NOTIZIARIO SETTIMANALE

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NOTIZIARIO SETTIMANALE
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI

www.conaf.it – tel. 06.8540174

Lunedì 7 marzo 2011

Le notizie dal 28 febbraio al 5 marzo

DAL CONAF

• 18 e 19 marzo
II GARA DI SCI – PILA – CONVEGNO AOSTA: “IL BUON GOVERNO DELLA MONTAGNA”
COMUNICATI STAMPA
• 2 marzo
Agrofarmaci: il Conaf alla Camera illustra la proposta “agrofarmacie”

AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 7 all’11 marzo 2011

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 7 al 13 marzo 2011

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

• 28 febbraio

Gazzetta ufficiale – mille-proroghe: pubblicata la legge di conversione. Nel testo confermata norma su quote latte e tre mandati consigli ordini professionali provinciali

• primo marzo

Camera – indagine conoscitiva agrofarmaci, Conaf: necessaria tracciabilità filiera e supporto agronomi
Camera – zootecnia, Di Pietro (Idv) chiede sostegno del settore. Polemica per proroga rateizzazione quote latte
Camera – (C. 975 e C. 2513-B) prodotti ortofrutticoli di quarta gamma: testo assegnato a commissione Agricoltura
Camera – dlgs su fiscalità municipale: governo chiede fiducia. Entro giovedì via libera definitivo del governo

• 2 marzo
Camera – (C. 4059) Legge Comunitaria 2010, via libera in consultiva da Bilancio e Trasporti. Relatore V commissione Polledri (Lnp): evitare allargamento dell’oggetto

Senato – Ferrante (Pd): capo di gabinetto Mipaaf indagato per reati contro PA, quali iniziative da parte del governo?
Camera – indagine conoscitiva su sementi e fitofarmaci, Agrofarma: innovazione e sviluppo possibili solo risolvendo criticità
Senato – (n. COM(2010) 799 definitivo) proposta di revisione regolamento europeo su Ocm Unica: presentata bozza risoluzione

• 3 marzo
Senato – no all’extravergine “deodorato”. Galan tuteli l’olio italiano da normativa Ue su limiti alchil esteri. Interrogazione di Ferrante (Pd)
Senato – indagine conoscitiva su enti vigilati dal Mipaaf, in commissione Agricoltura il presidente dell’Ismea. Necessario promuovere campagna informativa su servizi Istituto
Senato – (S. 2472) sviluppo spazi verdi urbani: riformulato emendamento Della Seta (Pd) su salvaguardia alberi secolari
Senato – (COM (2010) 745 def. e COM (2010) 761 def.) Finanziamento Pac e controlli fondo europeo agricolo garanzia, disco verde dalla commissione Politiche Ue (sede consultiva). Perplessità su deleghe a Commissione
Palazzo Chigi – Consiglio dei ministri: via libera a fiscalità municipale e a revisione incentivi su energie rinnovabili. Elezioni amministrative fissate per il 15 e 16 maggio. Siae: Gian Luigi Rondi nominato commissario straordinario. Il 10 marzo Cdm straordinario su riforma giustizia
Regioni – federalismo, presidente Conferenza Regioni Errani: saltato accordo 16 dicembre 2010. Ministro Calderoli: il governo rispetta i patti

• 4 marzo
Mipaaf – Paesaggi rurali come patrimonio culturale. Presentato il catalogo nazionale. Galan: necessario tutelarli da scempi architettonici e pannelli fotovoltaici. Bene la regolamentazione prevista da dlgs su rinnovabili

DAL CONAF

18 e 19 marzo
II GARA DI SCI – PILA – CONVEGNO AOSTA: “IL BUON GOVERNO DELLA MONTAGNA”
Il CONAF, nello spirito di partecipazione e socializzazione all’interno della categoria, promuove per il secondo anno una gara di sci riservata agli Iscritti, ai loro familiari ed ai loro amici.
LA 2A GARA DI SCI NAZIONALE si terrà a Pila – Gressan (AO)venerdì 18 marzo 2011, sarà di una singola manche con un percorso di un chilometro sulla pista n° 23 di Pila. La suddivisione delle categorie verrà effettuata in base al numero degli iscritti alla gara. Per partecipare alla gara è prevista l’iscrizione ed il versamento di una quota di partecipazione. La quota anche quest’ anno è pari a € 20,00 a concorrente ed è necessaria a coprire le spese organizzative dell’evento, pertanto sono esclusi dalla stessa tutti gli altri costi quali vitto, alloggio, trasferimenti, skipass ecc.
Le iscrizioni sono aperte fino alla mezzanotte di domenica 13 marzo 2011e devono essere effettuate trasmettendo, via e-mail PEC a protocollo@conafpec.it o via fax 06 – 8555961, il modulo debitamente compilato e firmato con l’attestazione di avvenuto pagamento della quota di iscrizione. Per ulteriori informazioni:
http://www.agronomi.it/ii%C2%B0-gara-sci

COMUNICATI STAMPA

2 marzo
Agrofarmaci: il Conaf alla Camera illustra la proposta “agrofarmacie”
udizione alla Commissione Agricoltura del presidente Sisti e dei consiglieri Antignati e Coretti, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci

Conaf in audizione alla Camera dei Deputati su agrofarmaci e mercati delle sementi, con gli interventi del presidente Andrea Sisti, del consigliere Enrico Antignati del dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili e del consigliere Cosimo Damiano Coretti del dipartimento sicurezza alimentare. L’audizione alla Commissione Agricoltura, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci. Nella sua introduzione il presidente Conaf Andrea Sisti ha spiegato come l’utilizzo degli agrofarmaci in agricoltura sia dettato dall’esigenza di salvaguardare le produzioni animali e vegetali, sia in termini quantitativi che qualitativi. Infatti dalle statistiche sull’utlizzo degli agrofarmaci, peraltro tutte con dati parziali per la mancanza nel nostro Paese di un sistema di rilevazione certo ed univoco , è emerso come il consumo di questi prodotti in Italia sia ad esempio il doppio, in rapporto alla SAU, di quello di Francia e triplo rispetto alla Germania (dati Eurostat) Quindi la proposta del Conaf che, come hanno spiegato i consiglieri Antignati e Coretti, prevede un sistema proposto basato sul l’asse ”consulenza specialistica – prescrizione agrofarmaci – agrofarmacie” in grado di tracciare l’intera filiera dell’agrofarmaco garantendo l’adempimento degli obblighi previsti dal Regolamento Ce 1185/2009 relativo alle statistiche sui pesticidi. “Infatti, – hanno spiegato i rappresentanti del Conaf – la conseguente necessaria presenza di un tecnico indipendente quale il dottore agronomo a fianco dell’agricoltore per la scelta della migliore cura fitoiatrica quindi in campo, sia nella fase di vendita dell’agrofarmaco, unitamente all’implementazione di un sistema informativo per la trasmissione telematica dei dati, garantirebbe la creazione di un flusso continuo di informazioni sull’utilizzo e sull’immissione in commercio degli agrofarmaci”. Una relazione apprezzata dagli onorevoli della XIII Commissione Agricoltura, come hanno esternato Teresio Delfino (Udc) che ha parlato di “obiettivo condivisibile con la perplessità di una eccessiva burocratizzazione”; seguito da Sebastiano Fogliaro (Lega Nord) che ha accolto positivamente “questo spaccato che ci avete fornito”, ma ribadendo che “tutto deve essere fatto senza un aggravio della burocrazia che già colpisce le aziende agricole”; infine, sulla stessa lunghezza d’onda l’onorevole Giovanni Dima (Pdl) che ha ricordato come l’Italia sia il Paese delle eccellenze agricole comprese quelle della sua regione, la Calabria, mostrando interesse verso la proposta del Conaf che va proprio nella direzione di salvaguardare queste eccellenze e la qualità dei prodotti agroalimentari italiani.

La memoria depositata dal Conaf nella commissione Agricoltura:
http://conaf.it/sites/default/files/08_doc_audizione.pdf

L’audizione sul sito della Camera:
http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Commissioni;jsessionid=9CFB74D30CE85BDE085228269FA09575

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 7 all’11 marzo 2011

Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall’Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri (esame S. 2555) – relatore Antonio Azzollini (Pdl-Puglia)
• Martedì 8 marzo, ore 17.30 – Senato, commissione Bilancio, in sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, in sede referente;

• Giovedì 10 marzo, ore 10.00 – Senato, commissione Bilancio, in sede referente;

Legge comunitaria 2010 (seguito esame C. 4059 governo, approvato dal Senato) e Relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nel 2009 (Doc. LXXXVII, n. 3) – relatori Gianluca Pini (Lnp-Emilia Romagna), per la Comunitaria, e Benedetto Fucci (Pdl-Puglia), per la Relazione
• Lunedì 7 marzo, ore 12.00 – Camera, commissione Politiche Ue, termine presentazione emendamenti;
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Politiche Ue, sede referente;

Disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma (esame C. 975 – 2513/B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato) – Relatrice Viviana Beccalossi(Pdl-Lombardia)
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;

Indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione dei rappresentanti dell’Ispettorato controllo qualità e repressione frodi;
Indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato;
Riforma delle professioni regolamentate (seguito esame C. 503) – relatrice Maria Grazia Siliquini (Ir-Piemonte)
• Giovedì 10 marzo, ore 15.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;

Seguito esame commercio interno del riso (S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
Seguito esame ddl su produzione artigianale di grappe (1839) – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;

Seguito esame congiunto ddl su utilizzo agricolo di terreni della laguna veneta (S. 1050 e 1239) – relatore Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;

Seguito esame congiunto ddl su produzione biologica (S. 1035 e 1115) – relatore Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;

Seguito dell’esame COM (2010) 799 def. su regolamento OCM unica – relatore Giacomo Santini (Pdl-Trentino)
• Martedì 8 marzo, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Seguito dell’esame COM (2010) 733 def. su regimi di qualità dei prodotti agricoli – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
• Martedì 8 marzo, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Seguito indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli Enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Deliberazione di un’indagine sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.15 – Camera, commissione Ambiente;

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (S. 2472) – relatore Giuseppe Leoni (Lnp-Lombardia)
• Mercoledì 9 marzo, ore 8.30 – Senato, commissione Ambiente, sede referente;

• Giovedì 10 marzo, ore 8.30 – Senato, commissione Ambiente, sede referente;

Audizione informale del Presidente di AREPO (Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine) assessore Tiberio Rabboni, sui profili, anche comunitari, inerenti alla qualità dei prodotti agroalimentari
• Martedì 8 marzo, ore 16.30 – Senato, commissione Agricoltura, Ufficio di presidenza;
Interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del ministero dell’Economia
• Mercoledì 9 marzo, ore 13.30 – Camera, commissione Finanze;

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (a. g. n. 317) – relatori alla Camera per la I commissione Anna Maria Bernini (Pdl-Emilia Romagna), per la VI Maurizio Fugatti (Lnp-Trentino), per la XII Lucio Barani (Pdl-Toscana), al Senato per la XII commissione Raffaele Calabrò (Pdl-Campania) e Lionello Cosentino (Pd-Lazio);
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissioni Affari costituzionali, Affari sociali e Finanze, deliberazione di rilevi alla bicamerale per il federalismo; commissione per il federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Bilancio in sede consultiva su atti del governo; commissione Finanze, osservazioni alla bicamerale per il federalismo;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Camera, commissioni Affari costituzionali e Finanze, deliberazione di rilevi alla bicamerale per il federalismo; commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo; commissione per il federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Bilancio in sede consultiva su atti del governo; commissioni Finanze e Sanità, osservazioni alla bicamerale per il federalismo;
• Giovedì 10 marzo, ore 15.00 – Camera, commissione Affari sociali, deliberazione di rilevi alla bicamerale per il federalismo; commissione per il federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Bilancio in sede consultiva su atti del governo;

Discussione della risoluzione 7-00419 di Chiara Braga (Pd-Lombardia) sul Piano nazionale per la difesa del territorio dal rischio idrogeologico e interventi per la messa in sicurezza del territorio lecchese colpito da eventi calamitosi nell’agosto 2010
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Ambiente;

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 7 al 13 marzo 2011

Lunedì 7 marzo
• Roma: Pier Luigi Bersani a un convegno “La sfida del federalismo. Le proposte del Pd” con Vasco Errani – Savoy Hotel Country House, ore 17.30-20;
• Roma: Conferenza stampa di presentazione del Rapporto Fao “Stato mondiale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione”, con il direttore generale della Fao, Jacques Diouf – Viale delle Terme di Caracalla, ore 11;

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

28 febbraio
Gazzetta ufficiale – mille-proroghe: pubblicata la legge di conversione. Nel testo confermata norma su quote latte e tre mandati consigli ordini professionali provinciali
E’ stato pubblicato sul supplemento ordinario n. 53 alla Gazzetta ufficiale di sabato 26 febbraio, oggi in edicola (serie generale n. 47), la legge n. 10 del 2011 di conversione del decreto 225/2010 noto come mille-proroghe.
Tra le disposizioni in materia agricola presenti nel testo, licenziato sabato scorso dal Senato, ricordiamo il rinvio al 30 giugno prossimo delle rate scadute al 31 dicembre 2010 per il ripiano delle multe dovute dagli allevatori per lo sforamento delle quote latte (art. 2, comma 12-terdecies), il rinnovo del Piano triennale per la pesca e le istruzioni relative all’assunzione, su base concorsuale, di dirigenti da parte dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
Nel provvedimento inoltre anche la modifica alla Dpr 169/2005 (art. 2, comma 4-octies), ovvero il regolamento per il riordino del sistema elettorale e della composizione degli organi di ordini professionali, con cui si prevede la possibilità per i componenti degli organi provinciali in carica alla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl 225/2010 di poter essere confermati per tre mandati consecutivi, anziché per due come previsto attualmente.
– 22 dicembre 2010: il Consiglio dei ministri approva “salvo intese”, e quindi con la possibilità di subire modifiche fino al momento della firma da parte del presidente della Repubblica e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il consueto decreto legge di proroga di termini legislativi in scadenza, noto anche come “mille-proroghe”;
– 29 dicembre 2010: il decreto legge n. 225/2010 di proroga termini è pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Formato da quattro articoli, il testo prevede all’art. 1 il rinvio al 31 marzo 2011 delle scadenze e dei regimi giuridici di una serie di norme e disposizioni non onerose, elencate nella Tabella 1, allegata al testo. Al comma 2 dello stesso articolo è prevista la possibilità di un’ulteriore proroga al delle stesse disposizione al 31 dicembre 2011 tramite uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm). Tra questi vi è anche quella relativa al differimento al 31 marzo 2011 della norma, contenuta nell’articolo 12 della legge n. 77/2009 (misure urgenti per il terremoto in Abruzzo) che dispone per le giocate al Bingo la destinazione di almeno il 70% alla formazione di monte premi, dell’11% al prelievo erariale e dell’1% a compenso dell’affidatario del controllo centralizzato del gioco. All’articolo 2 sono previste alcune proroghe a carattere oneroso, tra cui il rifinanziamento del 5permille a favore delle associazioni di volontariato. Gli altri due articoli del testo individuano la copertura delle nuove spese e l’entrata in vigore del testo, avvenuta il 30 dicembre 2010.

Iter Senato
– 30 dicembre 2010: il governo trasmette a palazzo Madama il disegno di legge S. 2518 di conversione del decreto legge n. 225/2010;
– 12 gennaio 2011: il disegno di legge è assegnato all’esame in sede referente delle commissioni riuniti Affari costituzionali e Bilancio, con la richiesta del parere in sede consultiva di tutti gli altri gruppi di lavoro. Sono nominati relatori, Lucio Malan (Pdl-Piemonte), per la prima commissione, e Gilberto Pichetto Fratin (Pdl-Piemonte) per la V;

-18-19 gennaio 2011: le commissioni in consultiva avviano il dibattito, pareri dell’Affari costituzionali e della Difesa. I gruppi di lavoro referenti Affari costituzionali e Bilancio fissano per martedì 25 gennaio il termine per la presentazione di emendamenti;
– 27 gennaio 2011: Tra le proposte di modifica segnaliamo la 1.29 – a firma di Emanuela Baio (Pd-Lombardia) – e la 2.20 di Giovanni Legnini (Pd-Abruzzo) relative, rispettivamente, alla prevenzione delle ludopatie e alla soppressione dell’Unire (Unione nazionale per l’incremento delle razze equine);

– 3 febbraio 2011: la commissione Bilancio esprime parere di semplice contrarietà sull’emendamento 1.29 di Emanuela Baio (Pd-Lombardia);
– 8-10 febbraio 2011: respinti gli emendamenti su settore giochi;
– 11 febbraio 2011: via libera a testo per l’Aula;
– 14 febbraio 2011: inizio discussione in Aula;
– 15 febbraio 2011: presentazione maxiemendamento del governo e apposizione fiducia. Non viene recepita nessuna modifica di particolare interesse;
– 16 febbraio 2011: l’Aula approva la fiducia al maxiemendamento. Il testo passa a Montecitorio.

Iter Camera
– 16 febbraio 2011: il provvedimento viene trasmesso a Montecitorio e assegnato alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio. Relatori: Raffaele Volpi (Lnp-Lombardia), per la prima commissione e Gioacchino Alfano (Pdl-Campania) per la quinta;
17 febbraio 2011: al via esame in sede referente. Termine presentazione emendamenti fissato per le ore 15;
– 18 febbraio 2011: la maggioranza non ha i numeri sufficienti nei gruppi di lavoro e l’Ufficio di presidenza delle commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali stabilisce che il testo andrà in Aula senza relatori. Tutti gli emendamenti vengono inoltre considerati respinti;
– 22-24 febbraio 2011: il governo presenta un nuovo maxi emendamento al provvedimento per recepire i rilievi formulati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in una lettera ha fortemente criticato sia l’iter di discussione sia l’eccessivo numero di novità introdotte rispetto al testo originario. Sulla modifica viene posta la questione di fiducia;
– 25 febbraio 2011: l’Aula di Montecitorio vota la fiducia al nuovo maxiemendamento, il provvedimento è immediatamente trasmesso al Senato, dove le commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio iniziano un esame-lampo alle 18;
– 26 febbraio 2011: dopo un breve passaggio nelle commissioni referenti, l’Aula del Senato approva, senza ricorrere alla fiducia, il testo in via definitiva.

Primo marzo
Camera – indagine conoscitiva agrofarmaci, Conaf: necessaria tracciabilità filiera e supporto agronomi
È necessaria una seria riflessione sull’utilizzo degli agrofarmaci da parte dell’intera filiera, in quanto in Italia l’uso di questi prodotti è tra i più alti d’Europa e sul fronte del controllo ufficiale sui residui negli alimenti vegetali – coordinato dal ministero della Salute e il cui ultimo rapporto risale all’anno 2009 – si evidenziano alcune inefficienze del sistema che non consentono di avere un report certo.
Lo hanno affermato oggi, nella commissione Agricoltura a Montecitorio, il presidente del Conaf Andrea Sisti e i consiglieri Enrico Antignati e Cosimo Damiano Coretti, ascoltati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci.
Secondo i rappresentanti del Conaf è necessario trovare un equilibrio tra la necessità degli operatori del settore primario di salvaguardare le proprie produzioni, sia in termini quantitativi che qualitativi, e la salubrità delle acque e del cibo che non deve in nessun caso essere compromessa.
Proprio per quanto riguarda la presenza di residui dei fitosanitari negli alimenti, il presidente del Conaf e di due consiglieri hanno fatto presente al gruppo di lavoro che secondo i dati del “Rapporto sul monitoraggio nazionali dei pesticidi nelle acque” dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) – pubblicato nel maggio 2010 e riferito al biennio 2007-2008 – nel 47,9% dei punti di monitoraggio sono stati trovati residui di pesticidi e nel 31,7% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti di legge previsti per le acque potabili.
Per questo motivo l’Ordine ha proposto una modifica della normativa vigente per tracciare l’intera filiera fitosanitaria, garantendo da un lato l’adempimento degli obblighi previsti dal regolamento comunitario Ce 1185/2009 relativo alle statistiche sui pesticidi, e inserendo la figura del dottore agronomo sia a fianco dell’agricoltore per la scelta della migliore cura fitoiatrica sia nella fase successiva di vendita e controllo dell’agrofarmaco.
Quest’ipotesi è stata valutata positivamente dalla commissione Agricoltura, e in particolare dal deputato del Pdl Giovanni Dima (eletto in Calabria), che ha ricordato come l’Italia sia il Paese delle eccellenze agricole e per questo motivo la proposta del Conaf deve essere sostenuta perché è finalizzata a salvaguardare proprio l’eccellenza e la qualità della produzione nazionale.

Camera – zootecnia, Di Pietro (Idv) chiede sostegno del settore. Polemica per proroga rateizzazione quote latte
l governo, nel decreto mille-proroghe, recentemente convertito in legge (n. 10/2010), non ha confermato le misure finanziarie a favore degli allevatori di bestiame, aggravando la difficile situazione in cui versa il settore a seguito dei pesanti tagli operati dal decreto n. 78/2010 sui conti pubblici.
La mancanza di risorse economiche a sostegno dei controlli e per il miglioramento delle razze può avere pesanti ricadute di natura occupazionale oltre a compromettere la sicurezza alimentare e la tracciabilità delle produzioni zootecniche.
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, Antonio Di Pietro (Idv-Molise) chiede all’esecutivo di adottare iniziative urgenti a sostegno del comparto spiegando anche i motivi per i quali nulla è stato fatto per evitare lo smantellamento dell’intero sistema zootecnico mentre è stata approvata un’ennesima rateizzazione a favore degli allevatori che hanno sforato le quote latte.

Camera – (C. 975 e C. 2513-B) prodotti ortofrutticoli di quarta gamma: testo assegnato a commissione Agricoltura
È stato assegnato alla commissione Agricoltura di Montecitorio il provvedimento che disciplina le procedure di preparazione e confezionamento dei cosiddetti prodotti agricoli di quarta gamma.
Il testo, composto da quattro articoli e finalizzato a individuare una specifica normativa per questo nuovo segmento della filiera ortofrutticola, è stato licenziato in seconda lettura la settimana scorsa da palazzo Madama e trasmesso il 24 febbraio alla Camera per il suo terzo passaggio parlamentare.

Camera – dlgs su fiscalità municipale: governo chiede fiducia. Entro giovedì via libera definitivo del governo

“Meglio essere sicuri”. E’ così che il ministro per le riforme e leader del Carroccio Umberto Bossi ha motivato la decisione presa nel pomeriggio di oggi dal governo di porre in Aula a Montecitorio la fiducia sulla risoluzione di maggioranza relativa allo schema di decreto legislativo sulla fiscalità municipale, che rappresenta uno dei provvedimenti cardine per l’attuazione della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009). La richiesta della fiducia, formalizzata poco fa in Assemblea dal ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, è quindi legata alla necessità per il governo e per l’asse di maggioranza Pdl-Lega di chiudere la partita su un provvedimento controverso che di fatto il 3 febbraio scorso è stato bocciato dalla bicamerale sul federalismo guidata dal deputato e relatore del testo Enrico La Loggia (Pdl-Sicilia).
Sul provvedimento infatti si è svolto tra dicembre e i primi di febbraio un serrato confronto tra le forze di maggioranza che non erano riuscite a trovare un punto di convergenza. A determinare la bocciatura del parere favorevole sul provvedimento da parte della bicamerale – la cui votazione è finita 15 a 15, un pareggio che in base al regolamento del gruppo di lavoro equivale a un voto contrario – la posizione del senatore di Fli e presidente della commissione Finanze del Senato Mario Baldassari (eletto nelle Marche), che fino alla fine ha giudicato non condivisibili i contenuti del testo, nonostante le novità e le limature proposte dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e indicate nel parere sul testo predisposto da La Loggia.
Lo stop imposto dal voto della bicamerale non ha però fermato il governo: il premier Silvio Berlusconi, su pressione della Lega, ha comunque convocato il Consiglio dei ministri in seduta straordinaria nella serata del 3 febbraio e ha dato il via libera definitivo al provvedimento, avvalendosi delle prerogative assegnate al governo dalla legge delega sul federalismo fiscale. A questo punto è però intervenuto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che proprio sulla base di una chiara lettura delle direttive fissata dalla legge 42/2009 ha rinviato il provvedimento all’esecutivo, spiegando di non poterlo emanare perché non completato l’iter legislativo del testo. Proprio come previsto dalla legge delega, dunque, il provvedimento doveva tornare in Parlamento per essere sottoposto al vaglio e al voto delle Aule. Di fatto quella del governo, con l’approvazione del provvedimento nonostante il parere negativo della commissione per il federalismo, è stata una forzatura della delega della legge 42/2009. Questa infatti ha stabilito che i provvedimenti adottati dal governo per realizzare la fiscalità federale debbano essere sottoposti al parere delle competenti commissioni parlamentari (in particolare le Affari costituzionali, Bilancio e Finanze) e alla bicamerale per il federalismo fiscale appositamente costituita per l’esame dei decreti legislativi attutivi, oltre che all’intesa in sede di Conferenza Unificata. La legge 42/2009 ha quindi stabilito (art. 2 comma 3) che nel caso di mancato parere entro i termini (fissati in 60 giorni dalla trasmissione degli schemi di dlgs al Parlamento), il Consiglio dei ministri debba deliberare sul provvedimento “approvando una relazione che è trasmessa alle Camere”, in cui dovranno essere indicate “le specifiche motivazioni per cui l’intesa non è stata raggiunta”. Inoltre, è precisato ancora dalla legge delega, nel caso in cui il governo non voglia conformarsi ai pareri parlamentari, deve “ritrasmettere i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni e rende comunicazioni davanti a ciascuna Camera”. Di qui la necessità, richiamata dal Capo dello Stato, del passaggio in Aula dello schema di decreto legislativo sulla fiscalità municipale: infatti la legge delega dà sì la possibilità al governo di approvare il provvedimento anche senza il parere delle Camere, ma solo se trascorsi 30 giorni dal loro rinvio al Parlamento, questo non si pronuncia.
Dunque, in considerazione del fatto che questo è il primo dei provvedimenti di attuazione del federalismo fiscale su cui si rende necessaria questa procedura (dal maggio scorso infatti governo e Parlamento ne hanno approvati tre, da quello sul demanio a quello su Roma Capitale con la semplice discussione e parere sui provvedimenti da parte delle commissioni e della bicamerale), la richiesta di fiducia di oggi relativa al dlgs sul federalismo municipale dà il polso dell’instabilità di governo e maggioranza. Al Senato infatti il provvedimento è passato la scorsa settimana senza il ricorso alla fiducia, mentre alla Camera, dove il gruppo dei Finiani è più forte (così come accade in alcune commissioni) i numeri sono meno certi e la necessità per Berlusconi di accontentare la Lega – suo fedele alleato, che ha fondato tutta la propria campagna elettorale e il suo consenso attuale sul federalismo -, ha imposto la richiesta della fiducia, per evitare sorprese. Ricordiamo inoltre che sul via libera a questo testo Bossi ha messo più volte in discussione la tenuta dell’esecutivo, ventilando il ritorno alle urne nel caso di una sua bocciatura.
Dopo il voto di fiducia sulla risoluzione di maggioranza relativa alla fiscalità municipale, che si svolgerà domani alle 19.30 – preceduta alle 18 dalle dichiarazioni di voto che saranno trasmessa in diretta tv – il governo dovrebbe approvare in via definitiva il provvedimento in una riunione del Consiglio dei ministro prevista per giovedì 3 marzo.Portato a casa questo risultato, per completare l’attuazione della legge delega sul federalismo fiscale dovranno essere approvati in via definitiva altri quattro provvedimenti, attualmente già approvati dall’esecutivo e trasmessi o in via di trasmissione al parere delle commissioni parlamentari. Si tratta del testo sull’autonomia tributaria di Regioni e Province, in cui c’è anche la definizione dei costi standard della sanità; di quello su perequazione e rimodulazione degli eventuali squilibri creati dal nuovo sistema; il dlgs su sanzioni e premi per Regioni, Province e Comuni e, infine, il provvedimento sull’armonizzazione dei sistemi contabili.

Senato – (n. COM(2010) 799 definitivo) proposta di revisione regolamento europeo su Ocm Unica: presentata bozza risoluzione
La commissione Agricoltura concluderà la prossima settimana l’esame della proposta di revisione del regolamento n. 1234/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, sull’organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per alcuni prodotti (il cosiddetto regolamento Ocm unica). Nella giornata di oggi il gruppo di lavoro, impegnato nell’esame di altri testi, non è infatti riuscito a votare la risoluzione sull’atto comunitario presento ieri dal relatore Giacomo Santini (Pdl-Trentino). Nel documento, la commissione esprime un giudizio nel complesso positivo sul provvedimento comunitario che punta ad aggiornare il Regolamento del 2007 con le nuove procedure di esecuzione e deleghe introdotte dagli articoli 290 e 291 del Tratto sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Le novità del TFUE riguardano in particolare la semplificazione di alcune procedure prevedendo una maggior autonomia in capo alla Commissione Ue nell’adozione diretta di atti delegati previsti da regolamenti e direttive comunitarie, purché questi non stabiliscano norme di carattere “essenziale” e abbiamo un termine preciso per l’esercizio della delega.
Con riguardo all’aggiornamento della disciplina dell’Ocm unica, la risoluzione messa a punto da Santini ha proposto l’espressione di un giudizio favorevole sui profili di sussidiarietà della revisione del regolamento 1234/2007, osservando tuttavia come nel provvedimento siano presenti deleghe alla Commissione relative alla definizione di criteri, obblighi e sanzioni, “per i quali appare problematico l’inquadramento nell’ambito degli elementi non essenziali dell’atto legislativo, presupposto necessario per il conferimento delle deleghe”. Inoltre, è evidenziato, “le deleghe concesse nel provvedimento sono a tempo indeterminato, e pertanto anche sotto questo profilo non risultano coerenti con i caratteri dettati dall’articolo 290 del TFUE, che prevede l’esplicita determinazione della durata della delega”. Una necessità questa però, è osservato nel documento predisposto da Santini, in parte smentita dall’esecutivo comunitario. Infatti Bruxelles, rispondendo il 17 febbraio sorso (C/2011/1003) a una risoluzione della 14a commissione di palazzo Madama, adottata il 23 novembre 2010 sulla questione della delimitazione temporale della delega, ha spiegato dell’avvio di una trattativa per la definizione di un’intesa tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio, “al fine di pervenire ad un buon esercizio e a un efficace controllo dei poteri delegati”, ribadendo la necessità di conciliare un quadro normativo per i poteri delegati con quello di garantire la continuità dell’esecuzione delle politiche dell’Ue, nell’ambito del quale “la delega di potere di durata indeterminata può essere considerata una misura che rende il quadro normativo più stabile ed efficace”.
Alla luce di questa importante presa di posizione della Commissione europea, il nono gruppo di lavoro del Senato ha confermato le proprie valutazioni, riservandosi di effettuare una ulteriore valutazione sulla questione dopo aver preso visione dell’intesa cui ha fatto riferimento l’esecutivo di Bruxelles.
Con riguardo alla proposta di revisione di regolamento dell’Ocm unica, nella premessa della risoluzione predisposta dal relatore viene inoltre ricordato come questa intervenga anche su alcune materie specifiche, presenti anche in altre proposte legislative, tra cui, di particolare rilievo, vi sono le norme sul monopolio tedesco degli alcolici, la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti dell’Unione, i rapporti contrattuali e il riconoscimento delle organizzazioni interprofessionali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, e alcune norme generali sulla commercializzazione dei prodotti.

2 marzo
Camera – (C. 4059) Legge Comunitaria 2010, via libera in consultiva da Bilancio e Trasporti. Relatore V commissione Polledri (Lnp): evitare allargamento dell’oggetto
Disco verde dalle commissioni Bilancio e Trasporti di Montecitorio, riunite entrambe in sede consultiva, al disegno di legge Comunitaria 2010 e alla Relazione sulla partecipazione italiana all’Ue.
Durante la seduta di ieri, il V gruppo di lavoro ha approvato lo schema di parere favorevole presentato dal relatore Massimo Polledri (Lnp-Emilia Romagna) che aveva proposto modifiche puramente tecnico-formali al testo e un’osservazione legata alla coerenza legislativa e alla corretta elaborazione formale del testo.
In pratica, s’invita la commissione Politiche Ue, referente sul provvedimento, a valutare l’opportunità di garantire che nel corso dell’esame non vengano introdotte disposizioni non riferibili al contenuto proprio della Legge Comunitaria.
Sempre nella giornata di ieri, il provvedimento ha incassato anche il parere favorevole dalla commissione Trasporti.
Nel parere, elaborato dal relatore Jonny Crosio (Lnp-Lombardia), il gruppo di lavoro chiede alla commissione referente di inserire all’articolo 11, relativo alla delega di attuazione di due direttive sulle comunicazioni elettroniche, – la 2009/136/CE e la 2009/140/CE – un criterio direttivo che preveda l’adozione di misure che consentano agli utenti di gestire, modificare e impostare le preferenze relative al trattamento dei dati, attraverso opzioni fornite dai sistemi di navigazione o da altre applicazioni.

Senato – Ferrante (Pd): capo di gabinetto Mipaaf indagato per reati contro PA, quali iniziative da parte del governo?
Secondo alcuni organi di stampa Giuseppe Ambrosio, capo di gabinetto del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, risulterebbe indagato per vari reati contro la pubblica amministrazione. Con un’interrogazione a risposta scritta presentata ieri a palazzo Madama e indirizzata al titolare del Mipaaf, Francesco Ferrante , responsabile per le politiche relative ai cambiamenti climatici ed energia del Partito democratico (eletto in Umbria), ha chiesto di sapere quali provvedimenti intenda adottare il ministro per assicurare il rispetto degli obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità stabiliti dalla Costituzione e dal codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazione. Ferrante, che è stato direttore generale di Legambiente dal 1995 al 2007 e fa tutt’ora parte della segreteria dell’associazione, ha chiesto inoltre di sapere se il ministero si sia costituito parte civile nei procedimenti penali pendenti e se si siano previste iniziative in merito alla posizione pubblica ricoperta.

Camera – indagine conoscitiva su sementi e fitofarmaci, Agrofarma: innovazione e sviluppo possibili solo risolvendo criticità
Il settore degli agrofarmaci è fortemente orientato all’innovazione, malgrado l’aumento dei prezzi causato da una serie di criticità, mentre gli operatori intendono sostenere politiche di sviluppo incentrate sull’utilizzo di sistemi produttivi sostenibili.
Lo hanno sostenuto oggi in commissione Agricoltura a Montecitorio i rappresentanti di Agrofarma, ascoltati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci.
Secondo l’associazione delle imprese impegnate nella produzione di sostanze chimiche a difesa delle colture dai parassiti, gli agricoltori devono far fronte sia all’esigenza dei consumatori di avere prodotti alimentari di qualità a prezzi contenuti, sia alla crescita dei costi di tutti i mezzi di produzione, sui quali gli agrofarmaci incidono per una quota variabile – a seconda della coltura – tra il 2% e il 12%.
In Italia il mercato di questi prodotti è cresciuto del 15,4% nel corso degli ultimi 10 anni, registrando 780 milioni di euro solo nel 2010, soprattutto per la presenza di una forte concorrenza composta da 70 aziende che impegnano circa quattromila addetti.
Malgrado questo risultato positivo, hanno continuato i rappresentanti di Agrofarma, permangono delle gravi criticità – legate al sistema della distribuzione e ai termini di pagamento – in grado di deprimere lo sviluppo di questo settore.
Per quanto riguarda la rete di distribuzione dei prodotti fitosanitari, il problema principale è costituito dall’eccessiva frammentazione delle aziende agricole che rende difficile e oneroso qualsiasi progetto di razionalizzazione, ormai inevitabile. E’ auspicabile, quindi, una concentrazione della proprietà terriera per poter riorganizzare la catena distributiva in modo da garantire, tra l’altro, un controllo sull’offerta e la riduzione dei costi.
Riguardo i termini di pagamento, invece, secondo i dati diffusi da Agrofarma nel 2009 in base a uno studio effettuato su un campione di aziende associate, risultano dei tempi lunghissimi – in media ben 177 giorni – rispetto al confronto con la Francia e la Germania con rispettivamente 70 e 40 giorni.
Proprio i tempi lunghi di pagamento, ha concluso l’associazione di categoria, comportano un maggior impiego di capitale, che per le piccole e medie imprese determina un onere significativo sul fronte finanziario con un conseguente ricorso a crediti bancari a breve termine soggetti ai tassi di interesse più elevati.
I ritardi lamentati dalle aziende italiane nell’incasso dei crediti sono una caratteristica esclusiva del mercato italiano, nettamente penalizzato e per il quale è necessario intervenire almeno dimezzando gli attuali tempi previsti.

3 marzo
Senato – no all’extravergine “deodorato”. Galan tuteli l’olio italiano da normativa Ue su limiti alchil esteri. Interrogazione di Ferrante (Pd)
In base a un nuova normativa europea, dal primo aprile 2011 l’olio extravergine di oliva potrà contenere un quantitativo massimo di alchil esteri pari a 150 milligrammi per chilo. Questa sostanza, risultato della reazione tra acidi grassi, alcol metilico ed alcol etilico, è presente nell’olio quando per ottenerlo vengono usate olive che si sono ammaccate nella fase di raccolta, che non vengono portate subito al frantoio oppure, che sono conservate in cattive condizioni. Quando le olive vengono “maltrattate” in uno dei modi descritti rilasciano un cattivo odore, che alcuni produttori coprono ricorrendo a deodoranti, che hanno però un effetto di breve durata (due o tre mesi), oppure mescolando l’olio con partite di buona qualità. Fissare il quantitativo massimo di achil estri a 150 milligrammi per chilo significa di fatto autorizzare la commercializzazione di oli deodorati. A sottolinearlo è il senatore umbro del Pd Francesco Ferrante che ha presentato un’interrogazione al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan per conoscere la posizione del governo sulla nuova normativa comunitaria che rischia di danneggiare una delle eccellenze agroalimentari italiane come l’extravergine d’olive.
Un olio di qualità, ha infatti osservato Ferrante, “ottenuto da olive sane spremute subito dopo la raccolta contiene al massimo 10-15 milligrammi per chilo di alchil esteri, che possono arrivare in via eccezionale a 30”. Perciò se questo valore può aumentare di cinque vuol dire che le olive prima della spremitura hanno subito “maltrattamenti” e che l’olio è di conseguenza di scarsa qualità.

Senato – indagine conoscitiva su enti vigilati dal Mipaaf, in commissione Agricoltura il presidente dell’Ismea. Necessario promuovere campagna informativa su servizi Istituto
Nonostante l’importanza dell’attività dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) – che opera in particolare a favore di istituzioni e a beneficio delle imprese agricole, con interventi volti a favorire l’accesso al credito agrario e a diffondere le assicurazioni contro i rischi agricoli – manca attualmente un’efficace e capillare diffusione di informazioni tra gli addetti ai lavori e le amministrazioni locali dei servizi offerti dall’Istituto. Lo ha sottolineato il presidente della commissione Agricoltura di palazzo Madama Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl-Veneto) nel corso dell’audizione del presidente dell’Ismea, Arturo Semerari, intervenuto ieri davanti al gruppo di lavoro nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli enti vigilati dal ministero delle Politiche agricole. Scarpa, dopo aver ascoltato la relazione di Semerari, ha ricordato come la Corte dei conti, nella relazione annuale sull’attività svolta dall’Istituto, abbia evidenziato una gestione ottimale dell’ente sia sotto il profilo della trasparenza sia sotto quello dell’efficienza. Tuttavia, ha aggiunto, a fronte di questo esempio di efficienza, l’informazione agli agricoltori sui servizi messi a disposizione dell’Ismea risulta scarsa. Un dato confermato da Semerari che ha riconosciuto come gli interventi per l’imprenditoria agricola promossi dall’Ismea non siano capillarmente noti – soprattutto nelle zone Centro-Sud – malgrado tra le sue missioni ci sia la promozione nel settore primario del ricambio generazionale, attraverso il sostegno ai giovani imprenditori e delle aziende in rosa. Il numero uno dell’Ismea ha quindi condiviso l’opportunità, prospettata da Scarpa, che il Mipaaf finanzi una campagna di informazione volta a favorire, ha spiegato il presidente del gruppo di lavoro, “la conoscenza degli utili ed efficaci strumenti utilizzati dall’Ismea, che attualmente costituiscono un elemento fondamentale della politica agricola nazionale”. Un importate ruolo in tal senso ha aggiunto Semerari dovrebbe essere svolto anche dalle associazioni di categoria.
Tra i servizi erogati dall’Ismea, il presidente dell’Istituto si è soffermato anche su quelli relativi al credito agrario, orientati in particolare a facilitare l’accesso a finanziamenti da parte degli agricoltori, attraverso la riduzione del rischio per le banche.
Rispondendo poi a una domanda posta dalla senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi (Emilia Romagna), relativa all’attuazione del federalismo demaniale e nello specifico alle misure di privatizzazione de terreni pubblici e all’acquisto di questi da parte dell’Istituto, il presidente dell’ente ha precisato che l’intervento dell’Ismea “è inquadrabile ex lege nell’ambito del cosiddetto riservato dominio (contratto con il quale l’acquisizione del diritto di proprietà è subordinata a una condizione sospensiva, connessa al pagamento dell’intero prezzo pattuito dalle parti) che comporta necessariamente l’esigenza di acquisire il terreno libero da ogni vincolo ipotecario, con tutti i conseguenti ampliamenti dell’iter procedimentale”.

Senato – (S. 2472) sviluppo spazi verdi urbani: riformulato emendamento Della Seta (Pd) su salvaguardia alberi secolari
“Toccata e fuga” in commissione Ambiente di palazzo Madama per l’esame referente del disegno di legge che mira a sostenere lo sviluppo delle aree verdi nelle città. Nel corso della seduta di ieri, infatti, il presidente del gruppo di lavoro, Antonio D’Alì (Pdl-Sicilia), si è limitato a notificare che Roberto Della Seta (Pd-Piemonte) ha presentato la versione riformulata dell’emendamento 4.0.1 sulla “tutela e la salvaguardia degli alberi secolari, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale”.
Il seguito dell’esame è stato quindi rinviato.

Background

• 12 marzo 2010: il testo viene esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri;
• 22 ottobre 2010: il provvedimento viene licenziato dal Consiglio dei ministri;
• 24 novembre 2010: il disegno di legge è presentato a palazzo Madama;
• 13 dicembre 2010: è assegnato alla commissione Ambiente per l’esame in sede referente. E’ nominato relatore del provvedimento Giuseppe Leoni (Lnp-Lombardia);
• 19 gennaio 2011: la commissione Ambiente avvia discussione generale sul testo e prospetta il passaggio dalla sede referente a quella deliberante, che permetterebbe al gruppo di lavoro di approvare direttamente il testo, evitando la discussione in Aula;

• 4 febbraio 2011: fissato termine emendamenti;
• 8 febbraio 2011: il gruppo di lavoro decide di non chiedere il passaggio alla sede deliberante;
• 2 marzo 2011: Roberto della Seta (Pd-Piemonte) presenta versione riformulata dell’emendamento 4.0.1 sulla tutela degli alberi secolari.

Senato – (COM (2010) 745 def. e COM (2010) 761 def.) Finanziamento Pac e controlli fondo europeo agricolo garanzia, disco verde dalla commissione Politiche Ue (sede consultiva). Perplessità su deleghe a Commissione
Il conferimento di una delega senza scadenza temporale a favore della Commissione comunitaria contenuta in una proposta di regolamento costituisce un vizio di legittimità che, oltre a poter essere sollevato con varie modalità previste dai Trattati istitutivi, deprime le prerogative dei Parlamenti nazionali. Questi ultimi, infatti, nelle materie di competenza concorrente devono poter esercitare correttamente il controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.
Lo sostiene la commissione Politiche Ue di palazzo Madama con due risoluzioni, approvate durante la seduta di ieri, relative alle proposte di regolamento comunitarie COM (2010) 745 def. e COM (2010) 761 def., relative, rispettivamente, alla modifica del regolamento (CE) n. 1290/2005 sul finanziamento della politica agricola comune (Pac) e alla modifica del regolamento (CE) n. 485/2008 relativo ai controlli, da parte degli Stati membri, delle operazioni che rientrano nel sistema per quanto riguarda le modifiche di finanziamento del fondo europeo agricolo di garanzia (Feag).
In particolare, per quanto riguarda la modifica del regolamento (CE) n. 1290/2005 sulla Pac, la Politiche Ue non ha rilevato ulteriori criticità oltre alla delega normativa poco chiara in favore della Commissione Ue contenuta in un provvedimento dal contenuto tecnico, finalizzato essenzialmente ad allineare le procedure di esecuzione preesistenti a quelle contenute nel Trattato di Lisbona, ma che non incide sul sistema di finanziamento in vigore.
Dello stesso tenore anche la risoluzione sul regolamento di adeguamento del Feag, finalizzato ad armonizzare la normativa sui controlli dei documenti commerciali delle imprese beneficiarie o debitrici dei finanziamenti comunitari erogati.
I due atti d’indirizzo, approvati all’unanimità, saranno ora inviati all’esecutivo che dovrà tenerne conto nel corso della trattativa in corso a Bruxelles.

Palazzo Chigi – Consiglio dei ministri: via libera a fiscalità municipale e a revisione incentivi su energie rinnovabili. Elezioni amministrative fissate per il 15 e 16 maggio. Siae: Gian Luigi Rondi nominato commissario straordinario. Il 10 marzo Cdm straordinario su riforma giustizia
Dopo il voto di fiducia di ieri, il quarto provvedimento attuativo della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009), relativo alla fiscalità municipale, attende ora solo la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Nella riunione di oggi, come annunciato, il Consiglio dei ministri ha infatti approvato in via definitiva il testo che rivoluzionerà il sistema di finanziamento dei Comuni, che sarà basato in modo prevalente sul gettito prodotto dalla tassazione degli immobili e sulla possibilità per le amministrazione di incrementare, entro certi limiti, le addizionali Irpef. Tra le novità rilevanti del provvedimento, l’arrivo della cosiddetta cedolare secca sugli affitti. Già da quest’anno i proprietari di abitazioni date in locazione potranno optare per l’applicazione di un’imposta unica sostitutiva sui reddito da affitto, con una aliquota al 19%, nel caso di contratti a canone concordato, e al 21% per quelli a canone libero.
Il governo ha poi dato il via libera definitivo anche al decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/28/CE sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili, su cui ieri si è rischiata l’ennesima crisi interna al governo, risoltasi solo in serata grazie a un rinvio del tetto di 8 megawatt per l’accesso agli incentive per le centrali fotovoltaiche, voluto in particolare dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, e prevedendo l’adozione a giugno di un nuovo decreto in materia. Il provvedimento approvato definisce infatti un nuovo sistema di incentivi per garantire all’Italia di raggiungere gli obiettivi comunitari in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili (il 17% del totale entro il 2020) e ridurre gli oneri specifici delle agevolazioni sulla bolletta dei consumatori (onere che attualmente si aggiri intorno all’1%). E’ stato quindi stabilito il mantenimento, fino al prossimo 31 maggio, dell’attuale regime di incentivi per il fotovoltaico, rinviando la rimodulazione delle soglie e le agevolazioni a scalare ad un altro provvedimento. Si prevede poi la definizione di un nuovo meccanismo di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal primo gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce poi che il ritiro dei certificati verdi (finora necessari per accedere alle agevolazioni) prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento. Il testo regolamenta inoltre l’utilizzo dei terreni agricoli per la produzione di energia da fonti rinnovabili e introduce alcune novità in materia di efficienza energetica degli edifici. In particolare, è previsto l’obbligo, per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni rilevanti, di garantire l’approvvigionamento dell’energia per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento da fonti rinnovabili in percentuali crescenti a partire dal 2012, pena il diniego del titolo edilizio.
Nel corso del riunione di oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha poi comunicato la prossima indizione dei comizi elettorali per le elezioni amministrative, confermando le date, indicate nelle scorse settimane dagli Enti locali, del 15 e 16 maggio, per il primo turno, e del 28 e 29 maggio per i ballottaggi. Il guardasigilli Angelino Alfano ha invece fatto il punto sulla definizione dei disegni di legge di riforma costituzionale della giustizia e l’esecutivo ha deciso di esaminare i provvedimenti in questione in un Consiglio straordinario appositamente convocato per il 10 marzo prossimo.
Su proposta dei ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dell’Economia, Giulio Tremonti, sono stati approvati in via definitiva i rispettivi regolamenti di riorganizzazione dei due dicasteri, nell’ottica di razionalizzazione degli uffici e di contenimento della spesa imposta dal dl 112/2008 sui conti pubblici.
Il governo ha inoltre approvato due schemi di regolamenti per la semplificazione di procedimenti in materia ambientale, con riguardo, in particolare, allo scarico di acque reflue e all’inquinamento acustico, e di prevenzione degli incendi. Si tratta dei primi regolamenti, emanati sulla base di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 2010, tesi a dare un contributo al rilancio del sistema produttivo attraverso la riduzione, dove possibile, degli oneri amministrativi, senza intaccare il livello di garanzia e di sicurezza pubblica. In particolare, viene prevista una diversificazione degli adempimenti a carico delle aziende in relazione alla dimensione, al settore in cui operano e all’effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici, anche in linea con lo Small Business Act, ovvero il piano di interventi per la promozione delle piccole imprese, adottato da Bruxelles il 23 febbraio scorso su iniziativa di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l’industria e l’imprenditorialità.
Da registrare poi, con riguardo al rientro dai disavanzi sanitari di alcune Regioni, la nomina di tre sub-commissari: Giuseppe Antonio Spata per il Lazio e Mario Morlacco e Achille Coppola per la Campania.
Nella riunione di oggi, il governo ha infine decretato il commissariamento della Siae, la Società italiana degli autori ed editori. Su proposta del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, è stato infatti nominato commissario straordinario il novantenne critico cinematografico Gian Luigi Rondi, mentre la carica di sub commissari è stata affidata a Mario Stella Richter, professore di diritto commerciale dell’Università Tor Vergata di Roma, e a Domenico Luca Scordino, avvocato dello Studio Ripa di Meana e associati.

Regioni – federalismo, presidente Conferenza Regioni Errani: saltato accordo 16 dicembre 2010. Ministro Calderoli: il governo rispetta i patti
“Al governo abbiamo detto che, dal momento che non ha onorato i contenuti dell’accordo siglato nel dicembre scorso, l’intesa sul federalismo regionale per noi non c’è”. Lo ha sostenuto questo pomeriggio il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna, al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni.
Secondo Errani il Consiglio dei ministri di oggi con l’approvazione in via definitiva del decreto legislativo attuativo della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009) relativo alla fiscalità municipale, non ha tenuto fede ai patti previsti dall’intesa di dicembre scorso che interessava diversi aspetti come il trasporto pubblico e i costi delle prestazioni sanitarie, minando gravemente la fiducia tra le istituzioni coinvolte.
“Visto che il governo non ha ancora onorato l’accordo di dicembre che comprendeva anche il federalismo regionale – ha concluso Errani – per noi quell’accordo non c’è. Ciò significa che il governo deve rapidissimamente far fronte agli impegni che abbiamo condiviso”.
Secca la reazione del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, secondo il quale “il governo ha raggiunto un’intesa, con Regioni, Comuni e Province, sul decreto sul federalismo regionale e provinciale, ad una serie di condizioni che il governo intende rispettare completamente. Pertanto il problema sollevato dal governatore Errani non si pone”.

4 marzo
Mipaaf – Paesaggi rurali come patrimonio culturale. Presentato il catalogo nazionale. Galan: necessario tutelarli da scempi architettonici e pannelli fotovoltaici. Bene la regolamentazione prevista da dlgs su rinnovabili
Il grande merito del catalogo dei Paesaggi rurali storici, la cui realizzazione è stata finanziata dal ministero delle Politiche agricole, “è quello di aver finalmente inserito i paesaggi rurali all’interno del patrimonio culturale per cui l’Italia è in assoluto la prima nazione al Mondo. E se non riusciremo a tutelare questo, avremo fallito il principale obiettivo della mission italiana”. Lo ha sottolineato il responsabile del Mipaaf Giancarlo Galan nel corso della presentazione ieri a Roma, nella sede del dicastero, del volume edito da La Terza “Paesaggi rurali storici. Per un Catalogo nazionale”.
“Sfogliando questo testo e guardando le splendide immagini in esso contenuto – ha proseguito il ministro nel suo intervento – mi pongo due domande: dov’è l’architettura tradizionale che tanto ha reso belle le nostre campagne? Perché troppo spesso quegli straordinari paesaggi sono abbandonati a se stessi? Penso alle abitazioni mai terminate che ne deturpano l’aspetto, penso al cemento che ha sostituito la terra, all’infinità di pannelli fotovoltaici che coprono le campagne”. Per tutelare questo patrimonio, ha quindi evidenziato Galan, “il legislatore ha l’obbligo di salvaguardare la bellezza della nostra Italia, attraverso leggi che tutelino proprio i paesaggi rurali”. Ed è proprio in questa direzione si muovono alcune delle disposizioni contenute nel decreto legislativo di attuazione della direttiva 2009/28/Ce sull’uso delle energie rinnovabili, approvato ieri in via definitiva dal consiglio dei ministri. Con questo provvedimento, ha spiegato il ministro in un comunicato, l’Italia ha deciso di rispettare gli impegni internazionali e quindi di destinare risorse per l’incentivazione delle fonti di energia alternative e rinnovabili, ma il successo dell’intervento dipenderà da un mix delle varie risorse ecosostenibili: “Le pale eoliche – ha ricordato Galan – certamente sono un problema per tanti nostri paesaggi, quindi, ci sarà più energia fotovoltaica, idroelettrica e da biomasse”. Con il provvedimento, ha quindi precisato, è stata decisa una modulazione tra le diverse fonti rinnovabili, che permetterà agli agricoltori di usufruire di una buona parte degli incentivi previsti. Tuttavia, ha aggiunto Galan, “non permetteremo i grandi campi fotovoltaici che sono una bestemmia dal punto di vista paesaggistico e un insulto all’agricoltura, visto che sottraggono grandi superfici”. In base al provvedimento, infatti, ogni agricoltore avrà la possibilità di installare impianti fotovoltaici che producano al massimo un megawatt e non occupino più del 10% della superficie agricola. I pannelli, inoltre, dovranno essere posti a due chilometri di distanza uno dall’altro.
Per il responsabile del Mipaaf il decreto sulle rinnovabili rappresenta un’importante possibilità per le aziende agricole di integrare il proprio reddito, accedendo ad agevolazioni che “prima andavano principalmente ai fondi internazionali o alle multinazionali” e che ora invece “andranno in buona misura agli agricoltori”.
Tornando alla conferenza stampa di presentazione del volume “Paesaggi rurali storici. Per un Catalogo nazionale”, si segnala che all’evento sono intervenuti Franco Miracco, portavoce del ministro Galan; Mauro Agnoletti, professore della Facoltà di Agraria all’Università di Firenze; Giuseppe Blasi, Direttore generale della Competitività per lo sviluppo rurale del Mipaaf; Stefano Cataudella, professore di Ecologia dell’Università di Tor Vergata; Roberto Cecchi, Segretario generale del ministero dei Beni culturali; Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italia; Claudio Lodoli, editori Laterza; Pier Luigi Petrillo, Coordinatore gruppo di lavoro Unesco del ministero delle Politiche agricole.

NOTIZIARIO SETTIMANALE
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI

www.conaf.it – tel. 06.8540174

Lunedì 7 marzo 2011

Le notizie dal 28 febbraio al 5 marzo

DAL CONAF

• 18 e 19 marzo
II GARA DI SCI – PILA – CONVEGNO AOSTA: “IL BUON GOVERNO DELLA MONTAGNA”
COMUNICATI STAMPA
• 2 marzo
Agrofarmaci: il Conaf alla Camera illustra la proposta “agrofarmacie”

AGENDA
Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 7 all’11 marzo 2011

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 7 al 13 marzo 2011

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

• 28 febbraio

Gazzetta ufficiale – mille-proroghe: pubblicata la legge di conversione. Nel testo confermata norma su quote latte e tre mandati consigli ordini professionali provinciali

• primo marzo

Camera – indagine conoscitiva agrofarmaci, Conaf: necessaria tracciabilità filiera e supporto agronomi
Camera – zootecnia, Di Pietro (Idv) chiede sostegno del settore. Polemica per proroga rateizzazione quote latte
Camera – (C. 975 e C. 2513-B) prodotti ortofrutticoli di quarta gamma: testo assegnato a commissione Agricoltura
Camera – dlgs su fiscalità municipale: governo chiede fiducia. Entro giovedì via libera definitivo del governo

• 2 marzo
Camera – (C. 4059) Legge Comunitaria 2010, via libera in consultiva da Bilancio e Trasporti. Relatore V commissione Polledri (Lnp): evitare allargamento dell’oggetto

Senato – Ferrante (Pd): capo di gabinetto Mipaaf indagato per reati contro PA, quali iniziative da parte del governo?
Camera – indagine conoscitiva su sementi e fitofarmaci, Agrofarma: innovazione e sviluppo possibili solo risolvendo criticità
Senato – (n. COM(2010) 799 definitivo) proposta di revisione regolamento europeo su Ocm Unica: presentata bozza risoluzione

• 3 marzo
Senato – no all’extravergine “deodorato”. Galan tuteli l’olio italiano da normativa Ue su limiti alchil esteri. Interrogazione di Ferrante (Pd)
Senato – indagine conoscitiva su enti vigilati dal Mipaaf, in commissione Agricoltura il presidente dell’Ismea. Necessario promuovere campagna informativa su servizi Istituto
Senato – (S. 2472) sviluppo spazi verdi urbani: riformulato emendamento Della Seta (Pd) su salvaguardia alberi secolari
Senato – (COM (2010) 745 def. e COM (2010) 761 def.) Finanziamento Pac e controlli fondo europeo agricolo garanzia, disco verde dalla commissione Politiche Ue (sede consultiva). Perplessità su deleghe a Commissione
Palazzo Chigi – Consiglio dei ministri: via libera a fiscalità municipale e a revisione incentivi su energie rinnovabili. Elezioni amministrative fissate per il 15 e 16 maggio. Siae: Gian Luigi Rondi nominato commissario straordinario. Il 10 marzo Cdm straordinario su riforma giustizia
Regioni – federalismo, presidente Conferenza Regioni Errani: saltato accordo 16 dicembre 2010. Ministro Calderoli: il governo rispetta i patti

• 4 marzo
Mipaaf – Paesaggi rurali come patrimonio culturale. Presentato il catalogo nazionale. Galan: necessario tutelarli da scempi architettonici e pannelli fotovoltaici. Bene la regolamentazione prevista da dlgs su rinnovabili

DAL CONAF

18 e 19 marzo
II GARA DI SCI – PILA – CONVEGNO AOSTA: “IL BUON GOVERNO DELLA MONTAGNA”
Il CONAF, nello spirito di partecipazione e socializzazione all’interno della categoria, promuove per il secondo anno una gara di sci riservata agli Iscritti, ai loro familiari ed ai loro amici.
LA 2A GARA DI SCI NAZIONALE si terrà a Pila – Gressan (AO)venerdì 18 marzo 2011, sarà di una singola manche con un percorso di un chilometro sulla pista n° 23 di Pila. La suddivisione delle categorie verrà effettuata in base al numero degli iscritti alla gara. Per partecipare alla gara è prevista l’iscrizione ed il versamento di una quota di partecipazione. La quota anche quest’ anno è pari a € 20,00 a concorrente ed è necessaria a coprire le spese organizzative dell’evento, pertanto sono esclusi dalla stessa tutti gli altri costi quali vitto, alloggio, trasferimenti, skipass ecc.
Le iscrizioni sono aperte fino alla mezzanotte di domenica 13 marzo 2011e devono essere effettuate trasmettendo, via e-mail PEC a protocollo@conafpec.it o via fax 06 – 8555961, il modulo debitamente compilato e firmato con l’attestazione di avvenuto pagamento della quota di iscrizione. Per ulteriori informazioni:
http://www.agronomi.it/ii%C2%B0-gara-sci

COMUNICATI STAMPA

2 marzo
Agrofarmaci: il Conaf alla Camera illustra la proposta “agrofarmacie”
udizione alla Commissione Agricoltura del presidente Sisti e dei consiglieri Antignati e Coretti, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci

Conaf in audizione alla Camera dei Deputati su agrofarmaci e mercati delle sementi, con gli interventi del presidente Andrea Sisti, del consigliere Enrico Antignati del dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili e del consigliere Cosimo Damiano Coretti del dipartimento sicurezza alimentare. L’audizione alla Commissione Agricoltura, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci. Nella sua introduzione il presidente Conaf Andrea Sisti ha spiegato come l’utilizzo degli agrofarmaci in agricoltura sia dettato dall’esigenza di salvaguardare le produzioni animali e vegetali, sia in termini quantitativi che qualitativi. Infatti dalle statistiche sull’utlizzo degli agrofarmaci, peraltro tutte con dati parziali per la mancanza nel nostro Paese di un sistema di rilevazione certo ed univoco , è emerso come il consumo di questi prodotti in Italia sia ad esempio il doppio, in rapporto alla SAU, di quello di Francia e triplo rispetto alla Germania (dati Eurostat) Quindi la proposta del Conaf che, come hanno spiegato i consiglieri Antignati e Coretti, prevede un sistema proposto basato sul l’asse ”consulenza specialistica – prescrizione agrofarmaci – agrofarmacie” in grado di tracciare l’intera filiera dell’agrofarmaco garantendo l’adempimento degli obblighi previsti dal Regolamento Ce 1185/2009 relativo alle statistiche sui pesticidi. “Infatti, – hanno spiegato i rappresentanti del Conaf – la conseguente necessaria presenza di un tecnico indipendente quale il dottore agronomo a fianco dell’agricoltore per la scelta della migliore cura fitoiatrica quindi in campo, sia nella fase di vendita dell’agrofarmaco, unitamente all’implementazione di un sistema informativo per la trasmissione telematica dei dati, garantirebbe la creazione di un flusso continuo di informazioni sull’utilizzo e sull’immissione in commercio degli agrofarmaci”. Una relazione apprezzata dagli onorevoli della XIII Commissione Agricoltura, come hanno esternato Teresio Delfino (Udc) che ha parlato di “obiettivo condivisibile con la perplessità di una eccessiva burocratizzazione”; seguito da Sebastiano Fogliaro (Lega Nord) che ha accolto positivamente “questo spaccato che ci avete fornito”, ma ribadendo che “tutto deve essere fatto senza un aggravio della burocrazia che già colpisce le aziende agricole”; infine, sulla stessa lunghezza d’onda l’onorevole Giovanni Dima (Pdl) che ha ricordato come l’Italia sia il Paese delle eccellenze agricole comprese quelle della sua regione, la Calabria, mostrando interesse verso la proposta del Conaf che va proprio nella direzione di salvaguardare queste eccellenze e la qualità dei prodotti agroalimentari italiani.

La memoria depositata dal Conaf nella commissione Agricoltura:
http://conaf.it/sites/default/files/08_doc_audizione.pdf

L’audizione sul sito della Camera:
http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Commissioni;jsessionid=9CFB74D30CE85BDE085228269FA09575

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 7 all’11 marzo 2011

Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall’Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri (esame S. 2555) – relatore Antonio Azzollini (Pdl-Puglia)
• Martedì 8 marzo, ore 17.30 – Senato, commissione Bilancio, in sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, in sede referente;

• Giovedì 10 marzo, ore 10.00 – Senato, commissione Bilancio, in sede referente;

Legge comunitaria 2010 (seguito esame C. 4059 governo, approvato dal Senato) e Relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nel 2009 (Doc. LXXXVII, n. 3) – relatori Gianluca Pini (Lnp-Emilia Romagna), per la Comunitaria, e Benedetto Fucci (Pdl-Puglia), per la Relazione
• Lunedì 7 marzo, ore 12.00 – Camera, commissione Politiche Ue, termine presentazione emendamenti;
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Politiche Ue, sede referente;

Disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma (esame C. 975 – 2513/B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato) – Relatrice Viviana Beccalossi(Pdl-Lombardia)
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede referente;

Indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione dei rappresentanti dell’Ispettorato controllo qualità e repressione frodi;
Indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato;
Riforma delle professioni regolamentate (seguito esame C. 503) – relatrice Maria Grazia Siliquini (Ir-Piemonte)
• Giovedì 10 marzo, ore 15.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;

Seguito esame commercio interno del riso (S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
Seguito esame ddl su produzione artigianale di grappe (1839) – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;

Seguito esame congiunto ddl su utilizzo agricolo di terreni della laguna veneta (S. 1050 e 1239) – relatore Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;

Seguito esame congiunto ddl su produzione biologica (S. 1035 e 1115) – relatore Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
• Martedì 8 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede referente;

Seguito dell’esame COM (2010) 799 def. su regolamento OCM unica – relatore Giacomo Santini (Pdl-Trentino)
• Martedì 8 marzo, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Seguito dell’esame COM (2010) 733 def. su regimi di qualità dei prodotti agricoli – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
• Martedì 8 marzo, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti comunitari;
Seguito indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli Enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Deliberazione di un’indagine sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.15 – Camera, commissione Ambiente;

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (S. 2472) – relatore Giuseppe Leoni (Lnp-Lombardia)
• Mercoledì 9 marzo, ore 8.30 – Senato, commissione Ambiente, sede referente;

• Giovedì 10 marzo, ore 8.30 – Senato, commissione Ambiente, sede referente;

Audizione informale del Presidente di AREPO (Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine) assessore Tiberio Rabboni, sui profili, anche comunitari, inerenti alla qualità dei prodotti agroalimentari
• Martedì 8 marzo, ore 16.30 – Senato, commissione Agricoltura, Ufficio di presidenza;
Interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del ministero dell’Economia
• Mercoledì 9 marzo, ore 13.30 – Camera, commissione Finanze;

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (a. g. n. 317) – relatori alla Camera per la I commissione Anna Maria Bernini (Pdl-Emilia Romagna), per la VI Maurizio Fugatti (Lnp-Trentino), per la XII Lucio Barani (Pdl-Toscana), al Senato per la XII commissione Raffaele Calabrò (Pdl-Campania) e Lionello Cosentino (Pd-Lazio);
• Martedì 8 marzo, ore 14.00 – Camera, commissioni Affari costituzionali, Affari sociali e Finanze, deliberazione di rilevi alla bicamerale per il federalismo; commissione per il federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Bilancio in sede consultiva su atti del governo; commissione Finanze, osservazioni alla bicamerale per il federalismo;
• Mercoledì 9 marzo, ore 15.00 – Camera, commissioni Affari costituzionali e Finanze, deliberazione di rilevi alla bicamerale per il federalismo; commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo; commissione per il federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Bilancio in sede consultiva su atti del governo; commissioni Finanze e Sanità, osservazioni alla bicamerale per il federalismo;
• Giovedì 10 marzo, ore 15.00 – Camera, commissione Affari sociali, deliberazione di rilevi alla bicamerale per il federalismo; commissione per il federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Bilancio in sede consultiva su atti del governo;

Discussione della risoluzione 7-00419 di Chiara Braga (Pd-Lombardia) sul Piano nazionale per la difesa del territorio dal rischio idrogeologico e interventi per la messa in sicurezza del territorio lecchese colpito da eventi calamitosi nell’agosto 2010
• Mercoledì 9 marzo, ore 14.00 – Camera, commissione Ambiente;

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 7 al 13 marzo 2011

Lunedì 7 marzo
• Roma: Pier Luigi Bersani a un convegno “La sfida del federalismo. Le proposte del Pd” con Vasco Errani – Savoy Hotel Country House, ore 17.30-20;
• Roma: Conferenza stampa di presentazione del Rapporto Fao “Stato mondiale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione”, con il direttore generale della Fao, Jacques Diouf – Viale delle Terme di Caracalla, ore 11;

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

28 febbraio
Gazzetta ufficiale – mille-proroghe: pubblicata la legge di conversione. Nel testo confermata norma su quote latte e tre mandati consigli ordini professionali provinciali
E’ stato pubblicato sul supplemento ordinario n. 53 alla Gazzetta ufficiale di sabato 26 febbraio, oggi in edicola (serie generale n. 47), la legge n. 10 del 2011 di conversione del decreto 225/2010 noto come mille-proroghe.
Tra le disposizioni in materia agricola presenti nel testo, licenziato sabato scorso dal Senato, ricordiamo il rinvio al 30 giugno prossimo delle rate scadute al 31 dicembre 2010 per il ripiano delle multe dovute dagli allevatori per lo sforamento delle quote latte (art. 2, comma 12-terdecies), il rinnovo del Piano triennale per la pesca e le istruzioni relative all’assunzione, su base concorsuale, di dirigenti da parte dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
Nel provvedimento inoltre anche la modifica alla Dpr 169/2005 (art. 2, comma 4-octies), ovvero il regolamento per il riordino del sistema elettorale e della composizione degli organi di ordini professionali, con cui si prevede la possibilità per i componenti degli organi provinciali in carica alla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl 225/2010 di poter essere confermati per tre mandati consecutivi, anziché per due come previsto attualmente.
– 22 dicembre 2010: il Consiglio dei ministri approva “salvo intese”, e quindi con la possibilità di subire modifiche fino al momento della firma da parte del presidente della Repubblica e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il consueto decreto legge di proroga di termini legislativi in scadenza, noto anche come “mille-proroghe”;
– 29 dicembre 2010: il decreto legge n. 225/2010 di proroga termini è pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Formato da quattro articoli, il testo prevede all’art. 1 il rinvio al 31 marzo 2011 delle scadenze e dei regimi giuridici di una serie di norme e disposizioni non onerose, elencate nella Tabella 1, allegata al testo. Al comma 2 dello stesso articolo è prevista la possibilità di un’ulteriore proroga al delle stesse disposizione al 31 dicembre 2011 tramite uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm). Tra questi vi è anche quella relativa al differimento al 31 marzo 2011 della norma, contenuta nell’articolo 12 della legge n. 77/2009 (misure urgenti per il terremoto in Abruzzo) che dispone per le giocate al Bingo la destinazione di almeno il 70% alla formazione di monte premi, dell’11% al prelievo erariale e dell’1% a compenso dell’affidatario del controllo centralizzato del gioco. All’articolo 2 sono previste alcune proroghe a carattere oneroso, tra cui il rifinanziamento del 5permille a favore delle associazioni di volontariato. Gli altri due articoli del testo individuano la copertura delle nuove spese e l’entrata in vigore del testo, avvenuta il 30 dicembre 2010.

Iter Senato
– 30 dicembre 2010: il governo trasmette a palazzo Madama il disegno di legge S. 2518 di conversione del decreto legge n. 225/2010;
– 12 gennaio 2011: il disegno di legge è assegnato all’esame in sede referente delle commissioni riuniti Affari costituzionali e Bilancio, con la richiesta del parere in sede consultiva di tutti gli altri gruppi di lavoro. Sono nominati relatori, Lucio Malan (Pdl-Piemonte), per la prima commissione, e Gilberto Pichetto Fratin (Pdl-Piemonte) per la V;

-18-19 gennaio 2011: le commissioni in consultiva avviano il dibattito, pareri dell’Affari costituzionali e della Difesa. I gruppi di lavoro referenti Affari costituzionali e Bilancio fissano per martedì 25 gennaio il termine per la presentazione di emendamenti;
– 27 gennaio 2011: Tra le proposte di modifica segnaliamo la 1.29 – a firma di Emanuela Baio (Pd-Lombardia) – e la 2.20 di Giovanni Legnini (Pd-Abruzzo) relative, rispettivamente, alla prevenzione delle ludopatie e alla soppressione dell’Unire (Unione nazionale per l’incremento delle razze equine);

– 3 febbraio 2011: la commissione Bilancio esprime parere di semplice contrarietà sull’emendamento 1.29 di Emanuela Baio (Pd-Lombardia);
– 8-10 febbraio 2011: respinti gli emendamenti su settore giochi;
– 11 febbraio 2011: via libera a testo per l’Aula;
– 14 febbraio 2011: inizio discussione in Aula;
– 15 febbraio 2011: presentazione maxiemendamento del governo e apposizione fiducia. Non viene recepita nessuna modifica di particolare interesse;
– 16 febbraio 2011: l’Aula approva la fiducia al maxiemendamento. Il testo passa a Montecitorio.

Iter Camera
– 16 febbraio 2011: il provvedimento viene trasmesso a Montecitorio e assegnato alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio. Relatori: Raffaele Volpi (Lnp-Lombardia), per la prima commissione e Gioacchino Alfano (Pdl-Campania) per la quinta;
17 febbraio 2011: al via esame in sede referente. Termine presentazione emendamenti fissato per le ore 15;
– 18 febbraio 2011: la maggioranza non ha i numeri sufficienti nei gruppi di lavoro e l’Ufficio di presidenza delle commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali stabilisce che il testo andrà in Aula senza relatori. Tutti gli emendamenti vengono inoltre considerati respinti;
– 22-24 febbraio 2011: il governo presenta un nuovo maxi emendamento al provvedimento per recepire i rilievi formulati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in una lettera ha fortemente criticato sia l’iter di discussione sia l’eccessivo numero di novità introdotte rispetto al testo originario. Sulla modifica viene posta la questione di fiducia;
– 25 febbraio 2011: l’Aula di Montecitorio vota la fiducia al nuovo maxiemendamento, il provvedimento è immediatamente trasmesso al Senato, dove le commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio iniziano un esame-lampo alle 18;
– 26 febbraio 2011: dopo un breve passaggio nelle commissioni referenti, l’Aula del Senato approva, senza ricorrere alla fiducia, il testo in via definitiva.

Primo marzo
Camera – indagine conoscitiva agrofarmaci, Conaf: necessaria tracciabilità filiera e supporto agronomi
È necessaria una seria riflessione sull’utilizzo degli agrofarmaci da parte dell’intera filiera, in quanto in Italia l’uso di questi prodotti è tra i più alti d’Europa e sul fronte del controllo ufficiale sui residui negli alimenti vegetali – coordinato dal ministero della Salute e il cui ultimo rapporto risale all’anno 2009 – si evidenziano alcune inefficienze del sistema che non consentono di avere un report certo.
Lo hanno affermato oggi, nella commissione Agricoltura a Montecitorio, il presidente del Conaf Andrea Sisti e i consiglieri Enrico Antignati e Cosimo Damiano Coretti, ascoltati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci.
Secondo i rappresentanti del Conaf è necessario trovare un equilibrio tra la necessità degli operatori del settore primario di salvaguardare le proprie produzioni, sia in termini quantitativi che qualitativi, e la salubrità delle acque e del cibo che non deve in nessun caso essere compromessa.
Proprio per quanto riguarda la presenza di residui dei fitosanitari negli alimenti, il presidente del Conaf e di due consiglieri hanno fatto presente al gruppo di lavoro che secondo i dati del “Rapporto sul monitoraggio nazionali dei pesticidi nelle acque” dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) – pubblicato nel maggio 2010 e riferito al biennio 2007-2008 – nel 47,9% dei punti di monitoraggio sono stati trovati residui di pesticidi e nel 31,7% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti di legge previsti per le acque potabili.
Per questo motivo l’Ordine ha proposto una modifica della normativa vigente per tracciare l’intera filiera fitosanitaria, garantendo da un lato l’adempimento degli obblighi previsti dal regolamento comunitario Ce 1185/2009 relativo alle statistiche sui pesticidi, e inserendo la figura del dottore agronomo sia a fianco dell’agricoltore per la scelta della migliore cura fitoiatrica sia nella fase successiva di vendita e controllo dell’agrofarmaco.
Quest’ipotesi è stata valutata positivamente dalla commissione Agricoltura, e in particolare dal deputato del Pdl Giovanni Dima (eletto in Calabria), che ha ricordato come l’Italia sia il Paese delle eccellenze agricole e per questo motivo la proposta del Conaf deve essere sostenuta perché è finalizzata a salvaguardare proprio l’eccellenza e la qualità della produzione nazionale.

Camera – zootecnia, Di Pietro (Idv) chiede sostegno del settore. Polemica per proroga rateizzazione quote latte
l governo, nel decreto mille-proroghe, recentemente convertito in legge (n. 10/2010), non ha confermato le misure finanziarie a favore degli allevatori di bestiame, aggravando la difficile situazione in cui versa il settore a seguito dei pesanti tagli operati dal decreto n. 78/2010 sui conti pubblici.
La mancanza di risorse economiche a sostegno dei controlli e per il miglioramento delle razze può avere pesanti ricadute di natura occupazionale oltre a compromettere la sicurezza alimentare e la tracciabilità delle produzioni zootecniche.
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, Antonio Di Pietro (Idv-Molise) chiede all’esecutivo di adottare iniziative urgenti a sostegno del comparto spiegando anche i motivi per i quali nulla è stato fatto per evitare lo smantellamento dell’intero sistema zootecnico mentre è stata approvata un’ennesima rateizzazione a favore degli allevatori che hanno sforato le quote latte.

Camera – (C. 975 e C. 2513-B) prodotti ortofrutticoli di quarta gamma: testo assegnato a commissione Agricoltura
È stato assegnato alla commissione Agricoltura di Montecitorio il provvedimento che disciplina le procedure di preparazione e confezionamento dei cosiddetti prodotti agricoli di quarta gamma.
Il testo, composto da quattro articoli e finalizzato a individuare una specifica normativa per questo nuovo segmento della filiera ortofrutticola, è stato licenziato in seconda lettura la settimana scorsa da palazzo Madama e trasmesso il 24 febbraio alla Camera per il suo terzo passaggio parlamentare.

Camera – dlgs su fiscalità municipale: governo chiede fiducia. Entro giovedì via libera definitivo del governo

“Meglio essere sicuri”. E’ così che il ministro per le riforme e leader del Carroccio Umberto Bossi ha motivato la decisione presa nel pomeriggio di oggi dal governo di porre in Aula a Montecitorio la fiducia sulla risoluzione di maggioranza relativa allo schema di decreto legislativo sulla fiscalità municipale, che rappresenta uno dei provvedimenti cardine per l’attuazione della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009). La richiesta della fiducia, formalizzata poco fa in Assemblea dal ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, è quindi legata alla necessità per il governo e per l’asse di maggioranza Pdl-Lega di chiudere la partita su un provvedimento controverso che di fatto il 3 febbraio scorso è stato bocciato dalla bicamerale sul federalismo guidata dal deputato e relatore del testo Enrico La Loggia (Pdl-Sicilia).
Sul provvedimento infatti si è svolto tra dicembre e i primi di febbraio un serrato confronto tra le forze di maggioranza che non erano riuscite a trovare un punto di convergenza. A determinare la bocciatura del parere favorevole sul provvedimento da parte della bicamerale – la cui votazione è finita 15 a 15, un pareggio che in base al regolamento del gruppo di lavoro equivale a un voto contrario – la posizione del senatore di Fli e presidente della commissione Finanze del Senato Mario Baldassari (eletto nelle Marche), che fino alla fine ha giudicato non condivisibili i contenuti del testo, nonostante le novità e le limature proposte dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e indicate nel parere sul testo predisposto da La Loggia.
Lo stop imposto dal voto della bicamerale non ha però fermato il governo: il premier Silvio Berlusconi, su pressione della Lega, ha comunque convocato il Consiglio dei ministri in seduta straordinaria nella serata del 3 febbraio e ha dato il via libera definitivo al provvedimento, avvalendosi delle prerogative assegnate al governo dalla legge delega sul federalismo fiscale. A questo punto è però intervenuto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che proprio sulla base di una chiara lettura delle direttive fissata dalla legge 42/2009 ha rinviato il provvedimento all’esecutivo, spiegando di non poterlo emanare perché non completato l’iter legislativo del testo. Proprio come previsto dalla legge delega, dunque, il provvedimento doveva tornare in Parlamento per essere sottoposto al vaglio e al voto delle Aule. Di fatto quella del governo, con l’approvazione del provvedimento nonostante il parere negativo della commissione per il federalismo, è stata una forzatura della delega della legge 42/2009. Questa infatti ha stabilito che i provvedimenti adottati dal governo per realizzare la fiscalità federale debbano essere sottoposti al parere delle competenti commissioni parlamentari (in particolare le Affari costituzionali, Bilancio e Finanze) e alla bicamerale per il federalismo fiscale appositamente costituita per l’esame dei decreti legislativi attutivi, oltre che all’intesa in sede di Conferenza Unificata. La legge 42/2009 ha quindi stabilito (art. 2 comma 3) che nel caso di mancato parere entro i termini (fissati in 60 giorni dalla trasmissione degli schemi di dlgs al Parlamento), il Consiglio dei ministri debba deliberare sul provvedimento “approvando una relazione che è trasmessa alle Camere”, in cui dovranno essere indicate “le specifiche motivazioni per cui l’intesa non è stata raggiunta”. Inoltre, è precisato ancora dalla legge delega, nel caso in cui il governo non voglia conformarsi ai pareri parlamentari, deve “ritrasmettere i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni e rende comunicazioni davanti a ciascuna Camera”. Di qui la necessità, richiamata dal Capo dello Stato, del passaggio in Aula dello schema di decreto legislativo sulla fiscalità municipale: infatti la legge delega dà sì la possibilità al governo di approvare il provvedimento anche senza il parere delle Camere, ma solo se trascorsi 30 giorni dal loro rinvio al Parlamento, questo non si pronuncia.
Dunque, in considerazione del fatto che questo è il primo dei provvedimenti di attuazione del federalismo fiscale su cui si rende necessaria questa procedura (dal maggio scorso infatti governo e Parlamento ne hanno approvati tre, da quello sul demanio a quello su Roma Capitale con la semplice discussione e parere sui provvedimenti da parte delle commissioni e della bicamerale), la richiesta di fiducia di oggi relativa al dlgs sul federalismo municipale dà il polso dell’instabilità di governo e maggioranza. Al Senato infatti il provvedimento è passato la scorsa settimana senza il ricorso alla fiducia, mentre alla Camera, dove il gruppo dei Finiani è più forte (così come accade in alcune commissioni) i numeri sono meno certi e la necessità per Berlusconi di accontentare la Lega – suo fedele alleato, che ha fondato tutta la propria campagna elettorale e il suo consenso attuale sul federalismo -, ha imposto la richiesta della fiducia, per evitare sorprese. Ricordiamo inoltre che sul via libera a questo testo Bossi ha messo più volte in discussione la tenuta dell’esecutivo, ventilando il ritorno alle urne nel caso di una sua bocciatura.
Dopo il voto di fiducia sulla risoluzione di maggioranza relativa alla fiscalità municipale, che si svolgerà domani alle 19.30 – preceduta alle 18 dalle dichiarazioni di voto che saranno trasmessa in diretta tv – il governo dovrebbe approvare in via definitiva il provvedimento in una riunione del Consiglio dei ministro prevista per giovedì 3 marzo.Portato a casa questo risultato, per completare l’attuazione della legge delega sul federalismo fiscale dovranno essere approvati in via definitiva altri quattro provvedimenti, attualmente già approvati dall’esecutivo e trasmessi o in via di trasmissione al parere delle commissioni parlamentari. Si tratta del testo sull’autonomia tributaria di Regioni e Province, in cui c’è anche la definizione dei costi standard della sanità; di quello su perequazione e rimodulazione degli eventuali squilibri creati dal nuovo sistema; il dlgs su sanzioni e premi per Regioni, Province e Comuni e, infine, il provvedimento sull’armonizzazione dei sistemi contabili.

Senato – (n. COM(2010) 799 definitivo) proposta di revisione regolamento europeo su Ocm Unica: presentata bozza risoluzione
La commissione Agricoltura concluderà la prossima settimana l’esame della proposta di revisione del regolamento n. 1234/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, sull’organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per alcuni prodotti (il cosiddetto regolamento Ocm unica). Nella giornata di oggi il gruppo di lavoro, impegnato nell’esame di altri testi, non è infatti riuscito a votare la risoluzione sull’atto comunitario presento ieri dal relatore Giacomo Santini (Pdl-Trentino). Nel documento, la commissione esprime un giudizio nel complesso positivo sul provvedimento comunitario che punta ad aggiornare il Regolamento del 2007 con le nuove procedure di esecuzione e deleghe introdotte dagli articoli 290 e 291 del Tratto sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Le novità del TFUE riguardano in particolare la semplificazione di alcune procedure prevedendo una maggior autonomia in capo alla Commissione Ue nell’adozione diretta di atti delegati previsti da regolamenti e direttive comunitarie, purché questi non stabiliscano norme di carattere “essenziale” e abbiamo un termine preciso per l’esercizio della delega.
Con riguardo all’aggiornamento della disciplina dell’Ocm unica, la risoluzione messa a punto da Santini ha proposto l’espressione di un giudizio favorevole sui profili di sussidiarietà della revisione del regolamento 1234/2007, osservando tuttavia come nel provvedimento siano presenti deleghe alla Commissione relative alla definizione di criteri, obblighi e sanzioni, “per i quali appare problematico l’inquadramento nell’ambito degli elementi non essenziali dell’atto legislativo, presupposto necessario per il conferimento delle deleghe”. Inoltre, è evidenziato, “le deleghe concesse nel provvedimento sono a tempo indeterminato, e pertanto anche sotto questo profilo non risultano coerenti con i caratteri dettati dall’articolo 290 del TFUE, che prevede l’esplicita determinazione della durata della delega”. Una necessità questa però, è osservato nel documento predisposto da Santini, in parte smentita dall’esecutivo comunitario. Infatti Bruxelles, rispondendo il 17 febbraio sorso (C/2011/1003) a una risoluzione della 14a commissione di palazzo Madama, adottata il 23 novembre 2010 sulla questione della delimitazione temporale della delega, ha spiegato dell’avvio di una trattativa per la definizione di un’intesa tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio, “al fine di pervenire ad un buon esercizio e a un efficace controllo dei poteri delegati”, ribadendo la necessità di conciliare un quadro normativo per i poteri delegati con quello di garantire la continuità dell’esecuzione delle politiche dell’Ue, nell’ambito del quale “la delega di potere di durata indeterminata può essere considerata una misura che rende il quadro normativo più stabile ed efficace”.
Alla luce di questa importante presa di posizione della Commissione europea, il nono gruppo di lavoro del Senato ha confermato le proprie valutazioni, riservandosi di effettuare una ulteriore valutazione sulla questione dopo aver preso visione dell’intesa cui ha fatto riferimento l’esecutivo di Bruxelles.
Con riguardo alla proposta di revisione di regolamento dell’Ocm unica, nella premessa della risoluzione predisposta dal relatore viene inoltre ricordato come questa intervenga anche su alcune materie specifiche, presenti anche in altre proposte legislative, tra cui, di particolare rilievo, vi sono le norme sul monopolio tedesco degli alcolici, la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti dell’Unione, i rapporti contrattuali e il riconoscimento delle organizzazioni interprofessionali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, e alcune norme generali sulla commercializzazione dei prodotti.

2 marzo
Camera – (C. 4059) Legge Comunitaria 2010, via libera in consultiva da Bilancio e Trasporti. Relatore V commissione Polledri (Lnp): evitare allargamento dell’oggetto
Disco verde dalle commissioni Bilancio e Trasporti di Montecitorio, riunite entrambe in sede consultiva, al disegno di legge Comunitaria 2010 e alla Relazione sulla partecipazione italiana all’Ue.
Durante la seduta di ieri, il V gruppo di lavoro ha approvato lo schema di parere favorevole presentato dal relatore Massimo Polledri (Lnp-Emilia Romagna) che aveva proposto modifiche puramente tecnico-formali al testo e un’osservazione legata alla coerenza legislativa e alla corretta elaborazione formale del testo.
In pratica, s’invita la commissione Politiche Ue, referente sul provvedimento, a valutare l’opportunità di garantire che nel corso dell’esame non vengano introdotte disposizioni non riferibili al contenuto proprio della Legge Comunitaria.
Sempre nella giornata di ieri, il provvedimento ha incassato anche il parere favorevole dalla commissione Trasporti.
Nel parere, elaborato dal relatore Jonny Crosio (Lnp-Lombardia), il gruppo di lavoro chiede alla commissione referente di inserire all’articolo 11, relativo alla delega di attuazione di due direttive sulle comunicazioni elettroniche, – la 2009/136/CE e la 2009/140/CE – un criterio direttivo che preveda l’adozione di misure che consentano agli utenti di gestire, modificare e impostare le preferenze relative al trattamento dei dati, attraverso opzioni fornite dai sistemi di navigazione o da altre applicazioni.

Senato – Ferrante (Pd): capo di gabinetto Mipaaf indagato per reati contro PA, quali iniziative da parte del governo?
Secondo alcuni organi di stampa Giuseppe Ambrosio, capo di gabinetto del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, risulterebbe indagato per vari reati contro la pubblica amministrazione. Con un’interrogazione a risposta scritta presentata ieri a palazzo Madama e indirizzata al titolare del Mipaaf, Francesco Ferrante , responsabile per le politiche relative ai cambiamenti climatici ed energia del Partito democratico (eletto in Umbria), ha chiesto di sapere quali provvedimenti intenda adottare il ministro per assicurare il rispetto degli obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità stabiliti dalla Costituzione e dal codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazione. Ferrante, che è stato direttore generale di Legambiente dal 1995 al 2007 e fa tutt’ora parte della segreteria dell’associazione, ha chiesto inoltre di sapere se il ministero si sia costituito parte civile nei procedimenti penali pendenti e se si siano previste iniziative in merito alla posizione pubblica ricoperta.

Camera – indagine conoscitiva su sementi e fitofarmaci, Agrofarma: innovazione e sviluppo possibili solo risolvendo criticità
Il settore degli agrofarmaci è fortemente orientato all’innovazione, malgrado l’aumento dei prezzi causato da una serie di criticità, mentre gli operatori intendono sostenere politiche di sviluppo incentrate sull’utilizzo di sistemi produttivi sostenibili.
Lo hanno sostenuto oggi in commissione Agricoltura a Montecitorio i rappresentanti di Agrofarma, ascoltati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci.
Secondo l’associazione delle imprese impegnate nella produzione di sostanze chimiche a difesa delle colture dai parassiti, gli agricoltori devono far fronte sia all’esigenza dei consumatori di avere prodotti alimentari di qualità a prezzi contenuti, sia alla crescita dei costi di tutti i mezzi di produzione, sui quali gli agrofarmaci incidono per una quota variabile – a seconda della coltura – tra il 2% e il 12%.
In Italia il mercato di questi prodotti è cresciuto del 15,4% nel corso degli ultimi 10 anni, registrando 780 milioni di euro solo nel 2010, soprattutto per la presenza di una forte concorrenza composta da 70 aziende che impegnano circa quattromila addetti.
Malgrado questo risultato positivo, hanno continuato i rappresentanti di Agrofarma, permangono delle gravi criticità – legate al sistema della distribuzione e ai termini di pagamento – in grado di deprimere lo sviluppo di questo settore.
Per quanto riguarda la rete di distribuzione dei prodotti fitosanitari, il problema principale è costituito dall’eccessiva frammentazione delle aziende agricole che rende difficile e oneroso qualsiasi progetto di razionalizzazione, ormai inevitabile. E’ auspicabile, quindi, una concentrazione della proprietà terriera per poter riorganizzare la catena distributiva in modo da garantire, tra l’altro, un controllo sull’offerta e la riduzione dei costi.
Riguardo i termini di pagamento, invece, secondo i dati diffusi da Agrofarma nel 2009 in base a uno studio effettuato su un campione di aziende associate, risultano dei tempi lunghissimi – in media ben 177 giorni – rispetto al confronto con la Francia e la Germania con rispettivamente 70 e 40 giorni.
Proprio i tempi lunghi di pagamento, ha concluso l’associazione di categoria, comportano un maggior impiego di capitale, che per le piccole e medie imprese determina un onere significativo sul fronte finanziario con un conseguente ricorso a crediti bancari a breve termine soggetti ai tassi di interesse più elevati.
I ritardi lamentati dalle aziende italiane nell’incasso dei crediti sono una caratteristica esclusiva del mercato italiano, nettamente penalizzato e per il quale è necessario intervenire almeno dimezzando gli attuali tempi previsti.

3 marzo
Senato – no all’extravergine “deodorato”. Galan tuteli l’olio italiano da normativa Ue su limiti alchil esteri. Interrogazione di Ferrante (Pd)
In base a un nuova normativa europea, dal primo aprile 2011 l’olio extravergine di oliva potrà contenere un quantitativo massimo di alchil esteri pari a 150 milligrammi per chilo. Questa sostanza, risultato della reazione tra acidi grassi, alcol metilico ed alcol etilico, è presente nell’olio quando per ottenerlo vengono usate olive che si sono ammaccate nella fase di raccolta, che non vengono portate subito al frantoio oppure, che sono conservate in cattive condizioni. Quando le olive vengono “maltrattate” in uno dei modi descritti rilasciano un cattivo odore, che alcuni produttori coprono ricorrendo a deodoranti, che hanno però un effetto di breve durata (due o tre mesi), oppure mescolando l’olio con partite di buona qualità. Fissare il quantitativo massimo di achil estri a 150 milligrammi per chilo significa di fatto autorizzare la commercializzazione di oli deodorati. A sottolinearlo è il senatore umbro del Pd Francesco Ferrante che ha presentato un’interrogazione al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan per conoscere la posizione del governo sulla nuova normativa comunitaria che rischia di danneggiare una delle eccellenze agroalimentari italiane come l’extravergine d’olive.
Un olio di qualità, ha infatti osservato Ferrante, “ottenuto da olive sane spremute subito dopo la raccolta contiene al massimo 10-15 milligrammi per chilo di alchil esteri, che possono arrivare in via eccezionale a 30”. Perciò se questo valore può aumentare di cinque vuol dire che le olive prima della spremitura hanno subito “maltrattamenti” e che l’olio è di conseguenza di scarsa qualità.

Senato – indagine conoscitiva su enti vigilati dal Mipaaf, in commissione Agricoltura il presidente dell’Ismea. Necessario promuovere campagna informativa su servizi Istituto
Nonostante l’importanza dell’attività dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) – che opera in particolare a favore di istituzioni e a beneficio delle imprese agricole, con interventi volti a favorire l’accesso al credito agrario e a diffondere le assicurazioni contro i rischi agricoli – manca attualmente un’efficace e capillare diffusione di informazioni tra gli addetti ai lavori e le amministrazioni locali dei servizi offerti dall’Istituto. Lo ha sottolineato il presidente della commissione Agricoltura di palazzo Madama Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl-Veneto) nel corso dell’audizione del presidente dell’Ismea, Arturo Semerari, intervenuto ieri davanti al gruppo di lavoro nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli enti vigilati dal ministero delle Politiche agricole. Scarpa, dopo aver ascoltato la relazione di Semerari, ha ricordato come la Corte dei conti, nella relazione annuale sull’attività svolta dall’Istituto, abbia evidenziato una gestione ottimale dell’ente sia sotto il profilo della trasparenza sia sotto quello dell’efficienza. Tuttavia, ha aggiunto, a fronte di questo esempio di efficienza, l’informazione agli agricoltori sui servizi messi a disposizione dell’Ismea risulta scarsa. Un dato confermato da Semerari che ha riconosciuto come gli interventi per l’imprenditoria agricola promossi dall’Ismea non siano capillarmente noti – soprattutto nelle zone Centro-Sud – malgrado tra le sue missioni ci sia la promozione nel settore primario del ricambio generazionale, attraverso il sostegno ai giovani imprenditori e delle aziende in rosa. Il numero uno dell’Ismea ha quindi condiviso l’opportunità, prospettata da Scarpa, che il Mipaaf finanzi una campagna di informazione volta a favorire, ha spiegato il presidente del gruppo di lavoro, “la conoscenza degli utili ed efficaci strumenti utilizzati dall’Ismea, che attualmente costituiscono un elemento fondamentale della politica agricola nazionale”. Un importate ruolo in tal senso ha aggiunto Semerari dovrebbe essere svolto anche dalle associazioni di categoria.
Tra i servizi erogati dall’Ismea, il presidente dell’Istituto si è soffermato anche su quelli relativi al credito agrario, orientati in particolare a facilitare l’accesso a finanziamenti da parte degli agricoltori, attraverso la riduzione del rischio per le banche.
Rispondendo poi a una domanda posta dalla senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi (Emilia Romagna), relativa all’attuazione del federalismo demaniale e nello specifico alle misure di privatizzazione de terreni pubblici e all’acquisto di questi da parte dell’Istituto, il presidente dell’ente ha precisato che l’intervento dell’Ismea “è inquadrabile ex lege nell’ambito del cosiddetto riservato dominio (contratto con il quale l’acquisizione del diritto di proprietà è subordinata a una condizione sospensiva, connessa al pagamento dell’intero prezzo pattuito dalle parti) che comporta necessariamente l’esigenza di acquisire il terreno libero da ogni vincolo ipotecario, con tutti i conseguenti ampliamenti dell’iter procedimentale”.

Senato – (S. 2472) sviluppo spazi verdi urbani: riformulato emendamento Della Seta (Pd) su salvaguardia alberi secolari
“Toccata e fuga” in commissione Ambiente di palazzo Madama per l’esame referente del disegno di legge che mira a sostenere lo sviluppo delle aree verdi nelle città. Nel corso della seduta di ieri, infatti, il presidente del gruppo di lavoro, Antonio D’Alì (Pdl-Sicilia), si è limitato a notificare che Roberto Della Seta (Pd-Piemonte) ha presentato la versione riformulata dell’emendamento 4.0.1 sulla “tutela e la salvaguardia degli alberi secolari, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale”.
Il seguito dell’esame è stato quindi rinviato.

Background

• 12 marzo 2010: il testo viene esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri;
• 22 ottobre 2010: il provvedimento viene licenziato dal Consiglio dei ministri;
• 24 novembre 2010: il disegno di legge è presentato a palazzo Madama;
• 13 dicembre 2010: è assegnato alla commissione Ambiente per l’esame in sede referente. E’ nominato relatore del provvedimento Giuseppe Leoni (Lnp-Lombardia);
• 19 gennaio 2011: la commissione Ambiente avvia discussione generale sul testo e prospetta il passaggio dalla sede referente a quella deliberante, che permetterebbe al gruppo di lavoro di approvare direttamente il testo, evitando la discussione in Aula;

• 4 febbraio 2011: fissato termine emendamenti;
• 8 febbraio 2011: il gruppo di lavoro decide di non chiedere il passaggio alla sede deliberante;
• 2 marzo 2011: Roberto della Seta (Pd-Piemonte) presenta versione riformulata dell’emendamento 4.0.1 sulla tutela degli alberi secolari.

Senato – (COM (2010) 745 def. e COM (2010) 761 def.) Finanziamento Pac e controlli fondo europeo agricolo garanzia, disco verde dalla commissione Politiche Ue (sede consultiva). Perplessità su deleghe a Commissione
Il conferimento di una delega senza scadenza temporale a favore della Commissione comunitaria contenuta in una proposta di regolamento costituisce un vizio di legittimità che, oltre a poter essere sollevato con varie modalità previste dai Trattati istitutivi, deprime le prerogative dei Parlamenti nazionali. Questi ultimi, infatti, nelle materie di competenza concorrente devono poter esercitare correttamente il controllo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.
Lo sostiene la commissione Politiche Ue di palazzo Madama con due risoluzioni, approvate durante la seduta di ieri, relative alle proposte di regolamento comunitarie COM (2010) 745 def. e COM (2010) 761 def., relative, rispettivamente, alla modifica del regolamento (CE) n. 1290/2005 sul finanziamento della politica agricola comune (Pac) e alla modifica del regolamento (CE) n. 485/2008 relativo ai controlli, da parte degli Stati membri, delle operazioni che rientrano nel sistema per quanto riguarda le modifiche di finanziamento del fondo europeo agricolo di garanzia (Feag).
In particolare, per quanto riguarda la modifica del regolamento (CE) n. 1290/2005 sulla Pac, la Politiche Ue non ha rilevato ulteriori criticità oltre alla delega normativa poco chiara in favore della Commissione Ue contenuta in un provvedimento dal contenuto tecnico, finalizzato essenzialmente ad allineare le procedure di esecuzione preesistenti a quelle contenute nel Trattato di Lisbona, ma che non incide sul sistema di finanziamento in vigore.
Dello stesso tenore anche la risoluzione sul regolamento di adeguamento del Feag, finalizzato ad armonizzare la normativa sui controlli dei documenti commerciali delle imprese beneficiarie o debitrici dei finanziamenti comunitari erogati.
I due atti d’indirizzo, approvati all’unanimità, saranno ora inviati all’esecutivo che dovrà tenerne conto nel corso della trattativa in corso a Bruxelles.

Palazzo Chigi – Consiglio dei ministri: via libera a fiscalità municipale e a revisione incentivi su energie rinnovabili. Elezioni amministrative fissate per il 15 e 16 maggio. Siae: Gian Luigi Rondi nominato commissario straordinario. Il 10 marzo Cdm straordinario su riforma giustizia
Dopo il voto di fiducia di ieri, il quarto provvedimento attuativo della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009), relativo alla fiscalità municipale, attende ora solo la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Nella riunione di oggi, come annunciato, il Consiglio dei ministri ha infatti approvato in via definitiva il testo che rivoluzionerà il sistema di finanziamento dei Comuni, che sarà basato in modo prevalente sul gettito prodotto dalla tassazione degli immobili e sulla possibilità per le amministrazione di incrementare, entro certi limiti, le addizionali Irpef. Tra le novità rilevanti del provvedimento, l’arrivo della cosiddetta cedolare secca sugli affitti. Già da quest’anno i proprietari di abitazioni date in locazione potranno optare per l’applicazione di un’imposta unica sostitutiva sui reddito da affitto, con una aliquota al 19%, nel caso di contratti a canone concordato, e al 21% per quelli a canone libero.
Il governo ha poi dato il via libera definitivo anche al decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/28/CE sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili, su cui ieri si è rischiata l’ennesima crisi interna al governo, risoltasi solo in serata grazie a un rinvio del tetto di 8 megawatt per l’accesso agli incentive per le centrali fotovoltaiche, voluto in particolare dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, e prevedendo l’adozione a giugno di un nuovo decreto in materia. Il provvedimento approvato definisce infatti un nuovo sistema di incentivi per garantire all’Italia di raggiungere gli obiettivi comunitari in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili (il 17% del totale entro il 2020) e ridurre gli oneri specifici delle agevolazioni sulla bolletta dei consumatori (onere che attualmente si aggiri intorno all’1%). E’ stato quindi stabilito il mantenimento, fino al prossimo 31 maggio, dell’attuale regime di incentivi per il fotovoltaico, rinviando la rimodulazione delle soglie e le agevolazioni a scalare ad un altro provvedimento. Si prevede poi la definizione di un nuovo meccanismo di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal primo gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce poi che il ritiro dei certificati verdi (finora necessari per accedere alle agevolazioni) prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento. Il testo regolamenta inoltre l’utilizzo dei terreni agricoli per la produzione di energia da fonti rinnovabili e introduce alcune novità in materia di efficienza energetica degli edifici. In particolare, è previsto l’obbligo, per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni rilevanti, di garantire l’approvvigionamento dell’energia per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento da fonti rinnovabili in percentuali crescenti a partire dal 2012, pena il diniego del titolo edilizio.
Nel corso del riunione di oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha poi comunicato la prossima indizione dei comizi elettorali per le elezioni amministrative, confermando le date, indicate nelle scorse settimane dagli Enti locali, del 15 e 16 maggio, per il primo turno, e del 28 e 29 maggio per i ballottaggi. Il guardasigilli Angelino Alfano ha invece fatto il punto sulla definizione dei disegni di legge di riforma costituzionale della giustizia e l’esecutivo ha deciso di esaminare i provvedimenti in questione in un Consiglio straordinario appositamente convocato per il 10 marzo prossimo.
Su proposta dei ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dell’Economia, Giulio Tremonti, sono stati approvati in via definitiva i rispettivi regolamenti di riorganizzazione dei due dicasteri, nell’ottica di razionalizzazione degli uffici e di contenimento della spesa imposta dal dl 112/2008 sui conti pubblici.
Il governo ha inoltre approvato due schemi di regolamenti per la semplificazione di procedimenti in materia ambientale, con riguardo, in particolare, allo scarico di acque reflue e all’inquinamento acustico, e di prevenzione degli incendi. Si tratta dei primi regolamenti, emanati sulla base di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 2010, tesi a dare un contributo al rilancio del sistema produttivo attraverso la riduzione, dove possibile, degli oneri amministrativi, senza intaccare il livello di garanzia e di sicurezza pubblica. In particolare, viene prevista una diversificazione degli adempimenti a carico delle aziende in relazione alla dimensione, al settore in cui operano e all’effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici, anche in linea con lo Small Business Act, ovvero il piano di interventi per la promozione delle piccole imprese, adottato da Bruxelles il 23 febbraio scorso su iniziativa di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l’industria e l’imprenditorialità.
Da registrare poi, con riguardo al rientro dai disavanzi sanitari di alcune Regioni, la nomina di tre sub-commissari: Giuseppe Antonio Spata per il Lazio e Mario Morlacco e Achille Coppola per la Campania.
Nella riunione di oggi, il governo ha infine decretato il commissariamento della Siae, la Società italiana degli autori ed editori. Su proposta del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, è stato infatti nominato commissario straordinario il novantenne critico cinematografico Gian Luigi Rondi, mentre la carica di sub commissari è stata affidata a Mario Stella Richter, professore di diritto commerciale dell’Università Tor Vergata di Roma, e a Domenico Luca Scordino, avvocato dello Studio Ripa di Meana e associati.

Regioni – federalismo, presidente Conferenza Regioni Errani: saltato accordo 16 dicembre 2010. Ministro Calderoli: il governo rispetta i patti
“Al governo abbiamo detto che, dal momento che non ha onorato i contenuti dell’accordo siglato nel dicembre scorso, l’intesa sul federalismo regionale per noi non c’è”. Lo ha sostenuto questo pomeriggio il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna, al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni.
Secondo Errani il Consiglio dei ministri di oggi con l’approvazione in via definitiva del decreto legislativo attuativo della legge delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009) relativo alla fiscalità municipale, non ha tenuto fede ai patti previsti dall’intesa di dicembre scorso che interessava diversi aspetti come il trasporto pubblico e i costi delle prestazioni sanitarie, minando gravemente la fiducia tra le istituzioni coinvolte.
“Visto che il governo non ha ancora onorato l’accordo di dicembre che comprendeva anche il federalismo regionale – ha concluso Errani – per noi quell’accordo non c’è. Ciò significa che il governo deve rapidissimamente far fronte agli impegni che abbiamo condiviso”.
Secca la reazione del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, secondo il quale “il governo ha raggiunto un’intesa, con Regioni, Comuni e Province, sul decreto sul federalismo regionale e provinciale, ad una serie di condizioni che il governo intende rispettare completamente. Pertanto il problema sollevato dal governatore Errani non si pone”.

4 marzo
Mipaaf – Paesaggi rurali come patrimonio culturale. Presentato il catalogo nazionale. Galan: necessario tutelarli da scempi architettonici e pannelli fotovoltaici. Bene la regolamentazione prevista da dlgs su rinnovabili
Il grande merito del catalogo dei Paesaggi rurali storici, la cui realizzazione è stata finanziata dal ministero delle Politiche agricole, “è quello di aver finalmente inserito i paesaggi rurali all’interno del patrimonio culturale per cui l’Italia è in assoluto la prima nazione al Mondo. E se non riusciremo a tutelare questo, avremo fallito il principale obiettivo della mission italiana”. Lo ha sottolineato il responsabile del Mipaaf Giancarlo Galan nel corso della presentazione ieri a Roma, nella sede del dicastero, del volume edito da La Terza “Paesaggi rurali storici. Per un Catalogo nazionale”.
“Sfogliando questo testo e guardando le splendide immagini in esso contenuto – ha proseguito il ministro nel suo intervento – mi pongo due domande: dov’è l’architettura tradizionale che tanto ha reso belle le nostre campagne? Perché troppo spesso quegli straordinari paesaggi sono abbandonati a se stessi? Penso alle abitazioni mai terminate che ne deturpano l’aspetto, penso al cemento che ha sostituito la terra, all’infinità di pannelli fotovoltaici che coprono le campagne”. Per tutelare questo patrimonio, ha quindi evidenziato Galan, “il legislatore ha l’obbligo di salvaguardare la bellezza della nostra Italia, attraverso leggi che tutelino proprio i paesaggi rurali”. Ed è proprio in questa direzione si muovono alcune delle disposizioni contenute nel decreto legislativo di attuazione della direttiva 2009/28/Ce sull’uso delle energie rinnovabili, approvato ieri in via definitiva dal consiglio dei ministri. Con questo provvedimento, ha spiegato il ministro in un comunicato, l’Italia ha deciso di rispettare gli impegni internazionali e quindi di destinare risorse per l’incentivazione delle fonti di energia alternative e rinnovabili, ma il successo dell’intervento dipenderà da un mix delle varie risorse ecosostenibili: “Le pale eoliche – ha ricordato Galan – certamente sono un problema per tanti nostri paesaggi, quindi, ci sarà più energia fotovoltaica, idroelettrica e da biomasse”. Con il provvedimento, ha quindi precisato, è stata decisa una modulazione tra le diverse fonti rinnovabili, che permetterà agli agricoltori di usufruire di una buona parte degli incentivi previsti. Tuttavia, ha aggiunto Galan, “non permetteremo i grandi campi fotovoltaici che sono una bestemmia dal punto di vista paesaggistico e un insulto all’agricoltura, visto che sottraggono grandi superfici”. In base al provvedimento, infatti, ogni agricoltore avrà la possibilità di installare impianti fotovoltaici che producano al massimo un megawatt e non occupino più del 10% della superficie agricola. I pannelli, inoltre, dovranno essere posti a due chilometri di distanza uno dall’altro.
Per il responsabile del Mipaaf il decreto sulle rinnovabili rappresenta un’importante possibilità per le aziende agricole di integrare il proprio reddito, accedendo ad agevolazioni che “prima andavano principalmente ai fondi internazionali o alle multinazionali” e che ora invece “andranno in buona misura agli agricoltori”.
Tornando alla conferenza stampa di presentazione del volume “Paesaggi rurali storici. Per un Catalogo nazionale”, si segnala che all’evento sono intervenuti Franco Miracco, portavoce del ministro Galan; Mauro Agnoletti, professore della Facoltà di Agraria all’Università di Firenze; Giuseppe Blasi, Direttore generale della Competitività per lo sviluppo rurale del Mipaaf; Stefano Cataudella, professore di Ecologia dell’Università di Tor Vergata; Roberto Cecchi, Segretario generale del ministero dei Beni culturali; Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italia; Claudio Lodoli, editori Laterza; Pier Luigi Petrillo, Coordinatore gruppo di lavoro Unesco del ministero delle Politiche agricole.