La riforma dei CAA entra in Commissione agricoltura del Senato. Oggi è stata depositata un’interrogazione a risposta orale dalla Senatrice Gisella Naturale, Vicepresidente della 9° Commissione, in cui si chiede al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di chiarire:
- se ritiene che la formulazione del testo sia compatibile con l’uniformità procedurale delle attività di riferimento e le esigenze di efficientamento e controllo
- se ritiene che la formulazione del testo sia compatibile con lo svolgimento delle libere professioni, in modo da assicurare idonea capacità operativa e terzietà
- quali siano le motivazioni sottese alla scelta dell’impiego esclusivo di operatori in regime di lavoro dipendente con il CAA o con le società convenzionate per lo svolgimento delle attività delegate dagli organismi pagatori in convenzione.
Il motivo della richiesta promossa dalla Senatrice nasce dalle perplessità espresse nelle scorse settimane sia dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF) che dal Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati (CNPAPAL).
Il testo della riforma, infatti, non accogliendo le modifiche proposte dai liberi professionisti, mantiene inalterata un’impostazione che penalizza il settore agricolo.
Nei prossimi giorni, conosceremo la risposta del Ministro Lollobrigida, quando risponderà ai senatori della Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare).