Verde urbano per l’efficienza energetica

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Quando parliamo di “efficientamento energetico e di risparmio energetico” nelle aree urbane, è ormai di dominio pubblico la consapevolezza che “Il verde urbano di elevata qualità e in buono stato fitosanitario è un imprescindibile elemento di mitigazione delle esternalità prodotte dalle attività umane (McPherson, 2007)”.

È nostra opinione che occorra incentivare fortemente una politica di Forestazione urbana che rientri nell'insieme dei piani e dei progetti (motto "rinverdire le città"), al fine di predisporre la redazione del “Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC)” previsto dal Patto dei Sindaci. In tale ottica ci pare quanto meno necessario integrare le misure previste con gli aspetti che puntino ad aumentare la presenza di vegetazione nelle nostre città, puntando almeno su due aspetti:

  • prevedere il riconoscimento tra gli interventi di “efficientamento energetico” quelli afferenti al “verde tecnologico”: verde pensile su tetti, solai, terrazze, lastrici solari e sulle pareti verticali che più di ogni altra tipologia di interventi, unisce alla ristrutturazione dell’edificio, i servizi ecosistemici offerti dalle piante e non altrimenti surrogabili; Il verde pensile a cui ci riferiamo è una tipologia di tetto o di copertura, soggetta ad una norma UNI (la 11235-2015), che pertanto può intendersi come una soluzione istituzionalizzata che offre soluzioni di lunga durata a bassissima manutenzione.
  • incentivare il “bonus verde”, già previsto dal decreto Milleproroghe per una percentuale pari al 36%, e quindi renderlo più accattivante, innalzando la percentuale di detrazione, magari associandola ad interventi di progettazione più qualificati.

Crediamo che una legge “green” debba includere tecnologie relative al verde urbano.

Quando parliamo di “efficientamento energetico e di risparmio energetico” nelle aree urbane, è ormai di dominio pubblico la consapevolezza che “Il verde urbano di elevata qualità e in buono stato fitosanitario è un imprescindibile elemento di mitigazione delle esternalità prodotte dalle attività umane (McPherson, 2007)”.

È nostra opinione che occorra incentivare fortemente una politica di Forestazione urbana che rientri nell'insieme dei piani e dei progetti (motto "rinverdire le città"), al fine di predisporre la redazione del “Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC)” previsto dal Patto dei Sindaci. In tale ottica ci pare quanto meno necessario integrare le misure previste con gli aspetti che puntino ad aumentare la presenza di vegetazione nelle nostre città, puntando almeno su due aspetti:

  • prevedere il riconoscimento tra gli interventi di “efficientamento energetico” quelli afferenti al “verde tecnologico”: verde pensile su tetti, solai, terrazze, lastrici solari e sulle pareti verticali che più di ogni altra tipologia di interventi, unisce alla ristrutturazione dell’edificio, i servizi ecosistemici offerti dalle piante e non altrimenti surrogabili; Il verde pensile a cui ci riferiamo è una tipologia di tetto o di copertura, soggetta ad una norma UNI (la 11235-2015), che pertanto può intendersi come una soluzione istituzionalizzata che offre soluzioni di lunga durata a bassissima manutenzione.
  • incentivare il “bonus verde”, già previsto dal decreto Milleproroghe per una percentuale pari al 36%, e quindi renderlo più accattivante, innalzando la percentuale di detrazione, magari associandola ad interventi di progettazione più qualificati.

Crediamo che una legge “green” debba includere tecnologie relative al verde urbano.

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