LA CARTA DI MATERA: AGRONOMI E FORESTALI PROPONGONO IL PIANO D’AZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ 300 iscritti riuniti, 4 tesi congressuali, 3 giornate di lavoro, il contributo di circa 50 relatori in programma, integrato con le osservazioni degli iscritti presenti alla discussione. Un enorme sforzo per riflettere su come traghettare l’agricoltura italiana verso la sostenibilità e come l’Ordine possa contribuire a questo traguardo, proponendo un piano d’azione da qui al 2030: quella che sarà la “Carta di Matera”, atto finale del XVII congresso nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
“Nelle prossime settimane svilupperemo e dettaglieremo il documento, seguendo le indicazioni che sono emerse a Matera, che andrà a definire le linee guida per la nostra categoria. Un documento complesso che sicuramente orienta la nostra vita professionale, ma che sarà anche uno strumento utile per la società civile e per l’intero settore primario. Il programma è stato ricco di relatori provenienti da diverse esperienze e rappresentanti le diverse organizzazioni coinvolte su questi temi, perché il percorso che vogliamo intraprendere non è una questione per i soli dottori agronomi e forestali, ma necessita del mondo universitario, chiamato a formare i professionisti di domani, e delle istituzioni, che ognuna per le proprie competenze, devono agevolare il raggiungimento di questi obiettivi, chiama in causa le associazioni, gli altri ordini professionali, la collettività.” – Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “La Carta di Matera è un manifesto, che non vogliamo resti un documento autoriferito: vogliamo che rappresenti una dichiarazione d’intenti rivolta a tutto il settore primario e una base di partenza per un lavoro in collaborazione aperta e cooperativa”.
“La biodiversità territoriale caratterizza una regione dalle infinite risorse quali la Basilicata. Questo territorio rappresenta uno degli esempi concreti di una “storia professionale” dove i dottori Agronomi e Forestali hanno operato garantendo l’integrità del paesaggio e la permanenza nei paesi soprattutto nell’entroterra.” – Carmine Cocca, presidente regionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – “L’auspicio è che attraverso i lavori del Congresso si rafforzi la qualità dell’offerta professionale per un territorio che necessita di interventi concreti e nel quale la nostra professione rappresenta una risposta costante e continua per un’evoluzione ecocompatibile ed ecosostenibile che trova radici nella competenza del passato ma passa attraverso la professione del futuro.”
LA SINTESI DEI LAVORI
In queste giornate sono state evidenziate le criticità proprie di ogni tesi e sono state individuate le priorità declinandole alla realtà nazionale, così da poter circoscrivere gli ambiti di intervento.
Tesi 1: sicurezza alimentare
Migliorare la produzione di cibo è possibile, avendo sempre come obiettivo la sostenibilità: abbiamo visto che le produzioni integrate, conservative, biologiche offrono opportunità interessanti. Lo sforzo da fare sarà quello di stimolare la crescita delle competenze, l’impiego di nuove tecnologie e il miglioramento dei processi per un uso più razionale delle risorse e il contenimento degli impatti.
Tesi 2: città vivibili
Il trend in atto prevede che l’inurbamento cresca ancora nei prossimi anni, rendendo le città uno dei luoghi prioritari per gli interventi di sostenibilità. Il settore agricolo può contribuire in modo deciso alla vivibilità e alla salubrità delle città con la crescita dell’agronomia e della silvicoltura urbana, rafforzando le relazioni città-campagna e rendendo anche le città luoghi di produzione del cibo. Si dovranno comunque contrastare i fenomeni di consumo del suolo e stimolare le politiche di reimpiego degli scarti. La progettazione delle aree verdi, la pianificazione di area vasta, la definizione di standard prestazionali per la valutazione dei servizi ecosistemici possono completare l’intervento in questo settore.
Tesi 3: sicurezza ambientale
L’obiettivo è stimolare modelli produttivi sostenibili e i modelli economici circolari. Il migliore impiego delle risorse, la riduzione degli sprechi nei processi produttivi, il recupero e la riqualificazione delle aree degradate e da bonificare definiscono la strada da prendere. Un uso consapevole di agrofarmaci e un codice etico di utilizzo sarà il valore aggiunto per il raggiungimento dell’obiettivo finale.
Tesi 4: gestione sostenibile delle foreste
La superficie boscata italiana è in aumento, ma gran parte di queste superfici non sono gestite. La valorizzazione di questa risorsa offre l’opportunità per stimolare politiche virtuose di sviluppo delle aree interne e di protezione del territorio. Imparare a pianificare e gestire il bosco, accrescere la superficie con certificazione sostenibile, stimolare l’impiego di tecnologie innovative faranno da cornice a questo obiettivo, in cui l’agronomo o il forestale potrà contribuire sia come attore che come coordinatore di team multidisciplinari.
LA CARTA DI MATERA: AGRONOMI E FORESTALI PROPONGONO IL PIANO D’AZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ 300 iscritti riuniti, 4 tesi congressuali, 3 giornate di lavoro, il contributo di circa 50 relatori in programma, integrato con le osservazioni degli iscritti presenti alla discussione. Un enorme sforzo per riflettere su come traghettare l’agricoltura italiana verso la sostenibilità e come l’Ordine possa contribuire a questo traguardo, proponendo un piano d’azione da qui al 2030: quella che sarà la “Carta di Matera”, atto finale del XVII congresso nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
“Nelle prossime settimane svilupperemo e dettaglieremo il documento, seguendo le indicazioni che sono emerse a Matera, che andrà a definire le linee guida per la nostra categoria. Un documento complesso che sicuramente orienta la nostra vita professionale, ma che sarà anche uno strumento utile per la società civile e per l’intero settore primario. Il programma è stato ricco di relatori provenienti da diverse esperienze e rappresentanti le diverse organizzazioni coinvolte su questi temi, perché il percorso che vogliamo intraprendere non è una questione per i soli dottori agronomi e forestali, ma necessita del mondo universitario, chiamato a formare i professionisti di domani, e delle istituzioni, che ognuna per le proprie competenze, devono agevolare il raggiungimento di questi obiettivi, chiama in causa le associazioni, gli altri ordini professionali, la collettività.” – Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “La Carta di Matera è un manifesto, che non vogliamo resti un documento autoriferito: vogliamo che rappresenti una dichiarazione d’intenti rivolta a tutto il settore primario e una base di partenza per un lavoro in collaborazione aperta e cooperativa”.
“La biodiversità territoriale caratterizza una regione dalle infinite risorse quali la Basilicata. Questo territorio rappresenta uno degli esempi concreti di una “storia professionale” dove i dottori Agronomi e Forestali hanno operato garantendo l’integrità del paesaggio e la permanenza nei paesi soprattutto nell’entroterra.” – Carmine Cocca, presidente regionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – “L’auspicio è che attraverso i lavori del Congresso si rafforzi la qualità dell’offerta professionale per un territorio che necessita di interventi concreti e nel quale la nostra professione rappresenta una risposta costante e continua per un’evoluzione ecocompatibile ed ecosostenibile che trova radici nella competenza del passato ma passa attraverso la professione del futuro.”
LA SINTESI DEI LAVORI
In queste giornate sono state evidenziate le criticità proprie di ogni tesi e sono state individuate le priorità declinandole alla realtà nazionale, così da poter circoscrivere gli ambiti di intervento.
Tesi 1: sicurezza alimentare
Migliorare la produzione di cibo è possibile, avendo sempre come obiettivo la sostenibilità: abbiamo visto che le produzioni integrate, conservative, biologiche offrono opportunità interessanti. Lo sforzo da fare sarà quello di stimolare la crescita delle competenze, l’impiego di nuove tecnologie e il miglioramento dei processi per un uso più razionale delle risorse e il contenimento degli impatti.
Tesi 2: città vivibili
Il trend in atto prevede che l’inurbamento cresca ancora nei prossimi anni, rendendo le città uno dei luoghi prioritari per gli interventi di sostenibilità. Il settore agricolo può contribuire in modo deciso alla vivibilità e alla salubrità delle città con la crescita dell’agronomia e della silvicoltura urbana, rafforzando le relazioni città-campagna e rendendo anche le città luoghi di produzione del cibo. Si dovranno comunque contrastare i fenomeni di consumo del suolo e stimolare le politiche di reimpiego degli scarti. La progettazione delle aree verdi, la pianificazione di area vasta, la definizione di standard prestazionali per la valutazione dei servizi ecosistemici possono completare l’intervento in questo settore.
Tesi 3: sicurezza ambientale
L’obiettivo è stimolare modelli produttivi sostenibili e i modelli economici circolari. Il migliore impiego delle risorse, la riduzione degli sprechi nei processi produttivi, il recupero e la riqualificazione delle aree degradate e da bonificare definiscono la strada da prendere. Un uso consapevole di agrofarmaci e un codice etico di utilizzo sarà il valore aggiunto per il raggiungimento dell’obiettivo finale.
Tesi 4: gestione sostenibile delle foreste
La superficie boscata italiana è in aumento, ma gran parte di queste superfici non sono gestite. La valorizzazione di questa risorsa offre l’opportunità per stimolare politiche virtuose di sviluppo delle aree interne e di protezione del territorio. Imparare a pianificare e gestire il bosco, accrescere la superficie con certificazione sostenibile, stimolare l’impiego di tecnologie innovative faranno da cornice a questo obiettivo, in cui l’agronomo o il forestale potrà contribuire sia come attore che come coordinatore di team multidisciplinari.