NOTIZIARIO SETTIMANALE
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174
Lunedì 6 dicembre 2010
Le notizie dal 29 novembre al 4 dicembre
COMUNICATI STAMPA
• Primo dicembre
Biologico: Agronomi, ispettore-valutatore è ruolo centrale per fiducia consumatori
• 2 dicembre
Punteruolo rosso: doppio intervento (al fusto e alla chioma) e tempi giusti. La soluzione degli agronomi per salvare le palme italiane
DAL CONAF
E’ uscito il nuovo numero di Agronomi e Forestali
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 6 al 10 dicembre 2010
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 6 al 12 dicembre 2010
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
• 30 novembre
Camera – made in Italy, Scilipoti (Idv): tutelare prodotti italiani con etichettatura obbligatoria
Palazzo Chigi – Cdm approva schema dlgs su trasparenza enti locali. Catricalà (Agcm) rinuncia a designazione presidenza Aeeg. Rinviato sì definitivo a modifiche Codice amministrazione digitale
Senato – (C. 2464 e 2465) ddl Stabilità 2011: commissione Bilancio alle prese con vaglio ammissibilità 309 emendamenti. Pignedoli (Pd) presenta odg su quote latte
• primo dicembre
Camera – capigruppo predispone programma Aula: dopo dl sicurezza, pausa nei lavori fino a discussione mozione di sfiducia al governo del 13 dicembre
Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: Pdl e Lega chiedono e ottengono “pausa di riflessione” sul testo della Cenni (Pd). Esame rischia di impantanarsi
Camera – (C. 3687-A) riforma università: via libera dall’Aula. Testo torna a palazzo Madama
• 2 dicembre
Senato – (S. 2464 e 2565) ddl Stabilità e Bilancio previsione 2011: via libera da V commissione. Respinto odg quote latte, accolto uno della Lega su riforma periti agrari
Camera – (C. 3472) disposizioni per garantire reale utilizzo fondi Feasr: disco verde condizionato della Bilancio
Camera – (C. 209 e abb.) agrumeti caratteristici: disco verde “condizionato” da commissione Cultura. La Bilancio chiede chiarimenti al governo su sostenibilità economica del testo
Unione europea – Pac, De Castro: in assenza di prospettive finanziarie il Parlamento europeo non voterà la riforma
Camera – (C. 3857) pacchetto sicurezza: primo via libera al testo. Fli annuncia fine di una fase della legislatura
• 3 dicembre
Gazzetta ufficiale – (dlgs 200/2010) suinicoltura, pubblicato decreto legislativo di attuazione normativa comunitaria
Camera – Agea, Zucchi (Pd): sollecitare approvazione bilancio previsione 2011 per scongiurare intervento Commissione europea
Senato – (S. 2363) etichettatura prodotti alimentari: parere contrario della commissione Bilancio su emendamento soppressivo del Consorzio anagrafi animali
Camera – mozione sfiducia esecutivo: depositato documento “Terzo Polo”
• 4 dicembre
Mipaaf – ogm, Galan: Italia non rinunci a progetti di ricerca. Necessario definire normativa regionali su coesistenza
COMUNICATI STAMPA
Primo dicembre
Biologico: Agronomi, ispettore-valutatore è ruolo centrale per fiducia consumatori
Sisti, presidente Conaf: “Necessaria formazione e aggiornamento per elevare consapevolezza dell’importanza e responsabilità del ruolo nel sistema dell’agricoltura biologica”
“Nel biologico il ruolo sociale dell’ispettore-valutatore è fondamentale per dare la massima credibilità dell’intero sistema nei confronti del cittadino consumatore”. Lo ha sottolineato il presidente Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, Andrea Sisti, che oggi a Roma è intervenuto al convegno “Il sistema di certificazione nazionale dei prodotti biologici: situazione e prospettive di riforma”, organizzato da FederBio.
Il presidente Sisti ha ricordato le competenze del dottore agronomo e del dottore forestale per quanto concerne i controlli in agricoltura biologica: “Il ruolo del valutatore – ha aggiunto Sisti – deve essere evidenziato e valorizzato; importanti sono la formazione e l’aggiornamento professionale per avere un ispettore-valutatore che sia competente e responsabile. Si tratta di un ruolo di estrema importanza, che permette di rendere credibile l’intero sistema nei confronti della società. E’ quindi necessario un ulteriore sforzo da parte dell’intero sistema, affinché il valutatore abbia piena consapevolezza del proprio ruolo, altrimenti faremmo delle certificazioni e controlli sulla carta. L’ispettore-valutatore che compie i controlli, deve assumere la piena consapevolezza della responsabilità, nei confronti della collettività; per questo bisogna investire nella formazione, partendo già nel percorso universitario”.
2 dicembre
Punteruolo rosso: doppio intervento (al fusto e alla chioma) e tempi giusti. La soluzione degli agronomi per salvare le palme italiane
Giovanni Chiofalo (Conaf): “Abbiamo monitorato l’evolversi degli attacchi del punteruolo rosso in molte località. Necessario fare prevenzione, così da anticipare l’attacco e salvare le piante”
Quella del 2010 è la peggiore epidemia che mai si sia verificata in Italia, per quanto riguarda gli attacchi alle palme da parte del punteruolo rosso. Preoccupazione (ma anche contromisure efficaci) da parte del Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali) che per debellare il problema del punteruolo rosso della palma (un coleottero curculionide, originario dell’Asia, micidiale parassita di molte specie di palme) sottolinea quanto sia necessario fare prevenzione, così da anticipare l’attacco e salvare le piante. Nei prossimi mesi, intanto, il Conaf – come è stato annunciato oggi a Roma in occasione dell’Assemblea nazionale degli ordini provinciali – organizzerà un convegno scientifico di carattere nazionale, “con l‘obiettivo di giungere ad una soluzione definitiva – ha detto il presidente Conaf, Andrea Sisti – che debelli il problema del punteruolo rosso delle palme, a vantaggio del verde urbano di tutta Italia”.
Oltre ad un doppio intervento da eseguire al tronco e alle foglie, è necessario agire nei tempi giusti: “In passato gli attacchi si verificavano nel periodo giugno-luglio – precisa Giovanni Chiofalo, coordinatore del Dipartimento Verde Urbano del Conaf – adesso a settembre-ottobre, a causa dell’innalzamento medio delle temperature. Abbiamo monitorato l’evolversi degli attacchi del punteruolo rosso in molte località siciliane ed anche in altre città italiane (Genova Roma, Lago di Garda, etc.), con un campione di 110 piante, riscontrando risultati positivi grazie agli interventi eseguiti a fine luglio-metà agosto, proprio perché siamo riusciti ad anticipare gli attacchi di settembre”. Fra la fine di agosto e gli inizi di settembre – assicura il Conaf – arrivano le larve; quello è il momento di intervenire: “Con l’endoterapia – aggiunge Chiofalo -, un sistema di difesa del verde urbano che permette la eliminazione di insetti nocivi senza disperdere prodotti chimici nell’ambiente Attraverso un apposito strumento – spiega Chiofalo – abbiamo iniettato nel fusto della palma, a 80 centimetri da terra, un insetticida che non è dannoso per la pianta ma che uccide la larva del punteruolo. Il trattamento (costo 120 euro per intervento) si effettua con un trapano che penetra nel tronco, quindi attraverso dei piccoli tubi si inietta l’insetticida”. Contemporaneamente è da utilizzare il metodo a pioggia: “Spruzzando una soluzione antiparassitaria – prosegue il dottore agronomo Giovanni Chiofalo – si agisce anche sulle foglie della palma, per avere così un intervento completo ed efficace anche sulla chioma, per combattere il punteruolo rosso adulto ed evitare la deposizione delle uova. I trattamenti vanno eseguiti dalla metà di giugno ogni settimana, e non una volta ogni tre settimane come avveniva in passato. Il costo di ogni trattamento del genere è di 200 euro a pianta”. Il Conaf sottolinea come il punteruolo rosso attacchi ormai anche altre piante, come ad esempio il chamaerops (conosciuta anche come palma umana).
DAL CONAF
E’ uscito il nuovo numero di Agronomi e Forestali
Si informa che il numero 3/2010 di AF – Agronomi e Forestali è disponibile online all’indirizzo http://www.agronomi.it/pubblicato-numero-32010-af.
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 6 al 10 dicembre 2010
Disegni di legge di stabilità e di bilancio (S. 2464 e 2465) – relatore Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo)
• Lunedì 6 dicembre, ore 10 e 15.00 – Senato, Aula, inizio discussione generale. Voto finale previsto entro mercoledì 8;
• Giovedì 9 dicembre, ore 16.30 – Conferenza unificata, parere; Conferenza delle Regioni, parere, ore 11.30;
Disegno di legge S. 2479 governo (DL 187/10: Misure urgenti in materia di sicurezza) – relatore Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia)
• Lunedì 6 dicembre, ore 16 – Senato, commissione Finanze, sottocommissione per i pareri;
• Martedì 7 novembre, ore 15.00 – Senato, commissione Affari costituzionali in sede referente; commissione Lavoro in sede consultiva;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (a. g. 292)
• Lunedì 6 dicembre, ore 14 – Senato, commissione Finanze, Ufficio di presidenza: audizione di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate;
• Martedì 7 dicembre, ore 14.00 – Senato, commissione Affari costituzionali in sede consultiva su atti del governo;
• Giovedì 9 dicembre, ore 17 – Camera/Senato, commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo, audizione di rappresentanti della Corte dei conti;
Audizione del presidente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)
• Martedì 7 dicembre, ore 8.30 – Senato, commissione Ambiente, Ufficio di presidenza;
Schema di delibera Cipe su obiettivi, criteri e modalità per la programmazione delle risorse e selezione e attuazione degli investimenti finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate 2007-2013 e indirizzi e orientamenti per l’accelerazione degli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013
• Giovedì 9 dicembre, ore 16 – Conferenza Stato-Regioni;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard net settore sanitario
• Giovedì 9 dicembre, ore 16.30 – Conferenza Unificata, intesa sul provvedimento; Conferenza delle Regioni, ore 11.30;
Piano nazionale per il Sud approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 26 novembre 2010
• Giovedì 9 dicembre, ore 16.30 – Conferenza Unificata, informativa del governo.
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 6 al 12 dicembre 2010
Lunedì 6 dicembre
• Roma: Presentazione della nuova pubblicazione periodica della Banca d’Italia “Rapporto sulla stabilità finanziaria”, con il governatore, Mario Draghi – Via Nazionale 91, ore 16.30;
Martedì 7 dicembre
• Roma: “Tavola rotonda ad Alto Livello sull’importanza del Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l’Alimentazione e l’Agricoltura”, con il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan – sede della Fao, ore 9.00.
Giovedì 9 dicembre
• Roma: Seminario sul tema “Le rinnovabili 2010: quali regole, quali incentivi”, organizzato da Staffetta Quotidiana. Partecipa Sara Romano, direttore generale nucleare ministero Sviluppo economico – via Principe Amedeo 5/b ore 9.30);
Venerdì 10 dicembre
• Istat: Produzione industriale Ottobre 2010 (ore 10);
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
30 novembre
Camera – made in Italy, Scilipoti (Idv): tutelare prodotti italiani con etichettatura obbligatoria
Il mercato del falso nel settore alimentare produce un business di valore superiore ai 60 miliardi di euro, che penalizza sotto il profilo economico e della sicurezza alimentare i nostri prodotti. Per tutelare la produzione nazionale sarebbe necessario rendere obbligatoria, sull’etichetta, l’indicazione del luogo di origine o di provenienza, in assenza di denominazione di origine o di indicazione geografica, così come stabilito dalla direttiva 2000/13/CE e dal decreto legislativo n. 109 del 1992 (in materia di etichettatura alimentare). Come specificato dal disegno di legge su etichettatura e qualità dei prodotti agroalimentari (già approvato dalla Camera e ora al vaglio della commissione Agricoltura del Senato in sede deliberante) è importante rendere obbligatoria l’indicazione dei luoghi di origine del prodotto e anche della materia prima utilizzata, per tutelare l’esigenza dei consumatori di essere informati. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a Montecitorio, Domenico Scilipoti (Idv-Sicilia) chiede quindi al governo di mettere in atto iniziative idonee a tutelare i prodotti del made in Italy, per assicurare una perfetta informazione ai consumatori e rimettere in marcia il settore agroalimentare.
Palazzo Chigi – Cdm approva schema dlgs su trasparenza enti locali. Catricalà (Agcm) rinuncia a designazione presidenza Aeeg. Rinviato sì definitivo a modifiche Codice amministrazione digitale
Il Consiglio dei ministri durante la riunione di questa mattina ha approvato lo schema di decreto legislativo sulla responsabilizzazione e la trasparenza del governo delle autonomie territoriali, un ulteriore tassello del federalismo fiscale previsto dalla legge n. 42/2009.
Il provvedimento, su cui ci esprimeranno le commissioni competenti del Parlamento, introduce meccanismi premiali e sanzionatori per Regioni, Province ed enti locali che prevedono un vero e proprio “inventario” di fine legislatura, per le Regioni, e di fine mandato per Comuni e Provincie, costituito da una dichiarazione certificata di rendicontazione dell’attività svolta.
Il testo prevede, inoltre, la costituzione della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, organo di verifica e controllo sul funzionamento del nuovo sistema di federalismo fiscale.
L’esecutivo ha poi avviato l’esame dello schema decreto legislativo, sul quale già si sono espresse le commissioni di Camera e Senato, di modifica del Codice dell’amministrazione digitale emanato nel 2005, rinviando però il via libera definitivo al provvedimento su cui, la scorsa settimana, hanno espresso il parere le commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Dal testo entrato oggi a palazzo Chigi, che ES anticipa in allegato, sembra che l’esecutivo abbia recepito alcune delle modifiche proposte dai gruppi di lavoro dei due rami del Parlamento.
Inoltre, è stato approvato in via preliminare uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che mira a potenziare e a razionalizzare il sistema per incrementare l’efficienza energetica in modo da conseguire gli obiettivi nazionali dell’utilizzo del 17% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020.
Su questo provvedimento si è favorevolmente espresso il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, che ha fortemente voluto l’inserimento nel testo di una norma “che non consente di costruire su terreni agricoli impianti fotovoltaici a terra superiori a un Mw. In questo modo intendiamo proteggere il terreno agricolo dalle speculazioni industriali, stabilendo che esso deve essere utilizzato in primo luogo per l’agricoltura.”
Il ministro in un comunicato stampa ha anche rivendicato di aver ottenuto che la grandezza degli impianti sia direttamente proporzionale alla superficie agricola posseduta, in modo che non si possa utilizzare più del 10% del terreno a disposizione per sviluppare impianti fotovoltaici a terra.
Il Consiglio dei ministri ha poi preso atto della rinuncia da parte del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) Antonio Catricalà alla designazione a Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica.
Senato – (C. 2464 e 2465) ddl Stabilità 2011: commissione Bilancio alle prese con vaglio ammissibilità 309 emendamenti. Pignedoli (Pd) presenta odg su quote latte
La commissione Bilancio del Senato dovrebbe avviare nella serata di oggi le votazioni su articoli ed emendamenti al disegno di legge di Stabilità e al Bilancio di previsione 2011. Nelle sedute di ieri e di questa mattina, il gruppo di lavoro, che esamina i due testi in sede referente, ha provveduto al vaglio di ammissibilità delle proposte di modifica riferite al Bilancio di previsione e di quelle relative ai commi da 1 a 34 del primo articolo del ddl Stabilità, ovvero circa la metà delle 309 proposte di modifica presentate al provvedimento, tutte dai gruppi di opposizione. Finora il presidente della V commissione Antonio Azzollini (Pdl-Puglia) ha dichiarato inammissibile solo una decina degli emendamenti al disegno di legge di Stabilità e circa venti di quelli riferiti al Bilancio di previsione. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Azzollini, la maggioranza non intende approvare modifiche alla manovra nel suo complesso, alla quale sinora non sono pervenute proposte emendative da parte del relatore Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo) e del governo.
Tra le modifiche presentate diverse intervengono a sostegno del settore primario, mentre con l’ordine del giorno G/2464/55/5 Leana Pignedoli del Pd (eletta in Emilia Romagna), chiede l’impegno del governo a perseguire, con riguardo al pagamento delle multe sulle quote latte, un programma che, nel rispetto delle regole comunitarie, assicuri il versamento delle sanzioni. Versamento che dovrà essere garantito in particolare da parte delle 561 aziende che secondo i dati dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) risultano ancora inadempienti.
Primo dicembre
Camera – (C. 3687-A) riforma università: via libera dall’Aula. Testo torna a palazzo Madama
In una Roma blindata dalle forze dell’ordine, e paralizzata fino a sera dalle manifestazioni degli studenti che protestavano, il disegno di legge che riforma l’Università italiana ha ricevuto ieri sera il suo secondo via libera, il primo alla Camera dopo quello incassato il 29 luglio scorso al Senato.
Nel corso dell’esame a Montecitorio il testo è stato modificato in diversi punti e dovrà quindi tornare a palazzo Madama dove, salvo ulteriori quanto improbabili cambiamenti, verrà definitivamente approvato. Disco verde che dovrebbe arrivare, secondo i piani dell’esecutivo, entro il 13 dicembre dal momento che, il 14 e 15, il Parlamento si pronuncerà sulle annunciate mozioni di sfiducia al governo. Tra le principali novità che riguarderanno gli Atenei, nessuna, è specificato più volte nel testo, causerà nuovi o maggiori oneri per lo Stato. La quasi totalità delle risorse previste per l’arricchimento del testo arriverà infatti dal disegno di legge di Stabilità, che deve essere ancora approvato. Soluzione, questa, che ha sollevato non poche perplessità nell’opposizione. Tra le modifiche approvate, l’emendamento, proposto da Futuro e libertà, che ripristina gli scatti meritocratici per professori e ricercatori meritevoli. Viene così autorizzata la spesa di 18 milioni di euro per l’anno 2011 e di 50 milioni per gli anni 2012 e 2013. Sempre su “stimolo” dei futuristi si è inoltre provveduto a reperire i soldi per consentire l’assunzione di 1500 ricercatori. Oltre alle modifiche introdotte a Montecitorio, che, come detto, riguardano nella maggior parte dei casi la ricerca di fondi, i punti principali della riforma sono rimasti, nella sostanza, gli stessi licenziati dal Senato. Tra i vari interventi figurano quelli che mirano a favorire la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Questo percorso si articolerà in due contratti a tempo determinato di 6 anni (3+3). Al termine di questo periodo, se il ricercatore sarà ritenuto valido dall’Ateneo, sarà confermato a tempo indeterminato come associato. In caso contrario terminerà il rapporto con l’università maturando, però, titoli utili per i concorsi pubblici. Confermate, tra le altre, le norme che prevedono: l’adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele; la distinzione netta di funzioni tra senato accademico e consiglio di amministrazione (che avrà potere decisionale su assunzioni e spese e, eventualmente, un presidente esterno); l’istituzione di un fondo speciale per promuovere l’eccellenza e il merito fra gli studenti; l’obbligo di presenza dei docenti in aula e la loro valutazione da parte degli studenti. I rettori avranno mandati a termine. Non potranno, cioè, mantenere il ruolo di “magnifici” per più di due mandati consecutivi da quattro anni o per un mandato unico da sei. Prevista, inoltre, la possibilità di fusione tra gli atenei e la diminuzione delle facoltà che non potranno essere più di 12 per ogni università.
Da segnalare infine come, durante le dichiarazioni di voto sulla riforma (passata con 307 sì, 252 no e l’astensione dei 7 deputati dell’Api di Rutelli), il vicepresidente vicario dei deputati finiani, Benedetto Della Vedova (eletto in Piemonte) abbia sottolineato come il voto favorevole del suo gruppo sarebbe arrivato nonostante il governo non goda più della fiducia di Futuro e libertà.
Background
– 25 novembre 2009: il testo viene presentato dal governo al Senato.
Iter Senato:
– 2 dicembre 2009: il testo è assegnato alla commissione Cultura, con relatore Giuseppe Valditara (Fli-Lombardia) che avvia il dibattito svolgendo anche audizioni informali;
– 3 marzo 2010: la commissione Cultura fissa per l’11 marzo il termine per la presentazione di emendamenti;
– 17 marzo 2010: la commissione Cultura inizia discussione emendamenti;
– 19 maggio 2010: nella seduta notturna la commissione Istruzione conclude le votazioni sulle proposte di modifica e dà il via libera al testo per l’Aula;
– 22 luglio 2010: l’Assemblea svolge la discussione generale del provvedimento;
– 23-29 luglio 2010: l’Aula vota e approva il provvedimento che viene quindi trasmesso a Montecitorio.
Iter Camera:
– 15 settembre 2010: il provvedimento (C. 3687) trasmesso a Montecitorio è assegnato alla commissione Cultura in sede referente, che avvia l’esame con l’illustrazione del testo da parte del relatore Paola Frassinetti (Pdl-Lombardia). Chiesti i pareri in consultiva da parte di tutti gli altri gruppi di lavoro;
– 15-29 settembre 201: la commissione cultura prosegue la discussione generale e svolge audizioni informali sul testo, fissando il termine per la presentazione di emendamenti per il 30 settembre alle 19;
– Primo ottobre 2010: rinviato al 4 ottobre alle 19 il termine per la presentazione di emendamenti;
– 5-7 ottobre 2010: la commissione Cultura vota gli emendamenti e invia il provvedimento modificato al parere in consultiva degli altri gruppi di lavoro;
– 13-14 ottobre 2010: la Bilancio e la Conferenza Stato-Regioni danno parere contrario sul testo perché carente di copertura. Dopo un duro confronto con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, il responsabile dell’Economia, Giulio Tremonti, nel Consiglio dei ministri che approva il disegno di legge di Stabilità 2011, assicura che le risorse per l’università saranno stanziate con il decreto legge milleproroghe di fine anno. La commissione Istruzione sospende l’esame del provvedimento;
– 10-11 novembre 2010: il governo presenta in commissione Bilancio una maxi modifica al ddl Stabilità 2011, assegnando all’università un fondo da 800 milioni di euro per il prossimo anno, rifinanziato a partire dal 2012 da altri 500 milioni di euro;
– 19 novembre 2010: dopo il via libera dell’Aula al ddl Stabilità con dentro anche le risorse per l’università, la commissione Istruzione approva per l’Assemblea la riforma degli atenei recependo i rilievi dalla Bilancio;
– 22 novembre 2010: l’Aula svolge la discussione generale;
– 30 novembre 2010: dopo essere stato rinviato il 25, arriva il voto finale sul testo che attende ore il passaggio a palazzo Madama.
Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: Pdl e Lega chiedono e ottengono “pausa di riflessione” sul testo della Cenni (Pd). Esame rischia di impantanarsi
La commissione Agricoltura di Montecitorio ha ripreso ieri l’esame, in sede referente, della proposta di legge in materia di tutela della biodiversità, interrotto lo scorso 19, quando il gruppo di lavoro aveva deliberato di procedere a una serie di audizioni informali. Il relatore Marcello Di Caterina (Pdl-Campania), pur evidenziando come sia intenzione di tutti i gruppi portare avanti il provvedimento presentato da Susanna Cenni (Pd-Toscana), ha sottolineato come siano emersi dall’approfondimento informale importanti elementi di riflessione. In particolare, ha detto Di Caterina, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha segnalato alcune criticità riferite soprattutto alla necessità che il testo sia armonizzato con le attività e le normative già poste in essere dagli enti locali e con le iniziative in corso per l’attuazione del Piano nazionale della biodiversità agraria. Inoltre, ha continuato il relatore, hanno sollevato perplessità i meccanismi previsti per il finanziamento del Fondo per la tutela della biodiversità di interesse agricolo dal rischio di inquinamento genetico, che dovrebbe essere alimentato dai proventi derivanti dalle sanzioni per inquinamento da ogm. Alle parole del relatore hanno fatto eco Viviana Beccalossi (Pdl-Lombardia) e Corrado Callegari (Lnp-Veneto) che hanno entrambi ricordato come l’agricoltura sia materia di competenza legislativa regionale e, di conseguenza, hanno espresso il timore che la proposta in esame possa determinare un eccessivo appesantimento della regolamentazione sull’attività agricola. A giudizio del deputato del Carroccio, in particolare, sarebbe opportuno non creare un sistema centralizzato, ma semmai stimolare le Regioni che non lo hanno ancora fatto a dotarsi di una legislazione a tutela della biodiversità. Alla luce di queste considerazioni, sia la Beccalossi che Callegari hanno quindi chiesto un’ulteriore riflessione sull’argomento. Richiesta in parte accolta dal presidente del gruppo di lavoro Paolo Russo (Pdl-Campania) che ha deciso di rinviare l’esame del provvedimento alla seconda metà di dicembre.
A questo punto, il testo rischia di impantanarsi definitivamente in quanto, come noto, dopo la seconda metà di dicembre è probabile che l’attuale esecutivo perda la fiducia alle Camere e lo scenario politico, così come le priorità del Parlamento, cambino in modo netto, soprattutto nel caso di elezioni anticipate.
Camera – capigruppo predispone programma Aula: dopo dl sicurezza, pausa nei lavori fino a discussione mozione di sfiducia al governo del 13 dicembre
L’Aula della Camera avvierà questo pomeriggio le votazioni sul decreto legge in materia di sicurezza, e proseguirà anche nella seduta di domani. La seduta successiva si terrà poi direttamente il 13 dicembre, con l’avvio della discussione sulla mozione di sfiducia al governo. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio nella riunione che si è conclusa poco fa. È quindi scomparsa dal calendario della Camera, almeno fino al verdetto del Parlamento sul prosieguo della legislatura, la mozione di sfiducia che Pd e Idv hanno presentato nei confronti del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, così come quella che Antonio Di Pietro (Idv-Molise) ha rivolto al titolare della Semplificazione Roberto Calderoli. “In pendenza di una mozione di sfiducia al governo – ha spiegato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto – abbiamo ritenuto opportuno che la prossima settimana l’Aula non lavori su questioni comunque delicate perché prevale, secondo noi, la questione politica generale dopo la quale riprenderemo la normale attività parlamentare”.
2 dicembre
Senato – (S. 2464 e 2565) ddl Stabilità e Bilancio previsione 2011: via libera da V commissione. Respinto odg quote latte, accolto uno della Lega su riforma periti agrari
La commissione Bilancio del Senato ha concluso poco fa la discussione del disegno di legge di Stabilità e del Bilancio di previsione 2011, dando al relatore, Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo), mandato a riferire favorevolmente in Aula sul testo, al quale, come anticipato ieri, non sono state apportate modifiche. Il gruppo di lavoro infatti, dopo aver respinto in mattinata tutte le modifiche presentate alla manovra, ha dedicato il pomeriggio alla discussione dei molti ordini del giorno, alcuni dei quali sono stati approvati o accolti dal governo, mentre altri sono stati respinti. Tra questi c’è anche il G/2464/55/5, della senatrice del Pd Leana Pignedoli (eletta in Emilia Romagna), con cui si chiedeva al governo l’impegno a imporre il rispetto da parte delle aziende inadempienti del versamento delle multe sulle quote latte. A riguardo il sottosegretario all’Economia Luigi Casero ha proposto di modificare il dispositivo dell’atto di indirizzo, nel senso di impegnare il governo a proseguire un programma basato sul pieno rispetto delle regole comunitarie, escludendo quindi il riferimento relativo alle possibili procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, che potrebbe derivare dalla proroga concessa al pagamento delle rate in scadenza a luglio. Proposta però non accolta da Vidmer Mercatali (Pd-Emilia Romagna) che, in qualità di cofirmatario dell’ordine del giorno, ha chiesto di porlo comunque in votazione. Secondo il Partito democratico, infatti, come osservato anche dal senatore, ed ex presidente della commissione Bilancio nella XV legislatura, Enrico Morando (Pd-Veneto), la cancellazione del riferimento alla procedura di infrazione avrebbe vanificato la forza dell’impegno chiesto all’esecutivo. Posto in votazione l’atto è stato respinto dalla commissione.
Accolto invece l’odg G/2464/102/5 (testo 2) a firma di Enrico Montanari (Lnp-Piemonte) che, evidenziando il ruolo svolto nello sviluppo del settore primario da parte di periti agrari, ha impegnato il governo a valutare l’opportunità di avviare con urgenza la riforma della legge professionale (L. 434/1968). Obiettivo dichiarato nell’atto è quello di abolire tutti i riferimenti che limitano l’attività di questi professionisti verso le piccole e medie imprese agricole e impedire l’iscrizione all’albo, ma, al più, al solo elenco speciale, per i periti agrari impiegati, a qualunque titolo, dallo Stato o da altra pubblica amministrazione. Con l’odg si chiede inoltre di prevedere che i componenti il Consiglio nazionale possano rimanere in carica, anche non consecutivamente, per un massimo di otto anni, destituendo coloro che, all’atto delle presenti modifiche, fossero in carica da più di otto anni.
– 14 ottobre 2010: il disegno di legge di Stabilità e il Bilancio di previsione per il 2011 sono approvati dal Consiglio dei ministri;
Iter Camera:
– 15-19 ottobre 2010: il governo trasmette i due provvedimenti al presidente di Montecitorio Gianfranco Fini che li assegna in sede referente alla commissione Bilancio, richiedendo il parere in consultiva di tutti gli altri gruppi di lavoro;
– 20-28 ottobre 2010: il testo è esaminato dalle commissioni in sede consultiva, che trasmettono alla Bilancio i propri pareri con alcuni emendamenti;
– 29 ottobre 2010: la commissione Bilancio fissa per le 14 il termine per la presentazione di emendamenti;
– 2 novembre 2010: il V gruppo di lavoro procede al vaglio di ammissibilità delle circa 600 proposte di modifica presentate al testo;
– 4 novembre 2010: la commissione Bilancio avvia le votazioni e il governo viene battuto nella votazione di un emendamento su cui ha dato parere contrario. I lavori vengono sospesi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti annuncia la presentazione di un maxiemendamento;
– 10-11 novembre 2010: il governo presenta la maxi modifica, ma l’intervento è in gran parte dichiarato inammissibile, comprese le diposizioni sulla stabilizzazione delle agevolazioni contributive in agricoltura;
– 12-13 novembre 2010: la commissione Bilancio approva in un testo riformulato l’emendamento del governo in cui vengono confermate, con una nuova formulazione, le disposizioni relative alla stabilizzazione delle agevolazioni per il settore agricolo;
Iter Senato
– 19 novembre 2010: i due provvedimenti sono annunciati a palazzo Madama (S. 2464 e S. 2465) e assegnati in sede referente alla commissione Bilancio, con relatore Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo). Chiesto inoltre in sede consultiva il parere di tutti gli altri gruppi di lavoro;
– 23-25 novembre 2010: la Bilancio avvia la discussione sul testo, tutti i gruppi di lavoro in sede consultiva trasmettono i propri pareri alla commissione di merito;
– 26 novembre 2010: fissato per le 20 termine presentazione emendamenti;
– 29-30 novembre 2010: la commissione Bilancio procede al vaglio di ammissibilità degli emendamenti presentati (309 per la legge di Stabilità e una trentina per il Bilancio di previsione). Tra gli ordini del giorno figura anche uno a firma di Leana Pignedoli del Pd (Emilia Romagna) sulla questione delle quote latte;
– 1-2 dicembre 2010: la Bilancio respinge tutti gli emendamenti e anche l’odg Pignedoli sulle quote latte, e dà il via libera al testo per l’Aula.
Camera – (C. 3472) disposizioni per garantire reale utilizzo fondi Feasr: disco verde condizionato della Bilancio
Via libera della commissione Bilancio di Montecitorio al nuovo testo della proposta di legge, di iniziativa del presidente del gruppo di lavoro Agricoltura Paolo Russo (Pdl-Campania), che detta disposizioni per assicurare l’utilizzo totale delle risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). La commissione aveva già esaminato il testo ed espresso un parere favorevole con condizione il 21 settembre scorso. Tuttavia l’Agricoltura che, referente sul testo, ha proceduto alla disamina e votazione degli emendamenti, non aveva recepito la condizione della Bilancio. Il quinto gruppo di lavoro ha quindi approvato un nuovo parere, nel quale si ripropone la stessa condizione, di soppressione dell’articolo 2 del provvedimento. Si tratta di una norma che prevede che i programmi di sviluppo rurale delle Regioni confluiscano nel Programma nazionale di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013, che prevede uno specifico piano di finanziamento costituito dalla somma delle dotazioni finanziarie dei programmi regionali.
Camera – (C. 209 e abb.) agrumeti caratteristici: disco verde “condizionato” da commissione Cultura. La Bilancio chiede chiarimenti al governo su sostenibilità economica del testo
La proposta di legge per la salvaguardia “degli agrumeti caratteristici dei territori a rischio di dissesto idrogeologico e di particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale”, all’esame, in sede referente, della commissione Agricoltura di Montecitorio, prosegue il suo iter nei gruppi di lavoro che la stanno esaminando in sede consultiva. Dopo il parere favorevole della bicamerale per le Questioni regionali e quello contrario della commissione Ambiente, ieri, è stato il settimo gruppo di lavoro della Camera (Cultura) a esprimersi sul provvedimento. In particolare, come evidenziato dal relatore Giuseppe Scalera (Pdl-Campania), le competenze della commissione Cultura riguardano soprattutto la parte dell’articolato relativa all’individuazione di quegli agrumeti di “particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale” fatti oggetto di interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia. L’articolo 2 del testo, ha sottolineato nello specifico Scalera, stabilisce che l’individuazione degli agrumeti, e la definizione degli interventi stessi, siano effettuate con decreto del ministero delle Politiche agricole, di concerto con i ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente. Proprio per agevolare l’individuazione delle coltivazioni di particolare pregio, il relatore, pur proponendo un parere favorevole al testo, ha quindi suggerito di inserire un’osservazione per modificare l’articolo 2. In sostanza, secondo quanto suggerito da Scalera, la commissione Agricoltura avrebbe dovuto valutare l’opportunità di prevedere un criterio temporale certo per il riconoscimento del carattere di storicità degli agrumeti. Al momento, infatti, il testo non fissa un termine minimo di anni in questo senso. Il relatore, Paolo Grimoldi (Lnp-Lombardia) ha quindi proposto di trasformare l’osservazione già contenuta nel parere formulato in una condizione. Dopo che il gruppo di lavoro ha accolto la richiesta di Grimoldi il “suggerimento” avanzato da Scalera è stato trasformato in una “condicio sine qua non”, nel senso che il parere della commissione Cultura potrà essere considerato favorevole solo con la citata modifica dell’articolo 2. Su proposta dell’esponente di Futuro e libertà Fabio Granata (Sicilia), inoltre, il documento è stato integrato con l’indicazione di tenere conto della normativa specifica della Regione Sicilia per quel che riguarda l’attuazione dell’articolo 5, che demanda a un decreto ministeriale l’attuazione degli interventi di ripristino.
Sempre nella giornata di ieri, la proposta di legge è stata inoltre oggetto dell’esame della commissione Bilancio. Il quinto gruppo di lavoro della Camera non ha però espresso alcun parere segnalando, al contrario, l’opportunità di acquisire diversi chiarimenti da parte del governo. In particolare, il relatore Giuseppe Fallica (Pdl-Sicilia) ha evidenziato come, le risorse che le Regioni saranno chiamate a erogare per la salvaguardia degli agrumeti, potranno essere stanziate solo compatibilmente con i vincoli del patto di stabilità e, dal momento che per le Regioni il patto opera sui livelli massimi di spesa, le stesse risorse potrebbero essere utilizzate solo “tagliando” altri costi. Lo stesso Fallica ha poi chiesto un chiarimento dell’esecutivo anche in merito all’affidamento alle amministrazioni regionali delle funzioni di controllo e dei compiti connessi all’applicazione delle sanzioni. Alla luce di queste considerazioni, e su proposta del sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti, presente in commissione, il presidente del gruppo di lavoro Giancarlo Giorgetti (Lnp-Lombardia) ha quindi rinviato il seguito dell’esame per consentire al governo di svolgere ulteriori approfondimenti.
Unione europea – Pac, De Castro: in assenza di prospettive finanziarie il Parlamento europeo non voterà la riforma
La riforma della Politica agricola comune, oggetto della comunicazione che il commissario europeo Dacian Ciolos ha consegnato alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, è al momento solo una base su cui lavorare: riporta una serie di principi, ma non prevede nulla, in sostanza “ha lasciato il cerino in mano al Parlamento”. E’ quanto sostenuto dal presidente della commissione Agricoltura di rue Wiertz a Bruxelles, Paolo De Castro, questo pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa sui risultati conseguiti nell’anno di presidenza del gruppo di lavoro. De Castro ha precisato che spetterà ora all’Europarlamento, ma soprattutto alla sua commissione, delineare la riforma vera e propria, tenendo conto dei principi di competitività e sostenibilità precisati da Ciolos. I tempi per la predisposizione della riforma prevedono l’approvazione lavoro della commissione Agricoltura entro fine aprile, per poi calendarizzare il provvedimento in plenaria agli inizi di maggio. A luglio 2011, poi, arriverà la proposta legislativa vera e propria del commissario. “Ciò che è certo – ha precisato De Castro – è che non si potrà approvare la riforma senza avere prima chiare e delineate le sue prospettive economiche”. In merito ai criteri di ripartizione della Pac, poi, sui quali gli agricoltori italiani temono ripercussioni a causa del necessario allineamento tra Paesi nuovi e vecchi membri, il presidente ha precisato che, se tagli ci saranno, saranno attuati nell’ambito di un tetto massimo da applicare alle risorse e nella loro rimodulazione sulla base del lavoro. Infatti, ha sostenuto, non vi sarebbe, nelle intenzioni del Parlamento, la volontà di limitare la distribuzione al criterio territoriale. A questo, secondo De Castro, andrebbe affiancato il valore del lavoro e quello delle colture.
L’ex ministro dell’Agricoltura (nella tredicesima e quindicesima Legislatura) ha anche ricordato che il 9 dicembre prossimo sarà presentato il “pacchetto latte”, che includerà proposte legislative sui rapporti contrattuali tra i produttori e i soggetti che compongono la filiera, e su tutte le questioni ancora aperte con le organizzazioni professionali. Subito dopo seguirà il pacchetto qualità, su proposte legislative per la valorizzazione delle filiere.
Infine, De Castro ha evidenziato che “da parte dell’Italia c’è ancora sottovalutazione del ruolo dell’Europa. Gli altri Paesi hanno capito rapidamente che le leggi nazionali devono trovare armonizzazione nel contesto europeo, e che è pressoché inutile varare provvedimenti senza predisporre un terreno in grado di accogliere a livello continentale”. E’ questo il caso, ha ricordato, della direttiva sull’informazione ai consumatori. Il provvedimento, approvato in prima lettura dall’Aula di Strasburgo, contiene la norma sull’etichettatura dei prodotti alimentari, inserita con fatica all’interno del testo dalla commissione, e “che rischia di venire stravolta dai ministri della Salute europei che si riuniranno a Bruxelles il prossimo 8 dicembre”. “Tutto ciò avviene mentre si pone l’enfasi sull’approvazione di una legge nazionale senza prospettiva (ndr ddl 2363 in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, attualmente al Senato, assegnato alla commissione Agricoltura in sede deliberante), perché i singoli Paesi non possono legiferare autonomamente”. “L’Italia – ha concluso – purtroppo, si presenta ancora in ordine sparso e rischia di pesare molto meno di quanto sarebbe nelle sue possibilità”.
Camera – (C. 3857) pacchetto sicurezza: primo via libera al testo. Fli annuncia fine di una fase della legislatura
Con 299 sì, 9 no e 159 astenuti, l’Aula di Montecitorio ha dato oggi il primo via libera al disegno di legge di conversione del decreto 187/2010 che contiene misure ritenute urgenti nel settore della sicurezza. Il testo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 5 novembre ed entrato in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il 12 novembre, passa ora al vaglio del Senato. Dal voto finale si è astenuto l’intero gruppo del Partito democratico a eccezione della sua componente radicale, che ha invece optato per il no. A favore hanno votato l’Udc, l’Italia dei valori e l’Api di Rutelli, mentre Giorgio Conte, vicepresidente dei deputati di Futuro e libertà, nelle dichiarazioni di voto ha tenuto a sottolineare come il sì fosse dovuto a un “senso di responsabilità che per noi chiude alla Camera questa fase della legislatura che speriamo si riapra con un governo con propositi migliori”. Rispetto al testo licenziato dall’esecutivo, quello uscito da Montecitorio ha subito poche modifiche di carattere più che altro tecnico-formale. La più significativa riguarda l’articolo 8 del testo sull’attuazione delle ordinanze dei sindaci. Preoccupati da quella che poteva apparire una legittimazione della figura dei cosiddetti “sindaci-sceriffi”, oltre che una pericolosa arma propagandistica nelle mani di primi cittadini “eccentrici”, i deputati di Futuro e libertà hanno infatti chiesto e ottenuto che l’applicazione delle ordinanze non sia automatica ma passi per l’approvazione della Prefettura. Nel corso dell’esame, la presidenza della Camera ha invece ritenuto inammissibile un emendamento presentato da Antonio Palmieri (Pdl-Lombardia) e dai leghisti Marco Reguzzoni, Johnny Crosio e Davide Caparini (tutti eletti in Lombardia) che mirava ad anticipare la liberalizzazione del wi-fi, promessa dal governo per il prossimo mese di gennaio. Restano inalterate le norme sul potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie (articolo 3) e la tracciabilità dei flussi finanziari (articolo 6).
Come detto il testo, i cui termini per la conversione scadono il 12 gennaio prossimo, passerà ora al Senato, dove il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha annunciato che si lavorerà perché possano essere introdotte le norme sulla specificità delle forze dell’ordine che non è stato possibile inserire a Montecitorio per mancanza di copertura. A questo punto, però, prevedere l’iter futuro del provvedimento resta impresa piuttosto complicata dal momento che i tempi di manovra per un secondo passaggio alla Camera prima del 12 gennaio sono piuttosto stretti e considerato, soprattutto, lo “spettro” della crisi di governo che potrebbe far seguito ai voti di fiducia del 14 e 15 dicembre prossimi. A questo proposito, proprio Maroni ha dichiarato laconico: “Noi lavoriamo come se questa legislatura fosse eterna, o durasse almeno fino alla fine di gennaio per poter approvare il decreto”.
3 dicembre
Gazzetta ufficiale – (dlgs 200/2010) suinicoltura, pubblicato decreto legislativo di attuazione normativa comunitaria
È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale in edicola oggi (del 2 dicembre, serie generale n. 282) il decreto legislativo n. 200/2010, di attuazione della direttiva 2008/71/CE del Consiglio, relativa all’identificazione e alla registrazione dei suini. Il testo provvede ad aggiornare la disciplina comunitaria e nazionale in materia di allevamenti di suini, fissata nella direttiva 92/102/CEE, e il decreto del Presidente della Repubblica n. 317/1996 sulla registrazione e identificazione degli animali. Obiettivo del provvedimento è permettere una più precisa e rapida ricostruzione dell’origine e delle movimentazioni di questi animali e realizzare un sistema di controllo e prevenzione, per contrastare eventuali malattie in un’ottica di profilassi internazionale. Rispetto alla normativa vigente, che già prevede un sistema di registrazione e identificazione dei suini e una banca dati nazionale con elenco delle aziende, numero degli animali e dati sui loro spostamenti, il decreto legislativo permette di superare alcune criticità, legate all’assenza di un apparato sanzionatorio e dell’obbligo di registrare le partite di animali macellati. Procedura, questa, che allo stato attuale è considerata come facoltativa. Il decreto, corredato da una clausola d’invarianza finanziaria, entrerà in vigore il 17 dicembre prossimo.
Camera – Agea, Zucchi (Pd): sollecitare approvazione bilancio previsione 2011 per scongiurare intervento Commissione europea
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) non ha ancora approvato il bilancio di previsione per l’anno 2011, nonostante la scadenza prevista per questo adempimento dal regolamento di amministrazione e contabilità fosse il 31 ottobre scorso. Inoltre, i conti comunitari dell’ente, relativi al Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) per l’esercizio 2009, pari a 3,2 miliardi di euro, non sono ancora stati approvati dalla Commissione europea, che avrebbe dovuto concludere l’operazione entro aprile o al più tardi entro ottobre scorso. La Commissione europea starebbe valutando di intervenire con una verifica, per appurare se vi sono ancora i presupposti per il riconoscimento di Agea quale organismo pagatore. Con un’interrogazione presentata ieri a Montecitorio e che sarà discussa in commissione Agricoltura, Angelo Zucchi (Pd-Lombardia) chiede all’esecutivo di intervenire a tutela dell’Agea, vista la gravità delle ricadute che potrebbero determinarsi in seguito all’intervento della Commissione europea.
Senato – (S. 2363) etichettatura prodotti alimentari: parere contrario della commissione Bilancio su emendamento soppressivo del Consorzio anagrafi animali
L’emendamento 9.0.1 presentato dal governo al disegno di legge sull’etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, che prevede la soppressione della società consortile “Consorzio anagrafi animali”, genera degli oneri aggiuntivi sul bilancio dello Stato in contrasto con la clausola di invarianza contenuta nel provvedimento.
È questa la motivazione dello schema di parere contrario, presentato dal relatore Cosimo Latronico (Pdl-Basilicata) e approvato ieri dalla commissione Bilancio, alla proposta di modifica dell’esecutivo finalizzato a trasferire i compiti e le attribuzioni del Consorzio ai ministeri competenti, che devono provvedere con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Camera – mozione sfiducia esecutivo: depositato documento “Terzo Polo”
È stata depositata, nel tardo pomeriggio di oggi alla Camera, la mozione di sfiducia al governo Berlusconi di Fli, Udc, Api, Mpa, Lib-Dem che verrà posta in votazione martedì 14 dicembre. Il documento è firmato da 85 parlamentari, tra i quali anche gli ex pidellini, ora al gruppo Misto, Paolo Guzzanti (Lazio) e Giorgio La Malfa (Marche). Il cosiddetto “Terzo Polo” auspica una nuova fase politica della legislatura ispirata al senso di responsabilità nazionale e istituzionale. Nella mozione si sottolinea l’inadeguatezza del governo Berlusconi rispetto alla crisi in una delicata situazione internazionale e si propone un governo solido e sicuro che faccia una nuova legge elettorale.
In allegato il testo del documento.
4 dicembre
Mipaaf – ogm, Galan: Italia non rinunci a progetti di ricerca. Necessario definire normativa regionali su coesistenza
“La fuga in avanti della provincia di Bolzano sugli ogm ricorda una campagna promozionale dal sapore turistico, ma a contare sono le leggi nazionali ed europee”. È quanto dichiarato questa mattina dal ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, che ha inteso precisare quanto pubblicato in un articolo del quotidiano La Repubblica sulla posizione che il dicastero avrebbe assunto in materia di ogm. Il quotidiano, riportando la notizia che la provincia di Bolzano si sarebbe dichiarata “ogm free”, avrebbe secondo il ministro forzato la contrapposizione con il governo (attribuendogli la frase “le Regioni non possono vietarli”), con un articolo “inutilmente fazioso”, e che direbbe cose non vere. Galan ha quindi puntualizzato che non ha mai messo in discussione la competenza regionale in materia di ogm, né sulle linee guida per la coesistenza delle colture. Ha tuttavia evidenziato che sul tema occorre sgombrare il campo da pregiudizi di natura ideologica, “affrontando il problema sulla base della legislazione attualmente in vigore a livello europeo e nazionale”. Infatti, ha continuato, “la Commissione Europea, nell’ultimo Rapporto formulato al Parlamento Europeo sulla coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e geneticamente modificate ha precisato che le Regioni che si dichiarano “ogm free”, fanno una pura dichiarazione politica che non costituisce però un obbligo legale”. Dunque, per il titolare del dicastero la strada da percorrere è la definizione delle linee di coesistenza, e la ricerca che abbia per obiettivo la più completa conoscenza degli ogm.
NOTIZIARIO SETTIMANALE
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174
Lunedì 6 dicembre 2010
Le notizie dal 29 novembre al 4 dicembre
COMUNICATI STAMPA
• Primo dicembre
Biologico: Agronomi, ispettore-valutatore è ruolo centrale per fiducia consumatori
• 2 dicembre
Punteruolo rosso: doppio intervento (al fusto e alla chioma) e tempi giusti. La soluzione degli agronomi per salvare le palme italiane
DAL CONAF
E’ uscito il nuovo numero di Agronomi e Forestali
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 6 al 10 dicembre 2010
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 6 al 12 dicembre 2010
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
• 30 novembre
Camera – made in Italy, Scilipoti (Idv): tutelare prodotti italiani con etichettatura obbligatoria
Palazzo Chigi – Cdm approva schema dlgs su trasparenza enti locali. Catricalà (Agcm) rinuncia a designazione presidenza Aeeg. Rinviato sì definitivo a modifiche Codice amministrazione digitale
Senato – (C. 2464 e 2465) ddl Stabilità 2011: commissione Bilancio alle prese con vaglio ammissibilità 309 emendamenti. Pignedoli (Pd) presenta odg su quote latte
• primo dicembre
Camera – capigruppo predispone programma Aula: dopo dl sicurezza, pausa nei lavori fino a discussione mozione di sfiducia al governo del 13 dicembre
Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: Pdl e Lega chiedono e ottengono “pausa di riflessione” sul testo della Cenni (Pd). Esame rischia di impantanarsi
Camera – (C. 3687-A) riforma università: via libera dall’Aula. Testo torna a palazzo Madama
• 2 dicembre
Senato – (S. 2464 e 2565) ddl Stabilità e Bilancio previsione 2011: via libera da V commissione. Respinto odg quote latte, accolto uno della Lega su riforma periti agrari
Camera – (C. 3472) disposizioni per garantire reale utilizzo fondi Feasr: disco verde condizionato della Bilancio
Camera – (C. 209 e abb.) agrumeti caratteristici: disco verde “condizionato” da commissione Cultura. La Bilancio chiede chiarimenti al governo su sostenibilità economica del testo
Unione europea – Pac, De Castro: in assenza di prospettive finanziarie il Parlamento europeo non voterà la riforma
Camera – (C. 3857) pacchetto sicurezza: primo via libera al testo. Fli annuncia fine di una fase della legislatura
• 3 dicembre
Gazzetta ufficiale – (dlgs 200/2010) suinicoltura, pubblicato decreto legislativo di attuazione normativa comunitaria
Camera – Agea, Zucchi (Pd): sollecitare approvazione bilancio previsione 2011 per scongiurare intervento Commissione europea
Senato – (S. 2363) etichettatura prodotti alimentari: parere contrario della commissione Bilancio su emendamento soppressivo del Consorzio anagrafi animali
Camera – mozione sfiducia esecutivo: depositato documento “Terzo Polo”
• 4 dicembre
Mipaaf – ogm, Galan: Italia non rinunci a progetti di ricerca. Necessario definire normativa regionali su coesistenza
COMUNICATI STAMPA
Primo dicembre
Biologico: Agronomi, ispettore-valutatore è ruolo centrale per fiducia consumatori
Sisti, presidente Conaf: “Necessaria formazione e aggiornamento per elevare consapevolezza dell’importanza e responsabilità del ruolo nel sistema dell’agricoltura biologica”
“Nel biologico il ruolo sociale dell’ispettore-valutatore è fondamentale per dare la massima credibilità dell’intero sistema nei confronti del cittadino consumatore”. Lo ha sottolineato il presidente Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, Andrea Sisti, che oggi a Roma è intervenuto al convegno “Il sistema di certificazione nazionale dei prodotti biologici: situazione e prospettive di riforma”, organizzato da FederBio.
Il presidente Sisti ha ricordato le competenze del dottore agronomo e del dottore forestale per quanto concerne i controlli in agricoltura biologica: “Il ruolo del valutatore – ha aggiunto Sisti – deve essere evidenziato e valorizzato; importanti sono la formazione e l’aggiornamento professionale per avere un ispettore-valutatore che sia competente e responsabile. Si tratta di un ruolo di estrema importanza, che permette di rendere credibile l’intero sistema nei confronti della società. E’ quindi necessario un ulteriore sforzo da parte dell’intero sistema, affinché il valutatore abbia piena consapevolezza del proprio ruolo, altrimenti faremmo delle certificazioni e controlli sulla carta. L’ispettore-valutatore che compie i controlli, deve assumere la piena consapevolezza della responsabilità, nei confronti della collettività; per questo bisogna investire nella formazione, partendo già nel percorso universitario”.
2 dicembre
Punteruolo rosso: doppio intervento (al fusto e alla chioma) e tempi giusti. La soluzione degli agronomi per salvare le palme italiane
Giovanni Chiofalo (Conaf): “Abbiamo monitorato l’evolversi degli attacchi del punteruolo rosso in molte località. Necessario fare prevenzione, così da anticipare l’attacco e salvare le piante”
Quella del 2010 è la peggiore epidemia che mai si sia verificata in Italia, per quanto riguarda gli attacchi alle palme da parte del punteruolo rosso. Preoccupazione (ma anche contromisure efficaci) da parte del Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali) che per debellare il problema del punteruolo rosso della palma (un coleottero curculionide, originario dell’Asia, micidiale parassita di molte specie di palme) sottolinea quanto sia necessario fare prevenzione, così da anticipare l’attacco e salvare le piante. Nei prossimi mesi, intanto, il Conaf – come è stato annunciato oggi a Roma in occasione dell’Assemblea nazionale degli ordini provinciali – organizzerà un convegno scientifico di carattere nazionale, “con l‘obiettivo di giungere ad una soluzione definitiva – ha detto il presidente Conaf, Andrea Sisti – che debelli il problema del punteruolo rosso delle palme, a vantaggio del verde urbano di tutta Italia”.
Oltre ad un doppio intervento da eseguire al tronco e alle foglie, è necessario agire nei tempi giusti: “In passato gli attacchi si verificavano nel periodo giugno-luglio – precisa Giovanni Chiofalo, coordinatore del Dipartimento Verde Urbano del Conaf – adesso a settembre-ottobre, a causa dell’innalzamento medio delle temperature. Abbiamo monitorato l’evolversi degli attacchi del punteruolo rosso in molte località siciliane ed anche in altre città italiane (Genova Roma, Lago di Garda, etc.), con un campione di 110 piante, riscontrando risultati positivi grazie agli interventi eseguiti a fine luglio-metà agosto, proprio perché siamo riusciti ad anticipare gli attacchi di settembre”. Fra la fine di agosto e gli inizi di settembre – assicura il Conaf – arrivano le larve; quello è il momento di intervenire: “Con l’endoterapia – aggiunge Chiofalo -, un sistema di difesa del verde urbano che permette la eliminazione di insetti nocivi senza disperdere prodotti chimici nell’ambiente Attraverso un apposito strumento – spiega Chiofalo – abbiamo iniettato nel fusto della palma, a 80 centimetri da terra, un insetticida che non è dannoso per la pianta ma che uccide la larva del punteruolo. Il trattamento (costo 120 euro per intervento) si effettua con un trapano che penetra nel tronco, quindi attraverso dei piccoli tubi si inietta l’insetticida”. Contemporaneamente è da utilizzare il metodo a pioggia: “Spruzzando una soluzione antiparassitaria – prosegue il dottore agronomo Giovanni Chiofalo – si agisce anche sulle foglie della palma, per avere così un intervento completo ed efficace anche sulla chioma, per combattere il punteruolo rosso adulto ed evitare la deposizione delle uova. I trattamenti vanno eseguiti dalla metà di giugno ogni settimana, e non una volta ogni tre settimane come avveniva in passato. Il costo di ogni trattamento del genere è di 200 euro a pianta”. Il Conaf sottolinea come il punteruolo rosso attacchi ormai anche altre piante, come ad esempio il chamaerops (conosciuta anche come palma umana).
DAL CONAF
E’ uscito il nuovo numero di Agronomi e Forestali
Si informa che il numero 3/2010 di AF – Agronomi e Forestali è disponibile online all’indirizzo http://www.agronomi.it/pubblicato-numero-32010-af.
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 6 al 10 dicembre 2010
Disegni di legge di stabilità e di bilancio (S. 2464 e 2465) – relatore Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo)
• Lunedì 6 dicembre, ore 10 e 15.00 – Senato, Aula, inizio discussione generale. Voto finale previsto entro mercoledì 8;
• Giovedì 9 dicembre, ore 16.30 – Conferenza unificata, parere; Conferenza delle Regioni, parere, ore 11.30;
Disegno di legge S. 2479 governo (DL 187/10: Misure urgenti in materia di sicurezza) – relatore Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia)
• Lunedì 6 dicembre, ore 16 – Senato, commissione Finanze, sottocommissione per i pareri;
• Martedì 7 novembre, ore 15.00 – Senato, commissione Affari costituzionali in sede referente; commissione Lavoro in sede consultiva;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (a. g. 292)
• Lunedì 6 dicembre, ore 14 – Senato, commissione Finanze, Ufficio di presidenza: audizione di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate;
• Martedì 7 dicembre, ore 14.00 – Senato, commissione Affari costituzionali in sede consultiva su atti del governo;
• Giovedì 9 dicembre, ore 17 – Camera/Senato, commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo, audizione di rappresentanti della Corte dei conti;
Audizione del presidente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)
• Martedì 7 dicembre, ore 8.30 – Senato, commissione Ambiente, Ufficio di presidenza;
Schema di delibera Cipe su obiettivi, criteri e modalità per la programmazione delle risorse e selezione e attuazione degli investimenti finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate 2007-2013 e indirizzi e orientamenti per l’accelerazione degli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013
• Giovedì 9 dicembre, ore 16 – Conferenza Stato-Regioni;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard net settore sanitario
• Giovedì 9 dicembre, ore 16.30 – Conferenza Unificata, intesa sul provvedimento; Conferenza delle Regioni, ore 11.30;
Piano nazionale per il Sud approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 26 novembre 2010
• Giovedì 9 dicembre, ore 16.30 – Conferenza Unificata, informativa del governo.
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 6 al 12 dicembre 2010
Lunedì 6 dicembre
• Roma: Presentazione della nuova pubblicazione periodica della Banca d’Italia “Rapporto sulla stabilità finanziaria”, con il governatore, Mario Draghi – Via Nazionale 91, ore 16.30;
Martedì 7 dicembre
• Roma: “Tavola rotonda ad Alto Livello sull’importanza del Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l’Alimentazione e l’Agricoltura”, con il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan – sede della Fao, ore 9.00.
Giovedì 9 dicembre
• Roma: Seminario sul tema “Le rinnovabili 2010: quali regole, quali incentivi”, organizzato da Staffetta Quotidiana. Partecipa Sara Romano, direttore generale nucleare ministero Sviluppo economico – via Principe Amedeo 5/b ore 9.30);
Venerdì 10 dicembre
• Istat: Produzione industriale Ottobre 2010 (ore 10);
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
30 novembre
Camera – made in Italy, Scilipoti (Idv): tutelare prodotti italiani con etichettatura obbligatoria
Il mercato del falso nel settore alimentare produce un business di valore superiore ai 60 miliardi di euro, che penalizza sotto il profilo economico e della sicurezza alimentare i nostri prodotti. Per tutelare la produzione nazionale sarebbe necessario rendere obbligatoria, sull’etichetta, l’indicazione del luogo di origine o di provenienza, in assenza di denominazione di origine o di indicazione geografica, così come stabilito dalla direttiva 2000/13/CE e dal decreto legislativo n. 109 del 1992 (in materia di etichettatura alimentare). Come specificato dal disegno di legge su etichettatura e qualità dei prodotti agroalimentari (già approvato dalla Camera e ora al vaglio della commissione Agricoltura del Senato in sede deliberante) è importante rendere obbligatoria l’indicazione dei luoghi di origine del prodotto e anche della materia prima utilizzata, per tutelare l’esigenza dei consumatori di essere informati. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a Montecitorio, Domenico Scilipoti (Idv-Sicilia) chiede quindi al governo di mettere in atto iniziative idonee a tutelare i prodotti del made in Italy, per assicurare una perfetta informazione ai consumatori e rimettere in marcia il settore agroalimentare.
Palazzo Chigi – Cdm approva schema dlgs su trasparenza enti locali. Catricalà (Agcm) rinuncia a designazione presidenza Aeeg. Rinviato sì definitivo a modifiche Codice amministrazione digitale
Il Consiglio dei ministri durante la riunione di questa mattina ha approvato lo schema di decreto legislativo sulla responsabilizzazione e la trasparenza del governo delle autonomie territoriali, un ulteriore tassello del federalismo fiscale previsto dalla legge n. 42/2009.
Il provvedimento, su cui ci esprimeranno le commissioni competenti del Parlamento, introduce meccanismi premiali e sanzionatori per Regioni, Province ed enti locali che prevedono un vero e proprio “inventario” di fine legislatura, per le Regioni, e di fine mandato per Comuni e Provincie, costituito da una dichiarazione certificata di rendicontazione dell’attività svolta.
Il testo prevede, inoltre, la costituzione della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, organo di verifica e controllo sul funzionamento del nuovo sistema di federalismo fiscale.
L’esecutivo ha poi avviato l’esame dello schema decreto legislativo, sul quale già si sono espresse le commissioni di Camera e Senato, di modifica del Codice dell’amministrazione digitale emanato nel 2005, rinviando però il via libera definitivo al provvedimento su cui, la scorsa settimana, hanno espresso il parere le commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Dal testo entrato oggi a palazzo Chigi, che ES anticipa in allegato, sembra che l’esecutivo abbia recepito alcune delle modifiche proposte dai gruppi di lavoro dei due rami del Parlamento.
Inoltre, è stato approvato in via preliminare uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che mira a potenziare e a razionalizzare il sistema per incrementare l’efficienza energetica in modo da conseguire gli obiettivi nazionali dell’utilizzo del 17% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020.
Su questo provvedimento si è favorevolmente espresso il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, che ha fortemente voluto l’inserimento nel testo di una norma “che non consente di costruire su terreni agricoli impianti fotovoltaici a terra superiori a un Mw. In questo modo intendiamo proteggere il terreno agricolo dalle speculazioni industriali, stabilendo che esso deve essere utilizzato in primo luogo per l’agricoltura.”
Il ministro in un comunicato stampa ha anche rivendicato di aver ottenuto che la grandezza degli impianti sia direttamente proporzionale alla superficie agricola posseduta, in modo che non si possa utilizzare più del 10% del terreno a disposizione per sviluppare impianti fotovoltaici a terra.
Il Consiglio dei ministri ha poi preso atto della rinuncia da parte del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) Antonio Catricalà alla designazione a Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica.
Senato – (C. 2464 e 2465) ddl Stabilità 2011: commissione Bilancio alle prese con vaglio ammissibilità 309 emendamenti. Pignedoli (Pd) presenta odg su quote latte
La commissione Bilancio del Senato dovrebbe avviare nella serata di oggi le votazioni su articoli ed emendamenti al disegno di legge di Stabilità e al Bilancio di previsione 2011. Nelle sedute di ieri e di questa mattina, il gruppo di lavoro, che esamina i due testi in sede referente, ha provveduto al vaglio di ammissibilità delle proposte di modifica riferite al Bilancio di previsione e di quelle relative ai commi da 1 a 34 del primo articolo del ddl Stabilità, ovvero circa la metà delle 309 proposte di modifica presentate al provvedimento, tutte dai gruppi di opposizione. Finora il presidente della V commissione Antonio Azzollini (Pdl-Puglia) ha dichiarato inammissibile solo una decina degli emendamenti al disegno di legge di Stabilità e circa venti di quelli riferiti al Bilancio di previsione. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Azzollini, la maggioranza non intende approvare modifiche alla manovra nel suo complesso, alla quale sinora non sono pervenute proposte emendative da parte del relatore Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo) e del governo.
Tra le modifiche presentate diverse intervengono a sostegno del settore primario, mentre con l’ordine del giorno G/2464/55/5 Leana Pignedoli del Pd (eletta in Emilia Romagna), chiede l’impegno del governo a perseguire, con riguardo al pagamento delle multe sulle quote latte, un programma che, nel rispetto delle regole comunitarie, assicuri il versamento delle sanzioni. Versamento che dovrà essere garantito in particolare da parte delle 561 aziende che secondo i dati dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) risultano ancora inadempienti.
Primo dicembre
Camera – (C. 3687-A) riforma università: via libera dall’Aula. Testo torna a palazzo Madama
In una Roma blindata dalle forze dell’ordine, e paralizzata fino a sera dalle manifestazioni degli studenti che protestavano, il disegno di legge che riforma l’Università italiana ha ricevuto ieri sera il suo secondo via libera, il primo alla Camera dopo quello incassato il 29 luglio scorso al Senato.
Nel corso dell’esame a Montecitorio il testo è stato modificato in diversi punti e dovrà quindi tornare a palazzo Madama dove, salvo ulteriori quanto improbabili cambiamenti, verrà definitivamente approvato. Disco verde che dovrebbe arrivare, secondo i piani dell’esecutivo, entro il 13 dicembre dal momento che, il 14 e 15, il Parlamento si pronuncerà sulle annunciate mozioni di sfiducia al governo. Tra le principali novità che riguarderanno gli Atenei, nessuna, è specificato più volte nel testo, causerà nuovi o maggiori oneri per lo Stato. La quasi totalità delle risorse previste per l’arricchimento del testo arriverà infatti dal disegno di legge di Stabilità, che deve essere ancora approvato. Soluzione, questa, che ha sollevato non poche perplessità nell’opposizione. Tra le modifiche approvate, l’emendamento, proposto da Futuro e libertà, che ripristina gli scatti meritocratici per professori e ricercatori meritevoli. Viene così autorizzata la spesa di 18 milioni di euro per l’anno 2011 e di 50 milioni per gli anni 2012 e 2013. Sempre su “stimolo” dei futuristi si è inoltre provveduto a reperire i soldi per consentire l’assunzione di 1500 ricercatori. Oltre alle modifiche introdotte a Montecitorio, che, come detto, riguardano nella maggior parte dei casi la ricerca di fondi, i punti principali della riforma sono rimasti, nella sostanza, gli stessi licenziati dal Senato. Tra i vari interventi figurano quelli che mirano a favorire la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Questo percorso si articolerà in due contratti a tempo determinato di 6 anni (3+3). Al termine di questo periodo, se il ricercatore sarà ritenuto valido dall’Ateneo, sarà confermato a tempo indeterminato come associato. In caso contrario terminerà il rapporto con l’università maturando, però, titoli utili per i concorsi pubblici. Confermate, tra le altre, le norme che prevedono: l’adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele; la distinzione netta di funzioni tra senato accademico e consiglio di amministrazione (che avrà potere decisionale su assunzioni e spese e, eventualmente, un presidente esterno); l’istituzione di un fondo speciale per promuovere l’eccellenza e il merito fra gli studenti; l’obbligo di presenza dei docenti in aula e la loro valutazione da parte degli studenti. I rettori avranno mandati a termine. Non potranno, cioè, mantenere il ruolo di “magnifici” per più di due mandati consecutivi da quattro anni o per un mandato unico da sei. Prevista, inoltre, la possibilità di fusione tra gli atenei e la diminuzione delle facoltà che non potranno essere più di 12 per ogni università.
Da segnalare infine come, durante le dichiarazioni di voto sulla riforma (passata con 307 sì, 252 no e l’astensione dei 7 deputati dell’Api di Rutelli), il vicepresidente vicario dei deputati finiani, Benedetto Della Vedova (eletto in Piemonte) abbia sottolineato come il voto favorevole del suo gruppo sarebbe arrivato nonostante il governo non goda più della fiducia di Futuro e libertà.
Background
– 25 novembre 2009: il testo viene presentato dal governo al Senato.
Iter Senato:
– 2 dicembre 2009: il testo è assegnato alla commissione Cultura, con relatore Giuseppe Valditara (Fli-Lombardia) che avvia il dibattito svolgendo anche audizioni informali;
– 3 marzo 2010: la commissione Cultura fissa per l’11 marzo il termine per la presentazione di emendamenti;
– 17 marzo 2010: la commissione Cultura inizia discussione emendamenti;
– 19 maggio 2010: nella seduta notturna la commissione Istruzione conclude le votazioni sulle proposte di modifica e dà il via libera al testo per l’Aula;
– 22 luglio 2010: l’Assemblea svolge la discussione generale del provvedimento;
– 23-29 luglio 2010: l’Aula vota e approva il provvedimento che viene quindi trasmesso a Montecitorio.
Iter Camera:
– 15 settembre 2010: il provvedimento (C. 3687) trasmesso a Montecitorio è assegnato alla commissione Cultura in sede referente, che avvia l’esame con l’illustrazione del testo da parte del relatore Paola Frassinetti (Pdl-Lombardia). Chiesti i pareri in consultiva da parte di tutti gli altri gruppi di lavoro;
– 15-29 settembre 201: la commissione cultura prosegue la discussione generale e svolge audizioni informali sul testo, fissando il termine per la presentazione di emendamenti per il 30 settembre alle 19;
– Primo ottobre 2010: rinviato al 4 ottobre alle 19 il termine per la presentazione di emendamenti;
– 5-7 ottobre 2010: la commissione Cultura vota gli emendamenti e invia il provvedimento modificato al parere in consultiva degli altri gruppi di lavoro;
– 13-14 ottobre 2010: la Bilancio e la Conferenza Stato-Regioni danno parere contrario sul testo perché carente di copertura. Dopo un duro confronto con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, il responsabile dell’Economia, Giulio Tremonti, nel Consiglio dei ministri che approva il disegno di legge di Stabilità 2011, assicura che le risorse per l’università saranno stanziate con il decreto legge milleproroghe di fine anno. La commissione Istruzione sospende l’esame del provvedimento;
– 10-11 novembre 2010: il governo presenta in commissione Bilancio una maxi modifica al ddl Stabilità 2011, assegnando all’università un fondo da 800 milioni di euro per il prossimo anno, rifinanziato a partire dal 2012 da altri 500 milioni di euro;
– 19 novembre 2010: dopo il via libera dell’Aula al ddl Stabilità con dentro anche le risorse per l’università, la commissione Istruzione approva per l’Assemblea la riforma degli atenei recependo i rilievi dalla Bilancio;
– 22 novembre 2010: l’Aula svolge la discussione generale;
– 30 novembre 2010: dopo essere stato rinviato il 25, arriva il voto finale sul testo che attende ore il passaggio a palazzo Madama.
Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: Pdl e Lega chiedono e ottengono “pausa di riflessione” sul testo della Cenni (Pd). Esame rischia di impantanarsi
La commissione Agricoltura di Montecitorio ha ripreso ieri l’esame, in sede referente, della proposta di legge in materia di tutela della biodiversità, interrotto lo scorso 19, quando il gruppo di lavoro aveva deliberato di procedere a una serie di audizioni informali. Il relatore Marcello Di Caterina (Pdl-Campania), pur evidenziando come sia intenzione di tutti i gruppi portare avanti il provvedimento presentato da Susanna Cenni (Pd-Toscana), ha sottolineato come siano emersi dall’approfondimento informale importanti elementi di riflessione. In particolare, ha detto Di Caterina, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha segnalato alcune criticità riferite soprattutto alla necessità che il testo sia armonizzato con le attività e le normative già poste in essere dagli enti locali e con le iniziative in corso per l’attuazione del Piano nazionale della biodiversità agraria. Inoltre, ha continuato il relatore, hanno sollevato perplessità i meccanismi previsti per il finanziamento del Fondo per la tutela della biodiversità di interesse agricolo dal rischio di inquinamento genetico, che dovrebbe essere alimentato dai proventi derivanti dalle sanzioni per inquinamento da ogm. Alle parole del relatore hanno fatto eco Viviana Beccalossi (Pdl-Lombardia) e Corrado Callegari (Lnp-Veneto) che hanno entrambi ricordato come l’agricoltura sia materia di competenza legislativa regionale e, di conseguenza, hanno espresso il timore che la proposta in esame possa determinare un eccessivo appesantimento della regolamentazione sull’attività agricola. A giudizio del deputato del Carroccio, in particolare, sarebbe opportuno non creare un sistema centralizzato, ma semmai stimolare le Regioni che non lo hanno ancora fatto a dotarsi di una legislazione a tutela della biodiversità. Alla luce di queste considerazioni, sia la Beccalossi che Callegari hanno quindi chiesto un’ulteriore riflessione sull’argomento. Richiesta in parte accolta dal presidente del gruppo di lavoro Paolo Russo (Pdl-Campania) che ha deciso di rinviare l’esame del provvedimento alla seconda metà di dicembre.
A questo punto, il testo rischia di impantanarsi definitivamente in quanto, come noto, dopo la seconda metà di dicembre è probabile che l’attuale esecutivo perda la fiducia alle Camere e lo scenario politico, così come le priorità del Parlamento, cambino in modo netto, soprattutto nel caso di elezioni anticipate.
Camera – capigruppo predispone programma Aula: dopo dl sicurezza, pausa nei lavori fino a discussione mozione di sfiducia al governo del 13 dicembre
L’Aula della Camera avvierà questo pomeriggio le votazioni sul decreto legge in materia di sicurezza, e proseguirà anche nella seduta di domani. La seduta successiva si terrà poi direttamente il 13 dicembre, con l’avvio della discussione sulla mozione di sfiducia al governo. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio nella riunione che si è conclusa poco fa. È quindi scomparsa dal calendario della Camera, almeno fino al verdetto del Parlamento sul prosieguo della legislatura, la mozione di sfiducia che Pd e Idv hanno presentato nei confronti del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, così come quella che Antonio Di Pietro (Idv-Molise) ha rivolto al titolare della Semplificazione Roberto Calderoli. “In pendenza di una mozione di sfiducia al governo – ha spiegato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto – abbiamo ritenuto opportuno che la prossima settimana l’Aula non lavori su questioni comunque delicate perché prevale, secondo noi, la questione politica generale dopo la quale riprenderemo la normale attività parlamentare”.
2 dicembre
Senato – (S. 2464 e 2565) ddl Stabilità e Bilancio previsione 2011: via libera da V commissione. Respinto odg quote latte, accolto uno della Lega su riforma periti agrari
La commissione Bilancio del Senato ha concluso poco fa la discussione del disegno di legge di Stabilità e del Bilancio di previsione 2011, dando al relatore, Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo), mandato a riferire favorevolmente in Aula sul testo, al quale, come anticipato ieri, non sono state apportate modifiche. Il gruppo di lavoro infatti, dopo aver respinto in mattinata tutte le modifiche presentate alla manovra, ha dedicato il pomeriggio alla discussione dei molti ordini del giorno, alcuni dei quali sono stati approvati o accolti dal governo, mentre altri sono stati respinti. Tra questi c’è anche il G/2464/55/5, della senatrice del Pd Leana Pignedoli (eletta in Emilia Romagna), con cui si chiedeva al governo l’impegno a imporre il rispetto da parte delle aziende inadempienti del versamento delle multe sulle quote latte. A riguardo il sottosegretario all’Economia Luigi Casero ha proposto di modificare il dispositivo dell’atto di indirizzo, nel senso di impegnare il governo a proseguire un programma basato sul pieno rispetto delle regole comunitarie, escludendo quindi il riferimento relativo alle possibili procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, che potrebbe derivare dalla proroga concessa al pagamento delle rate in scadenza a luglio. Proposta però non accolta da Vidmer Mercatali (Pd-Emilia Romagna) che, in qualità di cofirmatario dell’ordine del giorno, ha chiesto di porlo comunque in votazione. Secondo il Partito democratico, infatti, come osservato anche dal senatore, ed ex presidente della commissione Bilancio nella XV legislatura, Enrico Morando (Pd-Veneto), la cancellazione del riferimento alla procedura di infrazione avrebbe vanificato la forza dell’impegno chiesto all’esecutivo. Posto in votazione l’atto è stato respinto dalla commissione.
Accolto invece l’odg G/2464/102/5 (testo 2) a firma di Enrico Montanari (Lnp-Piemonte) che, evidenziando il ruolo svolto nello sviluppo del settore primario da parte di periti agrari, ha impegnato il governo a valutare l’opportunità di avviare con urgenza la riforma della legge professionale (L. 434/1968). Obiettivo dichiarato nell’atto è quello di abolire tutti i riferimenti che limitano l’attività di questi professionisti verso le piccole e medie imprese agricole e impedire l’iscrizione all’albo, ma, al più, al solo elenco speciale, per i periti agrari impiegati, a qualunque titolo, dallo Stato o da altra pubblica amministrazione. Con l’odg si chiede inoltre di prevedere che i componenti il Consiglio nazionale possano rimanere in carica, anche non consecutivamente, per un massimo di otto anni, destituendo coloro che, all’atto delle presenti modifiche, fossero in carica da più di otto anni.
– 14 ottobre 2010: il disegno di legge di Stabilità e il Bilancio di previsione per il 2011 sono approvati dal Consiglio dei ministri;
Iter Camera:
– 15-19 ottobre 2010: il governo trasmette i due provvedimenti al presidente di Montecitorio Gianfranco Fini che li assegna in sede referente alla commissione Bilancio, richiedendo il parere in consultiva di tutti gli altri gruppi di lavoro;
– 20-28 ottobre 2010: il testo è esaminato dalle commissioni in sede consultiva, che trasmettono alla Bilancio i propri pareri con alcuni emendamenti;
– 29 ottobre 2010: la commissione Bilancio fissa per le 14 il termine per la presentazione di emendamenti;
– 2 novembre 2010: il V gruppo di lavoro procede al vaglio di ammissibilità delle circa 600 proposte di modifica presentate al testo;
– 4 novembre 2010: la commissione Bilancio avvia le votazioni e il governo viene battuto nella votazione di un emendamento su cui ha dato parere contrario. I lavori vengono sospesi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti annuncia la presentazione di un maxiemendamento;
– 10-11 novembre 2010: il governo presenta la maxi modifica, ma l’intervento è in gran parte dichiarato inammissibile, comprese le diposizioni sulla stabilizzazione delle agevolazioni contributive in agricoltura;
– 12-13 novembre 2010: la commissione Bilancio approva in un testo riformulato l’emendamento del governo in cui vengono confermate, con una nuova formulazione, le disposizioni relative alla stabilizzazione delle agevolazioni per il settore agricolo;
Iter Senato
– 19 novembre 2010: i due provvedimenti sono annunciati a palazzo Madama (S. 2464 e S. 2465) e assegnati in sede referente alla commissione Bilancio, con relatore Paolo Tancredi (Pdl-Abruzzo). Chiesto inoltre in sede consultiva il parere di tutti gli altri gruppi di lavoro;
– 23-25 novembre 2010: la Bilancio avvia la discussione sul testo, tutti i gruppi di lavoro in sede consultiva trasmettono i propri pareri alla commissione di merito;
– 26 novembre 2010: fissato per le 20 termine presentazione emendamenti;
– 29-30 novembre 2010: la commissione Bilancio procede al vaglio di ammissibilità degli emendamenti presentati (309 per la legge di Stabilità e una trentina per il Bilancio di previsione). Tra gli ordini del giorno figura anche uno a firma di Leana Pignedoli del Pd (Emilia Romagna) sulla questione delle quote latte;
– 1-2 dicembre 2010: la Bilancio respinge tutti gli emendamenti e anche l’odg Pignedoli sulle quote latte, e dà il via libera al testo per l’Aula.
Camera – (C. 3472) disposizioni per garantire reale utilizzo fondi Feasr: disco verde condizionato della Bilancio
Via libera della commissione Bilancio di Montecitorio al nuovo testo della proposta di legge, di iniziativa del presidente del gruppo di lavoro Agricoltura Paolo Russo (Pdl-Campania), che detta disposizioni per assicurare l’utilizzo totale delle risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). La commissione aveva già esaminato il testo ed espresso un parere favorevole con condizione il 21 settembre scorso. Tuttavia l’Agricoltura che, referente sul testo, ha proceduto alla disamina e votazione degli emendamenti, non aveva recepito la condizione della Bilancio. Il quinto gruppo di lavoro ha quindi approvato un nuovo parere, nel quale si ripropone la stessa condizione, di soppressione dell’articolo 2 del provvedimento. Si tratta di una norma che prevede che i programmi di sviluppo rurale delle Regioni confluiscano nel Programma nazionale di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013, che prevede uno specifico piano di finanziamento costituito dalla somma delle dotazioni finanziarie dei programmi regionali.
Camera – (C. 209 e abb.) agrumeti caratteristici: disco verde “condizionato” da commissione Cultura. La Bilancio chiede chiarimenti al governo su sostenibilità economica del testo
La proposta di legge per la salvaguardia “degli agrumeti caratteristici dei territori a rischio di dissesto idrogeologico e di particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale”, all’esame, in sede referente, della commissione Agricoltura di Montecitorio, prosegue il suo iter nei gruppi di lavoro che la stanno esaminando in sede consultiva. Dopo il parere favorevole della bicamerale per le Questioni regionali e quello contrario della commissione Ambiente, ieri, è stato il settimo gruppo di lavoro della Camera (Cultura) a esprimersi sul provvedimento. In particolare, come evidenziato dal relatore Giuseppe Scalera (Pdl-Campania), le competenze della commissione Cultura riguardano soprattutto la parte dell’articolato relativa all’individuazione di quegli agrumeti di “particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale” fatti oggetto di interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia. L’articolo 2 del testo, ha sottolineato nello specifico Scalera, stabilisce che l’individuazione degli agrumeti, e la definizione degli interventi stessi, siano effettuate con decreto del ministero delle Politiche agricole, di concerto con i ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente. Proprio per agevolare l’individuazione delle coltivazioni di particolare pregio, il relatore, pur proponendo un parere favorevole al testo, ha quindi suggerito di inserire un’osservazione per modificare l’articolo 2. In sostanza, secondo quanto suggerito da Scalera, la commissione Agricoltura avrebbe dovuto valutare l’opportunità di prevedere un criterio temporale certo per il riconoscimento del carattere di storicità degli agrumeti. Al momento, infatti, il testo non fissa un termine minimo di anni in questo senso. Il relatore, Paolo Grimoldi (Lnp-Lombardia) ha quindi proposto di trasformare l’osservazione già contenuta nel parere formulato in una condizione. Dopo che il gruppo di lavoro ha accolto la richiesta di Grimoldi il “suggerimento” avanzato da Scalera è stato trasformato in una “condicio sine qua non”, nel senso che il parere della commissione Cultura potrà essere considerato favorevole solo con la citata modifica dell’articolo 2. Su proposta dell’esponente di Futuro e libertà Fabio Granata (Sicilia), inoltre, il documento è stato integrato con l’indicazione di tenere conto della normativa specifica della Regione Sicilia per quel che riguarda l’attuazione dell’articolo 5, che demanda a un decreto ministeriale l’attuazione degli interventi di ripristino.
Sempre nella giornata di ieri, la proposta di legge è stata inoltre oggetto dell’esame della commissione Bilancio. Il quinto gruppo di lavoro della Camera non ha però espresso alcun parere segnalando, al contrario, l’opportunità di acquisire diversi chiarimenti da parte del governo. In particolare, il relatore Giuseppe Fallica (Pdl-Sicilia) ha evidenziato come, le risorse che le Regioni saranno chiamate a erogare per la salvaguardia degli agrumeti, potranno essere stanziate solo compatibilmente con i vincoli del patto di stabilità e, dal momento che per le Regioni il patto opera sui livelli massimi di spesa, le stesse risorse potrebbero essere utilizzate solo “tagliando” altri costi. Lo stesso Fallica ha poi chiesto un chiarimento dell’esecutivo anche in merito all’affidamento alle amministrazioni regionali delle funzioni di controllo e dei compiti connessi all’applicazione delle sanzioni. Alla luce di queste considerazioni, e su proposta del sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti, presente in commissione, il presidente del gruppo di lavoro Giancarlo Giorgetti (Lnp-Lombardia) ha quindi rinviato il seguito dell’esame per consentire al governo di svolgere ulteriori approfondimenti.
Unione europea – Pac, De Castro: in assenza di prospettive finanziarie il Parlamento europeo non voterà la riforma
La riforma della Politica agricola comune, oggetto della comunicazione che il commissario europeo Dacian Ciolos ha consegnato alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, è al momento solo una base su cui lavorare: riporta una serie di principi, ma non prevede nulla, in sostanza “ha lasciato il cerino in mano al Parlamento”. E’ quanto sostenuto dal presidente della commissione Agricoltura di rue Wiertz a Bruxelles, Paolo De Castro, questo pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa sui risultati conseguiti nell’anno di presidenza del gruppo di lavoro. De Castro ha precisato che spetterà ora all’Europarlamento, ma soprattutto alla sua commissione, delineare la riforma vera e propria, tenendo conto dei principi di competitività e sostenibilità precisati da Ciolos. I tempi per la predisposizione della riforma prevedono l’approvazione lavoro della commissione Agricoltura entro fine aprile, per poi calendarizzare il provvedimento in plenaria agli inizi di maggio. A luglio 2011, poi, arriverà la proposta legislativa vera e propria del commissario. “Ciò che è certo – ha precisato De Castro – è che non si potrà approvare la riforma senza avere prima chiare e delineate le sue prospettive economiche”. In merito ai criteri di ripartizione della Pac, poi, sui quali gli agricoltori italiani temono ripercussioni a causa del necessario allineamento tra Paesi nuovi e vecchi membri, il presidente ha precisato che, se tagli ci saranno, saranno attuati nell’ambito di un tetto massimo da applicare alle risorse e nella loro rimodulazione sulla base del lavoro. Infatti, ha sostenuto, non vi sarebbe, nelle intenzioni del Parlamento, la volontà di limitare la distribuzione al criterio territoriale. A questo, secondo De Castro, andrebbe affiancato il valore del lavoro e quello delle colture.
L’ex ministro dell’Agricoltura (nella tredicesima e quindicesima Legislatura) ha anche ricordato che il 9 dicembre prossimo sarà presentato il “pacchetto latte”, che includerà proposte legislative sui rapporti contrattuali tra i produttori e i soggetti che compongono la filiera, e su tutte le questioni ancora aperte con le organizzazioni professionali. Subito dopo seguirà il pacchetto qualità, su proposte legislative per la valorizzazione delle filiere.
Infine, De Castro ha evidenziato che “da parte dell’Italia c’è ancora sottovalutazione del ruolo dell’Europa. Gli altri Paesi hanno capito rapidamente che le leggi nazionali devono trovare armonizzazione nel contesto europeo, e che è pressoché inutile varare provvedimenti senza predisporre un terreno in grado di accogliere a livello continentale”. E’ questo il caso, ha ricordato, della direttiva sull’informazione ai consumatori. Il provvedimento, approvato in prima lettura dall’Aula di Strasburgo, contiene la norma sull’etichettatura dei prodotti alimentari, inserita con fatica all’interno del testo dalla commissione, e “che rischia di venire stravolta dai ministri della Salute europei che si riuniranno a Bruxelles il prossimo 8 dicembre”. “Tutto ciò avviene mentre si pone l’enfasi sull’approvazione di una legge nazionale senza prospettiva (ndr ddl 2363 in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, attualmente al Senato, assegnato alla commissione Agricoltura in sede deliberante), perché i singoli Paesi non possono legiferare autonomamente”. “L’Italia – ha concluso – purtroppo, si presenta ancora in ordine sparso e rischia di pesare molto meno di quanto sarebbe nelle sue possibilità”.
Camera – (C. 3857) pacchetto sicurezza: primo via libera al testo. Fli annuncia fine di una fase della legislatura
Con 299 sì, 9 no e 159 astenuti, l’Aula di Montecitorio ha dato oggi il primo via libera al disegno di legge di conversione del decreto 187/2010 che contiene misure ritenute urgenti nel settore della sicurezza. Il testo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 5 novembre ed entrato in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il 12 novembre, passa ora al vaglio del Senato. Dal voto finale si è astenuto l’intero gruppo del Partito democratico a eccezione della sua componente radicale, che ha invece optato per il no. A favore hanno votato l’Udc, l’Italia dei valori e l’Api di Rutelli, mentre Giorgio Conte, vicepresidente dei deputati di Futuro e libertà, nelle dichiarazioni di voto ha tenuto a sottolineare come il sì fosse dovuto a un “senso di responsabilità che per noi chiude alla Camera questa fase della legislatura che speriamo si riapra con un governo con propositi migliori”. Rispetto al testo licenziato dall’esecutivo, quello uscito da Montecitorio ha subito poche modifiche di carattere più che altro tecnico-formale. La più significativa riguarda l’articolo 8 del testo sull’attuazione delle ordinanze dei sindaci. Preoccupati da quella che poteva apparire una legittimazione della figura dei cosiddetti “sindaci-sceriffi”, oltre che una pericolosa arma propagandistica nelle mani di primi cittadini “eccentrici”, i deputati di Futuro e libertà hanno infatti chiesto e ottenuto che l’applicazione delle ordinanze non sia automatica ma passi per l’approvazione della Prefettura. Nel corso dell’esame, la presidenza della Camera ha invece ritenuto inammissibile un emendamento presentato da Antonio Palmieri (Pdl-Lombardia) e dai leghisti Marco Reguzzoni, Johnny Crosio e Davide Caparini (tutti eletti in Lombardia) che mirava ad anticipare la liberalizzazione del wi-fi, promessa dal governo per il prossimo mese di gennaio. Restano inalterate le norme sul potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie (articolo 3) e la tracciabilità dei flussi finanziari (articolo 6).
Come detto il testo, i cui termini per la conversione scadono il 12 gennaio prossimo, passerà ora al Senato, dove il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha annunciato che si lavorerà perché possano essere introdotte le norme sulla specificità delle forze dell’ordine che non è stato possibile inserire a Montecitorio per mancanza di copertura. A questo punto, però, prevedere l’iter futuro del provvedimento resta impresa piuttosto complicata dal momento che i tempi di manovra per un secondo passaggio alla Camera prima del 12 gennaio sono piuttosto stretti e considerato, soprattutto, lo “spettro” della crisi di governo che potrebbe far seguito ai voti di fiducia del 14 e 15 dicembre prossimi. A questo proposito, proprio Maroni ha dichiarato laconico: “Noi lavoriamo come se questa legislatura fosse eterna, o durasse almeno fino alla fine di gennaio per poter approvare il decreto”.
3 dicembre
Gazzetta ufficiale – (dlgs 200/2010) suinicoltura, pubblicato decreto legislativo di attuazione normativa comunitaria
È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale in edicola oggi (del 2 dicembre, serie generale n. 282) il decreto legislativo n. 200/2010, di attuazione della direttiva 2008/71/CE del Consiglio, relativa all’identificazione e alla registrazione dei suini. Il testo provvede ad aggiornare la disciplina comunitaria e nazionale in materia di allevamenti di suini, fissata nella direttiva 92/102/CEE, e il decreto del Presidente della Repubblica n. 317/1996 sulla registrazione e identificazione degli animali. Obiettivo del provvedimento è permettere una più precisa e rapida ricostruzione dell’origine e delle movimentazioni di questi animali e realizzare un sistema di controllo e prevenzione, per contrastare eventuali malattie in un’ottica di profilassi internazionale. Rispetto alla normativa vigente, che già prevede un sistema di registrazione e identificazione dei suini e una banca dati nazionale con elenco delle aziende, numero degli animali e dati sui loro spostamenti, il decreto legislativo permette di superare alcune criticità, legate all’assenza di un apparato sanzionatorio e dell’obbligo di registrare le partite di animali macellati. Procedura, questa, che allo stato attuale è considerata come facoltativa. Il decreto, corredato da una clausola d’invarianza finanziaria, entrerà in vigore il 17 dicembre prossimo.
Camera – Agea, Zucchi (Pd): sollecitare approvazione bilancio previsione 2011 per scongiurare intervento Commissione europea
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) non ha ancora approvato il bilancio di previsione per l’anno 2011, nonostante la scadenza prevista per questo adempimento dal regolamento di amministrazione e contabilità fosse il 31 ottobre scorso. Inoltre, i conti comunitari dell’ente, relativi al Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) per l’esercizio 2009, pari a 3,2 miliardi di euro, non sono ancora stati approvati dalla Commissione europea, che avrebbe dovuto concludere l’operazione entro aprile o al più tardi entro ottobre scorso. La Commissione europea starebbe valutando di intervenire con una verifica, per appurare se vi sono ancora i presupposti per il riconoscimento di Agea quale organismo pagatore. Con un’interrogazione presentata ieri a Montecitorio e che sarà discussa in commissione Agricoltura, Angelo Zucchi (Pd-Lombardia) chiede all’esecutivo di intervenire a tutela dell’Agea, vista la gravità delle ricadute che potrebbero determinarsi in seguito all’intervento della Commissione europea.
Senato – (S. 2363) etichettatura prodotti alimentari: parere contrario della commissione Bilancio su emendamento soppressivo del Consorzio anagrafi animali
L’emendamento 9.0.1 presentato dal governo al disegno di legge sull’etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, che prevede la soppressione della società consortile “Consorzio anagrafi animali”, genera degli oneri aggiuntivi sul bilancio dello Stato in contrasto con la clausola di invarianza contenuta nel provvedimento.
È questa la motivazione dello schema di parere contrario, presentato dal relatore Cosimo Latronico (Pdl-Basilicata) e approvato ieri dalla commissione Bilancio, alla proposta di modifica dell’esecutivo finalizzato a trasferire i compiti e le attribuzioni del Consorzio ai ministeri competenti, che devono provvedere con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Camera – mozione sfiducia esecutivo: depositato documento “Terzo Polo”
È stata depositata, nel tardo pomeriggio di oggi alla Camera, la mozione di sfiducia al governo Berlusconi di Fli, Udc, Api, Mpa, Lib-Dem che verrà posta in votazione martedì 14 dicembre. Il documento è firmato da 85 parlamentari, tra i quali anche gli ex pidellini, ora al gruppo Misto, Paolo Guzzanti (Lazio) e Giorgio La Malfa (Marche). Il cosiddetto “Terzo Polo” auspica una nuova fase politica della legislatura ispirata al senso di responsabilità nazionale e istituzionale. Nella mozione si sottolinea l’inadeguatezza del governo Berlusconi rispetto alla crisi in una delicata situazione internazionale e si propone un governo solido e sicuro che faccia una nuova legge elettorale.
In allegato il testo del documento.
4 dicembre
Mipaaf – ogm, Galan: Italia non rinunci a progetti di ricerca. Necessario definire normativa regionali su coesistenza
“La fuga in avanti della provincia di Bolzano sugli ogm ricorda una campagna promozionale dal sapore turistico, ma a contare sono le leggi nazionali ed europee”. È quanto dichiarato questa mattina dal ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, che ha inteso precisare quanto pubblicato in un articolo del quotidiano La Repubblica sulla posizione che il dicastero avrebbe assunto in materia di ogm. Il quotidiano, riportando la notizia che la provincia di Bolzano si sarebbe dichiarata “ogm free”, avrebbe secondo il ministro forzato la contrapposizione con il governo (attribuendogli la frase “le Regioni non possono vietarli”), con un articolo “inutilmente fazioso”, e che direbbe cose non vere. Galan ha quindi puntualizzato che non ha mai messo in discussione la competenza regionale in materia di ogm, né sulle linee guida per la coesistenza delle colture. Ha tuttavia evidenziato che sul tema occorre sgombrare il campo da pregiudizi di natura ideologica, “affrontando il problema sulla base della legislazione attualmente in vigore a livello europeo e nazionale”. Infatti, ha continuato, “la Commissione Europea, nell’ultimo Rapporto formulato al Parlamento Europeo sulla coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e geneticamente modificate ha precisato che le Regioni che si dichiarano “ogm free”, fanno una pura dichiarazione politica che non costituisce però un obbligo legale”. Dunque, per il titolare del dicastero la strada da percorrere è la definizione delle linee di coesistenza, e la ricerca che abbia per obiettivo la più completa conoscenza degli ogm.