NOTIZIARIO SETTIMANALE

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Le notizie dal 20 al 24 dicembre

COMUNICATI STAMPA

·    21 dicembre
Pac 2014-2020 premierà le aree svantaggiate e la qualità. Ma l’Italia deve fare la sua parte e spendere nell’innovazione
Agropro, arriva il primo master di specializzazione per agronomi e forestali

DAL CONAF

Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini

Chiusura segreteria per festività natalizie

AGENDA

I servizi Nelle Istituzioni e In Italia e nel Mondo sono sospesi fino alla ripresa dei lavori del Parlamento prevista per il 10 gennaio 2011.

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

·    20 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 745 def.) assegnata a commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica finanziamento Pac
Gazzetta ufficiale – pacchetto sicurezza: in vigore legge di conversione decreto 187/2010

·    21 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 761 def.) assegnata alla commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica controlli su erogazioni Fondo europeo di garanzia
Senato – (atto comunitario Com (2010) 759 def.) produzione ed etichettatura biologica: proposta di regolamento Ue al vaglio della commissione Agricoltura (sede consultiva)
Governo – bozza mille-proroghe, testo ancora in via di definizione: prorogata carica commissario straordinario gestione quote latte
Senato – (S. 1905-B) riforma universitaria: è caos totale. Nella confusione dichiarate approvate quattro modifiche. Schifani decide per seconda votazione

·    22 dicembre
Gazzetta ufficiale – pubblicate leggi di Stabilità e di Bilancio di previsione 2011. Testi in vigore dal primo gennaio
Camera – (C. 3880) green economy, Jannone (Pdl) presenta testo per gestione sostenibile risorse naturali
Camera – (C. 3707) “terre italiane del vino”: interventi per rivalutare le eccellenze italiane. Testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione
Camera – riforma della Pac: convocare stati generali settore primario e individuare soluzioni a crisi comparto barbabietola e tabacco. Mozione di Oliverio (Pd)
Camera – fanghi di depurazione, sottosegretario Menia: istituito tavolo per aggiornamento normativa su utilizzo agronomico. Risposta a Maggioni (Lnp)
Senato – (COM (2010) 728 definitivo) commissione Agricoltura rinvia a gennaio parere su proposta regolamento Ue su mercato del latte
Governo – ministro Prestigiacomo lascia il Pdl, ma non il ministero. Strappo si consuma su norma in materia di rifiuti. Maggioranza vota contro governo, opposizione a favore
Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: verso nomina comitato ristretto per “limare” imprecisioni del testo
Palazzo Chigi – Cdm: via libera a decreto mille-proroghe “salvo intese” (ovvero modifiche fino a pubblicazione in GU) e a nuovo Codice per l’amministrazione digitale
Palazzo Chigi – via libera al Codice dell’amministrazione digitale: i contenuti del provvedimento

·    23 dicembre
Senato – biomasse, Filippi (Lnp): escludere scarti industria conciaria da materie prime per la produzione di biogas
Camera – (C. 3982) tracciabilità vini Dop. Nastri (Pdl) presenta proposta di legge
Camera – problematiche Sistri, Menia risponde a Zamparutti (Pd) e assicura: superate criticità software di gestione. Al vaglio del governo rimozione segreto di Stato su sistema. Nuove interrogazioni da Follegot (Lnp) e Rosato (Pd)
Camera – (a. g. 81) proposta nomina Carrà a presidente Ente nazionale risi: disco verde da commissione Agricoltura
Camera – (atto comunitario COM (2010) 772 def.) modulazione volontaria pagamenti Pac: assegnata a commissione Agricoltura proposta regolamento Ue
Camera – (COM(2010)350 def) brevetto europeo: commissione Attività produttive boccia proposta di regolamento Ue su trilinguismo. Sistema nazionale sarebbe penalizzato
Camera – (7-00199) risoluzione direttiva nitrati: Carra (Pd) presenta riformulazione. Fogliato (Lnp) atto inutile, necessario rivedere intero quadro normativo europeo
Camera – indicazioni geografiche, il Codice della proprietà industriale le tutela. Sottosegretario Alberti Casellati risponde a Sani (Pd)
Camera – disimpegno risorse comunitarie Psr: sottosegretario alla Giustizia risponde a Contento (Pdl)
Camera – (C. 2260-B) etichettatura prodotti alimentari: rinviato a gennaio via libera a provvedimento. Richiesta trasferimento in sede legislativa sarà formalizzata solo dopo parere governo
Senato – (S. 1905-B) riforma università: via libera dal Senato. Testo alla firma del presidente Napolitano

·    24 dicembre
Camera – (C. 3989) Sistri: Lanzarin (Lnp) firma proposta di legge per rinviare operatività sistema
Camera – (C. 3905) sostegno e agevolazioni per l’agricoltura sociale: testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione

COMUNICATI STAMPA

21 dicembre
Pac 2014-2020 premierà le aree svantaggiate e la qualità. Ma l’Italia deve fare la sua parte e spendere nell’innovazione
Sisti, presidente Conaf: “Su 5.600 comunicazioni a Bruxelles solo 5 dall’Italia, dobbiamo proporre nostre esigenze anziché subirle”. Marini, presidente Regione Umbria: “Fare azioni di sistema per aggredire mercati internazionali”.
 
“L’assenza dell’Italia nella fase preparatoria della Politica agricola comune (Pac) è stata totale, basti considerare che a Bruxelles su 5.600 contributi solo 5 sono arrivati dall’Italia”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali Andrea Sisti, in occasione della riunione di fine anno organizzato dall’Ordine dei dottori forestali della provincia di Perugia, in cui si è parlato delle prime proposte per la Pac dopo il 2013. Ordine di Perugia che con oltre 600 iscritti gode di “ottima salute” come ha ricordato il presidente Stefano Villarini, che ha illustrato le commissioni permanenti all’interno dell’Ordine, utili per dialogare con istituzioni e sistema agricolo, oltre che per introdurre i giovani iscritti nel mondo professionale.
“La Pac – ha detto Sisti – sarà uno strumento utile se, come sistema Italia, saremo attivi; se sapremo essere propositivi nei confronti di Bruxelles, comunicando le esigenze dell’agricoltura italiana, anziché come avvenuto troppo spesso, che siano altri ad “imporre” le decisioni già prese”. Ed inoltre l’importanza della ricerca e del trasferimento dell’innovazione: “Dalla ricerca deve partire un nuovo modello italiano di innovazione  – ha aggiunto il presidente Conaf, Sisti -, l’agricoltura ha bisogno di ricerca e di investimenti e strategie forti in questa direzione”. Del totale del bilancio dell’Unione Europea il 42% delle risorse è destinato all’agricoltura, e nei prossimi anni – secondo i dati del professor Angelo Frascarelli, docente Economia e Politica Agraria, Università degli Studi di Perugia – ci sarà una progressiva diminuzione, comunque contenuta, fino ad arrivare al 33% nel 2020. Da sottolineare, però, come la Pac nella somma di tutti i singoli bilanci degli Stati UE valga soltanto lo 0,43% delle risorse. “La Pac 2014-2020  – ha affermato Frascarelli – si baserà sulla competitività, e sui beni pubblici, ovvero dovrà remunerare quei beni non pagati dal mercato; saranno quindi avvantaggiate dalla Pac le aree che oggi non hanno benefici particolari, ovvero pagamenti accoppiati in aree di pregio dove la produzione ha un valore strategico. Un altro concetto positivo nella nuova Pac – ha aggiunto – è quello del lavoro; mentre sarà ridimensionato il concetto di “sviluppo rurale”. Sulla Politica agricola comune c’è il pericolo di “correre troppo dietro alla dimensione ambientale e poco dietro a quella della produzione alimentare” ha proseguito Francesco Pennacchi, preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia, “dobbiamo ricordarci – ha detto – che gli aiuti ce li devono dare perché produciamo cibo, senza dimenticare i beni pubblici e l’ambiente, ma in primis l’agricoltura è produzione di cibo, anche perché nel mondo siamo già 6,8 miliardi di persone”. Per quanto riguarda l’agricoltura umbra secondo Pennacchi: “L’esigenze primaria e improrogabile – ha detto il preside – è dell’innovazione delle imprese e dell’intero sistema. Inoltre è necessaria una identità del sistema territoriale umbro, che non deve vendere soltanto olio, vino o tabacco, ma deve vendere prima di tutto innovazione. Inoltre – secondo Pennacchi – il ruolo di indirizzo della politica deve essere forte e saper fare scelte, anche per sopperire alle carenze infrastrutturali della regione”.  
Ha ricordato l’impegno della Regione Umbria, il presidente Catiuscia Marini, per lo sviluppo e la competitività dell’agricoltura e dell’agroalimentare: “Bisogna sostenere un’azione di sistema per aggredire i mercati internazionali – ha detto il presidente della Regione Marini – per fa essere le nostre aziende agricole, di piccole dimensioni, sempre più competitive. Gli spazi per i prodotti di nicchia di alta qualità, come quelli umbri, ci sono soprattutto nei “nuovi” Paesi emergenti. Inoltre – ha concordato Marini – dobbiamo puntare su innovazione e ricerca, credo che l’Umbria abbia molte potenzialità in questo senso. Ci aspettiamo un’Università protagonista di questo sviluppo grazie al proprio contributo scientifico,  e avremo sempre più bisogno di una voce autorevole in queste scelte, quella dei dottori agronomi e dottori forestali, non solo in campo agricolo, ma nelle molte discipline di competenza, come il governo del territorio e la tutela e valorizzazione ambientale>>. Anche per l’assessore regionale all’agricoltura c’è “un rapporto privilegiato fra Regione e Agronomi, che sono parte attiva nel Psr”, e sulla Pac “una politica che premia i beni pubblici – ha detto – credo che sia positiva per l’agricoltura umbra, che dovrà puntare sulla competitività delle produzioni e dell’ambiente”.

Agropro, arriva il primo master di specializzazione per agronomi e forestali
Una collaborazione tra Conaf e Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Agraria, Piacenza.
Diritto agrario, pianificazione urbanistica, estimo, progettazione rurale alcuni dei temi che saranno affrontati. Le domande di iscrizione scadono il 14 gennaio 2011

Diritto agrario, territoriale e ambientale, pianificazione urbanistica, progettazione rurale e naturalistica, estimo speciale, ambientale e valutazione economica, professione e deontologia. Il Conaf, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali lancia il primo master universitario di secondo livello in formazione alla professione di Dottore Agronomo e Dottore Forestale AGROPRO in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Il Master:
Il Master ha lo scopo di sviluppare e aggiornare le conoscenze per l’esercizio della professione. Un master di secondo livello aperto a coloro che sono in possesso di una laurea magistrale (ex specialistica) afferente ad una delle classi di laurea che consentono l’iscrizione all’albo dei dottori agronomi e dei dottori forestali, o di una laurea in scienze agrarie conseguita secondo il vecchio ordinamento. E’ rivolto, inoltre, agli iscritti alla sezione A dell’albo che intendono intraprendere l’esercizio della libera professione, o  a coloro che prevedono di svolgere l’attività in enti, organismi o imprese a carattere pubblico o privato. Per gli iscritti all’albo è anche prevista la possibilità di prendere parte a singoli corsi del Master in numero massimo di cinque frequentatori per macro area, ai quali verrà rilasciato specifico attestato di frequenza. Questa opportunità viene offerta per consentire un aggiornamento continuo sui temi principali dell’attività libero professionale, anche alla luce degli obblighi in tema di formazione permanente previsti dal Conaf.
Il Piano di studi
Il piano di studi è suddiviso in tre periodi. Il primo periodo (gennaio – aprile) prevede nozioni giuridiche e principi di diritto agrario, territoriale e ambientale (4 crediti formativi); pianificazione territoriale e urbanistica (12 crediti formativi); Estimo speciale, ambientale e valutazione economica (10 crediti formativi). Il secondo periodo (aprile – giugno) progettazione rurale, ambientale e naturalistica (18 crediti formativi); professione e deontologia (3 crediti formativi). Nel corso del terzo periodo (giugno – settembre) gli allievi del master effettuano uno stage (13 crediti formativi) presso lo studio di un professionista dove sono chiamati ad applicare le conoscenze acquisite all’attività libero–professionale di agronomo. La formazione si conclude con la presentazione e la discussione di un elaborato relativo all’attività svolta nel periodo di stage, ad esempio una perizia, una stima o una perizia. I candidati dovranno superare un esame scritto e un colloquio orale. La domanda di partecipazione è disponibile sul sito www.conaf.it e http://master.unicatt.it/piacenza/agropro dovrà essere presentata entro e non oltre il 14 gennaio 2011. La selezione degli studenti avviene sulla base di una graduatoria per un massimo di venti posti. Le tasse di iscrizione ammontano  a 6mila euro. Sono disponibili almeno 10 borse di studio dell’importo unitario di 3mila euro. Le borse verranno assegnate sulla base della graduatoria. Grazia ad un accordo con Banca Intesa gli studenti iscritti possono chiedere un finanziamento dell’importo massimo di 10mila euro senza presentare garanzie personali o reali. Per eventuali informazioni i contatti sono: email agropro-pc@unicatt.it; Istituto di Economia Agro-alimentare, UCSC Piacenza, Tel. 0523.599.225.

DAL CONAF

Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini

Chiusura segreteria per festività natalizie
Gli uffici di segreteria del CONAF resteranno chiusi il 24 e  31 dicembre e il 7 gennaio con l’occasione auguriamo a tutti gli iscritti buone feste.

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

20 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 745 def.) assegnata a commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica finanziamento Pac
Spetterà alle commissione Agricoltura di palazzo Madama esprimersi, in sede consultiva, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1290/2005, relativo al finanziamento della Politica agricola comune (Pac), e abroga i regolamenti (CE) n. 165/94 e (CE) n. 78/2008 sui controlli mediante telerilevamento in materia di cofinanziamento.
Lo ha deciso lo scorso venerdì 17 l’Ufficio di presidenza del Senato – in base alla procedura consultiva su atti comunitari prevista per gli organi parlamentari in base al controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – stabilendo la IX commissione potrà esprimere il proprio parere motivato entro il 27 gennaio prossimo.
Le commissioni Affari esteri e Politiche Ue di Palazzo Madama, inoltre, potranno formulare osservazioni e proposte al gruppo di lavoro competente entro il 20 gennaio 2011.
Ricordiamo che su quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, dovranno esprimersi anche le commissioni competenti della Camera.

Gazzetta ufficiale – pacchetto sicurezza: in vigore legge di conversione decreto 187/2010
È stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale in edicola oggi (di sabato 18 dicembre, serie generale n. 295), ed è entrata in vigore ieri, 19 dicembre, la legge di conversione del decreto legge 187/2010 sulla sicurezza. Il provvedimento, che fa parte del cosiddetto pacchetto sicurezza varato dal governo insieme al disegno di legge assegnato la scorsa settimana alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, introduce diverse norme in materia di ordine pubblico, con riferimento ai reati commessi durante le manifestazioni sportive, al contrasto della criminalità organizzata e alla tracciabilità dei flussi finanziari nell’ambito degli appalti pubblici.
Tra le disposizioni principali del decreto legge ricordiamo il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie: il testo prevede che, in seguito all’autorizzazione del ministero dell’Interno, l’Agenzia possa utilizzare parte dei beni confiscati per scopi di lucro, garantendo così il proprio autofinanziamento e facilitando l’apertura di nuove sedi regionali. Inoltre, in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, l’articolo 6 fa chiarezza sulla controversa interpretazione dell’articolo 3 del cosiddetto Piano straordinario contro le mafie (L. 136/2010), varato dal Consiglio dei ministri il 28 gennaio scorso e approvato prima della pausa estiva dal Parlamento. La norma stabilisce, in pratica, l’obbligo di attivare conti correnti dedicati per ciascun appalto per garantire la provenienza dei flussi finanziari di chi partecipa alle gare oltre che di chi beneficia dei finanziamenti pubblici. Secondo l’interpretazione del ministero dell’Interno, le nuove regole si sarebbero dovute applicare solo alle aggiudicazioni successive al 7 settembre 2010 (data di entrata in vigore della legge). L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, creando gravi disagi, avrebbe, invece, applicato retroattivamente la norma, imponendo tale onere anche ai bandi già in corso. Con il provvedimento quindi l’esecutivo ha disposto che l’articolo 3 si applica, immediatamente, ai contratti (e ai contratti di subappalto e ai subcontratti) stipulati dopo l’entrata in vigore del Piano antimafie, mentre, i contratti stipulati prima del 7 settembre, dovranno essere adeguati alle disposizioni entro 180 giorni (sei mesi) dall’entrata in vigore del Piano.

Background:
–    5 novembre 2010: il Consiglio dei ministri vara il decreto legge con misure urgenti in materia di sicurezza. Tra le altre cose, previste misure per il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie e la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici. Oltre al decreto, il governo approva un disegno di legge con altre misure in materia di sicurezza (c. d. pacchetto sicurezza).
–    12 novembre 2010: il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 265 (in edicola il 13 novembre) ed entra in vigore.

Iter Camera
–    16 novembre 2010: il testo viene trasmesso alla Camera dove ha inizio l’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite;
–    22 novembre 2010: termine presentazione emendamenti;
–    25 novembre 2010: via libera dalle commissioni referenti;
–    2 dicembre 2010: l’Aula di Montecitorio approva, con alcune modifiche di carattere tecnico-formale, il testo che passa al Senato.

Iter Senato
–    3 dicembre 2010: il provvedimento viene trasmesso a palazzo Madama;
–    6 dicembre 2010: annunciata l’assegnazione in sede referente alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite. Richiesto parere in consultiva di tutte le commissioni tranne: Difesa, Agricoltura, Industria e Territorio;
–    7 dicembre 2010: al via esame in sede referente, termine presentazione emendamenti fissato per venerdì 10 dicembre. Parere favorevole, in sede consultiva, da commissioni Affari esteri e Lavoro;
–    15 dicembre 2010: l’Aula del Senato approva in via definitiva il provvedimento;
–    18 dicembre 2010: provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale, entra in vigore il 19 dicembre.

21 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 761 def.) assegnata alla commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica controlli su erogazioni Fondo europeo di garanzia
Spetterà alla commissione Agricoltura di palazzo Madama esprimersi, in sede consultiva, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio di modifica del regolamento (CE) del Consiglio n. 485/2008 relativo ai controlli, da parte degli Stati membri, delle operazioni che rientrano nel sistema di finanziamento del fondo europeo agricolo di garanzia.
Lo ha deciso ieri l’Ufficio di presidenza del Senato – in base alla procedura consultiva su atti comunitari prevista per gli organi parlamentari in base al controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – stabilendo che la IX commissione potrà esprimere il proprio parere motivato entro il 27 gennaio prossimo.
Le commissioni Affari esteri e Politiche Ue di Palazzo Madama, inoltre, potranno formulare osservazioni e proposte al gruppo di lavoro competente entro il 20 gennaio 2011.
Ricordiamo che su quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, dovranno esprimersi anche le commissioni competenti della Camera.

Senato – (atto comunitario Com (2010) 759 def.) produzione ed etichettatura biologica: proposta di regolamento Ue al vaglio della commissione Agricoltura (sede consultiva)
È stata assegnata alla commissione Agricoltura di palazzo Madama – in base alla procedura consultiva su atti comunitari che prevede un controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio di modifica del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici.
La commissione competente è chiamata ad esprimersi entro il 27 gennaio prossimo, e potrà avvalersi di osservazioni e proposte dei gruppi di lavoro Affari esteri e Politiche Ue da presentare entro il 20 gennaio 2011.
Ricordiamo che su quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, dovranno esprimersi anche le commissioni competenti della Camera.

Governo – bozza mille-proroghe, testo ancora in via di definizione: prorogata carica commissario straordinario gestione quote latte
Prima della riunione convocata per domani alle 9.30 il testo del decreto legge mille-proroghe, di cui ES anticipa in allegato una bozza, sarà probabilmente arricchito da ulteriori disposizioni. Tra queste, secondo quanto annunciato oggi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti a margine del tradizionale incontro con la stampa, l’incremento di 300 milioni di euro degli stanziamenti ex 5 per mille a favore del volontariato. Le risorse, lo ricordiamo, erano state ridotte a soli 100 milioni dalla legge di stabilità 2011, approvata in via definitiva dal Senato il 7 dicembre scorso, e in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Nel testo invece, all’articolo 22 è prevista la proroga, fino al 31 dicembre 2011, dell’incarico conferito con il decreto legge 5/2009 al Commissario straordinario per la gestione delle quote latte, in scadenza al 31 dicembre 2010. Con l’articolo 24 viene prorogato per tutto il 2011 il Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquicoltura. L’articolo 28, infine, rinvia al 31 dicembre 2011 il termine per le assunzioni previste dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) tramite procedure concorsuali. Da segnalare che nella bozza (non definitiva) manca, probabilmente per un errore di stampa, l’articolo 40 mentre l’articolo 43 è presente in due versioni diverse.

Ecco nel dettaglio cosa prevede il provvedimento:
·    art. 1: proroga attività commissariale agenzia Torino 2006;
·    art. 2: impugnazione di atti connessi ad appalti pubblici (modifica art. 120 del dlgs 104/2010 attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo)
·    art. 3: modifica all’articolo 6-sexies del dl 112/2008, convertito dalla legge 133/2008, relativo a ricognizione delle risorse per la programmazione unitaria. Fissa al 15 febbraio 2011 il termine entro cui il Cipe, dovrà approvare l’intesa tra Stato e Regione per la riprogrammazione delle risorse disponibili;
·    art. 4: proroga al 31 dicembre 2011 il termine già rinviato dal mille proroghe 2009 (dl 207/2008) in materia di validità di concorsi pubblici;
·    art. 5: ridetermina le scadenze per le intese tra Stato e Regioni in fatto di interventi urgenti per le reti energetiche dettati dall’articolo 4 del dl anticrisi 78/2009 (convertito dalla legge 102/2010);
·    art. 6: rinvia al 31 dicembre 2014 il termine per la cessazione della partecipazioni bancarie superiori a quelle previste per legge;
·    art. 7: rinvia di un anno la decorrenza per le nomine a grandi di Consigliere di Ambasciata, ministro plenipotenziario e ambasciatore e incrementa da quattro a cinque anni la durata degli incarichi;
·    art. 8: rinvia al primo gennaio 2013 il termine per la nomine a viceprefetti previsto dall’articolo 36 del dlgs 139/2000 disposizioni in materia di rapporto di impiego del personale della carriera prefettizia;
·    art. 9 conferma per il 2011 il potere dei prefetti in caso di inadempimento bilanci enti locali;
·    art. 10: rinvia al primo gennaio 2012 il termine entro il quale sulle Carte di identità dovranno essere riportate anche le impronte digitali;
·    art. 11: proroga al 31 dicembre 2011 la deroga al dl sui conti 112/2008 (convertito dalla legge 133/2008) all’assunzione di personale della Polizia di Stato;
·    art. 12: rinvia al 2016 le competenze del ministero della difese in fatto di promozione aggiunte dei Carabiniere;
·    art. 13: sposta all’anno accademico 2011-2012 il termine per l’entrata in vigore delle disposizioni in materia di certificazione sulla valutazione della qualità degli studenti previste dall’articolo 5 del dlgs 28/2008 relativo alla definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
·    art. 14: proroga al 3 dicembre 2010 il termine relativo alla competenza del ministero della Difesa riguardo le assunzione di personale civile NATO;
·    art. 15: rinvia al 31 dicembre 2015 le competenze in capo al ministero della Difesa in fatto di transito di personale in posizione ausiliaria;
·    art. 16: sposta al primo gennaio 2011 i termini fissati dal dl 78/2010 sui conti pubblici (convertito dal dl 122/2010) in fatto di canoni per alloggi di servizio;
·    art. 17: proroga al 31 dicembre 2012 il termine fissato dal Testo unico dei servizi media radiotelevisivi (dlgs 177/2005) che vieta a chi esercita l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani;
·    art. 18: conferma per tutto il 2011 le norme relative all’inquadramento del personale delle Poste dettate dall’articolo 3, comma 112 della legge Finanziaria 2008 (L. 244/2007);
·    art. 19: proroga l’entrata al 30 aprile 2011 per la grande distribuzione organizzata, al 31 agosto 2011 per le grandi strutture di vendita e al 31 dicembre 2011 per le medie il termine per l’adozione delle buste di plastica biodegradabili;
·    art. 20: fissa al 31 gennaio 2011 il termine entro cui dovrà essere inviata ai produttori di energia da impianti fotovoltaici la certificazione per il riconoscimento delle tariffe incentivanti;
·    art. 21: conferma anche per il 2012 la convenzione tra il ministero dello Sviluppo economico e Radio Radicale (Centro di produzione spa) per la trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari, autorizzando una spesa di 10,2 milioni di euro;
·    art. 22: rinvia al 31 dicembre 2011 la carica di Commissario straordinario per le quote latte prevista dall’articolo 8-quinquies del dl n. 5/2009, convertito dalla legge n. 33/2009, che detta disposizioni integrative per la rateizzazione dei debiti relativi alle quote latte;
·    art. 23: sposta al 31 dicembre 2011 il termine per l’applicazione all’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e della trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI) delle norme di soppressione di enti previste dal dl 112/2008 (dl conti pubblici, convertito dalla legge 133/2008);
·    art. 24: proroga per il 2011, a valere sulle risorse disponibili, il Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquicoltura previsto dall’articolo 5 del dlgs 154/2004;
·    art. 25: limitatamente ai terreni agricoli e alle valli da pesca della laguna di Venezia viene prorogato al 31 dicembre 2011 il termine per il trasferimento agli enti locali dei beni demaniali, come previsto dall’articolo 3 del dlgs 85/2010 sull’attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio, in attuazione di quanto previsto dalla legge delega sul Federalismo fiscale (L. 42/2009);
·    art. 26: mantiene in vigore ancora per tutto il 2011 il funzionamento delle Autorità di ambito territoriale e delle autorità d’ambito previste dagli articoli 148 e 201 del testo unico in materia ambientale (dlgs 152/2006), con riguardo alla disciplina di gestione dei rifiuti solidi urbani;
·    art. 27: fa slittare al 31 dicembre 2011 il termine, già fissato al 31 dicembre 2010, previsto dall’articolo 6, comma 1 lettera p del dlgs 36/2003, che vieta di ammettere in discarica i rifiuti con PCI (Potere calorifico inferiore) superiore a 13. 000 kJ/kg;
·    art. 28: rinvia al 31 dicembre 2011 il termine per le assunzioni previste dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) tramite procedure concorsuali;
·    art. 29: proroga al 31 giugno 2011 il termine per l’adozione da parte del ministero dello Sviluppo economico di disposizioni per impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e di noleggio auto con conducente;
·    art. 30: rinvia alcune scadenza in materia di infrastrutture;
·    Art 31: proroga di quattro anni alcune norme relative alla manutenzione degli impianti funiviari,
·    art 32: estende fino al 31 dicembre 2011 le disposizioni sulle concessioni dei servizi aeroportuali;
·    art. 33: rinvia al 31 ottobre 2011 i termini per la prova pratica di guida dei ciclomotori;
·    art. 34: estende al 30 giugno 2011 le disposizioni sul personale marittimo previste dal mille-proroghe dello scorso anno;
·    art. 35: interviene sulle disposizioni che riguardano il lavoro accessorio previsto dall’articolo 70 del decreto legislativo 276/2003. In particolare, la norma estende a tutto il 2011 la definizione di lavoro accessorio anche per le attività lavorative di natura occasionale, rese nell’ambito di qualsiasi settore produttivo da parte di prestatori di lavoro titolari di contratti di lavoro a tempo parziale, compresi quelli impiegati negli enti locali;
·    art. 36: proroga al 31 dicembre 2011 il trattamento di equivalenza fra lavoratori sospesi e lavoratori beneficiari di trattamenti in deroga;
·    art. 37: estende di un anno, fino al 31 gennaio 2012, la possibilità di continuare a esercitare la libera professione inatramoenia allargata agli studi medici, nelle Aziende che non si sono ancora adeguate alla normativa prevista dalla legge 120/2007;
·    art 38: proroga al 31 dicembre 2011 il meccanismo del pay-back, ovvero la possibilità per le aziende farmaceutiche di sospendere lo sconto del 5% dei prezzi dei medicinali previsto dalla Finanziaria 2007 (art. 1, comma 796, lettera g), legge 27 dicembre 2006, n. 296), fermo restando il rispetto dei risparmi programmati e dei budget assegnati a ciascuna azienda. Di conseguenza viene prorogato, sempre al 31 dicembre 2011, il meccanismo di rimborso al Servizio sanitario nazionale degli sconti sui medicinali erogati in convenzione anche ai medicinali immessi in commercio dopo il 31 dicembre 2006;
·    art. 39: mantiene in carica fino al 28 febbraio 2012 il Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale, previsto dall’articolo 3 della legge 508/2009;
·    art. 41: rinvia all’anno accademico 2012/2013 le disposizioni previste per la certificazione e la valorizzazione dei risultati scolastici nell’ambito di quanto previsto dal decreto legislativo sulla definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
·    art. 42: proroga al triennio 2011-2013 le disposizioni dirette al miglioramento delle misure di sicurezza nelle scuole;
·    art. 43: prevede un accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva, tra l’Italia la repubblica di San Marino;
·    art. 43 II: mantiene in bilancio anche per il 2011 i fondi per le tariffe postali delle Onlus.

Senato – (S. 1905-B) riforma universitaria: è caos totale. Nella confusione dichiarate approvate quattro modifiche. Schifani decide per seconda votazione
Il disegno di legge che dovrà riforma l’Università italiana porta con sé nell’Aula di palazzo Madama tutte le tensioni scoppiate nelle strade di tutto il Paese. Nel corso della seduta pomeridiana di oggi, infatti, il vicepresidente vicario del Senato, Rosa Angela Mauro (Lnp-Lombardia), ha tenuto ostinatamente testa a un’Assemblea allo sbando, scossa dalle proteste dell’opposizione per la sua decisione di procedere nei lavori, nonostante la richiesta di un pronunciamento della giunta per il regolamento su alcuni aspetti normativi di un articolo prima interamente sostituito, poi modificato e infine abrogato nell’ambito della stessa legge in discussione. Incurante della bagarre che la circondava, la Mauro ha deciso di porre in votazione, per alzata di mano, sette emendamenti dichiarandone approvati quattro. Le parole in Aula dell’esponente leghista circolano già su Youtube e l’approvazione delle modifiche è inequivocabile. Al culmine della tensione, forse resasi conto dell’errore, la vicepresidente ha finalmente deciso di sospendere i lavori. Alla ripresa, dopo una riunione con i capigruppo, il presidente di palazzo Madama, Renato Schifani ha deciso di far ripetere il voto perché, ha dichiarato: “Con il caos in aula i senatori non sapevano cosa stavano votando”. Nonostante la contrarietà di Idv e Pd sembra dunque scongiurato il ritorno del testo a Montecitorio, restano però intatte tutte le incognite e gli strascichi polemici legati a una riforma che domani dovrebbe essere approvata in via definitiva. Proprio per quanto riguarda la giornata di domani cresce la tensione in vista delle annunciate manifestazioni degli studenti per le vie della Capitale, con alcuni gruppi che hanno già annunciato che non chiederanno alcuna autorizzazione per poter sfilare nel centro di Roma. Il collettivo “Sapienza in mobilitazione”, intanto, ha diffuso una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui gli chiedono di non firmare la legge per evitare di “smantellare definitivamente i principi democratici sanciti dalla nostra carta costituzionale”.

22 dicembre
Gazzetta ufficiale – pubblicate leggi di Stabilità e di Bilancio di previsione 2011. Testi in vigore dal primo gennaio
Sono state pubblicate sul supplemento ordinario n. 281 alla Gazzetta ufficiale di martedì 21 dicembre, serie generale n. 297, la legge di Stabilità 2011 (L. 220/2010) e quella relativa al Bilancio di previsione 2011-2013 (L. 221/2010), approvate martedì 7 dicembre dall’Assemblea del Senato nello stesso testo licenziato il 19 novembre scorso dalla Camera. I due provvedimenti, come prassi, entreranno in vigore il primo gennaio 20111.
Rispetto ai contenuti della manovra presentata dal governo il 14 ottobre scorso, che si limitava a contabilizzare gli effetti dei decreti sui conti pubblici adottati negli ultimi due anni (in particolare il dl n. 112/2008, convertito dalla legge n. 133/2008, e il dl n. 78/2010, convertito dalla legge 122/2010), stabilendo tagli di spesa corrente per il 2011 per circa 11,8 miliardi, il testo è stato arricchito alla Camera da un pacchetto di interventi di sostegno allo sviluppo del valore di circa 5,7 miliardi.
Queste in sintesi le principali misure previste dalla legge di Stabilità:
– frequenze digitale terrestre: entro il 15 gennaio l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovrà avviare le procedure per mettere all’asta le frequenze digitali ancora libere da destinare a servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda con l’utilizzo della banda 790-862 MHz (art. 1 commi 8-12). Dall’asta sono previsti proventi pari ad almeno 2,4 miliardi di euro da utilizzare in buona parte a copertura degli interventi di spesa previsti dalla manovra. I restanti 3,3 miliardi di euro sono reperiti da rimodulazioni di tabelle e attraverso le misure di contrasto all’evasione fiscale;
– università: il fondo ordinario del ministero dell’Istruzione è incrementato di 800 milioni, incluse le risorse per l’assunzione degli assistenti (art. 1 comma 13);
– ricerca e borse di studio: 100 milioni di euro per il credito d’imposta (voucher fiscale) a favore delle imprese che investono in progetti di ricerca di università ed enti pubblici, cui si aggiungono altri 100 milioni per le borse di studio e il prestito d’onore (art. 1, comma 25);
– ammortizzatori sociali: in tutto sono stati messi a disposizione circa 1,5 miliardi che includono la proroga per la cassa integrazione in deroga e per gli altri strumenti di sostegno al reddito;
– agricoltura: sono state stabilizzate con decorrenza dal primo agosto 2010 le agevolazioni contributive per i lavoratori del primario;
– salario di produttività: è stata autorizzata una spesa tra gli 800 e 1.100 milioni di euro per prorogare nel 2011 la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva al 10% sulla porzione di salario legata ad aumenti di competitività e produttività aziendale, introdotta dall’articolo 2 del decreto 93 del 2008 e poi modificata dall’articolo 5 del decreto legge 185 del 2008. Per il 2011 la tassazione agevolata potrà essere applicata fino a un massimo di 6mila euro di salario e ne potranno beneficiare i lavoratori che nel 2010 abbiano conseguito redditi complessivi non superiori a 40mila euro lordi (art. 1 comma 47);
– eco bonus: proroga fino al 31 dicembre 2011 la possibilità di portare in detrazione il 55% delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, spalmando l’agevolazione su dieci anni;
– Fondo sanitario nazionale: messi a disposizioni 347 milioni per l’abolizione per 5 mesi del ticket sulla specialistica e la diagnostica, quale anticipo degli 834 milioni concordati con le Regioni con il Patto della Salute 2009;
– sostegno a malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla): stanziati 100 milioni di euro a valere sul fondo per le politiche sociali per la ricerca e l’assistenza domiciliare alle persone affette da questa malattia;
– proroga missioni internazionali: previsti 750 milioni necessari a coprire le missioni in corso fino al 30 giugno 2011;
– sostegno all’autotrasporto: messi a disposizione del settore 124 milioni di euro per il 2011;
– Patto di stabilità interno: ammorbiditi i paletti imposti alle Regioni sui propri conti. Le amministrazioni regionali dovranno garantire una riduzione del deficit pari a 4,5 miliardi per il 2011, come stabilito dalla manovra di luglio, ma potranno contare su una maggiore flessibilità prevedendo che le spese non devono superare la media del triennio 2007-2009 ridotta del 12,3% per quelle di competenza e del 13,6% per quelle di cassa (il calcolo quindi non è più su un solo anno). Più flessibilità anche per Province e Comuni. Questi ultimi inoltre riceveranno 344 milioni per i mancati rimborsi relativi all’anno 2008. Inoltre, per velocizzare i pagamenti da parte dei Comuni verso le imprese fornitrici, viene istituito un fondo di 60 milioni di euro per il 2011 finalizzato al pagamento degli interessi passivi maturati dai municipi per il ritardato pagamento;
– scuola paritaria: stanziati, a valere sul cosiddetto Fondo Letta, 245 milioni;
– Fas: 1,5 miliardi per il 2012 del Fondo aree sottoutilizzate potrà essere destinato all’edilizia sanitaria, di cui l’85% dovrà essere utilizzato al Sud e il 15% al Centro e al Nord;
– pacchetto Fiscale: vale 588 milioni in termini di cassa e circa 900 in termini di competenza. Comprende interventi sul leasing immobiliare, l’inasprimento della lotta all’evasione e l’aumento delle sanzioni sul ravvedimento operoso;
– stabilizzazione lavoratori socialmente utili (Lsu) e agevolazioni su libri di testo: per le due misure, sempre nell’ambito del cosiddetto fondo Letta, sono stati stanziati in tutto 375 milioni;
– trasporto ferroviario: definiti i criteri per ripartire 425 milioni di euro, già previsti, per l’acquisto di treni per il trasporto regionale e locale;
– giochi: inaspriti controlli e sanzioni sui concessionari, con un maggior gettito stimato tra i 400 e 500 milioni di euro;
– editoria: 100 milioni in più per il Fondo per l’editoria destinato in particolare a giornali e carta stampata; altri 45 milioni andranno invece a radio e tv locali;
– strade sicure: destinati 36,4 milioni per il 2011 alle forze di polizia;
– Torino-Lione: a Rete ferroviaria italiana andranno 35,6 milioni, a valere sul contratto di programma 2007-2011, per far fronte ai maggiori oneri derivanti dal cambiamento del tracciato;
– tunnel della Maddalena: stanziati 12 milioni per completare il finanziamento del progetto definitivo del tunnel esplorativo;
– parchi: per il personale in arrivo 35 milioni, mentre 5 milioni andranno ai lavoratori dell’Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale);
– Istituto superiore di sanità: 14 milioni di euro in più andranno alla missione ricerca del ministero della Salute per coprire le spese di personale dell’Istituto.

Camera – (C. 3880) green economy, Jannone (Pdl) presenta testo per gestione sostenibile risorse naturali
Contrastare le varie forme di inquinamento atmosferico e i rischi connessi ai cambiamenti climatici, ridimensionare la dipendenze dell’economia mondiale degli approvvigionamenti di petrolio, e migliorare gli standard di efficienza degli usi energetici. Sono questi gli obiettivi del provvedimento presentato dal deputato del Pdl Giorgio Jannone (eletto in Lombardia), che è stato assegnato ieri alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive di Montecitorio per l’esame in sede referente. Il testo, che si compone di otto articoli, prevede particolari disposizioni in materia di energia prodotta da fonti rinnovabili e di efficienza energetica. Nello specifico, l’articolo 3 stabilisce una detrazione del 30%, fino a un massimo di 300 euro, delle spese documentate per la sostituzione di lavatrici e lavastoviglie con analoghi apparecchi di classe energetica non inferiore alla classe A+. Per usufruire del contributo, gli acquirenti consegnano al venditore l’elettrodomestico sostituito, o una ricevuta che attesti il suo ritiro da parte del soggetto titolare della raccolta. La proposta di legge prevede poi che entro un anno dall’entrata in vigore della legge, lo Stato, le Regioni e gli enti locali siano tenuti a effettuare sopralluoghi sull’utilizzo dell’energia, per accertare il rendimento energetico degli immobili di loro proprietà. Vengono poi promosse iniziative di sostegno del settore immobiliare, destinate esclusivamente a edifici che rispondono ai requisiti di eco compatibilità ed efficienza energetica. Le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi sono reperite dall’incremento dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, pari a 100 milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013.
Da sempre sensibile alle tematiche ambientali (numerose le sue interrogazioni rivolte al ministro dell’Ambiente su fonti rinnovabili e gestione rifiuti), Giorgio Jannone, bergamasco doc, classe ’64, revisore dei conti e amministratore delegato di diverse società tra cui la Paolo Pigna Spa, è stato eletto per la prima volta in Parlamento nella XII legislatura con Forza Italia (1994-1996, primo governo di Silvio Berlusconi). Rieletto anche nella XIV e XV e nella XVI legislatura, attualmente è componente della commissione Attività produttive e presidente della bicamerale di controllo sugli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza.

Camera – (C. 3707) “terre italiane del vino”: interventi per rivalutare le eccellenze italiane. Testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione
Sostenere e promuovere le eccellenze del comparto vitivinicolo Made in Italy attraverso la valorizzazione del territorio che lo produce: le colline e le terre del vino nel loro valore ambientale, paesaggistico, turistico, storico, culturale e imprenditoriale. Questo, in sostanza, quanto prevede la proposta di legge presentata a Montecitorio da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) e assegnata ieri in sede referente alla commissione Agricoltura. Il provvedimento prevede l’adozione di una serie di iniziative per fare in modo che le “terre italiane del vino” possano essere identificate in tutto il mondo come le terre del benessere e della qualità della vita, luoghi ideali per lavorare, investire e vivere. Affinché ciò accada, il testo di Nastri stabilisce che il territorio sia dotato di servizi e di infrastrutture che lo rendano attrattivo e competitivo per i turisti, per le imprese e, soprattutto, per gli stessi cittadini che lo abitano. L’elenco dei territori e dei Comuni compresi nelle “terre italiane del vino” dovrebbe essere approvato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro per i Rapporti con le Regioni e parere favorevole della Conferenza unificata.
Tra le altre cose, la proposta di legge stabilisce che i progetti informatici che riguardano i Comuni compresi nelle “terre italiane del vino” abbiano la precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici per la realizzazione dei programmi di e-Government. Il testo di Nastri contiene poi alcune disposizioni per agevolare la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali presenti sui territori in questione. Agli oneri del provvedimento, pari a 50 milioni di euro per il 2010 e a 100 milioni a decorrere dal 2011, si provvede mediante la riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2009/2011, nell’ambito del programma Fondi di riserva e speciali.

Camera – riforma della Pac: convocare stati generali settore primario e individuare soluzioni a crisi comparto barbabietola e tabacco. Mozione di Oliverio (Pd)
Il governo deve convocare immediatamente gli stati generali dell’agroalimentare per formulare una proposta condivisa di riforma della Politica agricola comune (Pac) da sostenere a Bruxelles come posizione negoziale dell’Italia, gravemente assente nella fase preliminare dei lavori.
È questo, in sintesi, l’impegno chiesto al governo dal Partito democratico con una mozione a firma di Nicodemo Nazzareno Oliverio (eletto in Calabria), con la quale il principale partito di opposizione pretende una maggior attenzione dell’esecutivo sulla prossima riforma della Pac.
Secondo Oliverio, il documento d’indirizzo generale sulle future modifiche alla Pac, presentato dalla Commissione europea il 18 novembre scorso, non risolve due problematiche fondamentali per garantire lo sviluppo armonico dell’agricoltura europea: la salvaguardia del budget comunitario complessivo e la necessità di imperniare i meccanismi di ripartizione delle risorse su criteri di tipo qualitativo, quindi sul valore della produzione piuttosto che sul mero criterio dell’estensione delle superfici.
Nello specifico, il deputato del Pd chiede al governo di individuare soluzioni e proposte che tengano in conto le particolarità del nostro settore primario, assumendo iniziative per individuare nella nuova Pac gli strumenti per contrastare la crisi di alcuni comparti produttivi molto importanti per il nostro Paese – come quelli della barbabietola da zucchero e del tabacco – particolarmente penalizzati dall’ultima riforma comunitaria.

Camera – fanghi di depurazione, sottosegretario Menia: istituito tavolo per aggiornamento normativa su utilizzo agronomico. Risposta a Maggioni (Lnp)
Il ministero dell’Ambiente ha avviato un processo di aggiornamento del decreto legislativo 99 del 1992 di recepimento della direttiva 1986/278/CEE in materia di fanghi di depurazione, per disciplinarne l’utilizzo in agricoltura. E’ questo il contenuto della risposta fornita dall’ex sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia all’interrogazione presentata da Marco Maggioni (Lnp-Lombardia). Il deputato chiedeva di promuovere la revisione delle norme che disciplinano l’uso dei fanghi in agricoltura, soprattutto in merito alla loro sostenibilità ambientale e agricola. In particolare, come riferito da Menia, verranno precisate le norme in materia di trattamento dei fanghi prima del loro utilizzo, requisito imprescindibile per lo spandimento sui suoli agricoli, in quanto i fanghi non trattati non potrebbero essere utilizzati a fini agronomici, e la possibilità di utilizzo di rifiuti nella produzione di fertilizzanti, come disciplinata dal decreto legislativo 217 del 2006. Il ministero ha quindi istituito un tavolo tecnico nella direzione generale per la tutela del territorio, esteso ad altre amministrazioni competenti e che si avvale della consulenza dell’Istituto superiore di sanità, dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale e del Cnr, per valutare sia l’eventuale inclusione nel decreto di nuove sostanze e i relativi limiti di accettabilità, sia la riduzione dei valori soglia per la presenza dei metalli pesanti.

Senato – (COM (2010) 728 definitivo) commissione Agricoltura rinvia a gennaio parere su proposta regolamento Ue su mercato del latte
L’esistenza per un lungo periodo di quote fisse e di prezzi istituzionali elevati ha irrigidito il mercato del latte, riducendo gli incentivi all’innovazione e agli incrementi di produttività.
Per superare questa situazione, anche in vista della soppressione del sistema delle quote a partire dal 2015, il gruppo di esperti di alto livello (GAL) sul latte, istituito dalla commissione Ue, ha incentrato il proprio lavoro per la definizione di un nuovo quadro regolamentare del settore sulla struttura e sui soggetti del comparto, dando ampio spazio alle relazioni contrattuali, al potere contrattuale, alle organizzazioni di produttori e alle organizzazioni interprofessionali. Lo ha evidenziato Aniello Di Nardo dell’Idv (eletto in Campania) relatore per la commissione Agricoltura di palazzo Madama della proposta del Parlamento europeo di modifica del regolamento (CE) n. 1234/2007 sui rapporti contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari. Sul provvedimento il gruppo di lavoro è chiamato ad approvare una risoluzione in modo da dare al governo e agli eurodeputati italiani indicazioni sull’orientamento dell’Italia riguardo alle novità previste dalla disciplina proposta da Strasburgo e presentata il 9 dicembre scorso, come segnalato da ES, dal commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos. Risoluzione che però sarà definita e votata a gennaio, alla ripesa dei lavori parlamentari dopo la pausa per le festività di fine anno.
Dall’analisi di mercato effettuata dal GAL, ha evidenziato ieri Di Nardo illustrando il provvedimento al gruppo di lavoro, è emersa la necessità di riequilibrare i poteri contrattuali tra agricoltori e trasformatori, esigenza che il nuovo regolamento punta a soddisfare prevedendo “il ricorso opzionale a contratti per la consegna del latte crudo, che dovrebbero essere stipulati in anticipo, per iscritto, tra gli agricoltori e le latterie e in cui dovrebbero essere precisati alcuni elementi chiave, quali prezzo, tempi, volume delle consegne, durata del contratto”. Contratti che però non potranno essere sottoscritti dalle cooperative. Ancora in fatto di contrattazione, ha poi aggiunto il relatore, la nuova disciplina consente agli agricoltori di negoziare collettivamente le condizioni contrattuali, incluso il prezzo, tramite le organizzazioni di produttori. In ogni caso, ha precisato il relatore, in base al principio di proporzionalità, la sfera dei rapporti contrattuali non dovrà essere obbligatoriamente regolamentata a livello comunitario. La scelta se optare o no per un regime obbligatorio, infatti, è lasciata alla discrezione di ciascun Stato membro.
Il nuovo regolamento, ha poi evidenziato Di Nardo, ridefinisce anche il ruolo delle organizzazioni interprofessionali, che riuniscono intere sezioni o la totalità della filiera: agricoltori, trasformatori, distributori e dettaglianti. Si propone quindi di applicare al settore lattiero-caseario, con i dovuti adattamenti, le stesse norme in vigore nel settore ortofrutticolo, facendo sì che dagli accordi restino escluse le restrizioni di base della concorrenza (tra cui la fissazione dei prezzi e la compartimentazione dei mercati) e che gli accordi stessi siano soggetti all’approvazione della Commissione. Infine, ha concluso il senatore dell’Idv, per migliorare la trasparenza saranno organizzate riunioni congiunte degli esperti del comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli con il gruppo consultivo Latte, al fine di valutare la situazione e le prospettive del mercato, “con l’obiettivo di sensibilizzare gli operatori  della filiera lattiero-casearia perché tengano meglio conto dei segnali del mercato e adeguino l’offerta alla domanda”.

Governo – ministro Prestigiacomo lascia il Pdl, ma non il ministero. Strappo si consuma su norma in materia di rifiuti. Maggioranza vota contro governo, opposizione a favore
 “Lascio il Pdl, vado nel gruppo misto”. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato così, tra le lacrime, la proprio decisione di uscire dal Popolo della libertà che oggi in Aula alla Camera ha ignorato la sua richiesta di rinviare in commissione la proposta di legge C. 3089, poi approvata con 283 voti favorevoli e 190 contrari, sulle misure per agevolare la libera imprenditorialità. Il provvedimento punta a favorire la possibilità, per lavoratori licenziati o messi in mobilità, di dar vita a piccole attività d’impresa e la richiesta di rinvio in commissione del ministro si riferiva in particolare alle disposizioni fissate all’articolo 5 del testo, volte a esentare queste aziende dagli obblighi previsti dal Testo unico ambientale (dlgs 152/2006) in fatto di smaltimento di rifiuti , a eccezione di quelli pericolosi per i quali viene comunque prevista una semplificazione delle procedure di registrazione dei rifiuti pericolosi e del loro trasporto.
La proposta di rinvio del ministro è stata però bocciata dall’Assemblea per soli tre voti di scarto con la maggioranza che ha votato contro il governo e l’opposizione a favore, mentre dalle fila del Pdl si elevano grida “dimissioni, dimissioni”.
Alla luce di questa situazione e vista anche la difficoltà di far valere le sue proposte in sede di Consiglio dei ministri – ultima la battaglia di oggi, su cui l’avrebbe spuntata, per stralciare dal dl mille-proroghe le norme sul rinvio della messa a bando dei sacchetti di plastica che quindi dal primo gennaio dovranno essere sostituiti da quelli biodegradabili – la Prestigiacomo ha deciso di uscire dal Pdl, ma non dal governo. Per quanto riguarda la carica ministeriale, la responsabile dell’Ambiente ha fatto sapere che rimarrà al suo posto fino a quando “Berlusconi vorrà”.

Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: verso nomina comitato ristretto per “limare” imprecisioni del testo
La commissione Agricoltura di Montecitorio ha ripreso ieri l’esame, in sede referente, della proposta di legge in materia di tutela della biodiversità. Nel corso dell’ultima seduta sul provvedimento, il 30 novembre scorso, i rappresentanti di Lega Nord e del Popolo della libertà avevano chiesto “una pausa di riflessione” per approfondire alcune tematiche emerse nel corso delle audizioni. In particolare, come ricordato ieri dal relatore Marcello Di Caterina (Pdl-Campania), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva segnalato alcune criticità riferite soprattutto alla necessità che il testo fosse armonizzato con le attività e le normative già poste in essere dagli enti locali. Ferma restando l’ampia condivisione del testo da parte di tutti i gruppi della commissione, Di Caterina ha quindi auspicato che si possa arrivare alla formulazione di un provvedimento che abbia l’approvazione non solo delle forze politiche, ma anche dalle parti sociali. A questo proposito, Angelo Zucchi (Pd-Lombardia) ha quindi proposto di costituire un comitato ristretto all’interno del gruppo di lavoro con il compito, tra gli altri, di incontrare nuovamente alcuni soggetti già ascoltati per riuscire a trovare un punto di sintesi. Sulla base delle indicazioni dei gruppi, il presidente della Commissione Paolo Russo (Pdl-Campania) si è quindi riservato di nominare i membri del comitato.

Palazzo Chigi – Cdm: via libera a decreto mille-proroghe “salvo intese” (ovvero modifiche fino a pubblicazione in GU) e a nuovo Codice per l’amministrazione digitale
Il Consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina ha approvato il decreto legge mille-proroghe “salvo intese”, ovvero risevandosi la possibilità di modificarlo fino alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il provvedimento avrebbe subito alcune modifiche rispetto alla bozza circolata ieri. Tra queste, lo stralcio della proroga per il divieto della commercializzazione delle buste di plastica non biodegradabili voluto dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, e che farà entrare in vigore la norma restrittiva dal primo gennaio 2011. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha poi confermato quanto annunciato ieri, ovvero l’inserimento di 300 milioni di euro di risorse, da aggiungersi ai 100 già previsti dalla Legge di stabilità (220/2010), destinati al 5 per mille. Di questi, 100 sono comunque destinati alla ricerca e assistenza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica. Inoltre, su richiesta del ministro dell’Interno Roberto Maroni nel decreto è stata inserita la liberalizzazione del wi-fi. Nel provvedimento viene mantenuta comunque la necessità di ottenere una licenza del questore solo per gli internet point.
Su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta il Consiglio ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo che aggiorna la normativa sul Codice dell’amministrazione digitale (Cad, dlgs 82/2005). Si tratta di un provvedimento volto ad adeguare gli strumenti che le amministrazioni pubbliche possono utilizzare nei rapporti con cittadini e imprese, attraverso il ricorso alle tecnologie della comunicazione dell’informazione, con l’obiettivo di recuperare produttività. Brunetta ha anche illustrato al Consiglio il “Rapporto e-Gov Italia 2010” sulla digitalizzazione dei servizi pubblici. Il rapporto nasce dal confronto tra Stati membri in sede di Commissione europea e individua l’Italia come uno dei Paesi leader nella digitalizzazione del settore pubblico.
Su proposta del ministro dell’Economia, il Consiglio ha approvato uno schema di decreto legislativo, in parziale attuazione della delega prevista dalla nuova legge di contabilità, che prevede il monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche e di verifica sull’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti. Infine, il governo ha avviato l’esame di un regolamento di riorganizzazione del ministero delle Politiche agricole.

Palazzo Chigi – via libera al Codice dell’amministrazione digitale: i contenuti del provvedimento
Entro i prossimi tre anni, in coerenza con il piano dell’E-gov 2012, la nuova pubblica amministrazione sarà completamente digitale e sburocratizzata. Parola del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che ha annunciato oggi, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, il via libera definitivo alla riforma del Codice dell’amministrazione digitale. Il nuovo codice, che fa seguito a quello approvato nel 2005 (dlgs 82/2005) dall’allora ministro Lucio Stanca, rilancia, aggiorna e approfondisce la normativa precedente. Il testo, composto da 57 articoli, andrà a riempire alcune lacune normative che hanno ostacolato il raggiungimento degli obiettivi con il precedente decreto. In particolare, l’articolo 5 modifica le disposizioni in materia di Posta elettronica certificata (articolo 6 del decreto 82/2005), prevedendo che tutte le amministrazioni pubbliche utilizzino questo mezzo di comunicazione per la trasmissione di documenti per i quali è necessaria una ricevuta di consegna. L’articolo 6, invece, prevede che tutte le amministrazioni provvedano alla riorganizzazione e all’aggiornamento dei servizi resi agli utenti, sviluppando le tecnologie dell’Ict. Recependo un’osservazione formulata dalla Conferenza unificata, all’articolo 7 il testo prevede che tutte le pubbliche amministrazioni, e non solo lo Stato, favoriscano l’utilizzo delle tecnologie per la partecipazione dei cittadini. Sulla stessa materia anche gli articoli 10 e 12: in particolare quest’ultimo prevede che, per garantire l’attuazione delle linee strategiche della riorganizzazione e digitalizzazione, ogni amministrazione individui un unico ufficio dirigenziale generale responsabile del coordinamento funzionale e delle attività di telecomunicazione. In materia di valutazione delle Pa, invece, l’articolo 9 rafforza il collegamento tra l’emanazione delle direttive ministeriali per l’azione amministrativa e la redazione del piano di performance.
Dall’articolo 13, poi, iniziano le modifiche alla disciplina del documento informatico e delle copie. Gli articoli da 13 a 16, infatti, introducono innovazioni agli articoli 20-23 del Codice, in materia di terminologia, efficacia probatoria del documento informatico sottoscritto con firma elettronica e copie analogiche dei documenti informatici, che secondo la nuova normativa hanno lo stesso valore degli originali informatici. L’articolo 17, poi, stabilisce che il notaio possa autenticare qualsiasi tipo di firma elettronica, mentre il 19 sancisce, modificando la disposizione all’articolo 28 del Cad, che le qualifiche specifiche del titolare di una firma digitale, come l’appartenenza a ordini o collegi professionali, siano contenute in un separato certificato elettronico e resi disponibili anche in rete. L’articolo 21 attribuisce a DigitPa, modificando l’articolo 31 del Cad, funzioni di vigilanza e controllo sull’attività dei certificatori qualificati e dei gestori della Pec.
L’articolo 30 prevede che il sistema di conservazione dei documenti informatici sia essere gestito da un responsabile, che può comunque avvalersi di altri soggetti, pubblici o privati. In questo caso, si introduce l’accreditamento dei soggetti coinvolti presso DigitPa.
All’articolo 44 viene istituita la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, che favorirà la riduzione degli oneri amministrativi che derivano dagli obblighi informativi, assicurando efficacia, trasparenza e controllo dell’azione amministrativa. Infine, agli articoli da 49 a 52 vengono disciplinati la predisposizione e acquisizione dei programmi informatici della Pa, e il riuso degli stessi, affidando a DigitPa il ruolo di facilitare le migliori pratiche all’interno delle amministrazioni. Per l’entrata in vigore del provvedimento si attenderà ora la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, a cui farà seguito l’emanazione della normativa di attuazione entro i termini stabiliti dall’articolo 57.

23 dicembre
Senato – biomasse, Filippi (Lnp): escludere scarti industria conciaria da materie prime per la produzione di biogas
I sottoprodotti e gli scarti di lavorazione dell’industria conciaria, come il carniccio, la parte sottocutanea della pelle degli animali, non dovrebbero essere ricompresi tra i residui legati ala catena della zootecnia, in quanto provengono da un comparto fortemente inquinato da sostanze chimiche. Se gestito nel processo per la produzione di biogas o di compostaggio, il carniccio rappresenterebbe un eventuale inquinamento chimico. Questo rifiuto non sarebbe completamente trasformato, e quindi, utilizzato nel settore agricolo, creerebbe possibili problemi ambientali e sanitari. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a palazzo Madama, Alberto Filippi (Lnp-Veneto) chiede quindi al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan di escludere chiaramente il carniccio dai residui legati alla catena della zootecnia e, di conseguenza, dalla produzione di biogas.

Camera – (C. 3982) tracciabilità vini Dop. Nastri (Pdl) presenta proposta di legge
È stata presentata ieri a Montecitorio la proposta di legge firmata da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) che mira a rafforzare le attività di controllo sulla tracciabilità dei vini a denominazione di origine protetta. Il provvedimento, il cui testo non è ancora disponibile, dovrà essere ora assegnato in sede referente alla commissione di merito.

Camera – problematiche Sistri, Menia risponde a Zamparutti (Pd) e assicura: superate criticità software di gestione. Al vaglio del governo rimozione segreto di Stato su sistema. Nuove interrogazioni da Follegot (Lnp) e Rosato (Pd)
Le criticità che accompagnano l’entrata a regime del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) continuano a rimanere al centro dell’interesse, trasversale, del Parlamento. Ieri, infatti, mentre il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia faceva pervenire a Montecitorio la risposta scritta all’interrogazione presentata l’otto settembre da Elisabetta Zamparutti (Pd-Basilicata), sempre alla Camera, Fulvio Follegot (Lnp-Friuli) ed Ettore Rosato (Pd-Friuli) hanno depositato due nuovi documenti ispettivi sull’argomento. Nello specifico, alla deputata che chiedeva di sapere quali fossero le ragioni che hanno determinato la necessità di imporre il segreto di Stato sul Sistri, Menia ha risposto che la decisione di secretare il progetto era stata presa, nel 2007, già del governo Prodi e poi mantenuta in vigore dal IV governo Berlusconi appena insediatosi nel 2008. Il 30 settembre scorso, ha continuato Menia, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato che chiederà alla presidenza del Consiglio dei ministri la rimozione del segreto di Stato sul Sistri così da rendere pienamente trasparente tutto il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. In riferimento alle criticità connesse al software di gestione del Sistema, Menia ha poi definito superate gran parte delle difficoltà aggiungendo che a breve dovrebbe essere predisposto un documento chiarificatore con le soluzioni condivise. In contrasto con l’ottimismo del sottosegretario, i due documenti indirizzati al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo da Follegot e Rosato. Il primo chiede infatti se, alla luce delle molteplici difficoltà causate agli operatori dalla mancata consegna delle chiavette usb necessarie per la comunicazione telematica dei dati sui rifiuti prodotti, non si ritenga necessario prorogare il termine per l’iscrizione obbligatoria al Sistri. Rosato, invece, sulla stessa linea di quanto proposto dal deputato del Popolo della libertà Giulio Camber (Friuli) la scorsa settimana, chiede alla Prestigiacomo se non sia opportuno esonerare le imprese dal versamento dei contributi per l’anno 2011, considerando quanto elargito nel 2010 valido per entrambi gli anni.

Camera – (a. g. 81) proposta nomina Carrà a presidente Ente nazionale risi: disco verde da commissione Agricoltura
Con 27 voti favorevoli e quattro contrari, la commissione Agricoltura di Montecitorio ha espresso il proprio parere favorevole, su proposta del relatore Vincenzo Taddei (Pdl-Basilicata), sulla proposta di nomina di Paolo Carrà a presidente dell’Ente nazionale risi (Enr).
Ricordiamo che l’Enr, ente pubblico economico, si occupa di promuovere e tutelare il settore risicolo italiano.

Camera – (atto comunitario COM (2010) 772 def.) modulazione volontaria pagamenti Pac: assegnata a commissione Agricoltura proposta regolamento Ue
Spetterà alla commissione Agricoltura di palazzo Montecitorio esprimersi, in sede consultiva, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 378/2007 del Consiglio sulle norme per l’applicazione della modulazione volontaria dei pagamenti diretti nell’ambito della politica agricola comune.
Lo ha deciso ieri l’Ufficio di presidenza della Camera – in base alla procedura consultiva su atti comunitari prevista per gli organi parlamentari in base al controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – stabilendo anche che la commissione Politiche Ue potrà formulare osservazioni e proposte al gruppo di lavoro primario entro otto settimane dall’assegnazione.
Ricordiamo che quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, sarà quindi dibattuto dalla commissione Agricoltura dopo la pausa delle festività natalizie.

Camera – (COM(2010)350 def) brevetto europeo: commissione Attività produttive boccia proposta di regolamento Ue su trilinguismo. Sistema nazionale sarebbe penalizzato
No al trilinguismo per la registrazione dei brevetti europei. Dopo il parere contrario espresso il 15 dicembre scorso dalla commissione Politiche Ue di Montecitorio, anche la Attività produttive ha bocciato la proposta di regolamento (UE) del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto nell’Ue. Il provvedimento, pur puntando a semplificare e quindi a rendere meno onerose per le aziende le procedure di registrazione del brevetto unico europeo, rilasciato dall’Ufficio europeo dei brevetti, stabilisce l’obbligo, per perfezionare la procedura e la pubblicazione, di tradurre il brevetto nelle tre lingue di lavoro dell’Ufficio, ovvero inglese, francese e tedesco. Un vincolo che, secondo quanto riportato nel documento approvato dal decimo gruppo di lavoro e messo a punto dal relatore Alberto Torazzi (Lega Nord-Lombardia), potrebbe risultare particolarmente penalizzante per il sistema produttivo nazionale, il cui asse portante è costituito dalle piccole e medie imprese. Inoltre, è evidenziato nel documento, l’obbligo del trilinguismo è “palesemente” contrario al Trattato sul funzionamento della Ue, che stabilisce il principio della parità di trattamento tra tutte le lingue ufficiali dell’Unione e rischia di creare “ingiustificate sperequazioni tra le imprese italiane e le imprese dei Paesi le cui lingue fanno parte del regime di traduzione proposto”.
Nel documento approvato, dopo aver evidenziato la ferma posizione assunta dal governo italiano a Bruxelles sulla questione, la decima commissione ha infine evidenziato come, a parere unanime dei componenti del gruppo di lavoro, tra le proposte alternative promosse in sede di negoziazione, sarebbe più corretto sostenere quella che prevede l’utilizzo per il rilascio e il riconoscimento dei brevetti europei di una sola lingua ufficiale, ovvero l’inglese, accanto a quella del Paese di origine.
Ricordiamo che la normativa attualmente in vigore prevede che la domanda venga presentata in una sola delle tre lingue ufficiali dello European patent office (inglese, francese o tedesco) e può essere depositata tramite un consulente brevettuale ufficialmente accreditato presso l’Ufficio brevetti europeo (mandatario europeo).

Camera – (7-00199) risoluzione direttiva nitrati: Carra (Pd) presenta riformulazione. Fogliato (Lnp) atto inutile, necessario rivedere intero quadro normativo europeo
Il deputato del Pd Marco Carra (eletto in Lombardia) ha presentato ieri nella commissione Agricoltura di Montecitorio una nuova formulazione della sua risoluzione con la quale chiedere al governo di attivarsi in ambito comunitario per ottenere la deroga al valore limite di 170 chilogrammi di azoto previsto dalla direttiva 91/676/CE, la cosiddetta direttiva nitrati (dlgs n. 152/199), in modo da non penalizzare gli agricoltori e gli allevatori italiani.
Il nuovo testo differisce dal precedente per il richiamo alle dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, rese nel novembre scorso all’Assemblea in occasione di un’interrogazione a risposta immediata, con le quali ha reso noto che il 24 aprile 2010 è stato approvato il Piano strategico nazionale sui nitrati e che l’Italia ha sottoposto all’Unione europea una richiesta volta ad ottenere una concessione di deroga al valore limite di 170 chilogrammi di azoto per ettaro.
Carra ha anche auspicato l’approvazione del suo atto di indirizzo politico, che interviene su uno dei principali problemi delle aziende di allevamento, confidando nel positivo accoglimento anche da parte della maggioranza.
Invece il contenuto della risoluzione è stato duramente contestato da Sebastiano Fogliato (Lnp-Piemonte), secondo il quale un’ulteriore richiesta di deroga all’applicazione della cosiddetta “direttiva nitrati” rappresenta un modo vecchio di fare politica e incapace di risolvere i problemi.
L’agricoltura, ha insistito il deputato leghista, non può essere ancora ritenuta la maggiore responsabile dell’inquinamento da nitrati, che invece dipende da una pluralità di fonti, come quelle industriali e degli scarichi dei depuratori urbani.
Sarebbe invece necessario, ha concluso Fogliato nel suo intervento, ripensare l’intero quadro normativo di riferimento.
Il dibattito sul provvedimento, comunque, riprenderà dopo la pausa delle festività natalizie.

Camera – indicazioni geografiche, il Codice della proprietà industriale le tutela. Sottosegretario Alberti Casellati risponde a Sani (Pd)
Il governo è impegnato da tempo nella difesa delle Indicazioni geografiche (Ig) riconosciute a livello comunitario, strumento fondamentale per la certificazione della qualità.
Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenuta ieri in commissione Agricoltura di Montecitorio per rispondere al question time presentato dal deputato Luca Sani (Pd-Toscana) per chiedere conto all’esecutivo delle iniziative adottate a tutela dei marchi di qualità e per scoraggiare usi impropri dei marchi geografici, con particolare riferimento al marchio dell’Associazione città dell’olio.
Le Ig registrate, ricorda nella risposta il sottosegretario, godono della protezione comunitaria offerta dal regolamento  (CE) n. 510/2006 e, a livello nazionale, dal decreto legislativo n. 30/2005, meglio noto come Codice della proprietà industriale.
Quest’ultimo non consente di registrare i segni privi di carattere distintivo e, in particolare, quelli costituiti solo dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi, come segni che in commercio possono servire a designare, tra l’altro, la provenienza geografica.
Però il Codice prevede una deroga in base alla quale un “marchio collettivo” può essere costituito da segni o indicazioni che nel commercio possono servire per designare la provenienza geografica di prodotti o servizi.
In questo caso, continua la Alberti Casellati, l’Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm) può rifiutare, con un provvedimento motivato, la registrazione quando i marchi richiesti possono creare situazioni di “ingiustificato privilegio” o recare “pregiudizio” allo sviluppo di altre analoghe iniziative nella Regione.
Per quanto riguarda, infine, l’indicazione di provenienza dell’olio, il regolamento (CE) 182/2009, che ha modificato il Regolamento (CE) n. 1019/2002 relativo alle norme di commercializzazione dell’olio di oliva, dispone espressamente che la designazione dell’origine, per l’olio extra vergine di oliva, debba figurare in etichetta.
Ricordiamo che in seguito alle dimissioni del finiano Antonio Buonfiglio, entrato a far parte del partito Futuro e libertà, la poltrona di sottosegretario all’Agricoltura è ancora vacante.

Camera – disimpegno risorse comunitarie Psr: sottosegretario alla Giustizia risponde a Contento (Pdl)
Il rischio del disimpegno, al 31 dicembre 2010, di una parte dei fondi comunitari utili per la realizzazione di alcuni Programmi di sviluppo rurale (Psr), gestiti direttamente dalle Regioni, costituisce un problema reale.
Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenuta ieri in commissione Agricoltura di Montecitorio per rispondere al question time presentato dal deputato Manlio Contento (Pdl-Friuli) che chiedeva quali iniziative il governo intendesse adottare per scongiurare il disimpegno automatico delle risorse comunitarie.
Il ministero delle Politiche Agricole, ha sostenuto il sottosegretario, si è già attivato con le Autorità di gestione dei programmi interessati, con Agea e con gli organismi pagatori, per analizzare le cause dei ritardi e predisporre le correzioni necessarie.
Tra le principali iniziative sostenute dal dicastero si evidenzia, la semplificazione delle procedure relative ai pagamenti degli importi richiesti dai beneficiari – nell’ambito delle cosiddette “misure a superficie” dei programmi per le campagne 2007, 2008 e 2009 – l’attivazione del fondo Iva non rendicontabile a cofinanziamento comunitario e il rafforzamento dell’assistenza tecnica a favore del personale regionale impegnato nelle fasi di istruttoria e di controllo delle domande di aiuto.
Ricordiamo che in seguito alle dimissioni del finiano Antonio Buonfiglio, entrato a far parte del partito Futuro e libertà, la poltrona di sottosegretario all’Agricoltura è ancora vacante.

Camera – (C. 2260-B) etichettatura prodotti alimentari: rinviato a gennaio via libera a provvedimento. Richiesta trasferimento in sede legislativa sarà formalizzata solo dopo parere governo
La commissione Agricoltura di Montecitorio formalizzerà la richiesta di passaggio alla sede legislativa del disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, non appena perverrà l’assenso del governo. Lo ha reso noto ieri i presidente del gruppo di lavoro Paolo Russo (Pdl-Campania), che ha assicurato tempestiva informazioni ai gruppi sull’andamento della procedura, prospettando la possibilità, ove ricorrano le condizioni, di convocare eventualmente la commissione in sede legislativa. A questo punto però, il via libera definitivo al provvedimento, approvato all’unanimità in sede deliberante dalla commissione Agricoltura del Senato, slitta inevitabilmente al nuovo anno.
Ricordiamo che l’iter in sede legislativa previsto dai regolamenti della Camera, come quello in deliberate del Senato, sono due procedure che permettono l’approvazione di un provvedimento direttamente da parte della commissione di merito, evitandone quindi la discussione in Assemblea.
 
Background

Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa;
• 15 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Ambiente. Agricoltura rinvia decisione su passaggio in sede legislativa;
• 16 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Bilancio.

Senato – (S. 1905-B) riforma università: via libera dal Senato. Testo alla firma del presidente Napolitano
Con 161 sì, 98 no e 6 astenuti, l’Assemblea di palazzo Madama ha approvato nel pomeriggio di oggi, nel testo licenziato il 29 novembre scorso dalla Camera, il controverso disegno di legge di riforma del sistema degli atenei. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Fli, contro Pd e Idv, mentre si sono astenuti (anche se al Senato l’astensione vale come voto contrario) Udc, Api, Svp e Union Valdotaine.
Il provvedimento dovrà ora essere firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha incontrato al Quirinale una delegazione del movimento studentesco contrario alla riforma e che ha chiesto al Capo dello Stato di non firmare la legge.
In attesa delle valutazioni del Colle sul provvedimento, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato questa sera, nel corso della registrazione della trasmissione di Rai 1 Porta a Porta, che la riforma sarà avviata a partire dal prossimo anno accademico. Una riforma sofferta quella portata avanti dal ministro e su cui si è consumato uno dei più duri scontri politici e sociali degli ultimi anni. Dopo il primo via libera al testo arrivato dal Senato nel maggio scorso, il provvedimento ha rischiato di naufragare alla Camera a novembre a causa delle criticità sollevate dai finiani sulle risorse da destinare all’assunzione di ricercatori. Rilievi poi superati grazie all’inserimento nella legge di Stabilità 2011 (L. 220/2010) di un Fondo specifico. Ma contro la riforma sono scesi in piazza a metà dicembre migliaia di studenti e di ricercatori, con manifestazioni nella Capitale sfociate in alcuni casi in violenti scontri, con la città messa letteralmente sotto assedio. Ed è sempre in un clima tesissimo che si sono svolte le ultime votazioni in Aula al Senato dove il provvedimento era destinato a passare senza modifiche. Il pressante ostruzionismo delle opposizioni nel pomeriggio di martedì 21 dicembre, ha fatto perdere il controllo a Rosi Mauro vicepresidente del Senato e parlamentare della Lega Nord, che dirigeva i lavori dell’Assemblea. La vicepresidente ha messo a ripetizione in votazione una serie di emendamenti dell’opposizione dandoli erroneamente per approvati e imponendo uno stop alla discussione, con conseguente slittamento del via libera definitivo al testo da ieri a oggi. L’intervento del presidente Renato Schifani e della Giunta per il regolamento ha poi risolto l’impasse decidendo di ripetere le votazioni sulle modifiche date per erroneamente per approvate.
La riforma approvata oggi si pone l’obiettivo di ridurre gli sprechi del sistema universitario e renderlo più moderno, dando agli atenei maggior autonomia finanziaria, scientifica, didattica.
Ecco in sintesi le principali novità del provvedimento:
– codice etico contro parentopoli: è prevista l’adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. E’ stabilito che per partecipare ai concorsi non si dovranno avere, all’interno dell’ateneo, parentele fino al quarto grado. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti statali;
– limite al mandato dei rettori: si cancella il mandato a vita e si stabilisce che un rettore non potrà rimanere in carica per oltre sei anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato e sarà sfiduciabile;
– distinzione netta tra senato accademico e cda: il senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il consiglio di amministrazione ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese. Il cda sarà formato da almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potrà essere esterno. Per gli studenti è prevista una presenza qualificata nell’ambito degli organi di governo;
– il direttore generale sostituirà il direttore amministrativo: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager;
– nucleo di valutazione d’ateneo a maggioranza esterna: avrà il compito di garantire una valutazione oggettiva e imparziale;
– gli studenti valuteranno i professori: la valutazione sarà determinante per l’attribuzione dei fondi dal Miur;
– fusione atenei: sarà possibile unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca;
– taglio dei settori scientifico-disciplinari: dagli attuali 370 si scenderà alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No potranno essere previsti micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette;
– riorganizzazione interna: gli atenei dovranno ridurre le facoltà che potranno essere al massimo 12 per ogni università;
– reclutamento di giovani studiosi: è introdotta l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato. L’abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Previsti inoltre: la creazione di Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; la cadenza regolare annuale dell’abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; la distinzione tra reclutamento e progressione di carriera;
– accesso di giovani studiosi: viene favorita la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento;
– gestione finanziaria: si passerà alla contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra il ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia. I bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza, previsto anche il commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario;
– valutazione degli atenei: le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Previsto l’obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell’efficienza dei risultati da parte dell’Anvur;
– obbligo della presenza a lezione dei docenti: avranno l’obbligo di certificare la loro presenza a lezione, in modo da evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio;
– scatti stipendiali solo ai professori migliori: si rafforzano le misure in tema di valutazione dell’attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi;
– diritto allo studio e studenti meritevoli: è prevista la delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991 sulla disciplina delle borse di studio, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità. Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d’onore;
– mobilità del personale: sarà favorito il trasferimento tra gli atenei, con la possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.

24 dicembre
Camera – (C. 3989) Sistri: Lanzarin (Lnp) firma proposta di legge per rinviare operatività sistema
 “Modifica all’articolo 14-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, in materia di termini di operatività del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti”. E’ questo il titolo della proposta di legge C. 3989 a firma di Manuela Lanzarin della Lega Nord (eletta in Veneto), annunciata ieri a Montecitorio. Il testo del provvedimento non è ancora disponibile, ma dal titolo è evidente che il suo obiettivo è in linea con quello di altre proposte volte tutte a rinviare l’entrata a regime del Sistri. La proposta di legge sarà assegnata alla commissione di merito alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa per le festività di fine anno.

Camera – (C. 3905) sostegno e agevolazioni per l’agricoltura sociale: testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione
Fornire un definito quadro legislativo al comparto dell’agricoltura sociale. Questo l’obiettivo della proposta di legge presentata lo scorso 29 novembre a Montecitorio da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) e assegnata ieri in sede referente alla commissione Agricoltura. Il testo, nello specifico, prevede l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura sociale, con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012. Quest’ultimo, che dovrebbe essere finanziato tramite il Fondo per le aree sottoutilizzate, sarà finalizzato alla sperimentazione e al sostegno di progetti nel settore dell’agricoltura sociale, una forma di agricoltura, lo ricordiamo, che fornisce, oltre all’attività agricola, servizi rivolti all’integrazione sociale e al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Con lo scopo di agevolare le aziende e le cooperative agricole sociali, il testo prevede inoltre che nelle gare relative ai servizi di fornitura, le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere stabiliscano criteri di priorità per l’inserimento di prodotti agroalimentari provenienti da operatori dell’agricoltura sociale. Infine, per monitorare le informazioni sulla presenza e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale sul territorio nazionale, la proposta di legge prevede l’istituzione, al ministero del Welfare e senza oneri per la finanza pubblica, dell’Osservatorio sull’agricoltura sociale composto da cinque rappresentanti delle amministrazioni dello Stato (nominati, rispettivamente, dai ministri del Welfare, delle Politiche agricole, della giustizia, dell’Istruzione, e della Salute); cinque rappresentati delle Regioni e delle Province autonome; cinque rappresentanti delle organizzazioni professionali e di rappresentanza del settore agricolo e cinque rappresentanti di organizzazioni del terzo settore.

Le notizie dal 20 al 24 dicembre

COMUNICATI STAMPA

·    21 dicembre
Pac 2014-2020 premierà le aree svantaggiate e la qualità. Ma l’Italia deve fare la sua parte e spendere nell’innovazione
Agropro, arriva il primo master di specializzazione per agronomi e forestali

DAL CONAF

Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini

Chiusura segreteria per festività natalizie

AGENDA

I servizi Nelle Istituzioni e In Italia e nel Mondo sono sospesi fino alla ripresa dei lavori del Parlamento prevista per il 10 gennaio 2011.

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

·    20 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 745 def.) assegnata a commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica finanziamento Pac
Gazzetta ufficiale – pacchetto sicurezza: in vigore legge di conversione decreto 187/2010

·    21 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 761 def.) assegnata alla commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica controlli su erogazioni Fondo europeo di garanzia
Senato – (atto comunitario Com (2010) 759 def.) produzione ed etichettatura biologica: proposta di regolamento Ue al vaglio della commissione Agricoltura (sede consultiva)
Governo – bozza mille-proroghe, testo ancora in via di definizione: prorogata carica commissario straordinario gestione quote latte
Senato – (S. 1905-B) riforma universitaria: è caos totale. Nella confusione dichiarate approvate quattro modifiche. Schifani decide per seconda votazione

·    22 dicembre
Gazzetta ufficiale – pubblicate leggi di Stabilità e di Bilancio di previsione 2011. Testi in vigore dal primo gennaio
Camera – (C. 3880) green economy, Jannone (Pdl) presenta testo per gestione sostenibile risorse naturali
Camera – (C. 3707) “terre italiane del vino”: interventi per rivalutare le eccellenze italiane. Testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione
Camera – riforma della Pac: convocare stati generali settore primario e individuare soluzioni a crisi comparto barbabietola e tabacco. Mozione di Oliverio (Pd)
Camera – fanghi di depurazione, sottosegretario Menia: istituito tavolo per aggiornamento normativa su utilizzo agronomico. Risposta a Maggioni (Lnp)
Senato – (COM (2010) 728 definitivo) commissione Agricoltura rinvia a gennaio parere su proposta regolamento Ue su mercato del latte
Governo – ministro Prestigiacomo lascia il Pdl, ma non il ministero. Strappo si consuma su norma in materia di rifiuti. Maggioranza vota contro governo, opposizione a favore
Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: verso nomina comitato ristretto per “limare” imprecisioni del testo
Palazzo Chigi – Cdm: via libera a decreto mille-proroghe “salvo intese” (ovvero modifiche fino a pubblicazione in GU) e a nuovo Codice per l’amministrazione digitale
Palazzo Chigi – via libera al Codice dell’amministrazione digitale: i contenuti del provvedimento

·    23 dicembre
Senato – biomasse, Filippi (Lnp): escludere scarti industria conciaria da materie prime per la produzione di biogas
Camera – (C. 3982) tracciabilità vini Dop. Nastri (Pdl) presenta proposta di legge
Camera – problematiche Sistri, Menia risponde a Zamparutti (Pd) e assicura: superate criticità software di gestione. Al vaglio del governo rimozione segreto di Stato su sistema. Nuove interrogazioni da Follegot (Lnp) e Rosato (Pd)
Camera – (a. g. 81) proposta nomina Carrà a presidente Ente nazionale risi: disco verde da commissione Agricoltura
Camera – (atto comunitario COM (2010) 772 def.) modulazione volontaria pagamenti Pac: assegnata a commissione Agricoltura proposta regolamento Ue
Camera – (COM(2010)350 def) brevetto europeo: commissione Attività produttive boccia proposta di regolamento Ue su trilinguismo. Sistema nazionale sarebbe penalizzato
Camera – (7-00199) risoluzione direttiva nitrati: Carra (Pd) presenta riformulazione. Fogliato (Lnp) atto inutile, necessario rivedere intero quadro normativo europeo
Camera – indicazioni geografiche, il Codice della proprietà industriale le tutela. Sottosegretario Alberti Casellati risponde a Sani (Pd)
Camera – disimpegno risorse comunitarie Psr: sottosegretario alla Giustizia risponde a Contento (Pdl)
Camera – (C. 2260-B) etichettatura prodotti alimentari: rinviato a gennaio via libera a provvedimento. Richiesta trasferimento in sede legislativa sarà formalizzata solo dopo parere governo
Senato – (S. 1905-B) riforma università: via libera dal Senato. Testo alla firma del presidente Napolitano

·    24 dicembre
Camera – (C. 3989) Sistri: Lanzarin (Lnp) firma proposta di legge per rinviare operatività sistema
Camera – (C. 3905) sostegno e agevolazioni per l’agricoltura sociale: testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione

COMUNICATI STAMPA

21 dicembre
Pac 2014-2020 premierà le aree svantaggiate e la qualità. Ma l’Italia deve fare la sua parte e spendere nell’innovazione
Sisti, presidente Conaf: “Su 5.600 comunicazioni a Bruxelles solo 5 dall’Italia, dobbiamo proporre nostre esigenze anziché subirle”. Marini, presidente Regione Umbria: “Fare azioni di sistema per aggredire mercati internazionali”.
 
“L’assenza dell’Italia nella fase preparatoria della Politica agricola comune (Pac) è stata totale, basti considerare che a Bruxelles su 5.600 contributi solo 5 sono arrivati dall’Italia”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali Andrea Sisti, in occasione della riunione di fine anno organizzato dall’Ordine dei dottori forestali della provincia di Perugia, in cui si è parlato delle prime proposte per la Pac dopo il 2013. Ordine di Perugia che con oltre 600 iscritti gode di “ottima salute” come ha ricordato il presidente Stefano Villarini, che ha illustrato le commissioni permanenti all’interno dell’Ordine, utili per dialogare con istituzioni e sistema agricolo, oltre che per introdurre i giovani iscritti nel mondo professionale.
“La Pac – ha detto Sisti – sarà uno strumento utile se, come sistema Italia, saremo attivi; se sapremo essere propositivi nei confronti di Bruxelles, comunicando le esigenze dell’agricoltura italiana, anziché come avvenuto troppo spesso, che siano altri ad “imporre” le decisioni già prese”. Ed inoltre l’importanza della ricerca e del trasferimento dell’innovazione: “Dalla ricerca deve partire un nuovo modello italiano di innovazione  – ha aggiunto il presidente Conaf, Sisti -, l’agricoltura ha bisogno di ricerca e di investimenti e strategie forti in questa direzione”. Del totale del bilancio dell’Unione Europea il 42% delle risorse è destinato all’agricoltura, e nei prossimi anni – secondo i dati del professor Angelo Frascarelli, docente Economia e Politica Agraria, Università degli Studi di Perugia – ci sarà una progressiva diminuzione, comunque contenuta, fino ad arrivare al 33% nel 2020. Da sottolineare, però, come la Pac nella somma di tutti i singoli bilanci degli Stati UE valga soltanto lo 0,43% delle risorse. “La Pac 2014-2020  – ha affermato Frascarelli – si baserà sulla competitività, e sui beni pubblici, ovvero dovrà remunerare quei beni non pagati dal mercato; saranno quindi avvantaggiate dalla Pac le aree che oggi non hanno benefici particolari, ovvero pagamenti accoppiati in aree di pregio dove la produzione ha un valore strategico. Un altro concetto positivo nella nuova Pac – ha aggiunto – è quello del lavoro; mentre sarà ridimensionato il concetto di “sviluppo rurale”. Sulla Politica agricola comune c’è il pericolo di “correre troppo dietro alla dimensione ambientale e poco dietro a quella della produzione alimentare” ha proseguito Francesco Pennacchi, preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia, “dobbiamo ricordarci – ha detto – che gli aiuti ce li devono dare perché produciamo cibo, senza dimenticare i beni pubblici e l’ambiente, ma in primis l’agricoltura è produzione di cibo, anche perché nel mondo siamo già 6,8 miliardi di persone”. Per quanto riguarda l’agricoltura umbra secondo Pennacchi: “L’esigenze primaria e improrogabile – ha detto il preside – è dell’innovazione delle imprese e dell’intero sistema. Inoltre è necessaria una identità del sistema territoriale umbro, che non deve vendere soltanto olio, vino o tabacco, ma deve vendere prima di tutto innovazione. Inoltre – secondo Pennacchi – il ruolo di indirizzo della politica deve essere forte e saper fare scelte, anche per sopperire alle carenze infrastrutturali della regione”.  
Ha ricordato l’impegno della Regione Umbria, il presidente Catiuscia Marini, per lo sviluppo e la competitività dell’agricoltura e dell’agroalimentare: “Bisogna sostenere un’azione di sistema per aggredire i mercati internazionali – ha detto il presidente della Regione Marini – per fa essere le nostre aziende agricole, di piccole dimensioni, sempre più competitive. Gli spazi per i prodotti di nicchia di alta qualità, come quelli umbri, ci sono soprattutto nei “nuovi” Paesi emergenti. Inoltre – ha concordato Marini – dobbiamo puntare su innovazione e ricerca, credo che l’Umbria abbia molte potenzialità in questo senso. Ci aspettiamo un’Università protagonista di questo sviluppo grazie al proprio contributo scientifico,  e avremo sempre più bisogno di una voce autorevole in queste scelte, quella dei dottori agronomi e dottori forestali, non solo in campo agricolo, ma nelle molte discipline di competenza, come il governo del territorio e la tutela e valorizzazione ambientale>>. Anche per l’assessore regionale all’agricoltura c’è “un rapporto privilegiato fra Regione e Agronomi, che sono parte attiva nel Psr”, e sulla Pac “una politica che premia i beni pubblici – ha detto – credo che sia positiva per l’agricoltura umbra, che dovrà puntare sulla competitività delle produzioni e dell’ambiente”.

Agropro, arriva il primo master di specializzazione per agronomi e forestali
Una collaborazione tra Conaf e Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Agraria, Piacenza.
Diritto agrario, pianificazione urbanistica, estimo, progettazione rurale alcuni dei temi che saranno affrontati. Le domande di iscrizione scadono il 14 gennaio 2011

Diritto agrario, territoriale e ambientale, pianificazione urbanistica, progettazione rurale e naturalistica, estimo speciale, ambientale e valutazione economica, professione e deontologia. Il Conaf, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali lancia il primo master universitario di secondo livello in formazione alla professione di Dottore Agronomo e Dottore Forestale AGROPRO in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Il Master:
Il Master ha lo scopo di sviluppare e aggiornare le conoscenze per l’esercizio della professione. Un master di secondo livello aperto a coloro che sono in possesso di una laurea magistrale (ex specialistica) afferente ad una delle classi di laurea che consentono l’iscrizione all’albo dei dottori agronomi e dei dottori forestali, o di una laurea in scienze agrarie conseguita secondo il vecchio ordinamento. E’ rivolto, inoltre, agli iscritti alla sezione A dell’albo che intendono intraprendere l’esercizio della libera professione, o  a coloro che prevedono di svolgere l’attività in enti, organismi o imprese a carattere pubblico o privato. Per gli iscritti all’albo è anche prevista la possibilità di prendere parte a singoli corsi del Master in numero massimo di cinque frequentatori per macro area, ai quali verrà rilasciato specifico attestato di frequenza. Questa opportunità viene offerta per consentire un aggiornamento continuo sui temi principali dell’attività libero professionale, anche alla luce degli obblighi in tema di formazione permanente previsti dal Conaf.
Il Piano di studi
Il piano di studi è suddiviso in tre periodi. Il primo periodo (gennaio – aprile) prevede nozioni giuridiche e principi di diritto agrario, territoriale e ambientale (4 crediti formativi); pianificazione territoriale e urbanistica (12 crediti formativi); Estimo speciale, ambientale e valutazione economica (10 crediti formativi). Il secondo periodo (aprile – giugno) progettazione rurale, ambientale e naturalistica (18 crediti formativi); professione e deontologia (3 crediti formativi). Nel corso del terzo periodo (giugno – settembre) gli allievi del master effettuano uno stage (13 crediti formativi) presso lo studio di un professionista dove sono chiamati ad applicare le conoscenze acquisite all’attività libero–professionale di agronomo. La formazione si conclude con la presentazione e la discussione di un elaborato relativo all’attività svolta nel periodo di stage, ad esempio una perizia, una stima o una perizia. I candidati dovranno superare un esame scritto e un colloquio orale. La domanda di partecipazione è disponibile sul sito www.conaf.it e http://master.unicatt.it/piacenza/agropro dovrà essere presentata entro e non oltre il 14 gennaio 2011. La selezione degli studenti avviene sulla base di una graduatoria per un massimo di venti posti. Le tasse di iscrizione ammontano  a 6mila euro. Sono disponibili almeno 10 borse di studio dell’importo unitario di 3mila euro. Le borse verranno assegnate sulla base della graduatoria. Grazia ad un accordo con Banca Intesa gli studenti iscritti possono chiedere un finanziamento dell’importo massimo di 10mila euro senza presentare garanzie personali o reali. Per eventuali informazioni i contatti sono: email agropro-pc@unicatt.it; Istituto di Economia Agro-alimentare, UCSC Piacenza, Tel. 0523.599.225.

DAL CONAF

Notizie dalle Federazioni e dagli Ordini

Chiusura segreteria per festività natalizie
Gli uffici di segreteria del CONAF resteranno chiusi il 24 e  31 dicembre e il 7 gennaio con l’occasione auguriamo a tutti gli iscritti buone feste.

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

20 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 745 def.) assegnata a commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica finanziamento Pac
Spetterà alle commissione Agricoltura di palazzo Madama esprimersi, in sede consultiva, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1290/2005, relativo al finanziamento della Politica agricola comune (Pac), e abroga i regolamenti (CE) n. 165/94 e (CE) n. 78/2008 sui controlli mediante telerilevamento in materia di cofinanziamento.
Lo ha deciso lo scorso venerdì 17 l’Ufficio di presidenza del Senato – in base alla procedura consultiva su atti comunitari prevista per gli organi parlamentari in base al controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – stabilendo la IX commissione potrà esprimere il proprio parere motivato entro il 27 gennaio prossimo.
Le commissioni Affari esteri e Politiche Ue di Palazzo Madama, inoltre, potranno formulare osservazioni e proposte al gruppo di lavoro competente entro il 20 gennaio 2011.
Ricordiamo che su quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, dovranno esprimersi anche le commissioni competenti della Camera.

Gazzetta ufficiale – pacchetto sicurezza: in vigore legge di conversione decreto 187/2010
È stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale in edicola oggi (di sabato 18 dicembre, serie generale n. 295), ed è entrata in vigore ieri, 19 dicembre, la legge di conversione del decreto legge 187/2010 sulla sicurezza. Il provvedimento, che fa parte del cosiddetto pacchetto sicurezza varato dal governo insieme al disegno di legge assegnato la scorsa settimana alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, introduce diverse norme in materia di ordine pubblico, con riferimento ai reati commessi durante le manifestazioni sportive, al contrasto della criminalità organizzata e alla tracciabilità dei flussi finanziari nell’ambito degli appalti pubblici.
Tra le disposizioni principali del decreto legge ricordiamo il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie: il testo prevede che, in seguito all’autorizzazione del ministero dell’Interno, l’Agenzia possa utilizzare parte dei beni confiscati per scopi di lucro, garantendo così il proprio autofinanziamento e facilitando l’apertura di nuove sedi regionali. Inoltre, in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, l’articolo 6 fa chiarezza sulla controversa interpretazione dell’articolo 3 del cosiddetto Piano straordinario contro le mafie (L. 136/2010), varato dal Consiglio dei ministri il 28 gennaio scorso e approvato prima della pausa estiva dal Parlamento. La norma stabilisce, in pratica, l’obbligo di attivare conti correnti dedicati per ciascun appalto per garantire la provenienza dei flussi finanziari di chi partecipa alle gare oltre che di chi beneficia dei finanziamenti pubblici. Secondo l’interpretazione del ministero dell’Interno, le nuove regole si sarebbero dovute applicare solo alle aggiudicazioni successive al 7 settembre 2010 (data di entrata in vigore della legge). L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, creando gravi disagi, avrebbe, invece, applicato retroattivamente la norma, imponendo tale onere anche ai bandi già in corso. Con il provvedimento quindi l’esecutivo ha disposto che l’articolo 3 si applica, immediatamente, ai contratti (e ai contratti di subappalto e ai subcontratti) stipulati dopo l’entrata in vigore del Piano antimafie, mentre, i contratti stipulati prima del 7 settembre, dovranno essere adeguati alle disposizioni entro 180 giorni (sei mesi) dall’entrata in vigore del Piano.

Background:
–    5 novembre 2010: il Consiglio dei ministri vara il decreto legge con misure urgenti in materia di sicurezza. Tra le altre cose, previste misure per il potenziamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alle mafie e la tracciabilità dei flussi finanziari relativi a contratti pubblici. Oltre al decreto, il governo approva un disegno di legge con altre misure in materia di sicurezza (c. d. pacchetto sicurezza).
–    12 novembre 2010: il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 265 (in edicola il 13 novembre) ed entra in vigore.

Iter Camera
–    16 novembre 2010: il testo viene trasmesso alla Camera dove ha inizio l’esame in sede referente delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite;
–    22 novembre 2010: termine presentazione emendamenti;
–    25 novembre 2010: via libera dalle commissioni referenti;
–    2 dicembre 2010: l’Aula di Montecitorio approva, con alcune modifiche di carattere tecnico-formale, il testo che passa al Senato.

Iter Senato
–    3 dicembre 2010: il provvedimento viene trasmesso a palazzo Madama;
–    6 dicembre 2010: annunciata l’assegnazione in sede referente alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite. Richiesto parere in consultiva di tutte le commissioni tranne: Difesa, Agricoltura, Industria e Territorio;
–    7 dicembre 2010: al via esame in sede referente, termine presentazione emendamenti fissato per venerdì 10 dicembre. Parere favorevole, in sede consultiva, da commissioni Affari esteri e Lavoro;
–    15 dicembre 2010: l’Aula del Senato approva in via definitiva il provvedimento;
–    18 dicembre 2010: provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale, entra in vigore il 19 dicembre.

21 dicembre
Senato – (atto comunitario Com (2010) 761 def.) assegnata alla commissione Agricoltura proposta di regolamento Ue di modifica controlli su erogazioni Fondo europeo di garanzia
Spetterà alla commissione Agricoltura di palazzo Madama esprimersi, in sede consultiva, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio di modifica del regolamento (CE) del Consiglio n. 485/2008 relativo ai controlli, da parte degli Stati membri, delle operazioni che rientrano nel sistema di finanziamento del fondo europeo agricolo di garanzia.
Lo ha deciso ieri l’Ufficio di presidenza del Senato – in base alla procedura consultiva su atti comunitari prevista per gli organi parlamentari in base al controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – stabilendo che la IX commissione potrà esprimere il proprio parere motivato entro il 27 gennaio prossimo.
Le commissioni Affari esteri e Politiche Ue di Palazzo Madama, inoltre, potranno formulare osservazioni e proposte al gruppo di lavoro competente entro il 20 gennaio 2011.
Ricordiamo che su quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, dovranno esprimersi anche le commissioni competenti della Camera.

Senato – (atto comunitario Com (2010) 759 def.) produzione ed etichettatura biologica: proposta di regolamento Ue al vaglio della commissione Agricoltura (sede consultiva)
È stata assegnata alla commissione Agricoltura di palazzo Madama – in base alla procedura consultiva su atti comunitari che prevede un controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio di modifica del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici.
La commissione competente è chiamata ad esprimersi entro il 27 gennaio prossimo, e potrà avvalersi di osservazioni e proposte dei gruppi di lavoro Affari esteri e Politiche Ue da presentare entro il 20 gennaio 2011.
Ricordiamo che su quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, dovranno esprimersi anche le commissioni competenti della Camera.

Governo – bozza mille-proroghe, testo ancora in via di definizione: prorogata carica commissario straordinario gestione quote latte
Prima della riunione convocata per domani alle 9.30 il testo del decreto legge mille-proroghe, di cui ES anticipa in allegato una bozza, sarà probabilmente arricchito da ulteriori disposizioni. Tra queste, secondo quanto annunciato oggi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti a margine del tradizionale incontro con la stampa, l’incremento di 300 milioni di euro degli stanziamenti ex 5 per mille a favore del volontariato. Le risorse, lo ricordiamo, erano state ridotte a soli 100 milioni dalla legge di stabilità 2011, approvata in via definitiva dal Senato il 7 dicembre scorso, e in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Nel testo invece, all’articolo 22 è prevista la proroga, fino al 31 dicembre 2011, dell’incarico conferito con il decreto legge 5/2009 al Commissario straordinario per la gestione delle quote latte, in scadenza al 31 dicembre 2010. Con l’articolo 24 viene prorogato per tutto il 2011 il Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquicoltura. L’articolo 28, infine, rinvia al 31 dicembre 2011 il termine per le assunzioni previste dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) tramite procedure concorsuali. Da segnalare che nella bozza (non definitiva) manca, probabilmente per un errore di stampa, l’articolo 40 mentre l’articolo 43 è presente in due versioni diverse.

Ecco nel dettaglio cosa prevede il provvedimento:
·    art. 1: proroga attività commissariale agenzia Torino 2006;
·    art. 2: impugnazione di atti connessi ad appalti pubblici (modifica art. 120 del dlgs 104/2010 attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo)
·    art. 3: modifica all’articolo 6-sexies del dl 112/2008, convertito dalla legge 133/2008, relativo a ricognizione delle risorse per la programmazione unitaria. Fissa al 15 febbraio 2011 il termine entro cui il Cipe, dovrà approvare l’intesa tra Stato e Regione per la riprogrammazione delle risorse disponibili;
·    art. 4: proroga al 31 dicembre 2011 il termine già rinviato dal mille proroghe 2009 (dl 207/2008) in materia di validità di concorsi pubblici;
·    art. 5: ridetermina le scadenze per le intese tra Stato e Regioni in fatto di interventi urgenti per le reti energetiche dettati dall’articolo 4 del dl anticrisi 78/2009 (convertito dalla legge 102/2010);
·    art. 6: rinvia al 31 dicembre 2014 il termine per la cessazione della partecipazioni bancarie superiori a quelle previste per legge;
·    art. 7: rinvia di un anno la decorrenza per le nomine a grandi di Consigliere di Ambasciata, ministro plenipotenziario e ambasciatore e incrementa da quattro a cinque anni la durata degli incarichi;
·    art. 8: rinvia al primo gennaio 2013 il termine per la nomine a viceprefetti previsto dall’articolo 36 del dlgs 139/2000 disposizioni in materia di rapporto di impiego del personale della carriera prefettizia;
·    art. 9 conferma per il 2011 il potere dei prefetti in caso di inadempimento bilanci enti locali;
·    art. 10: rinvia al primo gennaio 2012 il termine entro il quale sulle Carte di identità dovranno essere riportate anche le impronte digitali;
·    art. 11: proroga al 31 dicembre 2011 la deroga al dl sui conti 112/2008 (convertito dalla legge 133/2008) all’assunzione di personale della Polizia di Stato;
·    art. 12: rinvia al 2016 le competenze del ministero della difese in fatto di promozione aggiunte dei Carabiniere;
·    art. 13: sposta all’anno accademico 2011-2012 il termine per l’entrata in vigore delle disposizioni in materia di certificazione sulla valutazione della qualità degli studenti previste dall’articolo 5 del dlgs 28/2008 relativo alla definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
·    art. 14: proroga al 3 dicembre 2010 il termine relativo alla competenza del ministero della Difesa riguardo le assunzione di personale civile NATO;
·    art. 15: rinvia al 31 dicembre 2015 le competenze in capo al ministero della Difesa in fatto di transito di personale in posizione ausiliaria;
·    art. 16: sposta al primo gennaio 2011 i termini fissati dal dl 78/2010 sui conti pubblici (convertito dal dl 122/2010) in fatto di canoni per alloggi di servizio;
·    art. 17: proroga al 31 dicembre 2012 il termine fissato dal Testo unico dei servizi media radiotelevisivi (dlgs 177/2005) che vieta a chi esercita l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani;
·    art. 18: conferma per tutto il 2011 le norme relative all’inquadramento del personale delle Poste dettate dall’articolo 3, comma 112 della legge Finanziaria 2008 (L. 244/2007);
·    art. 19: proroga l’entrata al 30 aprile 2011 per la grande distribuzione organizzata, al 31 agosto 2011 per le grandi strutture di vendita e al 31 dicembre 2011 per le medie il termine per l’adozione delle buste di plastica biodegradabili;
·    art. 20: fissa al 31 gennaio 2011 il termine entro cui dovrà essere inviata ai produttori di energia da impianti fotovoltaici la certificazione per il riconoscimento delle tariffe incentivanti;
·    art. 21: conferma anche per il 2012 la convenzione tra il ministero dello Sviluppo economico e Radio Radicale (Centro di produzione spa) per la trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari, autorizzando una spesa di 10,2 milioni di euro;
·    art. 22: rinvia al 31 dicembre 2011 la carica di Commissario straordinario per le quote latte prevista dall’articolo 8-quinquies del dl n. 5/2009, convertito dalla legge n. 33/2009, che detta disposizioni integrative per la rateizzazione dei debiti relativi alle quote latte;
·    art. 23: sposta al 31 dicembre 2011 il termine per l’applicazione all’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e della trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI) delle norme di soppressione di enti previste dal dl 112/2008 (dl conti pubblici, convertito dalla legge 133/2008);
·    art. 24: proroga per il 2011, a valere sulle risorse disponibili, il Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquicoltura previsto dall’articolo 5 del dlgs 154/2004;
·    art. 25: limitatamente ai terreni agricoli e alle valli da pesca della laguna di Venezia viene prorogato al 31 dicembre 2011 il termine per il trasferimento agli enti locali dei beni demaniali, come previsto dall’articolo 3 del dlgs 85/2010 sull’attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio, in attuazione di quanto previsto dalla legge delega sul Federalismo fiscale (L. 42/2009);
·    art. 26: mantiene in vigore ancora per tutto il 2011 il funzionamento delle Autorità di ambito territoriale e delle autorità d’ambito previste dagli articoli 148 e 201 del testo unico in materia ambientale (dlgs 152/2006), con riguardo alla disciplina di gestione dei rifiuti solidi urbani;
·    art. 27: fa slittare al 31 dicembre 2011 il termine, già fissato al 31 dicembre 2010, previsto dall’articolo 6, comma 1 lettera p del dlgs 36/2003, che vieta di ammettere in discarica i rifiuti con PCI (Potere calorifico inferiore) superiore a 13. 000 kJ/kg;
·    art. 28: rinvia al 31 dicembre 2011 il termine per le assunzioni previste dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) tramite procedure concorsuali;
·    art. 29: proroga al 31 giugno 2011 il termine per l’adozione da parte del ministero dello Sviluppo economico di disposizioni per impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e di noleggio auto con conducente;
·    art. 30: rinvia alcune scadenza in materia di infrastrutture;
·    Art 31: proroga di quattro anni alcune norme relative alla manutenzione degli impianti funiviari,
·    art 32: estende fino al 31 dicembre 2011 le disposizioni sulle concessioni dei servizi aeroportuali;
·    art. 33: rinvia al 31 ottobre 2011 i termini per la prova pratica di guida dei ciclomotori;
·    art. 34: estende al 30 giugno 2011 le disposizioni sul personale marittimo previste dal mille-proroghe dello scorso anno;
·    art. 35: interviene sulle disposizioni che riguardano il lavoro accessorio previsto dall’articolo 70 del decreto legislativo 276/2003. In particolare, la norma estende a tutto il 2011 la definizione di lavoro accessorio anche per le attività lavorative di natura occasionale, rese nell’ambito di qualsiasi settore produttivo da parte di prestatori di lavoro titolari di contratti di lavoro a tempo parziale, compresi quelli impiegati negli enti locali;
·    art. 36: proroga al 31 dicembre 2011 il trattamento di equivalenza fra lavoratori sospesi e lavoratori beneficiari di trattamenti in deroga;
·    art. 37: estende di un anno, fino al 31 gennaio 2012, la possibilità di continuare a esercitare la libera professione inatramoenia allargata agli studi medici, nelle Aziende che non si sono ancora adeguate alla normativa prevista dalla legge 120/2007;
·    art 38: proroga al 31 dicembre 2011 il meccanismo del pay-back, ovvero la possibilità per le aziende farmaceutiche di sospendere lo sconto del 5% dei prezzi dei medicinali previsto dalla Finanziaria 2007 (art. 1, comma 796, lettera g), legge 27 dicembre 2006, n. 296), fermo restando il rispetto dei risparmi programmati e dei budget assegnati a ciascuna azienda. Di conseguenza viene prorogato, sempre al 31 dicembre 2011, il meccanismo di rimborso al Servizio sanitario nazionale degli sconti sui medicinali erogati in convenzione anche ai medicinali immessi in commercio dopo il 31 dicembre 2006;
·    art. 39: mantiene in carica fino al 28 febbraio 2012 il Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale, previsto dall’articolo 3 della legge 508/2009;
·    art. 41: rinvia all’anno accademico 2012/2013 le disposizioni previste per la certificazione e la valorizzazione dei risultati scolastici nell’ambito di quanto previsto dal decreto legislativo sulla definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
·    art. 42: proroga al triennio 2011-2013 le disposizioni dirette al miglioramento delle misure di sicurezza nelle scuole;
·    art. 43: prevede un accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva, tra l’Italia la repubblica di San Marino;
·    art. 43 II: mantiene in bilancio anche per il 2011 i fondi per le tariffe postali delle Onlus.

Senato – (S. 1905-B) riforma universitaria: è caos totale. Nella confusione dichiarate approvate quattro modifiche. Schifani decide per seconda votazione
Il disegno di legge che dovrà riforma l’Università italiana porta con sé nell’Aula di palazzo Madama tutte le tensioni scoppiate nelle strade di tutto il Paese. Nel corso della seduta pomeridiana di oggi, infatti, il vicepresidente vicario del Senato, Rosa Angela Mauro (Lnp-Lombardia), ha tenuto ostinatamente testa a un’Assemblea allo sbando, scossa dalle proteste dell’opposizione per la sua decisione di procedere nei lavori, nonostante la richiesta di un pronunciamento della giunta per il regolamento su alcuni aspetti normativi di un articolo prima interamente sostituito, poi modificato e infine abrogato nell’ambito della stessa legge in discussione. Incurante della bagarre che la circondava, la Mauro ha deciso di porre in votazione, per alzata di mano, sette emendamenti dichiarandone approvati quattro. Le parole in Aula dell’esponente leghista circolano già su Youtube e l’approvazione delle modifiche è inequivocabile. Al culmine della tensione, forse resasi conto dell’errore, la vicepresidente ha finalmente deciso di sospendere i lavori. Alla ripresa, dopo una riunione con i capigruppo, il presidente di palazzo Madama, Renato Schifani ha deciso di far ripetere il voto perché, ha dichiarato: “Con il caos in aula i senatori non sapevano cosa stavano votando”. Nonostante la contrarietà di Idv e Pd sembra dunque scongiurato il ritorno del testo a Montecitorio, restano però intatte tutte le incognite e gli strascichi polemici legati a una riforma che domani dovrebbe essere approvata in via definitiva. Proprio per quanto riguarda la giornata di domani cresce la tensione in vista delle annunciate manifestazioni degli studenti per le vie della Capitale, con alcuni gruppi che hanno già annunciato che non chiederanno alcuna autorizzazione per poter sfilare nel centro di Roma. Il collettivo “Sapienza in mobilitazione”, intanto, ha diffuso una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui gli chiedono di non firmare la legge per evitare di “smantellare definitivamente i principi democratici sanciti dalla nostra carta costituzionale”.

22 dicembre
Gazzetta ufficiale – pubblicate leggi di Stabilità e di Bilancio di previsione 2011. Testi in vigore dal primo gennaio
Sono state pubblicate sul supplemento ordinario n. 281 alla Gazzetta ufficiale di martedì 21 dicembre, serie generale n. 297, la legge di Stabilità 2011 (L. 220/2010) e quella relativa al Bilancio di previsione 2011-2013 (L. 221/2010), approvate martedì 7 dicembre dall’Assemblea del Senato nello stesso testo licenziato il 19 novembre scorso dalla Camera. I due provvedimenti, come prassi, entreranno in vigore il primo gennaio 20111.
Rispetto ai contenuti della manovra presentata dal governo il 14 ottobre scorso, che si limitava a contabilizzare gli effetti dei decreti sui conti pubblici adottati negli ultimi due anni (in particolare il dl n. 112/2008, convertito dalla legge n. 133/2008, e il dl n. 78/2010, convertito dalla legge 122/2010), stabilendo tagli di spesa corrente per il 2011 per circa 11,8 miliardi, il testo è stato arricchito alla Camera da un pacchetto di interventi di sostegno allo sviluppo del valore di circa 5,7 miliardi.
Queste in sintesi le principali misure previste dalla legge di Stabilità:
– frequenze digitale terrestre: entro il 15 gennaio l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovrà avviare le procedure per mettere all’asta le frequenze digitali ancora libere da destinare a servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda con l’utilizzo della banda 790-862 MHz (art. 1 commi 8-12). Dall’asta sono previsti proventi pari ad almeno 2,4 miliardi di euro da utilizzare in buona parte a copertura degli interventi di spesa previsti dalla manovra. I restanti 3,3 miliardi di euro sono reperiti da rimodulazioni di tabelle e attraverso le misure di contrasto all’evasione fiscale;
– università: il fondo ordinario del ministero dell’Istruzione è incrementato di 800 milioni, incluse le risorse per l’assunzione degli assistenti (art. 1 comma 13);
– ricerca e borse di studio: 100 milioni di euro per il credito d’imposta (voucher fiscale) a favore delle imprese che investono in progetti di ricerca di università ed enti pubblici, cui si aggiungono altri 100 milioni per le borse di studio e il prestito d’onore (art. 1, comma 25);
– ammortizzatori sociali: in tutto sono stati messi a disposizione circa 1,5 miliardi che includono la proroga per la cassa integrazione in deroga e per gli altri strumenti di sostegno al reddito;
– agricoltura: sono state stabilizzate con decorrenza dal primo agosto 2010 le agevolazioni contributive per i lavoratori del primario;
– salario di produttività: è stata autorizzata una spesa tra gli 800 e 1.100 milioni di euro per prorogare nel 2011 la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva al 10% sulla porzione di salario legata ad aumenti di competitività e produttività aziendale, introdotta dall’articolo 2 del decreto 93 del 2008 e poi modificata dall’articolo 5 del decreto legge 185 del 2008. Per il 2011 la tassazione agevolata potrà essere applicata fino a un massimo di 6mila euro di salario e ne potranno beneficiare i lavoratori che nel 2010 abbiano conseguito redditi complessivi non superiori a 40mila euro lordi (art. 1 comma 47);
– eco bonus: proroga fino al 31 dicembre 2011 la possibilità di portare in detrazione il 55% delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, spalmando l’agevolazione su dieci anni;
– Fondo sanitario nazionale: messi a disposizioni 347 milioni per l’abolizione per 5 mesi del ticket sulla specialistica e la diagnostica, quale anticipo degli 834 milioni concordati con le Regioni con il Patto della Salute 2009;
– sostegno a malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla): stanziati 100 milioni di euro a valere sul fondo per le politiche sociali per la ricerca e l’assistenza domiciliare alle persone affette da questa malattia;
– proroga missioni internazionali: previsti 750 milioni necessari a coprire le missioni in corso fino al 30 giugno 2011;
– sostegno all’autotrasporto: messi a disposizione del settore 124 milioni di euro per il 2011;
– Patto di stabilità interno: ammorbiditi i paletti imposti alle Regioni sui propri conti. Le amministrazioni regionali dovranno garantire una riduzione del deficit pari a 4,5 miliardi per il 2011, come stabilito dalla manovra di luglio, ma potranno contare su una maggiore flessibilità prevedendo che le spese non devono superare la media del triennio 2007-2009 ridotta del 12,3% per quelle di competenza e del 13,6% per quelle di cassa (il calcolo quindi non è più su un solo anno). Più flessibilità anche per Province e Comuni. Questi ultimi inoltre riceveranno 344 milioni per i mancati rimborsi relativi all’anno 2008. Inoltre, per velocizzare i pagamenti da parte dei Comuni verso le imprese fornitrici, viene istituito un fondo di 60 milioni di euro per il 2011 finalizzato al pagamento degli interessi passivi maturati dai municipi per il ritardato pagamento;
– scuola paritaria: stanziati, a valere sul cosiddetto Fondo Letta, 245 milioni;
– Fas: 1,5 miliardi per il 2012 del Fondo aree sottoutilizzate potrà essere destinato all’edilizia sanitaria, di cui l’85% dovrà essere utilizzato al Sud e il 15% al Centro e al Nord;
– pacchetto Fiscale: vale 588 milioni in termini di cassa e circa 900 in termini di competenza. Comprende interventi sul leasing immobiliare, l’inasprimento della lotta all’evasione e l’aumento delle sanzioni sul ravvedimento operoso;
– stabilizzazione lavoratori socialmente utili (Lsu) e agevolazioni su libri di testo: per le due misure, sempre nell’ambito del cosiddetto fondo Letta, sono stati stanziati in tutto 375 milioni;
– trasporto ferroviario: definiti i criteri per ripartire 425 milioni di euro, già previsti, per l’acquisto di treni per il trasporto regionale e locale;
– giochi: inaspriti controlli e sanzioni sui concessionari, con un maggior gettito stimato tra i 400 e 500 milioni di euro;
– editoria: 100 milioni in più per il Fondo per l’editoria destinato in particolare a giornali e carta stampata; altri 45 milioni andranno invece a radio e tv locali;
– strade sicure: destinati 36,4 milioni per il 2011 alle forze di polizia;
– Torino-Lione: a Rete ferroviaria italiana andranno 35,6 milioni, a valere sul contratto di programma 2007-2011, per far fronte ai maggiori oneri derivanti dal cambiamento del tracciato;
– tunnel della Maddalena: stanziati 12 milioni per completare il finanziamento del progetto definitivo del tunnel esplorativo;
– parchi: per il personale in arrivo 35 milioni, mentre 5 milioni andranno ai lavoratori dell’Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale);
– Istituto superiore di sanità: 14 milioni di euro in più andranno alla missione ricerca del ministero della Salute per coprire le spese di personale dell’Istituto.

Camera – (C. 3880) green economy, Jannone (Pdl) presenta testo per gestione sostenibile risorse naturali
Contrastare le varie forme di inquinamento atmosferico e i rischi connessi ai cambiamenti climatici, ridimensionare la dipendenze dell’economia mondiale degli approvvigionamenti di petrolio, e migliorare gli standard di efficienza degli usi energetici. Sono questi gli obiettivi del provvedimento presentato dal deputato del Pdl Giorgio Jannone (eletto in Lombardia), che è stato assegnato ieri alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive di Montecitorio per l’esame in sede referente. Il testo, che si compone di otto articoli, prevede particolari disposizioni in materia di energia prodotta da fonti rinnovabili e di efficienza energetica. Nello specifico, l’articolo 3 stabilisce una detrazione del 30%, fino a un massimo di 300 euro, delle spese documentate per la sostituzione di lavatrici e lavastoviglie con analoghi apparecchi di classe energetica non inferiore alla classe A+. Per usufruire del contributo, gli acquirenti consegnano al venditore l’elettrodomestico sostituito, o una ricevuta che attesti il suo ritiro da parte del soggetto titolare della raccolta. La proposta di legge prevede poi che entro un anno dall’entrata in vigore della legge, lo Stato, le Regioni e gli enti locali siano tenuti a effettuare sopralluoghi sull’utilizzo dell’energia, per accertare il rendimento energetico degli immobili di loro proprietà. Vengono poi promosse iniziative di sostegno del settore immobiliare, destinate esclusivamente a edifici che rispondono ai requisiti di eco compatibilità ed efficienza energetica. Le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi sono reperite dall’incremento dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, pari a 100 milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013.
Da sempre sensibile alle tematiche ambientali (numerose le sue interrogazioni rivolte al ministro dell’Ambiente su fonti rinnovabili e gestione rifiuti), Giorgio Jannone, bergamasco doc, classe ’64, revisore dei conti e amministratore delegato di diverse società tra cui la Paolo Pigna Spa, è stato eletto per la prima volta in Parlamento nella XII legislatura con Forza Italia (1994-1996, primo governo di Silvio Berlusconi). Rieletto anche nella XIV e XV e nella XVI legislatura, attualmente è componente della commissione Attività produttive e presidente della bicamerale di controllo sugli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza.

Camera – (C. 3707) “terre italiane del vino”: interventi per rivalutare le eccellenze italiane. Testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione
Sostenere e promuovere le eccellenze del comparto vitivinicolo Made in Italy attraverso la valorizzazione del territorio che lo produce: le colline e le terre del vino nel loro valore ambientale, paesaggistico, turistico, storico, culturale e imprenditoriale. Questo, in sostanza, quanto prevede la proposta di legge presentata a Montecitorio da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) e assegnata ieri in sede referente alla commissione Agricoltura. Il provvedimento prevede l’adozione di una serie di iniziative per fare in modo che le “terre italiane del vino” possano essere identificate in tutto il mondo come le terre del benessere e della qualità della vita, luoghi ideali per lavorare, investire e vivere. Affinché ciò accada, il testo di Nastri stabilisce che il territorio sia dotato di servizi e di infrastrutture che lo rendano attrattivo e competitivo per i turisti, per le imprese e, soprattutto, per gli stessi cittadini che lo abitano. L’elenco dei territori e dei Comuni compresi nelle “terre italiane del vino” dovrebbe essere approvato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro per i Rapporti con le Regioni e parere favorevole della Conferenza unificata.
Tra le altre cose, la proposta di legge stabilisce che i progetti informatici che riguardano i Comuni compresi nelle “terre italiane del vino” abbiano la precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici per la realizzazione dei programmi di e-Government. Il testo di Nastri contiene poi alcune disposizioni per agevolare la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali presenti sui territori in questione. Agli oneri del provvedimento, pari a 50 milioni di euro per il 2010 e a 100 milioni a decorrere dal 2011, si provvede mediante la riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2009/2011, nell’ambito del programma Fondi di riserva e speciali.

Camera – riforma della Pac: convocare stati generali settore primario e individuare soluzioni a crisi comparto barbabietola e tabacco. Mozione di Oliverio (Pd)
Il governo deve convocare immediatamente gli stati generali dell’agroalimentare per formulare una proposta condivisa di riforma della Politica agricola comune (Pac) da sostenere a Bruxelles come posizione negoziale dell’Italia, gravemente assente nella fase preliminare dei lavori.
È questo, in sintesi, l’impegno chiesto al governo dal Partito democratico con una mozione a firma di Nicodemo Nazzareno Oliverio (eletto in Calabria), con la quale il principale partito di opposizione pretende una maggior attenzione dell’esecutivo sulla prossima riforma della Pac.
Secondo Oliverio, il documento d’indirizzo generale sulle future modifiche alla Pac, presentato dalla Commissione europea il 18 novembre scorso, non risolve due problematiche fondamentali per garantire lo sviluppo armonico dell’agricoltura europea: la salvaguardia del budget comunitario complessivo e la necessità di imperniare i meccanismi di ripartizione delle risorse su criteri di tipo qualitativo, quindi sul valore della produzione piuttosto che sul mero criterio dell’estensione delle superfici.
Nello specifico, il deputato del Pd chiede al governo di individuare soluzioni e proposte che tengano in conto le particolarità del nostro settore primario, assumendo iniziative per individuare nella nuova Pac gli strumenti per contrastare la crisi di alcuni comparti produttivi molto importanti per il nostro Paese – come quelli della barbabietola da zucchero e del tabacco – particolarmente penalizzati dall’ultima riforma comunitaria.

Camera – fanghi di depurazione, sottosegretario Menia: istituito tavolo per aggiornamento normativa su utilizzo agronomico. Risposta a Maggioni (Lnp)
Il ministero dell’Ambiente ha avviato un processo di aggiornamento del decreto legislativo 99 del 1992 di recepimento della direttiva 1986/278/CEE in materia di fanghi di depurazione, per disciplinarne l’utilizzo in agricoltura. E’ questo il contenuto della risposta fornita dall’ex sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia all’interrogazione presentata da Marco Maggioni (Lnp-Lombardia). Il deputato chiedeva di promuovere la revisione delle norme che disciplinano l’uso dei fanghi in agricoltura, soprattutto in merito alla loro sostenibilità ambientale e agricola. In particolare, come riferito da Menia, verranno precisate le norme in materia di trattamento dei fanghi prima del loro utilizzo, requisito imprescindibile per lo spandimento sui suoli agricoli, in quanto i fanghi non trattati non potrebbero essere utilizzati a fini agronomici, e la possibilità di utilizzo di rifiuti nella produzione di fertilizzanti, come disciplinata dal decreto legislativo 217 del 2006. Il ministero ha quindi istituito un tavolo tecnico nella direzione generale per la tutela del territorio, esteso ad altre amministrazioni competenti e che si avvale della consulenza dell’Istituto superiore di sanità, dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale e del Cnr, per valutare sia l’eventuale inclusione nel decreto di nuove sostanze e i relativi limiti di accettabilità, sia la riduzione dei valori soglia per la presenza dei metalli pesanti.

Senato – (COM (2010) 728 definitivo) commissione Agricoltura rinvia a gennaio parere su proposta regolamento Ue su mercato del latte
L’esistenza per un lungo periodo di quote fisse e di prezzi istituzionali elevati ha irrigidito il mercato del latte, riducendo gli incentivi all’innovazione e agli incrementi di produttività.
Per superare questa situazione, anche in vista della soppressione del sistema delle quote a partire dal 2015, il gruppo di esperti di alto livello (GAL) sul latte, istituito dalla commissione Ue, ha incentrato il proprio lavoro per la definizione di un nuovo quadro regolamentare del settore sulla struttura e sui soggetti del comparto, dando ampio spazio alle relazioni contrattuali, al potere contrattuale, alle organizzazioni di produttori e alle organizzazioni interprofessionali. Lo ha evidenziato Aniello Di Nardo dell’Idv (eletto in Campania) relatore per la commissione Agricoltura di palazzo Madama della proposta del Parlamento europeo di modifica del regolamento (CE) n. 1234/2007 sui rapporti contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari. Sul provvedimento il gruppo di lavoro è chiamato ad approvare una risoluzione in modo da dare al governo e agli eurodeputati italiani indicazioni sull’orientamento dell’Italia riguardo alle novità previste dalla disciplina proposta da Strasburgo e presentata il 9 dicembre scorso, come segnalato da ES, dal commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos. Risoluzione che però sarà definita e votata a gennaio, alla ripesa dei lavori parlamentari dopo la pausa per le festività di fine anno.
Dall’analisi di mercato effettuata dal GAL, ha evidenziato ieri Di Nardo illustrando il provvedimento al gruppo di lavoro, è emersa la necessità di riequilibrare i poteri contrattuali tra agricoltori e trasformatori, esigenza che il nuovo regolamento punta a soddisfare prevedendo “il ricorso opzionale a contratti per la consegna del latte crudo, che dovrebbero essere stipulati in anticipo, per iscritto, tra gli agricoltori e le latterie e in cui dovrebbero essere precisati alcuni elementi chiave, quali prezzo, tempi, volume delle consegne, durata del contratto”. Contratti che però non potranno essere sottoscritti dalle cooperative. Ancora in fatto di contrattazione, ha poi aggiunto il relatore, la nuova disciplina consente agli agricoltori di negoziare collettivamente le condizioni contrattuali, incluso il prezzo, tramite le organizzazioni di produttori. In ogni caso, ha precisato il relatore, in base al principio di proporzionalità, la sfera dei rapporti contrattuali non dovrà essere obbligatoriamente regolamentata a livello comunitario. La scelta se optare o no per un regime obbligatorio, infatti, è lasciata alla discrezione di ciascun Stato membro.
Il nuovo regolamento, ha poi evidenziato Di Nardo, ridefinisce anche il ruolo delle organizzazioni interprofessionali, che riuniscono intere sezioni o la totalità della filiera: agricoltori, trasformatori, distributori e dettaglianti. Si propone quindi di applicare al settore lattiero-caseario, con i dovuti adattamenti, le stesse norme in vigore nel settore ortofrutticolo, facendo sì che dagli accordi restino escluse le restrizioni di base della concorrenza (tra cui la fissazione dei prezzi e la compartimentazione dei mercati) e che gli accordi stessi siano soggetti all’approvazione della Commissione. Infine, ha concluso il senatore dell’Idv, per migliorare la trasparenza saranno organizzate riunioni congiunte degli esperti del comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli con il gruppo consultivo Latte, al fine di valutare la situazione e le prospettive del mercato, “con l’obiettivo di sensibilizzare gli operatori  della filiera lattiero-casearia perché tengano meglio conto dei segnali del mercato e adeguino l’offerta alla domanda”.

Governo – ministro Prestigiacomo lascia il Pdl, ma non il ministero. Strappo si consuma su norma in materia di rifiuti. Maggioranza vota contro governo, opposizione a favore
 “Lascio il Pdl, vado nel gruppo misto”. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato così, tra le lacrime, la proprio decisione di uscire dal Popolo della libertà che oggi in Aula alla Camera ha ignorato la sua richiesta di rinviare in commissione la proposta di legge C. 3089, poi approvata con 283 voti favorevoli e 190 contrari, sulle misure per agevolare la libera imprenditorialità. Il provvedimento punta a favorire la possibilità, per lavoratori licenziati o messi in mobilità, di dar vita a piccole attività d’impresa e la richiesta di rinvio in commissione del ministro si riferiva in particolare alle disposizioni fissate all’articolo 5 del testo, volte a esentare queste aziende dagli obblighi previsti dal Testo unico ambientale (dlgs 152/2006) in fatto di smaltimento di rifiuti , a eccezione di quelli pericolosi per i quali viene comunque prevista una semplificazione delle procedure di registrazione dei rifiuti pericolosi e del loro trasporto.
La proposta di rinvio del ministro è stata però bocciata dall’Assemblea per soli tre voti di scarto con la maggioranza che ha votato contro il governo e l’opposizione a favore, mentre dalle fila del Pdl si elevano grida “dimissioni, dimissioni”.
Alla luce di questa situazione e vista anche la difficoltà di far valere le sue proposte in sede di Consiglio dei ministri – ultima la battaglia di oggi, su cui l’avrebbe spuntata, per stralciare dal dl mille-proroghe le norme sul rinvio della messa a bando dei sacchetti di plastica che quindi dal primo gennaio dovranno essere sostituiti da quelli biodegradabili – la Prestigiacomo ha deciso di uscire dal Pdl, ma non dal governo. Per quanto riguarda la carica ministeriale, la responsabile dell’Ambiente ha fatto sapere che rimarrà al suo posto fino a quando “Berlusconi vorrà”.

Camera – (C. 2744) tutela biodiversità: verso nomina comitato ristretto per “limare” imprecisioni del testo
La commissione Agricoltura di Montecitorio ha ripreso ieri l’esame, in sede referente, della proposta di legge in materia di tutela della biodiversità. Nel corso dell’ultima seduta sul provvedimento, il 30 novembre scorso, i rappresentanti di Lega Nord e del Popolo della libertà avevano chiesto “una pausa di riflessione” per approfondire alcune tematiche emerse nel corso delle audizioni. In particolare, come ricordato ieri dal relatore Marcello Di Caterina (Pdl-Campania), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva segnalato alcune criticità riferite soprattutto alla necessità che il testo fosse armonizzato con le attività e le normative già poste in essere dagli enti locali. Ferma restando l’ampia condivisione del testo da parte di tutti i gruppi della commissione, Di Caterina ha quindi auspicato che si possa arrivare alla formulazione di un provvedimento che abbia l’approvazione non solo delle forze politiche, ma anche dalle parti sociali. A questo proposito, Angelo Zucchi (Pd-Lombardia) ha quindi proposto di costituire un comitato ristretto all’interno del gruppo di lavoro con il compito, tra gli altri, di incontrare nuovamente alcuni soggetti già ascoltati per riuscire a trovare un punto di sintesi. Sulla base delle indicazioni dei gruppi, il presidente della Commissione Paolo Russo (Pdl-Campania) si è quindi riservato di nominare i membri del comitato.

Palazzo Chigi – Cdm: via libera a decreto mille-proroghe “salvo intese” (ovvero modifiche fino a pubblicazione in GU) e a nuovo Codice per l’amministrazione digitale
Il Consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina ha approvato il decreto legge mille-proroghe “salvo intese”, ovvero risevandosi la possibilità di modificarlo fino alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il provvedimento avrebbe subito alcune modifiche rispetto alla bozza circolata ieri. Tra queste, lo stralcio della proroga per il divieto della commercializzazione delle buste di plastica non biodegradabili voluto dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, e che farà entrare in vigore la norma restrittiva dal primo gennaio 2011. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha poi confermato quanto annunciato ieri, ovvero l’inserimento di 300 milioni di euro di risorse, da aggiungersi ai 100 già previsti dalla Legge di stabilità (220/2010), destinati al 5 per mille. Di questi, 100 sono comunque destinati alla ricerca e assistenza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica. Inoltre, su richiesta del ministro dell’Interno Roberto Maroni nel decreto è stata inserita la liberalizzazione del wi-fi. Nel provvedimento viene mantenuta comunque la necessità di ottenere una licenza del questore solo per gli internet point.
Su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta il Consiglio ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo che aggiorna la normativa sul Codice dell’amministrazione digitale (Cad, dlgs 82/2005). Si tratta di un provvedimento volto ad adeguare gli strumenti che le amministrazioni pubbliche possono utilizzare nei rapporti con cittadini e imprese, attraverso il ricorso alle tecnologie della comunicazione dell’informazione, con l’obiettivo di recuperare produttività. Brunetta ha anche illustrato al Consiglio il “Rapporto e-Gov Italia 2010” sulla digitalizzazione dei servizi pubblici. Il rapporto nasce dal confronto tra Stati membri in sede di Commissione europea e individua l’Italia come uno dei Paesi leader nella digitalizzazione del settore pubblico.
Su proposta del ministro dell’Economia, il Consiglio ha approvato uno schema di decreto legislativo, in parziale attuazione della delega prevista dalla nuova legge di contabilità, che prevede il monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche e di verifica sull’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti. Infine, il governo ha avviato l’esame di un regolamento di riorganizzazione del ministero delle Politiche agricole.

Palazzo Chigi – via libera al Codice dell’amministrazione digitale: i contenuti del provvedimento
Entro i prossimi tre anni, in coerenza con il piano dell’E-gov 2012, la nuova pubblica amministrazione sarà completamente digitale e sburocratizzata. Parola del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che ha annunciato oggi, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, il via libera definitivo alla riforma del Codice dell’amministrazione digitale. Il nuovo codice, che fa seguito a quello approvato nel 2005 (dlgs 82/2005) dall’allora ministro Lucio Stanca, rilancia, aggiorna e approfondisce la normativa precedente. Il testo, composto da 57 articoli, andrà a riempire alcune lacune normative che hanno ostacolato il raggiungimento degli obiettivi con il precedente decreto. In particolare, l’articolo 5 modifica le disposizioni in materia di Posta elettronica certificata (articolo 6 del decreto 82/2005), prevedendo che tutte le amministrazioni pubbliche utilizzino questo mezzo di comunicazione per la trasmissione di documenti per i quali è necessaria una ricevuta di consegna. L’articolo 6, invece, prevede che tutte le amministrazioni provvedano alla riorganizzazione e all’aggiornamento dei servizi resi agli utenti, sviluppando le tecnologie dell’Ict. Recependo un’osservazione formulata dalla Conferenza unificata, all’articolo 7 il testo prevede che tutte le pubbliche amministrazioni, e non solo lo Stato, favoriscano l’utilizzo delle tecnologie per la partecipazione dei cittadini. Sulla stessa materia anche gli articoli 10 e 12: in particolare quest’ultimo prevede che, per garantire l’attuazione delle linee strategiche della riorganizzazione e digitalizzazione, ogni amministrazione individui un unico ufficio dirigenziale generale responsabile del coordinamento funzionale e delle attività di telecomunicazione. In materia di valutazione delle Pa, invece, l’articolo 9 rafforza il collegamento tra l’emanazione delle direttive ministeriali per l’azione amministrativa e la redazione del piano di performance.
Dall’articolo 13, poi, iniziano le modifiche alla disciplina del documento informatico e delle copie. Gli articoli da 13 a 16, infatti, introducono innovazioni agli articoli 20-23 del Codice, in materia di terminologia, efficacia probatoria del documento informatico sottoscritto con firma elettronica e copie analogiche dei documenti informatici, che secondo la nuova normativa hanno lo stesso valore degli originali informatici. L’articolo 17, poi, stabilisce che il notaio possa autenticare qualsiasi tipo di firma elettronica, mentre il 19 sancisce, modificando la disposizione all’articolo 28 del Cad, che le qualifiche specifiche del titolare di una firma digitale, come l’appartenenza a ordini o collegi professionali, siano contenute in un separato certificato elettronico e resi disponibili anche in rete. L’articolo 21 attribuisce a DigitPa, modificando l’articolo 31 del Cad, funzioni di vigilanza e controllo sull’attività dei certificatori qualificati e dei gestori della Pec.
L’articolo 30 prevede che il sistema di conservazione dei documenti informatici sia essere gestito da un responsabile, che può comunque avvalersi di altri soggetti, pubblici o privati. In questo caso, si introduce l’accreditamento dei soggetti coinvolti presso DigitPa.
All’articolo 44 viene istituita la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, che favorirà la riduzione degli oneri amministrativi che derivano dagli obblighi informativi, assicurando efficacia, trasparenza e controllo dell’azione amministrativa. Infine, agli articoli da 49 a 52 vengono disciplinati la predisposizione e acquisizione dei programmi informatici della Pa, e il riuso degli stessi, affidando a DigitPa il ruolo di facilitare le migliori pratiche all’interno delle amministrazioni. Per l’entrata in vigore del provvedimento si attenderà ora la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, a cui farà seguito l’emanazione della normativa di attuazione entro i termini stabiliti dall’articolo 57.

23 dicembre
Senato – biomasse, Filippi (Lnp): escludere scarti industria conciaria da materie prime per la produzione di biogas
I sottoprodotti e gli scarti di lavorazione dell’industria conciaria, come il carniccio, la parte sottocutanea della pelle degli animali, non dovrebbero essere ricompresi tra i residui legati ala catena della zootecnia, in quanto provengono da un comparto fortemente inquinato da sostanze chimiche. Se gestito nel processo per la produzione di biogas o di compostaggio, il carniccio rappresenterebbe un eventuale inquinamento chimico. Questo rifiuto non sarebbe completamente trasformato, e quindi, utilizzato nel settore agricolo, creerebbe possibili problemi ambientali e sanitari. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a palazzo Madama, Alberto Filippi (Lnp-Veneto) chiede quindi al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan di escludere chiaramente il carniccio dai residui legati alla catena della zootecnia e, di conseguenza, dalla produzione di biogas.

Camera – (C. 3982) tracciabilità vini Dop. Nastri (Pdl) presenta proposta di legge
È stata presentata ieri a Montecitorio la proposta di legge firmata da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) che mira a rafforzare le attività di controllo sulla tracciabilità dei vini a denominazione di origine protetta. Il provvedimento, il cui testo non è ancora disponibile, dovrà essere ora assegnato in sede referente alla commissione di merito.

Camera – problematiche Sistri, Menia risponde a Zamparutti (Pd) e assicura: superate criticità software di gestione. Al vaglio del governo rimozione segreto di Stato su sistema. Nuove interrogazioni da Follegot (Lnp) e Rosato (Pd)
Le criticità che accompagnano l’entrata a regime del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) continuano a rimanere al centro dell’interesse, trasversale, del Parlamento. Ieri, infatti, mentre il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia faceva pervenire a Montecitorio la risposta scritta all’interrogazione presentata l’otto settembre da Elisabetta Zamparutti (Pd-Basilicata), sempre alla Camera, Fulvio Follegot (Lnp-Friuli) ed Ettore Rosato (Pd-Friuli) hanno depositato due nuovi documenti ispettivi sull’argomento. Nello specifico, alla deputata che chiedeva di sapere quali fossero le ragioni che hanno determinato la necessità di imporre il segreto di Stato sul Sistri, Menia ha risposto che la decisione di secretare il progetto era stata presa, nel 2007, già del governo Prodi e poi mantenuta in vigore dal IV governo Berlusconi appena insediatosi nel 2008. Il 30 settembre scorso, ha continuato Menia, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato che chiederà alla presidenza del Consiglio dei ministri la rimozione del segreto di Stato sul Sistri così da rendere pienamente trasparente tutto il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. In riferimento alle criticità connesse al software di gestione del Sistema, Menia ha poi definito superate gran parte delle difficoltà aggiungendo che a breve dovrebbe essere predisposto un documento chiarificatore con le soluzioni condivise. In contrasto con l’ottimismo del sottosegretario, i due documenti indirizzati al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo da Follegot e Rosato. Il primo chiede infatti se, alla luce delle molteplici difficoltà causate agli operatori dalla mancata consegna delle chiavette usb necessarie per la comunicazione telematica dei dati sui rifiuti prodotti, non si ritenga necessario prorogare il termine per l’iscrizione obbligatoria al Sistri. Rosato, invece, sulla stessa linea di quanto proposto dal deputato del Popolo della libertà Giulio Camber (Friuli) la scorsa settimana, chiede alla Prestigiacomo se non sia opportuno esonerare le imprese dal versamento dei contributi per l’anno 2011, considerando quanto elargito nel 2010 valido per entrambi gli anni.

Camera – (a. g. 81) proposta nomina Carrà a presidente Ente nazionale risi: disco verde da commissione Agricoltura
Con 27 voti favorevoli e quattro contrari, la commissione Agricoltura di Montecitorio ha espresso il proprio parere favorevole, su proposta del relatore Vincenzo Taddei (Pdl-Basilicata), sulla proposta di nomina di Paolo Carrà a presidente dell’Ente nazionale risi (Enr).
Ricordiamo che l’Enr, ente pubblico economico, si occupa di promuovere e tutelare il settore risicolo italiano.

Camera – (atto comunitario COM (2010) 772 def.) modulazione volontaria pagamenti Pac: assegnata a commissione Agricoltura proposta regolamento Ue
Spetterà alla commissione Agricoltura di palazzo Montecitorio esprimersi, in sede consultiva, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 378/2007 del Consiglio sulle norme per l’applicazione della modulazione volontaria dei pagamenti diretti nell’ambito della politica agricola comune.
Lo ha deciso ieri l’Ufficio di presidenza della Camera – in base alla procedura consultiva su atti comunitari prevista per gli organi parlamentari in base al controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità della legislazione comunitaria – stabilendo anche che la commissione Politiche Ue potrà formulare osservazioni e proposte al gruppo di lavoro primario entro otto settimane dall’assegnazione.
Ricordiamo che quest’atto comunitario, di cui non è ancora disponibile il testo, sarà quindi dibattuto dalla commissione Agricoltura dopo la pausa delle festività natalizie.

Camera – (COM(2010)350 def) brevetto europeo: commissione Attività produttive boccia proposta di regolamento Ue su trilinguismo. Sistema nazionale sarebbe penalizzato
No al trilinguismo per la registrazione dei brevetti europei. Dopo il parere contrario espresso il 15 dicembre scorso dalla commissione Politiche Ue di Montecitorio, anche la Attività produttive ha bocciato la proposta di regolamento (UE) del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto nell’Ue. Il provvedimento, pur puntando a semplificare e quindi a rendere meno onerose per le aziende le procedure di registrazione del brevetto unico europeo, rilasciato dall’Ufficio europeo dei brevetti, stabilisce l’obbligo, per perfezionare la procedura e la pubblicazione, di tradurre il brevetto nelle tre lingue di lavoro dell’Ufficio, ovvero inglese, francese e tedesco. Un vincolo che, secondo quanto riportato nel documento approvato dal decimo gruppo di lavoro e messo a punto dal relatore Alberto Torazzi (Lega Nord-Lombardia), potrebbe risultare particolarmente penalizzante per il sistema produttivo nazionale, il cui asse portante è costituito dalle piccole e medie imprese. Inoltre, è evidenziato nel documento, l’obbligo del trilinguismo è “palesemente” contrario al Trattato sul funzionamento della Ue, che stabilisce il principio della parità di trattamento tra tutte le lingue ufficiali dell’Unione e rischia di creare “ingiustificate sperequazioni tra le imprese italiane e le imprese dei Paesi le cui lingue fanno parte del regime di traduzione proposto”.
Nel documento approvato, dopo aver evidenziato la ferma posizione assunta dal governo italiano a Bruxelles sulla questione, la decima commissione ha infine evidenziato come, a parere unanime dei componenti del gruppo di lavoro, tra le proposte alternative promosse in sede di negoziazione, sarebbe più corretto sostenere quella che prevede l’utilizzo per il rilascio e il riconoscimento dei brevetti europei di una sola lingua ufficiale, ovvero l’inglese, accanto a quella del Paese di origine.
Ricordiamo che la normativa attualmente in vigore prevede che la domanda venga presentata in una sola delle tre lingue ufficiali dello European patent office (inglese, francese o tedesco) e può essere depositata tramite un consulente brevettuale ufficialmente accreditato presso l’Ufficio brevetti europeo (mandatario europeo).

Camera – (7-00199) risoluzione direttiva nitrati: Carra (Pd) presenta riformulazione. Fogliato (Lnp) atto inutile, necessario rivedere intero quadro normativo europeo
Il deputato del Pd Marco Carra (eletto in Lombardia) ha presentato ieri nella commissione Agricoltura di Montecitorio una nuova formulazione della sua risoluzione con la quale chiedere al governo di attivarsi in ambito comunitario per ottenere la deroga al valore limite di 170 chilogrammi di azoto previsto dalla direttiva 91/676/CE, la cosiddetta direttiva nitrati (dlgs n. 152/199), in modo da non penalizzare gli agricoltori e gli allevatori italiani.
Il nuovo testo differisce dal precedente per il richiamo alle dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, rese nel novembre scorso all’Assemblea in occasione di un’interrogazione a risposta immediata, con le quali ha reso noto che il 24 aprile 2010 è stato approvato il Piano strategico nazionale sui nitrati e che l’Italia ha sottoposto all’Unione europea una richiesta volta ad ottenere una concessione di deroga al valore limite di 170 chilogrammi di azoto per ettaro.
Carra ha anche auspicato l’approvazione del suo atto di indirizzo politico, che interviene su uno dei principali problemi delle aziende di allevamento, confidando nel positivo accoglimento anche da parte della maggioranza.
Invece il contenuto della risoluzione è stato duramente contestato da Sebastiano Fogliato (Lnp-Piemonte), secondo il quale un’ulteriore richiesta di deroga all’applicazione della cosiddetta “direttiva nitrati” rappresenta un modo vecchio di fare politica e incapace di risolvere i problemi.
L’agricoltura, ha insistito il deputato leghista, non può essere ancora ritenuta la maggiore responsabile dell’inquinamento da nitrati, che invece dipende da una pluralità di fonti, come quelle industriali e degli scarichi dei depuratori urbani.
Sarebbe invece necessario, ha concluso Fogliato nel suo intervento, ripensare l’intero quadro normativo di riferimento.
Il dibattito sul provvedimento, comunque, riprenderà dopo la pausa delle festività natalizie.

Camera – indicazioni geografiche, il Codice della proprietà industriale le tutela. Sottosegretario Alberti Casellati risponde a Sani (Pd)
Il governo è impegnato da tempo nella difesa delle Indicazioni geografiche (Ig) riconosciute a livello comunitario, strumento fondamentale per la certificazione della qualità.
Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenuta ieri in commissione Agricoltura di Montecitorio per rispondere al question time presentato dal deputato Luca Sani (Pd-Toscana) per chiedere conto all’esecutivo delle iniziative adottate a tutela dei marchi di qualità e per scoraggiare usi impropri dei marchi geografici, con particolare riferimento al marchio dell’Associazione città dell’olio.
Le Ig registrate, ricorda nella risposta il sottosegretario, godono della protezione comunitaria offerta dal regolamento  (CE) n. 510/2006 e, a livello nazionale, dal decreto legislativo n. 30/2005, meglio noto come Codice della proprietà industriale.
Quest’ultimo non consente di registrare i segni privi di carattere distintivo e, in particolare, quelli costituiti solo dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi, come segni che in commercio possono servire a designare, tra l’altro, la provenienza geografica.
Però il Codice prevede una deroga in base alla quale un “marchio collettivo” può essere costituito da segni o indicazioni che nel commercio possono servire per designare la provenienza geografica di prodotti o servizi.
In questo caso, continua la Alberti Casellati, l’Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm) può rifiutare, con un provvedimento motivato, la registrazione quando i marchi richiesti possono creare situazioni di “ingiustificato privilegio” o recare “pregiudizio” allo sviluppo di altre analoghe iniziative nella Regione.
Per quanto riguarda, infine, l’indicazione di provenienza dell’olio, il regolamento (CE) 182/2009, che ha modificato il Regolamento (CE) n. 1019/2002 relativo alle norme di commercializzazione dell’olio di oliva, dispone espressamente che la designazione dell’origine, per l’olio extra vergine di oliva, debba figurare in etichetta.
Ricordiamo che in seguito alle dimissioni del finiano Antonio Buonfiglio, entrato a far parte del partito Futuro e libertà, la poltrona di sottosegretario all’Agricoltura è ancora vacante.

Camera – disimpegno risorse comunitarie Psr: sottosegretario alla Giustizia risponde a Contento (Pdl)
Il rischio del disimpegno, al 31 dicembre 2010, di una parte dei fondi comunitari utili per la realizzazione di alcuni Programmi di sviluppo rurale (Psr), gestiti direttamente dalle Regioni, costituisce un problema reale.
Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenuta ieri in commissione Agricoltura di Montecitorio per rispondere al question time presentato dal deputato Manlio Contento (Pdl-Friuli) che chiedeva quali iniziative il governo intendesse adottare per scongiurare il disimpegno automatico delle risorse comunitarie.
Il ministero delle Politiche Agricole, ha sostenuto il sottosegretario, si è già attivato con le Autorità di gestione dei programmi interessati, con Agea e con gli organismi pagatori, per analizzare le cause dei ritardi e predisporre le correzioni necessarie.
Tra le principali iniziative sostenute dal dicastero si evidenzia, la semplificazione delle procedure relative ai pagamenti degli importi richiesti dai beneficiari – nell’ambito delle cosiddette “misure a superficie” dei programmi per le campagne 2007, 2008 e 2009 – l’attivazione del fondo Iva non rendicontabile a cofinanziamento comunitario e il rafforzamento dell’assistenza tecnica a favore del personale regionale impegnato nelle fasi di istruttoria e di controllo delle domande di aiuto.
Ricordiamo che in seguito alle dimissioni del finiano Antonio Buonfiglio, entrato a far parte del partito Futuro e libertà, la poltrona di sottosegretario all’Agricoltura è ancora vacante.

Camera – (C. 2260-B) etichettatura prodotti alimentari: rinviato a gennaio via libera a provvedimento. Richiesta trasferimento in sede legislativa sarà formalizzata solo dopo parere governo
La commissione Agricoltura di Montecitorio formalizzerà la richiesta di passaggio alla sede legislativa del disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, non appena perverrà l’assenso del governo. Lo ha reso noto ieri i presidente del gruppo di lavoro Paolo Russo (Pdl-Campania), che ha assicurato tempestiva informazioni ai gruppi sull’andamento della procedura, prospettando la possibilità, ove ricorrano le condizioni, di convocare eventualmente la commissione in sede legislativa. A questo punto però, il via libera definitivo al provvedimento, approvato all’unanimità in sede deliberante dalla commissione Agricoltura del Senato, slitta inevitabilmente al nuovo anno.
Ricordiamo che l’iter in sede legislativa previsto dai regolamenti della Camera, come quello in deliberate del Senato, sono due procedure che permettono l’approvazione di un provvedimento direttamente da parte della commissione di merito, evitandone quindi la discussione in Assemblea.
 
Background

Iter Camera
• 4 marzo 2009: presentato dal governo alla Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione Agricoltura;
• 5 novembre 2009: approvato in commissione e trasmesso all’Aula di Montecitorio;
• 9 febbraio 2010: il provvedimento è all’odg dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene trattato;
• 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione Agricoltura);
• 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli emendamenti;
• 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura rinvia ancora la discussione del testo;
• 24 maggio 2010: scade il termine per la presentazione degli emendamenti;
• 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle multe relative allo sforamento delle quote latte;
• 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle commissioni in consultiva sul testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo di lavoro referente;
• 30 settembre 2010: parere all’Aula della Bilancio;
• 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento cambiandone il titolo e stralciando quasi tutti gli articoli, tranne quelli relativi alle nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la tutela sui prodotti agroalimentari di qualità;
• 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il provvedimento.
Iter Senato
• 12 ottobre 2010: la commissione Agricoltura di palazzo Madama avvia l’esame del provvedimento;
• 2 novembre 2010: termine per la presentazione di emendamenti;
• 3 novembre 2010: commissione Bilancio solleva dubbi su copertura articoli 2 e 3 e chiede nuova relazione tecnica;
• 10 novembre 2010: Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte) relatore in commissione Agricoltura presenta emendamenti per soppressione articoli 2 e 3;
• 16 novembre 2010: la commissione Agricoltura sopprime gli articoli 2 e 3 e approva il testo all’unanimità;
• 24 novembre 2010: il provvedimento è riassegnato in sede deliberate alla commissione Agricoltura;
• 29 novembre-6 dicembre 2010: il testo è riesaminato in sede deliberante e approvato per il ritorno alla Camera. Nel corso del riesame in deliberante sono presentati due emendamenti da parte del governo di cui uno di tipo tecnico e uno, relativo alla soppressione del Consorzio anagrafi animali. Quest’ultimo è dichiarato improcedibile alla luce del parere contrario della commissione Bilancio.
Iter Camera II
• 7 dicembre 2010: il testo (C. 2260-bis-B) viene ritrasmesso a Montecitorio;
• 13 dicembre 2010: assegnazione alla commissione Agricoltura in sede referente;
• 14 dicembre 2010: la commissione referente avvia discussione e prospetta passaggio a sede legislativa;
• 15 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Ambiente. Agricoltura rinvia decisione su passaggio in sede legislativa;
• 16 dicembre 2010: parere favorevole da commissione Bilancio.

Senato – (S. 1905-B) riforma università: via libera dal Senato. Testo alla firma del presidente Napolitano
Con 161 sì, 98 no e 6 astenuti, l’Assemblea di palazzo Madama ha approvato nel pomeriggio di oggi, nel testo licenziato il 29 novembre scorso dalla Camera, il controverso disegno di legge di riforma del sistema degli atenei. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Fli, contro Pd e Idv, mentre si sono astenuti (anche se al Senato l’astensione vale come voto contrario) Udc, Api, Svp e Union Valdotaine.
Il provvedimento dovrà ora essere firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha incontrato al Quirinale una delegazione del movimento studentesco contrario alla riforma e che ha chiesto al Capo dello Stato di non firmare la legge.
In attesa delle valutazioni del Colle sul provvedimento, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato questa sera, nel corso della registrazione della trasmissione di Rai 1 Porta a Porta, che la riforma sarà avviata a partire dal prossimo anno accademico. Una riforma sofferta quella portata avanti dal ministro e su cui si è consumato uno dei più duri scontri politici e sociali degli ultimi anni. Dopo il primo via libera al testo arrivato dal Senato nel maggio scorso, il provvedimento ha rischiato di naufragare alla Camera a novembre a causa delle criticità sollevate dai finiani sulle risorse da destinare all’assunzione di ricercatori. Rilievi poi superati grazie all’inserimento nella legge di Stabilità 2011 (L. 220/2010) di un Fondo specifico. Ma contro la riforma sono scesi in piazza a metà dicembre migliaia di studenti e di ricercatori, con manifestazioni nella Capitale sfociate in alcuni casi in violenti scontri, con la città messa letteralmente sotto assedio. Ed è sempre in un clima tesissimo che si sono svolte le ultime votazioni in Aula al Senato dove il provvedimento era destinato a passare senza modifiche. Il pressante ostruzionismo delle opposizioni nel pomeriggio di martedì 21 dicembre, ha fatto perdere il controllo a Rosi Mauro vicepresidente del Senato e parlamentare della Lega Nord, che dirigeva i lavori dell’Assemblea. La vicepresidente ha messo a ripetizione in votazione una serie di emendamenti dell’opposizione dandoli erroneamente per approvati e imponendo uno stop alla discussione, con conseguente slittamento del via libera definitivo al testo da ieri a oggi. L’intervento del presidente Renato Schifani e della Giunta per il regolamento ha poi risolto l’impasse decidendo di ripetere le votazioni sulle modifiche date per erroneamente per approvate.
La riforma approvata oggi si pone l’obiettivo di ridurre gli sprechi del sistema universitario e renderlo più moderno, dando agli atenei maggior autonomia finanziaria, scientifica, didattica.
Ecco in sintesi le principali novità del provvedimento:
– codice etico contro parentopoli: è prevista l’adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. E’ stabilito che per partecipare ai concorsi non si dovranno avere, all’interno dell’ateneo, parentele fino al quarto grado. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti statali;
– limite al mandato dei rettori: si cancella il mandato a vita e si stabilisce che un rettore non potrà rimanere in carica per oltre sei anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato e sarà sfiduciabile;
– distinzione netta tra senato accademico e cda: il senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il consiglio di amministrazione ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese. Il cda sarà formato da almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potrà essere esterno. Per gli studenti è prevista una presenza qualificata nell’ambito degli organi di governo;
– il direttore generale sostituirà il direttore amministrativo: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager;
– nucleo di valutazione d’ateneo a maggioranza esterna: avrà il compito di garantire una valutazione oggettiva e imparziale;
– gli studenti valuteranno i professori: la valutazione sarà determinante per l’attribuzione dei fondi dal Miur;
– fusione atenei: sarà possibile unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca;
– taglio dei settori scientifico-disciplinari: dagli attuali 370 si scenderà alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No potranno essere previsti micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette;
– riorganizzazione interna: gli atenei dovranno ridurre le facoltà che potranno essere al massimo 12 per ogni università;
– reclutamento di giovani studiosi: è introdotta l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato. L’abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Previsti inoltre: la creazione di Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; la cadenza regolare annuale dell’abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; la distinzione tra reclutamento e progressione di carriera;
– accesso di giovani studiosi: viene favorita la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento;
– gestione finanziaria: si passerà alla contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra il ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia. I bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza, previsto anche il commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario;
– valutazione degli atenei: le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Previsto l’obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell’efficienza dei risultati da parte dell’Anvur;
– obbligo della presenza a lezione dei docenti: avranno l’obbligo di certificare la loro presenza a lezione, in modo da evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio;
– scatti stipendiali solo ai professori migliori: si rafforzano le misure in tema di valutazione dell’attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi;
– diritto allo studio e studenti meritevoli: è prevista la delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991 sulla disciplina delle borse di studio, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità. Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d’onore;
– mobilità del personale: sarà favorito il trasferimento tra gli atenei, con la possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.

24 dicembre
Camera – (C. 3989) Sistri: Lanzarin (Lnp) firma proposta di legge per rinviare operatività sistema
 “Modifica all’articolo 14-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, in materia di termini di operatività del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti”. E’ questo il titolo della proposta di legge C. 3989 a firma di Manuela Lanzarin della Lega Nord (eletta in Veneto), annunciata ieri a Montecitorio. Il testo del provvedimento non è ancora disponibile, ma dal titolo è evidente che il suo obiettivo è in linea con quello di altre proposte volte tutte a rinviare l’entrata a regime del Sistri. La proposta di legge sarà assegnata alla commissione di merito alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa per le festività di fine anno.

Camera – (C. 3905) sostegno e agevolazioni per l’agricoltura sociale: testo Nastri (Pdl) assegnato a XIII commissione
Fornire un definito quadro legislativo al comparto dell’agricoltura sociale. Questo l’obiettivo della proposta di legge presentata lo scorso 29 novembre a Montecitorio da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) e assegnata ieri in sede referente alla commissione Agricoltura. Il testo, nello specifico, prevede l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura sociale, con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012. Quest’ultimo, che dovrebbe essere finanziato tramite il Fondo per le aree sottoutilizzate, sarà finalizzato alla sperimentazione e al sostegno di progetti nel settore dell’agricoltura sociale, una forma di agricoltura, lo ricordiamo, che fornisce, oltre all’attività agricola, servizi rivolti all’integrazione sociale e al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Con lo scopo di agevolare le aziende e le cooperative agricole sociali, il testo prevede inoltre che nelle gare relative ai servizi di fornitura, le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere stabiliscano criteri di priorità per l’inserimento di prodotti agroalimentari provenienti da operatori dell’agricoltura sociale. Infine, per monitorare le informazioni sulla presenza e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale sul territorio nazionale, la proposta di legge prevede l’istituzione, al ministero del Welfare e senza oneri per la finanza pubblica, dell’Osservatorio sull’agricoltura sociale composto da cinque rappresentanti delle amministrazioni dello Stato (nominati, rispettivamente, dai ministri del Welfare, delle Politiche agricole, della giustizia, dell’Istruzione, e della Salute); cinque rappresentati delle Regioni e delle Province autonome; cinque rappresentanti delle organizzazioni professionali e di rappresentanza del settore agricolo e cinque rappresentanti di organizzazioni del terzo settore.