Il settore forestale nazionale deve proseguire il percorso intrapreso con il Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (TUFF) e con la redazione della Strategia Forestale Nazionale, che hanno dato una visione complessiva ed ecosistemica della materia, così da non lasciare a metà il lavoro. Con questa lettura propositiva, l’ordine dei dottori agronomi e forestali celebra la giornata internazionale delle foreste.
Le foreste rappresentano il massimo livello di organizzazione dell’ambiente naturale; da sempre hanno ospitato le attività dell’uomo, ma ciò non ha impedito di arrivare a creare complessi forestali di grande bellezza e funzionalità.
Infatti, per natura le foreste sono multifunzionali ovvero proteggono il suolo, assorbono CO2, conservano la biodiversità, contribuisco alla mitigazione dei cambiamenti climatici, oltre a produrre beni per le economie delle comunità locali, tramite la produzione di legno da opera, da ardere e prodotti del sottobosco.
Dobbiamo ricordare, infatti, che oggi le aree forestali nazionali ricoprono quasi il 40% della superficie territoriale e il trend appare in crescita, con il prelievo della biomassa legnosa largamente inferiore alla produzione stimata, sia a livello locale che nazionale.
“Agronomi e forestali sono presenti da sempre nel territorio: in tempi di cambiamento climatico e di utilizzo critico delle risorse naturali, possono aiutare a delineare la strategia e la visione ecologica delle azioni politiche, economiche e finanziarie. Quello che è importante è attuare una gestione forestale sostenibile, sviluppata secondo una specifica pianificazione. Con l’obiettivo di migliorare la stabilità e la resilienza dei boschi, traendo nel contempo profitto dal legname e assicurando la funzione ecologica, paesaggistica e fruitiva.”
Daniele Gambetti, coordinatore Dipartimento foreste, selvicoltura ed economia montana del CONAF
Questo è quello che indicano strumenti quali il TUFF e la Strategia Forestale Nazionale: accrescere l’utilizzo di strumenti quali la pianificazione e la gestione forestale, per migliorare la capacità multifunzionale del bosco, accompagnandola da una precisa e consapevole assunzione di responsabilità.
La redazione del TUFF e la Strategia Forestale Nazionale hanno finalmente dato una “legge quadro”, coerente con l’economia, la società, le istituzioni e l’ambiente di oggi. Purtroppo, non sono ancora totalmente applicati in tutte le loro forme.
Un secolo fa non si parlava di crediti di carbonio; non vi erano terreni abbandonati e il pascolo in montagna insidiava il bosco. E, soprattutto, non vi era la burocrazia che oggi tutto complica, compresa la gestione forestale.
“Bisogna pensare in termini propositivi, anche in una logica di contrasto allo spopolamento delle aree montane, dove boschi e foreste giocano un ruolo strategico. Occorre accrescere il campo di applicazione della pianificazione forestale, che deve diventare prassi consueta per garantire una gestione sostenibile e una precisa assunzione di responsabilità nella conservazione di questo grande patrimonio nazionale. In quanto sistema complesso, le aree forestali necessitano di attività coordinate e scientificamente valide. Un compito al quale possono assolvere i professionisti con preparazione ed esperienza specifica (ecologica, biologica, pedologica, economica, estimativa) quali sono i dottori agronomi e i dottori forestali.”
Mauro Uniformi, presidente CONAF