Dopo novembre 2013, un nuovo, più intenso e drammatico fenomeno alluvionale ha interessato il territorio delle Marche, causando due vittime e provocando ingentissimi danni ad abitazioni, infrastrutture e produzioni agricole.
L’epicentro dell’evento è stata Senigallia (AN), ove un vero e proprio nubifragio si è abbattuto sulla città (oltre 120 mm di pioggia in poche ore), causando la tracimazione del fiume Misa e l’allagamento della città. La conta dei danni è drammatica: due persone decedute, migliaia di abitazioni invase dal fango, danni per milioni di euro. Senigallia è in ginocchio: il CONAF e gli Ordini territoriali della Regione Marche, nell’esprimere vicinanza e solidarietà alla città, si rendono disponibili a offrire tutto il supporto tecnico necessario per consentire il ripristino di condizioni di accettabile normalità. Ma il maltempo ha interessato drammaticamente anche il territorio limitrofo, con danni elevati nei Comuni di Jesi, Chiaravalle e Osimo (AN). Anche nella vicina provincia di Pesaro e Urbino l’alluvione ha causato ingentissimi danni. All’interno della città di Pesaro si è addirittura temuta la tracimazione degli argini del fiume Foglia, evento poi scongiurato con il passare delle ore (il livello idrico è arrivato a 20 cm dal coronamento dell’argine). Il territorio più colpito è stato sicuramente quello della vallata del fiume Foglia, nei Comuni di Pesaro, Urbino, Gallo di Petriano e Cà Gallo, ove la piena del fiume e dei suoi principali affluenti (in particolare il Torrente Apsa), ha causato l’allagamento di numerose abitazioni e la chiusura al traffico di diverse strade. A centinaia le frane sparse sul territorio provinciale, molte delle quali interessanti la viabilità principale.
In provincia di Macerata le maggiori criticità si sono registrate nella fascia pianeggiante e collinare, nei Comuni di Mogliano, Corridonia e Montecassiano dove si sono registrate numerose frane e allagamenti. Ore di apprensione per le popolazioni del Fermano e dell’ascolano, ma per fortuna i danni sono stati più contenuti.
Nonostante il lento ma graduale miglioramento delle condizioni meteo, lo stato di allerta continua ancora, almeno fino al 6 maggio: date le condizioni di particolare saturazione dei terreni, sono infatti possibili ulteriori fenomeni di dissesto.
Il Presidente Sisti e l’intero Consiglio Nazionale, unitamente agli Ordini provinciali interessati (Ancona, Pesaro e Urbino, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), esprimono la propria vicinanza alla popolazione marchigiana colpita dall’evento alluvionale.
Lunedì 4 maggio 2014.
Dopo novembre 2013, un nuovo, più intenso e drammatico fenomeno alluvionale ha interessato il territorio delle Marche, causando due vittime e provocando ingentissimi danni ad abitazioni, infrastrutture e produzioni agricole.
L’epicentro dell’evento è stata Senigallia (AN), ove un vero e proprio nubifragio si è abbattuto sulla città (oltre 120 mm di pioggia in poche ore), causando la tracimazione del fiume Misa e l’allagamento della città. La conta dei danni è drammatica: due persone decedute, migliaia di abitazioni invase dal fango, danni per milioni di euro. Senigallia è in ginocchio: il CONAF e gli Ordini territoriali della Regione Marche, nell’esprimere vicinanza e solidarietà alla città, si rendono disponibili a offrire tutto il supporto tecnico necessario per consentire il ripristino di condizioni di accettabile normalità. Ma il maltempo ha interessato drammaticamente anche il territorio limitrofo, con danni elevati nei Comuni di Jesi, Chiaravalle e Osimo (AN). Anche nella vicina provincia di Pesaro e Urbino l’alluvione ha causato ingentissimi danni. All’interno della città di Pesaro si è addirittura temuta la tracimazione degli argini del fiume Foglia, evento poi scongiurato con il passare delle ore (il livello idrico è arrivato a 20 cm dal coronamento dell’argine). Il territorio più colpito è stato sicuramente quello della vallata del fiume Foglia, nei Comuni di Pesaro, Urbino, Gallo di Petriano e Cà Gallo, ove la piena del fiume e dei suoi principali affluenti (in particolare il Torrente Apsa), ha causato l’allagamento di numerose abitazioni e la chiusura al traffico di diverse strade. A centinaia le frane sparse sul territorio provinciale, molte delle quali interessanti la viabilità principale.
In provincia di Macerata le maggiori criticità si sono registrate nella fascia pianeggiante e collinare, nei Comuni di Mogliano, Corridonia e Montecassiano dove si sono registrate numerose frane e allagamenti. Ore di apprensione per le popolazioni del Fermano e dell’ascolano, ma per fortuna i danni sono stati più contenuti.
Nonostante il lento ma graduale miglioramento delle condizioni meteo, lo stato di allerta continua ancora, almeno fino al 6 maggio: date le condizioni di particolare saturazione dei terreni, sono infatti possibili ulteriori fenomeni di dissesto.
Il Presidente Sisti e l’intero Consiglio Nazionale, unitamente agli Ordini provinciali interessati (Ancona, Pesaro e Urbino, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), esprimono la propria vicinanza alla popolazione marchigiana colpita dall’evento alluvionale.
Lunedì 4 maggio 2014.