In questi giorni, le produzioni agricole stanno subendo ingenti danni dovuti al gelo ed è necessario fare dei sopralluoghi per una valutazione preventiva dei danni. Le attività peritali, che non posso essere differite, richiedono la mobilità dei tecnici e di conseguenza la necessità di operare nella massima sicurezza sanitaria. Come conciliarle con le restrizioni previste dai Decreti e dalle ordinanze territoriali? Quali protocolli di sicurezza stabilire a beneficio degli agricoltori e dei tecnici tutti?
Per rispondere a queste urgenze, è stata chiesta alla Ministra Teresa Bellanova la costituzione di un tavolo di confronto ministeriale che convochi le diverse parti e il Comitato Interprofessionale, costituito dall’insieme del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati e dal Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, che rappresentano le figure professionali impegnate nella stima dei danni da avversità atmosferiche alle produzioni vegetali.
Il tavolo si rende necessario per affrontare alcune questioni chiave quali un protocollo con misure specifiche per l’esclusione del contagio e/o contenimento della diffusione del COVID-19 nello svolgimento dell’attività peritale, a tutela degli agricoltori e dei tecnici coinvolti; il reperimento e dotazioni DPI professionali; la protezione assicurativa per i tecnici, che copra eventuali danni permanenti e l’onorario dei giorni di lavoro persi in caso di contagio da COVID-19 o di messa in quarantena precauzionale; la valutazione con figure competenti della possibilità di una profilassi sanitaria circa il rischio contagio a beneficio degli stessi, dei colleghi e degli agricoltori; gli aspetti logistici, dagli spostamenti dei tecnici, alle convenzioni con strutture alberghiere idonee, alle convenzioni per servizi ristorativi; l’organizzazione della modalità operative delle fasi, digitalizzazione ove possibile delle fasi peritali.
“Il Decreto del 22 marzo, in modo lungimirante, ha inserito la categoria dei dottori agronomi e dottori forestali fra quelle autorizzare a continuare l’attività, e in casi come questi se ne vede l’utilità – afferma Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – Ora però è necessario avere un coordinamento nazionale tra tutte le parti per definire indicazioni univoche e linee guida chiare che consentano di lavorare in sicurezza, adatte a questa condizione emergenziale.”
Roma, 26 marzo 2020
In questi giorni, le produzioni agricole stanno subendo ingenti danni dovuti al gelo ed è necessario fare dei sopralluoghi per una valutazione preventiva dei danni. Le attività peritali, che non posso essere differite, richiedono la mobilità dei tecnici e di conseguenza la necessità di operare nella massima sicurezza sanitaria. Come conciliarle con le restrizioni previste dai Decreti e dalle ordinanze territoriali? Quali protocolli di sicurezza stabilire a beneficio degli agricoltori e dei tecnici tutti?
Per rispondere a queste urgenze, è stata chiesta alla Ministra Teresa Bellanova la costituzione di un tavolo di confronto ministeriale che convochi le diverse parti e il Comitato Interprofessionale, costituito dall’insieme del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati e dal Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, che rappresentano le figure professionali impegnate nella stima dei danni da avversità atmosferiche alle produzioni vegetali.
Il tavolo si rende necessario per affrontare alcune questioni chiave quali un protocollo con misure specifiche per l’esclusione del contagio e/o contenimento della diffusione del COVID-19 nello svolgimento dell’attività peritale, a tutela degli agricoltori e dei tecnici coinvolti; il reperimento e dotazioni DPI professionali; la protezione assicurativa per i tecnici, che copra eventuali danni permanenti e l’onorario dei giorni di lavoro persi in caso di contagio da COVID-19 o di messa in quarantena precauzionale; la valutazione con figure competenti della possibilità di una profilassi sanitaria circa il rischio contagio a beneficio degli stessi, dei colleghi e degli agricoltori; gli aspetti logistici, dagli spostamenti dei tecnici, alle convenzioni con strutture alberghiere idonee, alle convenzioni per servizi ristorativi; l’organizzazione della modalità operative delle fasi, digitalizzazione ove possibile delle fasi peritali.
“Il Decreto del 22 marzo, in modo lungimirante, ha inserito la categoria dei dottori agronomi e dottori forestali fra quelle autorizzare a continuare l’attività, e in casi come questi se ne vede l’utilità – afferma Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – Ora però è necessario avere un coordinamento nazionale tra tutte le parti per definire indicazioni univoche e linee guida chiare che consentano di lavorare in sicurezza, adatte a questa condizione emergenziale.”
Roma, 26 marzo 2020