L’Italia è divisa in due. Da un lato le devastazioni del nord Italia, con tempeste e grandinate che hanno danneggiato abitazioni, strade, parchi urbani e molte aree agricole. Dall’altro, la cappa di caldo, con temperature torride e il periodo siccitoso al centro sud sta mettendo a dura prova sia i cittadini che le colture e gli incendi incombono.
“Quando ci sono vittime, il primo incondizionato pensiero va a loro e al dolore delle loro famiglie, a cui porgiamo le nostre condoglianze. Come tecnici, però siamo chiamati a proporre soluzioni affinché casi analoghi non si ripetano. Tralasciando gli atti dolosi, le condizioni avverse che stanno esacerbando per intensità e frequenza questi fenomeni sono direttamente collegate all’emergenza climatica in atto e a un’assente politica di gestione del territorio. Un singolo tornado, anche di forte intensità, è normalmente osservato nel catino caldo-umido della Pianura Padana, ma in questi giorni assistiamo a eventi successivi e ripetuti che hanno coinvolto aree differenti in rapida sequenza. Non è la situazione del settembre 2021, quando abbiamo assistito a quello che i climatologi lo definiscono outbreak tornadico, ossia 7 trombe d’aria concentrate in un’area circoscritta e in poche ore, ma le somiglianze sono molte.”
Sabrina Diamanti, presidente Consiglio degli Ordini dei dottori agronomi e forestali
Le immagini mostrano grandinate di intensità fuori scala, linee ferroviarie e strade interrotte e danni consistenti a colture, viali alberati e parchi.
“Nelle campagne lombarde, emiliane, del Triveneto si dovrà fare presto il computo dei danni. Come coordinatore del Comitato Interprofessionale Periti Estimatori Danni da Calamità Naturali, assieme al Consiglio Nazionale Geometri e al Collegio Nazionale dei Periti Agrari mettiamo a disposizione i nostri tecnici per valutare i danni dopo i giorni dell’emergenza. Ciò che ci preme, però, è collaborare con le istituzioni ai vari livelli per uscire dalla logica emergenziale, poiché queste situazioni si ripeteranno con frequenza e intensità crescente”
Sabrina Diamanti, presidente Consiglio degli Ordini dei dottori agronomi e forestali
All’opposto, il Centro e il Sud Italia sono afflitti da un caldo intenso, che segue una primavera siccitosa. Ora, inizia la giusta apprensione per il problema degli incendi.
“Gli incendi rappresentano l’incubo del periodo. Le notizie che provengono dalla Sicilia ci riportano a immagini già viste e a situazioni predicibili. Prevenzione, intervento e ripristino sono le tre fasi per gestire il territorio, ma troppo spesso manca il primo di questi vocaboli. Per questo motivo, come tecnici, insistiamo per lavorare nella prevenzione degli incendi partendo dalla pianificazione e progettazione del territorio, anche quello forestale, passando per la realizzazione di opere specifiche quali fasce parafuoco, invasi e attuazione di incendi di interfaccia, ripensando la sistemazione della viabilità forestale e, soprattutto, gestione attiva del bosco. Tante azioni da pianificare e realizzare prima di arrivare all’emergenza.”
Sabrina Diamanti, presidente Consiglio degli Ordini dei dottori agronomi e forestali