2,4 m2 al secondo

Perdiamo una città ogni anno. Trasformiamo superfici che prima erano agricole e naturali in fabbricati, nuovi edifici e infrastrutture.
A ritmi che non si vedevano da oltre 10 anni: 2,4 m2 al secondo, come registra il Rapporto 2023 sul consumo di suolo di ISPRA e SNPA. Conseguenza di ciò, oggi il cemento copre il 7,14% del territorio italiano (oltre 21.500 km quadrati).

Cementifichiamo e impermeabilizziamo oltre 21 ettari al giorno, ossia la superficie di 2 aziende agricole. Il 7° censimento dell’agricoltura, infatti, registra che la dimensione media delle aziende agricole italiane è di 11,1 ettari . Da un lato lavoriamo per incrementare la capacità produttiva agricola per garantire cibo buono, sano e di qualità a tutti. Contemporaneamente l’Unione europea ci chiede di riservare spazi e superfici per mantenere gli ecosistemi naturali e proteggere la biodiversità, poi però le scelte urbanistiche sottraggono enormi superfici ad uso agricolo per trasformarle in aree cementificate”

Mauro Uniformi, presidente CONAF

ALLUVIONABILI
Risultano un grido d’allarme le parole Michele Munafò, responsabile del Rapporto quando avverte che procedendo a questa velocità rischiamo di perdere altri 2mila km quadrati di suolo entro il 2050, il che metterebbe a rischio l’equilibrio ambientale, ecologico e idrogeologico del territorio.
Non è un caso che l’Emilia-Romagna sia un osservato speciale, viste le recenti immagini dell’alluvione. Purtroppo, grazie ai 433 ettari edificati in zone a rischio, risulta prima per consumo di suolo in aree a pericolosità idraulica media. Dato ancor più allarmante se si pensa che questa superficie rappresenta quasi la metà del consumo di suolo nazionale in queste aree.

IL TRISTE PODIO
Lombardia (12,16%), Veneto (l’11,88%) e Campania (il 10,52%) guidano la classifica del territorio più artificializzato.
Primato che è stato consolidato anche nel 2022: la Lombardia ha aggiunto altri 908 ettari, il Veneto (739). A inseguire, Puglia (718), Emilia-Romagna (635) e Piemonte (617).

CI COSTA 1 MILIARDO E MEZZO
Consumare suolo ha un costo per la perdita dei servizi ecosistemici: 1 miliardo e mezzo nel 2022 e 20 miliardi di euro negli ultimi 16 anni.
La regolazione del microclima e del regime idrogeologico, la produzione agricola, lo stoccaggio di CO2 dovranno essere sostituiti da interventi artificiali che, d’ora in poi, costeranno al Paese 9 miliardi all’anno: e questo il valore stimato da ISPRA per i servizi ecosistemici persi con il suolo consumato.