La firma del protocollo sulla crisi idrica
I mesi scorsi sono stati caratterizzati da una severa crisi idrica, che ha fortemente impattato il settore primario. Anche se le ultime settimane del 2023 sono state meno critiche è illusorio immaginare che non si ripresenterà una “questione acqua”.
Partendo da questa riflessione, durante i lavori assembleari, c’è stata la sottoscrizione di un protocollo d’intesa a tre tra CONAF, CREA e Struttura Commissariale per gli interventi sulla scarsità idrica.
“Abbiamo voluto sottoscrivere un protocollo operativo in cui le tre istituzioni collaboreranno per stabilire una metodologia condivisa per definire i consumi idrici. Quando il commissario straordinario ci ha evidenziato la difficoltà dovuta dalla mancanza di dati confrontabili, ci siamo messi a disposizione. Il CREA sarà garante della scientificità del risultato, grazie ai ricercatori e alla vicinanza al mondo scientifico. Noi, come CONAF, portiamo in dote la presenza capillare sul territorio e l’esperienza di tanti professionisti. Siamo certi che, a conclusione di questo percorso, potremo offrire alle autorità di bacino uno strumento valido per adottare le migliori politiche di impiego dell’acqua, non solo in agricoltura.”
Mauro Uniformi, Presidente CONAF
“La crisi idrica dello scorso anno è stata rilevante. Nel ruolo che oggi ricopro ho capito che per impostare le politiche in questo settore ci servono dati chiari e certi, prive della confusione creata dalle rilevazioni effettuate senza coordinamento. Con questo accordo, il mio auspicio è che si crei un sistema condiviso e duraturo nel tempo. E, per arrivare a questo risultato, sono certo che il ruolo degli agronomi e dei forestali sia fondamentale.”
Nicola dell’Acqua, Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica –
“Noi che facciamo ricerca conosciamo l’importanza dei dati e di avere un metodo condiviso. Senza questo è difficile impostare delle politiche di medio e lungo periodo. Da parte nostra, è forte la volontà di collaborare per poter aiutare gli enti che sono preposti a gestire l’acqua.”
Mario Pezzotti, Commissario Straordinario CREA
“Negli ultimi anni c’è stato un crollo della produzione agricola: produciamo poco, anzi meno di quello che producevamo 20 anni. Ciò vale per la frutta, per le ortive, per l’olio, per carne bovine e ovina.
Stefano Vaccari, Direttore generale del CREA
Quali sono le cause? Uso del suolo, cambiamento climatico, la riforma della PAC possono aver contribuito, ma quello che impatta di più sono le aspettative degli imprenditori agricoli: i professionisti non sono più visti come consulenti tecnici per migliorare la produzione ma interpretati come collaboratori per gestire le pratiche. Voi potete cambiare questa situazione, voi siete quelli che possono ridare futuro e speranza all’agricoltura italiana!”