Obiettivi

Pagine

A – Divulgazione / Formazione / Informazione
1. Divulgare l’importanza del verde sotto il profilo della qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente nel suo complesso in un rapporto di interdipendenza con l’ambiente fisico, gassoso ed idrico.

2. Sensibilizzare le istituzioni pubbliche ad attivare programmi basati su precise competenze professionali per una corretta gestione del verde, per migliorare la qualità, la quantità e favorire la conoscenza e la partecipazione dei cittadini.

3. Inserimento nei piani di studi universitari di specifiche materie sulla progettazione e manutenzione del verde.

4. Svolgere attività di educazione alla fruizione ed alla salvaguardia del verde pubblico.

5. Creazione di un data base e di uno sportello informatico per il cittadino per l’informazione e per la raccolta delle carenze locali in merito alla dotazione ed alla manutenzione del verde pubblico.

6. Creazione di una campagna informativa pubblicitaria con spot televisivi e su giornali nazionali per la sensibilizzazione alla fruizione del verde pubblico.

B – Programmazione / Controllo
1. Promuovere nella pianificazione urbanistica l’inserimento di programmi e piani di gestione del verde.

2. Approntare un regolamento generale comunale del verde come guida ad una razionale piantagione delle specie ornamentali, tenendo conto di vari parametri come ampiezza delle strade, delle banchine, degli spazi, etc.

3. Stimolare le amministrazioni locali a verificare, ed eventualmente raggiungere, gli standard urbanistici in relazione alla dotazione di aree a verde previste dalla normativa in materia.

4. Sviluppare uno strumento informatico (GIS) su scala nazionale per il monitoraggio continuo dei parametri urbanistici dei singoli comuni. Implementazione di strumenti normativi per la definizione di tempistiche certe nel raggiungimento dei parametri urbanistici (punto 3).

5. Definizione di gruppi di sviluppo locali per il monitoraggio dei parametri cittadini.

C – Qualità
1. Creare una vera cultura professionale interdisciplinare della progettazione del verde tenendo conto delle “reali” condizioni pedo-climatiche, delle finalità e dell’ambiente economico-sociale in cui si opera per garantire una scelta oggettiva ed efficace del tipo di verde da realizzare attraverso l’impianto di specie ed arredi che meglio valorizzano gli spazi urbani. (attraverso formazione professionale specifica).

2. Favorire un corretto rapporto tra la categoria del dottore agronomo e del dottore forestale e le altre categorie professionali.

3. Approntare “modelli di tecnica” colturale con riferimento alle specie ornamentali ed all’ambiente pedo-climatico basati sulle cure colturali idonee al tipo di verde da manutenzionare.

4. Inserimento del dottore agronomo e del dottore forestale negli organici dei Comuni con più di 100.000 abitanti, come già in essere in alcune città d’Italia.

5. Valorizzazione di aree periurbane dotate di specie ornamentali-boschive come verde cittadino. Creazione di Parchi Urbani e Suburbani.

D – Sicurezza

1. Per le alberature, favorire il piano di assestamento per i lavori di potatura, controllo delle patologie e verifica della stabilità con il metodo V.T.A. per la sicurezza della pubblica incolumità.

2. Adeguare gli strumenti normativi perché nel settore del verde pubblico sia adeguatamente rispettata la normativa relativamente alla tematica della sicurezza sul lavoro.

A – Divulgazione / Formazione / Informazione
1. Divulgare l’importanza del verde sotto il profilo della qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente nel suo complesso in un rapporto di interdipendenza con l’ambiente fisico, gassoso ed idrico.

2. Sensibilizzare le istituzioni pubbliche ad attivare programmi basati su precise competenze professionali per una corretta gestione del verde, per migliorare la qualità, la quantità e favorire la conoscenza e la partecipazione dei cittadini.

3. Inserimento nei piani di studi universitari di specifiche materie sulla progettazione e manutenzione del verde.

4. Svolgere attività di educazione alla fruizione ed alla salvaguardia del verde pubblico.

5. Creazione di un data base e di uno sportello informatico per il cittadino per l’informazione e per la raccolta delle carenze locali in merito alla dotazione ed alla manutenzione del verde pubblico.

6. Creazione di una campagna informativa pubblicitaria con spot televisivi e su giornali nazionali per la sensibilizzazione alla fruizione del verde pubblico.

B – Programmazione / Controllo
1. Promuovere nella pianificazione urbanistica l’inserimento di programmi e piani di gestione del verde.

2. Approntare un regolamento generale comunale del verde come guida ad una razionale piantagione delle specie ornamentali, tenendo conto di vari parametri come ampiezza delle strade, delle banchine, degli spazi, etc.

3. Stimolare le amministrazioni locali a verificare, ed eventualmente raggiungere, gli standard urbanistici in relazione alla dotazione di aree a verde previste dalla normativa in materia.

4. Sviluppare uno strumento informatico (GIS) su scala nazionale per il monitoraggio continuo dei parametri urbanistici dei singoli comuni. Implementazione di strumenti normativi per la definizione di tempistiche certe nel raggiungimento dei parametri urbanistici (punto 3).

5. Definizione di gruppi di sviluppo locali per il monitoraggio dei parametri cittadini.

C – Qualità
1. Creare una vera cultura professionale interdisciplinare della progettazione del verde tenendo conto delle “reali” condizioni pedo-climatiche, delle finalità e dell’ambiente economico-sociale in cui si opera per garantire una scelta oggettiva ed efficace del tipo di verde da realizzare attraverso l’impianto di specie ed arredi che meglio valorizzano gli spazi urbani. (attraverso formazione professionale specifica).

2. Favorire un corretto rapporto tra la categoria del dottore agronomo e del dottore forestale e le altre categorie professionali.

3. Approntare “modelli di tecnica” colturale con riferimento alle specie ornamentali ed all’ambiente pedo-climatico basati sulle cure colturali idonee al tipo di verde da manutenzionare.

4. Inserimento del dottore agronomo e del dottore forestale negli organici dei Comuni con più di 100.000 abitanti, come già in essere in alcune città d’Italia.

5. Valorizzazione di aree periurbane dotate di specie ornamentali-boschive come verde cittadino. Creazione di Parchi Urbani e Suburbani.

D – Sicurezza

1. Per le alberature, favorire il piano di assestamento per i lavori di potatura, controllo delle patologie e verifica della stabilità con il metodo V.T.A. per la sicurezza della pubblica incolumità.

2. Adeguare gli strumenti normativi perché nel settore del verde pubblico sia adeguatamente rispettata la normativa relativamente alla tematica della sicurezza sul lavoro.