NOTIZIARIO SETTIMANALE
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174
Lunedì 20 dicembre 2010
Le notizie dal 13 al 18 dicembre
COMUNICATI STAMPA
• 16 dicembre
Agronomi e Università di Ancona: siglata convenzione per formazione e crescita professionale
DAL CONAF
Online i documenti e le fotografie del XIII Congresso
Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini
Agropro, il Master degli agronomi per gli agronomi
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 20 al 24 dicembre 2010
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 20 al 26 dicembre 2010
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
• 14 dicembre
Camera – brevetto europeo, Antonione (Pdl) chiede a governo di battersi contro trilinguismo
Camera – (C. 2260-bis-B) etichettatura prodotti alimentari: testo torna a Montecitorio
Senato – (S. 2472) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Camera – indagine conoscitiva su sementi e agrofarmaci: ricerca, concorrenza e sostegno a biodiversità i nodi da affrontare secondo le associazioni del primario. Legacoop: definire norma su qualità punti vendita
Camera/Senato – Confermata fiducia al governo Berlusconi, salito alle 17 al Quirinale. Capitale sotto assedio, scontri e feriti. Domani in Aula alla Camera si riparte col decreto rifiuti
• 15 dicembre
Camera – (atto comunitario n. COM (2010) 350 definitivo) brevetti europei, commissione Politiche Ue: la relatrice Centemero (Pdl) propone parere contrario
Camera/Senato – Sistri: troppe le criticità legate al sistema. Tre interrogazioni e una proposta di legge per correre ai ripari
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: verso sede legislativa per commissione Agricoltura
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: commissioni Affari costituzionali e Giustizia avviano esame emendamenti. Presentate due modifiche su Agenzia per i beni sequestrati alla mafia
Camera/Senato – Prima di Natale il via libera definitivo a riforma universitaria da palazzo Madama. A Montecitorio calendarizzata discussione mozione sfiducia individuale a Bondi. Fli, Udc, Api e Mpa danno vita al “Polo della Nazione”
• 16 dicembre
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: via libera senza modifiche al provvedimento
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: ancora non deliberato passaggio in sede legislativa per commissione Agricoltura. Parere favorevole dall’Ambiente
Confindustria – “Se l’Italia punta sull’Ict”: per Marcegaglia necessarie immediate riforme strutturali. Stima Pil per il 2010 in ribasso all’1%
Mipaaf – tavolo del tabacco: bene l’impegno del ministero. La filiera sottoscrive una dichiarazione unitaria. Sacchetto, Apti: impedire proibizione ingredienti
Palazzo Chigi – Cdm: nuovo passo verso il federalismo, approvato testo su bilanci enti locali. Via libera a due dlgs per recepimento direttive su Servizi fitosanitari regionali e commercializzazione prodotti sementieri
• 17 dicembre
Senato – (a. g. 304) organizzazione ministero Salute: parere favorevole da commissione Sanità
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: disco verde da commissione Bilancio (sede consultiva)
Regioni – federalismo fiscale, intesa in sette punti sui decreti attuativi. Errani: un importante passo in avanti
Associazioni – ogm, Confagricoltura: Regioni hanno dovere di decidere su coesistenza
• 18 dicembre
Senato – (S. 2494) pacchetto sicurezza: assegnato a commissioni Affari costituzionali e Giustizia ddl governativo su liberalizzazione WiFi e riordino sistema Carte d’identità elettronica
Gazzetta ufficiale – federalismo fiscale: in vigore da oggi dlgs su fabbisogni standard degli Enti locali
COMUNICATI STAMPA
16 dicembre
Agronomi e Università di Ancona: siglata convenzione per formazione e crescita professionale
Sisti, presidente Conaf: “Fra gli obiettivi dell’accordo quello di promuovere la conoscenza dell’offerta formativa delle Facoltà di Agraria, dello sviluppo della professione”.
Collaborazione in ambito scientifico, professionale e formativo. Sono questi i pilastri della convenzione siglata fra il Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, e l’Università Politecnica delle Marche. L’accordo è stato siglato, ad Ancona, presso la sede universitaria, fra il presidente Conaf Andrea Sisti ed il rettore Marco Pacetti.
“Una convenzione che vuole favorire lo scambio di opinioni e la reciproca conoscenza delle posizioni ufficiali sulle attività di interesse della professione di dottore agronomo e dottore forestale. Fra gli obiettivi dell’accordo – sottolinea il presidente Conaf Andrea Sisti – quello di promuovere la conoscenza dell’offerta formativa delle Facoltà di Agraria, dello sviluppo della professione e dei percorsi di formazione permanente nei confronti di tutte le parti interessate al loro operato (scuola, studenti, famiglie, laureati, professionisti, enti pubblici e privati, imprese)”.
La convenzione fra Conaf e Università di Ancona interne promuovere il processo di accreditamento dei percorsi di formazione e aggiornamento professionale; vuole promuovere, nel rispetto delle rispettive competenze, ogni forma di collaborazione nell’intera rete nazionale dell’ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali e delle Facoltà di Agraria, al fine di stimolare e incrementare l’integrazione tra formazione superiore e ambiente professionale, di valorizzare le conoscenze e le competenze proprie dei dottori agronomi e dei dottori forestali, di facilitare l’orientamento e la progettazione per la ricerca professionale e di agevolare ogni altra finalità prevista nel presente protocollo. L’Università, inoltre, intende favorire lo svolgimento di attività di ricerca anche professionale e di formazione in collaborazione con enti esterni, al fine di sviluppare ricerche in comune e di completare la formazione dei propri studenti.
DAL CONAF
Online i documenti e le fotografie del XIII Congresso
Nel sito congresso.conaf.it sono pubblicati documenti e fotografie del XIII congresso Conaf che si è svolta nello scorso settembre.
Chiusura festività natalizie
Si comunica che gli uffici del Conaf rimarranno chiusi, oltre ai regolari giorni festivi, il 24 e il 31 dicembre prossimi.
Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini
Agropro, il Master degli agronomi per gli agronomi
Agropro è un Master di secondo livello, aperto a 20 studenti in possesso di una laurea magistrale (ex specialistica) afferente ad una delle classi di laurea che consentono l’iscrizione all’albo dei dottori agronomi e dottori forestali, o di una laurea in scienze agrarie conseguita secondo il vecchio ordinamento.
AGROPRO si avvale di docenze di elevato livello provenienti da numerose facoltà di agraria, giurisprudenza ed architettura italiane, e dell’assistenza nelle ore di esercitazione di professionisti e soprattutto di liberi professionisti di primo piano nelle materie trattate.
Il direttore del master è il professor Stefano Boccaletti, dottore agronomo iscritto all’Albo di Piacenza.
Altre informazioni sono disponibili sul sito web: http://master.unicatt.it/piacenza/agropro dove è possibile trovare anche il modulo d’iscrizione.
La quota d’iscrizione è di 6.000 euro per il master e di 2.000 euro per singola macroarea.
Per chi partecipa al master sono disponibili borse di studio dell’importo di 3.000 euro ciascuna e c’è la possibilità di accedere a “prestiti d’onore” dell’importo sino a 10.000 euro.
Date da ricordare
14 gennaio 2011 Domanda di ammissione alle selezioni
19 gennaio 2011 Esame di ammissione
24 gennaio 2011 Inizio delle lezioni
Contatti:
Università cattolica del Sacro Cuore,
Istituto di Economia agro-alimentare
Via Emilia Parmense n. 84
29122 Piacenza
Tel.: +39 0523 599225
Fax.: +39 0523 599282
email: agropro-pc@unicatt.it
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 20 al 24 dicembre 2010
Riforma universitaria (Ddl 1905-B), approvato dal Senato, modificato a Montecitorio e tornato a palazzo Madama)
• Lunedì 20 dicembre, ore 11.00 – Senato, Aula, discussione generale;
• Martedì 21 dicembre, ore 9.30 e 16.00 – Senato, Aula, votazioni;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 9.30 e 16.30 – Senato, Aula, voto finale;
Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari (seguito esame C. 2260 -bis /B , approvato dalla Camera e modificato dalla 9ª Commissione del Senato) – relatore Viviana Beccalossi (Pdl-Lombardia)
• Martedì 21 dicembre, ore 14.30 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare (C. 2744) – relatore Marcello Di Caterina (Pdl-Campania)
• Martedì 21 dicembre, ore 14.45 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso per l’energia da fonti rinnovabili (a. g. n. 302) – relatori alla Camera: Guido Dussin (Lnp-Veneto) per VIII commissione e Luigi Lazzari (Pdl-Puglia) per la X; al Senato: Enzo Ghigo(Pdl-Piemonte) per la X
• Lunedì 20 dicembre, ore 14.15 – Senato, commissione Industria, sede consultiva su atti del governo;
• Martedì 21 dicembre, ore 8.30 – Senato, in sede consultiva in commissione Ambiente; commissione Industria, audizioni informali di rappresentanti dell’Associazione nazionale energia del vento (ANEV) e dell’Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili (APER); ore 15.30 audizione informale di rappresentanti di Federutility;
• Martedì 21 dicembre, ore 14.30 – Camera, in sede consultiva su atti del governo nelle commissioni Ambiente e Attività produttive riunite, pareri da Agricoltura e Politiche Ue;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 8.30 – Senato, commissione Industria, audizioni informali di rappresentanti della Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili (Fiper) e di Assosolare; ore 14.15; audizione informale dell’ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA e di rappresentanti del GSE, del GME e dell’Acquirente Unico;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Camera, in sede consultiva su atti del governo nelle commissioni Ambiente e Attività produttive riunite, parere dell’Agricoltura;
Proposta di nomina del dottor Paolo Carrà a Presidente dell’Ente nazionale risi (a. g. 81) – relatore Vincenzo Taddei (Pdl-Basilicata)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.30 – Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del governo;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del governo;
Discussione della risoluzione 7-00199 di Marco Carra (Pd-Lombardia) sulle iniziative in materia di applicazione della direttiva “nitrati”
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, atti d’indirizzo;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.45 – Camera, commissione Agricoltura, atti d’indirizzo;
Interrogazione 5-01475 di Ivano Migliori su Interventi conseguenti ai fenomeni alluvionali verificatisi nella provincia di Modena nell’autunno-inverno 2008-2009
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazione 5-03028 di Manlio Contento (Pdl-Friuli) su iniziative in materia di spesa relativa ai programmi di sviluppo rurale
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazioni 5-03162 Luciano Agostini (Pd-Marche) su Iniziative in favore del settore della pesca del pesce azzurro, con riferimento alle conseguenze provocate dalla presenza del parassita anisakis
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazioni 5-03163 Luca Sani (Pd-Toscana) su iniziative a tutela del valore dei marchi di qualità e per scoraggiare eventuali usi impropri dei marchi geografici, anche con riferimento al marchio dell’Associazione città dell’olio
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazione 5-03477 di Susanna Cenni (Pd-Toscana) su iniziative per favorire la presenza dei giovani in agricoltura
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Risoluzioni 7-00350 di Angelo Alessandri (Lnp-Emilia Romagna), 7-00356 Elisabetta Zamparutti (Pd-Basilicati) sulla disciplina in materia di realizzazione di impianti eolici per la produzione di energia (seguito discussione congiunta); 7-00413 di Sergio Michele Piffari (Idv-Lombardia) sullo sviluppo dell’energia eolica (discussione), 7-00446 Ermete Realacci (Pd-Toscana) sullo stato di definizione della normativa in materia di impianti eolici (discussione);
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Ambiente, atti d’indirizzo;
Misure di sostegno e d’incentivo per lo sviluppo delle libere professioni, nonché delega al Governo in materia di estensione della disciplina del concordato preventivo e per l’istituzione di una procedura di esdebitazione in favore dei professionisti (seguito esame C. 3480) – relatore Antonio Lo Presti (Fli-Sicilia)
• Giovedì 23 dicembre, ore 13.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;
Proposta di regolamento (COM (2010) 728 def.) su rapporti contrattuali nel settore lattiero-caseario – relatore Aniello Di Nardo (Idv-Campania)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge su commercio interno del riso (S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge su produzione artigianale di grappe (S. 1839) – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge su utilizzo agricolo di terreni della laguna veneta (S. 1050 e 1239) – relatore Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge in materia di produzione biologica (S. 1035 e 1115) – relatore Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Audizione informale delle organizzazioni del settore pesca sulle problematiche del comparto
• Martedì 21 dicembre, ore 15.15 – Senato, commissione Agricoltura, ufficio di presidenza;
Audizione informale dell’Associazione nazionale Città delle Ciliege sulle problematiche del comparto della ciliegicoltura
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.15 – Senato, commissione Agricoltura, ufficio di presidenza;
Disegno di legge in materia di spazi verdi urbani (S. 2472) – relatore Giuseppe Leoni (Lnp-Lombardia)
• Mercoledì 22 dicembre, ore 8.30 –Senato, commissione Ambiente, sede referente;
Proposta di regolamento (UE) del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto dell’Unione europea (seguito esame COM(2010)350 def.) – relatore Alberto Torazzi (Lnp-Lombardia)
• Martedì 21 dicembre, ore 13.00 – Camera, commissione Attività produttive, sede consultiva su atti comunitari;
Nuove disposizioni in materia di sicurezza pubblica (S. 2494) – relatori Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia) e Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna)
• Martedì 21 dicembre, ore 14.00 – Senato, commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, sede referente;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (a. g. 292) – relatori, per la Commissione per l’attuazione del federalismo, Enrico La Loggia (Pdl-Sicilia, deputato) e Giuliano Barbolini (Pd-Emilia Romagna, senatore)
• Lunedì 20 dicembre, ore 16.30 – Senato, in sede consultiva in commissione Bilancio (parere alla bicamerale per il Federalismo);
• Martedì 21 dicembre, ore 14.00 – Camera, nelle commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze e Ambiente; in sede consultiva su atti del governo (pareri alla bicamerale per il Federalismo; Senato, in sede consultiva nelle commissioni Bilancio e Finanze;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.30 – Camera, commissione Affari costituzionali, sede consultiva su atti del governo; Senato, in sede consultiva nelle commissioni Bilancio e Finanze;
Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee (legge Comunitaria 2010) e Relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, anno 2009 – relatori, Rossana Boldi (Lnp-Piemonte), per la Comunitaria, e Cristiano De Eccher (Pdl-Trentino) per la relazione
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Senato, commissione Politiche Ue, seguito esame congiunto in sede referente;
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero della salute (a. g. n. 304) – relatore Donato Bruno (Pdl-Puglia)
• Martedì 21 dicembre, ore 13.00 – Camera, nelle commissioni Affari costituzionali e Affari sociali, sede consultiva su atti del governo;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, nelle commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Affari sociali, sede consultiva su atti del governo.
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 20 al 26 dicembre 2010
Lunedì 20 dicembre
• Roma: Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla presentazione degli auguri di Natale e Capodanno da parte del corpo diplomatico (ore 11) e nel pomeriggio interviene alla la cerimonia per lo scambio degli auguri con le alte cariche dello Stato (ore 17);
• Istat: Fatturato di alcuni servizi III trimestre 2010;
Martedì 21 dicembre
• Istat: Occupati e disoccupati III trimestre 2010;
• Istat: Commercio estero extra UE Novembre 2010;
Mercoledì 22 dicembre
• Istat: Commercio al dettaglio Ottobre 2010;
• Istat: Retribuzioni contrattuali Novembre 2010;
• Istat: Retribuzioni contrattuali Novembre 2010;
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
14 dicembre
Camera – brevetto europeo, Antonione (Pdl) chiede a governo di battersi contro trilinguismo
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche Ue – poltrona attualmente vacante a seguito delle dimissioni del finiano Andrea Ronchi, ma che non necessita di interim perché senza portafoglio – Roberto Antonione (Pdl-Friuli) chiede al governo di tutelare il nostro Paese in sede comunitaria sul tema dei futuri sviluppi del brevetto europeo.
Alcuni Paesi membri come la Germania, spiega il deputato del Pdl, intendono attivare la procedura di cooperazione rafforzata, in mancanza dell’unanimità, che consentirebbe di ricorrere alla maggioranza qualificata per decidere l’utilizzo, nel regime di traduzione del sistema brevettuale dell’Ue, di sole tre lingue: inglese, francese e tedesco.
Questa decisione, conclude Antonione nel proprio atto di sindacato ispettivo, andrebbe chiaramente contro le due fondamentali esigenze della non discriminazione fra gli Stati europei e le loro imprese e della definizione di un sistema che sia finanziariamente sostenibile e giuridicamente certo.
Camera – (C. 2260-bis-B) etichettatura prodotti alimentari: testo torna a Montecitorio
Ripartirà dalla commissione Agricoltura nel pomeriggio di oggi il secondo passaggio a Montecitorio del disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. Il testo, approvato in sede deliberante dal nono gruppo di lavoro del Senato il 6 dicembre scorso, è stato infatti riassegnato ieri alla commissione che lo aveva licenziato, una prima volta, a novembre del 2009. Con questo passaggio l’iter del provvedimento dovrebbe concludersi definitivamente dal momento che a Montecitorio non dovrebbero essere introdotte ulteriori novità sul testo.
Background:
• 20 febbraio 2009: su proposta del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti agroalimentari.
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente.
Senato – (S. 2472) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Spetterà alla commissione Ambiente di palazzo Madama esaminare in sede referente il disegno di legge, firmato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che mira a sostenere lo sviluppo degli spazi verdi nelle città. Con il provvedimento l’esecutivo ha voluto promuovere un’azione sulla gestione del territorio idonea a perseguire gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni inquinanti, prevedendo inoltre il rafforzamento del patrimonio arboreo, per ottenere effetti positivi sull’assetto idrogeologico del territorio. Il testo punta a creare un meccanismo di sensibilizzazione sociale e di divulgazione del ruolo delle aree verdi nei centri urbani, in un’ottica di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.
Background:
• 12 marzo 2010: il testo viene esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri;
• 22 ottobre 2010: il provvedimento viene licenziato dal Consiglio dei ministri;
• 24 novembre 2010: il disegno di legge è presentato a palazzo Madama;
• 13 dicembre 2010: è assegnato alla commissione Ambiente per l’esame in sede referente.
Camera – indagine conoscitiva su sementi e agrofarmaci: ricerca, concorrenza e sostegno a biodiversità i nodi da affrontare secondo le associazioni del primario. Legacoop: definire norma su qualità punti vendita
I mercati delle sementi e degli agrofarmaci sono fortemente concentrati nelle mani di poche grandi multinazionali, che, pur offrendo prodotti di alta qualità e con sempre maggiori caratteristiche eco-sostenibili, di fatto condizionano tutta la filiera agricola e agroalimentare, sia sul piano economico, sia più in generale su quello della scelta dell’offerta dei prodotti, a scapito della biodiversità. E’ questo il quadro emerso sulla situazione del comparto delle sementi e degli agrofarmaci nel corso delle prime audizioni svolte oggi dalla commissione Agricoltura di Montecitorio nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’argomento. A intervenire davanti al gruppo di lavoro i rappresentati di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative-Legacoop Agroalimentare, Fagri e Unci-Coldiretti.
Il primo a intervenire è stato Stefano Masini responsabile ambiente, territorio e consumi di Coldiretti, che si è concentrato in particolare sul settore delle sementi. Masini ha infatti evidenziato come, dall’inizio del ventesimo secolo, siano scomparsi i tre quarti della diversità genetica delle principali colture agrarie. Solo nel nostro Paese, alla fine del secolo scorso, si stima esistessero oltre 400 varietà di frumento coltivate, mentre agli inizi degli anni ’90 otto varietà costituivano l’80% del seme coltivato. Come se non bastasse, ha aggiunto, questa perdita di biodiversità riguarda anche le varietà animali. Sulla base di queste considerazioni, e di una politica delle sementi e degli agrofarmaci che, anche in nome della sostenibilità ambientale, ha imposto una sempre maggior selezione e quindi una riduzione dell’offerta, con una diminuzione delle possibilità di scelta da parte degli agricoltori, appare necessario promuovere la produzione e messa in circolazione “di sementi sostanzialmente e non nominalmente diversificate, ampliando la base genetica”. Masini ha quindi evidenziato come il commercio internazionale delle sementi sia di fatto dominato da cinque compagnie che rappresentano il 30% circa del mercato globale. Inoltre, mentre negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente gli investimenti privati nella ricerca transgenica, passati dai 280 milioni di dollari americani del 1996 ai 7 miliardi del 2007, sono nettamente diminuiti quelli pubblici. Dopo aver ricordato i contenuti del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, entrato in vigore nel 2004, e aver fatto riferimento a un’indagine dell’Antitrust sul settore saccarifero del 1999, l’esperto di Coldiretti ha auspicato che l’approfondimento promosso dalla XIII commissione di Montecitorio riesca a delineare un percorso per permettere di ampliare la base genetica delle sementi, incentivando la diversificazione e uscendo da una situazione di oligopolio del settore che oggi di fatto impedisce a molti agricoltori di produrre semi. Per quanto riguarda gli agrofarmaci, Masini si è limitato a evidenziare come l’Italia sia uno tra i Paesi più virtuosi, dal momento che in base Rapporto 2010 dell’Istat sulla distribuzione per uso agricolo di prodotti fitosanitari, nell’ultimo decennio il ricorso a questi prodotti si è ridotto del 6,8%. Stesso andamento si è registrato per il numero di principi attivi contenuti nei fitosanitari, diminuito del 9,6%. A fronte di questo si è verificata una decisa crescita di prodotti di origine biologica. Dati, questi, ha concluso il rappresentante di Coldiretti, che dimostrano come il modello di produzione agroalimentare nazionale sia sempre più orientato a logiche di basso impatto ambientale.
Luigi Tozzi, responsabile agrofarmaci di Confagricoltura ha affrontato più nel dettaglio la questione, evidenziando come il mercato nel settore sia squilibrato. Negli ultimi anni il valore del comparto è aumentato del 15%, con un incremento dei prezzi di produzione dell’8% e di quello alla vendita del 6%. La dinamica del mercato, ha quindi precisato l’esperto di Confagri, è legata alla sempre più stringente normativa europea sull’uso sostenibile degli agrofarmaci (in particolare la direttiva 414/91/CE e il più recente Regolamento 1107/2009), che ha portato a una riduzione del 61,1% dei principi attivi. Tutto questo ha avuto ricadute sul prezzo degli agrofarmaci, dal momento che i costi della ricerca di nuovi principi attivi sono diventati sempre più alti: attualmente, ha precisato Tozzi, per introdurre sul mercato un novo agrofarmaco serve un investimento medio di 256 milioni di dollari americani. Nonostante questo, secondo il rappresentante di Confagri, “i prezzi degli agrofarmaci sono a un livello prossimo a quello raggiunto dai prodotti agricoli in media”. Inoltre, ha concluso, “la forte concentrazione dell’offerta di mezzi tecnici – soprattutto per gli agrofarmaci, visto che per le sementi commercializzate in Italia le prime sei ditte concentrano meno del 15% del prodotto commercializzato – non sembra abbia determinato atteggiamenti speculativi e scorretti ai danni delle aziende”. Secondo Tozzi infatti, la situazione di oligopolio presente nel mercato dei fitofarmaci non è da condannare, quanto piuttosto da analizzare per capire i motivi che l’hanno determinata e le possibili contromisure per garantire maggior potere contrattuale agli agricoltori.
Giuliana Roncolini, del dipartimento sviluppo, agroalimentare e territorio della Cia, condividendo gli scenari delineati dai rappresentanti di Coldiretti e Confagricoltura, si è soffermata in particolare sulla necessità di modificare il sistema di ricerca nel settore degli agrofarmaci, rafforzando il ruolo del pubblico, promuovendo tavoli tecnici che ripongano al centro del sistema agricolo il seme. Secondo Roncolini sarebbe infatti necessario dar vita a una serie di tavoli tecnici per ogni filiera, in modo da garantire maggior tutela e potere contrattuale ai “moltiplicatori” di sementi operativi in Italia.
Gianfranco Grieci, presidente di Fagri (Filiera agricola italiana), si è soffermato in particolare sull’importanza del settore sementiero per la filiera cerealicola.
Di rilievo infine la posizione espressa da Edmo Terzi, responsabile del settore sementi e agrofarmaci di Legacoop Agroalimentare. Illustrando il documento congiunto, presentato insieme a Fedagri-Confcooperative, l’esperto, dopo aver confermato i dati sul mercato degli agrofarmaci già evidenziati da Confagricoltura, si è soffermato sull’esigenza di adottare, anche in funzione delle norme comunitarie sempre più restrittive, delle disposizioni specifiche per assicurare una sempre maggior qualità/quantità dei punti vendita di questi prodotti. Altro aspetto da non perdere di vista, ha poi concluso Terzi, è poi quello relativo al contrasto delle vendite illegali e di fitofarmaci contraffatti.
Camera/Senato – Confermata fiducia al governo Berlusconi, salito alle 17 al Quirinale. Capitale sotto assedio, scontri e feriti. Domani in Aula alla Camera si riparte col decreto rifiuti
L’atteso B-day si è concluso con la conferma, la 39^ contando il doppio voto di oggi, della fiducia al governo di Silvio Berlusconi. Il verdetto del voto al Senato prima, dove non si attendevano sorprese, e alla Camera poi, dove le mozioni di sfiducia (una di Pd e Idv e una del cosiddetto Terzo Polo formato da Fli, Udc e Api) sono state bocciate per soli tre voti di scarto, è stato ancora una volta a favore del premier, che alle 17 è salito al Quirinale per riferire sulle prossime mosse dell’esecutivo alla luce dello scenario politico delineato dall’esito della verifica parlamentare di oggi. Scenario che appare desolante come il centro storico della Capitale, presa d’assalto dallo scontro tra forze dell’ordine e frange estremiste di black block infiltratesi tra studenti scesi in piazza oggi per protestare, in occasione della fiducia, contro la riforma dell’università e i tagli della manovra economica approvata la scorsa settimana al Senato.
Lo scenario
I prossimi mesi di lavoro per il governo saranno particolarmente complicati, dal momento che il Cavaliere, vista la risicata vittoria ottenuta alla Camera, sarà ora costretto a scendere a nuovi compromessi, riallacciando i rapporti con gli ex alleati, ora all’opposizione, dell’Udc e lavorando ai fianchi la Lega Nord, quell’alleato di ferro del Pdl, che ora inizia a vedere di buon occhio le aperture di Berlusconi al leader dei centristi Pier Ferdinando Casini, e parla apertamente di ritorno alle urne. Squadra di governo da ridefinire, dunque, in vista di nuovi equilibri, e programma di governo da rivedere sulla base delle nuove concessioni da fare di volta in volta agli alleati di turno. Sullo sfondo, la difficile partita del federalismo da gestire: i provvedimenti attuativi della fiscalità federale sono tanto voluti dalla Lega quanto contrasti dai centristi. Senza contare la ridefinizione del rapporto con Fli, uscito spaccato dal voto di oggi, dopo la defezione di tre deputati “fulminati sulla via di Damasco”, come li ha definiti il leader dei futuristi e presidente della Camera Gianfranco Fini. Che ha riconosciuto la sconfitta, ma non ha mancato di evidenziare che se oggi i numeri hanno dato ragione a Berlusconi, questo non può certo “dire di aver vinto anche in termini politici”. Fatto questo che, ha rincarato la dose Fini, “sarà chiaro in poche settimane” e che permette al presidente della Camera di respingere al mittente gli inviti del Pdl a lasciare la terza carica dello Stato dopo la sconfitta di oggi.
Quello che appare evidente dal voto di fiducia è che senza un’apertura della maggioranza verso i centristi o una mediazione con i finiani, lo scenario inevitabile è quello dell’ingovernabilità. I tre voti di scarto che oggi hanno permesso al premier di spuntarla, non potranno essere sempre garantiti dal lungo lavoro di compromessi svolto nell’ultimo mese dal premier. Al momento dunque appare difficile delineare la direzione in cui si muoverà il governo nelle prossime ore, ma qualsiasi forma prenderà la vera domanda da porsi sarà: quanto durerà?
I numeri e i nomi di oggi
In attesa dell’evoluzione della situazione, quello che rimane del B-day, oltre a una città devastata dagli scontri, tanto da evocare il clima degli anni di piombo, è la cronaca di una giornata politica che ha visto al Senato, come nelle previsioni, nessuna esitazione nella conferma della fiducia al governo, ottenuta con 162 voti favorevoli, 135 contrari e 11 astenuti. Non hanno votato tutti i senatori di Fli, che in questo modo si sono di fatto espressi contro il governo, dal momento che a palazzo Madama l’astensione equivale a un voto contrario. A Montecitorio il governo si è imposto con 314 voti contrari alle mozioni di sfiducia e 311 favorevoli. Contro hanno votato Pdl e Lega, i deputati di Noi Sud, i tre del “Movimento di responsabilità nazionale” (Massimo Calearo e Bruno Cesario ex Pd, e Domenico Scilipoti ex Idv) e il Lib-dem Maurizio Grassano. A questi si sono aggiunte inoltre le quattro defezioni tra le fila di Fli: Catia Polidori, Giampiero Catone, Maria Grazia Siliquini, che hanno votato contro la sfiducia, e Silvano Moffa che invece si è astenuto. Altissima la tensione in Aula, sfociata in rissa al momento del voto della Polidori. Dopo aver manifestato il proprio appoggio al governo, un voto, secondo il finiano Luca Barbareschi, “incoraggiato” dalle rassicurazioni di favoritismi verso la Cepu, azienda fondata dal cugino della deputata Francesco Polidori, quest’ultima è stata infatti pesantemente insultata dal suo ormai ex compagno di partito Giorgio Conte. In difesa della Polidori sono quindi accorsi i rappresentanti della Lega, venuti alle mani con i futuristi.
A favore delle mozioni di sfiducia hanno invece votato, oltre a Pd, Idv, Udc, Mpa e Api, due Lid-dem, Daniela Melchiorre e Italo Tanoni, e Roberto Nicco di Autonomie della Valle d’Aosta. Sigfried Brugger e Karl Zeller di Autonomie-Svp si sono astenuti. Oltre a Moffa e al presidente Fini, non ha preso parte al voto Antonio Gaglione, ex Pd (ed ex sottosegretario alla Salute) passato nel gruppo misto con Noi Sud. A nulla è valso il sacrificio delle deputate in dolce attesa Federica Mogherini (Pd), Giulia Bongiorno (Fli) e Giulia Cosenza (Fli). Le tre parlamentari si sono presentate in Aula con tanto di pancione (la Bongiorno addirittura in sedia a rotelle) ma il loro voto di sfiducia non è stato determinante, come previsto inizialmente.
Da domani
Domani comunque riparte l’attività parlamentare in attesa della pausa natalizia, e sul terreno rimangono alcune potenziali bucce di banana. In primis quella del decreto rifiuti Camera (in scadenza il 25 gennaio) che dovrebbe “sanare” l’emergenza in Campania, la cui discussione generale partirà domani in Aula. Per evitare un nuovo scontro sul filo dei numeri, circola voce che l’intero gruppo del Pdl potrebbe iscriversi a parlare in una sorta di ostruzionismo alla rovescia fatto dalla maggioranza. In scadenza il prossimo 11 gennaio anche il decreto sicurezza, approvato alla Camera e ora all’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia di palazzo Madama. Dovrà essere convertito in legge nei prossimi 10 giorni, visto che il Parlamento dovrebbe chiudere “per ferie” dalla metà della prossima settimana fino alla metà di gennaio.
Infine, il contestatissimo disegno di legge di riforma dell’università (uno dei motivi della protesta di oggi) firmato dal ministro Mariastella Gelmini, già approvato dalla Camera e al suo secondo passaggio al Senato, sarà esaminato questa settimana in sede consultiva in commissione Sanità, mentre la commissione Istruzione (referente) non lo ha ancora messo in calendario. Ricordiamo poi che il prossimo Consiglio dei ministri, non ancora convocato, dovrà varare il consueto decreto legge mille-proroghe di fine anno.
15 dicembre
Camera – (atto comunitario n. COM (2010) 350 definitivo) brevetti europei, commissione Politiche Ue: la relatrice Centemero (Pdl) propone parere contrario
La proposta di regolamento comunitario del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto dell’Unione europea si prefigge di semplificare gli adempimenti e ridurre i costi molto elevati connessi alla convalida dei brevetti, ma la soluzione prospettata non può essere condivisibile.
Infatti, lo schema di atto comunitario prevede il consolidamento della prassi vigente nell’Ufficio europeo dei brevetti (Ueb), per cui il brevetto comunitario dovrebbe essere trattato, rilasciato e pubblicato in una delle sue lingue di lavoro, cioè francese, inglese o tedesco, in palese contraddizione con le disposizioni del Trattato sul funzionamento dell’Ue (articoli 118 e 342) che stabiliscono il principio della parità fra tutte le lingue ufficiali dell’Unione.
È questo, in sintesi, il contenuto della proposta di parere contrario presentato nella commissione Politiche Ue di Montecitorio dalla relatrice del provvedimento Elena Centemero (Pdl-Lombardia), che ha posto l’attenzione anche sulle ingiustificate sperequazioni che il nuovo regime produrrebbe tra le imprese italiane e quelle degli altri Paesi membri. Infatti, secondo la relatrice le aziende italiane oltre alle spese già previste per la registrazione dei brevetti dovrebbero affrontare anche quelle di traduzione, aumentando gli oneri rispetto alle concorrenti di altri Paesi del Ue, a scapito della loro competitività.
Ricordiamo che questa proposta di parere, in linea con la decisione del governo che ha già apposto il veto nel Consiglio europeo, sarà dibattuta e votata nei prossimi giorni.
Camera/Senato – Sistri: troppe le criticità legate al sistema. Tre interrogazioni e una proposta di legge per correre ai ripari
Le problematiche legate all’entrata a regime del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) continuano a rimanere al centro dell’attenzione, trasversale, del Parlamento italiano. Solo ieri, tra Camera e Senato, l’argomento è stato affrontato in tre diverse interrogazioni. A Montecitorio, Marco Carra (Pd-Lombardia) ha depositato un’interrogazione a risposta in commissione, indirizzata al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, per chiedere, viste le molteplici difficoltà legate alle complesse procedure per adempiere alle norme che regolamentano il Sistri, di prorogare di un anno (quindi al primo gennaio 2012) la data di piena operatività del sistema. A palazzo Madama, l’argomento è stato invece affrontato da Francesco Ferrante (Pd-Umbria) e Giulio Camber (Pdl-Friuli). Il primo, in particolare, si è concentrato sulla totale impossibilità, per chi effettua il trasporto dei rifiuti, di entrare in possesso delle sim card necessarie al funzionamento delle scatole nere che dovrebbero monitorare il percorso dei mezzi. A questo proposito, Ferrante chiede alla Prestigiacomo come intenda procedere per ovviare a tutte le criticità evidenziate dalle categorie degli operatori interessate dal sistema. Camber, dopo aver evidenziato anche lui i diversi problemi connessi al lancio del Sistri, si rivolge invece alla responsabile dell’Ambiente per chiedere se non sia opportuno esonerare le imprese dal versamento dei contributi per l’anno 2011, considerando quanto elargito nel 2010 valido per entrambi gli anni.
Oltre che nelle interrogazioni, l’operatività del Sistri è l’oggetto della proposta di legge presentata a Montecitorio da Anna Tersa Formisano (Udc-Lazio) e assegnata ieri in sede referente alla commissione Ambiente. Costituito da un solo articolo, il provvedimento stabilisce che “Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio, la data di integrale operatività del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti non può essere antecedente al primo gennaio 2012”. Stessa soluzione prospettata da Carra, dunque, che è poi uguale a quella indicata dal disegno di legge (vedi ES n. 31278) del senatore della Lega Nord Gianpaolo Vallardi (Veneto).
Segnaliamo, infine, che, sempre ieri, nel corso della seduta della commissione Ambiente di palazzo Madama, Daniela Mazzucconi (Pd-Calabria) è intervenuta per chiedere come mai, nonostante le rassicurazioni rese dalla Prestigiacomo, gli operatori non siano stati ancora dotati delle chiavette usb necessarie per la comunicazione telematica dei dati sui rifiuti prodotti.
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: verso sede legislativa per commissione Agricoltura
Nel pomeriggio di oggi l’ufficio di presidenza integrato dai capigruppo della commissione Agricoltura di Montecitorio, convocato per le 16, dovrebbe decidere se formalizzare la richiesta di trasferimento in sede legislativa del disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. Si tratta, ricordiamo, del provvedimento già approvato dalla Camera il 6 ottobre scorso e modificato dal IX gruppo di lavoro del Senato, che lo ha licenziato in sede deliberante il 7 dicembre scorso. In considerazione del lavoro fatto sul testo al Senato, dove le principali modifiche hanno riguardato la cancellazione degli unici due articoli che prevedevano interventi di spesa e relative allo stanziamento di risorse a favore dell’imprenditoria giovanile in agricoltura e delle cooperative agricole.
Nella riunione di ieri la commissione Agricoltura della Camera ha avviato la discussione generale in sede referente sul provvedimento trasmesso da palazzo Madama, e il presidente Paolo Russo (Pdl-Campania) ha proposto di chiedere il trasferimento alla sede legislativa (procedura analoga alla sede deliberante del Senato che permette a una commissione di approvare direttamente un provvedimento, evitando il passaggio in Assemblea). Nella riunione di questo pomeriggio dell’ufficio di presidenza, i gruppi parlamentari dovranno far pervenire il proprio orientamento sulla proposta di Russo e decidere se formalizzare la richiesta del trasferimento alla sede legislativa al presidente della Camera Gianfranco Fini.
Nel frattempo sul provvedimento hanno espresso ieri parere favorevole in sede consultiva le commissioni Affari costituzionali e Affari sociali, mentre la Finanze si è limitata a dare il nulla osta al testo.
Background:
• 20 febbraio 2009: su proposta del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti agroalimentari.
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa.
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: commissioni Affari costituzionali e Giustizia avviano esame emendamenti. Presentate due modifiche su Agenzia per i beni sequestrati alla mafia
Le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia di palazzo Madama hanno avviato ieri l’esame degli emendamenti al disegno di legge di conversione del decreto 187/2010 sulla sicurezza, il cui termine scadrà il prossimo 11 gennaio. Recependo le osservazioni della Bilancio, hanno sottoposto al vaglio di ammissibilità le proposte riferite ai primi dieci articoli del testo. Tra le modifiche, il gruppo di lavoro referente ha ritenuto ammissibile gli emendamenti 3.6 e 3.8, rispettivamente di Enzo Bianco (Pd-Sicilia) e Gerardo D’Ambrosio (Pd-Lombardia), che intervengono sull’organizzazione e funzionamento dell’Agenzia per i beni sequestrati alla mafia. La modifica 3.6, sulla quale la commissione Bilancio ha espresso parere non ostativo, prevede l’affluenza dei proventi che derivano dall’utilizzazione dei beni immobili, sequestrati a organizzazioni criminali, a un capitolo del Fondo unico giustizia, dal quale vengono poi assegnati all’Agenzia nazionale. La 3.8, invece, su cui il gruppo di lavoro aveva espresso contrarietà, chiedeva di potenziare la dotazione organica dell’Agenzia, con l’incremento dei dipendenti fino a cento unità.
Background:
– 5 novembre 2010: il Consiglio dei ministri vara il decreto legge con misure urgenti in materia di sicurezza. Tra le altre cose, previste misure per il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie e la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici. Oltre al decreto, il governo approva un disegno di legge con altre misure in materia di sicurezza (c. d. pacchetto sicurezza).
– 12 novembre 2010: il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 265 (in edicola il 13 novembre) ed entra in vigore.
Iter Camera
– 16 novembre 2010: il testo viene trasmesso alla Camera dove ha inizio l’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite;
– 22 novembre 2010: termine presentazione emendamenti;
– 25 novembre 2010: via libera dalle commissioni referenti;
– 2 dicembre 2010: l’Aula di Montecitorio approva, con alcune modifiche di carattere tecnico-formale, il testo che passa al Senato.
Iter Senato
– 3 dicembre 2010: il provvedimento viene trasmesso a palazzo Madama;
– 6 dicembre 2010: annunciata l’assegnazione in sede referente alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite. Richiesto parere in consultiva di tutte le commissioni tranne: Difesa, Agricoltura, Industria e Territorio;
– 7 dicembre 2010: al via esame in sede referente, termine presentazione emendamenti fissato per venerdì 10 dicembre. Parere favorevole, in sede consultiva, da commissioni Affari esteri e Lavoro.
Camera/Senato – Prima di Natale il via libera definitivo a riforma universitaria da palazzo Madama. A Montecitorio calendarizzata discussione mozione sfiducia individuale a Bondi. Fli, Udc, Api e Mpa danno vita al “Polo della Nazione”
La commissione Istruzione del Senato ha svolto oggi la discussione generale sul disegno di legge di riforma del sistema universitario, già approvato da palazzo Madama e modificato dalla Camera a fine novembre. Il gruppo di lavoro, che ha fissato per questa sera alle 20 il termine per la presentazione di emendamenti, dovrebbe concludere già domani l’esame del provvedimento conferendo al relatore, Giuseppe Valditara (Fli-Lombardia) il mandato a riferire favorevolmente all’Aula sul testo così come licenziato da Montecitorio. Il disegno di legge è iscritto all’ordine del giorno dell’Assemblea convocata per lunedì 20 dicembre, quando è prevista una seduta unica dalle 11 alle 21, con due sospensioni dalle 14 alle 15 e dalle 16.30 alle 18.30. Obiettivo dichiarato è quello di dar il via libera alla riforma in questa seduta fiume, o comunque non oltre il 22 dicembre.
Dunque dopo il doppio voto di ieri, con cui sia il Senato (con ampia maggioranza) sia la Camera (per solo tre voti di scarto) hanno confermato la fiducia al IV governo di Silvio Berlusconi, la tensione politica non sembra smorzarsi. E a dimostrarlo anche le decisioni della conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che su indicazione del presidente Gianfranco Fini ha fissato il calendario dei lavori dell’Assemblea della Camera dal 16 al 23 dicembre, quando entrambi i rami del Parlamento andranno in vacanza per le festività di fine anno.
Da domani 16 dicembre, l’Aula di Montecitorio sarà impegnata nel seguito della discussione e nelle votazioni del disegno di legge di conversione del decreto 196/2010 con le disposizioni per superare l’emergenza rifiuti a Napoli (su cui finiani e centristi hanno assicurato l’appoggio alla maggioranza). Il dibattito sul testo proseguirà anche nelle giornate di martedì 21, mercoledì 22 e se necessario in quella di giovedì 23. Quindi, si legge nel comunicato della conferenza dei capigruppo, “a partire da domani, dopo il decreto-legge, saranno inseriti nell’odg gli argomenti già previsti nell’ultima settimana del calendario di novembre e non conclusi”. Tra questi, oltre all’esame di due provvedimenti, vi è anche il seguito della discussione della mozione dell’Idv sulla revoca di deleghe al ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, di quella di Fli sul pluralismo dell’informazione nel servizio pubblico radiotelevisivo e quella di Idv e Pd di sfiducia individuale nei confronti del ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi.
La decisione di inserire nel calendario dei lavori della Camera anche la mozione di sfiducia contro Bondi ha mandato su tutte le furie il ministro, che ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitiano, lamentando la mancanza di imparzialità del presidente della Camera. Secca la replica di Fini, che ha ricordato al ministro l’avvenuta iscrizione della mozione di sfiducia nel calendario generale dei lavori dell’Assemblea già nelle settimane scorse.
In realtà, considerando che la mozione di sfiducia al responsabile dei Beni culturali è l’ultimo punto dell’odg appare molto probabile che l’Assemblea non farà in tempo a discuterla, rinviandola quindi alla ripresa dei lavori prevista per il 10 gennaio 2011.
Sul piano politico da registrare infine nella giornata di oggi la formalizzazione, nel corso di un vertice svoltosi a Roma, della nascita del terzo polo costituito da Fli, Udc, Api e Mpa: si chiamerà “Polo della Nazione”. Da domani, secondo quanto spiegato a margine dell’incontro dall’ex viceministro al commercio Adolfo Urso i parlamentari dei quattro gruppi agiranno “insieme in Parlamento e nel Paese”, tenendo un comportamento lineare e responsabile, e valutando i provvedimenti del governo senza pregiudizi”.
16 dicembre
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: via libera senza modifiche al provvedimento
Con 162 voti a favore e 97 astenuti, l’Aula di palazzo Madama ha licenziato definitivamente ieri il disegno di legge di conversione del decreto 187/2010 sulla sicurezza. Il provvedimento, che fa parte del cosiddetto pacchetto sicurezza varato il mese scorso dal governo, introduce diverse norme in materia di ordine pubblico, con riferimento ai reati commessi durante le manifestazioni sportive, al contrasto della criminalità organizzata e alla tracciabilità dei flussi finanziari nell’ambito degli appalti pubblici. Durante la seduta, l’opposizione ha ritirato tutti gli emendamenti presentati, come apertura di credito nei confronti dell’impegno assunto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni nel contrasto alla criminalità.
Tra le disposizioni principali del decreto ricordiamo il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie: il testo prevede che, in seguito all’autorizzazione del ministero dell’Interno, l’Agenzia possa utilizzare parte dei beni confiscati per scopi di lucro, garantendo così il proprio autofinanziamento e facilitando l’apertura di nuove sedi regionali. Inoltre, in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, l’articolo 6 fa chiarezza sulla controversa interpretazione dell’articolo 3 del cosiddetto Piano straordinario contro le mafie (L. 136/2010), varato dal Consiglio dei ministri il 28 gennaio scorso e approvato prima della pausa estiva dal Parlamento. La norma stabilisce, in pratica, l’obbligo di attivare conti correnti dedicati per ciascun appalto per garantire la provenienza dei flussi finanziari di chi partecipa alle gare oltre che di chi beneficia dei finanziamenti pubblici. Secondo l’interpretazione del ministero dell’Interno, le nuove regole si sarebbero dovute applicare solo alle aggiudicazioni successive al 7 settembre 2010 (data di entrata in vigore della legge). L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, creando gravi disagi, avrebbe, invece, applicato retroattivamente la norma, imponendo tale onere anche ai bandi già in corso. Con il provvedimento quindi l’esecutivo ha disposto che l’articolo 3 si applica, immediatamente, ai contratti (e ai contratti di subappalto e ai subcontratti) stipulati dopo l’entrata in vigore del Piano antimafie, mentre, i contratti stipulati prima del 7 settembre, dovranno essere adeguati alle disposizioni entro 180 giorni (sei mesi) dall’entrata in vigore del Piano.
Si ricorda infine che nell’ambito del pacchetto sicurezza è approdato nei giorni scorsi a Montecitorio il disegno di legge di iniziativa governativa che tra le altre disposizioni abroga l’articolo 7 del cosiddetto decreto Pisanu per la lotta al terrorismo (44/2005), che ha introdotto limitazioni all’utilizzo delle reti wi-fi aperte. Il provvedimento non è stato ancora assegnato alle commissioni di merito per l’esame in sede referente.
Background:
– 5 novembre 2010: il Consiglio dei ministri vara il decreto legge con misure urgenti in materia di sicurezza. Tra le altre cose, previste misure per il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie e la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici. Oltre al decreto, il governo approva un disegno di legge con altre misure in materia di sicurezza (c. d. pacchetto sicurezza).
– 12 novembre 2010: il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 265 (in edicola il 13 novembre) ed entra in vigore.
Iter Camera
– 16 novembre 2010: il testo viene trasmesso alla Camera dove ha inizio l’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite;
– 22 novembre 2010: termine presentazione emendamenti;
– 25 novembre 2010: via libera dalle commissioni referenti;
– 2 dicembre 2010: l’Aula di Montecitorio approva, con alcune modifiche di carattere tecnico-formale, il testo che passa al Senato.
Iter Senato
– 3 dicembre 2010: il provvedimento viene trasmesso a palazzo Madama;
– 6 dicembre 2010: annunciata l’assegnazione in sede referente alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite. Richiesto parere in consultiva di tutte le commissioni tranne: Difesa, Agricoltura, Industria e Territorio;
– 7 dicembre 2010: al via esame in sede referente, termine presentazione emendamenti fissato per venerdì 10 dicembre. Parere favorevole, in sede consultiva, da commissioni Affari esteri e Lavoro;
– 15 dicembre 2010: l’Aula del Senato approva in via definitiva il provvedimento, per il quale si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: ancora non deliberato passaggio in sede legislativa per commissione Agricoltura. Parere favorevole dall’Ambiente
La commissione Agricoltura di Montecitorio ha valutato oggi la sussistenza dei presupposti tecnici necessari per poter richiedere il passaggio in sede legislativa dell’esame del disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. La proposta avanzata ieri dal presidente del gruppo di lavoro Paolo Russo (Pdl-Campania), quindi, deve essere ancora verificata sotto ogni aspetto per poter essere deliberata e il gruppo di lavoro si è riservato di decidere in merito nel corso delle prossime sedute. L’esame in sede legislativa, lo ricordiamo, è una procedura analoga alla sede deliberante del Senato che permette a una commissione di approvare direttamente un provvedimento, evitando il passaggio in Assemblea. In attesa che venga deciso quale iter seguirà l’esame del testo, sempre nella giornata di ieri è intanto arrivato il parere favorevole della commissione Ambiente. Walter Togni (Lnp-Piemonte) relatore per l’ottavo gruppo di lavoro, in particolare, ha ricordato come la commissione si fosse già espressa favorevolmente sul testo in due distinte occasioni: il 3 novembre 2009 (sulla proposta C. 2260), e, una seconda volta, nella seduta del 28 settembre 2010, dopo che l’Assemblea aveva deliberato il rinvio in commissione per un’ulteriore istruttoria del provvedimento (C. 2260-A).
Background:
• 20 febbraio 2009: su proposta del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti agroalimentari.
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa;
• 15 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Ambiente. Agricoltura non delibera passaggio in sede legislativa.
Confindustria – “Se l’Italia punta sull’Ict”: per Marcegaglia necessarie immediate riforme strutturali. Stima Pil per il 2010 in ribasso all’1%
La fase peggiore della crisi economica e finanziaria a livello mondiale è terminata e l’economia mondiale ha iniziato una lenta ripresa, differenziata in base alle aree geografiche di riferimento e ai rispettivi mercati valutari. In Italia, la crescita invece è in seria difficoltà per la mancanza di riforme strutturali malgrado il governo si sia impegnato nel contenimento della spesa pubblica.
Lo ha affermato oggi il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervenuta alla presentazione del rapporto “Se l’Italia punta sull’Ict”, elaborato dal centro studi dell’Associazione e presentato all’Auditorium di Confindustria, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore della struttura di approfondimento confindustriale Luca Paolazzi, il rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo, l’ambasciatore americano in Italia David H. Thorne, il presidente del Forum Ict Paolo Gentiloni (deputato del Pd ed ex ministro delle Comunicazioni nel II governo Prodi) e il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
Impietoso per il nostro Paese il quadro tracciato dallo studio: la ripresa prosegue malgrado la crisi abbia avuto effetti asimmetrici tra i Paesi, a causa del differente potenziale di crescita e della vulnerabilità dei settori produttivi. L’Italia è però indietro, proseguendo sulla cattiva strada tracciata nel lontano 1997, anno in cui si registra una prima recessione alla quale l’Italia non ha risposto con riforme adeguate, varando norme incomplete o insufficienti rispetto ai principali partner-competitor internazionali.
I Paesi emergenti, è questa la vera novità emersa dalla recessione, sono diventati il principale motore dell’economia, fornendo da circa un decennio quasi il 70% dell’incremento del Pil (Prodotto interno lordo) mondiale.
Nell’area europea, non sorprende il miracolo tedesco, frutto delle riforme strutturali fatte in precedenza anche se il balzo in avanti del Pil (+3,6%) nel 2010 è stato determinato anche dall’effetto “rimbalzo” dopo la caduta del 2009.
Le riforme introdotte dalla Germania a partire dal 2000 hanno interessato il welfare (tagli a sussidi per la disoccupazione e pensioni), il mercato del lavoro, il sistema di contrattazione collettivo, l’internazionalizzazione verso i Paesi emergenti e il contenimento della spesa pubblica.
Per gli economisti di viale dell’Astronomia, in questo contesto l’Italia delude, infatti il suo rallentamento economico è stato molto forte (-6,8% del Pil, equivalenti a 35 trimestri perduti) e per riprendere un andamento positivo sarebbe necessario un aumento annuo del Pil al 2%, come prospettato dal governo.
In realtà, secondo lo studio di Confindustria questa prospettiva di crescita è troppo ottimistica perché gli strumenti messi a disposizione sono insufficienti e si calcola un aumento del Pil solo dell’1% nel 2010, dell’1,1% nel 2011 e dell’1,3% nel 2012.
Da un’attenta analisi del nostro Pil, emerge inoltre come sia ancora l’export a spingere l’economia, mentre i consumi crescono poco (+0,7%) e l’occupazione è in forte calo (-1,7%).
Per quanto riguarda poi la spesa pubblica, nella migliore delle ipotesi in cui la manovra governativa sia efficace, comunque il disavanzo e il debito pubblico saranno in aumento a causa della crescita ridotta.
In sintesi, le gravi carenze di competitività già presenti nel nostro Paese nel decennio 1997-2007, stanno aggravando la crisi che deve essere affrontata ricorrendo all’innovazione e ai mezzi messi a disposizione dall’Information and communication technology (Ict).
Mipaaf – tavolo del tabacco: bene l’impegno del ministero. La filiera sottoscrive una dichiarazione unitaria. Sacchetto, Apti: impedire proibizione ingredienti
L’evoluzione economica della filiera del tabacco preoccupa per la fine degli aiuti europei e per gli effetti della congiuntura economica sfavorevole, ma il ministero delle Politiche agricole sta mantenendo gli impegni assunti.
È questa, in sintesi, la posizione espressa da sei organizzazioni sindacali e di categoria – Unitab (Unione italiana tabacchicoltori), Ont (Organizzazione nazionale tabacchicoltori), Apti (Associazione professionale trasformatori tabacchi italiani), Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil – in una dichiarazione congiunta sulla sostenibilità della filiera sottoscritta al termine della riunione del tavolo del tabacco, tenutosi oggi a Roma al ministero delle Politiche agricole.
Il documento – approvato anche da Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Legacoop – è stato condiviso da Philip Morris e Manifatture sigaro toscano. In particolare, la dichiarazione congiunta riconosce il ruolo positivo svolto finora dal ministero nel facilitare la discussione sul futuro dell’oro verde, sollecitando un maggior impegno per garantire la sostenibilità economica della produzione tabacchicola italiana “che sconta un rilevante differenziale nei costi di produzione – segnatamente per il costo del lavoro – nei confronti dei principali concorrenti mondiali, attraverso l’applicazione di tutti gli strumenti normativi esistenti ed ipotizzabili nel futuro, ad esempio nell’ambito della revisione della Pac (la Politica agricola comune ndr)”.
Le associazioni di categoria hanno anche espresso il proprio apprezzamento per la partecipazione di un rappresentante del ministero delle Politiche agricole – unico tra i Paesi tabacchicoli europei – nella delegazione italiana che ha partecipato alla Conferenza delle Parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) dell’Oms, tenutasi in Uruguay nello scorso mese di novembre.
Nella dichiarazione si esprime però anche una grande preoccupazione sul potenziale impatto economico di alcune delle opzioni di revisione della normativa europea recentemente emerse nell’ambito della consultazione pubblica sulla possibile revisione della direttiva sui prodotti del Tabacco 2001/37/EC (TPD). Tra queste spicca infatti la possibile proibizione dell’uso degli ingredienti nei prodotti del tabacco. Secondo il segretario di Apti, Carlo Sacchetto, una proibizione di questo tipo “sarebbe un duro colpo per i Paesi produttori di tabacco delle varietà burley e orientali, di quelle che insieme al virginia compongono le sigarette american blend”. Queste sigarette, che costituiscono una fetta di mercato inferiore a quelle “virginia blend” prive di ingredienti – tipicamente consumate nei Paesi d’influenza anglosassone, ad eccezione degli Stati Uniti, e anche in Cina – seguono un processo di essiccazione naturale della durata di almeno quattro settimane, durante il quale perdono principalmente zuccheri.
“Per questo motivo – ha puntualizzato Sacchetto – gli aromi vanno reintegrati ricorrendo agli ingredienti utilizzati nel processo manifatturiero. Ma ciò non ha nulla a che vedere con le candy sigarettes, sigarette vietate in Italia perché il sapore specifico introdotto, come la fragola o il cioccolato, sovrasta quello del tabacco”.
“Gli ingredienti – ha concluso il segretario di Apti – devono essere vietati solo in base ad evidenze scientifiche, se comportano danni alla salute, ma non nel caso del reintegro delle condizioni naturali o per il processo manifatturiero”.
17 dicembre
Senato – (a. g. 304) organizzazione ministero Salute: parere favorevole da commissione Sanità
La commissione Sanità di palazzo Madama ha dato ieri parere favorevole unanime allo schema di decreto del presidente della Repubblica sull’organizzazione del ministero della Salute. Il testo, assegnato al gruppo di lavoro il 7 dicembre scorso, propone un nuovo regolamento di strutturazione del dicastero, sostitutivo di quello adottato con il decreto del presidente della Repubblica 129/2003. Come spiegato dal relatore Raffaele Calabrò (Pdl-Campania), la nuova disciplina definisce anche un assetto organizzativo conforme alle norme restrittive che riguardano la generalità dei ministeri. In particolare, ha specificato Calabrò, i posti di funzione dirigenziale generale vengono ridotti da diciannove a quindici. Tra le quattro unità in meno, ha poi spiegato il relatore, una deriva dalla riduzione (da quattro a tre) del numero dei Dipartimenti.
In particolare, lo schema prevede (articoli da 2 a 8) l’articolazione del ministero secondo questi dipartimenti: sanità pubblica e innovazione; programmazione e ordinamento del Servizio sanitario nazionale; sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi collegiali per la tutela della salute. Le direzioni generali vengono così ridefinite, nell’ambito dei tre dipartimenti, e le competenze che al momento corrispondono a diversi uffici, anche di livello dirigenziale, vengono attribuite alla nuova Direzione generale degli organi collegiali per la tutela della salute. L’articolo 9 istituisce invece l’Ufficio generale delle risorse, dell’organizzazione e del bilancio (che assorbe la Direzione generale del personale, organizzazione e bilancio). Il nuovo ufficio è di livello dirigenziale generale e, pur non avendo natura dipartimentale, non rientra in alcun dipartimento. Questo assetto, ha spiegato Calabrò, è proposto in base alla considerazione che il nuovo Ufficio ha competenze amministrative trasversali, mentre i dipartimenti e le direzioni generali del ministero sono contraddistinti da una prevalente natura tecnico-sanitaria. Mentre l’articolo 10 conferma gli attuali uffici periferici del dicastero, gli articoli 11 e 12, e la tabella A, riducono la dotazione organica del personale dirigenziale e di quello non dirigenziale. L’articolo 13, infine, richiama l’Organismo indipendente di valutazione della performance (di cui ogni pubblica amministrazione, singolarmente o in forma associata, deve dotarsi ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo 150/2009, ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni).
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: disco verde da commissione Bilancio (sede consultiva)
Il disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, così come modificato da palazzo Madama, non presenta profili problematici dal punto vista finanziario.
Lo ha sostenuto ieri nella commissione Bilancio di Montecitorio il relatore Giuseppe Marinello (Pdl-Sicilia) che ha proposto di esprimere un parere favorevole sul provvedimento, subito votato dal gruppo di lavoro, confortato dalla stessa posizione espressa dal rappresentante del governo, il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti. Via libera, quindi, dalla commissione Bilancio mentre la Agricoltura, sede referente del provvedimento, deve ancora valutare la richiesta del presidente Paolo Russo (Pdl-Campania) sul trasferimento alla sede legislativa. Questo procedimento, lo ricordiamo, permette a una commissione di approvare direttamente un provvedimento, evitando il passaggio in Assemblea.
Background:
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa;
• 15 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Ambiente. Agricoltura non delibera passaggio in sede legislativa.
Regioni – federalismo fiscale, intesa in sette punti sui decreti attuativi. Errani: un importante passo in avanti
L’Intesa che la conferenza Stato-Regioni ha raggiunto ieri sera sui decreti attuativi del federalismo fiscale “rappresenta un importante passo in avanti, ma siamo solo all’inizio di un percorso ancora tutto da verificare”. È questo il commento del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani al termine dell’incontro di ieri sera con l’esecutivo, nel quale si è raggiunto l’accordo, dopo mesi di impasse, sui decreti attuativi del federalismo fiscale regionale e sui costi standard sanitari. Si tratta di un accordo in sette punti che allontana il rischio della rottura tra Regioni e governo. Il cosiddetto “lodo Colozzi”, dal nome dell’assessore lombardo al Bilancio Romano Colozzi che lo ha ideato, impegna il governo a trasferire alle Regioni una cifra di circa 900 milioni di euro per il 2011, destinate al trasporto pubblico locale, mentre dal 2012 si passerà alla compartecipazione delle Regioni all’accisa sul carburante. È prevista poi l’attenuazione dei tagli previsti in manovra per i presidenti che non sforano il patto di stabilità interno e i tetti di spesa della sanità. Inoltre, le Regioni si impegnano a partecipare attivamente alla lotta all’evasione fiscale e ai falsi invalidi, e a portare avanti l’accordo sugli ammortizzatori sociali, destinando risorse del Fondo sociale europeo per la cassa in deroga. Il governo ha anche chiarito che il taglio del 50% della spesa per i precari previsto dalla manovra estiva non riguarda il personale sanitario. Nell’accordo raggiunto, infatti, si conferma che le vigenti disposizioni limitative delle assunzioni non si applicano agli enti del servizio sanitario nazionale che non sono interessate dai piani di rientro. Infine vengono stabiliti alcuni criteri per definire le Regioni adempienti o meno al patto di stabilità, con una proposta di modifica alla legge di stabilità e nuovi parametri sui limiti agli impegni di spesa nella sanità. I parametri sono: impegnare spese correnti, al netto di quelle per la sanità, in misura non superiore all’importo annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio. “A tal fine – riporta il documento – le Regioni riducono l’ammontare complessivo degli stanziamenti relativi alle spese correnti, al netto delle spese per la sanità a un importo non superiore a quello annuale minimo dei corrispondenti impegni dell’ultimo triennio”. Le Regioni si impegnano poi a non ricorrere all’indebitamento per gli investimenti; a non procedere alle assunzioni di personale a qualsiasi titolo, inclusi i rapporti di collaborazione continuata, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. Ed è fatto divieto di stipulare contratti di servizio che si configurino “come elusivi di questa disposizione”. Dal canto loro le Regioni devono definire “criteri di virtuosità e modalità operative”.
Il nodo ancora irrisolto, tuttavia, è il ticket sanitario. “Il governo ha un impegno nel patto della salute – ha spiegato Errani – o copre l’importo intero del ticket o è il governo che dovrà introdurre il ticket. Questo in un momento del genere sarebbe un problema. Questo tema resta aperto”.
Prosegue a rilento, intanto, l’iter dei decreti sul federalismo fiscale al Parlamento: la bicamerale per l’attuazione del federalismo non si è ancora pronunciata sullo schema di decreto legislativo relativo alla fiscalità municipale, e ha chiesto ieri una proroga per l’espressione del parere al 28 gennaio prossimo.
Associazioni – ogm, Confagricoltura: Regioni hanno dovere di decidere su coesistenza
“La Conferenza delle Regioni, che doveva esprimersi sulle linee della coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e ogm su richiesta del ministro Galan, ancora una volta ha deciso di non decidere. Si sta nuovamente privilegiando il pregiudizio piuttosto che la presa di posizione lucida e basata su dati di fatto, che dovrebbe caratterizzare le scelte politiche”. È quanto sottolinea Confagricoltura in un comunicato stampa di questo pomeriggio, che critica il comportamento delle Regioni in materia. “Per l’ennesima volta – sottolinea l’organizzaizone agricola – rinviano ogni decisione non affrontando il problema, mentre hanno il preciso obbligo di farlo e non indicano nemmeno argomentazioni per invocare la clausola di salvaguardia che ha bisogno come presupposto di solide motivazioni scientifiche per evidenziare l’ipotetico danno alla salute e/o all’ambiente dalla coltivazione di ogm”.
Solo il 9 dicembre scorso, la Commissione europea ha pubblicato una raccolta di studi sugli ogm, che ripercorrono dieci anni di attività e 50 progetti di ricerca sul tema della loro sicurezza. Studi che, sommati a quelli svolti in 25 anni da oltre 500 gruppi di ricerca, dimostrano che “non esiste, allo stato, alcuna prova scientifica che gli Ogm determinino rischi maggiori per l’ambiente e per la sicurezza degli alimenti umani ed animali rispetto alle coltivazioni ed agli organismi convenzionali”. Le Regioni, secondo Confagricoltura, “si trincerano dietro una voglia di ‘Ogm free’ che non solo non ha basi scientifiche ma continua a danneggiare i maiscoltori italiani che ogni anno perdono oltre 300 milioni di euro tra mancati ricavi e maggiori costi. E la ricerca resta bloccata”.
Palazzo Chigi – Cdm: nuovo passo verso il federalismo, approvato testo su bilanci enti locali. Via libera a due dlgs per recepimento direttive su Servizi fitosanitari regionali e commercializzazione prodotti sementieri
Sotto la presidenza del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è infatti a Bruxelles per la riunione dai capi di Stato (o di governo) degli Stati membri dell’Ue, il Consiglio dei ministri ha effettuato questa mattina l’ennesimo passo verso l’attuazione del federalismo fiscale previsto dalla legge 42/2009. La squadra di governo ha dato infatti il via libera a uno schema di decreto legislativo che armonizza i sistemi contabili e i bilanci delle Regioni, delle Province e degli enti locali. L’entrata a regime del provvedimento, che sarà ora sottoposto al parere della Conferenza unificata, della commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e delle altre commissioni di merito, sarà graduale, con la sperimentazione che durerà per due esercizi finanziari. Nel testo sono delineati anche particolari aspetti legati alla contabilità sanitaria e finalizzati alla trasparenza dei conti del settore e alla responsabilizzazione degli enti preposti. Su proposta del Guardasigilli, Angelino Alfano, l’esecutivo ha poi licenziato uno schema di regolamento che riordina e razionalizza l’assetto organizzativo, sia centrale che periferico, del ministero della Giustizia. Anche questo testo, come il precedente, verrà trasmesso alle commissioni parlamentari per i pareri.
Proprio in seguito all’acquisizione dei prescritti, il Consiglio ha poi approvato in via definitiva due decreti legislativi per il recepimento delle direttive 2009/143, che prevede specifiche caratteristiche per le persone giuridiche a cui i Servizi fitosanitari regionali possono affidare il compito di svolgere analisi di laboratorio, e 2009/145 sui principi di base per la commercializzazione dei prodotti sementieri, delle varietà da conservazione e delle varietà cosiddette “prive di valore intrinseco”.
In via preliminare è stato invece approvato uno schema di decreto legislativo che modifica la normativa di recepimento della direttiva 2008/48 (decreto legislativo 141/2010) per l’istituzione di un sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al cosiddetto furto di identità di persone fisiche o giuridiche. Su questo provvedimento si dovranno esprimere le commissioni di merito. Per quanto riguarda l’assunzione di cariche, il Consiglio ha infine deliberato la nomina del consigliere della Corte dei conti Franco Massi a Segretario generale del Comitato nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).
18 dicembre
Senato – (S. 2494) pacchetto sicurezza: assegnato a commissioni Affari costituzionali e Giustizia ddl governativo su liberalizzazione WiFi e riordino sistema Carte d’identità elettronica
Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato avvieranno martedì prossimo la discussione, in sede referente, del disegno di legge governativo che detta nuove disposizioni in fatto di sicurezza pubblica e che, insieme al decreto legge 187/2010 licenziato martedì scorso in via definitiva sempre da palazzo Madama compone il pacchetto sulla sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri il 5 novembre scorso. Relatori del testo sono stati nominati i presidenti dei due gruppi di lavoro Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia) e Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna).
Il provvedimento, formato in tutto da dieci articoli, punta a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e la sicurezza pubblica, con specifiche disposizioni per snellire l’immediato utilizzo dei beni mobili sequestrati alla criminalità organizzata, per l’accesso al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, per la liberalizzazione del Wi.Fi, per il contrasto della prostituzione su strada e per regolamentare la disciplina sulla circolazione dei cittadini comunitari. Su quest’ultimo aspetto, il testo, spiega la relazione, “contiene disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento nazionale a quello comunitario in materia di libera circolazione dei cittadini comunitari e dei loro familiari, volte a evitare l’imminente apertura di procedure di infrazione già annunciate”.
Il provvedimento infine prevede un aggiornamento del sistema della Carta di identità elettronica (CIE), il cui processo di produzione e rilascio viene attribuito al ministero dell’Interno, mettendo così fine a una fase di sperimentazione durata circa dieci anni.
Nello specifico il primo articolo del testo semplifica le procedure per disporre l’assegnazione alle forze di polizia di automobili e altri mezzi di trasporto sequestrati in operazione antimafia o antidroga, prevedendo la re-immatricolazione e l’intestazione all’ufficio che lo utilizzerà. L’articolo 2 modifica l’articolo 4 della legge 22 dicembre 1999, n. 512, estendendo il diritto di accedere al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso – oltre alle persone fisiche – anche alle associazioni che hanno tra gli scopi statutari il contrasto alle organizzazioni criminali di stampo mafioso e ai reati di estorsione e usura.
Con l’articolo 3 si punta a superare le restrizioni al libero accesso alla rete Wi.Fi (le reti di connessione al web senza fili), abrogando l’articolo 7 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155 (cosiddetto decreto Pisanu). Grazie alla cancellazione della disposizione non dovranno essere più sottoposte ad autorizzazione le richieste di apertura di Internet point, né questi dovranno più procedere alle operazione di identificazione degli utenti.
L’articolo 4 interviene in materia di prostituzione, mentre l’articolo 5 delega il governo per il trasferimento agli enti locali della competenza in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno. Ancora in materia di immigrazione interviene l’articolo 6 che modificando il comma 4 dell’articolo 3 del Testo unico in materia dlgs 286/1998), semplifica l’iter per l’emanazione del decreto annuale di programmazione dei flussi di ingresso dei cittadini stranieri nel territorio dello Stato e del decreto per la determinazione delle quote massime di stranieri da ammettere annualmente. Si precisa inoltre, con una modifica all’articolo 22 del Testo unico, che la perdita del posto di lavoro (anche per dimissioni) non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno. Con l’articolo 7, invece, il governo intende rispondere ai rilevi mossi dalla Commissione europea in merito alla trasposizione nell’ordinamento interno della direttiva 2004/38/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, aggiorna il decreto legislativo 6 febbraio 2007, n, 30 di attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.
Con l’articolo 8 è affidata al Viminale la responsabilità sull’intero processo di produzione e rilascio della carta di identità elettronica (CIE), che diventa documento obbligatorio di identificazione. L’obiettivo è di semplificare tutto il sistema del rilascio, con conseguente riduzione dei costi. Riduzione che dovrebbe essere garantita l’esistente sistema di interconnessione anagrafica tra i comuni e il Centro nazionale servizi demografici (CNSD) operante presso il Ministero dell’interno.
In particolare, precisa la relazione, è stabilito:
– il mantenimento delle caratteristiche proprie delle carte valori per la CIE, alla cui produzione il ministero dell’Interno provvede nel rispetto delle norme che regolano la produzione dei documenti di sicurezza della Repubblica e degli standard di sicurezza internazionali;
– l’unificazione, anche progressiva, della CIE con la tessera sanitaria e la conseguente definizione delle modalità di realizzazione, distribuzione e gestione del documento unificato;
– l’adozione di un decreto del ministro dell’interno, d’intesa con quello dell’Economia e della Salute per gli aspetti relativi alla tessera sanitaria, per la definizione delle modalità tecniche di attuazione;
– nelle more della unificazione nella CIE, il mantenimento della competenza del ministero dell’Economia per la generazione della tessera sanitaria su supporto di Carta nazionale dei servizi.
L’articolo 9 interviene ancora in fatto di CIE e sopprime il limite di età di rilascio della carta d’identità, attualmente fissato a quindici anni, in modo da poter prevedere l’utilizzo della carta d’identità a qualunque età, analogamente a quanto accade per il passaporto. In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 444/2009 del 6 maggio 2009, si stabilisce inoltre l’obbligo di rilevamento delle impronte digitali per i minori a partire dai dodici anni di età.
Con l’articolo 10 infine si avvia l’aggiornamento dell’Indice nazionale delle anagrafi (INA), preposto alla circolarità anagrafica tra le pubbliche amministrazioni, eliminando il divario esistente tra i dati contenuti nelle anagrafi comunali e quelli dell’INA.
Gazzetta ufficiale – federalismo fiscale: in vigore da oggi dlgs su fabbisogni standard degli Enti locali
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di venerdì 17 dicembre, serie generale n. 294, oggi in edicola, il decreto legislativo n. 216/2010 che, in attuazione della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009), fissa le modalità per la determinazione dei fabbisogni standard di Province, Città metropolitane e Comuni.
Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 18 novembre scorso è in vigore da oggi, 18 dicembre, permetterà a partire dal 2012, il graduale superamento, attraverso una fase di sperimentazione che si concluderà nel 2017, del criterio della spesa storica, attraverso l’individuazione di un meccanismo unico, per il calcolo dei trasferimenti dallo Stato centrale agli enti territoriali. I parametri per la fissazione dei fabbisogni standard verranno stabiliti sulla base di criteri di efficienza dei servizi e di risparmi di spesa. Per valutare l’efficienza, l’efficacia e l’adeguatezza dei servizi erogati è affidato alla Sose, la Società per gli studi di settore, il compito di individuare gli indicatori significativi. In questo compito la Sose potrà avvalersi della collaborazione di altri soggetti qualificati, come l’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale), l’Istat e la Ragioneria dello Stato. Il fabbisogno standard sarà determinato con riferimento a ciascuna funzione fondamentale, a un singolo servizio, o ad aggregati di servizi, in relazione alla natura delle singole funzioni fondamentali.
NOTIZIARIO SETTIMANALE
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174
Lunedì 20 dicembre 2010
Le notizie dal 13 al 18 dicembre
COMUNICATI STAMPA
• 16 dicembre
Agronomi e Università di Ancona: siglata convenzione per formazione e crescita professionale
DAL CONAF
Online i documenti e le fotografie del XIII Congresso
Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini
Agropro, il Master degli agronomi per gli agronomi
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 20 al 24 dicembre 2010
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 20 al 26 dicembre 2010
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
• 14 dicembre
Camera – brevetto europeo, Antonione (Pdl) chiede a governo di battersi contro trilinguismo
Camera – (C. 2260-bis-B) etichettatura prodotti alimentari: testo torna a Montecitorio
Senato – (S. 2472) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Camera – indagine conoscitiva su sementi e agrofarmaci: ricerca, concorrenza e sostegno a biodiversità i nodi da affrontare secondo le associazioni del primario. Legacoop: definire norma su qualità punti vendita
Camera/Senato – Confermata fiducia al governo Berlusconi, salito alle 17 al Quirinale. Capitale sotto assedio, scontri e feriti. Domani in Aula alla Camera si riparte col decreto rifiuti
• 15 dicembre
Camera – (atto comunitario n. COM (2010) 350 definitivo) brevetti europei, commissione Politiche Ue: la relatrice Centemero (Pdl) propone parere contrario
Camera/Senato – Sistri: troppe le criticità legate al sistema. Tre interrogazioni e una proposta di legge per correre ai ripari
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: verso sede legislativa per commissione Agricoltura
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: commissioni Affari costituzionali e Giustizia avviano esame emendamenti. Presentate due modifiche su Agenzia per i beni sequestrati alla mafia
Camera/Senato – Prima di Natale il via libera definitivo a riforma universitaria da palazzo Madama. A Montecitorio calendarizzata discussione mozione sfiducia individuale a Bondi. Fli, Udc, Api e Mpa danno vita al “Polo della Nazione”
• 16 dicembre
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: via libera senza modifiche al provvedimento
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: ancora non deliberato passaggio in sede legislativa per commissione Agricoltura. Parere favorevole dall’Ambiente
Confindustria – “Se l’Italia punta sull’Ict”: per Marcegaglia necessarie immediate riforme strutturali. Stima Pil per il 2010 in ribasso all’1%
Mipaaf – tavolo del tabacco: bene l’impegno del ministero. La filiera sottoscrive una dichiarazione unitaria. Sacchetto, Apti: impedire proibizione ingredienti
Palazzo Chigi – Cdm: nuovo passo verso il federalismo, approvato testo su bilanci enti locali. Via libera a due dlgs per recepimento direttive su Servizi fitosanitari regionali e commercializzazione prodotti sementieri
• 17 dicembre
Senato – (a. g. 304) organizzazione ministero Salute: parere favorevole da commissione Sanità
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: disco verde da commissione Bilancio (sede consultiva)
Regioni – federalismo fiscale, intesa in sette punti sui decreti attuativi. Errani: un importante passo in avanti
Associazioni – ogm, Confagricoltura: Regioni hanno dovere di decidere su coesistenza
• 18 dicembre
Senato – (S. 2494) pacchetto sicurezza: assegnato a commissioni Affari costituzionali e Giustizia ddl governativo su liberalizzazione WiFi e riordino sistema Carte d’identità elettronica
Gazzetta ufficiale – federalismo fiscale: in vigore da oggi dlgs su fabbisogni standard degli Enti locali
COMUNICATI STAMPA
16 dicembre
Agronomi e Università di Ancona: siglata convenzione per formazione e crescita professionale
Sisti, presidente Conaf: “Fra gli obiettivi dell’accordo quello di promuovere la conoscenza dell’offerta formativa delle Facoltà di Agraria, dello sviluppo della professione”.
Collaborazione in ambito scientifico, professionale e formativo. Sono questi i pilastri della convenzione siglata fra il Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, e l’Università Politecnica delle Marche. L’accordo è stato siglato, ad Ancona, presso la sede universitaria, fra il presidente Conaf Andrea Sisti ed il rettore Marco Pacetti.
“Una convenzione che vuole favorire lo scambio di opinioni e la reciproca conoscenza delle posizioni ufficiali sulle attività di interesse della professione di dottore agronomo e dottore forestale. Fra gli obiettivi dell’accordo – sottolinea il presidente Conaf Andrea Sisti – quello di promuovere la conoscenza dell’offerta formativa delle Facoltà di Agraria, dello sviluppo della professione e dei percorsi di formazione permanente nei confronti di tutte le parti interessate al loro operato (scuola, studenti, famiglie, laureati, professionisti, enti pubblici e privati, imprese)”.
La convenzione fra Conaf e Università di Ancona interne promuovere il processo di accreditamento dei percorsi di formazione e aggiornamento professionale; vuole promuovere, nel rispetto delle rispettive competenze, ogni forma di collaborazione nell’intera rete nazionale dell’ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali e delle Facoltà di Agraria, al fine di stimolare e incrementare l’integrazione tra formazione superiore e ambiente professionale, di valorizzare le conoscenze e le competenze proprie dei dottori agronomi e dei dottori forestali, di facilitare l’orientamento e la progettazione per la ricerca professionale e di agevolare ogni altra finalità prevista nel presente protocollo. L’Università, inoltre, intende favorire lo svolgimento di attività di ricerca anche professionale e di formazione in collaborazione con enti esterni, al fine di sviluppare ricerche in comune e di completare la formazione dei propri studenti.
DAL CONAF
Online i documenti e le fotografie del XIII Congresso
Nel sito congresso.conaf.it sono pubblicati documenti e fotografie del XIII congresso Conaf che si è svolta nello scorso settembre.
Chiusura festività natalizie
Si comunica che gli uffici del Conaf rimarranno chiusi, oltre ai regolari giorni festivi, il 24 e il 31 dicembre prossimi.
Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini
Agropro, il Master degli agronomi per gli agronomi
Agropro è un Master di secondo livello, aperto a 20 studenti in possesso di una laurea magistrale (ex specialistica) afferente ad una delle classi di laurea che consentono l’iscrizione all’albo dei dottori agronomi e dottori forestali, o di una laurea in scienze agrarie conseguita secondo il vecchio ordinamento.
AGROPRO si avvale di docenze di elevato livello provenienti da numerose facoltà di agraria, giurisprudenza ed architettura italiane, e dell’assistenza nelle ore di esercitazione di professionisti e soprattutto di liberi professionisti di primo piano nelle materie trattate.
Il direttore del master è il professor Stefano Boccaletti, dottore agronomo iscritto all’Albo di Piacenza.
Altre informazioni sono disponibili sul sito web: http://master.unicatt.it/piacenza/agropro dove è possibile trovare anche il modulo d’iscrizione.
La quota d’iscrizione è di 6.000 euro per il master e di 2.000 euro per singola macroarea.
Per chi partecipa al master sono disponibili borse di studio dell’importo di 3.000 euro ciascuna e c’è la possibilità di accedere a “prestiti d’onore” dell’importo sino a 10.000 euro.
Date da ricordare
14 gennaio 2011 Domanda di ammissione alle selezioni
19 gennaio 2011 Esame di ammissione
24 gennaio 2011 Inizio delle lezioni
Contatti:
Università cattolica del Sacro Cuore,
Istituto di Economia agro-alimentare
Via Emilia Parmense n. 84
29122 Piacenza
Tel.: +39 0523 599225
Fax.: +39 0523 599282
email: agropro-pc@unicatt.it
AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 20 al 24 dicembre 2010
Riforma universitaria (Ddl 1905-B), approvato dal Senato, modificato a Montecitorio e tornato a palazzo Madama)
• Lunedì 20 dicembre, ore 11.00 – Senato, Aula, discussione generale;
• Martedì 21 dicembre, ore 9.30 e 16.00 – Senato, Aula, votazioni;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 9.30 e 16.30 – Senato, Aula, voto finale;
Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari (seguito esame C. 2260 -bis /B , approvato dalla Camera e modificato dalla 9ª Commissione del Senato) – relatore Viviana Beccalossi (Pdl-Lombardia)
• Martedì 21 dicembre, ore 14.30 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare (C. 2744) – relatore Marcello Di Caterina (Pdl-Campania)
• Martedì 21 dicembre, ore 14.45 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso per l’energia da fonti rinnovabili (a. g. n. 302) – relatori alla Camera: Guido Dussin (Lnp-Veneto) per VIII commissione e Luigi Lazzari (Pdl-Puglia) per la X; al Senato: Enzo Ghigo(Pdl-Piemonte) per la X
• Lunedì 20 dicembre, ore 14.15 – Senato, commissione Industria, sede consultiva su atti del governo;
• Martedì 21 dicembre, ore 8.30 – Senato, in sede consultiva in commissione Ambiente; commissione Industria, audizioni informali di rappresentanti dell’Associazione nazionale energia del vento (ANEV) e dell’Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili (APER); ore 15.30 audizione informale di rappresentanti di Federutility;
• Martedì 21 dicembre, ore 14.30 – Camera, in sede consultiva su atti del governo nelle commissioni Ambiente e Attività produttive riunite, pareri da Agricoltura e Politiche Ue;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 8.30 – Senato, commissione Industria, audizioni informali di rappresentanti della Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili (Fiper) e di Assosolare; ore 14.15; audizione informale dell’ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA e di rappresentanti del GSE, del GME e dell’Acquirente Unico;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Camera, in sede consultiva su atti del governo nelle commissioni Ambiente e Attività produttive riunite, parere dell’Agricoltura;
Proposta di nomina del dottor Paolo Carrà a Presidente dell’Ente nazionale risi (a. g. 81) – relatore Vincenzo Taddei (Pdl-Basilicata)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.30 – Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del governo;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del governo;
Discussione della risoluzione 7-00199 di Marco Carra (Pd-Lombardia) sulle iniziative in materia di applicazione della direttiva “nitrati”
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, atti d’indirizzo;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.45 – Camera, commissione Agricoltura, atti d’indirizzo;
Interrogazione 5-01475 di Ivano Migliori su Interventi conseguenti ai fenomeni alluvionali verificatisi nella provincia di Modena nell’autunno-inverno 2008-2009
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazione 5-03028 di Manlio Contento (Pdl-Friuli) su iniziative in materia di spesa relativa ai programmi di sviluppo rurale
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazioni 5-03162 Luciano Agostini (Pd-Marche) su Iniziative in favore del settore della pesca del pesce azzurro, con riferimento alle conseguenze provocate dalla presenza del parassita anisakis
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazioni 5-03163 Luca Sani (Pd-Toscana) su iniziative a tutela del valore dei marchi di qualità e per scoraggiare eventuali usi impropri dei marchi geografici, anche con riferimento al marchio dell’Associazione città dell’olio
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Interrogazione 5-03477 di Susanna Cenni (Pd-Toscana) su iniziative per favorire la presenza dei giovani in agricoltura
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, svolgimento interrogazioni;
Risoluzioni 7-00350 di Angelo Alessandri (Lnp-Emilia Romagna), 7-00356 Elisabetta Zamparutti (Pd-Basilicati) sulla disciplina in materia di realizzazione di impianti eolici per la produzione di energia (seguito discussione congiunta); 7-00413 di Sergio Michele Piffari (Idv-Lombardia) sullo sviluppo dell’energia eolica (discussione), 7-00446 Ermete Realacci (Pd-Toscana) sullo stato di definizione della normativa in materia di impianti eolici (discussione);
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Camera, commissione Ambiente, atti d’indirizzo;
Misure di sostegno e d’incentivo per lo sviluppo delle libere professioni, nonché delega al Governo in materia di estensione della disciplina del concordato preventivo e per l’istituzione di una procedura di esdebitazione in favore dei professionisti (seguito esame C. 3480) – relatore Antonio Lo Presti (Fli-Sicilia)
• Giovedì 23 dicembre, ore 13.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;
Proposta di regolamento (COM (2010) 728 def.) su rapporti contrattuali nel settore lattiero-caseario – relatore Aniello Di Nardo (Idv-Campania)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge su commercio interno del riso (S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge su produzione artigianale di grappe (S. 1839) – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge su utilizzo agricolo di terreni della laguna veneta (S. 1050 e 1239) – relatore Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Disegno di legge in materia di produzione biologica (S. 1035 e 1115) – relatore Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
• Martedì 21 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Audizione informale delle organizzazioni del settore pesca sulle problematiche del comparto
• Martedì 21 dicembre, ore 15.15 – Senato, commissione Agricoltura, ufficio di presidenza;
Audizione informale dell’Associazione nazionale Città delle Ciliege sulle problematiche del comparto della ciliegicoltura
• Mercoledì 22 dicembre, ore 15.15 – Senato, commissione Agricoltura, ufficio di presidenza;
Disegno di legge in materia di spazi verdi urbani (S. 2472) – relatore Giuseppe Leoni (Lnp-Lombardia)
• Mercoledì 22 dicembre, ore 8.30 –Senato, commissione Ambiente, sede referente;
Proposta di regolamento (UE) del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto dell’Unione europea (seguito esame COM(2010)350 def.) – relatore Alberto Torazzi (Lnp-Lombardia)
• Martedì 21 dicembre, ore 13.00 – Camera, commissione Attività produttive, sede consultiva su atti comunitari;
Nuove disposizioni in materia di sicurezza pubblica (S. 2494) – relatori Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia) e Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna)
• Martedì 21 dicembre, ore 14.00 – Senato, commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, sede referente;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (a. g. 292) – relatori, per la Commissione per l’attuazione del federalismo, Enrico La Loggia (Pdl-Sicilia, deputato) e Giuliano Barbolini (Pd-Emilia Romagna, senatore)
• Lunedì 20 dicembre, ore 16.30 – Senato, in sede consultiva in commissione Bilancio (parere alla bicamerale per il Federalismo);
• Martedì 21 dicembre, ore 14.00 – Camera, nelle commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze e Ambiente; in sede consultiva su atti del governo (pareri alla bicamerale per il Federalismo; Senato, in sede consultiva nelle commissioni Bilancio e Finanze;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.30 – Camera, commissione Affari costituzionali, sede consultiva su atti del governo; Senato, in sede consultiva nelle commissioni Bilancio e Finanze;
Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee (legge Comunitaria 2010) e Relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, anno 2009 – relatori, Rossana Boldi (Lnp-Piemonte), per la Comunitaria, e Cristiano De Eccher (Pdl-Trentino) per la relazione
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Senato, commissione Politiche Ue, seguito esame congiunto in sede referente;
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero della salute (a. g. n. 304) – relatore Donato Bruno (Pdl-Puglia)
• Martedì 21 dicembre, ore 13.00 – Camera, nelle commissioni Affari costituzionali e Affari sociali, sede consultiva su atti del governo;
• Mercoledì 22 dicembre, ore 14.00 – Camera, nelle commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Affari sociali, sede consultiva su atti del governo.
In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 20 al 26 dicembre 2010
Lunedì 20 dicembre
• Roma: Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla presentazione degli auguri di Natale e Capodanno da parte del corpo diplomatico (ore 11) e nel pomeriggio interviene alla la cerimonia per lo scambio degli auguri con le alte cariche dello Stato (ore 17);
• Istat: Fatturato di alcuni servizi III trimestre 2010;
Martedì 21 dicembre
• Istat: Occupati e disoccupati III trimestre 2010;
• Istat: Commercio estero extra UE Novembre 2010;
Mercoledì 22 dicembre
• Istat: Commercio al dettaglio Ottobre 2010;
• Istat: Retribuzioni contrattuali Novembre 2010;
• Istat: Retribuzioni contrattuali Novembre 2010;
MONITORAGGIO LEGISLATIVO
14 dicembre
Camera – brevetto europeo, Antonione (Pdl) chiede a governo di battersi contro trilinguismo
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche Ue – poltrona attualmente vacante a seguito delle dimissioni del finiano Andrea Ronchi, ma che non necessita di interim perché senza portafoglio – Roberto Antonione (Pdl-Friuli) chiede al governo di tutelare il nostro Paese in sede comunitaria sul tema dei futuri sviluppi del brevetto europeo.
Alcuni Paesi membri come la Germania, spiega il deputato del Pdl, intendono attivare la procedura di cooperazione rafforzata, in mancanza dell’unanimità, che consentirebbe di ricorrere alla maggioranza qualificata per decidere l’utilizzo, nel regime di traduzione del sistema brevettuale dell’Ue, di sole tre lingue: inglese, francese e tedesco.
Questa decisione, conclude Antonione nel proprio atto di sindacato ispettivo, andrebbe chiaramente contro le due fondamentali esigenze della non discriminazione fra gli Stati europei e le loro imprese e della definizione di un sistema che sia finanziariamente sostenibile e giuridicamente certo.
Camera – (C. 2260-bis-B) etichettatura prodotti alimentari: testo torna a Montecitorio
Ripartirà dalla commissione Agricoltura nel pomeriggio di oggi il secondo passaggio a Montecitorio del disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. Il testo, approvato in sede deliberante dal nono gruppo di lavoro del Senato il 6 dicembre scorso, è stato infatti riassegnato ieri alla commissione che lo aveva licenziato, una prima volta, a novembre del 2009. Con questo passaggio l’iter del provvedimento dovrebbe concludersi definitivamente dal momento che a Montecitorio non dovrebbero essere introdotte ulteriori novità sul testo.
Background:
• 20 febbraio 2009: su proposta del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti agroalimentari.
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente.
Senato – (S. 2472) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Spetterà alla commissione Ambiente di palazzo Madama esaminare in sede referente il disegno di legge, firmato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che mira a sostenere lo sviluppo degli spazi verdi nelle città. Con il provvedimento l’esecutivo ha voluto promuovere un’azione sulla gestione del territorio idonea a perseguire gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni inquinanti, prevedendo inoltre il rafforzamento del patrimonio arboreo, per ottenere effetti positivi sull’assetto idrogeologico del territorio. Il testo punta a creare un meccanismo di sensibilizzazione sociale e di divulgazione del ruolo delle aree verdi nei centri urbani, in un’ottica di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.
Background:
• 12 marzo 2010: il testo viene esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri;
• 22 ottobre 2010: il provvedimento viene licenziato dal Consiglio dei ministri;
• 24 novembre 2010: il disegno di legge è presentato a palazzo Madama;
• 13 dicembre 2010: è assegnato alla commissione Ambiente per l’esame in sede referente.
Camera – indagine conoscitiva su sementi e agrofarmaci: ricerca, concorrenza e sostegno a biodiversità i nodi da affrontare secondo le associazioni del primario. Legacoop: definire norma su qualità punti vendita
I mercati delle sementi e degli agrofarmaci sono fortemente concentrati nelle mani di poche grandi multinazionali, che, pur offrendo prodotti di alta qualità e con sempre maggiori caratteristiche eco-sostenibili, di fatto condizionano tutta la filiera agricola e agroalimentare, sia sul piano economico, sia più in generale su quello della scelta dell’offerta dei prodotti, a scapito della biodiversità. E’ questo il quadro emerso sulla situazione del comparto delle sementi e degli agrofarmaci nel corso delle prime audizioni svolte oggi dalla commissione Agricoltura di Montecitorio nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’argomento. A intervenire davanti al gruppo di lavoro i rappresentati di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative-Legacoop Agroalimentare, Fagri e Unci-Coldiretti.
Il primo a intervenire è stato Stefano Masini responsabile ambiente, territorio e consumi di Coldiretti, che si è concentrato in particolare sul settore delle sementi. Masini ha infatti evidenziato come, dall’inizio del ventesimo secolo, siano scomparsi i tre quarti della diversità genetica delle principali colture agrarie. Solo nel nostro Paese, alla fine del secolo scorso, si stima esistessero oltre 400 varietà di frumento coltivate, mentre agli inizi degli anni ’90 otto varietà costituivano l’80% del seme coltivato. Come se non bastasse, ha aggiunto, questa perdita di biodiversità riguarda anche le varietà animali. Sulla base di queste considerazioni, e di una politica delle sementi e degli agrofarmaci che, anche in nome della sostenibilità ambientale, ha imposto una sempre maggior selezione e quindi una riduzione dell’offerta, con una diminuzione delle possibilità di scelta da parte degli agricoltori, appare necessario promuovere la produzione e messa in circolazione “di sementi sostanzialmente e non nominalmente diversificate, ampliando la base genetica”. Masini ha quindi evidenziato come il commercio internazionale delle sementi sia di fatto dominato da cinque compagnie che rappresentano il 30% circa del mercato globale. Inoltre, mentre negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente gli investimenti privati nella ricerca transgenica, passati dai 280 milioni di dollari americani del 1996 ai 7 miliardi del 2007, sono nettamente diminuiti quelli pubblici. Dopo aver ricordato i contenuti del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, entrato in vigore nel 2004, e aver fatto riferimento a un’indagine dell’Antitrust sul settore saccarifero del 1999, l’esperto di Coldiretti ha auspicato che l’approfondimento promosso dalla XIII commissione di Montecitorio riesca a delineare un percorso per permettere di ampliare la base genetica delle sementi, incentivando la diversificazione e uscendo da una situazione di oligopolio del settore che oggi di fatto impedisce a molti agricoltori di produrre semi. Per quanto riguarda gli agrofarmaci, Masini si è limitato a evidenziare come l’Italia sia uno tra i Paesi più virtuosi, dal momento che in base Rapporto 2010 dell’Istat sulla distribuzione per uso agricolo di prodotti fitosanitari, nell’ultimo decennio il ricorso a questi prodotti si è ridotto del 6,8%. Stesso andamento si è registrato per il numero di principi attivi contenuti nei fitosanitari, diminuito del 9,6%. A fronte di questo si è verificata una decisa crescita di prodotti di origine biologica. Dati, questi, ha concluso il rappresentante di Coldiretti, che dimostrano come il modello di produzione agroalimentare nazionale sia sempre più orientato a logiche di basso impatto ambientale.
Luigi Tozzi, responsabile agrofarmaci di Confagricoltura ha affrontato più nel dettaglio la questione, evidenziando come il mercato nel settore sia squilibrato. Negli ultimi anni il valore del comparto è aumentato del 15%, con un incremento dei prezzi di produzione dell’8% e di quello alla vendita del 6%. La dinamica del mercato, ha quindi precisato l’esperto di Confagri, è legata alla sempre più stringente normativa europea sull’uso sostenibile degli agrofarmaci (in particolare la direttiva 414/91/CE e il più recente Regolamento 1107/2009), che ha portato a una riduzione del 61,1% dei principi attivi. Tutto questo ha avuto ricadute sul prezzo degli agrofarmaci, dal momento che i costi della ricerca di nuovi principi attivi sono diventati sempre più alti: attualmente, ha precisato Tozzi, per introdurre sul mercato un novo agrofarmaco serve un investimento medio di 256 milioni di dollari americani. Nonostante questo, secondo il rappresentante di Confagri, “i prezzi degli agrofarmaci sono a un livello prossimo a quello raggiunto dai prodotti agricoli in media”. Inoltre, ha concluso, “la forte concentrazione dell’offerta di mezzi tecnici – soprattutto per gli agrofarmaci, visto che per le sementi commercializzate in Italia le prime sei ditte concentrano meno del 15% del prodotto commercializzato – non sembra abbia determinato atteggiamenti speculativi e scorretti ai danni delle aziende”. Secondo Tozzi infatti, la situazione di oligopolio presente nel mercato dei fitofarmaci non è da condannare, quanto piuttosto da analizzare per capire i motivi che l’hanno determinata e le possibili contromisure per garantire maggior potere contrattuale agli agricoltori.
Giuliana Roncolini, del dipartimento sviluppo, agroalimentare e territorio della Cia, condividendo gli scenari delineati dai rappresentanti di Coldiretti e Confagricoltura, si è soffermata in particolare sulla necessità di modificare il sistema di ricerca nel settore degli agrofarmaci, rafforzando il ruolo del pubblico, promuovendo tavoli tecnici che ripongano al centro del sistema agricolo il seme. Secondo Roncolini sarebbe infatti necessario dar vita a una serie di tavoli tecnici per ogni filiera, in modo da garantire maggior tutela e potere contrattuale ai “moltiplicatori” di sementi operativi in Italia.
Gianfranco Grieci, presidente di Fagri (Filiera agricola italiana), si è soffermato in particolare sull’importanza del settore sementiero per la filiera cerealicola.
Di rilievo infine la posizione espressa da Edmo Terzi, responsabile del settore sementi e agrofarmaci di Legacoop Agroalimentare. Illustrando il documento congiunto, presentato insieme a Fedagri-Confcooperative, l’esperto, dopo aver confermato i dati sul mercato degli agrofarmaci già evidenziati da Confagricoltura, si è soffermato sull’esigenza di adottare, anche in funzione delle norme comunitarie sempre più restrittive, delle disposizioni specifiche per assicurare una sempre maggior qualità/quantità dei punti vendita di questi prodotti. Altro aspetto da non perdere di vista, ha poi concluso Terzi, è poi quello relativo al contrasto delle vendite illegali e di fitofarmaci contraffatti.
Camera/Senato – Confermata fiducia al governo Berlusconi, salito alle 17 al Quirinale. Capitale sotto assedio, scontri e feriti. Domani in Aula alla Camera si riparte col decreto rifiuti
L’atteso B-day si è concluso con la conferma, la 39^ contando il doppio voto di oggi, della fiducia al governo di Silvio Berlusconi. Il verdetto del voto al Senato prima, dove non si attendevano sorprese, e alla Camera poi, dove le mozioni di sfiducia (una di Pd e Idv e una del cosiddetto Terzo Polo formato da Fli, Udc e Api) sono state bocciate per soli tre voti di scarto, è stato ancora una volta a favore del premier, che alle 17 è salito al Quirinale per riferire sulle prossime mosse dell’esecutivo alla luce dello scenario politico delineato dall’esito della verifica parlamentare di oggi. Scenario che appare desolante come il centro storico della Capitale, presa d’assalto dallo scontro tra forze dell’ordine e frange estremiste di black block infiltratesi tra studenti scesi in piazza oggi per protestare, in occasione della fiducia, contro la riforma dell’università e i tagli della manovra economica approvata la scorsa settimana al Senato.
Lo scenario
I prossimi mesi di lavoro per il governo saranno particolarmente complicati, dal momento che il Cavaliere, vista la risicata vittoria ottenuta alla Camera, sarà ora costretto a scendere a nuovi compromessi, riallacciando i rapporti con gli ex alleati, ora all’opposizione, dell’Udc e lavorando ai fianchi la Lega Nord, quell’alleato di ferro del Pdl, che ora inizia a vedere di buon occhio le aperture di Berlusconi al leader dei centristi Pier Ferdinando Casini, e parla apertamente di ritorno alle urne. Squadra di governo da ridefinire, dunque, in vista di nuovi equilibri, e programma di governo da rivedere sulla base delle nuove concessioni da fare di volta in volta agli alleati di turno. Sullo sfondo, la difficile partita del federalismo da gestire: i provvedimenti attuativi della fiscalità federale sono tanto voluti dalla Lega quanto contrasti dai centristi. Senza contare la ridefinizione del rapporto con Fli, uscito spaccato dal voto di oggi, dopo la defezione di tre deputati “fulminati sulla via di Damasco”, come li ha definiti il leader dei futuristi e presidente della Camera Gianfranco Fini. Che ha riconosciuto la sconfitta, ma non ha mancato di evidenziare che se oggi i numeri hanno dato ragione a Berlusconi, questo non può certo “dire di aver vinto anche in termini politici”. Fatto questo che, ha rincarato la dose Fini, “sarà chiaro in poche settimane” e che permette al presidente della Camera di respingere al mittente gli inviti del Pdl a lasciare la terza carica dello Stato dopo la sconfitta di oggi.
Quello che appare evidente dal voto di fiducia è che senza un’apertura della maggioranza verso i centristi o una mediazione con i finiani, lo scenario inevitabile è quello dell’ingovernabilità. I tre voti di scarto che oggi hanno permesso al premier di spuntarla, non potranno essere sempre garantiti dal lungo lavoro di compromessi svolto nell’ultimo mese dal premier. Al momento dunque appare difficile delineare la direzione in cui si muoverà il governo nelle prossime ore, ma qualsiasi forma prenderà la vera domanda da porsi sarà: quanto durerà?
I numeri e i nomi di oggi
In attesa dell’evoluzione della situazione, quello che rimane del B-day, oltre a una città devastata dagli scontri, tanto da evocare il clima degli anni di piombo, è la cronaca di una giornata politica che ha visto al Senato, come nelle previsioni, nessuna esitazione nella conferma della fiducia al governo, ottenuta con 162 voti favorevoli, 135 contrari e 11 astenuti. Non hanno votato tutti i senatori di Fli, che in questo modo si sono di fatto espressi contro il governo, dal momento che a palazzo Madama l’astensione equivale a un voto contrario. A Montecitorio il governo si è imposto con 314 voti contrari alle mozioni di sfiducia e 311 favorevoli. Contro hanno votato Pdl e Lega, i deputati di Noi Sud, i tre del “Movimento di responsabilità nazionale” (Massimo Calearo e Bruno Cesario ex Pd, e Domenico Scilipoti ex Idv) e il Lib-dem Maurizio Grassano. A questi si sono aggiunte inoltre le quattro defezioni tra le fila di Fli: Catia Polidori, Giampiero Catone, Maria Grazia Siliquini, che hanno votato contro la sfiducia, e Silvano Moffa che invece si è astenuto. Altissima la tensione in Aula, sfociata in rissa al momento del voto della Polidori. Dopo aver manifestato il proprio appoggio al governo, un voto, secondo il finiano Luca Barbareschi, “incoraggiato” dalle rassicurazioni di favoritismi verso la Cepu, azienda fondata dal cugino della deputata Francesco Polidori, quest’ultima è stata infatti pesantemente insultata dal suo ormai ex compagno di partito Giorgio Conte. In difesa della Polidori sono quindi accorsi i rappresentanti della Lega, venuti alle mani con i futuristi.
A favore delle mozioni di sfiducia hanno invece votato, oltre a Pd, Idv, Udc, Mpa e Api, due Lid-dem, Daniela Melchiorre e Italo Tanoni, e Roberto Nicco di Autonomie della Valle d’Aosta. Sigfried Brugger e Karl Zeller di Autonomie-Svp si sono astenuti. Oltre a Moffa e al presidente Fini, non ha preso parte al voto Antonio Gaglione, ex Pd (ed ex sottosegretario alla Salute) passato nel gruppo misto con Noi Sud. A nulla è valso il sacrificio delle deputate in dolce attesa Federica Mogherini (Pd), Giulia Bongiorno (Fli) e Giulia Cosenza (Fli). Le tre parlamentari si sono presentate in Aula con tanto di pancione (la Bongiorno addirittura in sedia a rotelle) ma il loro voto di sfiducia non è stato determinante, come previsto inizialmente.
Da domani
Domani comunque riparte l’attività parlamentare in attesa della pausa natalizia, e sul terreno rimangono alcune potenziali bucce di banana. In primis quella del decreto rifiuti Camera (in scadenza il 25 gennaio) che dovrebbe “sanare” l’emergenza in Campania, la cui discussione generale partirà domani in Aula. Per evitare un nuovo scontro sul filo dei numeri, circola voce che l’intero gruppo del Pdl potrebbe iscriversi a parlare in una sorta di ostruzionismo alla rovescia fatto dalla maggioranza. In scadenza il prossimo 11 gennaio anche il decreto sicurezza, approvato alla Camera e ora all’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia di palazzo Madama. Dovrà essere convertito in legge nei prossimi 10 giorni, visto che il Parlamento dovrebbe chiudere “per ferie” dalla metà della prossima settimana fino alla metà di gennaio.
Infine, il contestatissimo disegno di legge di riforma dell’università (uno dei motivi della protesta di oggi) firmato dal ministro Mariastella Gelmini, già approvato dalla Camera e al suo secondo passaggio al Senato, sarà esaminato questa settimana in sede consultiva in commissione Sanità, mentre la commissione Istruzione (referente) non lo ha ancora messo in calendario. Ricordiamo poi che il prossimo Consiglio dei ministri, non ancora convocato, dovrà varare il consueto decreto legge mille-proroghe di fine anno.
15 dicembre
Camera – (atto comunitario n. COM (2010) 350 definitivo) brevetti europei, commissione Politiche Ue: la relatrice Centemero (Pdl) propone parere contrario
La proposta di regolamento comunitario del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto dell’Unione europea si prefigge di semplificare gli adempimenti e ridurre i costi molto elevati connessi alla convalida dei brevetti, ma la soluzione prospettata non può essere condivisibile.
Infatti, lo schema di atto comunitario prevede il consolidamento della prassi vigente nell’Ufficio europeo dei brevetti (Ueb), per cui il brevetto comunitario dovrebbe essere trattato, rilasciato e pubblicato in una delle sue lingue di lavoro, cioè francese, inglese o tedesco, in palese contraddizione con le disposizioni del Trattato sul funzionamento dell’Ue (articoli 118 e 342) che stabiliscono il principio della parità fra tutte le lingue ufficiali dell’Unione.
È questo, in sintesi, il contenuto della proposta di parere contrario presentato nella commissione Politiche Ue di Montecitorio dalla relatrice del provvedimento Elena Centemero (Pdl-Lombardia), che ha posto l’attenzione anche sulle ingiustificate sperequazioni che il nuovo regime produrrebbe tra le imprese italiane e quelle degli altri Paesi membri. Infatti, secondo la relatrice le aziende italiane oltre alle spese già previste per la registrazione dei brevetti dovrebbero affrontare anche quelle di traduzione, aumentando gli oneri rispetto alle concorrenti di altri Paesi del Ue, a scapito della loro competitività.
Ricordiamo che questa proposta di parere, in linea con la decisione del governo che ha già apposto il veto nel Consiglio europeo, sarà dibattuta e votata nei prossimi giorni.
Camera/Senato – Sistri: troppe le criticità legate al sistema. Tre interrogazioni e una proposta di legge per correre ai ripari
Le problematiche legate all’entrata a regime del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) continuano a rimanere al centro dell’attenzione, trasversale, del Parlamento italiano. Solo ieri, tra Camera e Senato, l’argomento è stato affrontato in tre diverse interrogazioni. A Montecitorio, Marco Carra (Pd-Lombardia) ha depositato un’interrogazione a risposta in commissione, indirizzata al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, per chiedere, viste le molteplici difficoltà legate alle complesse procedure per adempiere alle norme che regolamentano il Sistri, di prorogare di un anno (quindi al primo gennaio 2012) la data di piena operatività del sistema. A palazzo Madama, l’argomento è stato invece affrontato da Francesco Ferrante (Pd-Umbria) e Giulio Camber (Pdl-Friuli). Il primo, in particolare, si è concentrato sulla totale impossibilità, per chi effettua il trasporto dei rifiuti, di entrare in possesso delle sim card necessarie al funzionamento delle scatole nere che dovrebbero monitorare il percorso dei mezzi. A questo proposito, Ferrante chiede alla Prestigiacomo come intenda procedere per ovviare a tutte le criticità evidenziate dalle categorie degli operatori interessate dal sistema. Camber, dopo aver evidenziato anche lui i diversi problemi connessi al lancio del Sistri, si rivolge invece alla responsabile dell’Ambiente per chiedere se non sia opportuno esonerare le imprese dal versamento dei contributi per l’anno 2011, considerando quanto elargito nel 2010 valido per entrambi gli anni.
Oltre che nelle interrogazioni, l’operatività del Sistri è l’oggetto della proposta di legge presentata a Montecitorio da Anna Tersa Formisano (Udc-Lazio) e assegnata ieri in sede referente alla commissione Ambiente. Costituito da un solo articolo, il provvedimento stabilisce che “Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio, la data di integrale operatività del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti non può essere antecedente al primo gennaio 2012”. Stessa soluzione prospettata da Carra, dunque, che è poi uguale a quella indicata dal disegno di legge (vedi ES n. 31278) del senatore della Lega Nord Gianpaolo Vallardi (Veneto).
Segnaliamo, infine, che, sempre ieri, nel corso della seduta della commissione Ambiente di palazzo Madama, Daniela Mazzucconi (Pd-Calabria) è intervenuta per chiedere come mai, nonostante le rassicurazioni rese dalla Prestigiacomo, gli operatori non siano stati ancora dotati delle chiavette usb necessarie per la comunicazione telematica dei dati sui rifiuti prodotti.
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: verso sede legislativa per commissione Agricoltura
Nel pomeriggio di oggi l’ufficio di presidenza integrato dai capigruppo della commissione Agricoltura di Montecitorio, convocato per le 16, dovrebbe decidere se formalizzare la richiesta di trasferimento in sede legislativa del disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. Si tratta, ricordiamo, del provvedimento già approvato dalla Camera il 6 ottobre scorso e modificato dal IX gruppo di lavoro del Senato, che lo ha licenziato in sede deliberante il 7 dicembre scorso. In considerazione del lavoro fatto sul testo al Senato, dove le principali modifiche hanno riguardato la cancellazione degli unici due articoli che prevedevano interventi di spesa e relative allo stanziamento di risorse a favore dell’imprenditoria giovanile in agricoltura e delle cooperative agricole.
Nella riunione di ieri la commissione Agricoltura della Camera ha avviato la discussione generale in sede referente sul provvedimento trasmesso da palazzo Madama, e il presidente Paolo Russo (Pdl-Campania) ha proposto di chiedere il trasferimento alla sede legislativa (procedura analoga alla sede deliberante del Senato che permette a una commissione di approvare direttamente un provvedimento, evitando il passaggio in Assemblea). Nella riunione di questo pomeriggio dell’ufficio di presidenza, i gruppi parlamentari dovranno far pervenire il proprio orientamento sulla proposta di Russo e decidere se formalizzare la richiesta del trasferimento alla sede legislativa al presidente della Camera Gianfranco Fini.
Nel frattempo sul provvedimento hanno espresso ieri parere favorevole in sede consultiva le commissioni Affari costituzionali e Affari sociali, mentre la Finanze si è limitata a dare il nulla osta al testo.
Background:
• 20 febbraio 2009: su proposta del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti agroalimentari.
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa.
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: commissioni Affari costituzionali e Giustizia avviano esame emendamenti. Presentate due modifiche su Agenzia per i beni sequestrati alla mafia
Le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia di palazzo Madama hanno avviato ieri l’esame degli emendamenti al disegno di legge di conversione del decreto 187/2010 sulla sicurezza, il cui termine scadrà il prossimo 11 gennaio. Recependo le osservazioni della Bilancio, hanno sottoposto al vaglio di ammissibilità le proposte riferite ai primi dieci articoli del testo. Tra le modifiche, il gruppo di lavoro referente ha ritenuto ammissibile gli emendamenti 3.6 e 3.8, rispettivamente di Enzo Bianco (Pd-Sicilia) e Gerardo D’Ambrosio (Pd-Lombardia), che intervengono sull’organizzazione e funzionamento dell’Agenzia per i beni sequestrati alla mafia. La modifica 3.6, sulla quale la commissione Bilancio ha espresso parere non ostativo, prevede l’affluenza dei proventi che derivano dall’utilizzazione dei beni immobili, sequestrati a organizzazioni criminali, a un capitolo del Fondo unico giustizia, dal quale vengono poi assegnati all’Agenzia nazionale. La 3.8, invece, su cui il gruppo di lavoro aveva espresso contrarietà, chiedeva di potenziare la dotazione organica dell’Agenzia, con l’incremento dei dipendenti fino a cento unità.
Background:
– 5 novembre 2010: il Consiglio dei ministri vara il decreto legge con misure urgenti in materia di sicurezza. Tra le altre cose, previste misure per il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie e la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici. Oltre al decreto, il governo approva un disegno di legge con altre misure in materia di sicurezza (c. d. pacchetto sicurezza).
– 12 novembre 2010: il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 265 (in edicola il 13 novembre) ed entra in vigore.
Iter Camera
– 16 novembre 2010: il testo viene trasmesso alla Camera dove ha inizio l’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite;
– 22 novembre 2010: termine presentazione emendamenti;
– 25 novembre 2010: via libera dalle commissioni referenti;
– 2 dicembre 2010: l’Aula di Montecitorio approva, con alcune modifiche di carattere tecnico-formale, il testo che passa al Senato.
Iter Senato
– 3 dicembre 2010: il provvedimento viene trasmesso a palazzo Madama;
– 6 dicembre 2010: annunciata l’assegnazione in sede referente alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite. Richiesto parere in consultiva di tutte le commissioni tranne: Difesa, Agricoltura, Industria e Territorio;
– 7 dicembre 2010: al via esame in sede referente, termine presentazione emendamenti fissato per venerdì 10 dicembre. Parere favorevole, in sede consultiva, da commissioni Affari esteri e Lavoro.
Camera/Senato – Prima di Natale il via libera definitivo a riforma universitaria da palazzo Madama. A Montecitorio calendarizzata discussione mozione sfiducia individuale a Bondi. Fli, Udc, Api e Mpa danno vita al “Polo della Nazione”
La commissione Istruzione del Senato ha svolto oggi la discussione generale sul disegno di legge di riforma del sistema universitario, già approvato da palazzo Madama e modificato dalla Camera a fine novembre. Il gruppo di lavoro, che ha fissato per questa sera alle 20 il termine per la presentazione di emendamenti, dovrebbe concludere già domani l’esame del provvedimento conferendo al relatore, Giuseppe Valditara (Fli-Lombardia) il mandato a riferire favorevolmente all’Aula sul testo così come licenziato da Montecitorio. Il disegno di legge è iscritto all’ordine del giorno dell’Assemblea convocata per lunedì 20 dicembre, quando è prevista una seduta unica dalle 11 alle 21, con due sospensioni dalle 14 alle 15 e dalle 16.30 alle 18.30. Obiettivo dichiarato è quello di dar il via libera alla riforma in questa seduta fiume, o comunque non oltre il 22 dicembre.
Dunque dopo il doppio voto di ieri, con cui sia il Senato (con ampia maggioranza) sia la Camera (per solo tre voti di scarto) hanno confermato la fiducia al IV governo di Silvio Berlusconi, la tensione politica non sembra smorzarsi. E a dimostrarlo anche le decisioni della conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che su indicazione del presidente Gianfranco Fini ha fissato il calendario dei lavori dell’Assemblea della Camera dal 16 al 23 dicembre, quando entrambi i rami del Parlamento andranno in vacanza per le festività di fine anno.
Da domani 16 dicembre, l’Aula di Montecitorio sarà impegnata nel seguito della discussione e nelle votazioni del disegno di legge di conversione del decreto 196/2010 con le disposizioni per superare l’emergenza rifiuti a Napoli (su cui finiani e centristi hanno assicurato l’appoggio alla maggioranza). Il dibattito sul testo proseguirà anche nelle giornate di martedì 21, mercoledì 22 e se necessario in quella di giovedì 23. Quindi, si legge nel comunicato della conferenza dei capigruppo, “a partire da domani, dopo il decreto-legge, saranno inseriti nell’odg gli argomenti già previsti nell’ultima settimana del calendario di novembre e non conclusi”. Tra questi, oltre all’esame di due provvedimenti, vi è anche il seguito della discussione della mozione dell’Idv sulla revoca di deleghe al ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, di quella di Fli sul pluralismo dell’informazione nel servizio pubblico radiotelevisivo e quella di Idv e Pd di sfiducia individuale nei confronti del ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi.
La decisione di inserire nel calendario dei lavori della Camera anche la mozione di sfiducia contro Bondi ha mandato su tutte le furie il ministro, che ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitiano, lamentando la mancanza di imparzialità del presidente della Camera. Secca la replica di Fini, che ha ricordato al ministro l’avvenuta iscrizione della mozione di sfiducia nel calendario generale dei lavori dell’Assemblea già nelle settimane scorse.
In realtà, considerando che la mozione di sfiducia al responsabile dei Beni culturali è l’ultimo punto dell’odg appare molto probabile che l’Assemblea non farà in tempo a discuterla, rinviandola quindi alla ripresa dei lavori prevista per il 10 gennaio 2011.
Sul piano politico da registrare infine nella giornata di oggi la formalizzazione, nel corso di un vertice svoltosi a Roma, della nascita del terzo polo costituito da Fli, Udc, Api e Mpa: si chiamerà “Polo della Nazione”. Da domani, secondo quanto spiegato a margine dell’incontro dall’ex viceministro al commercio Adolfo Urso i parlamentari dei quattro gruppi agiranno “insieme in Parlamento e nel Paese”, tenendo un comportamento lineare e responsabile, e valutando i provvedimenti del governo senza pregiudizi”.
16 dicembre
Senato – (S. 2479) dl sicurezza: via libera senza modifiche al provvedimento
Con 162 voti a favore e 97 astenuti, l’Aula di palazzo Madama ha licenziato definitivamente ieri il disegno di legge di conversione del decreto 187/2010 sulla sicurezza. Il provvedimento, che fa parte del cosiddetto pacchetto sicurezza varato il mese scorso dal governo, introduce diverse norme in materia di ordine pubblico, con riferimento ai reati commessi durante le manifestazioni sportive, al contrasto della criminalità organizzata e alla tracciabilità dei flussi finanziari nell’ambito degli appalti pubblici. Durante la seduta, l’opposizione ha ritirato tutti gli emendamenti presentati, come apertura di credito nei confronti dell’impegno assunto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni nel contrasto alla criminalità.
Tra le disposizioni principali del decreto ricordiamo il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie: il testo prevede che, in seguito all’autorizzazione del ministero dell’Interno, l’Agenzia possa utilizzare parte dei beni confiscati per scopi di lucro, garantendo così il proprio autofinanziamento e facilitando l’apertura di nuove sedi regionali. Inoltre, in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, l’articolo 6 fa chiarezza sulla controversa interpretazione dell’articolo 3 del cosiddetto Piano straordinario contro le mafie (L. 136/2010), varato dal Consiglio dei ministri il 28 gennaio scorso e approvato prima della pausa estiva dal Parlamento. La norma stabilisce, in pratica, l’obbligo di attivare conti correnti dedicati per ciascun appalto per garantire la provenienza dei flussi finanziari di chi partecipa alle gare oltre che di chi beneficia dei finanziamenti pubblici. Secondo l’interpretazione del ministero dell’Interno, le nuove regole si sarebbero dovute applicare solo alle aggiudicazioni successive al 7 settembre 2010 (data di entrata in vigore della legge). L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, creando gravi disagi, avrebbe, invece, applicato retroattivamente la norma, imponendo tale onere anche ai bandi già in corso. Con il provvedimento quindi l’esecutivo ha disposto che l’articolo 3 si applica, immediatamente, ai contratti (e ai contratti di subappalto e ai subcontratti) stipulati dopo l’entrata in vigore del Piano antimafie, mentre, i contratti stipulati prima del 7 settembre, dovranno essere adeguati alle disposizioni entro 180 giorni (sei mesi) dall’entrata in vigore del Piano.
Si ricorda infine che nell’ambito del pacchetto sicurezza è approdato nei giorni scorsi a Montecitorio il disegno di legge di iniziativa governativa che tra le altre disposizioni abroga l’articolo 7 del cosiddetto decreto Pisanu per la lotta al terrorismo (44/2005), che ha introdotto limitazioni all’utilizzo delle reti wi-fi aperte. Il provvedimento non è stato ancora assegnato alle commissioni di merito per l’esame in sede referente.
Background:
– 5 novembre 2010: il Consiglio dei ministri vara il decreto legge con misure urgenti in materia di sicurezza. Tra le altre cose, previste misure per il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie e la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici. Oltre al decreto, il governo approva un disegno di legge con altre misure in materia di sicurezza (c. d. pacchetto sicurezza).
– 12 novembre 2010: il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 265 (in edicola il 13 novembre) ed entra in vigore.
Iter Camera
– 16 novembre 2010: il testo viene trasmesso alla Camera dove ha inizio l’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite;
– 22 novembre 2010: termine presentazione emendamenti;
– 25 novembre 2010: via libera dalle commissioni referenti;
– 2 dicembre 2010: l’Aula di Montecitorio approva, con alcune modifiche di carattere tecnico-formale, il testo che passa al Senato.
Iter Senato
– 3 dicembre 2010: il provvedimento viene trasmesso a palazzo Madama;
– 6 dicembre 2010: annunciata l’assegnazione in sede referente alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite. Richiesto parere in consultiva di tutte le commissioni tranne: Difesa, Agricoltura, Industria e Territorio;
– 7 dicembre 2010: al via esame in sede referente, termine presentazione emendamenti fissato per venerdì 10 dicembre. Parere favorevole, in sede consultiva, da commissioni Affari esteri e Lavoro;
– 15 dicembre 2010: l’Aula del Senato approva in via definitiva il provvedimento, per il quale si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: ancora non deliberato passaggio in sede legislativa per commissione Agricoltura. Parere favorevole dall’Ambiente
La commissione Agricoltura di Montecitorio ha valutato oggi la sussistenza dei presupposti tecnici necessari per poter richiedere il passaggio in sede legislativa dell’esame del disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. La proposta avanzata ieri dal presidente del gruppo di lavoro Paolo Russo (Pdl-Campania), quindi, deve essere ancora verificata sotto ogni aspetto per poter essere deliberata e il gruppo di lavoro si è riservato di decidere in merito nel corso delle prossime sedute. L’esame in sede legislativa, lo ricordiamo, è una procedura analoga alla sede deliberante del Senato che permette a una commissione di approvare direttamente un provvedimento, evitando il passaggio in Assemblea. In attesa che venga deciso quale iter seguirà l’esame del testo, sempre nella giornata di ieri è intanto arrivato il parere favorevole della commissione Ambiente. Walter Togni (Lnp-Piemonte) relatore per l’ottavo gruppo di lavoro, in particolare, ha ricordato come la commissione si fosse già espressa favorevolmente sul testo in due distinte occasioni: il 3 novembre 2009 (sulla proposta C. 2260), e, una seconda volta, nella seduta del 28 settembre 2010, dopo che l’Assemblea aveva deliberato il rinvio in commissione per un’ulteriore istruttoria del provvedimento (C. 2260-A).
Background:
• 20 febbraio 2009: su proposta del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti agroalimentari.
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa;
• 15 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Ambiente. Agricoltura non delibera passaggio in sede legislativa.
Confindustria – “Se l’Italia punta sull’Ict”: per Marcegaglia necessarie immediate riforme strutturali. Stima Pil per il 2010 in ribasso all’1%
La fase peggiore della crisi economica e finanziaria a livello mondiale è terminata e l’economia mondiale ha iniziato una lenta ripresa, differenziata in base alle aree geografiche di riferimento e ai rispettivi mercati valutari. In Italia, la crescita invece è in seria difficoltà per la mancanza di riforme strutturali malgrado il governo si sia impegnato nel contenimento della spesa pubblica.
Lo ha affermato oggi il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervenuta alla presentazione del rapporto “Se l’Italia punta sull’Ict”, elaborato dal centro studi dell’Associazione e presentato all’Auditorium di Confindustria, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore della struttura di approfondimento confindustriale Luca Paolazzi, il rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo, l’ambasciatore americano in Italia David H. Thorne, il presidente del Forum Ict Paolo Gentiloni (deputato del Pd ed ex ministro delle Comunicazioni nel II governo Prodi) e il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
Impietoso per il nostro Paese il quadro tracciato dallo studio: la ripresa prosegue malgrado la crisi abbia avuto effetti asimmetrici tra i Paesi, a causa del differente potenziale di crescita e della vulnerabilità dei settori produttivi. L’Italia è però indietro, proseguendo sulla cattiva strada tracciata nel lontano 1997, anno in cui si registra una prima recessione alla quale l’Italia non ha risposto con riforme adeguate, varando norme incomplete o insufficienti rispetto ai principali partner-competitor internazionali.
I Paesi emergenti, è questa la vera novità emersa dalla recessione, sono diventati il principale motore dell’economia, fornendo da circa un decennio quasi il 70% dell’incremento del Pil (Prodotto interno lordo) mondiale.
Nell’area europea, non sorprende il miracolo tedesco, frutto delle riforme strutturali fatte in precedenza anche se il balzo in avanti del Pil (+3,6%) nel 2010 è stato determinato anche dall’effetto “rimbalzo” dopo la caduta del 2009.
Le riforme introdotte dalla Germania a partire dal 2000 hanno interessato il welfare (tagli a sussidi per la disoccupazione e pensioni), il mercato del lavoro, il sistema di contrattazione collettivo, l’internazionalizzazione verso i Paesi emergenti e il contenimento della spesa pubblica.
Per gli economisti di viale dell’Astronomia, in questo contesto l’Italia delude, infatti il suo rallentamento economico è stato molto forte (-6,8% del Pil, equivalenti a 35 trimestri perduti) e per riprendere un andamento positivo sarebbe necessario un aumento annuo del Pil al 2%, come prospettato dal governo.
In realtà, secondo lo studio di Confindustria questa prospettiva di crescita è troppo ottimistica perché gli strumenti messi a disposizione sono insufficienti e si calcola un aumento del Pil solo dell’1% nel 2010, dell’1,1% nel 2011 e dell’1,3% nel 2012.
Da un’attenta analisi del nostro Pil, emerge inoltre come sia ancora l’export a spingere l’economia, mentre i consumi crescono poco (+0,7%) e l’occupazione è in forte calo (-1,7%).
Per quanto riguarda poi la spesa pubblica, nella migliore delle ipotesi in cui la manovra governativa sia efficace, comunque il disavanzo e il debito pubblico saranno in aumento a causa della crescita ridotta.
In sintesi, le gravi carenze di competitività già presenti nel nostro Paese nel decennio 1997-2007, stanno aggravando la crisi che deve essere affrontata ricorrendo all’innovazione e ai mezzi messi a disposizione dall’Information and communication technology (Ict).
Mipaaf – tavolo del tabacco: bene l’impegno del ministero. La filiera sottoscrive una dichiarazione unitaria. Sacchetto, Apti: impedire proibizione ingredienti
L’evoluzione economica della filiera del tabacco preoccupa per la fine degli aiuti europei e per gli effetti della congiuntura economica sfavorevole, ma il ministero delle Politiche agricole sta mantenendo gli impegni assunti.
È questa, in sintesi, la posizione espressa da sei organizzazioni sindacali e di categoria – Unitab (Unione italiana tabacchicoltori), Ont (Organizzazione nazionale tabacchicoltori), Apti (Associazione professionale trasformatori tabacchi italiani), Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil – in una dichiarazione congiunta sulla sostenibilità della filiera sottoscritta al termine della riunione del tavolo del tabacco, tenutosi oggi a Roma al ministero delle Politiche agricole.
Il documento – approvato anche da Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Legacoop – è stato condiviso da Philip Morris e Manifatture sigaro toscano. In particolare, la dichiarazione congiunta riconosce il ruolo positivo svolto finora dal ministero nel facilitare la discussione sul futuro dell’oro verde, sollecitando un maggior impegno per garantire la sostenibilità economica della produzione tabacchicola italiana “che sconta un rilevante differenziale nei costi di produzione – segnatamente per il costo del lavoro – nei confronti dei principali concorrenti mondiali, attraverso l’applicazione di tutti gli strumenti normativi esistenti ed ipotizzabili nel futuro, ad esempio nell’ambito della revisione della Pac (la Politica agricola comune ndr)”.
Le associazioni di categoria hanno anche espresso il proprio apprezzamento per la partecipazione di un rappresentante del ministero delle Politiche agricole – unico tra i Paesi tabacchicoli europei – nella delegazione italiana che ha partecipato alla Conferenza delle Parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) dell’Oms, tenutasi in Uruguay nello scorso mese di novembre.
Nella dichiarazione si esprime però anche una grande preoccupazione sul potenziale impatto economico di alcune delle opzioni di revisione della normativa europea recentemente emerse nell’ambito della consultazione pubblica sulla possibile revisione della direttiva sui prodotti del Tabacco 2001/37/EC (TPD). Tra queste spicca infatti la possibile proibizione dell’uso degli ingredienti nei prodotti del tabacco. Secondo il segretario di Apti, Carlo Sacchetto, una proibizione di questo tipo “sarebbe un duro colpo per i Paesi produttori di tabacco delle varietà burley e orientali, di quelle che insieme al virginia compongono le sigarette american blend”. Queste sigarette, che costituiscono una fetta di mercato inferiore a quelle “virginia blend” prive di ingredienti – tipicamente consumate nei Paesi d’influenza anglosassone, ad eccezione degli Stati Uniti, e anche in Cina – seguono un processo di essiccazione naturale della durata di almeno quattro settimane, durante il quale perdono principalmente zuccheri.
“Per questo motivo – ha puntualizzato Sacchetto – gli aromi vanno reintegrati ricorrendo agli ingredienti utilizzati nel processo manifatturiero. Ma ciò non ha nulla a che vedere con le candy sigarettes, sigarette vietate in Italia perché il sapore specifico introdotto, come la fragola o il cioccolato, sovrasta quello del tabacco”.
“Gli ingredienti – ha concluso il segretario di Apti – devono essere vietati solo in base ad evidenze scientifiche, se comportano danni alla salute, ma non nel caso del reintegro delle condizioni naturali o per il processo manifatturiero”.
17 dicembre
Senato – (a. g. 304) organizzazione ministero Salute: parere favorevole da commissione Sanità
La commissione Sanità di palazzo Madama ha dato ieri parere favorevole unanime allo schema di decreto del presidente della Repubblica sull’organizzazione del ministero della Salute. Il testo, assegnato al gruppo di lavoro il 7 dicembre scorso, propone un nuovo regolamento di strutturazione del dicastero, sostitutivo di quello adottato con il decreto del presidente della Repubblica 129/2003. Come spiegato dal relatore Raffaele Calabrò (Pdl-Campania), la nuova disciplina definisce anche un assetto organizzativo conforme alle norme restrittive che riguardano la generalità dei ministeri. In particolare, ha specificato Calabrò, i posti di funzione dirigenziale generale vengono ridotti da diciannove a quindici. Tra le quattro unità in meno, ha poi spiegato il relatore, una deriva dalla riduzione (da quattro a tre) del numero dei Dipartimenti.
In particolare, lo schema prevede (articoli da 2 a 8) l’articolazione del ministero secondo questi dipartimenti: sanità pubblica e innovazione; programmazione e ordinamento del Servizio sanitario nazionale; sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi collegiali per la tutela della salute. Le direzioni generali vengono così ridefinite, nell’ambito dei tre dipartimenti, e le competenze che al momento corrispondono a diversi uffici, anche di livello dirigenziale, vengono attribuite alla nuova Direzione generale degli organi collegiali per la tutela della salute. L’articolo 9 istituisce invece l’Ufficio generale delle risorse, dell’organizzazione e del bilancio (che assorbe la Direzione generale del personale, organizzazione e bilancio). Il nuovo ufficio è di livello dirigenziale generale e, pur non avendo natura dipartimentale, non rientra in alcun dipartimento. Questo assetto, ha spiegato Calabrò, è proposto in base alla considerazione che il nuovo Ufficio ha competenze amministrative trasversali, mentre i dipartimenti e le direzioni generali del ministero sono contraddistinti da una prevalente natura tecnico-sanitaria. Mentre l’articolo 10 conferma gli attuali uffici periferici del dicastero, gli articoli 11 e 12, e la tabella A, riducono la dotazione organica del personale dirigenziale e di quello non dirigenziale. L’articolo 13, infine, richiama l’Organismo indipendente di valutazione della performance (di cui ogni pubblica amministrazione, singolarmente o in forma associata, deve dotarsi ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo 150/2009, ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni).
Camera – (C. 2260-B-bis) etichettatura prodotti alimentari: disco verde da commissione Bilancio (sede consultiva)
Il disegno di legge sulle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, così come modificato da palazzo Madama, non presenta profili problematici dal punto vista finanziario.
Lo ha sostenuto ieri nella commissione Bilancio di Montecitorio il relatore Giuseppe Marinello (Pdl-Sicilia) che ha proposto di esprimere un parere favorevole sul provvedimento, subito votato dal gruppo di lavoro, confortato dalla stessa posizione espressa dal rappresentante del governo, il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti. Via libera, quindi, dalla commissione Bilancio mentre la Agricoltura, sede referente del provvedimento, deve ancora valutare la richiesta del presidente Paolo Russo (Pdl-Campania) sul trasferimento alla sede legislativa. Questo procedimento, lo ricordiamo, permette a una commissione di approvare direttamente un provvedimento, evitando il passaggio in Assemblea.
Background:
Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa;
• 15 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Ambiente. Agricoltura non delibera passaggio in sede legislativa.
Regioni – federalismo fiscale, intesa in sette punti sui decreti attuativi. Errani: un importante passo in avanti
L’Intesa che la conferenza Stato-Regioni ha raggiunto ieri sera sui decreti attuativi del federalismo fiscale “rappresenta un importante passo in avanti, ma siamo solo all’inizio di un percorso ancora tutto da verificare”. È questo il commento del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani al termine dell’incontro di ieri sera con l’esecutivo, nel quale si è raggiunto l’accordo, dopo mesi di impasse, sui decreti attuativi del federalismo fiscale regionale e sui costi standard sanitari. Si tratta di un accordo in sette punti che allontana il rischio della rottura tra Regioni e governo. Il cosiddetto “lodo Colozzi”, dal nome dell’assessore lombardo al Bilancio Romano Colozzi che lo ha ideato, impegna il governo a trasferire alle Regioni una cifra di circa 900 milioni di euro per il 2011, destinate al trasporto pubblico locale, mentre dal 2012 si passerà alla compartecipazione delle Regioni all’accisa sul carburante. È prevista poi l’attenuazione dei tagli previsti in manovra per i presidenti che non sforano il patto di stabilità interno e i tetti di spesa della sanità. Inoltre, le Regioni si impegnano a partecipare attivamente alla lotta all’evasione fiscale e ai falsi invalidi, e a portare avanti l’accordo sugli ammortizzatori sociali, destinando risorse del Fondo sociale europeo per la cassa in deroga. Il governo ha anche chiarito che il taglio del 50% della spesa per i precari previsto dalla manovra estiva non riguarda il personale sanitario. Nell’accordo raggiunto, infatti, si conferma che le vigenti disposizioni limitative delle assunzioni non si applicano agli enti del servizio sanitario nazionale che non sono interessate dai piani di rientro. Infine vengono stabiliti alcuni criteri per definire le Regioni adempienti o meno al patto di stabilità, con una proposta di modifica alla legge di stabilità e nuovi parametri sui limiti agli impegni di spesa nella sanità. I parametri sono: impegnare spese correnti, al netto di quelle per la sanità, in misura non superiore all’importo annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio. “A tal fine – riporta il documento – le Regioni riducono l’ammontare complessivo degli stanziamenti relativi alle spese correnti, al netto delle spese per la sanità a un importo non superiore a quello annuale minimo dei corrispondenti impegni dell’ultimo triennio”. Le Regioni si impegnano poi a non ricorrere all’indebitamento per gli investimenti; a non procedere alle assunzioni di personale a qualsiasi titolo, inclusi i rapporti di collaborazione continuata, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. Ed è fatto divieto di stipulare contratti di servizio che si configurino “come elusivi di questa disposizione”. Dal canto loro le Regioni devono definire “criteri di virtuosità e modalità operative”.
Il nodo ancora irrisolto, tuttavia, è il ticket sanitario. “Il governo ha un impegno nel patto della salute – ha spiegato Errani – o copre l’importo intero del ticket o è il governo che dovrà introdurre il ticket. Questo in un momento del genere sarebbe un problema. Questo tema resta aperto”.
Prosegue a rilento, intanto, l’iter dei decreti sul federalismo fiscale al Parlamento: la bicamerale per l’attuazione del federalismo non si è ancora pronunciata sullo schema di decreto legislativo relativo alla fiscalità municipale, e ha chiesto ieri una proroga per l’espressione del parere al 28 gennaio prossimo.
Associazioni – ogm, Confagricoltura: Regioni hanno dovere di decidere su coesistenza
“La Conferenza delle Regioni, che doveva esprimersi sulle linee della coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e ogm su richiesta del ministro Galan, ancora una volta ha deciso di non decidere. Si sta nuovamente privilegiando il pregiudizio piuttosto che la presa di posizione lucida e basata su dati di fatto, che dovrebbe caratterizzare le scelte politiche”. È quanto sottolinea Confagricoltura in un comunicato stampa di questo pomeriggio, che critica il comportamento delle Regioni in materia. “Per l’ennesima volta – sottolinea l’organizzaizone agricola – rinviano ogni decisione non affrontando il problema, mentre hanno il preciso obbligo di farlo e non indicano nemmeno argomentazioni per invocare la clausola di salvaguardia che ha bisogno come presupposto di solide motivazioni scientifiche per evidenziare l’ipotetico danno alla salute e/o all’ambiente dalla coltivazione di ogm”.
Solo il 9 dicembre scorso, la Commissione europea ha pubblicato una raccolta di studi sugli ogm, che ripercorrono dieci anni di attività e 50 progetti di ricerca sul tema della loro sicurezza. Studi che, sommati a quelli svolti in 25 anni da oltre 500 gruppi di ricerca, dimostrano che “non esiste, allo stato, alcuna prova scientifica che gli Ogm determinino rischi maggiori per l’ambiente e per la sicurezza degli alimenti umani ed animali rispetto alle coltivazioni ed agli organismi convenzionali”. Le Regioni, secondo Confagricoltura, “si trincerano dietro una voglia di ‘Ogm free’ che non solo non ha basi scientifiche ma continua a danneggiare i maiscoltori italiani che ogni anno perdono oltre 300 milioni di euro tra mancati ricavi e maggiori costi. E la ricerca resta bloccata”.
Palazzo Chigi – Cdm: nuovo passo verso il federalismo, approvato testo su bilanci enti locali. Via libera a due dlgs per recepimento direttive su Servizi fitosanitari regionali e commercializzazione prodotti sementieri
Sotto la presidenza del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è infatti a Bruxelles per la riunione dai capi di Stato (o di governo) degli Stati membri dell’Ue, il Consiglio dei ministri ha effettuato questa mattina l’ennesimo passo verso l’attuazione del federalismo fiscale previsto dalla legge 42/2009. La squadra di governo ha dato infatti il via libera a uno schema di decreto legislativo che armonizza i sistemi contabili e i bilanci delle Regioni, delle Province e degli enti locali. L’entrata a regime del provvedimento, che sarà ora sottoposto al parere della Conferenza unificata, della commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e delle altre commissioni di merito, sarà graduale, con la sperimentazione che durerà per due esercizi finanziari. Nel testo sono delineati anche particolari aspetti legati alla contabilità sanitaria e finalizzati alla trasparenza dei conti del settore e alla responsabilizzazione degli enti preposti. Su proposta del Guardasigilli, Angelino Alfano, l’esecutivo ha poi licenziato uno schema di regolamento che riordina e razionalizza l’assetto organizzativo, sia centrale che periferico, del ministero della Giustizia. Anche questo testo, come il precedente, verrà trasmesso alle commissioni parlamentari per i pareri.
Proprio in seguito all’acquisizione dei prescritti, il Consiglio ha poi approvato in via definitiva due decreti legislativi per il recepimento delle direttive 2009/143, che prevede specifiche caratteristiche per le persone giuridiche a cui i Servizi fitosanitari regionali possono affidare il compito di svolgere analisi di laboratorio, e 2009/145 sui principi di base per la commercializzazione dei prodotti sementieri, delle varietà da conservazione e delle varietà cosiddette “prive di valore intrinseco”.
In via preliminare è stato invece approvato uno schema di decreto legislativo che modifica la normativa di recepimento della direttiva 2008/48 (decreto legislativo 141/2010) per l’istituzione di un sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al cosiddetto furto di identità di persone fisiche o giuridiche. Su questo provvedimento si dovranno esprimere le commissioni di merito. Per quanto riguarda l’assunzione di cariche, il Consiglio ha infine deliberato la nomina del consigliere della Corte dei conti Franco Massi a Segretario generale del Comitato nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).
18 dicembre
Senato – (S. 2494) pacchetto sicurezza: assegnato a commissioni Affari costituzionali e Giustizia ddl governativo su liberalizzazione WiFi e riordino sistema Carte d’identità elettronica
Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato avvieranno martedì prossimo la discussione, in sede referente, del disegno di legge governativo che detta nuove disposizioni in fatto di sicurezza pubblica e che, insieme al decreto legge 187/2010 licenziato martedì scorso in via definitiva sempre da palazzo Madama compone il pacchetto sulla sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri il 5 novembre scorso. Relatori del testo sono stati nominati i presidenti dei due gruppi di lavoro Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia) e Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna).
Il provvedimento, formato in tutto da dieci articoli, punta a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e la sicurezza pubblica, con specifiche disposizioni per snellire l’immediato utilizzo dei beni mobili sequestrati alla criminalità organizzata, per l’accesso al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, per la liberalizzazione del Wi.Fi, per il contrasto della prostituzione su strada e per regolamentare la disciplina sulla circolazione dei cittadini comunitari. Su quest’ultimo aspetto, il testo, spiega la relazione, “contiene disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento nazionale a quello comunitario in materia di libera circolazione dei cittadini comunitari e dei loro familiari, volte a evitare l’imminente apertura di procedure di infrazione già annunciate”.
Il provvedimento infine prevede un aggiornamento del sistema della Carta di identità elettronica (CIE), il cui processo di produzione e rilascio viene attribuito al ministero dell’Interno, mettendo così fine a una fase di sperimentazione durata circa dieci anni.
Nello specifico il primo articolo del testo semplifica le procedure per disporre l’assegnazione alle forze di polizia di automobili e altri mezzi di trasporto sequestrati in operazione antimafia o antidroga, prevedendo la re-immatricolazione e l’intestazione all’ufficio che lo utilizzerà. L’articolo 2 modifica l’articolo 4 della legge 22 dicembre 1999, n. 512, estendendo il diritto di accedere al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso – oltre alle persone fisiche – anche alle associazioni che hanno tra gli scopi statutari il contrasto alle organizzazioni criminali di stampo mafioso e ai reati di estorsione e usura.
Con l’articolo 3 si punta a superare le restrizioni al libero accesso alla rete Wi.Fi (le reti di connessione al web senza fili), abrogando l’articolo 7 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155 (cosiddetto decreto Pisanu). Grazie alla cancellazione della disposizione non dovranno essere più sottoposte ad autorizzazione le richieste di apertura di Internet point, né questi dovranno più procedere alle operazione di identificazione degli utenti.
L’articolo 4 interviene in materia di prostituzione, mentre l’articolo 5 delega il governo per il trasferimento agli enti locali della competenza in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno. Ancora in materia di immigrazione interviene l’articolo 6 che modificando il comma 4 dell’articolo 3 del Testo unico in materia dlgs 286/1998), semplifica l’iter per l’emanazione del decreto annuale di programmazione dei flussi di ingresso dei cittadini stranieri nel territorio dello Stato e del decreto per la determinazione delle quote massime di stranieri da ammettere annualmente. Si precisa inoltre, con una modifica all’articolo 22 del Testo unico, che la perdita del posto di lavoro (anche per dimissioni) non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno. Con l’articolo 7, invece, il governo intende rispondere ai rilevi mossi dalla Commissione europea in merito alla trasposizione nell’ordinamento interno della direttiva 2004/38/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, aggiorna il decreto legislativo 6 febbraio 2007, n, 30 di attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.
Con l’articolo 8 è affidata al Viminale la responsabilità sull’intero processo di produzione e rilascio della carta di identità elettronica (CIE), che diventa documento obbligatorio di identificazione. L’obiettivo è di semplificare tutto il sistema del rilascio, con conseguente riduzione dei costi. Riduzione che dovrebbe essere garantita l’esistente sistema di interconnessione anagrafica tra i comuni e il Centro nazionale servizi demografici (CNSD) operante presso il Ministero dell’interno.
In particolare, precisa la relazione, è stabilito:
– il mantenimento delle caratteristiche proprie delle carte valori per la CIE, alla cui produzione il ministero dell’Interno provvede nel rispetto delle norme che regolano la produzione dei documenti di sicurezza della Repubblica e degli standard di sicurezza internazionali;
– l’unificazione, anche progressiva, della CIE con la tessera sanitaria e la conseguente definizione delle modalità di realizzazione, distribuzione e gestione del documento unificato;
– l’adozione di un decreto del ministro dell’interno, d’intesa con quello dell’Economia e della Salute per gli aspetti relativi alla tessera sanitaria, per la definizione delle modalità tecniche di attuazione;
– nelle more della unificazione nella CIE, il mantenimento della competenza del ministero dell’Economia per la generazione della tessera sanitaria su supporto di Carta nazionale dei servizi.
L’articolo 9 interviene ancora in fatto di CIE e sopprime il limite di età di rilascio della carta d’identità, attualmente fissato a quindici anni, in modo da poter prevedere l’utilizzo della carta d’identità a qualunque età, analogamente a quanto accade per il passaporto. In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 444/2009 del 6 maggio 2009, si stabilisce inoltre l’obbligo di rilevamento delle impronte digitali per i minori a partire dai dodici anni di età.
Con l’articolo 10 infine si avvia l’aggiornamento dell’Indice nazionale delle anagrafi (INA), preposto alla circolarità anagrafica tra le pubbliche amministrazioni, eliminando il divario esistente tra i dati contenuti nelle anagrafi comunali e quelli dell’INA.
Gazzetta ufficiale – federalismo fiscale: in vigore da oggi dlgs su fabbisogni standard degli Enti locali
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di venerdì 17 dicembre, serie generale n. 294, oggi in edicola, il decreto legislativo n. 216/2010 che, in attuazione della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009), fissa le modalità per la determinazione dei fabbisogni standard di Province, Città metropolitane e Comuni.
Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 18 novembre scorso è in vigore da oggi, 18 dicembre, permetterà a partire dal 2012, il graduale superamento, attraverso una fase di sperimentazione che si concluderà nel 2017, del criterio della spesa storica, attraverso l’individuazione di un meccanismo unico, per il calcolo dei trasferimenti dallo Stato centrale agli enti territoriali. I parametri per la fissazione dei fabbisogni standard verranno stabiliti sulla base di criteri di efficienza dei servizi e di risparmi di spesa. Per valutare l’efficienza, l’efficacia e l’adeguatezza dei servizi erogati è affidato alla Sose, la Società per gli studi di settore, il compito di individuare gli indicatori significativi. In questo compito la Sose potrà avvalersi della collaborazione di altri soggetti qualificati, come l’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale), l’Istat e la Ragioneria dello Stato. Il fabbisogno standard sarà determinato con riferimento a ciascuna funzione fondamentale, a un singolo servizio, o ad aggregati di servizi, in relazione alla natura delle singole funzioni fondamentali.