La Federazione Toscana degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali è vicina agli abitanti e ai territori colpiti dall’incendio che in questi giorni sta devastando il Monte Serra a Calci (PI).
Esprimiamo la massima solidarietà a tutte le persone coinvolte e la riconoscenza a chi si sta impegnando nelle operazioni di spegnimento (Vigili del Fuoco, volontari antincendio boschivo), in attesa che cessi l’emergenza e che siano accertate le cause dell’incendio.
In questo momento di dolore, anche per la perdita di centinaia di ettari di foreste e di colture agrarie, non possiamo comunque sottrarci dal richiamare all’attenzione di tutti il concetto di gestione forestale attiva, che può essere attuata ridefinendo, con una seria politica forestale, i giusti confini degli aspetti conservativi e quelli produttivi. L'equilibrio degli ecosistemi forestali è tanto più vulnerabile quando di origine artificiale ed è proprio in questi casi che la pianificazione e l'attuazione dei programmi d’intervento devono trovare la loro efficacia in tempi certi e ben definiti dagli stadi evolutivi della foresta.
Sottovalutare le implicazioni insite al normale ciclo vitale e avvicendamento della foresta, dalla fase di impianto o stadio giovanile a quello adulto e maturo oltre la normale capacità di tenuta biologica, espone il bosco non solo all'azione perturbatrice delle sempre più frequenti calamita naturali eccezionali, ma anche e soprattutto all'azione antropica di carattere criminale.
Occorre introdurre al più presto il concetto di foresta sicura e funzionale ai servizi ecosistemici e produttivi storici i quali possono essere ritenuti gli unici garanti della tanto auspicata resilienza.
La Federazione Toscana degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali è vicina agli abitanti e ai territori colpiti dall’incendio che in questi giorni sta devastando il Monte Serra a Calci (PI).
Esprimiamo la massima solidarietà a tutte le persone coinvolte e la riconoscenza a chi si sta impegnando nelle operazioni di spegnimento (Vigili del Fuoco, volontari antincendio boschivo), in attesa che cessi l’emergenza e che siano accertate le cause dell’incendio.
In questo momento di dolore, anche per la perdita di centinaia di ettari di foreste e di colture agrarie, non possiamo comunque sottrarci dal richiamare all’attenzione di tutti il concetto di gestione forestale attiva, che può essere attuata ridefinendo, con una seria politica forestale, i giusti confini degli aspetti conservativi e quelli produttivi. L'equilibrio degli ecosistemi forestali è tanto più vulnerabile quando di origine artificiale ed è proprio in questi casi che la pianificazione e l'attuazione dei programmi d’intervento devono trovare la loro efficacia in tempi certi e ben definiti dagli stadi evolutivi della foresta.
Sottovalutare le implicazioni insite al normale ciclo vitale e avvicendamento della foresta, dalla fase di impianto o stadio giovanile a quello adulto e maturo oltre la normale capacità di tenuta biologica, espone il bosco non solo all'azione perturbatrice delle sempre più frequenti calamita naturali eccezionali, ma anche e soprattutto all'azione antropica di carattere criminale.
Occorre introdurre al più presto il concetto di foresta sicura e funzionale ai servizi ecosistemici e produttivi storici i quali possono essere ritenuti gli unici garanti della tanto auspicata resilienza.