La trasformazione del Territorio agroforestale

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Parteciperà alla Tavola rotonda, tra gli altri ospiti, anche il consigliere nazionale Mattia Busti. 

LA TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO AGROFORESTALE

Se ne discute in un convegno a Pollenzo

 

250.000 ettari di bosco piemontese sono a rischio. È la denuncia lanciata dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Piemonte e Valle d’Aosta per introdurre il convegno La trasformazione del territorio agroforestale che si terrà giovedì 10 aprile 2014 ore 14.15 presso l’Aula Magna dell’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo.

 

Dal 1945 a oggi si stima che l’aumento di superficie boscata in Piemonte ammonti a 250.000 ettari, l’estensione di territorio potenzialmente minacciata nelle “Semplificazioni in materia di agricoltura” del decreto “Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni e sviluppo” n. 5/2012 emanato dal governo Monti. Dal punto di vista legislativo si è trattato di intervento atto ad agevolare la trasformazione di terreni boscati in aree agricole che, eliminando i vincoli tecnico/amministrativi in vigore precedentemente, ponendo però in pericolo un patrimonio ambientale di grande valore, oggi più facilmente esposto a eventuali operazioni speculative.

 

La tendenza evolutiva nell’uso dei suoli che si è registrata a partire dal secondo dopoguerra mostra due facce di una stessa medaglia. La superficie di foreste nei comuni di pianura è ulteriormente diminuita a causa dell’espansione dell’agricoltura, ma è stata compensata dalla massiccia crescita dei boschi residuali nei comuni montani provocata dal processo di spopolamento che ha colpito le terre alte. Le conseguenze di queste dinamiche si possono riassumere in un assetto territoriale fortemente squilibrato: nei comuni di pianura l’indice di boscosità registra un misero 10% mentre in quelli di montagna supera spesso il 90%.

 

Il decreto Monti e la più recente circolare regionale dello scorso 18 febbraio eliminano la definizione di bosco dai cosiddetti “paesaggi agrari e pastorali di interesse storico” tanto da permetterne potenzialmente l’estirpazione senza vincoli, rischiando di riportare il territorio piemontese all’aspetto dei primi del ‘900, cancellando così oltre mezzo secolo di cultura forestale.

«Vogliamo affrontare concretamente la questione – esordisce Marco Bonavia, Presidente dei Dottori Agronomi e Forestali di Piemonte e Valle d’Aosta – perché la tutela delle foreste piemontesi è un nostro obiettivo cardine. Ma vogliamo nel contempo proteggere una risorsa fondamentale come l’agricoltura. Per perseguire questo duplice impegno la nostra categoria professionale intende fornire il proprio contributo di idee e conoscenze lavorando su due livelli differenti: con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dove il nostro Consiglio Nazionale sta partecipando alla revisione ed ammodernamento della legge forestale nazionale (D.lgs. 227-2001), e con la Regione Piemonte sulla normativa per le compensazioni a cui la nostra categoria professionale intende fornire il proprio contributo di idee e conoscenze. È necessario individuare una nuova definizione normativa di “paesaggio agrario e pastorale di interesse storico” in modo da ridurre l’estensione di foreste potenzialmente a rischio. Contemporaneamente, chi desidera tagliare un bosco privo di vincoli non deve essere ostacolato dalla burocrazia ma deve seguire un iter che preveda regole chiare e risarcimenti stabiliti sulla base della destinazione d’uso del terreno».

 

Il fine del convegno è invitare tutti gli attori coinvolti intorno a un tavolo, favorire uno scambio di opinioni e illustrare l’esperienza positiva introdotta in Lombardia.

Relazionano:

– Dottore Forestale Valerio Motta Frè, Regione Piemonte Settore Foreste, la circolare n. 2 sulla definizione di bosco;

– Dottore Forestale Giorgio Cacciabue, Regione Piemonte Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio, Trasformazione del bosco e interventi compensativi in Piemonte;

– Dottore Forestale Roberto Tonetti, Regione Lombardia,Settore Sviluppo e Gestione forestale, Trasformazione del bosco e interventi compensativi in Lombardia;

Parteciperanno alla Tavola rotonda e dibattito

– Primo Dir. Ing. Paolo Salsotto, Corpo Forestale dello Stato;

– Arch Annalisa Savio, Regione Piemonte Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia;

– Arch. Maria Elena Corrado, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici;

– Dottore Forestale Mattia Busti, Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali;

Info e prenotazione gratuita: ordinecuneo@conaf.it


Parteciperà alla Tavola rotonda, tra gli altri ospiti, anche il consigliere nazionale Mattia Busti. 

LA TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO AGROFORESTALE

Se ne discute in un convegno a Pollenzo

 

250.000 ettari di bosco piemontese sono a rischio. È la denuncia lanciata dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Piemonte e Valle d’Aosta per introdurre il convegno La trasformazione del territorio agroforestale che si terrà giovedì 10 aprile 2014 ore 14.15 presso l’Aula Magna dell’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo.

 

Dal 1945 a oggi si stima che l’aumento di superficie boscata in Piemonte ammonti a 250.000 ettari, l’estensione di territorio potenzialmente minacciata nelle “Semplificazioni in materia di agricoltura” del decreto “Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni e sviluppo” n. 5/2012 emanato dal governo Monti. Dal punto di vista legislativo si è trattato di intervento atto ad agevolare la trasformazione di terreni boscati in aree agricole che, eliminando i vincoli tecnico/amministrativi in vigore precedentemente, ponendo però in pericolo un patrimonio ambientale di grande valore, oggi più facilmente esposto a eventuali operazioni speculative.

 

La tendenza evolutiva nell’uso dei suoli che si è registrata a partire dal secondo dopoguerra mostra due facce di una stessa medaglia. La superficie di foreste nei comuni di pianura è ulteriormente diminuita a causa dell’espansione dell’agricoltura, ma è stata compensata dalla massiccia crescita dei boschi residuali nei comuni montani provocata dal processo di spopolamento che ha colpito le terre alte. Le conseguenze di queste dinamiche si possono riassumere in un assetto territoriale fortemente squilibrato: nei comuni di pianura l’indice di boscosità registra un misero 10% mentre in quelli di montagna supera spesso il 90%.

 

Il decreto Monti e la più recente circolare regionale dello scorso 18 febbraio eliminano la definizione di bosco dai cosiddetti “paesaggi agrari e pastorali di interesse storico” tanto da permetterne potenzialmente l’estirpazione senza vincoli, rischiando di riportare il territorio piemontese all’aspetto dei primi del ‘900, cancellando così oltre mezzo secolo di cultura forestale.

«Vogliamo affrontare concretamente la questione – esordisce Marco Bonavia, Presidente dei Dottori Agronomi e Forestali di Piemonte e Valle d’Aosta – perché la tutela delle foreste piemontesi è un nostro obiettivo cardine. Ma vogliamo nel contempo proteggere una risorsa fondamentale come l’agricoltura. Per perseguire questo duplice impegno la nostra categoria professionale intende fornire il proprio contributo di idee e conoscenze lavorando su due livelli differenti: con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dove il nostro Consiglio Nazionale sta partecipando alla revisione ed ammodernamento della legge forestale nazionale (D.lgs. 227-2001), e con la Regione Piemonte sulla normativa per le compensazioni a cui la nostra categoria professionale intende fornire il proprio contributo di idee e conoscenze. È necessario individuare una nuova definizione normativa di “paesaggio agrario e pastorale di interesse storico” in modo da ridurre l’estensione di foreste potenzialmente a rischio. Contemporaneamente, chi desidera tagliare un bosco privo di vincoli non deve essere ostacolato dalla burocrazia ma deve seguire un iter che preveda regole chiare e risarcimenti stabiliti sulla base della destinazione d’uso del terreno».

 

Il fine del convegno è invitare tutti gli attori coinvolti intorno a un tavolo, favorire uno scambio di opinioni e illustrare l’esperienza positiva introdotta in Lombardia.

Relazionano:

– Dottore Forestale Valerio Motta Frè, Regione Piemonte Settore Foreste, la circolare n. 2 sulla definizione di bosco;

– Dottore Forestale Giorgio Cacciabue, Regione Piemonte Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio, Trasformazione del bosco e interventi compensativi in Piemonte;

– Dottore Forestale Roberto Tonetti, Regione Lombardia,Settore Sviluppo e Gestione forestale, Trasformazione del bosco e interventi compensativi in Lombardia;

Parteciperanno alla Tavola rotonda e dibattito

– Primo Dir. Ing. Paolo Salsotto, Corpo Forestale dello Stato;

– Arch Annalisa Savio, Regione Piemonte Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia;

– Arch. Maria Elena Corrado, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici;

– Dottore Forestale Mattia Busti, Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali;

Info e prenotazione gratuita: ordinecuneo@conaf.it


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