NOTIZIARIO SETTIMANALE

News

NOTIZIARIO SETTIMANALE

CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174

Lunedì 2 maggio 2011

Le notizie dal 26 al 30 aprile

DAL CONAF

•    4 maggio
Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione
Pubblicato il numero 1/2011 di AF

COMUNICATI STAMPA

•    29 aprile
Verde urbano: non è solo “bello” ma migliora la qualità della vita

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 2 al 6 maggio 2011

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 2 all’8 maggio 2011

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera

•    27 aprile
Camera – nucleare ed energie rinnovabili, ministro Romani risponde a Idv: stop programma governo necessario dopo Fukushima. Decreto attuativo su revisione incentivi fotovoltaico darà impulso a settore

•    28 aprile
Camera – crisi lattiero-caseario: Delfino (Udc) firma mozione per impegnare il governo a fare chiarezza sul “pacchetto latte”
Camera – (C. 2234) risicoltura: assegnata a commissione Agricoltura proposta di legge Nastri su istituzione Agenzia controllo Distretto del riso in Piemonte
Camera – (C. 4209) agroalimentare Made in Italy: Rainieri (Lnp) propone l’istituzione Ufficio nazionale. Previste modifiche ordinamento Dop e Igp
Camera – (C. 1524-B) modifiche a contributo previdenziale integrativo dovuto da professionisti iscritti ad albi ed elenchi: testo Lo Presti (Fli) torna a Montecitorio
Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde dalle commissioni. Critiche le associazioni agricole. Iniziato stamane esame Aula Montecitorio

•    29 aprile
Camera – crisi settore vinicolo piemontese, ex ministro Galan risponde a Nastri (Pdl): avviate procedure per riconoscimento distillazione di crisi per la campagna 2010-2011

Gazzetta ufficiale

•    27 aprile
Gazzetta ufficiale – arriva il Testo unico sul Sistri, in vigore dall’11 maggio. Piena operatività Sistema confermata per il primo giugno

Governo

•    26 aprile
Mipaaf – vertice su Pac con Assodistil. Convergenza su mantenimento aiuti al settore della distillazione

•    27 aprile
Mipaaf – da ex Agensud 1,8 mln per opere irrigue in Sicilia. Romano: risorse occasione per modernizzare agricoltura del Sud

•    28 aprile
Mipaaf – Romano ad assemblea Confagri torna su Stati generali agricoltura: necessario affermare in Ue proposta unitaria per politica agricola italiana. Nessuna posizione ideologica su Ogm

Regioni

•    29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti

Altre istituzioni

•    27 aprile
Associazioni – consorzio nazionale bieticoltori scrive a governo e Agea: ritardi nel trasferimento degli aiuti nazionali mettono in difficoltà il settore

•    29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti

DAL CONAF

4 maggio
Forum Bionergy Expo 2011: Veronafiere, Verona (Area Forum Pad. 1) ore 14, convegno del Conaf su “Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione”.
Pubblicato il numero 1/2011 di AF
Si informano gli iscritti che è disponibile al link www.conaf.it/rivista-af il numero 1/2011 di AF.

COMUNICATI STAMPA
29 aprile
Verde urbano: non è solo “bello” ma migliora la qualità della vita
Il presidente Conaf, Andrea Sisti: «Dare valore economico al paesaggio italiano». Sabrina Diamanti, presidente Agronomi e forestali Liguria: “Lasciare il concetto estetico, da corretta progettazione del verde benefici per la società”
 
“Il valore economico del paesaggio in Italia è fondamentale, non solo in determinate realtà (turistiche). E’ opportuno quindi passare da una pianificazione urbanistica ad una pianificazione paesaggistica, affinché l’assetto del territorio rilasci dei benefici alle comunità locali, in termini di servizi e di qualità della vita”. Lo ha affermato Andrea Sisti, presidente Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali), in conclusione del convegno nazionale dal titolo “Vegetazione urbana: qualità della vita, sostenibilità ambientale e sicurezza” che si è tenuto quest’oggi a Genova, all’interno di Euroflora, organizzato dal Conaf e dalla Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Liguria.
Il convegno, moderato da Marco Menghini, dottore agronomo e consulente scientifico di “Linea Verde” – Rai 1, ha visto la presenza di Giovanni Chiofalo, consigliere Conaf, Coordinatore Dipartimento Verde Urbano; di Angelo Consiglieri, presidente Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Genova-Savona; Giovanni Boitano, assessore Politiche abitative, Edilizia e Lavori Pubblici Regione Liguria; di Marina Dondero, vice presidente Provincia di Genova ed assessore all’Agricoltura; di Pinuccia Montanari, assessore ai Parchi e all’Educazione Ambientale Comune Genova; e di Giuseppe Costa, vicepresidente ANCI Liguria.
“E’ necessario superare il significato comunemente attribuito al verde urbano – un tema quanto mai attuali nei Comuni dell’intera Liguria che hanno adottato il regolamento del ”Verde urbano” ad eccezione di Imperia – e scostarsi dal concetto meramente estetico – ha ricordato Sabrina Diamanti, presidente Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Liguria -. Sarebbe un concetto riduttivo che non indaga i benefici che una corretta progettazione e la conoscenza delle dinamiche vegetazionali apportano alla qualità della vita, creando un equilibrio tra fattori biotici ed abiotici. Il nostro ruolo – ha aggiunto la presidente Diamanti – è quindi fondamentale per evitare errori progettuali o gestionali che possono determinare danni a persone o cose. Sottovalutare gli elementi di criticità anche più banali quale ad esempio l’uso di specie con bacche tossiche in un parco giochi, può portare le amministrazioni a dover affrontare percorsi legali poco piacevoli, come in casi “tragici” avvenuti recentemente nella nostra regione”.
ll convegno sul verde urbano apre un dibattito che proseguirà fino al 14esimo congresso nazionale del Conaf (Trapani, 28-30 settembre 2011), visto che una delle tesi congressuali tratterà proprio del verde e della qualità della vita in ambito urbano. “Il progetto direttiva comunitaria – ha aggiunto Sisti – è da portare avanti, in quanto può sviluppare benefici reali attraverso interventi che producono reddito attraverso il paesaggio. La complessità della gestione degli spazi urbani, è una tematica che negli ultimi 20 anni ha avuto uno spazio sempre più rilevante all’interno degli Enti pubblici, ma che ancora, nella maggior parte delle città italiane viene considerato un tema minore, e nei piani regolatori rimane come una componente non essenziale nella composizione strategica. E’ perciò necessario come dottori agronomi e dottori forestali, essere maggiormente presenti nei gruppi di lavoro dei piani regolatori; e puntare sulla formazione continua, iniziando a declinare standard progettuali, con modelli di riferimento che devono essere imposti dentro un ragionamento complessivo di pianificazione”.

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 2 al 6 maggio 2011

Documento di economia e finanza 2011 (esame Doc. LVII, n.4)
•    Martedì 3 maggio, ore 17.00 – Senato, Aula;
•    Giovedì 5 maggio, ore 17.00 – Conferenza Unificata, parere ai sensi dell’articolo 7, comma 3 e articolo 52, comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni;

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni, in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali (esame atto n. 328)
•    Lunedì 2 maggio, ore 16.00 – Camera/Senato, commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, termine presentazione emendamenti alle proposte di parere presentate dai relatori;
•    Martedì 3 maggio, ore 15.00 – Camera/Senato, commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Affari costituzionali, sede consultiva su atti del governo; commissioni Bilancio e Finanze, in sede consultiva su atti del governo; Camera, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo; commissione Ambiente, determinazione di rilievi;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Camera/Senato, commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissioni Bilancio e Finanze, sede consultiva, su atti del governo; Camera, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo;
•    Giovedì 5 maggio, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo; Camera, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo;

Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione (S. 2243) – relatore Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo)
•    Martedì 3 maggio, ore 15.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva, parere su emendamenti;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva, parere su emendamenti;
•    Giovedì 5 maggio, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva, parere su emendamenti;

Conversione in legge del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, recante disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo (C. 4307, approvato dal Senato) – relatore per la V commissione Gioacchino Alfano (Pdl-Campania), per la VII Gabriella Carlucci (Pdl-Puglia)
•    Martedì 3 maggio, ore 10.00 – Camera, commissioni riunite Bilancio e Cultura riunite, in sede referente; commissione Affari costituzionali, comitato per i pareri; commissioni Finanze, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Politiche Ue e Ambiente in sede consultiva;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 14.30 – Camera, commissioni riunite Bilancio e Cultura riunite, in sede referente; commissioni Giustizia, Finanze, Trasporti, Attività produttive, Ambiente, Lavoro, Affari sociali, Politiche Ue e Affari esteri in sede consultiva;
•    Giovedì 5 maggio, ore 9.00 – Camera, commissioni riunite Bilancio e Cultura;

Riforma delle professioni regolamentate (seguito esame C. 503 e abb.) – relatore Maria Grazia Siliquini (Iniziativa responsabile-Piemonte)
•    Giovedì 5 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;

Misure per la competitività delle agricolture e dei territori rurali nonché delega al Governo per il riordino e la riduzione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Esame congiunto S. 886 e S. 2605) – relatore Manfred Pinzger (Svp-Trentino)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Seguito esame ddl su commercio interno del riso (S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura, comitato ristretto;

Seguito indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli Enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: audizione del Commissario straordinario del Consilgio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) Paolo Cescon
•    Mercoledì 4 maggio, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, procedure informative;

Seguito esame congiunto ddl su utilizzo agricolo di terreni della laguna veneta (S. 1050 e 1239) – relatore Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Seguito esame congiunto ddl su produzione biologica (S. 1035 e 1115) – relatore Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo
•    Martedì 3 maggio, ore 13.30 – Camera, commissione Agricoltura, audizione del Direttore della Direzione investigativa antimafia (DIA), Generale di divisione dell’Arma dei carabinieri, Antonio Girone;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione del sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia (DNA), dottor Maurizio de Lucia e del Prefetto di Reggio Calabria, dottor Luigi Varratta;

Interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del ministero dell’Economia
•    Mercoledì 4 maggio, ore 13.30 – Camera, commissione Finanze, interrogazioni a risposta immediata;

Svolgimento dell’interrogazione 5-04259 di Pietro Franzoso (Pdl-Puglia) su iniziative per far fronte alla situazione debitoria delle aziende agricole, con particolare riferimento all’esposizione nei confronti dell’INPS
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Camera, commissione Agricoltura;

Interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del ministero della Salute
•    Mercoledì 4 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Affari sociali, interrogazioni a risposta immediata;

Discussione congiunta delle risoluzioni 7-00549 di Rodolfo Giuliano Viola (Pd-Veneto) e 7-00575 Guido Dussin (Lnp-Veneto) su iniziative urgenti per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico di territori ubicati nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia
•    Mercoledì 4 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Ambiente;

Seguito esame ddl su produzione artigianale di grappe (1839) – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (esame C. 3465 Cosenza e C. 4290 Governo, approvato dal Senato) – relatore Angelo Alessandri (Lnp-Emilia Romagna)
•    Giovedì 5 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Ambiente;

Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di responsabilità per lo smaltimento dei rifiuti speciali e dei rifiuti tossici e nocivi (S. 238, 1458, 1512, 1525 e 2302) – relatore Gennaro Coronella (Pdl-Campania)
•    Martedì 3 maggio, ore 15.00 – Senato, commissione Ambiente, comitato ristretto.

Costituzione del Gruppo di lavoro previsto dall’art.5, comma 3 del decreto legislativo 30 maggio 2008, n.115 per la predisposizione del Secondo Piano di azione nazionale per l’efficienza energetica
•    Giovedì 5 maggio, ore 17.30 – Conferenza Stato-Regioni, delibera ai sensi dell’articolo 7, comma 2 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

Posizione delle Regioni sul Programma Nazionale Ricerca
•    Giovedì 5 maggio, ore 10.00 – Conferenza Regioni e Province autonome, commissioni Istruzione e Attività produttive.

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 2 all’8 maggio 2011

Lunedì 2 maggio
•    Istat: Retribuzioni contrattuali;
•    Istat: Lavoro e retribuzioni grandi imprese;

Martedì 3 maggio
•    Roma: Acea inaugura l’impianto fotovoltaico del centro commerciale “Commercity”. Partecipano, fra gli altri, il presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, l’ad Marco Staderini e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno – via Portuense 155, ore 11.45;

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera

27 aprile
Camera – nucleare ed energie rinnovabili, ministro Romani risponde a Idv: stop programma governo necessario dopo Fukushima. Decreto attuativo su revisione incentivi fotovoltaico darà impulso a settore
Nessuna contraddizione. L’abrogazione delle norme sulla realizzazione di centrali nucleari nel nostro Paese, previsto da un emendamento inserito nel cosiddetto decreto omnibus (dl n. 34/2011), approvato dal Senato e ora al vaglio della Camera, è stata decisa dal governo sull’onda delle notizie del disastro della centrale giapponese di Fukushima che ha indotto una riflessione più ampia sul tema della sicurezza. Quindi non c’è nessuna contraddizione rispetto al programma dell’esecutivo in materia energetica. E’ questo, in sintesi, quanto ribadito poco fa in Aula a Montecitorio dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, che, nel corso del question time, ha risposto a un’interrogazione presentata da Ivan Rota dell’Idv (eletto in Lombardia) che chiedeva al governo di varare un nuovo piano energetico nazionale che privilegiasse le fonti rinnovabili. “Il programma del governo di ritorno al nucleare fissato nel 2008 – ha detto Romani – è stato superato dagli accadimenti di Fukushima, in risposta ai quali è stata tempestivamente decisa prima una moratoria e successivamente, a causa dell’evolversi della situazione giapponese, l’abrogazione dell’impianto normativo di ritorno all’atomo, ottenendo così lo stesso effetto di un eventuale esito abrogativo del referendum previsto”. Del resto, ha aggiunto il ministro, non è sufficiente dire no al nucleare per assicurarsi che l’Italia non sia “coinvolta nelle conseguenze di un incidente a una delle centrali poste sul territorio europeo”.
Con riguardo invece al tema delle rinnovabili, Romani ha poi difeso l’impianto del recente intervento adottato dal governo con il decreto legislativo 28/2011 con cui il ministero dello Sviluppo economico è stato delegato a rivedere, con proprio decreto, il sistema di incentivazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili e in particolare al fotovoltaico. La bozza del decreto attuativo, ha spiegato Romani ribadendo quanto detto dal ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito che al question time della scorsa settimana ha risposto a un’interrogazione sull’argomento presentata dal leader del Pd Pier Luigi Bersani (vedi ES del 20/04/2011), punta a dare impulso al settore e a riequilibrare il sistema di incentivi in modo da renderli sostenibili economicamente. Il responsabile dello Sviluppo economico ha quindi ricordato che il provvedimento è stato messo a punto dopo un approfondito confronto di tutti i soggetti della filiera e che domani il testo è all’esame della Conferenza unificata, sede del confronto tra governo, Regioni e Enti locali.
In sede di replica Rota si è dichiarato del tutto insoddisfatto delle informazioni fornite dal ministro e ha sottolineato la necessità di procedere comunque con il referendum sul nucleare promosso proprio dall’Idv e indetto per il prossimo 12 giugno.

28 aprile
Camera – crisi lattiero-caseario: Delfino (Udc) firma mozione per impegnare il governo a fare chiarezza sul “pacchetto latte”
Nonostante l’attenzione della politica comunitaria in materia, il comparto lattiero-caseario continua a evidenziare diversi aspetti critici. In particolare, sul settore grava la questione della lievitazione del prezzo lungo la filiera. I prezzi al consumo aumentano infatti in modo più rilevante di quelli alla produzione e la forbice tra i due si allarga costantemente. Per rafforzare la posizione dei produttori lattiero-caseari, in seguito al lavoro svolto dal Gruppo alto livello (Gal) sul latte istituito il 5 ottobre 2009, la Commissione europea ha quindi varato il cosiddetto “pacchetto latte”. Quest’ultimo, in pratica, mira a modificare il Regolamento comunitario sull’Organizzazione comune di mercato (Ocm) unica (Reg. CE 1234/2007), e individua quattro strumenti per salvaguardare gli allevatori: relazioni contrattuali (contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori); possibilità di negoziare collettivamente i termini dei contratti attraverso le organizzazioni dei produttori (Op); norme specifiche per la costituzione e il funzionamento delle organizzazioni interprofessionali (Oi); trasparenza del mercato. Con una mozione presentata ieri a Montecitorio, Teresio Delfino (Udc-Piemonte) chiede l’impegno del governo a stabilire, in tempi brevi, la posizione negoziale dell’Italia sul pacchetto latte. Il nostro Paese, scrive infatti il deputato, finora si è limitato alle proroghe del pagamento delle multe sulle quote latte, evidenziando la mancanza di una visione globale di filiera. La posizione del nostro governo, continua Delfino, dovrebbe inoltre prevedere la compatibilità giuridica dei contratti tra produttori e trasformatori, e la relativa possibilità per gli Stati membri di renderli obbligatori, come ipotizzato dal pacchetto latte, con le norme nazionali contenute nel decreto legislativo 102/2005 (Regolazione dei mercati agroalimentari).

Camera – (C. 2234) risicoltura: assegnata a commissione Agricoltura proposta di legge Nastri su istituzione Agenzia controllo Distretto del riso in Piemonte
Spetterà alla commissione Agricoltura di Montecitorio esaminare in sede referente il provvedimento presentato da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) che istituisce l’Agenzia per il controllo e gli interventi a favore del “Distretto del riso in Piemonte”. Il testo intende favorire, attraverso l’istituzione di una Agenzia ad hoc, ogni iniziativa di progettualità volta a tutelare e garantire la qualità della risicoltura, con particolare riferimento al “Distretto del riso”, individuato nei territori delle Province di Vercelli, Novara, Biella, Alessandria e Torino. Composto di 5 articoli,  il provvedimento istituisce all’articolo 2 l’Agenzia, sottoposta alla vigilanza del ministero delle Politiche agricole. All’articolo 3 si chiariscono le funzioni del nuovo organismo, che provvede alla gestione dei dati informativi e quantitativi sull’andamento della produzione risicola della zona piemontese, predispone annualmente un documento di previsione e programmazione denominato “Piano generale di sostegno all’attività di risicoltura nel Distretto del riso”, e valuta i progetti presentati dalle imprese del comparto ai fini della concessione di eventuali finanziamenti di sostegno. La struttura dell’ente sarà definita con un decreto del ministero delle Politiche agricole, da emanare entro tre mesi dall’entrata in vigore del testo. L’articolo 5, infine, prevede che a copertura delle disposizioni finanziarie si corrispondano 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2009, a valere sulla riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del ministero dell’Economia per il 2009.

Camera – (C. 4209) agroalimentare Made in Italy: Rainieri (Lnp) propone l’istituzione Ufficio nazionale. Previste modifiche ordinamento Dop e Igp
Coordinare e armonizzare le attività degli organismi che operano nel campo della lotta agli illeciti nel settore agroalimentare per eliminare duplicazioni e ridondanze. Questo l’obiettivo dell’Ufficio nazionale per il coordinamento delle attività di tutela dei prodotti agricoli e agroalimentari che, secondo quanto previsto dalla proposta di legge firmata da Fabio Rainieri (Lnp-Emilia Romagna) e assegnata all’esame in sede referente della commissione Agricoltura di Montecitorio, dovrebbe essere istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Nel provvedimento presentato il 24 marzo scorso, il segretario del XII gruppo di lavoro della Camera specifica che l’Ufficio dovrebbe organizzare “una collaborazione stretta e regolare tra le autorità e gli organismi pubblici competenti nei settori della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari” e, allo stesso tempo, intensificare la lotta contro gli illeciti commessi a danno delle produzioni agricole biologiche e a denominazione di origine protetta (Dop), a indicazione geografica protetta (Igp) e di specialità tradizionale garantita (Stg). L’articolo 2 della proposta di legge stabilisce inoltre che, con decreto del presidente del Consiglio (previ pareri dei ministri dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Interno, delle Politiche agricole, della Salute e dell’Ambiente) siano individuate le autorità pubbliche chiamate a fare parte dell’Ufficio e venga istituito un comitato di vigilanza dalla durata di cinque anni. Il comitato avrà il compito di definire le modalità di coordinamento dell’Ufficio provvedendo a formulare i programmi di lavoro e di collaborazione nelle funzioni di indagine e di controllo delle relative autorità pubbliche. In base all’articolo 3, alla guida dell’Ufficio dovrebbe essere posto un direttore nominato dal comitato di vigilanza e in carica per un periodo di 5 anni non rinnovabile. Agli articoli 4 e 5 viene disposto invece il riconoscimento dell’Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche (Aicig), e la creazione di un sistema di sicurezza (basato su una banca dati informatizzata gestita dall’Istituto poligrafico dello Stato) volto a incrementare la garanzia della certificazione dell’origine dei prodotti agroalimentari. Al finanziamento dell’Ufficio (articolo 7) si dovrebbe invece provvedere tramite l’utilizzo di una quota delle entrate che deriveranno dalle sanzioni irrogate. Infine, con lo scopo di risolvere alcuni profili problematici rilevati nel corso degli anni in applicazione delle norme di tutela dei prodotti a denominazione di origine, Rainieri prevede la modifica dell’articolo 53 della Comunitaria ’95/’97 (legge 128/1998). Nello specifico, al comma 15 (sulle funzioni dei consorzi di tutela delle Dop e delle Igp) il deputato prevede di aggiungere il 15-bis in base al quale gli stessi consorzi sarebbero i depositari dei disciplinari di produzione dei prodotti agricoli e alimentari da essi tutelati e gli unici soggetti incaricati a fornirne interpretazioni.

Camera – (C. 1524-B) modifiche a contributo previdenziale integrativo dovuto da professionisti iscritti ad albi ed elenchi: testo Lo Presti (Fli) torna a Montecitorio
Rendere più congrue le pensioni dei liberi professionisti, rivedendo il decreto legislativo 10 febbraio 1995, n. 103 che in attuazione della legge 8 agosto 1995, n.335, sulla tutela previdenziale obbligatoria dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, ha previsto l’istituzione di appositi enti previdenziali. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge presentata dal deputato del Pdl Antonio Lo Presti (Fli-Sicilia) e arrivata al suo terzo passaggio parlamentare.
In particolare, il testo punta a rivedere le modalità di calcolo dei contributi integrativi dovuti dagli iscritti alle casse professionali, istituite in base al dlgs 103/1995.
La modifica proposta riguarda l’articolo 8 del dlgs 103/1995 che attualmente prevede il versamento agli enti previdenziali, da parte dei soggetti interessati, di un contributo integrativo fisso, pari al 2% del fatturato lordo. La disposizione proposta stabilisce invece che le modalità di calcolo di questo contributo siano rideterminate con delibera dell’ente o cassa competente, approvata dai ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia), in base a nuovi parametri. La percentuale per la determinazione della misura continuerà a essere calcolata sul fatturato lordo dell’iscritto ma potrà essere compresa tra un minimo del 2% e un massimo del 5%. Il contributo integrativo, come già previsto dalle norme vigenti, sarà riscosso direttamente dal professionista iscritto all’ente di previdenza al momento del pagamento del corrispettivo (da parte del cliente) e previa evidenziazione del relativo importo sulla fattura.
Il provvedimento stabilisce, inoltre, che per i regimi previdenziali dei liberi professionisti l’ente cassa competente possa destinare parte della misura integrativa all’aumento dei montanti individuali dei contributi, al fine di migliorare i trattamenti pensionistici.
La proposta di legge, già approvata dalla Camera e modificata dal Senato, è stata assegnata ieri all’esame in sede referente della commissione Lavoro di Montecitorio. Richiesti inoltre i pareri in sede consultiva dei gruppi di lavoro Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Attività produttive, Affari sociali e Agricoltura.

Background
Iter Camera
–    23 luglio 2008: Antonio Lo Presti (Fli-Sicilia) presenta la proposta di legge C. 1524. Il provvedimento è quindi assegnato all’esame in sede referente alla commissione Lavoro, con relatore Giuliano Cazzola (Pdl-Emilia Romagna);
–    21 luglio 2009: il gruppo di lavoro referente avvia il dibattito;
–    18 settembre 2009: scade il termine per la presentazione di emendamenti;
–    19 settembre 2009-17 marzo 2010: dopo un attento confronto sulle modifiche, e ricevuti i pareri favorevoli in sede consultiva delle commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Ambiente, Attività produttive, Affari sociali e agricoltura, il gruppo di lavoro referente approva il testo e lo trasmette all’Assemblea;
–    3 e 11 maggio 2010: l’Aula dopo un breve dibattito approva praticamente all’unanimità (499 voti favorevoli e uno solo contrario) il provvedimento e lo trasmette al Senato;

Iter Senato
–    12 maggio 2010: il disegno di legge S. 2177 approda al Senato ed è assegnato all’esame in sede referente della commissione Lavoro, con relatore Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte);
–    4 novembre 2010: è avviato l’esame in sede referente del provvedimento;
–    18 gennaio 2011: l’XI commissione del Senato torna a discutere il testo prospettando la possibilità, in considerazione dell’ampia convergenza sui contenuti del provvedimento, di chiedere il passaggio alla sede deliberante, procedura che permette a un gruppo di lavoro di approvare direttamente un disegno di legge evitando il passaggio in Aula;
–    2 marzo 2011: la commissione Bilancio esprime, in sede consultiva, parere contrario ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione sul provvedimento, rilevando che il testo è suscettibile di produrre nuovi oneri a carico del bilancio pubblico;
–    9 marzo 2011: la commissione Lavoro riprende l’esame del testo e il relatore Zanoletti presenta un emendamento per introdurre nel testo la clausola di invarianza finanziaria, sancendo quindi che dall’entrata in vigore del provvedimento non conseguiranno “maggiori oneri per la finanza pubblica garantendo l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario delle casse e degli enti medesimi”;
–    22 marzo 2011: il gruppo di lavoro referente decide di rinunciare alla richiesta di passaggio alla sede deliberante e dopo aver approvato l’emendamento sulla clausola d’invarianza finanziaria, dà mandato al relatore a riferire favorevolmente in Aula sul testo.
–    29 marzo 2011: l’Assemblea svolge la discussione generale;
–    5 aprile 2011: l’Aula approva il testo con alcune modifiche tecniche indicate dalla Bilancio.

Seconda lettura Camera
–    27 aprile 2011: il  provvedimento come modificato dal Senato (C. 1524-B) è ritrasmesso a Montecitorio e assegnato all’esame in sede referente della commissione Lavoro.

Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde dalle commissioni. Critiche le associazioni agricole. Iniziato stamane esame Aula Montecitorio
È iniziato questa mattina, con l’avvio della discussione sulle linee generali, l’esame da parte dell’Assemblea della Camera del Documento di economia e finanza (Def, composto da tre documenti), l’atto programmatico di finanza pubblica necessario all’esecutivo per elaborare la legge di stabilità del prossimo autunno.
Il Def, infatti, nella giornata di ieri ha incassato gli ultimi pareri favorevoli delle commissioni di Montecitorio – Affari costituzionali, Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Trasporti, Agricoltura e Politiche Ue – chiamate ad esprimersi in sede consultiva sul testo governativo.
In particolare, durante la riunione del gruppo di lavoro a competenza specifica sul settore primario, sono stati ascoltati i rappresentanti di alcune associazioni di settore (Cia, Copagri, Filiera agricola italiana, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti) che hanno giudicato insufficiente il contenuto del Def 2011 per il rilancio dell’agricoltura.
Infatti, secondo i rappresentanti della Cia il Documento presentato dal governo è condivisibile nella sua impostazione di fondo, relativa al Programma di stabilità, per gli obiettivi che riguardano il risanamento dei conti, però è del tutto carente nella parte del Piano nazionale di riforme (Pnr), non essendo indicate iniziative e azioni realmente concrete per favorire il rilancio dello sviluppo e della competitività del sistema imprenditoriale italiano.
Sull’insufficienza delle misure per lo sviluppo hanno concordato anche altre associazioni come Agci-Agrital, secondo la quale sarebbe necessario un serio intervento organico e riformatore per favorire la ripresa di un comparto fondamentale che oggi sta vivendo una grave crisi.
Queste considerazioni sono state ampiamente condivise dagli esponenti dell’opposizione membri della commissione Agricoltura – come Nicodemo Nazareno Oliverio (Pd-Calabria), Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia) e Teresio Delfino (Udc-Piemonte) – che hanno duramente criticato il Def, giudicandolo privo di un impianto realmente riformatore.
Comunque, malgrado le numerose opinioni contrarie al testo governativo, nel parere favorevole approvato dal gruppo di lavoro si rileva, tra l’altro, la necessità di avviare politiche volte a facilitare l’ingresso dei giovani in agricoltura e l’opportunità che il ministero delle Politiche agricole elabori linee guida per lo sfruttamento delle biomasse agricole provenienti da coltivazione effettuate su aree marginali e su territori confinanti.
Intanto anche la commissione Bilancio di palazzo Madama ha dato il proprio via libera al Documento, approvando durante la seduta di ieri il parere favorevole.
Ricordiamo, infine, che l’Aula del Senato inizierà la discussione sul Def il 3 maggio prossimo.

29 aprile
Camera – crisi settore vinicolo piemontese, ex ministro Galan risponde a Nastri (Pdl): avviate procedure per riconoscimento distillazione di crisi per la campagna 2010-2011
Nei mesi scorsi è stato attivato un tavolo tecnico di concertazione con le amministrazioni regionali e le province autonome e con i rappresentati di categoria, sull’opportunità di ammettere alla distillazione di crisi i vini d’origine protetta e indicazione geografica tipica, che rappresentano l’eccellenza della produzione vitivinicola nazionale. Gli ultimi esiti del tavolo “hanno portato alla predisposizione di un decreto di carattere generale che prevede l’attivazione della distillazione di crisi per la campagna 2010-2011, sia per i vini a denominazione d’origine che per i vini comuni”. Lo ha precisato l’ex ministro delle Politiche agricole, ora responsabile dei Beni Culturali, Giancarlo Galan nella risposta scritta, pubblicata nell’allegato B dell’Aula di ieri, a un’interrogazione presentata il 9 febbraio scorso da Gaetano Nastri del Pdl (eletto in Piemonte). Nell’atto, il parlamentare chiedeva all’allora ministro quali interventi intendesse promuovere per far fronte alla crisi del comparto vinicolo piemontese, e in particolare della zona di Asti, determinata dalle eccedenze di produzione e da una cattiva gestione dei vigneti soprattutto da parte delle nuove generazioni di vignaioli incapaci di sviluppare e rilanciare le eccellenze del Piemonte.
Nella risposta Galan, dopo aver ricordato che la distillazione di crisi è riconosciuta alle Regioni nell’ambito del Piano di sostegno nazionale (Psn) previsto dall’organizzazione comune del mercato del vino (Ocm), ha precisato che nel caso in cui si decidesse di attivare la misura, le amministrazioni regionali interessate “dovranno documentare adeguatamente lo stato di crisi impegnandosi, tra l’altro, ad apportare riduzioni sulle rese di produzione individuando, nell’ambito del proprio budget, le risorse da destinare alla stessa”. In ogni caso, ha poi concluso l’ex responsabile del Mipaaf, qualsiasi modifica al Pns dovrà essere notificata e condivisa dalla Commissione europea.

Gazzetta ufficiale

27 aprile
Gazzetta ufficiale – arriva il Testo unico sul Sistri, in vigore dall’11 maggio. Piena operatività Sistema confermata per il primo giugno
Un testo unico che coordini il decreto ministeriale del 17 dicembre 2009, che ha originariamente disciplinato il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), con tutti i vari atti che lo hanno successivamente modificato o integrato. Questo lo scopo del decreto del ministero dell’Ambiente del 18 febbraio 2011 n. 52, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 107 della Gazzetta ufficiale in edicola oggi (serie generale n. 95 del 26/04/2011). In pratica, a partire dall’11 maggio prossimo, data di entrata in vigore del provvedimento, tutti i cinque decreti finora emanati sul Sistri (17 dicembre 2009; 15 febbraio 2010; 9 luglio 2010; 28 settembre 2010 e 22 dicembre 2010) cesseranno di produrre effetti. Resta invece valida la data del primo giugno 2011 (stabilita come termine ultimo per la piena operatività del Sistema), e quelle per la trasmissione dei dati di quanto prodotto e smaltito o recuperato nel 2010 e nel 2011 (rispettivamente 30 aprile e 31 dicembre 2011). Il 30 aprile è anche la data entro la quale, ogni anno, le imprese dovranno versare i contributi relativi al Sistri. Per quel che riguarda il 2011, e il disallineamento temporale tra la data del 30 aprile e quella dell’11 maggio, va sottolineato che le sanzioni decorreranno dal primo giugno e quindi non riguarderanno i pagamenti effettuati entro il prossimo 31 maggio (termine del periodo transitorio). In sostanza, nel nuovo testo non si registrano cambiamenti rilevanti, comunque, per facilitare la “lettura” del provvedimento, in allegato trasmettiamo un prospetto di confronto tra gli articoli del nuovo decreto e quelli dei precedenti e una tabella che evidenzia in modo analitico le differenze tra le singole norme. Infine, per quanto riguarda la necessità di rendere il Sistema integrato di tracciabilità dei rifiuti il più efficiente possibile, ricordiamo che nei giorni scorsi, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha sottoscritto quattro protocolli di collaborazione. Il primo è stato firmato con il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Marco Brusco, per realizzare l’interconnessione del Sistri con l’Ais, il sistema che monitora le navi da trasporto e, tra queste, quelle adibite allo spostamento di rifiuti speciali. Il secondo protocollo permetterà di interconnettere il nuovo Sistema con quello di tracciabilità regionale della Campania (Sitra) e prevede, tra le altre cose, il supporto tecnico delle strutture del ministero per i primi 3 mesi, affinché il Sitra diventi pienamente operativo. Con il terzo accordo, siglato con la Confederazione delle piccole e medie imprese (Confapi), le aziende associate potranno contare sul supporto ministeriale (per le procedure di adeguamento al Sistri) e un comitato interno di composizione mista (ministero-associazione) vigilerà sulla corretta applicazione delle procedure previste in materia di smaltimento dei rifiuti speciali. Il quarto e ultimo protocollo, firmato con Luigi Pileri, presidente di Confindustria – Servizi innovativi e tecnologici, e con il segretario generale di Confcommercio Assintel, Andrea Ardizzone, prevede la messa a punto di tutte le informazioni tecniche necessarie alle software house che gestiscono i servizi informatici delle imprese associate per far sì che queste ultime possano applicare il Sistri nella maniera più rapida e corretta possibile.

Governo

26 aprile
Mipaaf – vertice su Pac con Assodistil. Convergenza su mantenimento aiuti al settore della distillazione
Si è svolto oggi a Roma, al ministero delle Politiche agricole (Mipaaf), un incontro tra i rappresentanti di Assodistil (Associazione di categoria dell’industria produttrice di alcool, grappa e acquaviti) e i vertici del dicastero. All’incontro, precisa un comunicato stampa del Mipaaf diffuso oggi, hanno partecipato per l’associazione dei distillatori il presidente onorario, Giuseppe Bonollo, il Presidente, Antonio Emaldi, e il direttore Lara Sanfrancesco. Per il ministero sono invece intervenuti il capo di gabinetto del ministro Saverio Romano, Antonello Colosimo, il vice-capo di gabinetto, Donatella Ferrera, e il responsabile del dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali Mario Catania. Al centro del confronto l’azione per tutelare un settore di partecipazione, tradizione e rilevanza per il mercato italiano, come quello della distillazione, che il ministero dovrà promuovere in vista del dibattito europeo sulla revisione della Politica agricola comune (Pac).
I vertici del Mipaaf, è precisato nel comunicato, hanno illustrato ad Assodistil le iniziative promosse dal dicastero legate al mantenimento del budget agricolo attuale, alla determinazione dei criteri di attuazione della Pac, alla previsione nell’ambito del primo pilastro (ovvero gli aiuti diretti alla produzione) di misure di mercato per la distillazione e alla valorizzazione del ruolo ambientale di alcuni settori strategici dell’agroindustria. Sui temi esposti l’associazione si detta in piena sintonia con gli orientamenti promossi dal ministero. E’ stato inoltre concordato, di promuovere incontri periodici di confronto tra l’organizzazione dei distillatori e il Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali del dicastero.

27 aprile
Mipaaf – da ex Agensud 1,8 mln per opere irrigue in Sicilia. Romano: risorse occasione per modernizzare agricoltura del Sud
Sono state concluse le procedure di selezione per il cofinanziamento di progetti di interventi infrastrutturali irrigui in Sicilia, in attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 171 del 2008 sul rilancio competitivo del settore agricolo (convertito dalla legge n. 205 del 2008. Lo ha annunciato il ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) in un comunicato stampa diffuso oggi. Grazie all’impulso del responsabile del dicastero Saverio Romano per la chiusura delle istruttorie, sono stati assegnati da parte dell’ex Agensud 1.879.897 euro ai consorzi di bonifica di Palermo, Agrigento, Enna, Gela, Caltagirone e Catania. Lo stanziamento si inserisce nel quadro di interventi a favore degli enti irrigui del Mezzogiorno, che ha già visto il finanziamento di 1.814.000 euro per otto progetti in Campania, 179.000 euro per tre in Molise e 364.000 euro per due iniziative in Abruzzo.
L’intervento, è spiegato nel comunicato, è nato dall’esigenza di riequilibrare “il consistente divario registrato nelle ultime assegnazioni di risorse per infrastrutture irrigue tra Nord e Sud (70% alle Regioni del Nord rispetto al 30% di quelle del Sud del Programma Nazionale Irriguo) per mancanza di idonei progetti cantierabili”. Con le risorse assegnate sarà possibile finanziare l’80% (il restante 20% resta a carico degli Enti irrigui) di nove progetti relativi a importanti schemi idrici siciliani per un valore complessivo di oltre 130 milioni di euro. Gli interventi saranno affidati con criteri di evidenza pubblica, come stabilito dal Codice dei Contratti. Le somme complessivamente disponibili ammontano a 8 milioni di euro per le otto regioni meridionali e provengono da economie di spesa realizzate sugli interventi di competenza del Commissario ad acta ex Agensud, Roberto Iodice, che si occupa della  gestione di tutte le attività relative a infrastrutture irrigue e a interventi nel settore primario già attribuite al Mipaaf dopo la soppressione, nel 1993, dell’Agensud, che a sua volta era subentrata alla Cassa del Mezzogiorno, cancellata nel 1986.
“Con questo provvedimento – ha sottolineato il ministro Romano – vogliamo contribuire a ridurre il gap infrastrutturale che da troppo tempo divide l’agricoltura del Mezzogiorno d’Italia dal resto della nostra penisola. La norma che consente questi interventi, votata all’unanimità dal Parlamento, rappresenta un’occasione per molti Consorzi di bonifica meridionali di dotarsi di un adeguato parco progetti per le prossime occasioni di finanziamento di interventi irrigui, necessari per una moderna agricoltura di qualità che al Sud si sta affermando, come i recenti riconoscimenti europei dimostrano: Arance di Ribera Dop, Limoni di Siracusa Igp, Piacentinu Ennese Dop”.

28 aprile

Mipaaf – Romano ad assemblea Confagri torna su Stati generali agricoltura: necessario affermare in Ue proposta unitaria per politica agricola italiana. Nessuna posizione ideologica su Ogm
“E’ importante un’unitarietà della politica agricola comune italiana, dobbiamo andare in Europa con una proposta di tutto il comparto, e gli Stati generali dell’agricoltura sono uno strumento utile in tal senso”. Lo ha affermato ieri sera il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano intervenendo all’Assemblea degli associati di Confagricoltura di Mantova. “Nel centocinquantesimo anno dell’unità del nostro Paese – ha aggiunto il ministro – abbiamo l’obbligo, il dovere, l’orgoglio, di rivendicare l’unità di una proposta di politica agricola italiana, capace di proporsi all’Europa con tutta la sua forza”. Per questo, “occorre il contributo di tutti, delle associazioni, dei produttori, dei consumatori, e nessuno può sentirsi escluso, ma occorre fare una sintesi, perché è il momento delle scelte e dei programmi. Per questo credo necessario che gli Stati Generali si svolgano entro sei mesi”.
Nel suo discorso, il responsabile del Mipaaf ha anche affrontato il nodo degli organismi geneticamente modificati (Ogm), affermando che su questo punto non c’è “nessuna battaglia ideologica e pregiudiziale”, ma piuttosto “una politica di mercato, una strategia che sposa la difesa della qualità, la lotta alla contraffazione, la promozione dell’etichettatura, la tutela del Made in Italy”. Romano ha quindi chiarito la propria posizione: “La qualità dei nostri prodotti è vincente perché ha una propria identità che va tutelata e preservata. È questa la linea che intendiamo promuovere, nel rispetto del confronto con le organizzazioni, come Confagricoltura, che svolgono un prezioso lavoro”.
Nel corso dell’incontro, inoltre, il ministro ha accolto positivamente gli interventi normativi di semplificazione proposti dall’associazione e illustrati dal presidente nazionale Mario Guidi.
Le iniziative di Confagri sono rivolte, in particolare, a riorganizzare e rilanciare il settore zootecnico attraverso otto progetti normativi che intervengono in materia di lavoro e di semplificazione burocratica e che fanno parte del più composito progetto di Confagricoltura denominato “Futuro Fertile”. Quello che serve agli allevatori e a tutto il comparto primario, ha sottolineato Guidi, “è di liberare tempo prezioso da dedicare all’attività d’impresa, occupandoci di competitività e non di burocrazia”. Una prospettiva condivisa dal ministro Romano che ha assicurato la massima attenzione alle proposte avanzate da Confagri e ha ribadito la necessità di proseguire la collaborazione tra il Mipaaf e le maggiori organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo.

Regioni

29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, potrebbero firmare già oggi il decreto ministeriale che, in attuazione del decreto legislativo n. 28/2011, ridefinisce gli incentivi alla produzione di energia fotovoltaica.
Ieri, intanto, è arrivato il parere delle Regioni che si sono dette contrarie al testo salvo l’accoglimento da parte del governo delle proposte emendative formulate.
“A determinare il parere negativo – ha spiegato il presidente dei governatori Vasco Errani (numero uno della giunta dell’Emilia Romagna) – il fatto che non siano state accolte le nostre proposte tese a salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori e a garantire un decremento delle tariffe in linea con le esigenze del settore e con la necessaria tutela dei posti di lavoro”. In ogni caso, ha evidenziato Errani, il confronto tra esecutivo e Regioni ha permesso comunque di “migliorare il testo”. In particolare, ha precisato, con riguardo al sistema premiale previsto per promuovere le bonifiche dall’amianto. “Importante – ha poi aggiunto – anche l’accoglimento della proposta delle Regioni finalizzata a salvaguardare la produzione nazionale della componentistica necessaria alla realizzazione degli impianti”. Nonostante il parere contrario, i governatori si sono detti comunque pronti a continuare il confronto con l’esecutivo in considerazione dell’importanza strategica dell’energia fotovoltaica nella prospettiva dell’attuazione del Protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra.
Il governo dal canto suo sembra intenzionato ad andare avanti sulla strada intrapresa con l’approvazione del dlgs n. 28/2011, con l’obiettivo di rivedere il sistema di incentivi al settore. Dunque l’impianto del testo non dovrebbe subire grosse modifiche rispetto a quello presentato la scorsa settimana (vedi ES 20/04/2011): buona parte delle agevolazioni saranno riservate ai piccoli impianti (ovvero quelli fino a un megawatt di capacità), mentre saranno ridotte quelle alle centrali di grandi dimensioni, e l’entità del sussidio sarà legata al momento di entrata in servizio dell’impianto, che premierà chi avvia prima la produzione. Previsto poi un aumento del 10% dell’incentivo per chi istalla pannelli solari di tecnologia italiana o europea e l’istituzione, presso il Gestore dei servizi energetici, di un registro dei grandi impianti. Questo servirà a monitorare i tetti di spesa sostenuti per ciascun centro fotovoltaico in modo che, superati i limiti, l’impianto entrerà nel gruppo di beneficiari successivi ricevendo meno incentivi. Il tetto di spesa complessivo (chiamato “cap”) è fissato in 300 milioni di euro per quest’anno, 212 per i primi sei mesi del 2012 e 161 milioni per il semestre successivo, equivalenti a una produzione di circa 2.700-3.000 megawatt solari. Dal 2013, come previsto dal testo presentato la scorsa settimana, il cap sarà cancellato e le agevolazioni verranno erogate sulla base del cosiddetto “modello tedesco”: saranno stabiliti obiettivi indicativi di budget al raggiungimento dei quali scatteranno riduzioni della tariffa per il periodo successivo, superiori alle riduzioni già programmate per arrivare all’azzeramento degli incentivi entro il 2016.
In via transitoria, fino alla prossima estate, i grandi impianti potranno continuare a seguire le regole del terzo conto energia, varate l’autunno scorso, usufruendo quindi del vecchio sistema di incentivazione.

Altre istituzioni

27 aprile
Associazioni – consorzio nazionale bieticoltori scrive a governo e Agea: ritardi nel trasferimento degli aiuti nazionali mettono in difficoltà il settore
Il Consorzio nazionale bieticoltori (Cnb) in una lettera inviata al governo e all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha espresso preoccupazione per i forti ritardi nel trasferimento degli aiuti nazionali dovuti al Settore bieticolo saccarifero per le annate 2009 e 2010, pari complessivamente a 85 milioni di euro. E ritardi, ha evidenziato il Consorzio, si stanno verificando nel pagamento degli aiuti comunitari previsti dall’articolo 68 del regolamento della nuova Pac (Politica agricola comune), relativi alla campagna 2010.
Nella missiva, è precisato in un comunicato stampa diffuso dal Cnb, il presidente del Consorzio, Alessandro Mincone, ha evidenziato la situazione di grande difficoltà dei bieticoltori e ha invitato le amministrazioni preposte a intervenire con la massima urgenza per evitare il collasso finanziario delle aziende agricole interessate e prevenire anche potenziali problematiche di ordine pubblico.
Senza l’erogazione di queste risorse, è poi sottolineato nella lettera, vi è inoltre il rischio di vanificare il proficuo lavoro realizzato da aziende saccarifere e associazioni bieticole “per assicurare una durevole prospettiva a una filiera di grande importanza sul piano agricolo, economico e sociale, nella quale oggi prevale un clima di sfiducia e incertezza rappresentato dall’assoluta mancanza di riferimenti affidabili sui tempi effettivi di pagamento delle barbabietole”.

29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, potrebbero firmare già oggi il decreto ministeriale che, in attuazione del decreto legislativo n. 28/2011, ridefinisce gli incentivi alla produzione di energia fotovoltaica.
Ieri, intanto, è arrivato il parere delle Regioni che si sono dette contrarie al testo salvo l’accoglimento da parte del governo delle proposte emendative formulate.
“A determinare il parere negativo – ha spiegato il presidente dei governatori Vasco Errani (numero uno della giunta dell’Emilia Romagna) – il fatto che non siano state accolte le nostre proposte tese a salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori e a garantire un decremento delle tariffe in linea con le esigenze del settore e con la necessaria tutela dei posti di lavoro”. In ogni caso, ha evidenziato Errani, il confronto tra esecutivo e Regioni ha permesso comunque di “migliorare il testo”. In particolare, ha precisato, con riguardo al sistema premiale previsto per promuovere le bonifiche dall’amianto. “Importante – ha poi aggiunto – anche l’accoglimento della proposta delle Regioni finalizzata a salvaguardare la produzione nazionale della componentistica necessaria alla realizzazione degli impianti”. Nonostante il parere contrario, i governatori si sono detti comunque pronti a continuare il confronto con l’esecutivo in considerazione dell’importanza strategica dell’energia fotovoltaica nella prospettiva dell’attuazione del Protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra.
Il governo dal canto suo sembra intenzionato ad andare avanti sulla strada intrapresa con l’approvazione del dlgs n. 28/2011, con l’obiettivo di rivedere il sistema di incentivi al settore. Dunque l’impianto del testo non dovrebbe subire grosse modifiche rispetto a quello presentato la scorsa settimana: buona parte delle agevolazioni saranno riservate ai piccoli impianti (ovvero quelli fino a un megawatt di capacità), mentre saranno ridotte quelle alle centrali di grandi dimensioni, e l’entità del sussidio sarà legata al momento di entrata in servizio dell’impianto, che premierà chi avvia prima la produzione. Previsto poi un aumento del 10% dell’incentivo per chi istalla pannelli solari di tecnologia italiana o europea e l’istituzione, presso il Gestore dei servizi energetici, di un registro dei grandi impianti. Questo servirà a monitorare i tetti di spesa sostenuti per ciascun centro fotovoltaico in modo che, superati i limiti, l’impianto entrerà nel gruppo di beneficiari successivi ricevendo meno incentivi. Il tetto di spesa complessivo (chiamato “cap”) è fissato in 300 milioni di euro per quest’anno, 212 per i primi sei mesi del 2012 e 161 milioni per il semestre successivo, equivalenti a una produzione di circa 2.700-3.000 megawatt solari. Dal 2013, come previsto dal testo presentato la scorsa settimana, il cap sarà cancellato e le agevolazioni verranno erogate sulla base del cosiddetto “modello tedesco”: saranno stabiliti obiettivi indicativi di budget al raggiungimento dei quali scatteranno riduzioni della tariffa per il periodo successivo, superiori alle riduzioni già programmate per arrivare all’azzeramento degli incentivi entro il 2016.
In via transitoria, fino alla prossima estate, i grandi impianti potranno continuare a seguire le regole del terzo conto energia, varate l’autunno scorso, usufruendo quindi del vecchio sistema di incentivazione.

NOTIZIARIO SETTIMANALE

CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it – tel. 06.8540174

Lunedì 2 maggio 2011

Le notizie dal 26 al 30 aprile

DAL CONAF

•    4 maggio
Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione
Pubblicato il numero 1/2011 di AF

COMUNICATI STAMPA

•    29 aprile
Verde urbano: non è solo “bello” ma migliora la qualità della vita

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 2 al 6 maggio 2011

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 2 all’8 maggio 2011

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera

•    27 aprile
Camera – nucleare ed energie rinnovabili, ministro Romani risponde a Idv: stop programma governo necessario dopo Fukushima. Decreto attuativo su revisione incentivi fotovoltaico darà impulso a settore

•    28 aprile
Camera – crisi lattiero-caseario: Delfino (Udc) firma mozione per impegnare il governo a fare chiarezza sul “pacchetto latte”
Camera – (C. 2234) risicoltura: assegnata a commissione Agricoltura proposta di legge Nastri su istituzione Agenzia controllo Distretto del riso in Piemonte
Camera – (C. 4209) agroalimentare Made in Italy: Rainieri (Lnp) propone l’istituzione Ufficio nazionale. Previste modifiche ordinamento Dop e Igp
Camera – (C. 1524-B) modifiche a contributo previdenziale integrativo dovuto da professionisti iscritti ad albi ed elenchi: testo Lo Presti (Fli) torna a Montecitorio
Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde dalle commissioni. Critiche le associazioni agricole. Iniziato stamane esame Aula Montecitorio

•    29 aprile
Camera – crisi settore vinicolo piemontese, ex ministro Galan risponde a Nastri (Pdl): avviate procedure per riconoscimento distillazione di crisi per la campagna 2010-2011

Gazzetta ufficiale

•    27 aprile
Gazzetta ufficiale – arriva il Testo unico sul Sistri, in vigore dall’11 maggio. Piena operatività Sistema confermata per il primo giugno

Governo

•    26 aprile
Mipaaf – vertice su Pac con Assodistil. Convergenza su mantenimento aiuti al settore della distillazione

•    27 aprile
Mipaaf – da ex Agensud 1,8 mln per opere irrigue in Sicilia. Romano: risorse occasione per modernizzare agricoltura del Sud

•    28 aprile
Mipaaf – Romano ad assemblea Confagri torna su Stati generali agricoltura: necessario affermare in Ue proposta unitaria per politica agricola italiana. Nessuna posizione ideologica su Ogm

Regioni

•    29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti

Altre istituzioni

•    27 aprile
Associazioni – consorzio nazionale bieticoltori scrive a governo e Agea: ritardi nel trasferimento degli aiuti nazionali mettono in difficoltà il settore

•    29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti

DAL CONAF

4 maggio
Forum Bionergy Expo 2011: Veronafiere, Verona (Area Forum Pad. 1) ore 14, convegno del Conaf su “Agroenergie e agricoltura: tra integrazione e competizione”.
Pubblicato il numero 1/2011 di AF
Si informano gli iscritti che è disponibile al link www.conaf.it/rivista-af il numero 1/2011 di AF.

COMUNICATI STAMPA
29 aprile
Verde urbano: non è solo “bello” ma migliora la qualità della vita
Il presidente Conaf, Andrea Sisti: «Dare valore economico al paesaggio italiano». Sabrina Diamanti, presidente Agronomi e forestali Liguria: “Lasciare il concetto estetico, da corretta progettazione del verde benefici per la società”
 
“Il valore economico del paesaggio in Italia è fondamentale, non solo in determinate realtà (turistiche). E’ opportuno quindi passare da una pianificazione urbanistica ad una pianificazione paesaggistica, affinché l’assetto del territorio rilasci dei benefici alle comunità locali, in termini di servizi e di qualità della vita”. Lo ha affermato Andrea Sisti, presidente Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali), in conclusione del convegno nazionale dal titolo “Vegetazione urbana: qualità della vita, sostenibilità ambientale e sicurezza” che si è tenuto quest’oggi a Genova, all’interno di Euroflora, organizzato dal Conaf e dalla Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Liguria.
Il convegno, moderato da Marco Menghini, dottore agronomo e consulente scientifico di “Linea Verde” – Rai 1, ha visto la presenza di Giovanni Chiofalo, consigliere Conaf, Coordinatore Dipartimento Verde Urbano; di Angelo Consiglieri, presidente Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Genova-Savona; Giovanni Boitano, assessore Politiche abitative, Edilizia e Lavori Pubblici Regione Liguria; di Marina Dondero, vice presidente Provincia di Genova ed assessore all’Agricoltura; di Pinuccia Montanari, assessore ai Parchi e all’Educazione Ambientale Comune Genova; e di Giuseppe Costa, vicepresidente ANCI Liguria.
“E’ necessario superare il significato comunemente attribuito al verde urbano – un tema quanto mai attuali nei Comuni dell’intera Liguria che hanno adottato il regolamento del ”Verde urbano” ad eccezione di Imperia – e scostarsi dal concetto meramente estetico – ha ricordato Sabrina Diamanti, presidente Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Liguria -. Sarebbe un concetto riduttivo che non indaga i benefici che una corretta progettazione e la conoscenza delle dinamiche vegetazionali apportano alla qualità della vita, creando un equilibrio tra fattori biotici ed abiotici. Il nostro ruolo – ha aggiunto la presidente Diamanti – è quindi fondamentale per evitare errori progettuali o gestionali che possono determinare danni a persone o cose. Sottovalutare gli elementi di criticità anche più banali quale ad esempio l’uso di specie con bacche tossiche in un parco giochi, può portare le amministrazioni a dover affrontare percorsi legali poco piacevoli, come in casi “tragici” avvenuti recentemente nella nostra regione”.
ll convegno sul verde urbano apre un dibattito che proseguirà fino al 14esimo congresso nazionale del Conaf (Trapani, 28-30 settembre 2011), visto che una delle tesi congressuali tratterà proprio del verde e della qualità della vita in ambito urbano. “Il progetto direttiva comunitaria – ha aggiunto Sisti – è da portare avanti, in quanto può sviluppare benefici reali attraverso interventi che producono reddito attraverso il paesaggio. La complessità della gestione degli spazi urbani, è una tematica che negli ultimi 20 anni ha avuto uno spazio sempre più rilevante all’interno degli Enti pubblici, ma che ancora, nella maggior parte delle città italiane viene considerato un tema minore, e nei piani regolatori rimane come una componente non essenziale nella composizione strategica. E’ perciò necessario come dottori agronomi e dottori forestali, essere maggiormente presenti nei gruppi di lavoro dei piani regolatori; e puntare sulla formazione continua, iniziando a declinare standard progettuali, con modelli di riferimento che devono essere imposti dentro un ragionamento complessivo di pianificazione”.

AGENDA

Nelle Istituzioni – calendario della settimana dal 2 al 6 maggio 2011

Documento di economia e finanza 2011 (esame Doc. LVII, n.4)
•    Martedì 3 maggio, ore 17.00 – Senato, Aula;
•    Giovedì 5 maggio, ore 17.00 – Conferenza Unificata, parere ai sensi dell’articolo 7, comma 3 e articolo 52, comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni;

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni, in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali (esame atto n. 328)
•    Lunedì 2 maggio, ore 16.00 – Camera/Senato, commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, termine presentazione emendamenti alle proposte di parere presentate dai relatori;
•    Martedì 3 maggio, ore 15.00 – Camera/Senato, commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissione Affari costituzionali, sede consultiva su atti del governo; commissioni Bilancio e Finanze, in sede consultiva su atti del governo; Camera, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo; commissione Ambiente, determinazione di rilievi;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Camera/Senato, commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, in sede consultiva su atti del governo; Senato, commissioni Bilancio e Finanze, sede consultiva, su atti del governo; Camera, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo;
•    Giovedì 5 maggio, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo; Camera, commissione Bilancio, sede consultiva su atti del governo;

Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione (S. 2243) – relatore Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo)
•    Martedì 3 maggio, ore 15.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva, parere su emendamenti;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva, parere su emendamenti;
•    Giovedì 5 maggio, ore 9.00 – Senato, commissione Bilancio, sede consultiva, parere su emendamenti;

Conversione in legge del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, recante disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo (C. 4307, approvato dal Senato) – relatore per la V commissione Gioacchino Alfano (Pdl-Campania), per la VII Gabriella Carlucci (Pdl-Puglia)
•    Martedì 3 maggio, ore 10.00 – Camera, commissioni riunite Bilancio e Cultura riunite, in sede referente; commissione Affari costituzionali, comitato per i pareri; commissioni Finanze, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Politiche Ue e Ambiente in sede consultiva;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 14.30 – Camera, commissioni riunite Bilancio e Cultura riunite, in sede referente; commissioni Giustizia, Finanze, Trasporti, Attività produttive, Ambiente, Lavoro, Affari sociali, Politiche Ue e Affari esteri in sede consultiva;
•    Giovedì 5 maggio, ore 9.00 – Camera, commissioni riunite Bilancio e Cultura;

Riforma delle professioni regolamentate (seguito esame C. 503 e abb.) – relatore Maria Grazia Siliquini (Iniziativa responsabile-Piemonte)
•    Giovedì 5 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Giustizia, sede referente;

Misure per la competitività delle agricolture e dei territori rurali nonché delega al Governo per il riordino e la riduzione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Esame congiunto S. 886 e S. 2605) – relatore Manfred Pinzger (Svp-Trentino)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Seguito esame ddl su commercio interno del riso (S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura, comitato ristretto;

Seguito indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli Enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: audizione del Commissario straordinario del Consilgio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) Paolo Cescon
•    Mercoledì 4 maggio, ore 15.00 – Senato, commissione Agricoltura, procedure informative;

Seguito esame congiunto ddl su utilizzo agricolo di terreni della laguna veneta (S. 1050 e 1239) – relatore Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Seguito esame congiunto ddl su produzione biologica (S. 1035 e 1115) – relatore Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo
•    Martedì 3 maggio, ore 13.30 – Camera, commissione Agricoltura, audizione del Direttore della Direzione investigativa antimafia (DIA), Generale di divisione dell’Arma dei carabinieri, Antonio Girone;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Camera, commissione Agricoltura, audizione del sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia (DNA), dottor Maurizio de Lucia e del Prefetto di Reggio Calabria, dottor Luigi Varratta;

Interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del ministero dell’Economia
•    Mercoledì 4 maggio, ore 13.30 – Camera, commissione Finanze, interrogazioni a risposta immediata;

Svolgimento dell’interrogazione 5-04259 di Pietro Franzoso (Pdl-Puglia) su iniziative per far fronte alla situazione debitoria delle aziende agricole, con particolare riferimento all’esposizione nei confronti dell’INPS
•    Mercoledì 4 maggio, ore 9.00 – Camera, commissione Agricoltura;

Interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del ministero della Salute
•    Mercoledì 4 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Affari sociali, interrogazioni a risposta immediata;

Discussione congiunta delle risoluzioni 7-00549 di Rodolfo Giuliano Viola (Pd-Veneto) e 7-00575 Guido Dussin (Lnp-Veneto) su iniziative urgenti per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico di territori ubicati nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia
•    Mercoledì 4 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Ambiente;

Seguito esame ddl su produzione artigianale di grappe (1839) – relatore Gianpaolo Vallardi (Lnp-Veneto)
•    Martedì 3 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;
•    Mercoledì 4 maggio, ore 16.00 – Senato, commissione Agricoltura;

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (esame C. 3465 Cosenza e C. 4290 Governo, approvato dal Senato) – relatore Angelo Alessandri (Lnp-Emilia Romagna)
•    Giovedì 5 maggio, ore 14.00 – Camera, commissione Ambiente;

Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di responsabilità per lo smaltimento dei rifiuti speciali e dei rifiuti tossici e nocivi (S. 238, 1458, 1512, 1525 e 2302) – relatore Gennaro Coronella (Pdl-Campania)
•    Martedì 3 maggio, ore 15.00 – Senato, commissione Ambiente, comitato ristretto.

Costituzione del Gruppo di lavoro previsto dall’art.5, comma 3 del decreto legislativo 30 maggio 2008, n.115 per la predisposizione del Secondo Piano di azione nazionale per l’efficienza energetica
•    Giovedì 5 maggio, ore 17.30 – Conferenza Stato-Regioni, delibera ai sensi dell’articolo 7, comma 2 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

Posizione delle Regioni sul Programma Nazionale Ricerca
•    Giovedì 5 maggio, ore 10.00 – Conferenza Regioni e Province autonome, commissioni Istruzione e Attività produttive.

In Italia e nel mondo – Appuntamenti della settimana dal 2 all’8 maggio 2011

Lunedì 2 maggio
•    Istat: Retribuzioni contrattuali;
•    Istat: Lavoro e retribuzioni grandi imprese;

Martedì 3 maggio
•    Roma: Acea inaugura l’impianto fotovoltaico del centro commerciale “Commercity”. Partecipano, fra gli altri, il presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, l’ad Marco Staderini e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno – via Portuense 155, ore 11.45;

MONITORAGGIO LEGISLATIVO

Camera

27 aprile
Camera – nucleare ed energie rinnovabili, ministro Romani risponde a Idv: stop programma governo necessario dopo Fukushima. Decreto attuativo su revisione incentivi fotovoltaico darà impulso a settore
Nessuna contraddizione. L’abrogazione delle norme sulla realizzazione di centrali nucleari nel nostro Paese, previsto da un emendamento inserito nel cosiddetto decreto omnibus (dl n. 34/2011), approvato dal Senato e ora al vaglio della Camera, è stata decisa dal governo sull’onda delle notizie del disastro della centrale giapponese di Fukushima che ha indotto una riflessione più ampia sul tema della sicurezza. Quindi non c’è nessuna contraddizione rispetto al programma dell’esecutivo in materia energetica. E’ questo, in sintesi, quanto ribadito poco fa in Aula a Montecitorio dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, che, nel corso del question time, ha risposto a un’interrogazione presentata da Ivan Rota dell’Idv (eletto in Lombardia) che chiedeva al governo di varare un nuovo piano energetico nazionale che privilegiasse le fonti rinnovabili. “Il programma del governo di ritorno al nucleare fissato nel 2008 – ha detto Romani – è stato superato dagli accadimenti di Fukushima, in risposta ai quali è stata tempestivamente decisa prima una moratoria e successivamente, a causa dell’evolversi della situazione giapponese, l’abrogazione dell’impianto normativo di ritorno all’atomo, ottenendo così lo stesso effetto di un eventuale esito abrogativo del referendum previsto”. Del resto, ha aggiunto il ministro, non è sufficiente dire no al nucleare per assicurarsi che l’Italia non sia “coinvolta nelle conseguenze di un incidente a una delle centrali poste sul territorio europeo”.
Con riguardo invece al tema delle rinnovabili, Romani ha poi difeso l’impianto del recente intervento adottato dal governo con il decreto legislativo 28/2011 con cui il ministero dello Sviluppo economico è stato delegato a rivedere, con proprio decreto, il sistema di incentivazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili e in particolare al fotovoltaico. La bozza del decreto attuativo, ha spiegato Romani ribadendo quanto detto dal ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito che al question time della scorsa settimana ha risposto a un’interrogazione sull’argomento presentata dal leader del Pd Pier Luigi Bersani (vedi ES del 20/04/2011), punta a dare impulso al settore e a riequilibrare il sistema di incentivi in modo da renderli sostenibili economicamente. Il responsabile dello Sviluppo economico ha quindi ricordato che il provvedimento è stato messo a punto dopo un approfondito confronto di tutti i soggetti della filiera e che domani il testo è all’esame della Conferenza unificata, sede del confronto tra governo, Regioni e Enti locali.
In sede di replica Rota si è dichiarato del tutto insoddisfatto delle informazioni fornite dal ministro e ha sottolineato la necessità di procedere comunque con il referendum sul nucleare promosso proprio dall’Idv e indetto per il prossimo 12 giugno.

28 aprile
Camera – crisi lattiero-caseario: Delfino (Udc) firma mozione per impegnare il governo a fare chiarezza sul “pacchetto latte”
Nonostante l’attenzione della politica comunitaria in materia, il comparto lattiero-caseario continua a evidenziare diversi aspetti critici. In particolare, sul settore grava la questione della lievitazione del prezzo lungo la filiera. I prezzi al consumo aumentano infatti in modo più rilevante di quelli alla produzione e la forbice tra i due si allarga costantemente. Per rafforzare la posizione dei produttori lattiero-caseari, in seguito al lavoro svolto dal Gruppo alto livello (Gal) sul latte istituito il 5 ottobre 2009, la Commissione europea ha quindi varato il cosiddetto “pacchetto latte”. Quest’ultimo, in pratica, mira a modificare il Regolamento comunitario sull’Organizzazione comune di mercato (Ocm) unica (Reg. CE 1234/2007), e individua quattro strumenti per salvaguardare gli allevatori: relazioni contrattuali (contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori); possibilità di negoziare collettivamente i termini dei contratti attraverso le organizzazioni dei produttori (Op); norme specifiche per la costituzione e il funzionamento delle organizzazioni interprofessionali (Oi); trasparenza del mercato. Con una mozione presentata ieri a Montecitorio, Teresio Delfino (Udc-Piemonte) chiede l’impegno del governo a stabilire, in tempi brevi, la posizione negoziale dell’Italia sul pacchetto latte. Il nostro Paese, scrive infatti il deputato, finora si è limitato alle proroghe del pagamento delle multe sulle quote latte, evidenziando la mancanza di una visione globale di filiera. La posizione del nostro governo, continua Delfino, dovrebbe inoltre prevedere la compatibilità giuridica dei contratti tra produttori e trasformatori, e la relativa possibilità per gli Stati membri di renderli obbligatori, come ipotizzato dal pacchetto latte, con le norme nazionali contenute nel decreto legislativo 102/2005 (Regolazione dei mercati agroalimentari).

Camera – (C. 2234) risicoltura: assegnata a commissione Agricoltura proposta di legge Nastri su istituzione Agenzia controllo Distretto del riso in Piemonte
Spetterà alla commissione Agricoltura di Montecitorio esaminare in sede referente il provvedimento presentato da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) che istituisce l’Agenzia per il controllo e gli interventi a favore del “Distretto del riso in Piemonte”. Il testo intende favorire, attraverso l’istituzione di una Agenzia ad hoc, ogni iniziativa di progettualità volta a tutelare e garantire la qualità della risicoltura, con particolare riferimento al “Distretto del riso”, individuato nei territori delle Province di Vercelli, Novara, Biella, Alessandria e Torino. Composto di 5 articoli,  il provvedimento istituisce all’articolo 2 l’Agenzia, sottoposta alla vigilanza del ministero delle Politiche agricole. All’articolo 3 si chiariscono le funzioni del nuovo organismo, che provvede alla gestione dei dati informativi e quantitativi sull’andamento della produzione risicola della zona piemontese, predispone annualmente un documento di previsione e programmazione denominato “Piano generale di sostegno all’attività di risicoltura nel Distretto del riso”, e valuta i progetti presentati dalle imprese del comparto ai fini della concessione di eventuali finanziamenti di sostegno. La struttura dell’ente sarà definita con un decreto del ministero delle Politiche agricole, da emanare entro tre mesi dall’entrata in vigore del testo. L’articolo 5, infine, prevede che a copertura delle disposizioni finanziarie si corrispondano 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2009, a valere sulla riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del ministero dell’Economia per il 2009.

Camera – (C. 4209) agroalimentare Made in Italy: Rainieri (Lnp) propone l’istituzione Ufficio nazionale. Previste modifiche ordinamento Dop e Igp
Coordinare e armonizzare le attività degli organismi che operano nel campo della lotta agli illeciti nel settore agroalimentare per eliminare duplicazioni e ridondanze. Questo l’obiettivo dell’Ufficio nazionale per il coordinamento delle attività di tutela dei prodotti agricoli e agroalimentari che, secondo quanto previsto dalla proposta di legge firmata da Fabio Rainieri (Lnp-Emilia Romagna) e assegnata all’esame in sede referente della commissione Agricoltura di Montecitorio, dovrebbe essere istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Nel provvedimento presentato il 24 marzo scorso, il segretario del XII gruppo di lavoro della Camera specifica che l’Ufficio dovrebbe organizzare “una collaborazione stretta e regolare tra le autorità e gli organismi pubblici competenti nei settori della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari” e, allo stesso tempo, intensificare la lotta contro gli illeciti commessi a danno delle produzioni agricole biologiche e a denominazione di origine protetta (Dop), a indicazione geografica protetta (Igp) e di specialità tradizionale garantita (Stg). L’articolo 2 della proposta di legge stabilisce inoltre che, con decreto del presidente del Consiglio (previ pareri dei ministri dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Interno, delle Politiche agricole, della Salute e dell’Ambiente) siano individuate le autorità pubbliche chiamate a fare parte dell’Ufficio e venga istituito un comitato di vigilanza dalla durata di cinque anni. Il comitato avrà il compito di definire le modalità di coordinamento dell’Ufficio provvedendo a formulare i programmi di lavoro e di collaborazione nelle funzioni di indagine e di controllo delle relative autorità pubbliche. In base all’articolo 3, alla guida dell’Ufficio dovrebbe essere posto un direttore nominato dal comitato di vigilanza e in carica per un periodo di 5 anni non rinnovabile. Agli articoli 4 e 5 viene disposto invece il riconoscimento dell’Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche (Aicig), e la creazione di un sistema di sicurezza (basato su una banca dati informatizzata gestita dall’Istituto poligrafico dello Stato) volto a incrementare la garanzia della certificazione dell’origine dei prodotti agroalimentari. Al finanziamento dell’Ufficio (articolo 7) si dovrebbe invece provvedere tramite l’utilizzo di una quota delle entrate che deriveranno dalle sanzioni irrogate. Infine, con lo scopo di risolvere alcuni profili problematici rilevati nel corso degli anni in applicazione delle norme di tutela dei prodotti a denominazione di origine, Rainieri prevede la modifica dell’articolo 53 della Comunitaria ’95/’97 (legge 128/1998). Nello specifico, al comma 15 (sulle funzioni dei consorzi di tutela delle Dop e delle Igp) il deputato prevede di aggiungere il 15-bis in base al quale gli stessi consorzi sarebbero i depositari dei disciplinari di produzione dei prodotti agricoli e alimentari da essi tutelati e gli unici soggetti incaricati a fornirne interpretazioni.

Camera – (C. 1524-B) modifiche a contributo previdenziale integrativo dovuto da professionisti iscritti ad albi ed elenchi: testo Lo Presti (Fli) torna a Montecitorio
Rendere più congrue le pensioni dei liberi professionisti, rivedendo il decreto legislativo 10 febbraio 1995, n. 103 che in attuazione della legge 8 agosto 1995, n.335, sulla tutela previdenziale obbligatoria dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, ha previsto l’istituzione di appositi enti previdenziali. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge presentata dal deputato del Pdl Antonio Lo Presti (Fli-Sicilia) e arrivata al suo terzo passaggio parlamentare.
In particolare, il testo punta a rivedere le modalità di calcolo dei contributi integrativi dovuti dagli iscritti alle casse professionali, istituite in base al dlgs 103/1995.
La modifica proposta riguarda l’articolo 8 del dlgs 103/1995 che attualmente prevede il versamento agli enti previdenziali, da parte dei soggetti interessati, di un contributo integrativo fisso, pari al 2% del fatturato lordo. La disposizione proposta stabilisce invece che le modalità di calcolo di questo contributo siano rideterminate con delibera dell’ente o cassa competente, approvata dai ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia), in base a nuovi parametri. La percentuale per la determinazione della misura continuerà a essere calcolata sul fatturato lordo dell’iscritto ma potrà essere compresa tra un minimo del 2% e un massimo del 5%. Il contributo integrativo, come già previsto dalle norme vigenti, sarà riscosso direttamente dal professionista iscritto all’ente di previdenza al momento del pagamento del corrispettivo (da parte del cliente) e previa evidenziazione del relativo importo sulla fattura.
Il provvedimento stabilisce, inoltre, che per i regimi previdenziali dei liberi professionisti l’ente cassa competente possa destinare parte della misura integrativa all’aumento dei montanti individuali dei contributi, al fine di migliorare i trattamenti pensionistici.
La proposta di legge, già approvata dalla Camera e modificata dal Senato, è stata assegnata ieri all’esame in sede referente della commissione Lavoro di Montecitorio. Richiesti inoltre i pareri in sede consultiva dei gruppi di lavoro Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Attività produttive, Affari sociali e Agricoltura.

Background
Iter Camera
–    23 luglio 2008: Antonio Lo Presti (Fli-Sicilia) presenta la proposta di legge C. 1524. Il provvedimento è quindi assegnato all’esame in sede referente alla commissione Lavoro, con relatore Giuliano Cazzola (Pdl-Emilia Romagna);
–    21 luglio 2009: il gruppo di lavoro referente avvia il dibattito;
–    18 settembre 2009: scade il termine per la presentazione di emendamenti;
–    19 settembre 2009-17 marzo 2010: dopo un attento confronto sulle modifiche, e ricevuti i pareri favorevoli in sede consultiva delle commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Ambiente, Attività produttive, Affari sociali e agricoltura, il gruppo di lavoro referente approva il testo e lo trasmette all’Assemblea;
–    3 e 11 maggio 2010: l’Aula dopo un breve dibattito approva praticamente all’unanimità (499 voti favorevoli e uno solo contrario) il provvedimento e lo trasmette al Senato;

Iter Senato
–    12 maggio 2010: il disegno di legge S. 2177 approda al Senato ed è assegnato all’esame in sede referente della commissione Lavoro, con relatore Tomaso Zanoletti (Pdl-Piemonte);
–    4 novembre 2010: è avviato l’esame in sede referente del provvedimento;
–    18 gennaio 2011: l’XI commissione del Senato torna a discutere il testo prospettando la possibilità, in considerazione dell’ampia convergenza sui contenuti del provvedimento, di chiedere il passaggio alla sede deliberante, procedura che permette a un gruppo di lavoro di approvare direttamente un disegno di legge evitando il passaggio in Aula;
–    2 marzo 2011: la commissione Bilancio esprime, in sede consultiva, parere contrario ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione sul provvedimento, rilevando che il testo è suscettibile di produrre nuovi oneri a carico del bilancio pubblico;
–    9 marzo 2011: la commissione Lavoro riprende l’esame del testo e il relatore Zanoletti presenta un emendamento per introdurre nel testo la clausola di invarianza finanziaria, sancendo quindi che dall’entrata in vigore del provvedimento non conseguiranno “maggiori oneri per la finanza pubblica garantendo l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario delle casse e degli enti medesimi”;
–    22 marzo 2011: il gruppo di lavoro referente decide di rinunciare alla richiesta di passaggio alla sede deliberante e dopo aver approvato l’emendamento sulla clausola d’invarianza finanziaria, dà mandato al relatore a riferire favorevolmente in Aula sul testo.
–    29 marzo 2011: l’Assemblea svolge la discussione generale;
–    5 aprile 2011: l’Aula approva il testo con alcune modifiche tecniche indicate dalla Bilancio.

Seconda lettura Camera
–    27 aprile 2011: il  provvedimento come modificato dal Senato (C. 1524-B) è ritrasmesso a Montecitorio e assegnato all’esame in sede referente della commissione Lavoro.

Camera/Senato – (Doc. LVII, n. 4) Def 2011: disco verde dalle commissioni. Critiche le associazioni agricole. Iniziato stamane esame Aula Montecitorio
È iniziato questa mattina, con l’avvio della discussione sulle linee generali, l’esame da parte dell’Assemblea della Camera del Documento di economia e finanza (Def, composto da tre documenti), l’atto programmatico di finanza pubblica necessario all’esecutivo per elaborare la legge di stabilità del prossimo autunno.
Il Def, infatti, nella giornata di ieri ha incassato gli ultimi pareri favorevoli delle commissioni di Montecitorio – Affari costituzionali, Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Trasporti, Agricoltura e Politiche Ue – chiamate ad esprimersi in sede consultiva sul testo governativo.
In particolare, durante la riunione del gruppo di lavoro a competenza specifica sul settore primario, sono stati ascoltati i rappresentanti di alcune associazioni di settore (Cia, Copagri, Filiera agricola italiana, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti) che hanno giudicato insufficiente il contenuto del Def 2011 per il rilancio dell’agricoltura.
Infatti, secondo i rappresentanti della Cia il Documento presentato dal governo è condivisibile nella sua impostazione di fondo, relativa al Programma di stabilità, per gli obiettivi che riguardano il risanamento dei conti, però è del tutto carente nella parte del Piano nazionale di riforme (Pnr), non essendo indicate iniziative e azioni realmente concrete per favorire il rilancio dello sviluppo e della competitività del sistema imprenditoriale italiano.
Sull’insufficienza delle misure per lo sviluppo hanno concordato anche altre associazioni come Agci-Agrital, secondo la quale sarebbe necessario un serio intervento organico e riformatore per favorire la ripresa di un comparto fondamentale che oggi sta vivendo una grave crisi.
Queste considerazioni sono state ampiamente condivise dagli esponenti dell’opposizione membri della commissione Agricoltura – come Nicodemo Nazareno Oliverio (Pd-Calabria), Anita Di Giuseppe (Idv-Lombardia) e Teresio Delfino (Udc-Piemonte) – che hanno duramente criticato il Def, giudicandolo privo di un impianto realmente riformatore.
Comunque, malgrado le numerose opinioni contrarie al testo governativo, nel parere favorevole approvato dal gruppo di lavoro si rileva, tra l’altro, la necessità di avviare politiche volte a facilitare l’ingresso dei giovani in agricoltura e l’opportunità che il ministero delle Politiche agricole elabori linee guida per lo sfruttamento delle biomasse agricole provenienti da coltivazione effettuate su aree marginali e su territori confinanti.
Intanto anche la commissione Bilancio di palazzo Madama ha dato il proprio via libera al Documento, approvando durante la seduta di ieri il parere favorevole.
Ricordiamo, infine, che l’Aula del Senato inizierà la discussione sul Def il 3 maggio prossimo.

29 aprile
Camera – crisi settore vinicolo piemontese, ex ministro Galan risponde a Nastri (Pdl): avviate procedure per riconoscimento distillazione di crisi per la campagna 2010-2011
Nei mesi scorsi è stato attivato un tavolo tecnico di concertazione con le amministrazioni regionali e le province autonome e con i rappresentati di categoria, sull’opportunità di ammettere alla distillazione di crisi i vini d’origine protetta e indicazione geografica tipica, che rappresentano l’eccellenza della produzione vitivinicola nazionale. Gli ultimi esiti del tavolo “hanno portato alla predisposizione di un decreto di carattere generale che prevede l’attivazione della distillazione di crisi per la campagna 2010-2011, sia per i vini a denominazione d’origine che per i vini comuni”. Lo ha precisato l’ex ministro delle Politiche agricole, ora responsabile dei Beni Culturali, Giancarlo Galan nella risposta scritta, pubblicata nell’allegato B dell’Aula di ieri, a un’interrogazione presentata il 9 febbraio scorso da Gaetano Nastri del Pdl (eletto in Piemonte). Nell’atto, il parlamentare chiedeva all’allora ministro quali interventi intendesse promuovere per far fronte alla crisi del comparto vinicolo piemontese, e in particolare della zona di Asti, determinata dalle eccedenze di produzione e da una cattiva gestione dei vigneti soprattutto da parte delle nuove generazioni di vignaioli incapaci di sviluppare e rilanciare le eccellenze del Piemonte.
Nella risposta Galan, dopo aver ricordato che la distillazione di crisi è riconosciuta alle Regioni nell’ambito del Piano di sostegno nazionale (Psn) previsto dall’organizzazione comune del mercato del vino (Ocm), ha precisato che nel caso in cui si decidesse di attivare la misura, le amministrazioni regionali interessate “dovranno documentare adeguatamente lo stato di crisi impegnandosi, tra l’altro, ad apportare riduzioni sulle rese di produzione individuando, nell’ambito del proprio budget, le risorse da destinare alla stessa”. In ogni caso, ha poi concluso l’ex responsabile del Mipaaf, qualsiasi modifica al Pns dovrà essere notificata e condivisa dalla Commissione europea.

Gazzetta ufficiale

27 aprile
Gazzetta ufficiale – arriva il Testo unico sul Sistri, in vigore dall’11 maggio. Piena operatività Sistema confermata per il primo giugno
Un testo unico che coordini il decreto ministeriale del 17 dicembre 2009, che ha originariamente disciplinato il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), con tutti i vari atti che lo hanno successivamente modificato o integrato. Questo lo scopo del decreto del ministero dell’Ambiente del 18 febbraio 2011 n. 52, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 107 della Gazzetta ufficiale in edicola oggi (serie generale n. 95 del 26/04/2011). In pratica, a partire dall’11 maggio prossimo, data di entrata in vigore del provvedimento, tutti i cinque decreti finora emanati sul Sistri (17 dicembre 2009; 15 febbraio 2010; 9 luglio 2010; 28 settembre 2010 e 22 dicembre 2010) cesseranno di produrre effetti. Resta invece valida la data del primo giugno 2011 (stabilita come termine ultimo per la piena operatività del Sistema), e quelle per la trasmissione dei dati di quanto prodotto e smaltito o recuperato nel 2010 e nel 2011 (rispettivamente 30 aprile e 31 dicembre 2011). Il 30 aprile è anche la data entro la quale, ogni anno, le imprese dovranno versare i contributi relativi al Sistri. Per quel che riguarda il 2011, e il disallineamento temporale tra la data del 30 aprile e quella dell’11 maggio, va sottolineato che le sanzioni decorreranno dal primo giugno e quindi non riguarderanno i pagamenti effettuati entro il prossimo 31 maggio (termine del periodo transitorio). In sostanza, nel nuovo testo non si registrano cambiamenti rilevanti, comunque, per facilitare la “lettura” del provvedimento, in allegato trasmettiamo un prospetto di confronto tra gli articoli del nuovo decreto e quelli dei precedenti e una tabella che evidenzia in modo analitico le differenze tra le singole norme. Infine, per quanto riguarda la necessità di rendere il Sistema integrato di tracciabilità dei rifiuti il più efficiente possibile, ricordiamo che nei giorni scorsi, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha sottoscritto quattro protocolli di collaborazione. Il primo è stato firmato con il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Marco Brusco, per realizzare l’interconnessione del Sistri con l’Ais, il sistema che monitora le navi da trasporto e, tra queste, quelle adibite allo spostamento di rifiuti speciali. Il secondo protocollo permetterà di interconnettere il nuovo Sistema con quello di tracciabilità regionale della Campania (Sitra) e prevede, tra le altre cose, il supporto tecnico delle strutture del ministero per i primi 3 mesi, affinché il Sitra diventi pienamente operativo. Con il terzo accordo, siglato con la Confederazione delle piccole e medie imprese (Confapi), le aziende associate potranno contare sul supporto ministeriale (per le procedure di adeguamento al Sistri) e un comitato interno di composizione mista (ministero-associazione) vigilerà sulla corretta applicazione delle procedure previste in materia di smaltimento dei rifiuti speciali. Il quarto e ultimo protocollo, firmato con Luigi Pileri, presidente di Confindustria – Servizi innovativi e tecnologici, e con il segretario generale di Confcommercio Assintel, Andrea Ardizzone, prevede la messa a punto di tutte le informazioni tecniche necessarie alle software house che gestiscono i servizi informatici delle imprese associate per far sì che queste ultime possano applicare il Sistri nella maniera più rapida e corretta possibile.

Governo

26 aprile
Mipaaf – vertice su Pac con Assodistil. Convergenza su mantenimento aiuti al settore della distillazione
Si è svolto oggi a Roma, al ministero delle Politiche agricole (Mipaaf), un incontro tra i rappresentanti di Assodistil (Associazione di categoria dell’industria produttrice di alcool, grappa e acquaviti) e i vertici del dicastero. All’incontro, precisa un comunicato stampa del Mipaaf diffuso oggi, hanno partecipato per l’associazione dei distillatori il presidente onorario, Giuseppe Bonollo, il Presidente, Antonio Emaldi, e il direttore Lara Sanfrancesco. Per il ministero sono invece intervenuti il capo di gabinetto del ministro Saverio Romano, Antonello Colosimo, il vice-capo di gabinetto, Donatella Ferrera, e il responsabile del dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali Mario Catania. Al centro del confronto l’azione per tutelare un settore di partecipazione, tradizione e rilevanza per il mercato italiano, come quello della distillazione, che il ministero dovrà promuovere in vista del dibattito europeo sulla revisione della Politica agricola comune (Pac).
I vertici del Mipaaf, è precisato nel comunicato, hanno illustrato ad Assodistil le iniziative promosse dal dicastero legate al mantenimento del budget agricolo attuale, alla determinazione dei criteri di attuazione della Pac, alla previsione nell’ambito del primo pilastro (ovvero gli aiuti diretti alla produzione) di misure di mercato per la distillazione e alla valorizzazione del ruolo ambientale di alcuni settori strategici dell’agroindustria. Sui temi esposti l’associazione si detta in piena sintonia con gli orientamenti promossi dal ministero. E’ stato inoltre concordato, di promuovere incontri periodici di confronto tra l’organizzazione dei distillatori e il Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali del dicastero.

27 aprile
Mipaaf – da ex Agensud 1,8 mln per opere irrigue in Sicilia. Romano: risorse occasione per modernizzare agricoltura del Sud
Sono state concluse le procedure di selezione per il cofinanziamento di progetti di interventi infrastrutturali irrigui in Sicilia, in attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 171 del 2008 sul rilancio competitivo del settore agricolo (convertito dalla legge n. 205 del 2008. Lo ha annunciato il ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) in un comunicato stampa diffuso oggi. Grazie all’impulso del responsabile del dicastero Saverio Romano per la chiusura delle istruttorie, sono stati assegnati da parte dell’ex Agensud 1.879.897 euro ai consorzi di bonifica di Palermo, Agrigento, Enna, Gela, Caltagirone e Catania. Lo stanziamento si inserisce nel quadro di interventi a favore degli enti irrigui del Mezzogiorno, che ha già visto il finanziamento di 1.814.000 euro per otto progetti in Campania, 179.000 euro per tre in Molise e 364.000 euro per due iniziative in Abruzzo.
L’intervento, è spiegato nel comunicato, è nato dall’esigenza di riequilibrare “il consistente divario registrato nelle ultime assegnazioni di risorse per infrastrutture irrigue tra Nord e Sud (70% alle Regioni del Nord rispetto al 30% di quelle del Sud del Programma Nazionale Irriguo) per mancanza di idonei progetti cantierabili”. Con le risorse assegnate sarà possibile finanziare l’80% (il restante 20% resta a carico degli Enti irrigui) di nove progetti relativi a importanti schemi idrici siciliani per un valore complessivo di oltre 130 milioni di euro. Gli interventi saranno affidati con criteri di evidenza pubblica, come stabilito dal Codice dei Contratti. Le somme complessivamente disponibili ammontano a 8 milioni di euro per le otto regioni meridionali e provengono da economie di spesa realizzate sugli interventi di competenza del Commissario ad acta ex Agensud, Roberto Iodice, che si occupa della  gestione di tutte le attività relative a infrastrutture irrigue e a interventi nel settore primario già attribuite al Mipaaf dopo la soppressione, nel 1993, dell’Agensud, che a sua volta era subentrata alla Cassa del Mezzogiorno, cancellata nel 1986.
“Con questo provvedimento – ha sottolineato il ministro Romano – vogliamo contribuire a ridurre il gap infrastrutturale che da troppo tempo divide l’agricoltura del Mezzogiorno d’Italia dal resto della nostra penisola. La norma che consente questi interventi, votata all’unanimità dal Parlamento, rappresenta un’occasione per molti Consorzi di bonifica meridionali di dotarsi di un adeguato parco progetti per le prossime occasioni di finanziamento di interventi irrigui, necessari per una moderna agricoltura di qualità che al Sud si sta affermando, come i recenti riconoscimenti europei dimostrano: Arance di Ribera Dop, Limoni di Siracusa Igp, Piacentinu Ennese Dop”.

28 aprile

Mipaaf – Romano ad assemblea Confagri torna su Stati generali agricoltura: necessario affermare in Ue proposta unitaria per politica agricola italiana. Nessuna posizione ideologica su Ogm
“E’ importante un’unitarietà della politica agricola comune italiana, dobbiamo andare in Europa con una proposta di tutto il comparto, e gli Stati generali dell’agricoltura sono uno strumento utile in tal senso”. Lo ha affermato ieri sera il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano intervenendo all’Assemblea degli associati di Confagricoltura di Mantova. “Nel centocinquantesimo anno dell’unità del nostro Paese – ha aggiunto il ministro – abbiamo l’obbligo, il dovere, l’orgoglio, di rivendicare l’unità di una proposta di politica agricola italiana, capace di proporsi all’Europa con tutta la sua forza”. Per questo, “occorre il contributo di tutti, delle associazioni, dei produttori, dei consumatori, e nessuno può sentirsi escluso, ma occorre fare una sintesi, perché è il momento delle scelte e dei programmi. Per questo credo necessario che gli Stati Generali si svolgano entro sei mesi”.
Nel suo discorso, il responsabile del Mipaaf ha anche affrontato il nodo degli organismi geneticamente modificati (Ogm), affermando che su questo punto non c’è “nessuna battaglia ideologica e pregiudiziale”, ma piuttosto “una politica di mercato, una strategia che sposa la difesa della qualità, la lotta alla contraffazione, la promozione dell’etichettatura, la tutela del Made in Italy”. Romano ha quindi chiarito la propria posizione: “La qualità dei nostri prodotti è vincente perché ha una propria identità che va tutelata e preservata. È questa la linea che intendiamo promuovere, nel rispetto del confronto con le organizzazioni, come Confagricoltura, che svolgono un prezioso lavoro”.
Nel corso dell’incontro, inoltre, il ministro ha accolto positivamente gli interventi normativi di semplificazione proposti dall’associazione e illustrati dal presidente nazionale Mario Guidi.
Le iniziative di Confagri sono rivolte, in particolare, a riorganizzare e rilanciare il settore zootecnico attraverso otto progetti normativi che intervengono in materia di lavoro e di semplificazione burocratica e che fanno parte del più composito progetto di Confagricoltura denominato “Futuro Fertile”. Quello che serve agli allevatori e a tutto il comparto primario, ha sottolineato Guidi, “è di liberare tempo prezioso da dedicare all’attività d’impresa, occupandoci di competitività e non di burocrazia”. Una prospettiva condivisa dal ministro Romano che ha assicurato la massima attenzione alle proposte avanzate da Confagri e ha ribadito la necessità di proseguire la collaborazione tra il Mipaaf e le maggiori organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo.

Regioni

29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, potrebbero firmare già oggi il decreto ministeriale che, in attuazione del decreto legislativo n. 28/2011, ridefinisce gli incentivi alla produzione di energia fotovoltaica.
Ieri, intanto, è arrivato il parere delle Regioni che si sono dette contrarie al testo salvo l’accoglimento da parte del governo delle proposte emendative formulate.
“A determinare il parere negativo – ha spiegato il presidente dei governatori Vasco Errani (numero uno della giunta dell’Emilia Romagna) – il fatto che non siano state accolte le nostre proposte tese a salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori e a garantire un decremento delle tariffe in linea con le esigenze del settore e con la necessaria tutela dei posti di lavoro”. In ogni caso, ha evidenziato Errani, il confronto tra esecutivo e Regioni ha permesso comunque di “migliorare il testo”. In particolare, ha precisato, con riguardo al sistema premiale previsto per promuovere le bonifiche dall’amianto. “Importante – ha poi aggiunto – anche l’accoglimento della proposta delle Regioni finalizzata a salvaguardare la produzione nazionale della componentistica necessaria alla realizzazione degli impianti”. Nonostante il parere contrario, i governatori si sono detti comunque pronti a continuare il confronto con l’esecutivo in considerazione dell’importanza strategica dell’energia fotovoltaica nella prospettiva dell’attuazione del Protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra.
Il governo dal canto suo sembra intenzionato ad andare avanti sulla strada intrapresa con l’approvazione del dlgs n. 28/2011, con l’obiettivo di rivedere il sistema di incentivi al settore. Dunque l’impianto del testo non dovrebbe subire grosse modifiche rispetto a quello presentato la scorsa settimana (vedi ES 20/04/2011): buona parte delle agevolazioni saranno riservate ai piccoli impianti (ovvero quelli fino a un megawatt di capacità), mentre saranno ridotte quelle alle centrali di grandi dimensioni, e l’entità del sussidio sarà legata al momento di entrata in servizio dell’impianto, che premierà chi avvia prima la produzione. Previsto poi un aumento del 10% dell’incentivo per chi istalla pannelli solari di tecnologia italiana o europea e l’istituzione, presso il Gestore dei servizi energetici, di un registro dei grandi impianti. Questo servirà a monitorare i tetti di spesa sostenuti per ciascun centro fotovoltaico in modo che, superati i limiti, l’impianto entrerà nel gruppo di beneficiari successivi ricevendo meno incentivi. Il tetto di spesa complessivo (chiamato “cap”) è fissato in 300 milioni di euro per quest’anno, 212 per i primi sei mesi del 2012 e 161 milioni per il semestre successivo, equivalenti a una produzione di circa 2.700-3.000 megawatt solari. Dal 2013, come previsto dal testo presentato la scorsa settimana, il cap sarà cancellato e le agevolazioni verranno erogate sulla base del cosiddetto “modello tedesco”: saranno stabiliti obiettivi indicativi di budget al raggiungimento dei quali scatteranno riduzioni della tariffa per il periodo successivo, superiori alle riduzioni già programmate per arrivare all’azzeramento degli incentivi entro il 2016.
In via transitoria, fino alla prossima estate, i grandi impianti potranno continuare a seguire le regole del terzo conto energia, varate l’autunno scorso, usufruendo quindi del vecchio sistema di incentivazione.

Altre istituzioni

27 aprile
Associazioni – consorzio nazionale bieticoltori scrive a governo e Agea: ritardi nel trasferimento degli aiuti nazionali mettono in difficoltà il settore
Il Consorzio nazionale bieticoltori (Cnb) in una lettera inviata al governo e all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha espresso preoccupazione per i forti ritardi nel trasferimento degli aiuti nazionali dovuti al Settore bieticolo saccarifero per le annate 2009 e 2010, pari complessivamente a 85 milioni di euro. E ritardi, ha evidenziato il Consorzio, si stanno verificando nel pagamento degli aiuti comunitari previsti dall’articolo 68 del regolamento della nuova Pac (Politica agricola comune), relativi alla campagna 2010.
Nella missiva, è precisato in un comunicato stampa diffuso dal Cnb, il presidente del Consorzio, Alessandro Mincone, ha evidenziato la situazione di grande difficoltà dei bieticoltori e ha invitato le amministrazioni preposte a intervenire con la massima urgenza per evitare il collasso finanziario delle aziende agricole interessate e prevenire anche potenziali problematiche di ordine pubblico.
Senza l’erogazione di queste risorse, è poi sottolineato nella lettera, vi è inoltre il rischio di vanificare il proficuo lavoro realizzato da aziende saccarifere e associazioni bieticole “per assicurare una durevole prospettiva a una filiera di grande importanza sul piano agricolo, economico e sociale, nella quale oggi prevale un clima di sfiducia e incertezza rappresentato dall’assoluta mancanza di riferimenti affidabili sui tempi effettivi di pagamento delle barbabietole”.

29 aprile
Regioni – energie rinnovabili, presidenti pongono il veto su decreto attuativo. Ma governo è intenzionato ad andare avanti
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, potrebbero firmare già oggi il decreto ministeriale che, in attuazione del decreto legislativo n. 28/2011, ridefinisce gli incentivi alla produzione di energia fotovoltaica.
Ieri, intanto, è arrivato il parere delle Regioni che si sono dette contrarie al testo salvo l’accoglimento da parte del governo delle proposte emendative formulate.
“A determinare il parere negativo – ha spiegato il presidente dei governatori Vasco Errani (numero uno della giunta dell’Emilia Romagna) – il fatto che non siano state accolte le nostre proposte tese a salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori e a garantire un decremento delle tariffe in linea con le esigenze del settore e con la necessaria tutela dei posti di lavoro”. In ogni caso, ha evidenziato Errani, il confronto tra esecutivo e Regioni ha permesso comunque di “migliorare il testo”. In particolare, ha precisato, con riguardo al sistema premiale previsto per promuovere le bonifiche dall’amianto. “Importante – ha poi aggiunto – anche l’accoglimento della proposta delle Regioni finalizzata a salvaguardare la produzione nazionale della componentistica necessaria alla realizzazione degli impianti”. Nonostante il parere contrario, i governatori si sono detti comunque pronti a continuare il confronto con l’esecutivo in considerazione dell’importanza strategica dell’energia fotovoltaica nella prospettiva dell’attuazione del Protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra.
Il governo dal canto suo sembra intenzionato ad andare avanti sulla strada intrapresa con l’approvazione del dlgs n. 28/2011, con l’obiettivo di rivedere il sistema di incentivi al settore. Dunque l’impianto del testo non dovrebbe subire grosse modifiche rispetto a quello presentato la scorsa settimana: buona parte delle agevolazioni saranno riservate ai piccoli impianti (ovvero quelli fino a un megawatt di capacità), mentre saranno ridotte quelle alle centrali di grandi dimensioni, e l’entità del sussidio sarà legata al momento di entrata in servizio dell’impianto, che premierà chi avvia prima la produzione. Previsto poi un aumento del 10% dell’incentivo per chi istalla pannelli solari di tecnologia italiana o europea e l’istituzione, presso il Gestore dei servizi energetici, di un registro dei grandi impianti. Questo servirà a monitorare i tetti di spesa sostenuti per ciascun centro fotovoltaico in modo che, superati i limiti, l’impianto entrerà nel gruppo di beneficiari successivi ricevendo meno incentivi. Il tetto di spesa complessivo (chiamato “cap”) è fissato in 300 milioni di euro per quest’anno, 212 per i primi sei mesi del 2012 e 161 milioni per il semestre successivo, equivalenti a una produzione di circa 2.700-3.000 megawatt solari. Dal 2013, come previsto dal testo presentato la scorsa settimana, il cap sarà cancellato e le agevolazioni verranno erogate sulla base del cosiddetto “modello tedesco”: saranno stabiliti obiettivi indicativi di budget al raggiungimento dei quali scatteranno riduzioni della tariffa per il periodo successivo, superiori alle riduzioni già programmate per arrivare all’azzeramento degli incentivi entro il 2016.
In via transitoria, fino alla prossima estate, i grandi impianti potranno continuare a seguire le regole del terzo conto energia, varate l’autunno scorso, usufruendo quindi del vecchio sistema di incentivazione.