresa Bellanova il Ministero delle politiche agricole è rimasto di fatto senza una guida.
L'interim assunto in questi giorni dal Presidente del Consiglio dei Ministri è una soluzione formale e obbligata che auspichiamo duri il meno possibile. Serve una rapida risoluzione della crisi di governo per ripristinare a breve la piena operatività di un Ministero strategico.

La fase politica è ancora decisamente confusa e non si intravede una soluzione condivisa. Comprendiamo il momento e le priorità dell’esecutivo di trovare innanzitutto una maggioranza ma restiamo perplessi nel non vedere l’agricoltura al centro del dibattito politico. In queste ore, dopo la salita al Colle, il Presidente Conte ha avocato a sé il Ministero retto dalla dimissionaria Teresa Bellanova: ci auguriamo che tale scelta sia temporanea e transitoria.” – ha dichiarato Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “La crisi ha impattato pesantemente su un comparto, quello agricolo, che è decisivo pensando al futuro e alle sfide che ci attendono, partendo dalla sostenibilità delle produzioni per arrivare alla lotta ai cambiamenti climatici, passando per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, della biodiversità, delle colture locali e per sfruttare la forza dell’agroalimentare nazionale, importante attrattiva per il turismo e incisiva nella bilancia dell’export. È evidente, però, che un comparto così strategico necessiti di una guida forte e capace di dare indirizzi e individuare strategie di medio e lungo periodo. Attività che il ruolo di premier, per i numerosi impegni e le responsabilità istituzionali, resi ancor più complessi da questo periodo di emergenza sanitaria, a nostro avviso non consente di realizzare con completezza.”

Roma, 15 gennaio 2021

La crisi di Governo sta spazzando l’agricoltura e il comparto primario dalle agende politiche, e questo rischia di essere un danno nefasto per il Paese. Una preoccupazione che sale con il passare delle ore, secondo il Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF). Con le dimissioni dell’onorevole Teresa Bellanova il Ministero delle politiche agricole è rimasto di fatto senza una guida.
L'interim assunto in questi giorni dal Presidente del Consiglio dei Ministri è una soluzione formale e obbligata che auspichiamo duri il meno possibile. Serve una rapida risoluzione della crisi di governo per ripristinare a breve la piena operatività di un Ministero strategico.

La fase politica è ancora decisamente confusa e non si intravede una soluzione condivisa. Comprendiamo il momento e le priorità dell’esecutivo di trovare innanzitutto una maggioranza ma restiamo perplessi nel non vedere l’agricoltura al centro del dibattito politico. In queste ore, dopo la salita al Colle, il Presidente Conte ha avocato a sé il Ministero retto dalla dimissionaria Teresa Bellanova: ci auguriamo che tale scelta sia temporanea e transitoria.” – ha dichiarato Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “La crisi ha impattato pesantemente su un comparto, quello agricolo, che è decisivo pensando al futuro e alle sfide che ci attendono, partendo dalla sostenibilità delle produzioni per arrivare alla lotta ai cambiamenti climatici, passando per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, della biodiversità, delle colture locali e per sfruttare la forza dell’agroalimentare nazionale, importante attrattiva per il turismo e incisiva nella bilancia dell’export. È evidente, però, che un comparto così strategico necessiti di una guida forte e capace di dare indirizzi e individuare strategie di medio e lungo periodo. Attività che il ruolo di premier, per i numerosi impegni e le responsabilità istituzionali, resi ancor più complessi da questo periodo di emergenza sanitaria, a nostro avviso non consente di realizzare con completezza.”

Roma, 15 gennaio 2021