Esondazione del Seveso

È bastato un temporale molto intenso e il torrente Seveso è esondato all’interno della città di Milano, allagando i quartieri più settentrionali.
Danni che non sorprendono, dichiara il CONAF, poiché il Seveso attraversa una delle aree più urbanizzate d’Italia, in cui gli edifici occupano quasi tutti gli spazi disponibili e, all’ingresso del territorio di Milano, entra in una canalizzazione sotterranea che lo fa confluire con le acque del Redefossi, anche queste intubate sotto la città.

Lombardia prima per consumo suolo
Il Rapporto 2023 sul consumo di suolo di ISPRA e SNPA ha posto la Lombardia, con il 12,16% del territorio artificializzato, in testa alla classifica nazionale davanti a Veneto (11,88%) e Campania (10,52%). Primato consolidato anche nel 2022, anno in cui la Lombardia ha urbanizzato altri 908 ettari.
In questo scenario, ciò che è accaduto era ampiamente prevedibile ed è la conseguenza di scelte urbanistiche che sottraggono enormi superfici ad uso agricolo per trasformarle in aree cementificate.
Anche ieri, la massa d’acqua è atterrata in un bacino prevalentemente urbanizzato, priva di terreno naturale ed agricolo che potrebbe assorbirla. Di conseguenza, l’acqua piovana si riversa molto rapidamente nella rete di condutture di smaltimento, mettendo in crisi i depuratori esistenti che sono costretti a rilasciare attraverso i troppo pieno.

Abbiamo assistito a eventi certamente estremi, ma altresì strettamente collegati a fenomeni urbani ai quali il territorio urbano si deve adattare e, talvolta, trasformarsi radicalmente. Gli effetti delle piogge sono connessi al consumo di suolo e alle scarse superfici permeabili della città. Da tempo proponiamo, come categoria, misure alternative che concorrono alla trasformazione della città. Questi sistemi sono stati già adottati in numerose città europee: Copenaghen, per esempio, ha intrapreso un progetto complessivo di trasformazione, ma in Italia misure di questo tipo faticano ad essere messe a terra. Desideriamo essere accanto a tutte le amministrazioni che vogliono intraprendere questa trasformazione epocale, ribadendo la nostra disponibilità nel collaborare e fornire supporto professionale.”

Francesca Oggionni, Presidente Ordine dei dottori agronomi e forestali di Milano

Il canale scolmatore e le acque del Seveso
Il Canale Scolmatore di Nord Ovest è un’imponente opera di canalizzazione destinata a deviare la portata del Seveso in condizioni di piena verso ovest, fino all’immissione nelle acque del Ticino.

Dobbiamo imparare a ricorrere a una regimazione complessiva dei reticoli idrici in modo il più possibile naturale, integrando le soluzioni di ingegneria idraulica con le competenze di agronomi e forestali. Non si può scordare, infatti, che il regime idraulico non può essere l’unico parametro da considerare e oggi lo vediamo: in casi di alluvione, lo scolmatore si attiva portando l’acqua di pessima qualità del Seveso e dei depuratori allagati in quelle certamente molto più pulite del Ticino, con evidenti problemi di inquinamento.

Paolo Baccolo, Consigliere CONAF

Cosa si sta facendo
I danni dovuti dalle esondazioni del Seveso possono arrivare, negli episodi più gravi, a molte decine di milioni di euro. Da qui la decisione di Regione Lombardia, Comune di Milano e dalle strutture governative dedicate alla riduzione del rischio idrogeologico di realizzare un sistema di grandi vasche di laminazione, dedicate a contenere milioni di metri cubi di acque di piena da rilasciare successivamente superato l’evento alluvionale.
Il progetto è in corso di realizzazione e vede la vasca di minori dimensioni, quella ubicata all’interno del territorio milanese, pronta al collaudo. Gli altri cantieri sono in corso a vario stadio di avanzamento.
In casi come questi, i dottori agronomi e forestali possono intervenire nella progettazione degli interventi di rinaturalizzazione di sponde e aree golenali, nella progettazione delle aree verdi di contorno alle vasche di laminazione e nelle conseguenti manutenzioni e nei rapporti della vasca di laminazione con le attività agricole e le aree verdi circostanti.