La gestione del verde urbano deve essere affidata alle massime professionalità, come gli agronomi, e presuppone una programmazione adeguata, per evitare problemi o tragedie in casi di maltempo straordinario, come avvenuto nei giorni scorsi. Lo sottolinea il Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dottori agronomi e dottori forestali, con l’Ordine provinciale di Roma, città sono presenti 2 milioni di alberi. Gli eventi atmosferici che hanno colpito la Capitale ed il resto dell’Italia, provocando gravissimi danni alle persone e al patrimonio delle città, hanno riportato all’attenzione pubblica il fatto che la gestione delle alberate stradali urbane e dei parchi pubblici costituisca un problema di tali dimensioni da non poter più prescindere dalla necessaria professionalità a partire dalla progettazione fino alla manutenzione.
Il patrimonio verde dei grandi centri urbani, inoltre, è caratterizzato dalla presenza di diverse tipologie quali il verde attrezzato, il verde sportivo, il verde annesso a edifici scolastici e sportivi, i piccoli giardini dei quartieri, le alberate stradali, il verde condominiale. In una città come Roma, ad esempio, sono presenti circa 2 milioni di alberature tra pubblico e privato. <<Un patrimonio verde così articolato e complesso – viene sottolineato – presuppone una corretta applicazione dei criteri di gestione e di controllo, al fine di garantire non solo la salvaguardia della pubblica incolumità, ma anche il decoro e la fruibilità da parte dei cittadini>>.
Ad esempio è frequente nei lavori stradali cittadini per l’apertura delle canalizzazioni che si proceda al taglio delle radici degli alberi senza preoccuparsi che questo comporta necessariamente una perdita di stabilità dell’intera pianta con pericolo di caduta della stessa indipendentemente da eventi atmosferici estremi come quelli recenti.
Gli alberi sono esseri viventi e come tali subiscono spesso l’incuria dell’uomo, sia nella fase di impianto con scelte e collocazioni di specie per le quali si considera erroneamente solo l’aspetto estetico-paesaggistico non tenendo conto della loro natura e dell’ambiente naturale dal quale provengono e quindi delle loro difficoltà di adattamento all’ambiente urbano, sia durante la loro vita biologica, infatti a differenza di come avviene in natura la stessa pianta collocata in città diventa elemento di arredo, ma a differenza di un marciapiede o di una palizzata, è viva e come tale richiede le dovute cure e manutenzioni.
Ogni amministrazione pubblica deve quindi impegnarsi sia in termini economici che professionali per prevenire gli eventi tragici che purtroppo continuano a susseguirsi con preoccupante frequenza, utilizzando in modo corretto e razionale tutte le risorse a disposizione e, ove necessario, trovandone di nuove.
Il CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali) e il Consiglio dell’Ordine Provinciale di Roma, ricordando come il patrimonio delle alberate urbane sia particolarmente cospicuo, sottolinea come l’attività di pianificazione e di progettazione, anche sul tema del verde urbano, sia un punto cardine sul quale le amministrazioni pubbliche, e in particolare i Comuni, devono investire, anche attraverso l’utilizzo di strumenti pianificatori quali ad esempio i Regolamenti del Verde di cui già molte amministrazioni comunali si sono dotate.
Roma, 14 ottobre 2009 – c.s. n. 44
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Ufficio stampa CONAF
primamedia – 0577.392256
La gestione del verde urbano deve essere affidata alle massime professionalità, come gli agronomi, e presuppone una programmazione adeguata, per evitare problemi o tragedie in casi di maltempo straordinario, come avvenuto nei giorni scorsi. Lo sottolinea il Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dottori agronomi e dottori forestali, con l’Ordine provinciale di Roma, città sono presenti 2 milioni di alberi. Gli eventi atmosferici che hanno colpito la Capitale ed il resto dell’Italia, provocando gravissimi danni alle persone e al patrimonio delle città, hanno riportato all’attenzione pubblica il fatto che la gestione delle alberate stradali urbane e dei parchi pubblici costituisca un problema di tali dimensioni da non poter più prescindere dalla necessaria professionalità a partire dalla progettazione fino alla manutenzione.
Il patrimonio verde dei grandi centri urbani, inoltre, è caratterizzato dalla presenza di diverse tipologie quali il verde attrezzato, il verde sportivo, il verde annesso a edifici scolastici e sportivi, i piccoli giardini dei quartieri, le alberate stradali, il verde condominiale. In una città come Roma, ad esempio, sono presenti circa 2 milioni di alberature tra pubblico e privato. <<Un patrimonio verde così articolato e complesso – viene sottolineato – presuppone una corretta applicazione dei criteri di gestione e di controllo, al fine di garantire non solo la salvaguardia della pubblica incolumità, ma anche il decoro e la fruibilità da parte dei cittadini>>.
Ad esempio è frequente nei lavori stradali cittadini per l’apertura delle canalizzazioni che si proceda al taglio delle radici degli alberi senza preoccuparsi che questo comporta necessariamente una perdita di stabilità dell’intera pianta con pericolo di caduta della stessa indipendentemente da eventi atmosferici estremi come quelli recenti.
Gli alberi sono esseri viventi e come tali subiscono spesso l’incuria dell’uomo, sia nella fase di impianto con scelte e collocazioni di specie per le quali si considera erroneamente solo l’aspetto estetico-paesaggistico non tenendo conto della loro natura e dell’ambiente naturale dal quale provengono e quindi delle loro difficoltà di adattamento all’ambiente urbano, sia durante la loro vita biologica, infatti a differenza di come avviene in natura la stessa pianta collocata in città diventa elemento di arredo, ma a differenza di un marciapiede o di una palizzata, è viva e come tale richiede le dovute cure e manutenzioni.
Ogni amministrazione pubblica deve quindi impegnarsi sia in termini economici che professionali per prevenire gli eventi tragici che purtroppo continuano a susseguirsi con preoccupante frequenza, utilizzando in modo corretto e razionale tutte le risorse a disposizione e, ove necessario, trovandone di nuove.
Il CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali) e il Consiglio dell’Ordine Provinciale di Roma, ricordando come il patrimonio delle alberate urbane sia particolarmente cospicuo, sottolinea come l’attività di pianificazione e di progettazione, anche sul tema del verde urbano, sia un punto cardine sul quale le amministrazioni pubbliche, e in particolare i Comuni, devono investire, anche attraverso l’utilizzo di strumenti pianificatori quali ad esempio i Regolamenti del Verde di cui già molte amministrazioni comunali si sono dotate.
Roma, 14 ottobre 2009 – c.s. n. 44
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