NOTIZIARIO SETTIMANALE

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NOTIZIARIO SETTIMANALE

CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
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Martedì 26 aprile 2011

Le notizie dal 18 al 23 aprile

DAL CONAF
•    29 aprile
Vegetazione urbana: qualità della vita, sostenibilità ambientale e sicurezza

•   4 maggio
Convegno al Forum Bioenergy Expo 2011: “Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione”

Pubblicato il numero 1/2011 di AF

COMUNICATI STAMPA

•    21 aprile
A Euroflora la giuria 2011 del Torsanlorenzo. Pisanti (Conaf): “Settore Verde urbano in crescita fra agronomi e forestali”

AGENDA

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera
•    19 aprile

Camera – (C. 4290) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Camera/Senato – Romano presenta linee programmatiche Mipaaf. Accertamenti annuali concordati e valutazione funzionamento enti controllati. Stati generali entro l’anno

•    20 aprile
Camera – energie rinnovabili, il Pd chiede a governo e a ministro Romani quando adotterà provvedimento correttivo dlgs n. 28/2011. Oggi al question time la risposta del responsabile dello Sviluppo economico
Camera – Rinnovabili, decreto su fotovoltaico al vaglio di Regioni ed enti locali. Vito risponde a Bersani (Pd). Meno vincoli per incentivi e misure per frenare corsa ai grandi impianti su terreni agricoli

•    21 aprile
Camera – sospendere procedimenti esecutivi contro aziende agricole fallite. Interrogazione di Scilipoti (Ir)
Camera – dissesto idrogeologico, Dussin (Lnp): intervenire con urgenza in Veneto
Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: Monti critica la programmazione del governo. Disco verde da svariate commissioni del Parlamento

Senato
•    19 aprile
Senato – (a. n. 603) affare su diritti di impianto vigneti, commissione Agricoltura approva risoluzione: contrastare liberalizzazione comunitaria
Senato – batterio dell’actinidia: coordinare interventi regionali e approntare linee guida di contrasto. Interrogazione di Rizzi (Lnp)
Senato – (COM (2011)13 definitivo) commissione Ambiente: via libera a risoluzione su Relazione Ue strategia tematica prevenzione e riciclaggio rifiuti. Slitta a prossima settimana discussione proposta Parlamento Ue su revisione direttiva RAEE. Fluttero (Pdl): occasione per migliorare normativa

•    20 aprile
Senato – agroalimentare: promuovere in sede comunitaria regolamentazione su tracciabilità e obbligo di etichettatura. Mozione della Lega
Senato – zootecnia: convocare tavolo per finanziare le Apa. Interrogazione di Cardiello (Cn-Io Sud)
Senato – (S. 2644) dissesto idrogeologico: assegnato a commissione Ambiente testo Andria (Pd) su gestione e prevenzione del rischio
Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde da commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Difesa. Nella Bilancio Morando (Pd) chiede di anticipare discussione (sede consultiva). Tremonti anticipa necessità manovra correttiva di 16 mld
Senato – (COM(2011)15) Libro verde su revisione appalti pubblici, commissione Lavori pubblici avvia esame: risoluzione entro maggio, a seguire audizioni
Senato  – batteriosi del kiwi: Oliverio (Pd) riformula risoluzione

•    21 aprile
Senato – (S. 2605) competitività settore primario e riduzione enti vigilati Mipaaf. Testo Pignedoli (Pd) assegnato a commissione Agricoltura

Gazzetta ufficiale
•    19 aprile
Gazzetta ufficiale – aiuti diretti Pac: pubblicata circolare Agea su modalità calcolo titoli definitivi 2010 per estirpazione vigneti, grano duro, e tabacco

Governo
•    18 aprile
Mipaaf – ministro Romano rilancia “Stati generali dell’agricoltura”

•    21 aprile
Mipaaf – da Bruxelles via libera a flessibilità nell’utilizzo fondi per sostegno specifico. Zucchero e tabacco tra i settori interessanti

Altre istituzioni
•    18 aprile
Associazioni – Tabacco, Coldiretti e Uila-Uil: bene intesa programmatica Mipaaf-Philip Morris. Ora accordi anche con le altre multinazionali

•    19 aprile
Associazioni – tabacco, accordi multinazionali-manifatture. Confagricoltura: bene impegno Philip Morris

DAL CONAF

29 aprile
Vegetazione urbana: qualità della vita, sostenibilità ambientale e sicurezza
Si svolgerà a Genova, in occasione di Euroflora, il Convegno nazionale organizzato dal Conaf sulla gestione della vegetazione urbana.
Parteciperanno, tra gli altri, il presidente della Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Liguria Sabrina Diamanti, il dirigente del ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) per la sezione Agroenergie e filiere minori Alberto Manzo e il vicepresidente dell’Associazione italiana di architettura del paesaggio (Aiapp) Letizia Monti.
Concluderà il presidente del Conaf Andrea Sisti.
Scarica il programma

•    4 maggio
Forum Bionergy Expo 2011: Veronafiere, Verona (Area Forum Pad. 1) ore 14, convegno del Conaf su “Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione”.
Vai al sito del Forum

Pubblicato il numero 1/2011 di AF
Si informano gli iscritti che è disponibile al link www.conaf.it/rivista-af il numero 1/2011 di AF.

COMUNICATI STAMPA

21 aprile
A Euroflora la giuria 2011 del Torsanlorenzo. Pisanti (Conaf): «Settore Verde urbano in crescita fra agronomi e forestali»
Il segretario Conaf Riccardo Pisanti nella prestigiosa giuria del premio internazionale.
I progetti in concorso saranno in mostra alla Fiera florovivaista di Genova per il voto dei visitatori

Si è riunita alla Fiera di Genova, in occasione di Euroflora, la giuria del Premio Internazionale Torsanlorenzo. Il prestigioso premio, giunto all’ottava edizione, ha visto quindi una novità, con lo svolgimento di una fase importante come la riunione della giuria, nello stupendo scenario di Euroflora (dal 21 aprile al 1°maggio 2011).
Nella giuria anche il segretario del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf), Riccardo Pisanti: «Nella riunione odierna, – commenta il segretario Conaf Pisanti – il compito, insieme agli altri colleghi professionisti, è stato quello di giudicare ben 40 progetti provenienti da tutte le parti del mondo. Oltre che ad un gran numero di progetti in concorso, abbiamo avuto una eccellente qualità media. Quella della progettazione e della cura del verde urbano – aggiunge Pisanti – è una competenza di grande attualità e in forte crescita per i dottori agronomi e dottori forestali italiani; sono sempre più, infatti, coloro che in tutta Italia operano in questo specifico settore. E’ maggiore, anche fra gli enti pubblici, l’attenzione verso la progettazione della paesaggistica territoriale e dell’arredo urbano (parchi, giardini, alberature stradali, piste ciclabili, campi gioco, verde industriale), con interventi per la tutela del paesaggio».
I progetti pervenuti, inoltre, faranno parte di una mostra permanente, durante la quale i visitatori di Euroflora potranno votare il miglior progetto e così decretare il vincitore del Premio Speciale Euroflora.
Oltre a Riccardo Pisanti del Conaf la giuria internazionale è composta da Kongjian Yu (UIA), Virginia Laboranti (IFLA), Susan Hatchell (ASLA), Nigel Thorne (EFLA), Gonzalo Sàenz Calvo (FEAP), Giorgio Parodi (CNAPPC), Anna Sessarego (AIAPP), Carole Smith (TorsanlorenzoInforma) e Mario Margheriti.
Il Premio Internazionale Torsanlorenzo – Il premio è dedicato ai professionisti iscritti agli Albi Professionali nazionali ed internazionali che si occupano di progettazione paesaggistica, verde urbano, giardini e parchi. Il Premio Internazionale Torsanlorenzo ha l’obiettivo di diffondere cultura nel paesaggismo dando risalto ai progetti e al lavoro di riqualificazione e valorizzazione ambientale attuato dai professionisti del settore contribuendo ad animare il confronto sulla qualità del verde urbano, suburbano e forestale. Il Premio ha ricevuto autorevoli patrocini, collocandosi fra le manifestazioni più importanti del settore: fra gli altri quelli di UNESCO Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, UIA, IFLA, EFLA, FEAP, CNAPPC, CONAF, AIAPP, ASLA. Dal 2003 hanno partecipato architetti, paesaggisti e agronomi provenienti dall’Italia e dai Paesi dell’Unione Europea, ma anche da Russia, Giappone, Sud America e Africa.

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 26 al 29 aprile 2011

 Documento di economia e finanza 2011 (esame Doc. LVII, n.4)
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, in sede consultiva nelle commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Trasporti, Agricoltura, Politiche Ue;
•    Mercoledì 27 aprile, ore 10.30 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione informale delle organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri e Filiera agricola italiana (FAGRI) e cooperative agricole Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti;

Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell’ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi decentrati (seguito esame S. 2259) – relatori: Enzo Bianco (Pd-Sicilia) e Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo)
•    Mercoledì 27 aprile, ore 10.30 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva su testo ed emendamenti;

Riforma delle professioni regolamentate (seguito esame C. 503 e abb.) – relatore Maria Grazia Siliquini (Iniziativa responsabile-Piemonte)
•    Giovedì 28 aprile, ore 14.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;

Svolgimento dell’interrogazione 5-01296 di Susanna Cenni (Pd-Toscana) su iniziative per la sospensione delle tariffe stabilite dal dlgs n. 194 del 2008 sulla disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari sugli alimenti
•    Giovedì 28 aprile, ore 14.00 – Camera, commissione Affari sociali;

Indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione dell’assessore all’Agricoltura della regione Calabria Michele Trematerra;

Esame congiunto della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli (COM(2010)733) e della proposta di regolamento recante modifica del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio in ordine alle norme di commercializzazione (COM(2010)738)
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione informale delle organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri e Filiera agricola italiana (FAGRI) e cooperative agricole Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti;

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 26 al primo maggio 2011

Martedì 26 aprile
•    Roma: governo, vertice italo-francese con Berlusconi e Sarkozy, e relative delegazioni ministeriali – a Villa Madama, ore 11.30;

Mercoledì 27 aprile
•    Roma: Eni, Cda su primo trimestre 2011. Conference call.

Domenica primo  maggio
•    Città del Vaticano: cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II.

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera

19 aprile
Camera – (C. 4290) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Spetterà alla commissione Ambiente di Montecitorio esaminare in sede referente il provvedimento d’iniziativa del governo sulla promozione del verde nelle città. Il testo, approvato il 12 aprile scorso all’unanimità dall’Aula del Senato, istituisce la Giornata degli alberi per il 21 novembre e prevede che i Comuni  mettano a dimora un albero per ogni neonato residente o adottato sul proprio territorio, notificando entro tre mesi a chi effettua la registrazione anagrafica il luogo esatto in cui è stato piantato l’albero. Nel passaggio a palazzo Madama, il testo è stato modificato in commissione Ambiente con l’inserimento di disposizioni che riguardano la promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani e prevedono incentivi all’utilizzo del verde pensile.

Camera/Senato – Romano presenta linee programmatiche Mipaaf. Accertamenti annuali concordati e valutazione funzionamento enti controllati. Stati generali entro l’anno
Qualità, promozione, tutela, certezza e competitività. Questi i cinque cardini su cui si articolerà l’intera azione del nuovo ministro delle Politiche agricole Francesco Saverio Romano, che oggi ha presentato in Parlamento le linee programmatiche del suo dicastero. Dichiarandosi convinto che non ci sarà una fine anticipata della legislatura, e che quindi le azioni intraprese avranno tutto il tempo di essere portate a buon fine, il ministro (il terzo in poco meno di tre anni del governo Berlusconi IV) ha esordito sottolineando come l’impegno prioritario del Mipaaf sarà il negoziato sul futuro della Politica agricola comune (Pac). Il discorso sull’assetto che dovrà avere la politica comunitaria per il settore primario nel periodo 2014/2020 dovrà tenere conto delle diverse variabili intervenute dopo l’allargamento a 27 Paesi. Il nodo fondamentale, ha dichiarato Romano, sarà quello di riuscire a mantenere la dotazione finanziaria destinata all’agricoltura e, strettamente legata a questo, la questione della ripartizione delle risorse tra gli Stati membri. La Commissione europea, ha continuato Romano, sembra infatti favorevole alla proposta avanzata dai Paesi dell’Est che chiedono una nuova distribuzione dei fondi comunitari basata sulla quantità delle superfici coltivabili. Un’ipotesi che, se dovesse andare in porto, rappresenterebbe un serio problema per l’Italia e per i suoi agricoltori che vedrebbero ridursi notevolmente il gettito a loro favore. Una chiave di ripartizione equilibrata, ha dichiarato il ministro, dovrebbe basarsi invece su tutti quei fattori che competono all’attività di produzione come, tra gli altri: l’occupazione, la qualità delle produzioni, gli investimenti e il valore aggiunto. E proprio per far sì che queste variabili siano prese in considerazione, ha aggiunto Romano, l’attività dell’Italia a livello comunitario sarà costante anche se, ha continuato chiudendo l’argomento, “si tratta di un negoziato estremamente difficile”. Secondo punto programmatico affrontato dal successore di Luca Zaia (attuale governatore del Veneto) e di Giancarlo Galan (neoministro per i Beni culturali), quello della “politica della qualità”. “Lo sviluppo delle produzioni di qualità e dei sistemi di rintracciabilità ed etichettatura trasparente saranno temi prioritari al centro dell’azione del ministero per i prossimi anni”, ha assicurato Romano che ha poi ha confermato le trattative avviate con il ministero dello Sviluppo economico per la predisposizione dei primi decreti attuativi previsti dalla legge 4/2011 sull’etichettatura. Strettamente connesso al discorso sulla tutela della qualità, quello sull’informazione dei consumatori. A questo proposito, il titolare del Mipaaf ha dichiarato che non farà mai mancare il suo massimo sostegno ai cosiddetti “farmer’s market” che consentono il rapporto diretto tra produttori e clienti e diminuiscono notevolmente il rischio di incorrere in quelle speculazioni che rendono sempre più ampio il margine tra i costi di produzione e quelli di vendita. Continuando sulle iniziative per la tutela e la promozione del Made in Italy, Romano ha poi annunciato di voler proporre un piano di comunicazione generale per tutti i prodotti Dop, Igp, Stg e Bio in modo di razionalizzare le risorse e porsi quale capofila per tutte le filiere agroalimentari. Sulla lotta alla contraffazione, definita dal ministro il vero minimo comun denominatore nella tutela alle produzioni nazionali, dopo aver elogiato l’operato delle istituzioni preposte ai controlli (Ispettorato centrale, Corpo forestale etc.), Romano ha annunciato di essersi posto il problema di non creare “troppi problemi” alle imprese. Per evitare che gli imprenditori agricoli vivano con la “spada di Damocle” di dovere subire ispezioni a sorpresa, il ministro ha annunciato di voler proporre controlli burocratici e amministrativi una volta all’anno concordandoli con le aziende. Romano, concludendo il “capitolo” dedicato a salvaguardia e controlli ha poi dichiarato di volersi adoperare per fare in modo che il bene “sicurezza alimentare” sia introdotto nel codice penale. Il titolare del Mipaaf è poi passato a parlare del rapporto tra agricoltura, ricerca e ambiente. A questo proposito, riferendosi alla questione Ogm, Romano ha chiaramente detto che l’Italia basa tutto sulla qualità e la diffusione di colture geneticamente modificate non farebbe altro che metterci in competizione in un mercato nel quale non potremmo che perdere. La sperimentazione vada avanti, ha chiosato Romano, ma non con scopi di speculazione. Sull’argomento delle energie rinnovabili, invece, ha dichiarato testualmente: “Un ministro delle Politiche agricole non dirà mai sì al fotovoltaico al posto delle patate”. E sull’utilizzo delle biomasse, fermo restando che l’attività principale degli agricoltori è quella di coltivare prodotti agroalimentari, ha chiesto che chi lavora sui campi sia agevolato nei compiti di abbattimento dei rischi ambientali e di smaltimento dei nitrati senza che tutti i costi gravino su di lui. A livello internazionale le priorità indicate dal titolare del Mipaaf sono invece il negoziato portato avanti all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e le trattative bilaterali tra Europa e Mercosur (il mercato comune dell’America meridionale che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). Per quanto riguarda il Wto, il ministro ha dichiarato come proseguano i negoziati relativi alla tutela delle indicazioni geografiche per adottare un sistema multilaterale per tutti i prodotti agricoli. Sul Mercosur, invece, Romano ha dichiarato di aver chiesto la momentanea sospensione delle trattative con Paesi con i quali siamo nettamente sotto per quel che riguarda la bilancia degli scambi. Dopo avere illustrato le iniziative intraprese con il ministero dell’Economia per favorire la crescita di “giovani agricoltori” (terre demaniali date in gestione e acquisti “mirati” da parte dello Stato per favorirne lo sviluppo), Romano è passato ad analizzare la questione degli enti vigilati. È necessario, ha detto il ministro, valutarne l’effettivo funzionamento e prendere in seria considerazione l’idea di possibili fusioni o definitivo scioglimento. Verificare se hanno raggiunto il proprio scopo, o perseguono scopi non più raggiungibili, e perseguire la massima trasparenza dei costi e delle spese, questi, in sostanza, gli argomenti da tenere in considerazione quando si parla degli enti vigilati dal Mipaaf. Concludendo, Romano non ha voluto nascondere le difficoltà del comparto primario e quelle che sono le sue intenzioni per il futuro. “I soldi sono pochi e i bisogni tanti” ha detto Romano, che ha ricordato di essere impegnato nel tentativo di recuperare i 750 milioni messi a disposizione del settore dal Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas) (usati poi per far fronte alle diverse calamità naturali). Prima di congedarsi, infine, il titolare del Mipaaf ha annunciato che entro l’anno convocherà gli Stati generali dell’agricoltura. Con il referendum del 1993 (promosso dai Radicali con il quale è stata abrogata la legge che istituiva il ministero dell’Agricoltura ndr.), ha sottolineato Romano, “si è perso in credibilità e autorevolezza”, la ripartizione delle competenze non può, per il ministro, significare ripartizione delle politiche. Ricordiamo che, eletto a Montecitorio nelle fila dell’Udc, il 28 settembre 2010, insieme ai deputati meridionali Calogero Mannino, Michele Pisacane, Giuseppe Drago e Giuseppe Ruvolo, Romano ha aderito al gruppo Misto, fondando con loro la componente I Popolari di Italia domani (Pid). I 5 deputati hanno abbandonato quindi il ruolo di opposizione, per il quale erano stati eletti, e si sono schierati a sostegno della maggioranza parlamentare di centrodestra di Silvio Berlusconi. Come primo atto hanno votato a favore dell’esecutivo nella fiducia richiesta il 14 dicembre. Dal 20 gennaio scorso il Pid, con Noi Sud, Movimento di responsabilità nazionale, Azione popolare, Alleanza di centro e La discussione, formano il gruppo Iniziativa responsabile (Ir).

20 aprile
Camera – energie rinnovabili, il Pd chiede a governo e a ministro Romani quando adotterà provvedimento correttivo dlgs n. 28/2011. Oggi al question time la risposta del responsabile dello Sviluppo economico
Con un’interrogazione presentata dal segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani (eletto in Emilia Romagna), e sottoscritta da tutti i deputati del principale partito di opposizione, è stato chiesto oggi al governo, e al ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, di chiarire quando adotterà i necessari provvedimenti correttivi del decreto legislativo n. 28/2011 sulla revisione degli incentivi alle energie rinnovabili.
Bersani, dopo aver ricordato che il provvedimento ha determinato una grave destabilizzazione di un settore in netto sviluppo nel nostro Paese, a causa della decisione improvvisa dell’esecutivo di modificare i meccanismi di incentivazione, ha evidenziato come anche la Commissione europea abbia espresso perplessità sul testo. Il Commissario per l’energia, Guenther Oettinger, ha ricordato il leader del Pd, ha scritto “un’allarmata lettera” a Romani, sostenendo che “le modifiche alla disciplina degli incentivi per le rinnovabili che compromettono direttamente o indirettamente investimenti in corso sollevano serie preoccupazioni tra gli investitori, sia nazionali che internazionali. Le conseguenze di tali modifiche sugli investimenti nel settore europeo delle rinnovabili destano la mia preoccupazione”. Di qui la necessità di ottenere al più presto un chiarimento dal governo e dal responsabile dello Sviluppo economica su cosa intendono fare per superare le criticità relative al dlgs 28/2011. Alla questione posta da Bersani risponderà nel pomeriggio di oggi in Aula a Monteciotrio il ministro Romani o un suo sottosegretario. Sullo stesso tema si segnala inoltre che, al Senato, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta Oskar Peterlini (Udc-Svp-Aut-Trentino Alto Adige), evidenziando in particolare la preoccupazione della filiera del fotovoltaico con riguardo alla sospensione del terzo conto energia, cancellando le garanzie sugli incentivi per le aziende. Il senatore dell’Udc-Svp ha quindi chiesto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dello Sviluppo economico, Romani, di riattivare il terzo conto energia, finalizzato a favorire la costruzione di impianti da fonti rinnovabili fino al 31 dicembre 2013, e di promuovere il risparmio e l’efficienza energetica.

Camera – Rinnovabili, decreto su fotovoltaico al vaglio di Regioni ed enti locali. Vito risponde a Bersani (Pd). Meno vincoli per incentivi e misure per frenare corsa ai grandi impianti su terreni agricoli
Il decreto del ministero dello Sviluppo economico per regolamentare i nuovi incentivi alla produzione di energia fotovoltaica, previsto dal decreto legislativo n. 28/2011 di attuazione delle norme comunitarie sulle fonti energetiche rinnovabili, è stato trasmesso ieri alle Regioni e agli Enti locali ed è già sul tavolo della Conferenza Unificata. Lo ha annunciato nel pomeriggio di oggi in Aula a Montecitorio il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, rispondendo, nel corso del question time, all’interrogazione presentata dal segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani (eletto in Emilia Romagna) e sottoscritta da tutto il gruppo del Pd. Bersani, illustrando brevemente l’atto prima che prendesse la parola Vito, ha sottolineato come mentre “il governo, per paura del referendum, scappa via dalle sue stesse decisioni sull’impossibile, improbabile e impresentabile piano nucleare, contemporaneamente strema, distrugge e annichilisce il settore delle fonti rinnovabili”. Il leader del Pd ha quindi riconosciuto la necessità di rivedere il sistema di incentivi al settore, denunciando però che la strada intrapresa dal governo rischia di bloccarlo con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
Dal canto suo Vito, dopo aver precisato di riportare i contenuti di una nota trasmessagli dal ministero dello Sviluppo economico, ha spiegato che il testo del decreto attuativo è il risultato di un confronto tecnico e di un dialogo costruttivo con le associazioni di categoria e che il suo obiettivo è proprio quello di conciliare lo sviluppo del settore fotovoltaico con la necessità di razionalizzare i costi dell’incentivazione.
In particolare, ha proseguito il ministro, il provvedimento prevede un incremento della potenza incentivabile fino a circa 23mila megawatt entro la fine del 2016, quando dovrebbe essere raggiunta la grid parity, “che indica il momento in cui la valorizzazione del chilowattora fotovoltaico sarà pari al prezzo di mercato” e quindi sarà possibile uscire fuori “dalla necessità di un incentivo pubblico”.
La spesa per il nuovo sistema di agevolazioni al settore da qui al 2016, ha spiegato Vito, è stata stimata in una forchetta compresa tra 6 e 7 miliardi di euro, a fronte dei quali non ci saranno “tetti vincolanti e indiscriminati ma al contrario misure in grado di frenare la corsa ai grandi impianti sui terreni agricoli e al tempo stesso di privilegiare le installazioni più efficienti e più rispettose dell’ambiente e del paesaggio, più legate ai consumi domestici e delle piccole e medie imprese”. Secondo lo schema di decreto, i limiti di spesa per gli incentivi saranno cancellati dal 2013 in poi, quando le agevolazioni verranno erogate sulla base del cosiddetto modello tedesco: saranno stabiliti obiettivi indicativi di budget al raggiungimento dei quali scatteranno riduzioni della tariffa per il periodo successivo, superiori alle riduzioni già programmate per arrivare all’azzeramento degli incentivi entro il 2016. Quindi, ha evidenziato Vito, “l’andamento della tariffa sarà governata dallo sviluppo del settore stesso”. Il 2011 e il 2012 saranno invece considerati come periodo transitorio, prevedendo differenze tra grandi impianti e piccoli impianti. I primi, ha precisato ancora l’esponete dell’esecutivo, saranno incentivati entro un valore di spesa massima (circa 400 milioni di euro l’anno) corrispondenti a 1.350 megawatt per il 2011 e 1.750 megawatt per il 2012. Invece, per tutti gli impianti fino a 200 kilowatt su edifici o a terra, purché connessi all’autoconsumo, e tutti gli impianti su edifici realizzati da amministrazioni pubbliche, avranno accesso libero agli incentivi solo con la normale riduzione tariffaria prevista nel decreto.
Dunque, ha concluso Vito replicando ai rilievi espressi sul decreto legislativo 28/2011 dal Commissario Ue per l’energia, Guenther Oettinger e ripresi da Bersani nell’interrogazione, il decreto attuativo “delinea una strategia di ampio respiro, essendo in grado di sostenere lo sviluppo del settore, triplicando il contributo originariamente previsto di questa tecnologia per il raggiungimento dell’obiettivo del 17%” di produzione di energia da fonti rinnovabili, fissato dalla Ue per il 2020.
Alle parole di Vito ha replicato Ermete Realacci capogruppo del Pd in commissione Ambiente e responsabile green economy del partito (eletto in Toscana), informando il ministro che tutte le organizzazioni imprenditoriali del fotovoltaico hanno bocciato il testo proposto dallo Sviluppo economico, sostenendo che questo porterebbe il settore alla rovina. E un giudizio non diverso, ha aggiunto, è stato espresso oggi dalle Regioni e dagli enti locali in sede di Conferenza unificata. I governatori, infatti, hanno chiesto al governo di rinviare di una settimana l’intesa sul provvedimento. “Sono stati fatti alcuni passi avanti – ha spiegato il presidente delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani – ma per noi rimangono forti criticità”. Tuttavia, ha aggiunto, “confidiamo di raggiungere l’intesa la prossima settimana. E’ importante per i produttori e per la filiera industriale”.

21 aprile
Camera – sospendere procedimenti esecutivi contro aziende agricole fallite. Interrogazione di Scilipoti (Ir)
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, il deputato di Iniziativa responsabile Domenico Scilipoti (eletto in Sicilia, ex Idv passato ai responsabili alla vigilia del voto di fiducia al governo Berlusconi dello scorso 14 dicembre) chiede al governo di adottare tutte le misure possibili per dare attuazione alla legge n. 237/1993 che dispone, tra l’altro, la sospensione dei procedimenti esecutivi nei confronti delle aziende agricole fallite fino al pagamento dei debiti da parte del Mipaaf. Nell’atto di sindacato ispettivo, Scilipoti ricorda all’esecutivo che il settore primario sta vivendo un periodo di grave crisi, fortemente sentita soprattutto in Sicilia, per cui sarebbe opportuno aiutare le aziende insolventi applicando le disposizioni normative vigenti, in modo da sollevare dalla posizione debitoria i soci delle cooperative agricole, ormai fallite, e consentire la ripresa del comparto.

Camera – dissesto idrogeologico, Dussin (Lnp): intervenire con urgenza in Veneto
Dopo il deputato del Partito democratico, eletto in Veneto, Rodolfo Giuliano Viola, anche il leghista Guido Dussin ha presentato una risoluzione sul dissesto idrogeologico in Italia, che verrà discussa dalla commissione Ambiente della Camera. D’accordo con il suo conterraneo (anche Dussin è veneto) sulla gravità della situazione e sulle priorità cui dovrebbe dedicarsi l’esecutivo in merito all’intervento nell’area di Prà dei Gai (Tv) considerato fondamentale per la soluzione del rischio idraulico nel bacino del Livenza, il deputato del Carroccio si differenzia da Viola sulla stima delle risorse a disposizione per il risanamento del territorio. Infatti, mentre per Viola con la Finanziaria 2010 (legge 191/2009) sono stati stanziati, per gli esercizi finanziari 2010, 2011 e 2012, rispettivamente, 120, 94 e 89 milioni di euro, per Dussin l’esecutivo, tramite la stessa legge, ha destinato 900 milioni di euro ai piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico. Per quanto evidente la distanza delle due posizioni, entrambi i deputati chiedono all’esecutivo la stessa cosa e cioè di stanziare con urgenza le risorse necessarie per finanziare l’intervento nell’area del Livenza e di mettere a disposizione i fondi e le agevolazioni necessari per mitigare l’impatto ambientale delle opere in questione, soprattutto per evitare che queste ultime incidano negativamente sulla vita dei Comuni maggiormente interessati.

Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: Monti critica la programmazione del governo. Disco verde da svariate commissioni del Parlamento
Il Programma nazionale di riforme – uno dei tre testi che compone il Documento di economia e finanza (Def) per il 2011 – contiene misure troppo eterogenee, che mancano di una seria riflessione sul futuro, a dimostrazione del ricorso a un’impostazione analitica troppo superficiale. È questo il giudizio completamente negativo sul Def che Mario Monti, presidente della Bocconi ed ex commissario Ue per la concorrenza (1999-2004), ha espresso ieri durante l’audizione svolta a Montecitorio nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato appositamente riunite.
Per il presidente dell’Università milanese il Def 2011 costituisce un’occasione persa, perché il Piano nazionale è “poco ambizioso, un po’ confuso e con una scarsa articolazione operativa”.
In particolare, l’ex commissario Ue riconosce al ministro dell’Economia Giulio Tremonti di aver svolto, in materia di conti pubblici, “un’azione attenta, vigile e politicamente costosa, a tenere la barra dritta. Ma la politica per favorire la crescita dell’economia è stata carente”.
Intanto, le commissioni Affari esteri, Attività produttive, Lavoro pubblico e Affari sociali di Montecitorio si sono espresse favorevolmente sul Documento, così come l’Affari esteri, Finanze, Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e Politiche Ue di palazzo Madama.
Ricordiamo, infine, che l’esame da parte dell’Aula di Montecitorio è previsto a partire dal 28 aprile prossimo, mentre l’Assemblea del Senato inizierà la discussione il 3 maggio.

Senato

19 aprile
Senato – (a. n. 603) affare su diritti di impianto vigneti, commissione Agricoltura approva risoluzione: contrastare liberalizzazione comunitaria
La liberalizzazione del sistema dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo, prevista a partire dal 31 dicembre 2015, da regolamento comunitario n. 479 del 2008, esporrà il settore al rischio di fenomeni destabilizzanti, quali sovrapproduzioni, caduta dei prezzi, speculazioni e perdita dei valori patrimoniali dei vigneti, diminuzione della qualità del vino e del valore della sua immagine. La normativa europea, inducendo all’aumento indiscriminato delle superfici coltivate a viti, provocherebbe anche una produzione standardizzata, nel momento in cui si conferma invece una diminuzione cronica dei consumi e un cambiamento nelle abitudini del consumatore, che privilegia sempre più qualità e tipicità. Per queste ragioni, la commissione Agricoltura di palazzo Madama impegna il governo, con una risoluzione approvata ieri, ad assumere in sede comunitaria una posizione di “chiara e decisa contrarietà” rispetto alla liberalizzazione dei diritti di impianto, e a contrastare eventuali soluzioni che attribuirebbero ai singoli Stati membri il potere di scelta in materia, decisione che creerebbe pericolosi squilibri all’interno del mercato comunitario. Si segnala che la richiesta del nono gruppo di lavoro del Senato è stata in sostanza già recepita dal responsabile delle Politiche agricole Saverio Romano. La scorsa settimana, infatti, a margine della riunione del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea, Romano ha firmato, insieme ad altri otto ministri tra cui quelli di Francia e Germania, una lettera indirizzata al Commissario Dacian Ciolos, per chiedere appunto di prolungare oltre il 2015 l’attuale regime dei diritti di impianto dei nuovi vigneti.
Senato – batterio dell’actinidia: coordinare interventi regionali e approntare linee guida di contrasto. Interrogazione di Rizzi (Lnp)
La produzione di kiwi nel nostro Paese ha raggiunto nel 2006 il valore di 22mila tonnellate, il 35% della produzione mondiale, con un elevatissimo livello qualitativo. Le Regioni particolarmente interessate da questa coltura sono Lazio, Veneto, Lombardia e Piemonte. Dal 2008, però, la pianta ha subito, a partire dalla Provincia di Latina, l’attacco del cancro batterico dell’Actinidia, che si è diffuso a tutte le coltivazioni diffuse sul territorio nazionale. L’epidemia ha causato danni economici per qualche decina di milioni di euro. Nel 2010 le Regioni Emilia Romagna e Piemonte si sono attivate con l’erogazione di contributi per l’espianto delle coltivazioni colpite dal batterio, e la Regione Lazio ha istituito un’unità di crisi e stanziato 180mila euro più altri 100mila per una sperimentazione biennale dell’Università della Tuscia. Recentemente, sempre la Regione Lazio ha approvato un ulteriore stanziamento di 1 milione di euro per incentivare gli espianti delle colture colpite dal batterio, ma senza un piano specifico i contributi potrebbero venire dispersi. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a palazzo Madama, il senatore della Lega Fabio Rizzi (Lnp-Lombardia) chiede al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano di coordinare gli interventi delle varie Regioni, facendosi promotore di uno studio qualificato per fornire linee guida e supporti economici e logistici adeguati per contrastare il batterio.

Senato – (COM (2011)13 definitivo) commissione Ambiente: via libera a risoluzione su Relazione Ue strategia tematica prevenzione e riciclaggio rifiuti. Slitta a prossima settimana discussione proposta Parlamento Ue su revisione direttiva RAEE. Fluttero (Pdl): occasione per migliorare normativa
La commissione Ambiente del Senato ha approvato oggi la risoluzione predisposta dal relatore Andrea Orsi (Pdl-Ligura) sulla Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti (COM (2011)13 definitivo). I contenuti del documento, al momento non disponibile, vanno nella direzione delle osservazioni formulate la scorsa settimana da Orsi in occasione dell’illustrazione del provvedimento. In particolare, il relatore aveva posto l’accento sull’opportunità di segnalare alla Commissione europea la necessità di rendere più vincolanti le norme relative alla prevenzione dei rifiuti (ovvero disposizioni finalizzate a disincentivare o addirittura a vietare la produzione di rifiuti che non possono essere riutilizzati), in considerazione delle responsabilità dei produttori. Maggiormente incisivi, secondo Orsi, dovrebbero essere anche gli obblighi relativi alle percentuali di rifiuti da riciclare e alla prevenzione della loro produzione. Ricordiamo inoltre che sull’atto comunitario COM (2011)13 definitivo si è espressa la scorsa settimana la commissione Politiche Ue. Il XIII gruppo di lavoro del Senato ha invece rinviato alla prossima settimana la discussione sulla risoluzione del Parlamento europeo relativa alla proposta di revisione della direttiva sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Un provvedimento su cui sarà necessario fare un approfondimento, con l’obiettivo di migliorare la normativa in materia. Secondo quanto riferito dal relatore della risoluzione (doc XII, n. 678) Andrea Fluttero (Pdl-Piemonte, segretario della XIII commissione), “dopo un prima fase di rodaggio che ha visto la costituzione di tutta una serie di consorzi, tanto da fare dei RAEE il primo caso di gestione multi consortile, e in considerazione della molteplicità di settori toccati dalla normativa sui RAEE, credo sia giusto cogliere l’occasione del dibattito sulla risoluzione dell’Europarlamento, per cercare di inserire tutti i correttivi tesi a migliorare una gestione che è già buona”. Di recente ha ricordato Fluttero, “il Centro di coordinamento dei consorzi RAEE ha pubblicato i dati dei quantitativi raccolti in Italia. Dati che sono molto positivi, anche se abbiamo notevoli margini di miglioramento”. Proprio in quella sede, ha proseguito, “sono emersi da parte di una serie di operatori aspetti che possono esser oggetto di miglioramento normativo”. Per questo motivo la discussione del documento comunitario costituisce un opportunità “per lavorarci e cercare di aggiustare ulteriormente il tiro per migliorare la performance del settore”. Secondo Fluttero c’è infatti un aspetto dei RAEE da valorizzare ed è quello della quantità di materie prime pregiate presenti in questo tipo di rifiuti. La gestione dei RAEE, ha sottolineato, non è solo un problema di smaltimento, ma “rappresenta una reale opportunità”. In questi rifiuti, ha ricordato, “abbiamo una miniera di materie prime”, tra cui metalli pregiati di vario tipo e molto costosi. Perciò “una buona gestione delle filiere dei RAEE – ha concluso – è anche il presupposto per consentire al nostro Paese di acquisire la disponibilità di materie importanti per la produzione manifatturiera di apparecchiature elettroniche”.

20 aprile
Senato – agroalimentare: promuovere in sede comunitaria regolamentazione su tracciabilità e obbligo di etichettatura. Mozione della Lega
La normativa europea in materia di prodotti “di nuova generazione”, organismi geneticamente modificati e cibi provenienti da animali clonati, è in corso di modifica con la revisione proposta nel 2008 dalla Commissione, che permetterebbe l’individuazione di nuovi criteri in base ai quali definire questi alimenti. Il Parlamento europeo, supportato da molti Stati membri tra cui l’Italia, ha espresso ferma contrarietà sulla proposta, ritenendo che la legislazione comunitaria dovrebbe espressamente vietare tutti i cibi derivati da animali clonati, e ha chiesto una moratoria sulla vendita di questi alimenti  o la loro etichettatura obbligatoria per permettere ai consumatori di compiere una scelta responsabile. In assenza di un accordo, permane ancora oggi un vuoto legislativo in materia, che paradossalmente favorisce una liberalizzazione forzata nel settore. Con una mozione presentata ieri a palazzo Madama, i senatori della Lega (primo firmatario Gianpaolo Vallardi, eletto in Veneto) impegnano il governo a intervenire nelle sedi comunitarie per evitare l’importazione e il commercio nel mercato unico di alimenti che derivano da animali clonati e promuovere fin da subito la regolamentazione sulla tracciabilità e l’obbligo di etichettatura di origine dei prodotti alimentari, per garantire al consumatore il diritto a un’informazione chiara e trasparente.

Senato – zootecnia: convocare tavolo per finanziare le Apa. Interrogazione di Cardiello (Cn-Io Sud)
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, Franco Cardiello (Cn-Io Sud-Campania) chiede all’esecutivo di convocare un tavolo tra le associazioni provinciali degli allevatori (Apa) e le Regioni per individuare e indirizzare al meglio le risorse finanziarie necessarie per il rilancio del settore zootecnico. Nel proprio atto di sindacato ispettivo, il senatore di Io Sud fa presente al governo la situazione di grave crisi in cui versa da tempo il comparto dell’allevamento di bestiame, fondamentale per la salvaguardia del territorio e per la sopravvivenza di moltissime aziende agricole. Infatti, continua Cardiello, le aziende zootecniche grazie ai controlli effettuati dalle Apa hanno potuto migliorare la qualità della produzione di carni, formaggi e salumi a vantaggio della tradizione e dell’economia di ciascun territorio. Purtroppo, conclude il senatore campano, le Apa per svolgere al meglio i propri compiti hanno bisogno di adeguate risorse finanziarie, attualmente insufficienti, in modo da non gravare sui bilanci delle aziende che si avvalgono della loro collaborazione e consulenza tecnica.
Senato – (S. 2644) dissesto idrogeologico: assegnato a commissione Ambiente testo Andria (Pd) su gestione e prevenzione del rischio
Spetterà alla commissione Ambiente di palazzo Madama esaminare in sede referente il disegno di legge di iniziativa di Alfonso Andria (Pd-Campania) in materia di gestione e prevenzione del rischio idrogeologico. Il testo, nato dall’esigenza di riordino e rafforzamento della “filiera istituzionale delle competenze”, si pone l’obiettivo di dare effettività agli obblighi di legge vigenti e di sostenere, anche finanziariamente, gli enti territoriali coinvolti nella gestione. Infatti, come spiega la relazione illustrativa, se da un lato le norme esistenti assorbono i problemi relativi alla mappatura del rischio idraulico e idrogeologico con la predisposizione delle mappe (decreto legislativo n. 152 del 2006, Testo unico sull’ambiente), dall’altro non sono state formulate previsioni in materia di piani di emergenza per la salvaguardia dell’incolumità delle persone nelle aree di rischio e misure di incentivazione da parte delle Regioni alle quali accedere per l’adeguamento delle infrastrutture e per la rilocalizzazione delle attività produttive e delle abitazioni. Il provvedimento, composto di dieci articoli, istituisce una struttura permanente, denominata Comitato operativo permanente (Cop) in ogni Regione, organismo per la gestione e la prevenzione del rischio idrogeologico e per il coordinamento delle funzioni di protezione civile. Il Cop sarà presieduto dal governatore regionale, e ne faranno parte i rappresentanti degli enti locali, degli uffici territoriali di governo e degli altri organi istituzionali competenti, oltre alle amministrazioni preposte ai servizi sanitari e ospedalieri. Saranno poi istituiti i presidi idrogeologici permanenti nelle aree classificate a rischio elevato, organismi capaci di mobilitare le competenze tecniche e gli strumenti di sorveglianza in genere riservate agli organismi titolari in emergenza, i Centri operativi misti (Com) e i Centri operativi comunali (Coc). Si prevede poi l’obbligo per le Regioni di costituire l’ufficio geologico regionale, che si avvale di figure e profili tecnico-professionali in grado di assolvere alle funzioni di rilevanza peculiare. Infine, sarà istituito presso il ministero dell’Ambiente il Fondo per la mitigazione del rischio idrogeologico, con una dotazione complessiva di un miliardo di euro per il triennio 2011-2013 a valere su entrate garantite da una tassazione delle attività finanziarie degli istituti di credito. Il Fondo, sottoposto alla vigilanza del ministro dell’Economia, sarà destinato al finanziamento di piani straordinari per rimuovere il rischio idrogeologico e al finanziamento degli incentivi per l’adeguamento delle infrastrutture e per la rilocalizzazione delle attività produttive e delle abitazioni.

Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde da commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Difesa. Nella Bilancio Morando (Pd) chiede di anticipare discussione (sede consultiva). Tremonti anticipa necessità manovra correttiva di 16 mld
Via libera dalle commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Difesa – riunite in sede consultiva – al Documento di economia e finanza (Def, composto da tre documenti) che dopo la riforma della legge di contabilità e bilancio (legge 196/2009), rappresenta l’unico atto programmatico di finanza pubblica necessario all’esecutivo per elaborare la legge di stabilità del prossimo autunno.
La Affari costituzionali, infatti, ha approvato ieri il parere favorevole al Documento, proposto dal relatore Lucio Malan (Pdl-Piemonte), facendo presente che il programma nazionale di riforma non contiene parti di competenza del gruppo di lavoro, salvo quelle relative alla riforma della pubblica amministrazione e ad alcune misure di semplificazione normativa.
Un parere dello stesso tenore è stato approvato anche dalla II commissione, su proposta del presidente Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna), visto che il Def non prevede specifici interventi nel settore della Giustizia, facendo piuttosto riferimento a iniziative e riforme già avviate da altri provvedimenti.
Il gruppo di lavoro a competenza specifica nel settore della Difesa, invece, ha analizzato con attenzione il Documento programmatico del governo che prevede la costruzione e l’acquisto di svariati mezzi militari, dando il proprio via libera al testo, come proposto dal presidente Gianpiero Cantoni (Pdl-Lombardia).
Intanto nella commissione Bilancio, sede principale d’esame del testo governativo, il senatore del Pd Enrico Morando (eletto in Veneto) ha criticato la calendarizzazione del Def, la cui discussione dovrebbe iniziare il 27 aprile prossimo per poi approdare in Aula il 3 maggio.
Secondo Morando, siccome il governo non ha ancora presentato l’aggiornamento del Patto di stabilità e del Programma nazionale delle riforme all’Unione europea – che saranno quindi successivi all’esame della commissione – quest’organizzazione dei lavori svuoterebbe di ogni significato il ruolo d’indirizzo del Parlamento in materia di finanza pubblica e politica economica.
Il presidente della commissione, Antonio Azzollini (Pdl-Puglia), prendendo atto della richiesta del senatore del Pd, ha deciso di sollecitare il presidente dell’Assemblea Renato Schifani (Pdl-Sicilia) per organizzare al meglio i lavori della prossima settimana.
Disco verde anche dalla commissione bicamerale per le Questioni regionali che ha approvato il parere, con condizioni, proposto dal relatore Gianvittore Vaccari (Lnp-Veneto). In particolare, nel parere si chiede all’esecutivo di riconoscere il ruolo centrale alle autonomie territoriali che hanno sempre fornito un incisivo contributo alla stabilità finanziaria.
Intanto, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha anticipato, durante l’audizione di ieri sera svolta nella commissione Bilancio del Senato, la necessità di una manovra correttiva di circa 16 miliardi per il biennio 2013-2014.
A quest’annuncio, percepito negativamente da molti economisti e dalla finanza nazionale, ha fatto poi seguito la stima di Confindustria, secondo la quale una correzione dei conti pubblici è indispensabile ma nella misura di circa 39 miliardi.
Ricordiamo, infine, che al termine dell’esame del Def in Aula, palazzo Madama approverà un atto d’indirizzo politico, in questo caso una risoluzione, per impegnare il governo a tenere una particolare condotta nella definizione dell’indirizzo della spesa pubblica.

Senato – (COM(2011)15) Libro verde su revisione appalti pubblici, commissione Lavori pubblici avvia esame: risoluzione entro maggio, a seguire audizioni
La commissione Lavori pubblici di palazzo Madama approverà entro l’inizio di maggio una risoluzione sul Libro verde sulla modernizzazione della politica dell’Unione europea in materia di appalti pubblici, e a seguire, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia già autorizzata, procederà a una serie di audizioni utili per approvare un documento finale in materia da sottoporre alle istituzioni europee. Lo ha annunciato ieri il presidente del gruppo di lavoro Luigi Grillo (Pdl-Puglia), dopo l’avvio del dibattito sull’atto comunitario, che ha già ricevuto la pronuncia delle commissioni Ambiente e Politiche Ue della Camera. Il Libro verde sugli appalti pubblici è uno strumento che le istituzioni europee hanno adottato a gennaio scorso per verificare le soluzioni da adottare al fine di semplificare una disciplina stratificata, e di ridurre gli adempimenti a carico delle imprese e delle stazioni appaltanti. Si ricorda, tuttavia, che la consultazione pubblica promossa da Bruxelles si è conclusa il 18 aprile, e che quindi il documento della commissione Lavori pubblici arriverà oltre il termine stabilito.

Senato  – batteriosi del kiwi: Oliverio (Pd) riformula risoluzione
Nazareno Nicodemo Oliverio, senatore del Partito democratico eletto in Calabria, è tornato a occuparsi della crisi del settore del kiwi. Durante la seduta di ieri a palazzo Madama ha infatti presentato una versione “arricchita” della risoluzione presentata lo scorso 5 aprile (vedi nota ES del 6/04/2011). Rispetto alla prima stesura, Oliverio ha ritoccato soltanto il dispositivo del documento. Oltre a chiedere al governo di impegnarsi per verificare le ragioni del ritardo nell’individuazione degli strumenti adatti a sconfiggere la batteriosi del kiwi e a chiarire se, e in quali tempi, sia possibile avere risposte scientifiche concrete, il senatore aggiunge una serie di richieste che, tra le altre cose, riguardano: la costituzione di una task-force scientifica in grado di fornire tutte le informazioni sul patogeno, sulle modalità di propagazione e quant’altro sia utile per debellarlo; il controllo sanitario delle piante dei vivai con l’eliminazione di quelle infette e l’avvio di un adeguato progetto di ricerca finalizzato allo sviluppo di soluzioni tecniche innovative della coltivazione.

21 aprile
Senato – (S. 2605) competitività settore primario e riduzione enti vigilati Mipaaf. Testo Pignedoli (Pd) assegnato a commissione Agricoltura
Favorire il rilancio competitivo delle diverse agricolture e dei territori rurali del nostro Paese, reso ancora più necessario nell’attuale fase di profondi cambiamenti dovuti anche all’evoluzione della Politica agricola comune (Pac) dopo il 2013. Questo l’obiettivo del disegno di legge presentato lo scorso 9 marzo a palazzo Madama da Leana Pignedoli (Pd-Emilia Romagna) e assegnato ieri all’esame referente della commissione Agricoltura. Il provvedimento, nello specifico, è composta da 20 articoli divisi in quattro capi. Il primo (artt. 1-8) prevede norme in favore dell’aggregazione dell’offerta agricola lo sviluppo dell’agricoltura contrattualizzata. Il secondo (artt. 9-16) dispone in merito allo sviluppo della competitività delle imprese agricole e agroalimentari. Il terzo capo (artt. 17-19) interviene in materia di tutela e valorizzazione dei territori rurali. Nel capo IV, infine, l’articolo 20 si occupa (commi 1 e 2) della copertura finanziaria del testo e (commi 3 e 4) della delega al governo per il riordino e la riduzione degli enti vigilati dal Mipaaf con compiti e funzioni nel settore agroalimentare. In particolare, ai maggiori oneri stabiliti in 111,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, si dovrebbe provvedere, in parte, con i risparmi provenienti dalla riorganizzazione degli enti vigilati e, per la restante parte, con la riduzione delle spese per l’utilizzo e la manutenzione delle autovetture di servizio delle pubbliche amministrazioni. Per quanto riguarda il riordino degli organismi controllati dal ministero di via XX settembre, il disegno di legge stabilisce che, entro un anno dall’entrata in vigore, il governo, su proposta del Mipaaf, adotti un decreto legislativo che individui gli enti con funzioni nell’ambito del settore agroalimentare da “sforbiciare” seguendo determinati principi: contenimento della spesa pubblica; maggiore efficienza dei servizi ed eliminazione dei contrasti di attribuzione; maggiore cooperazione con il sistema delle autonomie regionali e potenziamento delle misure per la valorizzazione delle imprese. Tra le altre disposizioni del provvedimento segnaliamo, inoltre, l’articolo 9 che introduce un incentivo pari al 20% del valore degli investimenti in mezzi tecnici volti ad accrescere l’efficienza aziendale e il processo produttivo. Sempre in materia di agevolazioni, l’articolo 19, con l’obiettivo di promuovere la competitività delle aree rurali, istituisce un apposito fondo (con dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013) le cui risorse sono destinate alle Regioni per lo sviluppo delle reti di comunicazione e di appositi piani per la valorizzazione del paesaggio.

Gazzetta ufficiale

19 aprile
Gazzetta ufficiale – aiuti diretti Pac: pubblicata circolare Agea su modalità calcolo titoli definitivi 2010 per estirpazione vigneti, grano duro, e tabacco
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale in edicola oggi (serie generale n. 89, del 18 aprile 2011), la circolare n. 250 dell’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (Agea), relativa alle modalità di calcolo degli aiuti diretti alle coltivazioni previsti dalla Politica agricola comunitaria (Pac). In particolare, il provvedimento, sulla base della riforma della Pac, stabilisce come procedere per il calcolo dei titoli di aiuti da erogare sotto forma di pagamento unico da parte degli organismi pagatori (ovvero la stessa Agea e le altre agenzie istituite a livello regionale), con riguardo ad alcuni settore. Per il regime dell’estirpazione dei vigneti e per l’aiuto specifico del grano  duro di qualità, sono stati quindi attribuiti agli agricoltori i relativi titoli definitivi, modificando quelli eventualmente già assegnati ai  produttori nel  corso degli anni 2005, 2006 e 2008. Rivisti anche i titoli già assegnati ai produttori ai quali va riconosciuta la restituzione delle trattenute effettuate ai fini della costituzione del plafond (cosiddetta riserva nazionale) utilizzato per l’erogazione degli aiuti ex articolo 69 del Regolamento della Pac (Reg. CE n.  1782/2003). Nella circolare l’Agea precisa inoltre che i titoli provenienti dal disaccoppiamento del tabacco sono stati ricalcolati per applicare una percentuale unica di disaccoppiamento pari al  50%. Questa percentuale unica sostituisce quelle precedentemente applicate sul territorio nazionale (40% aiuti disaccoppiati e 60% aiuti diretti), ad eccezione della Puglia, alla quale si applica una percentuale di disaccoppiamento del 100%).

Governo

18 aprile
Mipaaf – ministro Romano rilancia “Stati generali dell’agricoltura”
“Parlare di agricoltura, oggi più che mai, vuol dire contribuire in modo significativo a un rilancio dell’economia italiana e per far questo occorre riscrivere le regole che normano il comparto, soprattutto a livello europeo”. Lo ha detto questa sera il ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) Saverio Romano, intervenendo a Città di Castello (Perugia) a un convegno sul futuro dell’agricoltura in Umbria, promosso dal candidato sindaco della coalizione di centrodestra (Pdl-Lega Nord-La Destra), Cesare Sassoli. Per il responsabile del Mipaaf quello agricolo “è un settore strategico a livello globale, come lo sono l’energia e la comunicazione integrata”. Per questo, lo strumento utile a rilanciarlo, offrendo a livello comunitario una proposta nazionale unitaria, evitando inutili frammentazioni, è quello degli Stati generali dell’agricoltura. “A prevalere – ha concluso Romano – deve essere un ragionamento di filiera, di concerto con le associazioni di categoria, in modo da puntare sulla produzione di qualità, sulla tracciabilità, sulla etichettatura, sulla lotta alla contraffazione, sulla difesa del made in Italy agroalimentare”. All’incontro di Città di Castello oltre al ministro e al candidato a sindaco del centrodestra, sono intervenuti la deputata di Iniziativa Responsabile Catia Polidori (eletta in Umbria), il candidato a vicesindaco Stefano Caselli.

21 aprile
Mipaaf – da Bruxelles via libera a flessibilità nell’utilizzo fondi per sostegno specifico. Zucchero e tabacco tra i settori interessanti
La Commissione europea ha accordato all’Italia una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi Ue per il sostegno specifico ad alcune coltivazioni agricole. Lo ha annunciato oggi, in un comunicato, il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano. La decisione è stata presa sulla base della richiesta inoltrata dal governo italiano di introdurre una maggior elasticità nell’utilizzo delle risorse previste dall’articolo 68 del Regolamento (CE) n. 73/2009, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell’ambito della politica agricola comune. La disposizione riguarda, in particolare, interventi finalizzati al miglioramento dell’ambiente, della qualità dei prodotti agricoli e della loro commercializzazione, e alla promozione del benessere animale, e prevede applicazioni in diversi comparti tra cui le coltivazioni di zucchero e tabacco. Grazie al nuovo orientamento dell’esecutivo europeo, ha precisato il ministero, sarà possibile utilizzare i fondi non erogati per gli aiuti connessi agli avvicendamenti colturali per incrementare, già da quest’anno, la possibilità di spesa in favore dei produttori che sottoscrivono polizze assicurative a tutela della produzione. Soddisfazione per la decisione di Bruxelles è stata espressa dal ministro Romano. La flessibilità accordata all’Italia nell’utilizzo dei fondi ex art. 68, ha sottolineato, “rende possibile il pieno impiego della dotazione finanziaria stanziata per il sostegno specifico in favore degli agricoltori, previsto dalla regolamentazione comunitaria, evitando il rischio di sottoutilizzo qualora non vengano spesi tutti i fondi allocati per le misure agroambientali”.

Altre istituzioni

18 aprile
Associazioni – Tabacco, Coldiretti e Uila-Uil: bene intesa programmatica Mipaaf-Philip Morris. Ora accordi anche con le altre multinazionali
L’importante accordo raggiunto oggi tra il ministero delle Politiche agricole e la Philips Morris per l’acquisto nel prossimo triennio commerciale di tabacco italiano “deve essere accompagnato da un’analoga assunzione di responsabilità delle altre industrie manifatturiere per salvare i 60mila posti di lavoro della filiera tabacchicola”. Lo sostiene la Coldiretti in un comunicato stampa diffuso oggi. Sottolineando positivamente la ratifica del “Verbale d’intesa programmatica” siglato tra il ministero e la multinazionale, l’associazione evidenzia come questo si ponga in linea di continuità con l’intesa raggiunta lo scorso anno tra Philip Morris Italia e Coldiretti per l’acquisto quadriennale di tabacco italiano, l’accorciamento della filiera, il miglioramento qualitativo del tabacco nazionale, la sostenibilità e la maggiore competitività del settore, fornendo al tempo stesso valore aggiunto ai coltivatori. Con il Verbale di oggi, evidenzia Coldiretti, la multinazionale s’impegna “ad acquistare per i prossimi tre anni un significativo volume di tabacco italiano direttamente da associazioni o unioni di coltivatori e trasformatori, in linea con gli standard qualitativi dell’azienda e con un incremento di oltre il 25% rispetto al raccolto 2010”. L’Italia, ricorda ancora l’associazione, è il primo produttore europeo di tabacco, con una produzione che nel 2010 è stata di oltre 90mila tonnellate e con oltre 29mila ettari coltivati a tabacco, soprattutto in Campania, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio. In queste Regioni operano 5.700 aziende che garantiscono ben 33 milioni di ore di lavoro all’anno solo nelle campagne. Dunque, per continuare a garantire gli oltre 60mila posti di lavoro sono necessari, conclude l’organizzazione agricola, “adeguati impegni all’acquisto del tabacco coltivato in Italia da parte di tutte le manifatture che peraltro realizzano sul mercato nazionale importanti profitti con la vendita delle sigarette”. Soddisfazione per l’accordo siglato oggi al Mipaaf è stata espressa anche dal Segretario nazionale della Uila Uil Pietro Pellegrini. “L’impegno assunto da Philip Morris – sottolinea il sindacalista – è  importante perché salvaguarda la produzione di tabacco in Italia in un momento molto difficile per il settore, tutelando gli oltre 60mila lavoratori del comparto”. Nonostante ciò, aggiunge Pellegrini, “attendiamo a breve la sigla di medesimi accordi anche con la Japan Tobaco, Imperial Tobaco, Bat e Manifatture Sigaro Toscano”. L’intesa di oggi, evidenzia ancora il sindacalista, ha l’obiettivo di tutelare l’occupazione e per questo deve essere di esempio per le decisioni “che si prenderanno in Europa in merito alla definizione della Pac. Infatti, come noi sosteniamo da tempo, il lavoro deve essere uno dei parametri cui legare l’erogazione dei premi”.

19 aprile
Associazioni – tabacco, accordi multinazionali-manifatture. Confagricoltura: bene impegno Philip Morris
La disponibilità espressa dalla Philip Morris di siglare un accordo con il ministero delle Politiche agricole per l’acquisto di materia prima dalle manifatture nazionali “lascia ben sperare anche per le altre grandi utilizzatrici del nostro tabacco”. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi da Confagricoltura. In un momento così difficile per la filiera verde, in cui l’annullamento dei sostegni pubblici rende ancora più urgente rinsaldare i rapporti tra gli operatori, l’accordo che rilancia gli acquisti di tabacco italiano nel prossimo triennio porta, secondo quanto si legge, “linfa viva e stabilità alla tabacchicoltura e ai suoi oltre 60mila addetti, consentendo una opportuna pianificazione, che garantisce, con i redditi dei produttori, sia l’occupazione nell’immediato, sia prospettive per il futuro”.

NOTIZIARIO SETTIMANALE

CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174

Martedì 26 aprile 2011

Le notizie dal 18 al 23 aprile

DAL CONAF
•    29 aprile
Vegetazione urbana: qualità della vita, sostenibilità ambientale e sicurezza

•   4 maggio
Convegno al Forum Bioenergy Expo 2011: “Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione”

Pubblicato il numero 1/2011 di AF

COMUNICATI STAMPA

•    21 aprile
A Euroflora la giuria 2011 del Torsanlorenzo. Pisanti (Conaf): “Settore Verde urbano in crescita fra agronomi e forestali”

AGENDA

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera
•    19 aprile

Camera – (C. 4290) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Camera/Senato – Romano presenta linee programmatiche Mipaaf. Accertamenti annuali concordati e valutazione funzionamento enti controllati. Stati generali entro l’anno

•    20 aprile
Camera – energie rinnovabili, il Pd chiede a governo e a ministro Romani quando adotterà provvedimento correttivo dlgs n. 28/2011. Oggi al question time la risposta del responsabile dello Sviluppo economico
Camera – Rinnovabili, decreto su fotovoltaico al vaglio di Regioni ed enti locali. Vito risponde a Bersani (Pd). Meno vincoli per incentivi e misure per frenare corsa ai grandi impianti su terreni agricoli

•    21 aprile
Camera – sospendere procedimenti esecutivi contro aziende agricole fallite. Interrogazione di Scilipoti (Ir)
Camera – dissesto idrogeologico, Dussin (Lnp): intervenire con urgenza in Veneto
Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: Monti critica la programmazione del governo. Disco verde da svariate commissioni del Parlamento

Senato
•    19 aprile
Senato – (a. n. 603) affare su diritti di impianto vigneti, commissione Agricoltura approva risoluzione: contrastare liberalizzazione comunitaria
Senato – batterio dell’actinidia: coordinare interventi regionali e approntare linee guida di contrasto. Interrogazione di Rizzi (Lnp)
Senato – (COM (2011)13 definitivo) commissione Ambiente: via libera a risoluzione su Relazione Ue strategia tematica prevenzione e riciclaggio rifiuti. Slitta a prossima settimana discussione proposta Parlamento Ue su revisione direttiva RAEE. Fluttero (Pdl): occasione per migliorare normativa

•    20 aprile
Senato – agroalimentare: promuovere in sede comunitaria regolamentazione su tracciabilità e obbligo di etichettatura. Mozione della Lega
Senato – zootecnia: convocare tavolo per finanziare le Apa. Interrogazione di Cardiello (Cn-Io Sud)
Senato – (S. 2644) dissesto idrogeologico: assegnato a commissione Ambiente testo Andria (Pd) su gestione e prevenzione del rischio
Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde da commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Difesa. Nella Bilancio Morando (Pd) chiede di anticipare discussione (sede consultiva). Tremonti anticipa necessità manovra correttiva di 16 mld
Senato – (COM(2011)15) Libro verde su revisione appalti pubblici, commissione Lavori pubblici avvia esame: risoluzione entro maggio, a seguire audizioni
Senato  – batteriosi del kiwi: Oliverio (Pd) riformula risoluzione

•    21 aprile
Senato – (S. 2605) competitività settore primario e riduzione enti vigilati Mipaaf. Testo Pignedoli (Pd) assegnato a commissione Agricoltura

Gazzetta ufficiale
•    19 aprile
Gazzetta ufficiale – aiuti diretti Pac: pubblicata circolare Agea su modalità calcolo titoli definitivi 2010 per estirpazione vigneti, grano duro, e tabacco

Governo
•    18 aprile
Mipaaf – ministro Romano rilancia “Stati generali dell’agricoltura”

•    21 aprile
Mipaaf – da Bruxelles via libera a flessibilità nell’utilizzo fondi per sostegno specifico. Zucchero e tabacco tra i settori interessanti

Altre istituzioni
•    18 aprile
Associazioni – Tabacco, Coldiretti e Uila-Uil: bene intesa programmatica Mipaaf-Philip Morris. Ora accordi anche con le altre multinazionali

•    19 aprile
Associazioni – tabacco, accordi multinazionali-manifatture. Confagricoltura: bene impegno Philip Morris

DAL CONAF

29 aprile
Vegetazione urbana: qualità della vita, sostenibilità ambientale e sicurezza
Si svolgerà a Genova, in occasione di Euroflora, il Convegno nazionale organizzato dal Conaf sulla gestione della vegetazione urbana.
Parteciperanno, tra gli altri, il presidente della Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Liguria Sabrina Diamanti, il dirigente del ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) per la sezione Agroenergie e filiere minori Alberto Manzo e il vicepresidente dell’Associazione italiana di architettura del paesaggio (Aiapp) Letizia Monti.
Concluderà il presidente del Conaf Andrea Sisti.
Scarica il programma

•    4 maggio
Forum Bionergy Expo 2011: Veronafiere, Verona (Area Forum Pad. 1) ore 14, convegno del Conaf su “Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione”.
Vai al sito del Forum

Pubblicato il numero 1/2011 di AF
Si informano gli iscritti che è disponibile al link www.conaf.it/rivista-af il numero 1/2011 di AF.

COMUNICATI STAMPA

21 aprile
A Euroflora la giuria 2011 del Torsanlorenzo. Pisanti (Conaf): «Settore Verde urbano in crescita fra agronomi e forestali»
Il segretario Conaf Riccardo Pisanti nella prestigiosa giuria del premio internazionale.
I progetti in concorso saranno in mostra alla Fiera florovivaista di Genova per il voto dei visitatori

Si è riunita alla Fiera di Genova, in occasione di Euroflora, la giuria del Premio Internazionale Torsanlorenzo. Il prestigioso premio, giunto all’ottava edizione, ha visto quindi una novità, con lo svolgimento di una fase importante come la riunione della giuria, nello stupendo scenario di Euroflora (dal 21 aprile al 1°maggio 2011).
Nella giuria anche il segretario del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf), Riccardo Pisanti: «Nella riunione odierna, – commenta il segretario Conaf Pisanti – il compito, insieme agli altri colleghi professionisti, è stato quello di giudicare ben 40 progetti provenienti da tutte le parti del mondo. Oltre che ad un gran numero di progetti in concorso, abbiamo avuto una eccellente qualità media. Quella della progettazione e della cura del verde urbano – aggiunge Pisanti – è una competenza di grande attualità e in forte crescita per i dottori agronomi e dottori forestali italiani; sono sempre più, infatti, coloro che in tutta Italia operano in questo specifico settore. E’ maggiore, anche fra gli enti pubblici, l’attenzione verso la progettazione della paesaggistica territoriale e dell’arredo urbano (parchi, giardini, alberature stradali, piste ciclabili, campi gioco, verde industriale), con interventi per la tutela del paesaggio».
I progetti pervenuti, inoltre, faranno parte di una mostra permanente, durante la quale i visitatori di Euroflora potranno votare il miglior progetto e così decretare il vincitore del Premio Speciale Euroflora.
Oltre a Riccardo Pisanti del Conaf la giuria internazionale è composta da Kongjian Yu (UIA), Virginia Laboranti (IFLA), Susan Hatchell (ASLA), Nigel Thorne (EFLA), Gonzalo Sàenz Calvo (FEAP), Giorgio Parodi (CNAPPC), Anna Sessarego (AIAPP), Carole Smith (TorsanlorenzoInforma) e Mario Margheriti.
Il Premio Internazionale Torsanlorenzo – Il premio è dedicato ai professionisti iscritti agli Albi Professionali nazionali ed internazionali che si occupano di progettazione paesaggistica, verde urbano, giardini e parchi. Il Premio Internazionale Torsanlorenzo ha l’obiettivo di diffondere cultura nel paesaggismo dando risalto ai progetti e al lavoro di riqualificazione e valorizzazione ambientale attuato dai professionisti del settore contribuendo ad animare il confronto sulla qualità del verde urbano, suburbano e forestale. Il Premio ha ricevuto autorevoli patrocini, collocandosi fra le manifestazioni più importanti del settore: fra gli altri quelli di UNESCO Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, UIA, IFLA, EFLA, FEAP, CNAPPC, CONAF, AIAPP, ASLA. Dal 2003 hanno partecipato architetti, paesaggisti e agronomi provenienti dall’Italia e dai Paesi dell’Unione Europea, ma anche da Russia, Giappone, Sud America e Africa.

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 26 al 29 aprile 2011

 Documento di economia e finanza 2011 (esame Doc. LVII, n.4)
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, in sede consultiva nelle commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Trasporti, Agricoltura, Politiche Ue;
•    Mercoledì 27 aprile, ore 10.30 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione informale delle organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri e Filiera agricola italiana (FAGRI) e cooperative agricole Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti;

Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell’ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi decentrati (seguito esame S. 2259) – relatori: Enzo Bianco (Pd-Sicilia) e Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo)
•    Mercoledì 27 aprile, ore 10.30 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva su testo ed emendamenti;

Riforma delle professioni regolamentate (seguito esame C. 503 e abb.) – relatore Maria Grazia Siliquini (Iniziativa responsabile-Piemonte)
•    Giovedì 28 aprile, ore 14.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;

Svolgimento dell’interrogazione 5-01296 di Susanna Cenni (Pd-Toscana) su iniziative per la sospensione delle tariffe stabilite dal dlgs n. 194 del 2008 sulla disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari sugli alimenti
•    Giovedì 28 aprile, ore 14.00 – Camera, commissione Affari sociali;

Indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione dell’assessore all’Agricoltura della regione Calabria Michele Trematerra;

Esame congiunto della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli (COM(2010)733) e della proposta di regolamento recante modifica del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio in ordine alle norme di commercializzazione (COM(2010)738)
•    Mercoledì 27 aprile, ore 12.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione informale delle organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri e Filiera agricola italiana (FAGRI) e cooperative agricole Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti;

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 26 al primo maggio 2011

Martedì 26 aprile
•    Roma: governo, vertice italo-francese con Berlusconi e Sarkozy, e relative delegazioni ministeriali – a Villa Madama, ore 11.30;

Mercoledì 27 aprile
•    Roma: Eni, Cda su primo trimestre 2011. Conference call.

Domenica primo  maggio
•    Città del Vaticano: cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II.

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera

19 aprile
Camera – (C. 4290) spazi verdi urbani: provvedimento assegnato a commissione Ambiente
Spetterà alla commissione Ambiente di Montecitorio esaminare in sede referente il provvedimento d’iniziativa del governo sulla promozione del verde nelle città. Il testo, approvato il 12 aprile scorso all’unanimità dall’Aula del Senato, istituisce la Giornata degli alberi per il 21 novembre e prevede che i Comuni  mettano a dimora un albero per ogni neonato residente o adottato sul proprio territorio, notificando entro tre mesi a chi effettua la registrazione anagrafica il luogo esatto in cui è stato piantato l’albero. Nel passaggio a palazzo Madama, il testo è stato modificato in commissione Ambiente con l’inserimento di disposizioni che riguardano la promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani e prevedono incentivi all’utilizzo del verde pensile.

Camera/Senato – Romano presenta linee programmatiche Mipaaf. Accertamenti annuali concordati e valutazione funzionamento enti controllati. Stati generali entro l’anno
Qualità, promozione, tutela, certezza e competitività. Questi i cinque cardini su cui si articolerà l’intera azione del nuovo ministro delle Politiche agricole Francesco Saverio Romano, che oggi ha presentato in Parlamento le linee programmatiche del suo dicastero. Dichiarandosi convinto che non ci sarà una fine anticipata della legislatura, e che quindi le azioni intraprese avranno tutto il tempo di essere portate a buon fine, il ministro (il terzo in poco meno di tre anni del governo Berlusconi IV) ha esordito sottolineando come l’impegno prioritario del Mipaaf sarà il negoziato sul futuro della Politica agricola comune (Pac). Il discorso sull’assetto che dovrà avere la politica comunitaria per il settore primario nel periodo 2014/2020 dovrà tenere conto delle diverse variabili intervenute dopo l’allargamento a 27 Paesi. Il nodo fondamentale, ha dichiarato Romano, sarà quello di riuscire a mantenere la dotazione finanziaria destinata all’agricoltura e, strettamente legata a questo, la questione della ripartizione delle risorse tra gli Stati membri. La Commissione europea, ha continuato Romano, sembra infatti favorevole alla proposta avanzata dai Paesi dell’Est che chiedono una nuova distribuzione dei fondi comunitari basata sulla quantità delle superfici coltivabili. Un’ipotesi che, se dovesse andare in porto, rappresenterebbe un serio problema per l’Italia e per i suoi agricoltori che vedrebbero ridursi notevolmente il gettito a loro favore. Una chiave di ripartizione equilibrata, ha dichiarato il ministro, dovrebbe basarsi invece su tutti quei fattori che competono all’attività di produzione come, tra gli altri: l’occupazione, la qualità delle produzioni, gli investimenti e il valore aggiunto. E proprio per far sì che queste variabili siano prese in considerazione, ha aggiunto Romano, l’attività dell’Italia a livello comunitario sarà costante anche se, ha continuato chiudendo l’argomento, “si tratta di un negoziato estremamente difficile”. Secondo punto programmatico affrontato dal successore di Luca Zaia (attuale governatore del Veneto) e di Giancarlo Galan (neoministro per i Beni culturali), quello della “politica della qualità”. “Lo sviluppo delle produzioni di qualità e dei sistemi di rintracciabilità ed etichettatura trasparente saranno temi prioritari al centro dell’azione del ministero per i prossimi anni”, ha assicurato Romano che ha poi ha confermato le trattative avviate con il ministero dello Sviluppo economico per la predisposizione dei primi decreti attuativi previsti dalla legge 4/2011 sull’etichettatura. Strettamente connesso al discorso sulla tutela della qualità, quello sull’informazione dei consumatori. A questo proposito, il titolare del Mipaaf ha dichiarato che non farà mai mancare il suo massimo sostegno ai cosiddetti “farmer’s market” che consentono il rapporto diretto tra produttori e clienti e diminuiscono notevolmente il rischio di incorrere in quelle speculazioni che rendono sempre più ampio il margine tra i costi di produzione e quelli di vendita. Continuando sulle iniziative per la tutela e la promozione del Made in Italy, Romano ha poi annunciato di voler proporre un piano di comunicazione generale per tutti i prodotti Dop, Igp, Stg e Bio in modo di razionalizzare le risorse e porsi quale capofila per tutte le filiere agroalimentari. Sulla lotta alla contraffazione, definita dal ministro il vero minimo comun denominatore nella tutela alle produzioni nazionali, dopo aver elogiato l’operato delle istituzioni preposte ai controlli (Ispettorato centrale, Corpo forestale etc.), Romano ha annunciato di essersi posto il problema di non creare “troppi problemi” alle imprese. Per evitare che gli imprenditori agricoli vivano con la “spada di Damocle” di dovere subire ispezioni a sorpresa, il ministro ha annunciato di voler proporre controlli burocratici e amministrativi una volta all’anno concordandoli con le aziende. Romano, concludendo il “capitolo” dedicato a salvaguardia e controlli ha poi dichiarato di volersi adoperare per fare in modo che il bene “sicurezza alimentare” sia introdotto nel codice penale. Il titolare del Mipaaf è poi passato a parlare del rapporto tra agricoltura, ricerca e ambiente. A questo proposito, riferendosi alla questione Ogm, Romano ha chiaramente detto che l’Italia basa tutto sulla qualità e la diffusione di colture geneticamente modificate non farebbe altro che metterci in competizione in un mercato nel quale non potremmo che perdere. La sperimentazione vada avanti, ha chiosato Romano, ma non con scopi di speculazione. Sull’argomento delle energie rinnovabili, invece, ha dichiarato testualmente: “Un ministro delle Politiche agricole non dirà mai sì al fotovoltaico al posto delle patate”. E sull’utilizzo delle biomasse, fermo restando che l’attività principale degli agricoltori è quella di coltivare prodotti agroalimentari, ha chiesto che chi lavora sui campi sia agevolato nei compiti di abbattimento dei rischi ambientali e di smaltimento dei nitrati senza che tutti i costi gravino su di lui. A livello internazionale le priorità indicate dal titolare del Mipaaf sono invece il negoziato portato avanti all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e le trattative bilaterali tra Europa e Mercosur (il mercato comune dell’America meridionale che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). Per quanto riguarda il Wto, il ministro ha dichiarato come proseguano i negoziati relativi alla tutela delle indicazioni geografiche per adottare un sistema multilaterale per tutti i prodotti agricoli. Sul Mercosur, invece, Romano ha dichiarato di aver chiesto la momentanea sospensione delle trattative con Paesi con i quali siamo nettamente sotto per quel che riguarda la bilancia degli scambi. Dopo avere illustrato le iniziative intraprese con il ministero dell’Economia per favorire la crescita di “giovani agricoltori” (terre demaniali date in gestione e acquisti “mirati” da parte dello Stato per favorirne lo sviluppo), Romano è passato ad analizzare la questione degli enti vigilati. È necessario, ha detto il ministro, valutarne l’effettivo funzionamento e prendere in seria considerazione l’idea di possibili fusioni o definitivo scioglimento. Verificare se hanno raggiunto il proprio scopo, o perseguono scopi non più raggiungibili, e perseguire la massima trasparenza dei costi e delle spese, questi, in sostanza, gli argomenti da tenere in considerazione quando si parla degli enti vigilati dal Mipaaf. Concludendo, Romano non ha voluto nascondere le difficoltà del comparto primario e quelle che sono le sue intenzioni per il futuro. “I soldi sono pochi e i bisogni tanti” ha detto Romano, che ha ricordato di essere impegnato nel tentativo di recuperare i 750 milioni messi a disposizione del settore dal Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas) (usati poi per far fronte alle diverse calamità naturali). Prima di congedarsi, infine, il titolare del Mipaaf ha annunciato che entro l’anno convocherà gli Stati generali dell’agricoltura. Con il referendum del 1993 (promosso dai Radicali con il quale è stata abrogata la legge che istituiva il ministero dell’Agricoltura ndr.), ha sottolineato Romano, “si è perso in credibilità e autorevolezza”, la ripartizione delle competenze non può, per il ministro, significare ripartizione delle politiche. Ricordiamo che, eletto a Montecitorio nelle fila dell’Udc, il 28 settembre 2010, insieme ai deputati meridionali Calogero Mannino, Michele Pisacane, Giuseppe Drago e Giuseppe Ruvolo, Romano ha aderito al gruppo Misto, fondando con loro la componente I Popolari di Italia domani (Pid). I 5 deputati hanno abbandonato quindi il ruolo di opposizione, per il quale erano stati eletti, e si sono schierati a sostegno della maggioranza parlamentare di centrodestra di Silvio Berlusconi. Come primo atto hanno votato a favore dell’esecutivo nella fiducia richiesta il 14 dicembre. Dal 20 gennaio scorso il Pid, con Noi Sud, Movimento di responsabilità nazionale, Azione popolare, Alleanza di centro e La discussione, formano il gruppo Iniziativa responsabile (Ir).

20 aprile
Camera – energie rinnovabili, il Pd chiede a governo e a ministro Romani quando adotterà provvedimento correttivo dlgs n. 28/2011. Oggi al question time la risposta del responsabile dello Sviluppo economico
Con un’interrogazione presentata dal segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani (eletto in Emilia Romagna), e sottoscritta da tutti i deputati del principale partito di opposizione, è stato chiesto oggi al governo, e al ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, di chiarire quando adotterà i necessari provvedimenti correttivi del decreto legislativo n. 28/2011 sulla revisione degli incentivi alle energie rinnovabili.
Bersani, dopo aver ricordato che il provvedimento ha determinato una grave destabilizzazione di un settore in netto sviluppo nel nostro Paese, a causa della decisione improvvisa dell’esecutivo di modificare i meccanismi di incentivazione, ha evidenziato come anche la Commissione europea abbia espresso perplessità sul testo. Il Commissario per l’energia, Guenther Oettinger, ha ricordato il leader del Pd, ha scritto “un’allarmata lettera” a Romani, sostenendo che “le modifiche alla disciplina degli incentivi per le rinnovabili che compromettono direttamente o indirettamente investimenti in corso sollevano serie preoccupazioni tra gli investitori, sia nazionali che internazionali. Le conseguenze di tali modifiche sugli investimenti nel settore europeo delle rinnovabili destano la mia preoccupazione”. Di qui la necessità di ottenere al più presto un chiarimento dal governo e dal responsabile dello Sviluppo economica su cosa intendono fare per superare le criticità relative al dlgs 28/2011. Alla questione posta da Bersani risponderà nel pomeriggio di oggi in Aula a Monteciotrio il ministro Romani o un suo sottosegretario. Sullo stesso tema si segnala inoltre che, al Senato, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta Oskar Peterlini (Udc-Svp-Aut-Trentino Alto Adige), evidenziando in particolare la preoccupazione della filiera del fotovoltaico con riguardo alla sospensione del terzo conto energia, cancellando le garanzie sugli incentivi per le aziende. Il senatore dell’Udc-Svp ha quindi chiesto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dello Sviluppo economico, Romani, di riattivare il terzo conto energia, finalizzato a favorire la costruzione di impianti da fonti rinnovabili fino al 31 dicembre 2013, e di promuovere il risparmio e l’efficienza energetica.

Camera – Rinnovabili, decreto su fotovoltaico al vaglio di Regioni ed enti locali. Vito risponde a Bersani (Pd). Meno vincoli per incentivi e misure per frenare corsa ai grandi impianti su terreni agricoli
Il decreto del ministero dello Sviluppo economico per regolamentare i nuovi incentivi alla produzione di energia fotovoltaica, previsto dal decreto legislativo n. 28/2011 di attuazione delle norme comunitarie sulle fonti energetiche rinnovabili, è stato trasmesso ieri alle Regioni e agli Enti locali ed è già sul tavolo della Conferenza Unificata. Lo ha annunciato nel pomeriggio di oggi in Aula a Montecitorio il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, rispondendo, nel corso del question time, all’interrogazione presentata dal segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani (eletto in Emilia Romagna) e sottoscritta da tutto il gruppo del Pd. Bersani, illustrando brevemente l’atto prima che prendesse la parola Vito, ha sottolineato come mentre “il governo, per paura del referendum, scappa via dalle sue stesse decisioni sull’impossibile, improbabile e impresentabile piano nucleare, contemporaneamente strema, distrugge e annichilisce il settore delle fonti rinnovabili”. Il leader del Pd ha quindi riconosciuto la necessità di rivedere il sistema di incentivi al settore, denunciando però che la strada intrapresa dal governo rischia di bloccarlo con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
Dal canto suo Vito, dopo aver precisato di riportare i contenuti di una nota trasmessagli dal ministero dello Sviluppo economico, ha spiegato che il testo del decreto attuativo è il risultato di un confronto tecnico e di un dialogo costruttivo con le associazioni di categoria e che il suo obiettivo è proprio quello di conciliare lo sviluppo del settore fotovoltaico con la necessità di razionalizzare i costi dell’incentivazione.
In particolare, ha proseguito il ministro, il provvedimento prevede un incremento della potenza incentivabile fino a circa 23mila megawatt entro la fine del 2016, quando dovrebbe essere raggiunta la grid parity, “che indica il momento in cui la valorizzazione del chilowattora fotovoltaico sarà pari al prezzo di mercato” e quindi sarà possibile uscire fuori “dalla necessità di un incentivo pubblico”.
La spesa per il nuovo sistema di agevolazioni al settore da qui al 2016, ha spiegato Vito, è stata stimata in una forchetta compresa tra 6 e 7 miliardi di euro, a fronte dei quali non ci saranno “tetti vincolanti e indiscriminati ma al contrario misure in grado di frenare la corsa ai grandi impianti sui terreni agricoli e al tempo stesso di privilegiare le installazioni più efficienti e più rispettose dell’ambiente e del paesaggio, più legate ai consumi domestici e delle piccole e medie imprese”. Secondo lo schema di decreto, i limiti di spesa per gli incentivi saranno cancellati dal 2013 in poi, quando le agevolazioni verranno erogate sulla base del cosiddetto modello tedesco: saranno stabiliti obiettivi indicativi di budget al raggiungimento dei quali scatteranno riduzioni della tariffa per il periodo successivo, superiori alle riduzioni già programmate per arrivare all’azzeramento degli incentivi entro il 2016. Quindi, ha evidenziato Vito, “l’andamento della tariffa sarà governata dallo sviluppo del settore stesso”. Il 2011 e il 2012 saranno invece considerati come periodo transitorio, prevedendo differenze tra grandi impianti e piccoli impianti. I primi, ha precisato ancora l’esponete dell’esecutivo, saranno incentivati entro un valore di spesa massima (circa 400 milioni di euro l’anno) corrispondenti a 1.350 megawatt per il 2011 e 1.750 megawatt per il 2012. Invece, per tutti gli impianti fino a 200 kilowatt su edifici o a terra, purché connessi all’autoconsumo, e tutti gli impianti su edifici realizzati da amministrazioni pubbliche, avranno accesso libero agli incentivi solo con la normale riduzione tariffaria prevista nel decreto.
Dunque, ha concluso Vito replicando ai rilievi espressi sul decreto legislativo 28/2011 dal Commissario Ue per l’energia, Guenther Oettinger e ripresi da Bersani nell’interrogazione, il decreto attuativo “delinea una strategia di ampio respiro, essendo in grado di sostenere lo sviluppo del settore, triplicando il contributo originariamente previsto di questa tecnologia per il raggiungimento dell’obiettivo del 17%” di produzione di energia da fonti rinnovabili, fissato dalla Ue per il 2020.
Alle parole di Vito ha replicato Ermete Realacci capogruppo del Pd in commissione Ambiente e responsabile green economy del partito (eletto in Toscana), informando il ministro che tutte le organizzazioni imprenditoriali del fotovoltaico hanno bocciato il testo proposto dallo Sviluppo economico, sostenendo che questo porterebbe il settore alla rovina. E un giudizio non diverso, ha aggiunto, è stato espresso oggi dalle Regioni e dagli enti locali in sede di Conferenza unificata. I governatori, infatti, hanno chiesto al governo di rinviare di una settimana l’intesa sul provvedimento. “Sono stati fatti alcuni passi avanti – ha spiegato il presidente delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani – ma per noi rimangono forti criticità”. Tuttavia, ha aggiunto, “confidiamo di raggiungere l’intesa la prossima settimana. E’ importante per i produttori e per la filiera industriale”.

21 aprile
Camera – sospendere procedimenti esecutivi contro aziende agricole fallite. Interrogazione di Scilipoti (Ir)
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, il deputato di Iniziativa responsabile Domenico Scilipoti (eletto in Sicilia, ex Idv passato ai responsabili alla vigilia del voto di fiducia al governo Berlusconi dello scorso 14 dicembre) chiede al governo di adottare tutte le misure possibili per dare attuazione alla legge n. 237/1993 che dispone, tra l’altro, la sospensione dei procedimenti esecutivi nei confronti delle aziende agricole fallite fino al pagamento dei debiti da parte del Mipaaf. Nell’atto di sindacato ispettivo, Scilipoti ricorda all’esecutivo che il settore primario sta vivendo un periodo di grave crisi, fortemente sentita soprattutto in Sicilia, per cui sarebbe opportuno aiutare le aziende insolventi applicando le disposizioni normative vigenti, in modo da sollevare dalla posizione debitoria i soci delle cooperative agricole, ormai fallite, e consentire la ripresa del comparto.

Camera – dissesto idrogeologico, Dussin (Lnp): intervenire con urgenza in Veneto
Dopo il deputato del Partito democratico, eletto in Veneto, Rodolfo Giuliano Viola, anche il leghista Guido Dussin ha presentato una risoluzione sul dissesto idrogeologico in Italia, che verrà discussa dalla commissione Ambiente della Camera. D’accordo con il suo conterraneo (anche Dussin è veneto) sulla gravità della situazione e sulle priorità cui dovrebbe dedicarsi l’esecutivo in merito all’intervento nell’area di Prà dei Gai (Tv) considerato fondamentale per la soluzione del rischio idraulico nel bacino del Livenza, il deputato del Carroccio si differenzia da Viola sulla stima delle risorse a disposizione per il risanamento del territorio. Infatti, mentre per Viola con la Finanziaria 2010 (legge 191/2009) sono stati stanziati, per gli esercizi finanziari 2010, 2011 e 2012, rispettivamente, 120, 94 e 89 milioni di euro, per Dussin l’esecutivo, tramite la stessa legge, ha destinato 900 milioni di euro ai piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico. Per quanto evidente la distanza delle due posizioni, entrambi i deputati chiedono all’esecutivo la stessa cosa e cioè di stanziare con urgenza le risorse necessarie per finanziare l’intervento nell’area del Livenza e di mettere a disposizione i fondi e le agevolazioni necessari per mitigare l’impatto ambientale delle opere in questione, soprattutto per evitare che queste ultime incidano negativamente sulla vita dei Comuni maggiormente interessati.

Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: Monti critica la programmazione del governo. Disco verde da svariate commissioni del Parlamento
Il Programma nazionale di riforme – uno dei tre testi che compone il Documento di economia e finanza (Def) per il 2011 – contiene misure troppo eterogenee, che mancano di una seria riflessione sul futuro, a dimostrazione del ricorso a un’impostazione analitica troppo superficiale. È questo il giudizio completamente negativo sul Def che Mario Monti, presidente della Bocconi ed ex commissario Ue per la concorrenza (1999-2004), ha espresso ieri durante l’audizione svolta a Montecitorio nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato appositamente riunite.
Per il presidente dell’Università milanese il Def 2011 costituisce un’occasione persa, perché il Piano nazionale è “poco ambizioso, un po’ confuso e con una scarsa articolazione operativa”.
In particolare, l’ex commissario Ue riconosce al ministro dell’Economia Giulio Tremonti di aver svolto, in materia di conti pubblici, “un’azione attenta, vigile e politicamente costosa, a tenere la barra dritta. Ma la politica per favorire la crescita dell’economia è stata carente”.
Intanto, le commissioni Affari esteri, Attività produttive, Lavoro pubblico e Affari sociali di Montecitorio si sono espresse favorevolmente sul Documento, così come l’Affari esteri, Finanze, Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e Politiche Ue di palazzo Madama.
Ricordiamo, infine, che l’esame da parte dell’Aula di Montecitorio è previsto a partire dal 28 aprile prossimo, mentre l’Assemblea del Senato inizierà la discussione il 3 maggio.

Senato

19 aprile
Senato – (a. n. 603) affare su diritti di impianto vigneti, commissione Agricoltura approva risoluzione: contrastare liberalizzazione comunitaria
La liberalizzazione del sistema dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo, prevista a partire dal 31 dicembre 2015, da regolamento comunitario n. 479 del 2008, esporrà il settore al rischio di fenomeni destabilizzanti, quali sovrapproduzioni, caduta dei prezzi, speculazioni e perdita dei valori patrimoniali dei vigneti, diminuzione della qualità del vino e del valore della sua immagine. La normativa europea, inducendo all’aumento indiscriminato delle superfici coltivate a viti, provocherebbe anche una produzione standardizzata, nel momento in cui si conferma invece una diminuzione cronica dei consumi e un cambiamento nelle abitudini del consumatore, che privilegia sempre più qualità e tipicità. Per queste ragioni, la commissione Agricoltura di palazzo Madama impegna il governo, con una risoluzione approvata ieri, ad assumere in sede comunitaria una posizione di “chiara e decisa contrarietà” rispetto alla liberalizzazione dei diritti di impianto, e a contrastare eventuali soluzioni che attribuirebbero ai singoli Stati membri il potere di scelta in materia, decisione che creerebbe pericolosi squilibri all’interno del mercato comunitario. Si segnala che la richiesta del nono gruppo di lavoro del Senato è stata in sostanza già recepita dal responsabile delle Politiche agricole Saverio Romano. La scorsa settimana, infatti, a margine della riunione del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea, Romano ha firmato, insieme ad altri otto ministri tra cui quelli di Francia e Germania, una lettera indirizzata al Commissario Dacian Ciolos, per chiedere appunto di prolungare oltre il 2015 l’attuale regime dei diritti di impianto dei nuovi vigneti.
Senato – batterio dell’actinidia: coordinare interventi regionali e approntare linee guida di contrasto. Interrogazione di Rizzi (Lnp)
La produzione di kiwi nel nostro Paese ha raggiunto nel 2006 il valore di 22mila tonnellate, il 35% della produzione mondiale, con un elevatissimo livello qualitativo. Le Regioni particolarmente interessate da questa coltura sono Lazio, Veneto, Lombardia e Piemonte. Dal 2008, però, la pianta ha subito, a partire dalla Provincia di Latina, l’attacco del cancro batterico dell’Actinidia, che si è diffuso a tutte le coltivazioni diffuse sul territorio nazionale. L’epidemia ha causato danni economici per qualche decina di milioni di euro. Nel 2010 le Regioni Emilia Romagna e Piemonte si sono attivate con l’erogazione di contributi per l’espianto delle coltivazioni colpite dal batterio, e la Regione Lazio ha istituito un’unità di crisi e stanziato 180mila euro più altri 100mila per una sperimentazione biennale dell’Università della Tuscia. Recentemente, sempre la Regione Lazio ha approvato un ulteriore stanziamento di 1 milione di euro per incentivare gli espianti delle colture colpite dal batterio, ma senza un piano specifico i contributi potrebbero venire dispersi. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a palazzo Madama, il senatore della Lega Fabio Rizzi (Lnp-Lombardia) chiede al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano di coordinare gli interventi delle varie Regioni, facendosi promotore di uno studio qualificato per fornire linee guida e supporti economici e logistici adeguati per contrastare il batterio.

Senato – (COM (2011)13 definitivo) commissione Ambiente: via libera a risoluzione su Relazione Ue strategia tematica prevenzione e riciclaggio rifiuti. Slitta a prossima settimana discussione proposta Parlamento Ue su revisione direttiva RAEE. Fluttero (Pdl): occasione per migliorare normativa
La commissione Ambiente del Senato ha approvato oggi la risoluzione predisposta dal relatore Andrea Orsi (Pdl-Ligura) sulla Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti (COM (2011)13 definitivo). I contenuti del documento, al momento non disponibile, vanno nella direzione delle osservazioni formulate la scorsa settimana da Orsi in occasione dell’illustrazione del provvedimento. In particolare, il relatore aveva posto l’accento sull’opportunità di segnalare alla Commissione europea la necessità di rendere più vincolanti le norme relative alla prevenzione dei rifiuti (ovvero disposizioni finalizzate a disincentivare o addirittura a vietare la produzione di rifiuti che non possono essere riutilizzati), in considerazione delle responsabilità dei produttori. Maggiormente incisivi, secondo Orsi, dovrebbero essere anche gli obblighi relativi alle percentuali di rifiuti da riciclare e alla prevenzione della loro produzione. Ricordiamo inoltre che sull’atto comunitario COM (2011)13 definitivo si è espressa la scorsa settimana la commissione Politiche Ue. Il XIII gruppo di lavoro del Senato ha invece rinviato alla prossima settimana la discussione sulla risoluzione del Parlamento europeo relativa alla proposta di revisione della direttiva sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Un provvedimento su cui sarà necessario fare un approfondimento, con l’obiettivo di migliorare la normativa in materia. Secondo quanto riferito dal relatore della risoluzione (doc XII, n. 678) Andrea Fluttero (Pdl-Piemonte, segretario della XIII commissione), “dopo un prima fase di rodaggio che ha visto la costituzione di tutta una serie di consorzi, tanto da fare dei RAEE il primo caso di gestione multi consortile, e in considerazione della molteplicità di settori toccati dalla normativa sui RAEE, credo sia giusto cogliere l’occasione del dibattito sulla risoluzione dell’Europarlamento, per cercare di inserire tutti i correttivi tesi a migliorare una gestione che è già buona”. Di recente ha ricordato Fluttero, “il Centro di coordinamento dei consorzi RAEE ha pubblicato i dati dei quantitativi raccolti in Italia. Dati che sono molto positivi, anche se abbiamo notevoli margini di miglioramento”. Proprio in quella sede, ha proseguito, “sono emersi da parte di una serie di operatori aspetti che possono esser oggetto di miglioramento normativo”. Per questo motivo la discussione del documento comunitario costituisce un opportunità “per lavorarci e cercare di aggiustare ulteriormente il tiro per migliorare la performance del settore”. Secondo Fluttero c’è infatti un aspetto dei RAEE da valorizzare ed è quello della quantità di materie prime pregiate presenti in questo tipo di rifiuti. La gestione dei RAEE, ha sottolineato, non è solo un problema di smaltimento, ma “rappresenta una reale opportunità”. In questi rifiuti, ha ricordato, “abbiamo una miniera di materie prime”, tra cui metalli pregiati di vario tipo e molto costosi. Perciò “una buona gestione delle filiere dei RAEE – ha concluso – è anche il presupposto per consentire al nostro Paese di acquisire la disponibilità di materie importanti per la produzione manifatturiera di apparecchiature elettroniche”.

20 aprile
Senato – agroalimentare: promuovere in sede comunitaria regolamentazione su tracciabilità e obbligo di etichettatura. Mozione della Lega
La normativa europea in materia di prodotti “di nuova generazione”, organismi geneticamente modificati e cibi provenienti da animali clonati, è in corso di modifica con la revisione proposta nel 2008 dalla Commissione, che permetterebbe l’individuazione di nuovi criteri in base ai quali definire questi alimenti. Il Parlamento europeo, supportato da molti Stati membri tra cui l’Italia, ha espresso ferma contrarietà sulla proposta, ritenendo che la legislazione comunitaria dovrebbe espressamente vietare tutti i cibi derivati da animali clonati, e ha chiesto una moratoria sulla vendita di questi alimenti  o la loro etichettatura obbligatoria per permettere ai consumatori di compiere una scelta responsabile. In assenza di un accordo, permane ancora oggi un vuoto legislativo in materia, che paradossalmente favorisce una liberalizzazione forzata nel settore. Con una mozione presentata ieri a palazzo Madama, i senatori della Lega (primo firmatario Gianpaolo Vallardi, eletto in Veneto) impegnano il governo a intervenire nelle sedi comunitarie per evitare l’importazione e il commercio nel mercato unico di alimenti che derivano da animali clonati e promuovere fin da subito la regolamentazione sulla tracciabilità e l’obbligo di etichettatura di origine dei prodotti alimentari, per garantire al consumatore il diritto a un’informazione chiara e trasparente.

Senato – zootecnia: convocare tavolo per finanziare le Apa. Interrogazione di Cardiello (Cn-Io Sud)
Con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, Franco Cardiello (Cn-Io Sud-Campania) chiede all’esecutivo di convocare un tavolo tra le associazioni provinciali degli allevatori (Apa) e le Regioni per individuare e indirizzare al meglio le risorse finanziarie necessarie per il rilancio del settore zootecnico. Nel proprio atto di sindacato ispettivo, il senatore di Io Sud fa presente al governo la situazione di grave crisi in cui versa da tempo il comparto dell’allevamento di bestiame, fondamentale per la salvaguardia del territorio e per la sopravvivenza di moltissime aziende agricole. Infatti, continua Cardiello, le aziende zootecniche grazie ai controlli effettuati dalle Apa hanno potuto migliorare la qualità della produzione di carni, formaggi e salumi a vantaggio della tradizione e dell’economia di ciascun territorio. Purtroppo, conclude il senatore campano, le Apa per svolgere al meglio i propri compiti hanno bisogno di adeguate risorse finanziarie, attualmente insufficienti, in modo da non gravare sui bilanci delle aziende che si avvalgono della loro collaborazione e consulenza tecnica.
Senato – (S. 2644) dissesto idrogeologico: assegnato a commissione Ambiente testo Andria (Pd) su gestione e prevenzione del rischio
Spetterà alla commissione Ambiente di palazzo Madama esaminare in sede referente il disegno di legge di iniziativa di Alfonso Andria (Pd-Campania) in materia di gestione e prevenzione del rischio idrogeologico. Il testo, nato dall’esigenza di riordino e rafforzamento della “filiera istituzionale delle competenze”, si pone l’obiettivo di dare effettività agli obblighi di legge vigenti e di sostenere, anche finanziariamente, gli enti territoriali coinvolti nella gestione. Infatti, come spiega la relazione illustrativa, se da un lato le norme esistenti assorbono i problemi relativi alla mappatura del rischio idraulico e idrogeologico con la predisposizione delle mappe (decreto legislativo n. 152 del 2006, Testo unico sull’ambiente), dall’altro non sono state formulate previsioni in materia di piani di emergenza per la salvaguardia dell’incolumità delle persone nelle aree di rischio e misure di incentivazione da parte delle Regioni alle quali accedere per l’adeguamento delle infrastrutture e per la rilocalizzazione delle attività produttive e delle abitazioni. Il provvedimento, composto di dieci articoli, istituisce una struttura permanente, denominata Comitato operativo permanente (Cop) in ogni Regione, organismo per la gestione e la prevenzione del rischio idrogeologico e per il coordinamento delle funzioni di protezione civile. Il Cop sarà presieduto dal governatore regionale, e ne faranno parte i rappresentanti degli enti locali, degli uffici territoriali di governo e degli altri organi istituzionali competenti, oltre alle amministrazioni preposte ai servizi sanitari e ospedalieri. Saranno poi istituiti i presidi idrogeologici permanenti nelle aree classificate a rischio elevato, organismi capaci di mobilitare le competenze tecniche e gli strumenti di sorveglianza in genere riservate agli organismi titolari in emergenza, i Centri operativi misti (Com) e i Centri operativi comunali (Coc). Si prevede poi l’obbligo per le Regioni di costituire l’ufficio geologico regionale, che si avvale di figure e profili tecnico-professionali in grado di assolvere alle funzioni di rilevanza peculiare. Infine, sarà istituito presso il ministero dell’Ambiente il Fondo per la mitigazione del rischio idrogeologico, con una dotazione complessiva di un miliardo di euro per il triennio 2011-2013 a valere su entrate garantite da una tassazione delle attività finanziarie degli istituti di credito. Il Fondo, sottoposto alla vigilanza del ministro dell’Economia, sarà destinato al finanziamento di piani straordinari per rimuovere il rischio idrogeologico e al finanziamento degli incentivi per l’adeguamento delle infrastrutture e per la rilocalizzazione delle attività produttive e delle abitazioni.

Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde da commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Difesa. Nella Bilancio Morando (Pd) chiede di anticipare discussione (sede consultiva). Tremonti anticipa necessità manovra correttiva di 16 mld
Via libera dalle commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Difesa – riunite in sede consultiva – al Documento di economia e finanza (Def, composto da tre documenti) che dopo la riforma della legge di contabilità e bilancio (legge 196/2009), rappresenta l’unico atto programmatico di finanza pubblica necessario all’esecutivo per elaborare la legge di stabilità del prossimo autunno.
La Affari costituzionali, infatti, ha approvato ieri il parere favorevole al Documento, proposto dal relatore Lucio Malan (Pdl-Piemonte), facendo presente che il programma nazionale di riforma non contiene parti di competenza del gruppo di lavoro, salvo quelle relative alla riforma della pubblica amministrazione e ad alcune misure di semplificazione normativa.
Un parere dello stesso tenore è stato approvato anche dalla II commissione, su proposta del presidente Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna), visto che il Def non prevede specifici interventi nel settore della Giustizia, facendo piuttosto riferimento a iniziative e riforme già avviate da altri provvedimenti.
Il gruppo di lavoro a competenza specifica nel settore della Difesa, invece, ha analizzato con attenzione il Documento programmatico del governo che prevede la costruzione e l’acquisto di svariati mezzi militari, dando il proprio via libera al testo, come proposto dal presidente Gianpiero Cantoni (Pdl-Lombardia).
Intanto nella commissione Bilancio, sede principale d’esame del testo governativo, il senatore del Pd Enrico Morando (eletto in Veneto) ha criticato la calendarizzazione del Def, la cui discussione dovrebbe iniziare il 27 aprile prossimo per poi approdare in Aula il 3 maggio.
Secondo Morando, siccome il governo non ha ancora presentato l’aggiornamento del Patto di stabilità e del Programma nazionale delle riforme all’Unione europea – che saranno quindi successivi all’esame della commissione – quest’organizzazione dei lavori svuoterebbe di ogni significato il ruolo d’indirizzo del Parlamento in materia di finanza pubblica e politica economica.
Il presidente della commissione, Antonio Azzollini (Pdl-Puglia), prendendo atto della richiesta del senatore del Pd, ha deciso di sollecitare il presidente dell’Assemblea Renato Schifani (Pdl-Sicilia) per organizzare al meglio i lavori della prossima settimana.
Disco verde anche dalla commissione bicamerale per le Questioni regionali che ha approvato il parere, con condizioni, proposto dal relatore Gianvittore Vaccari (Lnp-Veneto). In particolare, nel parere si chiede all’esecutivo di riconoscere il ruolo centrale alle autonomie territoriali che hanno sempre fornito un incisivo contributo alla stabilità finanziaria.
Intanto, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha anticipato, durante l’audizione di ieri sera svolta nella commissione Bilancio del Senato, la necessità di una manovra correttiva di circa 16 miliardi per il biennio 2013-2014.
A quest’annuncio, percepito negativamente da molti economisti e dalla finanza nazionale, ha fatto poi seguito la stima di Confindustria, secondo la quale una correzione dei conti pubblici è indispensabile ma nella misura di circa 39 miliardi.
Ricordiamo, infine, che al termine dell’esame del Def in Aula, palazzo Madama approverà un atto d’indirizzo politico, in questo caso una risoluzione, per impegnare il governo a tenere una particolare condotta nella definizione dell’indirizzo della spesa pubblica.

Senato – (COM(2011)15) Libro verde su revisione appalti pubblici, commissione Lavori pubblici avvia esame: risoluzione entro maggio, a seguire audizioni
La commissione Lavori pubblici di palazzo Madama approverà entro l’inizio di maggio una risoluzione sul Libro verde sulla modernizzazione della politica dell’Unione europea in materia di appalti pubblici, e a seguire, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia già autorizzata, procederà a una serie di audizioni utili per approvare un documento finale in materia da sottoporre alle istituzioni europee. Lo ha annunciato ieri il presidente del gruppo di lavoro Luigi Grillo (Pdl-Puglia), dopo l’avvio del dibattito sull’atto comunitario, che ha già ricevuto la pronuncia delle commissioni Ambiente e Politiche Ue della Camera. Il Libro verde sugli appalti pubblici è uno strumento che le istituzioni europee hanno adottato a gennaio scorso per verificare le soluzioni da adottare al fine di semplificare una disciplina stratificata, e di ridurre gli adempimenti a carico delle imprese e delle stazioni appaltanti. Si ricorda, tuttavia, che la consultazione pubblica promossa da Bruxelles si è conclusa il 18 aprile, e che quindi il documento della commissione Lavori pubblici arriverà oltre il termine stabilito.

Senato  – batteriosi del kiwi: Oliverio (Pd) riformula risoluzione
Nazareno Nicodemo Oliverio, senatore del Partito democratico eletto in Calabria, è tornato a occuparsi della crisi del settore del kiwi. Durante la seduta di ieri a palazzo Madama ha infatti presentato una versione “arricchita” della risoluzione presentata lo scorso 5 aprile (vedi nota ES del 6/04/2011). Rispetto alla prima stesura, Oliverio ha ritoccato soltanto il dispositivo del documento. Oltre a chiedere al governo di impegnarsi per verificare le ragioni del ritardo nell’individuazione degli strumenti adatti a sconfiggere la batteriosi del kiwi e a chiarire se, e in quali tempi, sia possibile avere risposte scientifiche concrete, il senatore aggiunge una serie di richieste che, tra le altre cose, riguardano: la costituzione di una task-force scientifica in grado di fornire tutte le informazioni sul patogeno, sulle modalità di propagazione e quant’altro sia utile per debellarlo; il controllo sanitario delle piante dei vivai con l’eliminazione di quelle infette e l’avvio di un adeguato progetto di ricerca finalizzato allo sviluppo di soluzioni tecniche innovative della coltivazione.

21 aprile
Senato – (S. 2605) competitività settore primario e riduzione enti vigilati Mipaaf. Testo Pignedoli (Pd) assegnato a commissione Agricoltura
Favorire il rilancio competitivo delle diverse agricolture e dei territori rurali del nostro Paese, reso ancora più necessario nell’attuale fase di profondi cambiamenti dovuti anche all’evoluzione della Politica agricola comune (Pac) dopo il 2013. Questo l’obiettivo del disegno di legge presentato lo scorso 9 marzo a palazzo Madama da Leana Pignedoli (Pd-Emilia Romagna) e assegnato ieri all’esame referente della commissione Agricoltura. Il provvedimento, nello specifico, è composta da 20 articoli divisi in quattro capi. Il primo (artt. 1-8) prevede norme in favore dell’aggregazione dell’offerta agricola lo sviluppo dell’agricoltura contrattualizzata. Il secondo (artt. 9-16) dispone in merito allo sviluppo della competitività delle imprese agricole e agroalimentari. Il terzo capo (artt. 17-19) interviene in materia di tutela e valorizzazione dei territori rurali. Nel capo IV, infine, l’articolo 20 si occupa (commi 1 e 2) della copertura finanziaria del testo e (commi 3 e 4) della delega al governo per il riordino e la riduzione degli enti vigilati dal Mipaaf con compiti e funzioni nel settore agroalimentare. In particolare, ai maggiori oneri stabiliti in 111,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, si dovrebbe provvedere, in parte, con i risparmi provenienti dalla riorganizzazione degli enti vigilati e, per la restante parte, con la riduzione delle spese per l’utilizzo e la manutenzione delle autovetture di servizio delle pubbliche amministrazioni. Per quanto riguarda il riordino degli organismi controllati dal ministero di via XX settembre, il disegno di legge stabilisce che, entro un anno dall’entrata in vigore, il governo, su proposta del Mipaaf, adotti un decreto legislativo che individui gli enti con funzioni nell’ambito del settore agroalimentare da “sforbiciare” seguendo determinati principi: contenimento della spesa pubblica; maggiore efficienza dei servizi ed eliminazione dei contrasti di attribuzione; maggiore cooperazione con il sistema delle autonomie regionali e potenziamento delle misure per la valorizzazione delle imprese. Tra le altre disposizioni del provvedimento segnaliamo, inoltre, l’articolo 9 che introduce un incentivo pari al 20% del valore degli investimenti in mezzi tecnici volti ad accrescere l’efficienza aziendale e il processo produttivo. Sempre in materia di agevolazioni, l’articolo 19, con l’obiettivo di promuovere la competitività delle aree rurali, istituisce un apposito fondo (con dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013) le cui risorse sono destinate alle Regioni per lo sviluppo delle reti di comunicazione e di appositi piani per la valorizzazione del paesaggio.

Gazzetta ufficiale

19 aprile
Gazzetta ufficiale – aiuti diretti Pac: pubblicata circolare Agea su modalità calcolo titoli definitivi 2010 per estirpazione vigneti, grano duro, e tabacco
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale in edicola oggi (serie generale n. 89, del 18 aprile 2011), la circolare n. 250 dell’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (Agea), relativa alle modalità di calcolo degli aiuti diretti alle coltivazioni previsti dalla Politica agricola comunitaria (Pac). In particolare, il provvedimento, sulla base della riforma della Pac, stabilisce come procedere per il calcolo dei titoli di aiuti da erogare sotto forma di pagamento unico da parte degli organismi pagatori (ovvero la stessa Agea e le altre agenzie istituite a livello regionale), con riguardo ad alcuni settore. Per il regime dell’estirpazione dei vigneti e per l’aiuto specifico del grano  duro di qualità, sono stati quindi attribuiti agli agricoltori i relativi titoli definitivi, modificando quelli eventualmente già assegnati ai  produttori nel  corso degli anni 2005, 2006 e 2008. Rivisti anche i titoli già assegnati ai produttori ai quali va riconosciuta la restituzione delle trattenute effettuate ai fini della costituzione del plafond (cosiddetta riserva nazionale) utilizzato per l’erogazione degli aiuti ex articolo 69 del Regolamento della Pac (Reg. CE n.  1782/2003). Nella circolare l’Agea precisa inoltre che i titoli provenienti dal disaccoppiamento del tabacco sono stati ricalcolati per applicare una percentuale unica di disaccoppiamento pari al  50%. Questa percentuale unica sostituisce quelle precedentemente applicate sul territorio nazionale (40% aiuti disaccoppiati e 60% aiuti diretti), ad eccezione della Puglia, alla quale si applica una percentuale di disaccoppiamento del 100%).

Governo

18 aprile
Mipaaf – ministro Romano rilancia “Stati generali dell’agricoltura”
“Parlare di agricoltura, oggi più che mai, vuol dire contribuire in modo significativo a un rilancio dell’economia italiana e per far questo occorre riscrivere le regole che normano il comparto, soprattutto a livello europeo”. Lo ha detto questa sera il ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) Saverio Romano, intervenendo a Città di Castello (Perugia) a un convegno sul futuro dell’agricoltura in Umbria, promosso dal candidato sindaco della coalizione di centrodestra (Pdl-Lega Nord-La Destra), Cesare Sassoli. Per il responsabile del Mipaaf quello agricolo “è un settore strategico a livello globale, come lo sono l’energia e la comunicazione integrata”. Per questo, lo strumento utile a rilanciarlo, offrendo a livello comunitario una proposta nazionale unitaria, evitando inutili frammentazioni, è quello degli Stati generali dell’agricoltura. “A prevalere – ha concluso Romano – deve essere un ragionamento di filiera, di concerto con le associazioni di categoria, in modo da puntare sulla produzione di qualità, sulla tracciabilità, sulla etichettatura, sulla lotta alla contraffazione, sulla difesa del made in Italy agroalimentare”. All’incontro di Città di Castello oltre al ministro e al candidato a sindaco del centrodestra, sono intervenuti la deputata di Iniziativa Responsabile Catia Polidori (eletta in Umbria), il candidato a vicesindaco Stefano Caselli.

21 aprile
Mipaaf – da Bruxelles via libera a flessibilità nell’utilizzo fondi per sostegno specifico. Zucchero e tabacco tra i settori interessanti
La Commissione europea ha accordato all’Italia una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi Ue per il sostegno specifico ad alcune coltivazioni agricole. Lo ha annunciato oggi, in un comunicato, il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano. La decisione è stata presa sulla base della richiesta inoltrata dal governo italiano di introdurre una maggior elasticità nell’utilizzo delle risorse previste dall’articolo 68 del Regolamento (CE) n. 73/2009, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell’ambito della politica agricola comune. La disposizione riguarda, in particolare, interventi finalizzati al miglioramento dell’ambiente, della qualità dei prodotti agricoli e della loro commercializzazione, e alla promozione del benessere animale, e prevede applicazioni in diversi comparti tra cui le coltivazioni di zucchero e tabacco. Grazie al nuovo orientamento dell’esecutivo europeo, ha precisato il ministero, sarà possibile utilizzare i fondi non erogati per gli aiuti connessi agli avvicendamenti colturali per incrementare, già da quest’anno, la possibilità di spesa in favore dei produttori che sottoscrivono polizze assicurative a tutela della produzione. Soddisfazione per la decisione di Bruxelles è stata espressa dal ministro Romano. La flessibilità accordata all’Italia nell’utilizzo dei fondi ex art. 68, ha sottolineato, “rende possibile il pieno impiego della dotazione finanziaria stanziata per il sostegno specifico in favore degli agricoltori, previsto dalla regolamentazione comunitaria, evitando il rischio di sottoutilizzo qualora non vengano spesi tutti i fondi allocati per le misure agroambientali”.

Altre istituzioni

18 aprile
Associazioni – Tabacco, Coldiretti e Uila-Uil: bene intesa programmatica Mipaaf-Philip Morris. Ora accordi anche con le altre multinazionali
L’importante accordo raggiunto oggi tra il ministero delle Politiche agricole e la Philips Morris per l’acquisto nel prossimo triennio commerciale di tabacco italiano “deve essere accompagnato da un’analoga assunzione di responsabilità delle altre industrie manifatturiere per salvare i 60mila posti di lavoro della filiera tabacchicola”. Lo sostiene la Coldiretti in un comunicato stampa diffuso oggi. Sottolineando positivamente la ratifica del “Verbale d’intesa programmatica” siglato tra il ministero e la multinazionale, l’associazione evidenzia come questo si ponga in linea di continuità con l’intesa raggiunta lo scorso anno tra Philip Morris Italia e Coldiretti per l’acquisto quadriennale di tabacco italiano, l’accorciamento della filiera, il miglioramento qualitativo del tabacco nazionale, la sostenibilità e la maggiore competitività del settore, fornendo al tempo stesso valore aggiunto ai coltivatori. Con il Verbale di oggi, evidenzia Coldiretti, la multinazionale s’impegna “ad acquistare per i prossimi tre anni un significativo volume di tabacco italiano direttamente da associazioni o unioni di coltivatori e trasformatori, in linea con gli standard qualitativi dell’azienda e con un incremento di oltre il 25% rispetto al raccolto 2010”. L’Italia, ricorda ancora l’associazione, è il primo produttore europeo di tabacco, con una produzione che nel 2010 è stata di oltre 90mila tonnellate e con oltre 29mila ettari coltivati a tabacco, soprattutto in Campania, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio. In queste Regioni operano 5.700 aziende che garantiscono ben 33 milioni di ore di lavoro all’anno solo nelle campagne. Dunque, per continuare a garantire gli oltre 60mila posti di lavoro sono necessari, conclude l’organizzazione agricola, “adeguati impegni all’acquisto del tabacco coltivato in Italia da parte di tutte le manifatture che peraltro realizzano sul mercato nazionale importanti profitti con la vendita delle sigarette”. Soddisfazione per l’accordo siglato oggi al Mipaaf è stata espressa anche dal Segretario nazionale della Uila Uil Pietro Pellegrini. “L’impegno assunto da Philip Morris – sottolinea il sindacalista – è  importante perché salvaguarda la produzione di tabacco in Italia in un momento molto difficile per il settore, tutelando gli oltre 60mila lavoratori del comparto”. Nonostante ciò, aggiunge Pellegrini, “attendiamo a breve la sigla di medesimi accordi anche con la Japan Tobaco, Imperial Tobaco, Bat e Manifatture Sigaro Toscano”. L’intesa di oggi, evidenzia ancora il sindacalista, ha l’obiettivo di tutelare l’occupazione e per questo deve essere di esempio per le decisioni “che si prenderanno in Europa in merito alla definizione della Pac. Infatti, come noi sosteniamo da tempo, il lavoro deve essere uno dei parametri cui legare l’erogazione dei premi”.

19 aprile
Associazioni – tabacco, accordi multinazionali-manifatture. Confagricoltura: bene impegno Philip Morris
La disponibilità espressa dalla Philip Morris di siglare un accordo con il ministero delle Politiche agricole per l’acquisto di materia prima dalle manifatture nazionali “lascia ben sperare anche per le altre grandi utilizzatrici del nostro tabacco”. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi da Confagricoltura. In un momento così difficile per la filiera verde, in cui l’annullamento dei sostegni pubblici rende ancora più urgente rinsaldare i rapporti tra gli operatori, l’accordo che rilancia gli acquisti di tabacco italiano nel prossimo triennio porta, secondo quanto si legge, “linfa viva e stabilità alla tabacchicoltura e ai suoi oltre 60mila addetti, consentendo una opportuna pianificazione, che garantisce, con i redditi dei produttori, sia l’occupazione nell’immediato, sia prospettive per il futuro”.